UNIONE DEI COMUNI VALDICHIANA SENESE (REGIONE TOSCANA)

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2 UNIONE DEI COMUNI VALDICHIANA SENESE (REGIONE TOSCANA) RIQUALIFICAZIONE DELL'EX COMPLESSO OSPEDALIERO DI SARTEANO I E II LOTTO PROGETTO ESECUTIVO ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA DELLE SOLUZIONI PROGETTUALI 1

3 UNIONE DEI COMUNI VALDICHIANA SENESE (REGIONE TOSCANA) RIQUALIFICAZIONE DELL'EX COMPLESSO OSPEDALIERO DI SARTEANO I E II LOTTO PROGETTO ESECUTIVO ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA 4 RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA DELLE SOLUZIONI PROGETTUALI 4 1) DESCRIZIONE DELLA COPERTURA 4 2) ESITO DELLE ANALISI 8 2.1) Caratteristiche della copertura 8 2.2) Esigenze manutentive prevedibili 9 2.3) Contesto 10 3) SCELTE PROGETTUALI DI PROTEZIONE ) Accesso ) Sistema di protezione ) Settore A ) Settore B ) Settore C ) Settore D ) Settore E ) Settore F ) Settore G ) Settore H ) Settore I )Settore L ) Aree soggette a prescrizioni particolari ) Aree soggette a trattenuta ) Aree raggiungibili dal basso ) Aree con rischi di schiacciamento per caduta di oggetti ) Piano di emergenza per il recupero ) Riepilogo Dispositivi Prevenzione Collettiva (DPC) previsti ) Riepilogo Dotazioni di arresto caduta previste 28 4) PROCEDURE - PRESCRIZIONI 29 2

4 4.1) Settore A ) Settore B ) Settore C ) Settore D ) Settore E ) Settore F ) Settore G ) Settore H ) Settore I ) Settore L 35 5) PRESCRIZIONI RELATIVE ALLA ESECUZIONE 35 6) ISPEZIONE E MANUTENZIONE ) Informazioni ) Verifiche periodiche ) Interventi di manutenzione 39 APPENDICI 40 A.1) NORMATIVA DI RIFERIMENTO 40 A.2) TERMINOLOGIA / DEFINIZIONI 43 A.3) VERIFICA LINEE VITA 47 3

5 ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA DELLE SOLUZIONI PROGETTUALI 1) DESCRIZIONE DELLA COPERTURA L intervento di riqualificazione dell'ex complesso ospedaliero di Sarteano è suddiviso in due lotti, di cui il 1 riguarda la co mpleta demolizione e ricostruzione dell edificio che sarà destinato a sede della Unione dei Comuni Valdichiana Senese, mentre il 2 lotto prevede la demolizione della cop ertura e dell ultimo piano dell originario complesso ospedaliero all interno delle mura. Inoltre verrà inserito un nuovo gruppo scale e ascensore che consentirà l accesso a tutti i piani dell edificio dentro le mura in modo da realizzare la completa separazione tra la nuova sede dell Unione dei comuni e il vecchio complesso ospedaliero. Il presente progetto riguarda sia la copertura piana del nuovo edificio (1 lotto) che la nuova copertura su edificio esistente (2 lotto) più articolata in quanto presenta la tipologia a capanna, a padiglione e piana nella zona intorno al campanile della adiacente chiesa. Per comodità di trattazione l intera copertura viene descritta suddividendola in settori omogenei con l ausilio della pianta di Fig. 1. Il settore contrassegnato con la lettera A è quello dove sono ubicati i punti di accesso alla copertura piana del 1 lotto, è ORIZZO NTALE (non considerando la naturale pendenza per il deflusso delle acque meteoriche) ed ha una struttura portante in laterocemento. Il settore è ulteriormente suddiviso in due sub-settori A e A poiché tali aree contraddistinte da quote diverse (A : quota rispetto al suolo Q=+11,76 m. circa; A : quota rispetto al suolo Q=+11,50 m. circa) sono servite da due diversi accessi, come si può vedere dalla Tavola grafica allegata (Tav. I allegato 1). Il sub-settore A è parzialmente calpestabile in quanto si segnala la presenza di un lucernario evacuatore di fumo protetto da ringhiera metallica, diversi torrini di areazione, una zona lievemente rialzata corrispondente all extracorsa dell ascensore oltre alla botola di accesso; il sub-settore A è anch esso parzialmente calpestabile per la presenza della botola di accesso. Il settore contrassegnato con la lettera B identifica la copertura del nuovo vano ascensore per l accesso all edificio esistente (2 lotto), è ORIZZONTALE (non considerando la naturale pendenza per il deflusso delle acque meteoriche) con quota 4

6 rispetto al suolo Q=+15,88 m. circa ed ha una struttura portante in laterocemento. Il settore è parzialmente calpestabile per la presenza del comignolo di ventilazione del vano ascensore. Figura 1 pianta coperture 1 e 2 lotto Il settore contrassegnato con la lettera C è quello dove è ubicato il punto di accesso alla copertura appartenente al 2 lotto ed è sempre ORIZZONTALE (non considerando la naturale pendenza per il deflusso delle acque meteoriche) con quota rispetto al suolo Q=+16,22 m. circa. Il settore è totalmente calpestabile e ha una struttura preesistente in acciaio e laterizio (con caldana di completamento). Il settore D identifica una porzione della nuova copertura dell edificio esistente (2 lotto) che presenta una falda unica INCLINATA con pendenza pari a 33% e quota rispetto al suolo variabile da un minimo Q=+16,87 m circa ad un massimo Q=+19,10 m circa. Il 5

