1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO
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- Bernarda Festa
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1 1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 5 2. TITOLO AZIONE PRONTO SOCCORSO SOCIALE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Con la presente riprogrammazione, oltre a favorire il mantenimento del livello di efficienza dei servizi relativi alle povertà di strada, con l intervento del Pronto soccorso sociale, si intende ampliare il ventaglio delle risposte già consolidate, fornendo al territorio una risorsa innovativa per la pronta accoglienza di persone in situazioni di estrema criticità che necessitano di una immediata presa in carico in regime residenziale e non. Il servizio è previsto per brevi periodi, ma per casi particolari su progetti individualizzati può essere concordata una flessibilità dei tempi di permanenza. Le azioni previste nel corso della prima annualità del p.d.z, e che in precedenza venivano finanziate ai sensi dell art.28 L328/00 sono inserite in un sistema di interventi, gestito dalla cooperativa sociale S. Maria della Strada. Dall avvio a tutt oggi (gennaio-novembre 08) attraverso la gestione di una casa semiresidenziale di pronta accoglienza, ed una casa residenziale a bassa soglia, il quadro della tipologia di utenza e degli interventi è stato il seguente: - persone accolte in totale nella prima accoglienza n 273; di cui 216 uomini ( italiani 77 e 139 stranieri di cui 53 provenienti dalla Romania) e 67 donne(24 italiane e 43 straniere di cui 30 provenienti dalla Romania ); - età delle persone accolte: n 18 da 0 ad 18 anni; n 80 da 19 a 30 anni; n 77 da 31 a 40 anni; n 87 da 41 a 60 anni; n 11 oltre i 60 anni. - persone accolte in totale nella casa residenziale a bassa soglia n 61; di cui 33 maschi (27 italiani e 6 stranieri) e 28 donne (20 italiane e 8 straniere); - età delle persone accolte: n 19 da 0 a 18 anni; n 5 da 19 a 30 anni; n 13 da 31 a 40 anni; n 20 da 41 a 60 anni; n 4 oltre i 60 anni. Oltre ai servizi forniti ai residenti delle due strutture di accoglienza, nella Casa di prima accoglienza relativamente a persone esterne, nello stesso periodo è stato distribuito vestiario a circa 2984 persone e permesso di utilizzare la doccia, fornendo l occorrente (asciugamani, bagnoschiuma, lamette, schiuma da barba), a 4870 persone. Nelle due strutture complessivamente sono stati effettuati rispettivamente n.2687 e n.4100 pernottamenti. Le risorse economiche individuate nella presente riprogrammazione sono finalizzate al potenziamento di figure professionali e operatori indispensabili al buon funzionamento dei servizi; 27
2 l ottimizzazione della risorsa umana consente di ampliare i servizi stessi attraverso l attivazione del Pronto Soccorso Sociale. OBIETTIVI Obiettivi generali del pronto soccorso sociale - Garantire la disponibilità costante (24 ore su 24) per un adeguato intervento immediato residenziale e non. - Fornire prime azioni di sostegno ed assistenza, ove necessario, attivando risorse sanitarie e/o psico-sociali di base. - Abbassare il grado di criticità personale del soggetto accolto attraverso l'avvio di un percorso di sostegno da realizzarsi in tempi compatibili con la caratteristica stessa del servizio. - Favorire, attraverso servizi attivi sul territorio distrettuale e/o extradistrettuale, la fuoriuscita dei soggetti accolti dalla fase di criticità, attraverso un adeguato piano individualizzato (trasferimento in strutture specializzate; reinserimento familiare; ecc. concordato con il Servizio Sociale e da esso supportato. Obiettivi generali del sistema di interventi: - Garantire accoglienza, assistenza, sostegno e accompagnamento, a tutti quei soggetti, in situazione di disagio estremo e che si trovano senza fissa dimora. - Prevenire i rischi anche di patologie e mortalità