` Ç áàxüé wxäät ftäâàx
|
|
- Fabia Isabella Boscolo
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 ` Ç áàxüé wxäät ftäâàx Crisi di sicurezza alimentare: il sistema di allerta rapido quale strumento di gestione Dr.ssa Sarah Guizzardi Direzione Generale per l igiene l e la Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione 1
2 La sicurezza alimentare Industrializzazione, globalizzazione, nuovi processi tecnologici, nuove esigenze alimentari, percezione opinione pubblica Crisi del settore, evoluzione normativa e tecnologica Ampliamento scenari di di rischio Evoluzione del risk management
3 Special Eurobarometer 354 FOOD-RELATED RISKS SUMMARY Indagine sulla percezione dei rischi legati all alimentazione
4
5 Gli strumenti della gestione del rischio nella sicurezza alimentare.dal Rasff alle emergenze
6 SISTEMA DI ALLARME RAPIDO PER GLI ALIMENTI E I MANGIMI RASFF 1979 Il primo passo verso il riconoscimento giuridico fu fatto attraverso la proposta al Consiglio Europeo, dell'introduzione di un sistema comunitario di scambio rapido di informazioni derivanti da prodotti pericolosi, compresi gli alimenti aprile Chernobyl: 30 aprile la Dk attivò il Rasff informando che le colture erano state contaminate dalla nube tossica allarme allarme scambio di informazioni anche con i paesi dell ex ex blocco orientale e dell Associazione europea di libero scambio (EFTA) 1992 Si distingue tra sistema di allarme rapido per gli alimenti e per prodotti non alimentari: tutti e due inclusi per la prima volta nella direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti (Dir 92/59/EEC) 6
7 SISTEMA DI ALLARME RAPIDO PER GLI ALIMENTI E I MANGIMI RASFF 1995 numerosi eventi tra emergenze sanitarie e frodi alimentari influenzano la crescita e lo sviluppo del sistema RASFF (BSE, Diossina) CIRCA (Communication & Information Resource Centre Administrator), basato sul sistema di trasmissione delle Regolamento 178/2002/CE CAPO IV: sistema di allarme rapido, gestione delle crisi e situazioni di emergenza 2011 Regolamento 16/2011/CE recante disposizioni di applicazione relative al sistema di allarme rapido per gli alimenti ed i mangimi progetto pilota i-rasff
8 Quando è emergenza? 8
9 Definizioni Codex Alimentarius Food safety emergency : a situation, whether accidental or intentional, that is identified by a competent authority as constituing a serious and as yet uncontrolled foodborne risk to public health that requires urgent actions (rev ) Reg 178/2002/CE Art 53 Situazioni di Emergenza: Quando sia manifesto che alimenti o mangimi di origine comunitaria o importati da un paese terzo possono comportare un grave rischio per la salute umana, per la salute degli animali o per l'ambiente che non possa essere adeguatamente affrontato mediante misure adottate dallo Stato membro o dagli Stati membri interessati 9
10 Definizioni Sez 3 art. 55 Gestione delle crisi: La Commissione elabora, in stretta collaborazione con l'autorità e gli Stati membri, un piano generale per la gestione delle crisi riguardanti la sicurezza degli alimenti e dei mangimi che indica i tipi di situazione che comportano per la salute umana rischi diretti o indiretti derivanti da alimenti e mangimi, che verosimilmente le disposizioni in vigore non sono in grado di prevenire, eliminare o ridurre a un livello accettabile o che non possono essere gestiti in maniera adeguata mediante la sola applicazione degli articoli 53 e 54..e dal sistema Rasff!!! 10
11 Definizioni UNITÀ DI CRISI - Art La Commissione istituisce immediatamente un unit unità di crisi alla quale partecipa l Autoritl Autorità,, la quale se necessario fornisce assistenza scientifica e tecnica 11
12 Definizioni DEC 478/2004/CE relativa all adozione di un piano generale di gestione delle crisi nel settore degli alimenti e dei mangimi 2.1. Situazioni di crisi che implicano un rischio serio - diretto o indiretto - per la salute umana Le situazioni di crisi sono quelle in cui sono coinvolti fattori critici a un livello tale da portare la Commissione a ritenere che la gestione del rischio in questione, derivante da prodotti alimentari o mangimi, sarà di tale complessità da impedirne l'adeguata gestione tramite disposizioni esistenti o tramite la sola applicazione degli articoli 53 e 54
13 Definizioni DEC 478/2004/CE Le situazioni di crisi In particolare si tratta dei seguenti fattori critici: la situazione implica un serio rischio - diretto o indiretto - per la salute umana e/o è percepito o divulgato come tale il rischio si diffonde o potrebbe diffondersi attraverso una parte considerevole della catena alimentare la potenziale ampiezza del rischio per più Stati membri e/o paesi terzi è notevole.