7 settore ha una struttura formata da travi in legno e doppio tavolato incrociato di irrigidimento ed è da considerarsi totalmente calpestabile. Il settore contrassegnato con la lettera E presenta anch esso un unica falda INCLINATA con pendenza pari a 33% e quota rispetto al suolo variabile da un minimo Q=+16,87 m circa ad un massimo Q=+18,50 m circa. Il settore ha una struttura formata da travi in legno e doppio tavolato incrociato di irrigidimento ed è da considerarsi totalmente calpestabile. Il settore F presenta anch esso un unica falda INCLINATA con pendenza pari a 33% e quota rispetto al suolo variabile da un minimo Q=+16,87 m circa ad un massimo Q=+19,20 m circa. Il settore ha una struttura formata da travi in legno e doppio tavolato incrociato di irrigidimento ed è da considerarsi totalmente calpestabile. Il settore contrassegnato con la lettera G presenta anch esso un unica falda INCLINATA con pendenza pari a 33% e quota rispetto al suolo variabile da un minimo Q=+16,78 m circa ad un massimo Q=+19,20 m circa. Il tratto sul fronte Sud S4-S8 è contraddistinto da una variazione dell andamento della pendenza a partire dalla linea di displuvio. Il settore ha una struttura formata da travi in legno e doppio tavolato incrociato di irrigidimento ed è da considerarsi totalmente calpestabile. Il settore H della copertura è ad un unica falda INCLINATA con pendenza pari a 33% e quota rispetto al suolo variabile da un minimo Q=+16,24 m circa ad un massimo Q=+18,55 m circa. Il settore ha una struttura formata da travi in legno e doppio tavolato incrociato di irrigidimento ed è da considerarsi totalmente calpestabile. Il settore I della copertura presenta una copertura a capanna quindi a doppia falda INCLINATA con pendenza pari a 33% e quota rispetto al suolo variabile da un minimo Q=+17,20 m circa ad un massimo Q=+19,20 m circa. Il settore ha una struttura formata da travi in legno e doppio tavolato incrociato di irrigidimento ed è da considerarsi parzialmente calpestabile per la presenza di un lucernario. Il settore contrassegnato con la lettera L presenta una copertura a capanna quindi a doppia falda INCLINATA con pendenza pari a 33%, ma la falda a Nord supera in lunghezza di circa 6,70 m l altra falda determinando così un tratto di copertura a falda unica (vedi Fig. 1); la quota rispetto al suolo è variabile da un minimo Q=+16,78 m circa ad un massimo Q=+19,35 m circa. Il settore ha una struttura formata da travi in legno e doppio tavolato incrociato di irrigidimento ed è da considerarsi totalmente calpestabile. Il settore è ulteriormente suddiviso in due sub-settori L e L per rendere maggiormente comprensibile la descrizione dei sistemi anticaduta adottati. 6

8 seguente. Per ognuno dei settori descritti si riportano le caratteristiche principali nella tabella Settore [rif. Fig.1] Tipo Calpestabilità Pendenza Struttura Dotazioni A (A A ) Piana Parzialmente calpestabile Orizzontale Laterocemento NB1 B Piana Parzialmente calpestabile Orizzontale Laterocemento NB2 C Piana Totalmente calpestabile Orizzontale Acciaio e laterizio D Falda Totalmente calpestabile Inclinata Lignea E Falda Totalmente calpestabile Inclinata Lignea F Falda Totalmente calpestabile Inclinata Lignea G Falda Totalmente calpestabile Inclinata Lignea H Falda Totalmente calpestabile Inclinata Lignea I Falda Parzialmente calpestabile Inclinata Lignea NB3 L (L L ) Falda Totalmente calpestabile Inclinata Lignea NB1 - Sono presenti un lucernario evacuatore di fumo, diversi torrini di areazione, extracorsa dell ascensore, botole di accesso, collettore solare e boiler. NB2 È presente il comignolo di ventilazione del vano ascensore. NB3 È presente un lucernario. La distanza libera di caduta misurata dalla linea di gronda al piano di campagna varia in funzione delle diverse quote di copertura. Occorre tener conto che le quote dovranno essere verificate in sede di realizzazione. Per una corretta progettazione occorre pertanto tenere conto della situazione peggiore rispetto alle singole facciate esterne e ai dislivelli dei vari settori della copertura. Nella tabella seguente sono riportate le distanze minime di caduta riferite a ciascun fronte dell edificio appartenente al 2 lotto e del nuovo vano ascensore (settore B), visto che il nuovo edificio (settore A) presenta tutti i bordi protetti da balaustra. Data la complessità della copertura, come indicato in Fig. 1, per un immediata comprensione delle zone prese in considerazione ogni fronte è stato suddiviso in diversi tratti a cui è stata associata la relativa distanza minima. In corrispondenza dei fronti laterali di una copertura a falda nella tabella è stato inserito un range che si riferisce alla distanza rispetto al punto più basso e rispetto al colmo. Per quanto riguarda invece le pareti tra diversi settori di copertura sono indicate con le lettere identificative dei settori. Facciate / pareti Distanza minima Note Fronte Sud S1-S2 17,20 S2-S3 16,24 S3-S4 4,74 In corrispondenza della copertura del vano scala 7