cui sono sottoposti i soggetti senza fissa dimora. - Ridurre le situazioni di disagio estremo. - Elaborare ed attivare adeguati percorsi di reinserimento sociale, lavorativo e familiare, nel rispetto delle peculiarità personali e culturali. - Agevolare la ricostruzione di legami di fiducia. - Inserire la realizzazione del progetto in quella rete istituzionale e non, di servizi pubblici e privati. Popolazione target L utenza consiste in: - persone in stato temporaneo di indigenza; - in situazione di disagio estremo, senza fissa dimora; - immigrati; giovani con forte disagio sociale; - detenuti con particolari situazioni di disagio (mancanza di alloggio, assenza di rapporti con le famiglie di origine, senza legami parentali) in carcere o nel post penitenziario, anche per brevi periodi in misure alternative alla detenzione; - donne sole, madri con figli, minori soli, vittime di episodi di abusi o di maltrattamenti in tra ed extra familiare; - singoli o nuclei familiari che si trovano senza alcun tipo di supporto socio-economico- 28
3 familiare e che, per particolari, contingenti, impreviste situazioni, necessitano di immediato soccorso. Localizzazione degli interventi Gli interventi verranno effettuati nelle strutture già operative presenti sul territorio del D26, ci si potrà inoltre avvalere, previi accordi, della disponibilità di strutture anche extradistrettuali, qualora si renda necessario l allontanamento dell utente dal proprio territorio. STRATEGIA La cooperativa S. Maria della Strada interviene in un ambito particolarmente problematico e a rischio quale quello del disagio estremo e della povertà di strada. La strategia, già positivamente utilizzata, punta molto sulla possibilità di utilizzare forme differenti di interventi, a grado di protezione variabile, capaci di adattarsi alle diverse richieste ed esigenze presenti sul territorio. Infatti, partendo da una risposta immediata a fronte di un emergenza e/o dal semplice ascolto direttamente sulla strada, a cura dell unità mobile, è possibile passare alla pronta accoglienza (dormitorio), ovvero all accoglienza residenziale nella casa a bassa soglia, o limitarsi a fornire il sostegno per i bisogni principali (servizio docce; panino; vestiario; ecc.). Tutto ciò comunque, permette di poter offrire, con gradualità e nel rispetto dei tempi individuali della persona avvicinata, una sua effettiva presa in carico con un suo progressivo accompagnamento. Inoltre, grazie alle diverse possibilità di aggancio fornite, è possibile, ricostruendo funzionali rapporti di fiducia, rimuovere alcuni degli ostacoli che, nel tempo, hanno causato l esclusione sociale (diffidenza verso i servizi pubblici; dinamiche negative con i familiari; negazione di alcune forme di convivenza civili; ecc.), con particolare attenzione alle dimensioni relazionali, le relazioni e i legami sociali e alle reti formali e informali come luoghi di sostegno materiale e emozionale. DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA Attività e metodologie operative Quale azione preliminare necessaria per l efficienza e l efficacia degli interventi, soprattutto del pronto soccorso sociale, occorrerà promuovere un protocollo d intesa fra tutte le istituzioni pubbliche, che a vario titolo sono chiamate ad intervenire in situazioni di emergenza. In tal modo sarà possibile avviare un percorso integrato di azioni e strategie codificate e prestabilite. Per quanto riguarda le azioni dirette all utenza, saranno disponibili: 1. Una centrale operativa 24 ore su 24 per garantire gli interventi in qualunque momento e condizione. Alla centrale operativa potranno rivolgersi i Servizi Sociali dei Comuni del D26, i Servizi Sociali e Sanitari territoriali, le Forze dell Ordine, privati cittadini che vengano a conoscenza di una situazione di emergenza. Nella fase successiva al primo contatto, la cooperativa S. Maria della Strada dovrà dare comunicazione dell avvenuto intervento ai Servizi Sociali competenti e concordare un percorso personalizzato. 2. Un unità telefonica: per le prime segnalazioni e le informazioni, operante tutti i giorni 24h/24h 3. Un unità di strada: per il monitoraggio del territorio; il tempestivo intervento, anche dietro segnalazione; il primo contatto e l'aggancio del soggetto bisognoso; punto di ascolto 29