14 Quando è emergenza? EFSA Food Safety Crisis Handling Manual Procedures for responding to urgent advice needs (luglio 2010) 1. La fonte del problema è sconosciuta 2. La gravità del rischio per la salute pubblica è elevato (morte o grave malattia). 3. La dimensione dell incidente è ampia o è probabile che lo diventi (per numero di prodotti, Paesi o persone colpite). 4. L incidente deriva da o è probabile che derivi da un atto di terrorismo. 5. Gruppi di popolazione vulnerabili sono o saranno colpiti in maniera sproporzionata. Es. bambini o anziani. 6. Il potenziale interesse dei media 7. La percezione pubblica del rischio è alta. 14
15 Reg 882/2004/CE Art 13 prescrive che gli Stati Membri elaborino piani operativi di emergenza (contingency plan) volti a stabilire le misure da attuarsi allorché risulti che mangimi o alimenti presentino un serio rischio per gli esseri umani o gli animali, direttamente o tramite l'ambiente;
16 ..a livello nazionale Piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi (Intesa tra il Governo e le Regioni del 24 gennaio 2008) 16
17 ..a livello nazionale Attivazione della rete delle unità di crisi a livello centrale, regionale e locale UE UE UNITA UNITA DI DI CRISI CRISI IZS ARPA IZS ARPA ISS ISS Unità Unità di di crisi crisi nazionale nazionale DGSAN DGSAN UFFICIO UFFICIO VIII VIII DGSAN DGSAN Punto Punto di di contatto contatto nazionale nazionale RASFF RASFF Altri Altri enti enti Coinvolti Coinvolti e/o e/o esperti esperti Unità Unità di di crisi crisi regionale regionale Unità Unità di di crisi crisi locale locale Carabinieri Carabinieri NAS NAS 17
18 Unità di crisi nazionale Qualora le circostanze lo rendessero necessario, l'unita' di crisi nazionale può essere integrata con: Comandante del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (o suo sostituto); Rappresentanti di altre Amministrazioni Pubbliche eventualmente coinvolti nell'emergenza a vario titolo; esperti nelle materie oggetto di emergenza provenienti dal mondo accademico e/o scientifico; qualsiasi soggetto, pubblico o privato, si ritenga utile consultare. 18
19 Unità di crisi nazionale. Linea telefonica con abilitazione alle chiamate internazionali Sistema di videoconferenza Casella e dedicata Reperibilità festivi e orari extralavorativi
20 Ruolo dell unità di crisi nazionale individua, valuta e coordina le strategie operative da attuarsi sul territorio nazionale in caso di emergenza controlla la reale operatività delle unità di crisi istituite, anche attraverso l'attuazione di piani di simulazione; svolge un ruolo di informazione per l'opinione pubblica, riguardo i rischi in questione e le misure prese a riguardo; promuove l'organizzazione di corsi di formazione.
21 Ruolo dell unità di crisi regionale coordina e verifica le attività previste sul territorio; assicura l'invio tempestivo, per via informatizzata, dei dati e delle informazioni inerenti l'emergenza; promuove l'organizzazione di corsi di formazione; Il responsabile dell'unita' di crisi regionale e delle province autonome ha il ruolo di garantire la cooperazione con l'unita' di crisi nazionale.
22 Ruolo dell unità di crisi locale Individua i punti di contatto, comunicati all UCN e UCR, che assicurano, tramite la pronta reperibilità, l attivazione del flusso operativo. Verifica e aggiorna e distribuisce i database dei punti di contatto. Attua le misure individuate a livello centrale/regionale. Assicura la rapida attuazione delle misure di ritiro/richiamo, sequestro/distruzione delle partite. Il responsabile dell UCL UCL,, assume la gestione di tutte le risorse di tutte le aree funzionali del servizio veterinario e del SIAN.