9 S4-S5 4,38 S5-S6 4,12 S6-S7 14,61 S4-S7 0,90 In corrispondenza della copertura del vano ascensore S7-S8 14,97 Fronte Est E1-E2 4,42 E3-E4 3,55 In corrispondenza del corpo adiacente su Corso Garibaldi Fronte Nord N2-N3 10,83 N3-N4 10,83 N4-N5 10,83 N5-N6 1,70 4,15 In corrispondenza della chiesa con facciata su Corso Garibaldi N6-N7 1,70 4,15 In corrispondenza della chiesa con facciata su Corso Garibaldi N7-N8 11,83 Fronti interni C-D 2,87 Tra settore D (+ alto) e settore C (+ basso) C-G 2,87 Tra settore F (+ alto) e settore C (+ basso) C-H 2,50 Tra settore G (+ alto) e settore C (+ basso) C-I 3,00 Tra settore H (+ alto) e settore C (+ basso) NB1 i lavori ad altezza inferiore a 2,00 m. di altezza non sono considerati lavori in quota NB2 non sono stati presi in considerazione i bordi protetti NB3 le distanze sono espresse in metri 2) ESITO DELLE ANALISI 2.1) Caratteristiche della copertura Le coperture presentano interamente una capacità portante idonea al transito per attività di manutenzione secondo quanto prescritto dal D.M. 14/01/2008 Norme tecniche per le costruzioni. La copertura dei settori A ed B ha una struttura in c.a.; la copertura è completata, a protezione della guaina, con una pavimentazione a lastre di cemento e graniglia poggiate a secco su piedini in gomma. Il settore C presenta un solaio preesistente in acciaio e laterizio con caldana di completamento; la finitura è costituita da pavimento in cotto. Il resto della copertura è a falde con struttura a travi in legno e doppio tavolato incrociato di irrigidimento; il manto di copertura sarà in coppi. La morfologia della falde varia tra i vari settori: settori A, B, C: la pendenza è compresa tra 0% e 15% qualificando così la copertura come Orizzontale o Sub-orizzontale. Non vi sono quindi rischi di rotolamento dell operatore in caso di inciampo o rischi di scivolamento in caso di basse temperature con formazione di ghiaccio. Nel settore A sono presenti un 8

10 lucernario evacuatore di fumo protetto da ringhiera metallica, diversi torrini di areazione, l extracorsa dell ascensore, la botola di accesso, il collettore solare con boiler, mentre nel settore B si trova il comignolo di ventilazione del vano ascensore. settori D, E, F, G, H, I, L: la pendenza delle falde è compresa tra 15% e 50% qualificando così la copertura come Inclinata. La pendenza può determinare rischi di rotolamento dell operatore in caso di inciampo o rischi di scivolamento in caso di basse temperature con formazione di ghiaccio. Nel settore I è presente un lucernario. 2.2) Esigenze manutentive prevedibili Vi sono esigenze manutentive di tipo occasionale e ispettivo per quanto attiene alle esigenze di manutenzione degli impianti di ventilazione meccanica e solare termico, dell impianto televisivo e satellitare, di pulizia della canna fumaria, dei condotti di areazione e delle gronde, di tipo operativo per possibili esigenze di ripristino e sostituzione di componenti degli impianti, di tipo frequente per la manutenzione degli impianti posti nel locale tecnico a cui si accede dalla copertura. Le esigenze per ogni singolo settore sono riportate nella seguente tabella: Settore OCCASIONALE FREQUENTE OPERATIVA ISPETTIVA [rif. Fig.1] A B C D E F G H I L Le tipologie di manutenzione ipotizzate ( occasionale, ispettiva, operativa, frequente ) sono indirizzate: al monitoraggio del comportamento nel tempo delle componenti edilizie impiegate; al monitoraggio dello stato di funzionamento degli impianti; 9

11 alla necessità di ripristino delle componenti impiantistiche; alla verifica della pulizia ed eventuale stato di ostruzione delle gronde e dei pluviali per lo scarico delle acque meteoriche; alla verifica della condizione dello scarico dei fumi da combustione; alla verifica della pulizia delle canne di areazione; alla verifica dell efficienza dell evacuatore di fumo. LEGENDA MANUTENZIONE OCCASIONALE: Manutenzione non programmabile per assenza, in copertura, di elementi a contenuto tecnologico dei quali e prestabilito il comportamento nel tempo. In tal caso l eventuale esigenza manutentiva in copertura ha carattere occasionale, derivante da necessità impreviste di nuove installazioni di componenti edili o impiantistiche o per sostituzione/bonifica di parti usurate o danneggiate per cause accidentali. FREQUENTE: Manutenzione a cadenza programmata di componenti delle quali è conosciuto il comportamento nel tempo e il loro processo di usura. Una manutenzione frequente deriva, solitamente, dalla presenza in copertura di componenti impiantistiche attive (macchinari) che richiedono per il loro corretto funzionamento ispezioni periodiche (alla strumentazione di controllo e regolazione come valvole, flussometri, pressometri, ecc.) e ricambi programmati (parti usurate, fusibili, lubrificante, guarnizioni, ecc.). OPERATIVA: Manutenzione eseguita con impiego di attrezzature di lavoro, materiali, che prevede la sostituzione di componenti importanti o voluminose. Manutenzione che per la sua esecuzione richiede l impiego di più persone. Tale tipologia manutentiva è solitamente necessaria per coperture che prevedono la presenza di dotazioni impiantistiche numerose e di significativa complessità tecnologica (estrattori d aria, cassoni e serbatoi, pannelli fotovoltaici, solari) o lucernari di dimensione importante quando la loro manutenzione non può essere svolta dall interno dell edificio. ISPETTIVA: Manutenzione a carattere prevalentemente ispettivo, eseguita con piccola attrezzatura e da non più di uno/due operatori. Tale tipologia manutentiva è, solitamente, sufficiente in coperture che presentano limitata presenza di elementi fissi, di contenuto tecnologico ridotto (camini, antenne, impianto di protezione scariche atmosferiche, ecc.) o con limitata dotazione di lucernari. Consiste, normalmente nel monitoraggio del manto coibente, dei sistemi di allontanamento delle acque meteoriche, connessioni di antenne e impianto antifulmini, ecc 2.3) Contesto Il contesto in cui si inserisce il complesso in oggetto risulta essere articolato e per tale motivo è di difficile catalogazione. Il nuovo edificio appartenente al 1 lotto risulta rientrare nella tipologia Contiguo basso in quanto è dotato di area di pertinenza perimetrale su tre bordi della copertura, mentre il quarto bordo presenta un tratto confinante con l edificio contiguo di altezza superiore; lo stesso vano ascensore di nuova costruzione rappresenta un elemento di altezza superiore. Da ciò si deduce che in occasione degli interventi manutentivi la copertura non influenza le condizioni di perimetro, mentre l area più vicina agli elementi contigui di altezza superiore può essere influenzata. 10

