Comune di Castelfiorentino
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- Ricardo Orlando
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1 PROTOCOLLO D INTESA TRA COMUNE DI CASTELFIORENTINO CIRCOLO DIDATTICO CASTELFIORENTINO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO BACCI-RIDOLFI CASTELFIORENTINO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. ENRIQUES CASTELFIORENTINO AZIENDA U.S.L. N. 11 SOCIETA DELLA SALUTE DI EMPOLI PREMESSO: Che, anche grazie alla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia, ratificata dall'italia il 27 maggio 1991, nel corso degli anni si è intensificata l attenzione delle istituzioni verso i bambini, gli adolescenti e i giovani attraverso l emanazione di leggi sia a livello regionale che nazionale, come la legge n. 285 del 1997 "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza", che richiamano tutti i soggetti interessati ad operare un salto di qualità nella impostazione di politiche specifiche e nella elaborazione in modo integrato di progetti educativi innovativi per l infanzia, l adolescenza e i giovani volti ad innalzare il livello dell'azione educativa e formativa sia in campo scolastico che extrascolastico; Che il Libro Bianco della Commissione Europea Un nuovo impulso per la gioventù europea (2001) dichiara indispensabile considerare la gioventù come una forza nella costruzione europea e non come un problema da gestire e ritiene fondamentale fornire ai giovani i mezzi per esprimere le proprie idee e confrontarle con gli altri attori della società civile. Dalle consultazioni strutturate dalla Commissione Europea con i giovani europei emerge una volontà di partecipazione che deve potersi esprimere a diversi livelli (da quello locale a quello internazionale), deve comportare diversi registri (attivi e rappresentativi), non deve escludere alcun tipo d impegno (dal più specifico al più duraturo, dal più spontaneo al più organizzato). Da ciò ne deriva che la partecipazione dei giovani non può essere limitata alla sola consultazione e ancor meno ai sondaggi di opinione, ma deve includere i giovani nel processo decisionale; Che, con il Decreto Legislativo n. 112/98, lo Stato conferisce agli Enti locali la funzione di attivare, d intesa con le istituzioni scolastiche, forme di integrazione, arricchimento e coordinamento delle diverse offerte formative formali e non formali ai fini della prevenzione del disagio, della dispersione, dei fenomeni devianti e della educazione alla salute, nonché di promuovere e sostenere la coerenza e la continuità in verticale ed in orizzontale fra i diversi gradi e ordini di scuola, per garantire le pari opportunità di istruzione ed attuare interventi perequativi; Che il D.P.R. n. 275/99, recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, individua, quale obiettivo prioritario della scuola, il successo formativo di tutti gli alunni, i quali devono partecipare al suo raggiungimento come coprotagonisti e cofirmatari di un vero contratto formativo, chiamando tutte le componenti della scuola a formulare proposte per contribuire alla elaborazione del Piano 1
2 dell'offerta Formativa (POF) e le comunità locali ad offrire alle scuole il loro apporto concreto utilizzando tutte le risorse del territorio; Che, nello specifico, l'art. 1 del DPR n. 275/99 prevede che le istituzioni scolastiche siano espressione di autonomia funzionale e provvedano alla definizione e alla realizzazione dell offerta formativa, nel rispetto delle funzioni delegate dallo Stato alla Regione e dei compiti e funzioni trasferiti agli enti locali e che a tal fine interagiscono tra loro e con gli enti locali promuovendo integrazione tra le esigenze socioculturali e gli obiettivi nazionali del sistema di istruzione; Che l art. 21 della Legge n. 59/97 ha conferito alle istituzioni scolastiche la più ampia autonomia organizzativa e didattica, la quale ultima si sostanzia nella scelta libera e programmata di metodologie, strumenti, organizzazione e tempi di insegnamento; VISTA la Delibera della Giunta Regionale della Regione Toscana n. 201/2007 che approva il Protocollo d'intesa tra l'ufficio Scolastico Regionale e la Regione Toscana con il quale si sancisce la collaborazione e l'impegno a favorire nelle scuole progetti che, inseriti nel POF, offrano la possibilità di arricchire la programmazione con adeguate azioni a favore della salute intesa come uno " stato di completo benessere fisico, mentale e sociale..." come sancito dall'oms, promuovendo lo sviluppo delle capacità personali e sociali (Life Skills) per rendere i giovani capaci di affrontare le fasi e le difficili scelte della vita, consapevoli del loro ruolo da protagonisti; VISTA la Legge Regionale n. 32/2002 Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro, come modificata dalle successive Leggi Regionali n. 42/2003 e n. 5/2003; VISTO il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 47/R dell 8 Agosto 2003 concernente il Regolamento di esecuzione della L.R. n. 32/2002, che definisce le regole generali di