23 Procedure: Attivazione su base comunitaria 1. Il coordinatore nazionale, membro dell unit unità di crisi comunitaria, avvisa il responsabile dell UCN. 2. Il responsabile UCN informa i punti di contatto regionali e delle PA, al più presto e non oltre le 24 h. 3. Il responsabile UCN convoca la prima riunione dell UCN che entra in operazione al più presto e non oltre le 24 h. 23
24 Procedure Attivazione su segnalazione nazionale: : ASL Situazione di serio rischio informazione ai punti di contatto locale UC entro 24h informazione al responsabile UCR INFORMATO IL PUNTO DI CONTATTO NAZIONALE NO Bastano le misure degli articoli 50, 53 e 54 del reg. 178/2002 SI APPLICARE ATTIVAZIONE UNITA DI CRISI NO SI STATO DI EMERGENZA APPLICAZIONE DELLE PROCEDURE DEL PIANO INTERFACCIA CON L UNITA DI CRISI COMUNITARIA 24
25 Casi di emergenze non epidemiche
26 dall.dall emergenza rifiuti in Campania all all emergenza diossina nella mozzarella di bufala Interesse dei media elevato Gravità del rischio per la salute pubblica elevato Grave impatto economico Diffusione sconosciuta
27 Azioni&Attori Coordinamento gestione della crisi: Ministero della Salute - DGSAN Task Force Diossina Regione Campania Supporto scientifico: ISS + IZSAM, Centro di referenza Diossina e PCB Esecuzione del piano di campionamento straordinario: Veterinari Regione e ASL + Comando Carabinieri Tutela della salute Analisi: laboratori accreditati (IZSAM, IZSLER, INCA, Eurofins)
28 Conclusioni Al 31 dicembre 2008 controllate 1139 aziende zootecniche La percentuale delle aziende bufaline non conformi è risultata pari all 1,17% La distribuzione del fenomeno è risultata compresa tra la sponda sx del Volturno e quella dx dei Regi Lagni.
29 Fukushima 29
30
31 Fukushima REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 961/2011 DELLA COMMISSIONE del 27 settembre 2011 che impone condizioni speciali per l'importazione di alimenti per animali e prodotti alimentari originari del Giappone o da esso provenienti, a seguito dell'incidente alla centrale nucleare di Fukushima e che abroga il regolamento (UE) n. 297/2011 del 25 marzo 2011.
32
33
34 Emergenze epidemiche Emergenze epidemiche
35 E. coli O104:H4 Origine del rischio sconosciuta. Impossibilità di rintracciare, rischio grave per la salute umana. Elevato impatto sull opinione pubblica
36 E. coli O104:H4 le fasi dell emergenza 24/05 il SOAR del MinSal dirama la notizia di un focolaio di infezione intestinale nel nord della Germania 26/05 La DGPREV informa dei primi casi di SEU da E.coli STEC in DE, possibile fonte alimentare CRL per E.coli (presso l ISS) diffonde la metodica PCR per lo screening, effettua analisi di conferma.
37 E. coli O104:H4 le fasi dell emergenza 27/05 RASFF notifica il focolaio e individua come possibile fonte cetrioli freschi spagnoli, una ulteriore notifica riguarda cetrioli da NL e DK Prima audioconferenza: il ceppo isolato in Germania è O104:H4 L Italia non è coinvolta da casi Pubblicato un avviso ai consumatori sul Portale, pericolo potenziale per i viaggiatori
38 E. coli O104:H4 le fasi dell emergenza 30/05 Due audioconferenze con Commissione 31/05 Argomento discusso al comitato SCoFCAH L Italia non è coinvolta ma, a scopo di indagine: NAS effettuano prelievi su cetrioli da provenienze sospette IZS effettuano analisi. Allertati gli Assessorati alla Sanità.
39 E. coli O104:H4 le fasi dell emergenza 1/06 esiti analitici favorevoli, DE revoca l allerta 03/06 IT analisi negative Nessun caso clinico in Italia, Aggiornate le informazioni ai cittadini sul Portale del Ministero
40 E. coli O104:H4 le fasi dell emergenza 5/06 (ore 22.30): DE indagine epidemiologica su casi di colite emorragica, in tutti i ristoranti serviti diversi tipi di germogli, prelevati campioni (04/06) 06/06 DE tutti negativi. 10/06 NL possibile coinvolgimento di semi esportati da una ditta italiana. DGSAN ricerca nel database NSIS-USMAF importazioni di semi o germogli freschi ed eventuali respingimenti. NAS: sequestro cautelativo con campionamento.
41 E. coli O104:H4 le fasi dell emergenza 11/06 DE trovato E.coli O104:H4 in una miscela di germogli consumata da una famiglia colpita 25/06 Focolaio in Francia Commissione chiede a EFSA di supportare gli SM (DE, FR, UK, NL, IT) TASK FORCE I semi italiani non coinvolti nel focolaio, individuato un altro sierotipo, cambio d uso per i lotti positivi. IT istituisce Task force nazionale
42 E. coli O104:H4 le fasi dell emergenza Task force per la tracciabilità Raccolta e trasmissione di dati di tracciabilità Coordinamento delle autorità territoriali e NAS Il fieno greco è individuato come punto in comune tra i casi DE e FR, Partita egiziana, destinata ad una ditta tedesca, 04/07 chiusura della TF, pubblicazione del Report EFSA, 07/07 pubblicata Decisione 2011/402/UE relativa a misure d emergenza applicabili ai semi di fieno greco e determinati semi e legumi provenienti dall Egitto.