12 Per quanto riguarda la copertura del 2 lotto, aven do uno sviluppo complesso ed essendo inserita nell agglomerato urbano del centro storico, presenta contesti diversificati, ma in generale il complesso può essere classificato come Contiguo alto in quanto la maggior parte degli edifici contigui risultano essere di altezza inferiore. Il contesto non è condizione di rischio aggiuntivo per lavori svolti in copertura; attività manutentive in copertura non attivano rischi all intorno. Tuttavia si segnala che per ambedue i lotti le attività manutentive in copertura potrebbero causare rischi di schiacciamento derivanti dalla caduta di oggetti dall alto in corrispondenza delle aree sottostanti il bordo perimetrale del tetto e tra porzioni di coperture contigue in quella posta a quota più bassa. Trattandosi di un immobile con copertura e quote diverse presenta le problematiche proprie, sotto l aspetto delle coperture come contiguo alto e contiguo basso. Inoltre, per la presenza del terrazzo a tasca, quelle di interno. LEGENDA CONTESTO ISOLATO: Edificio dotato di area di pertinenza perimetrale su tutti i bordi della copertura. La copertura, in occasione degli interventi manutentivi NON può essere influenzata ne influenza le condizioni di perimetro. CONTIGUO ALTO: Edificio dotato di area di pertinenza perimetrale su alcuni bordi della copertura, mentre su altri confina con edifici contigui aventi altezza inferiore di quello d intervento. La copertura, in occasione degli interventi manutentivi NON può essere influenzata ma può influenzare le condizioni di perimetro. CONTIGUO BASSO: Edificio oggetto della redazione dell Elaborato tecnico della Copertura dotato di area di pertinenza perimetrale su alcuni bordi della copertura, mentre su altri confina con edifici contigui aventi altezza superiore di quello d intervento. La copertura, in occasione degli interventi manutentivi può essere influenzata ma NON può influenzare le condizioni di perimetro. INTERNO: Edificio dotato di bordi della copertura non solo esterni ma anche interni (edificio a corte). L area interna (corte), se chiusa all accesso di mezzi di soccorso per la ripresa di soggetti imbracati sospesi, dovrà prevedere protezioni che impediscano la caduta (parapetto o sistema di trattenuta). 3) SCELTE PROGETTUALI DI PROTEZIONE 3.1) Accesso Di seguito si analizzano gli accessi a ciascuno dei settori indicati in Fig. 1. I percorsi di accesso sono visibili nella Tavola grafica allegata (Tav. I allegato 2). Settore A Il punto di accesso principale alla copertura del nuovo edificio (1 lotto) è costituito 11

13 da una botola completa di scala retrattile (punto di accesso su piano orizzontale) di dimensioni 0,70x1,00 m., che collega l archivio (collocato al piano sottostante) al settore A della copertura. Il percorso interno da seguire per l attività di manutenzione è quello che utilizza l ingresso principale collocato sul fronte Sud e la scala principale centrale; arrivando al terzo piano e procedendo verso sinistra dal primo ufficio a destra si accede all archivio dove tramite scala retrattile si accede in copertura. Il settore A è costituito da un terrazzo protetto sui 4 lati da muretto in cls armato o da ringhiera metallica di altezza non inferiore ad 1 m. Al settore A invece si accede tramite botola completa di scala retrattile (punto di accesso su piano orizzontale) di dimensioni 0,70x1,00 m. posizionata al di sopra dell ultimo pianerottolo di arrivo del nuovo vano scala che permette un ingresso separato all edificio esistente (2 lotto). Il percorso interno da seguire per l attività di manutenzione è quello che utilizza l ingresso più defilato collocato sul fronte Est del nuovo edificio (1 lotto) e percorrendo l intera scala si raggiunge l ultimo pianerottolo da cui accedere al settore A della copertura tramite scala retrattile. Il settore A è costituito da un terrazzo protetto su due lati dal muretto in cls armato e sugli altri 2 da corpi di fabbrica più alti. Confina con il settore B al quale dà accesso tramite una scala a pioli in metallo fissata a parete larga 0,60 m. e munita di maniglioni fissi di sbarco. Settore B Il settore B, costituito dalla copertura del nuovo vano ascensore, risulta avere un unico bordo protetto dal corpo di fabbrica più alto. Tale settore è raggiungibile unicamente tramite scala a pioli in metallo fissata a parete larga 0,60 m. e munita di maniglioni fissi di sbarco con partenza dal settore A. Tale scala permette di collegare il settore A ed il settore B con dislivello di 4,38 m.. Tramite l ancoraggio posizionato nella zona di sbarco si arriva all ancoraggio principale posizionato nella zona centrale della copertura. La scelta di tale soluzione di accesso è dettata dalla necessità di ridurre al minimo l impatto della scala in quanto l edificio è ubicato in area a vincolo paesistico e deve essere preservata la veduta verso il centro storico, come prescritto dalla Soprintendenza competente. 12