funzionamento del sistema integrato disciplinato dalla sopra citata legge regionale; VISTO il Piano d Indirizzo Generale Integrato (P.I.G.I.), di cui all art. 31 della L.R. n. 32/2002, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 93 del ; VISTE le Linee di indirizzo per la progettazione degli interventi per lo sviluppo delle Politiche Giovanili della Regione Toscana (2007), il cui obiettivo è suscitare ragionati e validi esperimenti territoriali, capaci di esprimere un patto educativo forte fra i vari soggetti della comunità locale, un patto che coinvolga attivamente i giovani, proponendo loro e con loro obiettivi alti e modalità flessibili. VISTA la Legge Regionale n. 27 del 27/12/2007 Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali che ritiene fondamentale ripensare il ruolo della partecipazione costruendo nuovi istituti partecipativi che cerchino di coniugare la responsabilità delle istituzioni democratiche e la disponibilità di cittadini intenzionati a contribuire al comune governo della cosa pubblica. La suddetta legge nei suoi principi ispiratori (art.1) prevede La partecipazione alla elaborazione e alla formazione delle politiche regionali e locali è un diritto; la presente legge promuove forme e strumenti di partecipazione democratica che rendano effettivo questo diritto. RITENUTO, inoltre, di allargare il panorama legislativo a cui far riferimento includendo la normativa nazionale e regionale in materia di tutela dei diritti di cittadinanza sociale, siano essi minori, disabili, stranieri attraverso l attivazione di un sistema integrato di interventi e servizi e pertanto vista la L.328/2000, la L.R. n. 41/2005, la L. 104/92, la L. 53/2003; CONSIDERATO che, dopo la fase di sperimentazione, è in approvazione la Legge Regionale istitutiva della Società della Salute che dovrà favorire la partecipazione della comunità locale ed individuare processi di partecipazione istituzionale attraverso la predisposizione del Piano Integrato di Salute (P.I.S.) per 2
3 garantire una stretta integrazione tra sistema sanitario territoriale, socio-assistenziale e socio-educativo. CONSIDERATO che l Amministrazione Comunale, in attuazione di quanto contenuto nel Piano d Indirizzo Generale Integrato (P.I.G.I.), realizza azioni volte all integrazione dei sistemi di istruzione, educazione, formazione, orientamento e lavoro, all innovazione e al potenziamento dei servizi, con un modello di governance delle politiche sociali, educative e di istruzione orientato a valorizzare e a condividere esperienze, opportunità, competenze e risorse (Tavolo Minori), per accrescerne l efficacia e il radicamento territoriale attraverso una metodologia di lavoro di rete e contribuire alla costruzione di una società della conoscenza; CONSIDERATO che nel P.I.G.I. 2006/2010 il CIAF viene inteso come ambito permanente di progettazione educativa specializzata per l infanzia, adolescenti e giovani, volta a sviluppare il senso di appartenenza alla comunità e ad acquisire un ruolo di cittadinanza attiva sociale. Il CIAF, intervenendo nell ambito della continuità educativa, in relazione ai piani delle offerte formative delle diverse scuole, tende a costruire, attraverso una progettazione integrata, un piano dell offerta formativa territoriale che ottimizzi le risorse educative di cui il territorio dispone per le diverse face d età; CONSIDERATO che l Amministrazione Comunale individua nel Centro Infanzia Adolescenza e Famiglia (CIAF), una presenza sul territorio in grado di avere costantemente il polso della situazione per quanto concerne il target a cui esso si rivolge e in grado di assolvere ad un ruolo e ad una funzione determinante nella progettazione, nella programmazione e nella gestione di una serie di attività di carattere educativo, formativo e sociale in risposta alle effettive esigenze e ai reali bisogni ; CONSIDERATO che dal 2003 il CIAF di Castelfiorentino, su preciso mandato della Amministrazione Comunale, ha lavorato anche nell ambito del Tavolo Minori per un maggior raccordo tra gli enti istituzionali e le agenzie educative del territorio, attuando un processo continuo di ricerca, formazione e sperimentazione sul piano metodologico della progettazione educativa e documentando le esperienze progettuali innovative; VISTA la deliberazione del Consiglio Comunale n. 33 del 12/06/2007 con la quale il Comune di Castelfiorentino ha aderito alla Associazione Internazionale delle Città Educative (A.I.C.E.) impegnandosi, attraverso forme di partecipazione attiva, nello sviluppo di una politica educativa ampia, di carattere trasversale ed innovativo, che racchiuda tutte le forme di educazione formale, non formale ed informale. CONSIDERATO che la scuola rappresenta un osservatorio privilegiato sulla condizione dell infanzia, dell adolescenza e dei giovani e che questa è il luogo di promozione del benessere, di costruzione di relazioni, di apprendimenti significativi, di formazione dell identità culturale e personale, ma è anche crocevia del manifestarsi del disagio, il luogo in cui ogni bambino e ragazzo emerge dall ambito del privato familiare e si rende visibile attraverso i suoi comportamenti, che diventano quindi maggiormente osservabili. VISTE le Indicazioni Nazionali emanate, a livello di proposta e piattaforma per la discussione, dal Ministero dell Istruzione ad Aprile 2007 dove si parla di co-costruzione della conoscenza, intendendo puntare sul crescere in una comunità di apprendimento, e raccolte dal Progetto Integrato di Area Bassa Valdelsa (P.I.A.). TUTTI GLI ENTI CONDIVIDONO Di promuove il benessere dell intera comunità, attivando e sostenendo processi di partecipazione diretta e consapevole degli individui, sia minori che adulti, sviluppando la cultura della cittadinanza attiva attraverso 3