43 quindi.
44 Gruppo di lavoro Emergenze in sicurezza alimentare Ministero della Salute (DGSAN) ISS Regioni IZS ARPA Protezione Civile 44
45 Gruppo di lavoro Obiettivi: Specificare meglio le modalità e gli ambiti di applicazione del Piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi (Intesa Stato Regioni 24 gennaio 2008) Raccordare il piano con i sistemi di risposta alle emergenze delle altre Amministrazioni che operano in tale ambito. 45
46 A chi è rivolto: Autorità coinvolte nella sicurezza alimentare, PdC delle unità di crisi, sistema di allerta. Protezione Civile Prendendo in considerazione scenari di rischio chimico, fisico, biologico e disastri naturali. 46
47 Formazione Specifica 47
48 Formazione Specifica Art 5 Intesa Stato Regioni 24 gennaio 2008 Aggiornamento professionale 48
49 Nel gestire l emergenza l è fondamentale la formazione saper distinguere tra gestione del sistema di allerta e gestione del sistema emergenziale! Testare la capacità di applicare processi logico-decisionali, Testare le capacità comunicative dei gestori della crisi con gli Organi scientifici, la stampa e la comunicazione tra unità di crisi. 49
50 Emergenze in sicurezza alimentare: procedure e gestione - 2 edizioni 50
51 Cremona maggio partecipanti del SSN (medici veterinari e medici e altre figure professionali) e NAS operanti nell ambito della sicurezza alimentare, suddivisi in 10 tavoli di lavoro, guidati da una chairperson Simulazione di uno scenario di emergenza, ricreato attraverso la somministrazione di injects ( informazioni inviate via ) da parte di una regia 2 Videoconferenze con l unità di crisi nazionale Valutazione finale del prodotto decisionale dei 10 gruppi. seconda edizione: Giugno 2011 con il coinvolgimento anche dei responsabili dell autocontrollo aziendale. 51
52 52
53 Cremona giugno partecipanti rappresentati da 60 operatori sanitari (medici veterinari e medici) e NAS e 60 provenienti dal mondo dell industria alimentare Simulazione di uno scenario di allerta alimentare ricreato attraverso la somministrazione di injects Ritmo frenetico fra gli operatori sanitari e quelli dell industria che hanno elaborato comunicati stampa, effettuato sopralluoghi, intervenire presso i punti vendita Videoconferenza con l unità di crisi nazionale Presentazione finale dello staff del prodotto decisionale dei gruppi rispetto ad un comportamento atteso Analisi del prodotto comunicativo dei gruppi da parte di un team di esperti 53
54 54
55 Work in progress Work in progress 55
56 Gruppo di lavoro ultimare il documento e verificarne l efficacia anche tramite apposite simulazioni per posti di comando 56
57 Nuovo training sulle emergenze in sicurezza alimentare 2012 SSN, Industria e in più. Partecipazione di osservatori internazionali 57
58 Grazie per l attenzione! Grazie per l attenzione! 58
EMERGENZE IN SICUREZZA ALIMENTARE: PROCEDURE E GESTIONE II Edizione
EMERGENZE IN SICUREZZA ALIMENTARE: PROCEDURE E GESTIONE II Edizione Dr. Silvio Borrello Direttore Generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione Ministero della Salute 1 II Edizione 2 Perchè
DettagliAllegato A DIRETTIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NELLA REGIONE TOSCANA
Allegato A DIRETTIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NELLA REGIONE TOSCANA INDICE Premessa CAPO 1: UNITA DI CRISI 1.1 Unità di crisi della Regione Toscana
DettagliPROCEDURE OPERATIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NEL TERRITORIO DELLA ASL n.