14 Settore C Il punto di accesso principale alla copertura dell edificio esistente (2 lotto) è costituito da un apertura a parete verticale (vano porta) di dimensioni 0,80x1,70 m, accessibile dall interno. Questa conduce dal locale sottotetto (sottostante il settore D) al settore C della copertura (v. Fig. 1). Il percorso interno da seguire per l attività di manutenzione è quello che utilizza l ingresso più defilato collocato sul fronte Est del nuovo edificio (1 lotto) ed una volta percorsa l intera scala fino a Q=+8,44 m si raggiunge il piano superiore a Q=11,94 m. tramite botola completa di scala retrattile (soluzione provvisoria adottata in quanto la ristrutturazione del vecchio corpo di fabbrica è rinviata ad un successivo stralcio di lavori). Seguendo il percorso indicato nella Tavola grafica (Tav. I allegato 2) allegata alla presente Relazione si arriva alla scala fissa di larghezza 1 m. circa che permette di raggiungere il piano sottotetto a Q=+15,94 m. dal quale si accede al settore C. Il settore C è costituito da una terrazza a tasca che risulta quindi protetta su tutti i lati. Da tale settore si accede al settore D tramite scala portatile vincolabile in dotazione permanente all'immobile di larghezza 0,60 m., che può essere quindi conservata nel locale sottotetto e fissata durante l attività di manutenzione. Settore D Come si può vedere nella Tavola grafica allegata (Tav. I allegato 1) al settore D si accede tramite scala portatile vincolabile in dotazione permanente all'immobile di larghezza 0,60 m.; in prossimità dello sbarco in quota è posizionato un primo punto di ancoraggio a distanza raggiungibile dal braccio dell operatore pari a circa 0,60 m. in modo da consentire all operatore di trovarsi ancorato ancor prima di uscire completamente sulla copertura. Da questo primo ancoraggio l operatore può raggiungere il sistema principale di ancoraggio costituito da una linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C. Il settore D ha una falda unica inclinata con pendenza pari al 33% e necessita di protezione su due lati a seconda dei casi con sistemi a trattenuta o sistemi di arresto alla caduta. Dal sistema principale sopra descritto si può raggiungere con facilità qualunque punto della copertura, agganciandosi per la zona in corrispondenza dell angolo all ancoraggio ausiliario di trattenuta, ancoraggi UNI EN 795, tipo A1. La linea di ancoraggio orizzontale flessibile del settore D prosegue direttamente al settore E. 13

15 Settore E Al settore E, come già detto, si accede in sicurezza rimanendo agganciati alla linea di ancoraggio orizzontale flessibile che dal settore D prosegue nel settore E. Anche il settore E presenta un unica falda inclinata con pendenza pari al 33% e necessita di protezione sul lato a quota minore e su di una porzione limitata del lato opposto con sistemi a trattenuta o sistemi di arresto alla caduta a seconda dei casi. Il sistema principale di ancoraggio è costituito da una linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C. Durante l attività di manutenzione per la zona in corrispondenza dell angolo vicino al campanile l operatore si aggancerà all ancoraggio ausiliario di trattenuta, ancoraggio UNI EN 795, tipo A1 posizionato nel settore D. Settore F Il settore F presenta una falda inclinata con pendenza pari al 33% e necessita di protezione su due bordi e la relativa zona d angolo con sistemi a trattenuta o sistemi di arresto alla caduta a seconda dei casi. Il sistema principale di ancoraggio per l attività di manutenzione nel settore della copertura contrassegnato dalla lettera F è costituito da una linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C che è direttamente collegata alla linea utilizzata per lavorare nel settore D.. Dal sistema principale sopra descritto si può raggiungere con facilità qualunque punto della copertura, agganciandosi nelle aree di rischio particolare agli ancoraggi ausiliari di trattenuta, ancoraggi UNI EN 795, tipo A1. Settore G Il settore G presenta una falda inclinata con pendenza del 33% e necessita di protezione sui bordi indicati nella Tavola grafica allegata (Tav. I allegato 1). Questa porzione di copertura ha una conformazione complessa a causa dei bordi non paralleli tra loro e per il fatto che nel tratto contrassegnato dal bordo S4-S8 si ha una variazione nell andamento della pendenza (vedi Fig. 1). Data la conformazione e l estensione del settore G è previsto un sistema di ancoraggio principale costituito da una linea UNI EN 795 classe C suddivisa in tratti che seguano l andamento del bordo della copertura (vedi Tav. I allegato 1). Tale linea prosegue anche nel settore L, in particolare nel sub settore L. L accesso alla linea di ancoraggio avviene passando attraverso un ancoraggio posizionato ad una distanza di 2,00/2,30 m. dall ancoraggio di sbarco e a 2,30 m. dal 14