4 itinerante. 4. Casa di prima accoglienza semiresidenziale /dormitorio: per il pronto intervento sociale; l accoglienza; l assistenza; il centro di ascolto stabile. Attualmente il servizio è attivato utilizzando la casa di prima accoglienza sita a Provinciale. 5. Servizi di sostegno, per poter fornire, nel rispetto della libertà e della disponibilità di ognuno, un aiuto anche alle persone che non scelgono l accoglienza, ma che comunque hanno necessità di soddisfare alcune esigenze primarie: servizio raccolta e distribuzione vestiario; servizio lavanderia; servizio distribuzione pasto veloce (panino; frutta; acqua, ecc.); servizio docce (fornendo asciugamani; prodotti per l igiene; ecc.); consulenza sanitaria di base e/o specialistica (attraverso la disponibilità di alcuni volontari medici). 6. Una struttura residenziale di accoglienza a bassa soglia: per il pronto intervento sociale residenziale; l accoglienza a medio-lungo termine; l attivazione di progetti individualizzati. Attualmente, a tal fine, è utilizzata la casa di accoglienza sita a Messina, nella zona di Galati. In queste strutture, dovrà essere garantita l accoglienza per il pronto soccorso sociale. 7. Equipe multidisciplinare, per la definizione di progetti individuali di reinserimento sociale, familiare e lavorativi, attraverso una metodologia che si affida fortemente alle qualità relazionali dell aiuto. 8. Interventi di reinserimento socio-lavorativo, per avviare il soggetto, con le dovute cautele ed accortezze, a delle sperimentazioni lavorative, in collaborazione con le realtà presenti sul territorio (Cooperative, Imprese, ecc.). 9. Azioni esterne: per il coinvolgimento, l informazione e la sensibilizzazione della cittadinanza e del privato sociale, rispetto alle tematiche di inclusione, accettazione, condivisione, ecc. (incontri, giornate di studio, seminari,..). TEMPISTICA Nella presente riprogrammazione, sono individuate risorse economiche destinate all ambito delle nuove povertà e del disagio estremo, per anni due. Per quanto riguarda gli aspetti innovativi (azioni pronto soccorso sociale), si prevede, durante il primo mese di: - avviare le procedure per stipulare un protocollo d intesa fra Comune Capofila, Forze dell ordine, Servizi ASl, ecc.; - attivare la rete del partnerariato; - pubblicizzare le azioni innovative. Dal terzo mese potranno essere avviati tutti gli interventi previsti. Le altre azioni ormai consolidate anche grazie al finanziamento della prima annualità, dovranno tradursi in un erogazione dei servizi immediatamente fruibile dagli utenti, nel rispetto, comunque, dei tempi progettuali e delle effettive disponibilità delle strutture. 4 DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE Modalità di gestione: indiretta con affidamento alla cooperativa S. Maria della strada. La cooperativa S. Maria della strada rappresenta la più importante e completa risorsa del distretto D26, nell ambito della povertà e del disagio estremi e dei senza fissa dimora. 30