Allegato alla Deliberazione n. 1459/C del 24/11/2010 PROCEDURE OPERATIVE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INERENTI LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI NEL TERRITORIO DELLA ASL n. 7 DI CARBONIA INDICE
DettagliAspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati
Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati Ufficio II Igiene generale degli alimenti Roma CONTENUTO DELLA PRESENTAZIONE Organizzazione
DettagliAssessorato al Welfare PIANO DI EMERGENZA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E SANITA ANIMALE E PROCEDURE OPERATIVE
1. REGIONE PUGLIA PIANO DI EMERGENZA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E SANITA ANIMALE E PROCEDURE OPERATIVE Sommario Pag. 1 a 9 1. PREMESSA Sono definite situazioni di crisi quelle situazioni in cui sono coinvolti
DettagliLucia Decastelli. Area Igiene e Sicurezza Alimentare e Ambientale lucia.decastelli
Lucia Decastelli Area Igiene e Sicurezza Alimentare e Ambientale lucia.decastelli decastelli@izsto.itit ! " # $%%& '())) *"+$&,+())( -./ /0 1 2333...4 !"# $% $&$ " $' $() $*++" $+ (((,$ (- 5 6 ' 7 8
Dettaglirispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza
rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica
DettagliCOORDINAMENTO DEGLI ORGANISMI ART. 36 REG. 178/2002
COORDINAMENTO DEGLI ORGANISMI ART. 36 REG. 178/2002 Dott.ssa Gaetana Ferri Direttore Generale degli Organi Collegiali per la Tutela della Salute Ministero della salute Monitoraggio dell attività di cooperazione
DettagliPortale Acqua e Salute
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Portale Acqua e Salute Liana Gramaccioni 23/06/2008 Roma Liana Gramaccioni Portale Acqua e Salute L acqua è il bene strategico del terzo millennio.
DettagliVISTO il Regolamento (CE) 882/2004 del Parlamento. Europeo e del Consiglio sull igiene dei prodotti
elabori, in stretta collaborazione con l autorità europea per la sicurezza alimentare e gli stati membri, un piano generale per la gestione delle crisi riguardanti la sicurezza degli alimenti e dei mangimi;
DettagliWorkshop sulla Sicurezza degli Alimenti Parma 5 maggio 2011. Gisèle Gizzi Ufficio del Direttore Esecutivo
Workshop sulla Sicurezza degli Alimenti Parma 5 maggio 2011 Gisèle Gizzi Ufficio del Direttore Esecutivo 1 Com è nata l EFSA Origini Serie di emergenze alimentari (per es. BSE, diossine) Perdita di fiducia
DettagliASPETTI NORMATIVI SUL SISTEMA DI ALLERTA RAPIDO
UNITA DI PROGETTO VETERINARIA SERVIZIO SANITA ANIMALE E IGIENE ALIMENTARE ASPETTI NORMATIVI SUL SISTEMA DI ALLERTA RAPIDO Dario Pandolfo 1 11/10/2013 - Vicenza Obiettivi INQUADRAMENTO NORMATIVO COMPETENZE
DettagliATTIVAZIONE DELLE ALLERTE
Come si applica: ATTIVAZIONE DELLE ALLERTE Ogni volta il Servizio Dipartimentale ASL disponga di informazioni relative alla presenza di un rischio grave per la salute umana, animale o per l ambiente, l
DettagliAttività di coordinamento tra Ministero della Salute e Focal Point dell EFSA
Attività di coordinamento tra Ministero della Salute e Focal Point dell EFSA Dott. Carmelo Curatola Direzione Generale degli Organi Collegiali per la tutela della Salute Uff. II Il Focal Point italiano
DettagliManuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO
Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO Documento: GEN-ESP-MG-Strutturaattività-00 Data modifica: 12/02/2008 Data stamp:04.06.2008
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliAutorità europea per la sicurezza alimentare La sicurezza dei prodotti alimentari : Il ruolo dell EFSA
Autorità europea per la sicurezza alimentare La sicurezza dei prodotti alimentari : Il ruolo dell EFSA Lesley Koschel Relazioni Internazionali & Istituzionali 1 L EFSA ha due obiettivi prinicpiali: Deve
DettagliREGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
COMUNE DI CASTENASO (Bologna) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Adottato con delibera consiliare n. 92 del 20/12/01 INDICE : art. 1 Finalità art.2 Obiettivi comunali
DettagliH A C C P. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi
H A C C P Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi del pericolo e punti critici di controllo) rappresenta uno strumento operativo per l'analisi dei rischi che caratterizzano
DettagliREGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione
DettagliIl Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi
Il Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi CHE COS È Il RASFF, Rapid Alert System for Food and Feed (Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi) è stato istituito per fornire un efficace
Dettagli2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi
FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale
DettagliLa gestione sanitaria a garanzia della sicurezza del prodotto
La gestione sanitaria a garanzia della sicurezza del prodotto Alfonso Zecconi Università degli Studi di Milano Dipartimento Patologia Animale Le tossinfezioni alimentari Problema comune a tutti gli alimenti
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliTrattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni
2000D0057 IT 14.07.2009 002.001 1 Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni B DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 dicembre 1999 sul sistema
DettagliPROGRAMMAZIONE 2015 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
