V CONFERENZA PROFEA PROGRAMMA DI FORMAZIONE IN EPIDEMIOLOGIA APPLICATA Orvieto 22 ottobre 2014
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- Federigo Masini
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1 V CONFERENZA PROFEA PROGRAMMA DI FORMAZIONE IN EPIDEMIOLOGIA APPLICATA Orvieto 22 ottobre 2014 La situazione italiana dal primo piano della prevenzione a oggi: quali prospettive per l epidemiologia applicata? Donato Greco 10 anni di PNP!!!!
2 Perché un piano diverso dal PSN? Mobilizzare su azioni e metodi comuni Misurare valutare erogare Aumentare l empowerment del cittadino Promuovere la motivazione degli operatori
3 PNP Chi l ha inventato! Primo piano nazionale di prevenzione Un Onesto tentativo di condividere traguardi comuni in un organismo molto disuguale (differenze tra livelli del sistema e tra regioni)
4 Piano Nazionale di Prevenzione Obiettivi prioritari 2. Azioni definite e misurabili 3. Metodi EBP disponibili 4. Risorse finalizzate (440 M * 3= Circa lo 0,5% del FSN) 5. Certificazione di obiettivi (non v era la paura che aree non incluse nel PNP fossero trascurate dalla prevenzione!!)
5 Piano Nazionale di Prevenzione la prevenzione della patologia cardiovascolare (incluse la prevenzione delle complicanze del diabete e dell obesità) 2. gli screening oncologici 3. le vaccinazioni 4. la prevenzione degli incidenti.
6 Intesa Stato Regioni 23 marzo 2005: Piano Nazionale della Prevenzione A. Rischio cardiovascolare Diffusione carta del rischio cardiovascolare Prevenzione dell obesità Disease management del diabete Prevenzione delle recidive degli accidenti cardiovascolari B. Cancro Attuazione dello screening per il cancro della mammella Attuazione dello screening per il cancro della cervice uterina Attuazione dello screening per il cancro del colon retto C. Rischio di Incidenti Prevenzione degli Incidenti Stradali Prevenzione degli Incidenti Domestici Prevenzione degli Infortuni sul Lavoro D. Rischio Infettivo (Vaccinazioni) Gestione informatizzata delle anagrafi vaccinali Miglioramento Qualità dell offerta vaccinale
7 CCM Coordinamento Regioni pianificazione Intesa Stato Regioni 23 marzo 2005 Attori e ruoli certificazione cronoprogramma supporto tecnico linee operative
8 Indice di avanzamento del Piano al 31/12/2007 (risultati parziali, 8 linee) <50% non partecipa al PNP 50% - 70% non valutabile >70% non ha inviato il CP
9 ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO Media dello IAP % 96% 90% 80% 89% 88% 77% 82% 80% 76% 80% 80% 76% 89% 84% 70% 60% 61% 70% 69% 58% 63% 66% 50% 40% 37% 30% 20% 10% 0%
10 PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE : critiche al piano 2005 inevasa la questione relativa all incanalamento delle attività previste dal Pnp nell ordinario lavoro aziendale il Pnp dovrebbe rappresentare il quadro strategico delle politicies per la prevenzione. la frammentarietà d intervento
11 Piano Medicina predittiva, Prevenzione universale, Prevenzione nella popolazione a rischio, Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia
12 Indice PNP La prevenzione universale : Prevenzione nella comunità, Area della sicurezza,prevenzione delle esposizioni ad agenti chimici, fisici e biologici, Prevenzione di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari La prevenzione nella popolazione a rischio : Prevenzione e individuazione del rischio, I tumori e gli screening, Le malattie cardiovascolari, Il diabete,le malattie respiratorie croniche,le malattie osteo-articolari Le patologie orali,i disturbi psichiatrici, Le malattie neurologiche,cecità ed ipovisione, Ipoacusia e sordità La prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia La sfida della cronicità, Prevenzione della disabilìtà
13 II PNP prevenzione universale area della sicurezza: prevenzione degli eventi infortunistici in ambito stradale, lavorativo e domestico; prevenzione delle esposizioni ad agenti chimici, fisici e biologici, che comprende : le malattie suscettibili di vaccinazione e le infezioni correlate all'assistenza sanitaria ; le malattie causate da alimenti e bevande ; le malattie professionali ed in ambito lavorativo ; le malattie correlate all'inquinamento ; la prevenzione di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari
14 Pics :Prevenzione delle malattie suscettibili di vaccinazione e delle infezioni correlate all'assistenza sanitaria ridurre le malattie sessualmente trasmesse, con particolare riguardo all'infezione da HIV limitare il verificarsi di focolai autoctoni di patologie da importazione (Chikungunya, West Nile) ; adeguare le misure di controllo (isolamento, allontanamento scolastico, controlli per parassitosi) prevedere protocolli di collaborazione medico-veterinaria per le zoonosi ;
15 Pics :Screening tumori Innovazione screening cancro mammella mediante : monitoraggio e valutazione in continuo delle evidenze scientifiche emergenti per l'utilizzo di innovazioni tecnologiche quali RM, CAD ed ecografia di complemento all'esame mammografico Innovazione screening cancro cervicale mediante: sperimentazione dell'uso del test HPV DNA, per la sua introduzione come test Innovazione screening cancro colon rettale: sperimentazione colonscopia virtuale e della colonscopia endoscopica Contrastare il cancro al polmone, alla prostata,
16 problems Tanti temi ( effetto diluizione) Azioni non misurabili Confusione tra screening a diagnosi precoce Adozione di misure non EBP Sperimentazioni a tutto spiano Debolezza del link con le Risorse
17 Una gran confusione Focus sull individuo più che sulla comunità Screening o diagnosi precoce? Piano sanitario nazionale o piano nazionale di prevenzione? Molte indicazioni francamente errate
18 Problemi del PSN Carenza della cultura della progettazione regionale Inadeguatezza delle strutture attuative (DP) Difficoltà di finalizzare le risorse alle azioni Certificazioni effettuate ma poco incisive Grande varianza tra Regioni
19 Documento per la valutazione dei PRP (Intesa SR 10 febbraio 2011) Criteri Per il primo anno (2010) la certificazione avviene a seguito di esito positivo della valutazione ex ante (misura della qualità della pianificazione rispetto a criteri e metodologie condivisi) Per gli anni successivi (2011, 2012), la certificazione avviene a seguito di esito positivo della valutazione di processo (misura del livello di avanzamento verso il raggiungimento dei risultati attesi, sulla base di indicatori individuati dalla Regione) Assunzioni Regole Continuità con il PNP Aderenza a tutti i criteri della della valutazione ex ante Almeno il 50% dei programmi/progetti con uno scostamento osservato - atteso non superiore al 20% per ciascun indicatore Copertura delle 4 macroaree e di un numero significativo di Linee di intervento Rappresentatività del target coinvolto Implementazione dei sistemi di sorveglianza Utilizzo dei dati per pianificazione, monitoraggio, valutazione
20 Piano Nazionale della Prevenzione Macro obiettivi Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili 2.2. Prevenire le conseguenze dei disturbi neurosensoriali 2.3. Promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani 2.4. Prevenire le dipendenze da sostanze e comportamenti 2.5. Prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti 2.6. Prevenire gli incidenti domestici e i loro esiti 2.7. Prevenire gli infortuni e le malattie professionali 2.8. Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute 2.9. Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie Attuare il Piano Nazionale Integrato dei Controlli per la prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria
21 Il nuovo PNP Definisce una Vision Riporta il centro sulla comunità Prevede azioni di lunga durata Riduce azioni errate e non EBV Aderisce a Guadagnare salute ed a programmi europei
22 E l epidemiologia applicata ? I Dip. di prevenzione partecipano alle sorveglianze (Passi, Okkio, Argento.) IL CCM finanzia molti progetti di EA La formazione procede Si attivano comunità di pratica Si fa tanta formazione Migliora la progettazione
23 Che serve? Non vogliamo solo ricercatori di ASL Ma professionisti in grado di fare : 1. Sorveglianze 2. Surveys 3. Indagini di campo Su tutte le aree di competenza dei DP
24 Senza scordarci che nel 2004 La maggioranza delle ASL NON si occupava di tumori, cardiovascolare, stili di vita, diabete.. L alimentazione era solo sicurezza, ma non nutrizione L indagine di campo era una rarità spesso limitata a tossinfezioni alimentari.
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