5 Nell Accordo di Programma verrà pertanto definita la compartecipazione della stessa alla realizzazione del progetto. Le attività si baseranno, essenzialmente, come buona prassi già acquisita nelle precedenti esperienze, sulla messa in rete di tutte le agenzie operanti sul territorio, al fine di una migliore integrazione degli interventi ed un adeguata presa in carico del soggetto; a tal fine quindi, saranno potenziati i rapporti con gli enti, pubblici e privati, già coinvolti nelle precedenti esperienze operative. Pertanto la cooperativa, al fine di garantire la concreta realizzazione del pronto soccorso, potrà attivare servizi (comunità residenziali, case rifugio ad indirizzo protetto, gruppi appartamento, ecc.), per l eventuale inserimento di persone che devono essere allontanate dal territorio distrettuale. In tal modo si potrà pervenire all ottimizzazione delle risorse grazie costituzione di una rete di agenzie territoriali, anche extradistrettuali per la pronta accoglienza, e/o per percorsi di aiuto maggiormente risolutivi. Soggetti coinvolti AUSL Servizi Sociali dei comuni del distretto Servizio Sociale del Comune di Messina Ministero di Grazia e Giustizia ( Ufficio Esecuzione Penale Esterna; Scuola di Formazione; Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni; Centro per la Giustizia Minorile, Casa Circondariale; ecc.). Ser.T. Caritas Diocesana Agenzie territoriali per l impiego Agenzie di formazione (E.N.A.I.P., E.C.A.P., ecc.) Associazioni di Volontariato Cooperative sociali Banco alimentare Soggetti operanti in altri territori nell ambito specifico (Centro Padre Nostro, Palermo; Associazione La Cura, Taormina; Strada Viva, Catania; ecc.) Imprese del territorio (per il reinserimento lavorativo) Le figure professionali e gli operatori che la cooperativa garantira con le risorse del p.d.z. sono: 1 Coordinatore, ctg. E1 per 24h sett., con il compito di coordinare e gestire il personale; programmare le attività complessive del servizio in collaborazione con le altre figure professionali; 1 Psicologo ctg. E2, minimo 48 h. mensili, con funzioni di: supporto nei confronti del gruppo di lavoro attraverso incontri di supervisione; consulenze mirate individuali; sostegno psicologico in casi di particolare stress emotivo; predisposizione di progetti individualizzati in collaborazione con le altre figure professionali. 1 assistente sociale ctg. D2 24h sett. con il compito di: coordinare l attività di monitoraggio del progetto secondo modelli operativi definiti; effettuare riunioni tecnico-organizzative e di verifica con il gruppo di lavoro; predisporre relazione sociale sull andamento del servizio; orientare utenti e famiglie all utilizzo delle risorse territoriali con accompagnamento la dove 31
6 è necessario; predisporre interventi atti a favorire il lavoro di rete; interventi di ascolto, chiarificazione e sostegno; predisposizione di progetti individualizzati in collaborazione con le altre figure professionali. 3 operatori socio-assistenziali ctg. D1 full time con il compito di: 1. osservazione e collaborazione alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischiodanno dell utente; 2. gestione di attività di socializzazione inquadrate in percorsi di riabilitazione sociale; 3. svolgimento di attività finalizzate all igiene personale, al cambio della biancheria, alla preparazione dei pasti nonché all igiene e cura dell ambiente; 4. attuazione di interventi rieducativi atti a favorire l autonomia dell utente a partire dalla gestione del quotidiano 3 operatori di strada ctg. D1 full time con il compito di: 5. presidiare il territorio con attività di prevenzione, assistenza e recupero sociale in favore delle fasce deboli; creare canali di comunicazione con i soggetti più deboli che vivono situazioni di degrado e di emarginazione; fornire aiuto immediato per esigenze di tipo primario conoscere la rete relazionale dell individuo e il contesto di provenienza al fine di progettare interventi mirati che vanno dalla negoziazione con la rete di assistenza pubblica, all inserimento in strutture di accoglienza per un percorso di recupero; invogliare alla partecipazione di gruppi di auto aiuto, al fine di provocare scelte autonome e responsabili; Vista l esiguità dei fondi disponibili per la rimodulazione, così come sperimentato in precedenza, la Cooperativa utilizzerà