PROGRAMMAZIONE 2015 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE CRITERI DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO Competenza su: alimenti di origine animale. La pianificazione annuale dell attività dell
DettagliDocumento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente
Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliSISTEMA DI ALLARME RAPIDO OVVERO SISTEMA DI ALLERTA
SISTEMA DI ALLARME RAPIDO OVVERO SISTEMA DI ALLERTA Cos è è: Procedura codificata atta a garantire la rapidità delle comunicazioni e dei provvedimenti conseguenti da adottare a seguito di riscontro di
DettagliPO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione
REPUBBLICA ITALIANA Unione Europea Regione Siciliana PRESIDENZA DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROGRAMMAZIONE Area Coordinamento, Comunicazione, Assistenza tecnica UOB I - Servizi della Comunicazione PO
DettagliLA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO
LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO Studio Candussi & Partners novembre 2008 Lo Studio Candussi & Partners Lo Studio opera dal 1998 con consulenti
DettagliREGOLAMENTO 178/2002
REGOLAMENTO 178/2002 Il 28 gennaio 2002 il Parlamento europeo ha emanato il Regolamento CE n. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare ed è la base per garantire
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliObiettivi di performance di struttura. Descrizione obiettivo Peso obiettivo Indicatore. Schede obiettivo e valutazione OI2
Direttiva di III livello - Anno 2011 - Centro di responsabilità amministrativa: Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterianria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alilmenti Dipartimento/Direzione generale
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliS.A.I.? Servizio Accoglienza e Informazione. Roberta Speziale Responsabile ufficio stampa, comunicazione e S.A.I.? Anffas Onlus Nazionale
S.A.I.? Servizio Accoglienza e Informazione Roberta Speziale Responsabile ufficio stampa, comunicazione e S.A.I.? Anffas Onlus Nazionale Carta dei Servizi Anffas Onlus Milano, dicembre 2004 Per le Associazioni
DettagliData inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire
Data inizio : 2014-01-01 Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire DATE, ORARI E SEDI Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA
DettagliContratto di Programma per l attivazione di progetti di tracciabilità dei rifiuti
CONTRATTO DI PROGRAMMA REGIONE E.R. CONFSERVIZI E.R. PER L ATTIVAZIONE DI PROGETTI PILOTA PER LA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI Venerdi 1 Ottobre Workshop Q all interno della Manifestazione Presentazione
DettagliSalute e sicurezza sul lavoro
Salute e sicurezza sul lavoro Migros promuove una gestione sistematica della salute in azienda e, proprio per questo, ha ricevuto il marchio Friendly Work Space. Questo garantisce l impegno e gli ottimi
Dettaglipreallerta N COSA CHI DOCUMENTI NOTE Avvisa il Sindaco e il Responsabile del Centro Operativo responsabile dichiarazione stato preallerta
RISCIO FRANA preallerta Ricezione avviso Funzionario Avvisa il Sindaco e il del Centro Operativo responsabile Comunale 1 Dichiarazione stato preallerta Lo stato di preallerta può essere dichiarato dichiarazione
DettagliLe nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo.
L Unione Albergatori incontra l azienda sanitaria Migliora la sicurezza alimentare nelle aziende Nel mese di marzo 2006 l Unione Albergatori ha partecipato ad un importante incontro con il dott Carraro
DettagliIgiene e tracciabilità nella produzione mangimistica: applicazione dei Regolamenti comunitari 178/2002 e 183/2005 Il Reg. 183/2205/CE sull igiene dei mangimi Ing. Gaetano Manzone 1 IERI 2 DLGS 123/99 OBBLIGO
DettagliConcorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE
Ministero per la pubblica amministrazione e l innovazione Concorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE - 1 - -3 - 't! PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA Denominazione del Piano VOIP COMUNICAZIONE TURISMO
DettagliTask Force. Tutela degli animali d affezione, lotta al randagismo e ai canili lager
Task Force Tutela degli animali d affezione, lotta al randagismo e ai canili lager Convivenza con gli animali Cambiamento della società: approccio più etico nella relazione con gli animali d affezione
DettagliCorso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.
DettagliINTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.
Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA
DettagliREGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE Provincia di Vicenza REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMITATO VOLONTARIO PROTEZIONE CIVILE MONTECCHIO MAGGIORE Via del Vigo 336075 Montecchio Maggiore
DettagliUff. I. - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo
Uff. I - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo Il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli Ordinamenti
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA ATTIVITÀ PROMOZIONALE
Pagina 1 di 5 0. INDICE 0. INDICE... 1 1. PREMESSA... 2 2. INIZIATIVE PROMOZIONALI... 2 3. DIRETTA... 3 3.1 Incontri e tavole rotonde... 3 3.2 Attività promozionale per le matricole... 4 4. VALUTAZIONE...