16 bordo attraverso il quale l operatore, mediante doppio cordino di 2,00 m e successiva manovra di aggancio/sgancio, può raggiungere il sistema di ancoraggio principale. Dal sistema principale sopra descritto si può raggiungere con facilità qualunque punto della copertura, agganciandosi nelle aree di rischio particolare agli ancoraggi ausiliari di trattenuta, ancoraggi UNI EN 795, tipo A1 e tipo A2. Settore H Il settore H, con falda unica inclinata p=33%, presenta un sistema principale di ancoraggio costituito da una linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C. La falda presenta un dislivello rispetto al settore G confinante di circa 0,54 m. e per questo sono necessari dei gradini di accesso; il dislivello rispetto al settore I confinante è di circa 0,66 m. e sono quindi necessari dei gradini di accesso e relativi ancoraggi di sicurezza UNI EN 795, tipo A1 nella zona di sbarco, per poi raggiungere la linea principale. Settore I Il settore I indica una zona della copertura a capanna con pendenza delle falde del 33%. Il sistema principale di ancoraggio costituito da una linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C. Tale linea è raggiungibile utilizzando gli ancoraggi di sicurezza UNI EN 795, tipo A1 disposti consecutivamente a partire dalla zona di arrivo del gradino necessario per superare il dislivello di circa 0,66 m. tra i settori H ed I. Dal sistema principale sopra descritto si può raggiungere con facilità qualunque punto della copertura, con l accortezza di agganciarsi nelle aree di rischio particolare agli ancoraggi ausiliari di trattenuta, ancoraggi UNI EN 795, tipo A1. Settore L Il settore L presenta una copertura a capanna con falde disuguali. Nel sub settore L è posizionata la linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C, unica insieme al settore G. Un ulteriore linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C è stata posizionata per garantire l ancoraggio nel sub settore L a cui si accede tramite ancoraggi di percorso UNI EN 795, tipo A1. Dai sistemi principali sopra descritti si può raggiungere con facilità qualunque punto della copertura, agganciandosi nelle aree di rischio particolare agli ancoraggi ausiliari di trattenuta, ancoraggi UNI EN 795, tipo A1 e A2. 15

17 3.2) Sistema di protezione La trattazione avverrà per settori, l individuazione dei quali è riportata in Fig. 1 all inizio della presente relazione ) Settore A Il settore A è protetto nel seguente modo: lati Ovest, Sud ed Est da muretto in cls armato di altezza non inferiore ad 1 m; lato Nord da un tratto di ringhiera metallica di altezza non inferiore ad 1 m, un tratto di muretto in cls armato e dal vano ascensore contiguo più alto. Il settore A è protetto nel seguente modo: lati Ovest e Sud da muretto in cls armato di altezza non inferiore ad 1 m; lato Est dal vano ascensore contiguo più alto; lato Nord dall edificio contiguo più alto. Nessun sistema di protezione è stato previsto, tranne la protezione del lucernario evacuatore di fumo tramite ringhiera metallica, come indicato nella Tavola grafica allegata (Tav. I allegato 1). La scala che conduce dal settore A al settore B fissata alla parete è munita di maniglioni di sicurezza nella zona di sbarco ) Settore B Il settore B, non presentando sistemi di protezione permanenti sui quattro lati, richiede l introduzione di un sistema di protezione costituito da un ancoraggio fisso UNI EN 795 tipo A1 idoneo per 1 persona ed a cui l operatore dovrà agganciarsi con il cordino regolato per una lunghezza massima di 1 m. per riuscire a raggiungere tutti i punti della copertura senza alcun rischio di caduta. Il settore B è raggiungibile tramite a pioli in metallo fissata a parete munita di maniglioni fissi di sbarco da dove l operatore dovrà agganciarsi immediatamente all ancoraggio UNI EN 795 tipo A1 fissato nella zona di sbarco e poi passare con operazioni di aggancio / sgancio all ancoraggio posizionato nella zona centrale ) Settore C Il settore C è costituito da una terrazza a tasca che risulta quindi protetta su tutti i lati dal campanile e dalle pareti del piano sottotetto. Nessun sistema di protezione è stato previsto. La scala che conduce dal settore C al settore D è una scala portatile vincolabile in 16

18 dotazione permanente all'immobile di larghezza 0,60 m., che può essere quindi conservata nel locale sottotetto e fissata durante l attività di manutenzione ) Settore D Il sistema di protezione principale è costituito da una linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C idonea per l aggancio di due persone contemporaneamente. Tale linea è raggiungibile tramite la scala di collegamento tra il settore C ed il settore D e l ancoraggio posizionato nella zona di sbarco è posto ad una distanza di 0,60 m dal bordo. La linea di ancoraggio principale è posta ad una distanza dal bordo di 2,30 m. per permettere all operatore di lavorare in sicurezza sul colmo della falda agganciandosi con il cordino di lunghezza 2,00 m., dato che la distanza libera di caduta dal lato del colmo ha dimensioni troppo ridotte per poter utilizzare un sistema di arresto caduta. Pertanto nelle aree evidenziate in grigio nell elaborato grafico allegato (Tav. I allegato 1), quelle cioè con pericolo di caduta verso il sottostante settore C, l utente dovrà operare in trattenuta utilizzando per ancorarsi alla linea un cordino di lunghezza massima 2,00 m. Gli ancoraggi strutturali di estremità sono posizionati in prossimità delle due linee di displuvio con un ancoraggio intermedio per mantenere la distanza idonea dal bordo. Da tale linea di ancoraggio è possibile raggiungere il punto di ancoraggio posizionato a 2,60 m. dallo spigolo vicino al campanile e tramite il quale l operatore può lavorare in sicurezza nella zona a rischio caduta. Sistema di arresto caduta Il sistema di arresto caduta prevede una linea UNI EN 795 classe C ed è costituito da: imbracatura UNI EN 361, connettori UNI EN 362, dispositivo anticaduta retrattile UNI EN 360. Calcolo del tirante d aria necessario al sistema (UNI EN 360 con UNI EN 795 classe C) dal bordo soggetto ad arresto caduta H=5,65 m < della distanza libera di caduta pari a 10,83 m. N descrizione Distanza [m] 1 Freccia max della linea di ancoraggio flessibile (2 operatori) 1,15 2 Estensione max del dispositivo retrattile 2,00 3 Altezza imbracatura piede dell operatore 1,50 4 Spazio di sicurezza residuo 1,00 17