proprie risorse umane e strutturali ( disponibilità gratuita degli immobili, già destinati ad essa dalla Caritas Diocesana) nonché l apporto gratuito e volontario degli aderenti di alcuni enti del privato sociale operanti nell ambito specifico. Inoltre, i rapporti di collaborazione con alcune ONLUS (banco alimentare, ecc.) e la possibilità di ricevere donazioni e contributi vari da parte di gruppi, istituzioni e singoli cittadini, già sensibili al problema e vicini alle case di accoglienza, potrebbe garantire la parziale copertura di alcuni fabbisogni (alimenti, detersivi, vestiario, ecc.). COMUNICAZIONE La cooperativa S. Maria della Strada ed ancor prima la Caritas, da anni costituisce un punto di riferimento per l emergenza e le nuove povertà, quindi ha raggiunto ormai, grazie anche all aiuto dei mezzi di comunicazione, una buona conoscenza sul territorio ed un sufficiente grado di affidabilità. Viene difatti da anni utilizzato dagli Enti territoriali, Comuni, ASL e Aziende Ospedaliere per garantire l accoglienza di senza fissa dimora e soggetti in condizioni di povertà e/o di estremo disagio. Le varie azioni di sensibilizzazione, garantiranno una migliore visibilità delle azioni avviate, con un più organico coinvolgimento della popolazione, grazie anche alla possibilità di rivolgersi all unità telefonica, per le segnalazioni e le informazioni e/o direttamente all unità di strada presente sul territorio. Inoltre, la collaborazione con i centri che operano in altri territori, garantirà una comunicazione delle esperienze ed uno scambio delle informazioni, necessario in relazione alla particolare utenza 32
7 che, il più delle volte, per le proprie caratteristiche, è portata a spostarsi rapidamente ed a non accettare soluzione abitative a lungo termine. Per quanto riguarda gli aspetti innovativi la pubblicizzazione su tutto il territorio distrettuale (o sovradistrettuale) vedrà anche il coinvolgimento di tutti i soggetti della rete e avverrà attraverso i canali di comunicazione formali, ma anche informali (conferenze, giornate di studio,e formazione ecc.). CONTROLLI E VALUTAZIONE L implementazione del sistema di interventi sopradescritto, dovrà apportare risultati positivi in termini di : - Capacità di risposta immediata in situazioni di emergenza - Riduzione delle persone senza fissa dimora - Riduzione del numero di turn over dei soggetti, attraverso la fuoriuscita del soggetto dallo status di disagio - Progetti personalizzati portati a termine con esito positivo La valutazione sarà effettuata dal Gruppo Tecnico dell Ufficio di Piano che dovrà predisporre un apposito modello per il monitoraggio per la verifica di indicatori di tipo quantitativo e qualitativo. Nello specifico: Indicatori Quantitativi: - numero di persone accolte; - numero di persone assistite; - numero di progetti individualizzati elaborati ed avviati; - numero di persone contattate dall unità di strada accolte successivamente nelle strutture. Indicatori Qualitativi: - risultati ottenuti in termini di reinserimento socio-lavorativo-familiare; - esito dei progetti individualizzati; - grado di partecipazione delle agenzie territoriali; - grado di soddisfazione dell utenza. Per quanto riguarda la verifica di processo si intende porre l attenzione sulla capacità individuale dei singoli operatori e sugli aspetti organizzativi. Strumenti (schede di registrazione, relazioni, riunioni e/o colloqui individuali di verifica). La valutazione del progetto sarà effettuata dall operatore del gruppo tecnico referente del progetto stesso, di concerto con l operatore referente dell equipe della cooperativa. IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI E DELLE RISPOSTE Rischi di disservizio - inadeguata risposta della rete per la fuoriuscita del soggetto dallo status di senza fissa dimora 33