DettagliProgramma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato
D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A E S V I L U P P O R U R A L E, C A C C I A E P E S C A Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale Programma di Sviluppo Rurale
DettagliPiano per l organizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive
ALLEGATO 1 Direzione Sanità Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità Piano per l organizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive INDICE INTRODUZIONE...3 REQUISITI E STRUTTURA DEL
DettagliIl progetto regionale di ricerca MACONDO
Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la
DettagliServizio Accertamenti a Tutela della Fede Pubblica CCIAA Milano
Pubblica CCIAA Milano La competenza Le funzioni di autorità di vigilanza per il controllo della conformità dei giocattoli alle disposizioni del presente decreto legislativo sono svolte dal Ministero dello
DettagliRuolo e attività del punto nuova impresa
SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda
DettagliN II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del.
N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del. Oggetto: costituzione della Commissione per la promozione del nursing abilitante, dell infermiere di famiglia e di comunità,
DettagliRoma,.. Spett.le. Società Cooperativa EDP La Traccia. Recinto II Fiorentini, n.10-75100 Matera (MT)
Roma,.. Spett.le Società Cooperativa EDP La Traccia Recinto II Fiorentini, n.10-75100 Matera (MT) Oggetto : Contratto per la fornitura di servizi relativi alla Survey Registro Italiano delle Biopsie Renali.
DettagliAREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA
AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA 1/6 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie,
DettagliPARCO OGLIO NORD ENTE DI DIRITTO PUBBLICO
PARCO OGLIO NORD ENTE DI DIRITTO PUBBLICO ISTRUZIONI PER L UTILIZZO DELLA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA - PEC Che cos è la Posta Elettronica Certificata? La Posta Elettronica Certificata (PEC) è una soluzione
DettagliIO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO
IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO L approccio del Laboratorio Chimico nella ristorazione scolastica Paolo Vittone Il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino Il Laboratorio Chimico
DettagliLA DOCUMENTAZIONE DELL UNIONE EUROPEA
LA DOCUMENTAZIONE DELL UNIONE EUROPEA Come ci si può documentare sull UE? Il modo più veloce per documentarsi sull UE è la consultazione del sito ufficiale dell Unione europea (http://europa.eu), dal quale
DettagliMinistero dell Economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Direzione del Debito Pubblico - Ufficio IV PROGETTO CEAM
Ministero dell Economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Direzione del Debito Pubblico - Ufficio IV PROGETTO CEAM Monitoraggio Indebitamento Enti Locali e Territoriali e Accesso ai Mercati Rilevazione
DettagliIl "Programma Observer"
Il "Programma Observer" Come Individuare, Valutare e Gestire i Quasi Incidenti Buona Prassi validata dalla Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro febbraio 204 Federchimica,
DettagliAllegato I. Parte A Obiettivi formativi
Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi
DettagliLinee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia
Sala Manzoni Palazzo delle Stelline Milano aprile ore 14.30.30 ATTI DEL SEMINARIO Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia L Ufficio Servizio
DettagliIstamina nei prodotti della Pesca
NEWS sulla SICUREZZA E QUALITÀ DEGLI ALIMENTI Istamina nei prodotti della Pesca G.U.U.E. L del 24 ottobre 2013, n. 282 Regolamento (UE) n. 1019/2013 della Commissione del 23.10.2013 che modifica l Allegato
DettagliContaminazione dei Prodotti
Response XL Italia XL Group Insurance Contaminazione dei Prodotti 2 01 Introduzione 02 Response XL il nostro network, il nostro approccio 03 Servizio di consulenza per la gestione delle crisi e dei rischi
DettagliCorso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri
TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute Direzione Generale degli Organi Collegiali per la Tutela della Salute Direttore Generale Dott. Giuseppe Viggiano UFFICIO III ex S.N.V.R. Dirigente dell ufficio Dott.ssa Rossana Valentini
DettagliPremessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento
Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliPolicy. L Information Management
Policy L Information Management Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 15 dicembre 2010 1. Le informazioni 3 2. I sistemi informativi 4 3. La comunicazione 5 2 Le informazioni 1 Le informazioni,
DettagliREGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE
REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE 1.Premessa Gli interventi finalizzati alla gestione delle emergenze che interessano il sistema viario autostradale
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO
«DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme
DettagliPROTOCOLLO D INTESA ASL / PEDIATRI DI FAMIGLIA / UFFICIO SCOLATICO PROVINCIALE