19 T TIRANTE D ARIA MINIMO NECESSARIO 5,65 ATTENZIONE: Il calcolo è stato effettuato utilizzando tabelle standard per la valutazione della freccia della linea di ancoraggio flessibile nella condizione più sfavorevole di campata 11 m; prima dell installazione andrà verificata la rispondenza del sistema proposto consultando le prescrizioni specifiche del produttore ed eventualmente ridurre la freccia aumentando il numero degli ancoraggi di transito. Sistema di trattenuta Per il bordo soggetto a trattenuta il sistema prevede l utilizzo della stessa linea UNI EN 795 classe C ed in corrispondenza della zona d angolo (contigua al campanile) viene collocato un punto di ancoraggio fisso UNI EN 795 tipo A1; il sistema è costituito inoltre da: imbracatura UNI EN 361, connettori UNI EN 362, doppio cordino fisso UNI EN 354 lunghezza max 2,00 m ) Settore E Il sistema di protezione principale è costituito da una linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C idonea per l aggancio di due persone contemporaneamente. Tale linea è direttamente collegata alla linea del settore D ed permette di raggiungere senza problemi tutti i bordi della copertura. La zona d angolo in corrispondenza del campanile è raggiungibile in sicurezza mediante l utilizzo del punto di ancoraggio collocato nel settore D e posizionato a 2,60 m. dallo spigolo. Il bordo della copertura a quota minore presenta un altezza libera idonea per prevedere un sistema di arresto caduta, mentre gli altri bordi risultano protetti per la presenza di edifici contigui più alti. Sistema di arresto caduta Il sistema di arresto caduta prevede una linea UNI EN 795 classe C ed è costituito da: imbracatura UNI EN 361, connettori UNI EN 362, dispositivo anticaduta retrattile UNI EN 360. Calcolo del tirante d aria necessario al sistema (UNI EN 360 con UNI EN 795 classe C) dal bordo soggetto ad arresto caduta H=5,65 m < della distanza libera di caduta pari a 18

20 10,83 m. N descrizione Distanza [m] 1 Freccia max della linea di ancoraggio flessibile (2 operatori) 1,15 2 Estensione max del dispositivo retrattile 2,00 3 Altezza imbracatura piede dell operatore 1,50 4 Spazio di sicurezza residuo 1,00 T TIRANTE D ARIA MINIMO NECESSARIO 5,65 ATTENZIONE: Il calcolo è stato effettuato utilizzando tabelle standard per la valutazione della freccia della linea di ancoraggio flessibile nella condizione più sfavorevole di campata 11 m; prima dell installazione andrà verificata la rispondenza del sistema proposto consultando le prescrizioni specifiche del produttore ed eventualmente ridurre la freccia aumentando il numero degli ancoraggi di transito. Sistema di trattenuta Per il bordo soggetto a trattenuta il sistema prevede un punto di ancoraggio fisso UNI EN 795 tipo A1. Il sistema previsto è costituito inoltre da: imbracatura UNI EN 361, connettori UNI EN 362, doppio cordino fisso UNI EN 354 lunghezza max 2,00 m ) Settore F Il sistema di protezione principale è costituito da una linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C idonea per l aggancio di due persone contemporaneamente. Tale linea è direttamente collegata alla linea del settore D. Gli ancoraggi strutturali di estremità sono posizionati ad una distanza di 2,30 m. dalle estremità laterali della falda. Nelle aree di rischio particolare sono stati previsti ancoraggi ausiliari di trattenuta UNI EN 795, tipo A1, sono posti a distanza tra loro di circa 2,00/2,30 m. in modo che l operatore possa effettuare le operazioni di aggancio / sgancio in condizioni di totale sicurezza. Detti ancoraggi, per scongiurare i pericoli derivanti dall effetto pendolo, sono posizionati: in corrispondenza dell angolo libero N5 (vedi Fig. 1) con l ancoraggio posto a distanza di 2,60 m. dallo spigolo; 19

21 in corrispondenza del bordo laterale N5-N6 (vedi Fig. 1) con gli ancoraggi posti a 2,30 m. di distanza dal bordo. In tali aree, evidenziate in grigio nell elaborato grafico allegato (Tav. I allegato 1), l utente dovrà utilizzare il doppio cordino di lunghezza massima 2,00 m. Data la ridotta dimensione del bordo N4-N5 (vedi Fig. 1), l area di influenza dell ancoraggio posto per raggiungere l angolo copre l intera lunghezza del bordo, che sarà quindi manutenzionato con sistema di trattenuta. Sistema di arresto caduta Non previsto su questo settore. Sistema di trattenuta Per i bordi soggetti a trattenuta il sistema prevede punti di ancoraggio fisso UNI EN 795 tipo A1. Il sistema previsto è costituito inoltre da: imbracatura UNI EN 361, connettori UNI EN 362, doppio cordino fisso UNI EN 354 lunghezza max 2,00 m ) Settore G Per il settore G è previsto un sistema di ancoraggio principale costituito da una linea UNI EN 795 classe C suddivisa in tratti che seguono l andamento del bordo della copertura (vedi Tav. I allegato 1). La linea di ancoraggio principale è posizionata ad una distanza di 2,30 m. dal colmo della falda nei tratti in cui la copertura diventa a falda unica. Pertanto nelle aree evidenziate in grigio nell elaborato grafico allegato, quelle cioè con pericolo di caduta verso il sottostante settore C, l utente dovrà operare in trattenuta utilizzando per ancorarsi alla linea un cordino di lunghezza massima 2,00 m. L accesso alla linea di ancoraggio avviene passando attraverso un ancoraggio posizionato ad una distanza di 2,00/2,30 m. dall ancoraggio di sbarco e a 2,30 m. dal bordo attraverso il quale l operatore, mediante doppio cordino di 2,00 m e successiva manovra di aggancio/sgancio, può raggiungere il sistema di ancoraggio principale. Il bordo della falda a quota più bassa, per il quale si deve prevedere un sistema in trattenuta, presenta degli ancoraggi sottotegola di tipo UNI EN 795 tipo A2 posizionati parallelamente al bordo ad una distanza da esso di 2,30 m. e ad una distanza tra loro di 2,00/2,30 m. in modo che l operatore possa effettuare le operazioni di aggancio / sgancio in condizioni di totale sicurezza. In corrispondenza delle aree a rischio come gli angoli gli 20