8 (mancanza di disponibilità di posti in strutture specialistiche; carenza di strutture per l accoglienza del soggetto in particolari situazioni di disagio; assenza di risposte lavorative adeguate alle esigenze della persona; ecc.); - carenza di risorse economiche esterne per il mantenimento degli interventi con le esigue somme a disposizione. Strategie di intervento - maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione dei componenti - della rete; - ricerca di percorsi personalizzati alternativi (borse lavoro; assegni di - sostegno al reddito; gruppi appartamento; ecc.); - ricerca di risorse alternative (fondi comunitari; coinvolgimento di Fondazioni ed altri organismi similari; ecc.); - sensibilizzazione e formazione della popolazione verso la cultura dell accettazione, della disponibilità e della condivisione. BUDGET 2 annualità 3 annualità , ,27 * vedi dettaglio costi 5. FIGURE PROFESSIONALI Tipologia A carico delle amministrazioni pubbliche coinvolte (Enti Locali, ASP (EX ASP (EX AUSL), T.M., Scuole ) Coordinatore 1 Psicologo 1 assistente sociale 1 operatori socio-assistenziali 3 operatori di strada In convenzione Totale 6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5) 7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE Diretta Mista X Indiretta 34
9 Allegato 4 PIANO FINANZIARIO AZIONE - RIPROGRAMMAZIONE 1 2 E 3 ANNO 1 TRIENNIO 2^ ANNUALITA' N. Azione 5 - Titolo Azione PRONTO SOCCORSO SOCIALE - Voci di spesa Quantità Tempo ore/mesi Costo unitario Costo Totale RISORSE UMANE Coordinatore E1 1 24/sett.. 19, ,56 Ass. Sociale D h/sett.. 18, ,12 Operatore con esper.- D1 Operatori di strada D h/sett.. 17, ,52 Psicologo E h. 22, ,56 mensili TOTALE ,76 IVA 4% ,51 TOTALE COMPLESSIVO ,27 Ripartizione del costo totale dell azione per fonte di finanziamento N. Azione 5 FNPS 3 per abitante Compartecipazione utenti Cofinanziamento 2 Totale , ,27 1 Si riporta l annualità di riferimento 2 Tale voce si riferisce sia alle eventuali risorse investite dalle amministrazioni pubbliche locali, comprensive degli oneri figurativi, e sia agli eventuali finanziamenti provenienti da altre fonti (FSE, APQ, ). 35
10 PIANO FINANZIARIO AZIONE - RIPROGRAMMAZIONE 3 2 E 3 ANNO 1 TRIENNIO 3^ ANNUALITA' N. Azione 5 - Titolo Azione PRONTO SOCCORSO SOCIALE - Progetto innovativo Voci di spesa Quantità Tempo ore/mesi Costo unitario Costo Totale RISORSE UMANE Coordinatore E1 1 24/sett.. 19, ,56 Ass. Sociale D h/sett.. 18, ,12 Operatore con esper.- D1 Operatori di strada D h/sett.. 17, ,52 Psicologo E h. 22, ,56 mensili TOTALE ,76 IVA 4% ,51 TOTALE COMPLESSIVO ,27 Ripartizione del costo totale dell azione per fonte di finanziamento N. Azione 5 FNPS 3 per abitante Compartecipazione utenti Cofinanziamento 4 Totale , ,27 3 Si riporta l annualità di riferimento 4 Tale voce si riferisce sia alle eventuali risorse investite dalle amministrazioni pubbliche locali, comprensive degli oneri figurativi, e sia agli eventuali finanziamenti provenienti da altre fonti (FSE, APQ, ). 36
11 ALLEGATO 5 PIANO FINANZIARIO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE 5 2 E 3 ANNO 1 TRIENNIO N. Azione 5 - Titolo Azione PRONTO SOCCORSO SOCIALE RIEPILOGO DEL BIENNIO Voci di spesa Quantità Tempo ore/mesi Costo unitario Costo Totale RISORSE UMANE Coordinatore E1 1 24/sett.. 19, ,12 Ass. Sociale D h/sett.. 18, ,24 Operatore con esper.- D1 Operatori di strada D h/sett.. 17, ,04 Psicologo E h. 22, ,12 mensili TOTALE ,52 IVA 4% ,02 TOTALE COMPLESSIVO ,54 Ripartizione del costo totale dell azione per fonte di finanziamento N. Azione 5 FNPS 3 per abitante Compartecipazione utenti Cofinanziamento 6 Totale , ,54 5 Si riporta l annualità di riferimento 6 Tale voce si riferisce sia alle eventuali risorse investite dalle amministrazioni pubbliche locali, comprensive degli oneri figurativi, e sia agli eventuali finanziamenti provenienti da altre fonti (FSE, APQ, ). 37
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