4 percorsi integrati di apprendimento lungo tutto l arco della vita e la valorizzazione del capitale umano, per connotare Castelfiorentino come Città Educativa. A tale scopo tutti gli Enti convengono nell assumere e nell applicare la metodologia del lavoro di rete e della progettazione partecipata per la pianificazione, la programmazione e la progettazione territoriale. Quindi nello specifico ogni Ente si impegna a: attuare la rilevazione delle problematicità e l analisi dei bisogni dei minori, delle loro famiglie e degli enti stessi, definire obiettivi comuni e strategie d azione complementari, progettare in modo integrato, condiviso e partecipato nell area dell istruzione, educazione, formazione ed intervento sociale, ricercare modalità e procedure per accedere alle risorse finanziarie disponibili, procedere alla rilevazione di dati quantitativi e qualitativi, alla verifica e alla valutazione, diffondere i risultati. Gli Enti, per il raggiungimento di quanto sopra, procedono alla: 1) Costituzione del TAVOLO MINORI, presieduto dall Assessore alla Pubblica Istruzione, tra gli Enti (istituti scolastici, comune, ASL e Società della Salute) interessati a vario titolo all infanzia, all adolescenza e ai giovani, la cui composizione è così stabilita: Dirigenti scolastici affiancati da uno o più docenti formalmente nominati dagli stessi, Rappresentanti della ASL 11 che operano sul territorio comunale nell area della psicologia, della neuropsichiatria, del sociale, della riabilitazione e dell educazione alla salute, Presidente della Società della Salute o suo delegato, Responsabile del CIAF affiancato da uno o più collaboratori, Responsabile dell ufficio scuola del Comune affiancato da uno o più collaboratori. Il Tavolo Minori si riunisce almeno tre volte nel corso dell anno e indicativamente nei periodi settembre/ottobre, gennaio/febbraio, maggio/giugno. Il Tavolo Minori intende promuovere e sviluppare le potenzialità esistenti sul territorio, attraverso il coinvolgimento dei soggetti istituzionali e non, nel rispetto della vision e della metodologia del lavoro di rete e della progettazione partecipata. Il Tavolo Minori esercita le seguenti funzioni: Valutazione dei progetti tramite i dati ricavati dagli strumenti di rilevazione e di verifica, Pianificazione e Programmazione territoriale, Strutturazione di piani di formazione, informazione e comunicazione. 2) Costituzione di un Gruppo Tecnico rappresentativo di tutte le componenti presenti al Tavolo Minori che opera rispetto alle indicazioni e alle linee di intervento tracciate dallo stesso. Il Gruppo Tecnico esercita le seguenti funzioni: Sostegno alle elaborazioni progettuali coerenti con le linee individuate nella Pianificazione e Programmazione territoriale e con la metodologia del lavoro di rete e della progettazione partecipata, Verifica ex ante, in itinere e post della progettualità inserita nella Programmazione territoriale, Rafforzamento della rete relazionale tra i diversi attori sociali e reperimento di nuove informazioni, Fund Rising. 3) Individuazione del Centro Infanzia Adolescenza e Famiglia (CIAF) con funzioni di: 4
5 Sostegno allo sviluppo della progettazione partecipata per la costruzione di percorsi di continuità nei settori dell istruzione, formazione, educazione ed intervento sociale, Ricerca e sperimentazione di metodologie d intervento nell area dell educazione, formazione ed intervento sociale, Rilevazione di dati quantitativi e qualitativi rispetto agli interventi inseriti nella Programmazione territoriale, attraverso indicatori e strumenti definiti ed approvati dal Tavolo Minori, Documentazione dei progetti inseriti nella Programmazione territoriale. 4) Individuazione dell Ufficio Scuola del Comune con funzioni di: Segreteria e coordinamento tra i componenti del Tavolo Minori, tra il Tavolo Minori e il Gruppo Tecnico, Supporto logistico alla divulgazione delle informazioni. Letto, approvato e sottoscritto: COMUNE DI CASTELFIORENTINO CIRCOLO DIDATTICO CASTELFIORENTINO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO BACCI-RIDOLFI ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. ENRIQUES AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 11 SOCIETA DELLA SALUTE DI EMPOLI 5
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