Pediatri di Famiglia ASL Monza e Brianza PROTOCOLLO D INTESA ASL / PEDIATRI DI FAMIGLIA / UFFICIO SCOLATICO PROVINCIALE PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN AMBITO SCOLASTICO Monza - Luglio 2009 1. PREMESSA
DettagliIl Focal Point Italiano EFSA
Il Focal Point Italiano EFSA Luca Busani Focal Point Italiano EFSA Dipartimento di Sanita Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare Department Of Veterinary Public Health and Food Safety Focal Point
DettagliLEGGE REGIONALE N. 22 DEL 24-07-2007 REGIONE PUGLIA
LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 24-07-2007 REGIONE PUGLIA Abolizione del libretto di idoneità sanitaria per gli alimentaristi e formazione del personale alimentarista Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE
DettagliLa sicurezza alimentare dai campi alla tavola: puntualizzazioni e riflessioni
La sicurezza alimentare dai campi alla tavola: puntualizzazioni e riflessioni Elisabetta Delibato elisabetta.delibato@iss.it Istituto Superiore di Sanità DSPVSA Microrganismi negli alimenti Ogni alimento
DettagliAUDIT AI SENSI DELL ARTICOLO 4, PARAGRAFO 6 DEL REGOLAMENTO CE 882/2004 PROCEDURA
REGIONE LOMBARDIA DIREZIONE GENERALE SALUTE Unità Organizzativa Governo Della Prevenzione e Tutela Sanitaria Struttura Tutela della Persona, Promozione della Salute e Igiene Degli Alimenti AUDIT AI SENSI
DettagliSISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità,
Dettaglivisto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,
17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle
DettagliProtocollo d Intesa. tra
Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 2 aprile 2014, n. 565
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 2 aprile 2014, n. 565 Decreto del Ministro della Sanità 15 dicembre 1990 Sistema informativo Malattie infettive, Piano regionale di sorveglianza Speciale Malattie Infettive
DettagliCONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE Genova, 2 luglio 2014 Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Le vostre domande e le nostre risposte Per alcune di esse,
DettagliPorte Aperte all EFSA
Porte Aperte all EFSA Porte Aperte 22 novembre 2014 Di cosa parliamo oggi? Il sistema di sicurezza alimentare in Europa Mandato, ruolo e compiti dell EFSA Opportunità di formazione e lavoro in e con l
DettagliCorso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti
Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi
DettagliANNO SCOLASTICO 2014-2015
ATTIVITÀ DI SPERIMENTAZIONE IN CLASSE PREVISTA NELL AMBITO DEL PROGETTO M2014 PROMOSSO DALL ACCADEMIA DEI LINCEI PER LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Il Centro matematita,
DettagliProposte concernenti le strategie in materia di sicurezza informatica e delle telecomunicazioni per la pubblica amministrazione
Esempio strutturato di SICUREZZA ORGANIZZATIVA Proposte concernenti le strategie in materia di sicurezza informatica e delle telecomunicazioni per la pubblica amministrazione Pubblicazione del Comitato
DettagliREGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre
DettagliLe conclusioni. Annamaria de Martino
Corso Formazione La vulnerabilità della salute ai determinanti ambientali e climatici: rischi sanitari emergenti e strategie di adattamento CNEPS-ISS Ministero della Salute Roma 17-18 giugno2014 Le conclusioni
DettagliSISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA
SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità, Salute
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliREGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE
L 16/46 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 20.1.2005 REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE del 19 gennaio 2005 che attua il regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio
DettagliPARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO
PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha
DettagliCatalogo corsi Formazione per la sicurezza nei luoghi di lavoro D.lgs. 81/08. Formazione HACCP D.Lgs. 193/07 e Reg. Europeo 178/02
Il Consorzio Sociale Abele Lavoro è un ente accreditato presso la Regione Piemonte a fornire servizi per il lavoro ai cittadini ed alle imprese del territorio. Favorisce l incontro tra domanda ed offerta
DettagliAllegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015
Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO
DettagliRSPP & RIR. Ovvero: 81 & 105. FR Bologna 14 ottobre 2015 1
RSPP & RIR Ovvero: 81 & 105 FR Bologna 14 ottobre 2015 1 RLS citato almeno 7 volte RSPP 2 volte (scarse)! FR Bologna 14 ottobre 2015 2 Esempio RLS Art. 14 comma 5 Il sistema di gestione della sicurezza
DettagliLa Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna
La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna Andrea Zuppiroli Regione Emilia-Romagna Servizio Rifiuti e bonifica siti, servizi pubblici ambientali e sistemi
DettagliL ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA
L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Dott.ssa Cristina Matranga Coordinamento Regionale Rischio Clinico INCIDENZA DI PAZIENTI INFETTI 5,2% IN ITALIA
DettagliSTANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008
DECRETO LEGISLATIVO n. 81 del 9 aprile 2008 UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO
Dettagli