22 ancoraggi di tipo UNI EN 795 tipo A1 sono posizionati ad una distanza di 2,60 m. dallo spigolo. La zona in corrispondenza della variazione di pendenza della falda risulta essere più rischiosa in quanto la copertura in pianta presenta un angolo < 90 e quindi la distanza calpestabile in trattenuta di 2 m supera il bordo della copertura rendendo pericoloso il lavoro dell operatore. Per tale motivo sono stati posizionati 2 punti di ancoraggio fissi UNI EN 795 tipo A1 a distanza di 2.60 metri dal vertice dell angolo e che risultino a distanza di 2 metri dai bordi e viene prescritta una particolare procedura per questo settore illustrata più avanti al punto 4. Sistema di arresto caduta Non previsto su questo settore. Sistema di trattenuta Per i bordi soggetti a trattenuta il sistema prevede l utilizzo per il bordo verso il terrazzo a tasca della stessa linea UNI EN 795 classe C; per il bordo sul fronte Est sono stati disposti punti di ancoraggio fissi UNI EN 795 tipo A1 e A2. Il sistema previsto è costituito inoltre da: imbracatura UNI EN 361, connettori UNI EN 362, doppio cordino fisso UNI EN 354 lunghezza max 2,00 m ) Settore H Il settore H presenta un sistema principale di ancoraggio costituito da una linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C posizionata parallelamente al colmo della falda e ad una distanza di 2,30 m. dal bordo. La linea è dotata di un ancoraggio intermedio che mantenga la lunghezza dei singoli tratti inferiore a 15,00 m. Si precisa che nelle aree evidenziate in grigio nell elaborato grafico allegato, quelle cioè che presentano un pericolo di caduta verso il sottostante settore C, l utente dovrà operare in trattenuta utilizzando per ancorarsi alla linea un cordino di lunghezza massima 2,00 m. Nella valutazione del sistema da inserire in questo settore si è visto che è necessario inserire dei punti di ancoraggio UNI EN 795 tipo A2 ad una distanza di 2,30 m. dal bordo e di 2,00/2,30 m. tra loro lungo il tratto S3-S4 (vedi Fig. 1) per la presenza del sottostante vano scala. Il tratto S2-S3 presenta lo spazio necessario per la caduta. 21

23 Sistema di arresto caduta Il sistema di arresto caduta prevede una linea UNI EN 795 classe C ed è costituito da: imbracatura UNI EN 361, connettori UNI EN 362, dispositivo anticaduta retrattile UNI EN 360. Calcolo del tirante d aria necessario al sistema (UNI EN 360 con UNI EN 795 classe C) dal bordo soggetto ad arresto caduta H=5,65 m < della distanza libera di caduta pari a 16,24 m. N descrizione Distanza [m] 1 Freccia max della linea di ancoraggio flessibile (2 operatori) 1,15 2 Estensione max del dispositivo retrattile 2,00 3 Altezza imbracatura piede dell operatore 1,50 4 Spazio di sicurezza residuo 1,00 T TIRANTE D ARIA MINIMO NECESSARIO 5,65 ATTENZIONE: Il calcolo è stato effettuato utilizzando tabelle standard per la valutazione della freccia della linea di ancoraggio flessibile nella condizione più sfavorevole di campata 11 m; prima dell installazione andrà verificata la rispondenza del sistema proposto consultando le prescrizioni specifiche del produttore ed eventualmente ridurre la freccia aumentando il numero degli ancoraggi di transito. Sistema di trattenuta Per il bordo soggetto a trattenuta il sistema prevede l utilizzo della stessa linea UNI EN 795 classe C ed in corrispondenza dell area a rischio di punti di ancoraggio fissi UNI EN 795 tipo A2; il sistema è costituito inoltre da: imbracatura UNI EN 361, connettori UNI EN 362, doppio cordino fisso UNI EN 354 lunghezza max 2,00 m ) Settore I Il settore I presenta un sistema principale di ancoraggio costituito da una linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C posta in corrispondenza del colmo della copertura per raggiungere in sicurezza i punti di entrambe le falde. Nella valutazione dei rischi il tratto S1-S2 risulta idoneo per un sistema di arresto caduta, mentre il bordo sul fronte Nord risulta protetto da edifici contigui più alti. Il tratto 22

24 O1-O2 non presenta rischi di caduta dato che il dislivello tra la falda del settore I e quella dell edificio contiguo è di circa 0,50 m. L unico bordo per cui è necessario prevedere un sistema di trattenuta, scongiurando così l effetto pendolo, è quello in corrispondenza della terrazza a tasca; di conseguenza l ancoraggio strutturale di estremità della linea di ancoraggio sarà posizionato ad una distanza di 2,30 m. dal bordo e l attività manutentiva nella zona a rischio (area evidenziata in grigio nell elaborato grafico allegato) sarà svolta dall operatore agganciandosi agli ancoraggi UNI EN 795 tipo A1 posti ad una distanza di 2,30 m. dal bordo e di 2,00/2,30 m. tra loro. Sistema di arresto caduta Il sistema di arresto caduta prevede una linea UNI EN 795 classe C ed è costituito da: imbracatura UNI EN 361, connettori UNI EN 362, dispositivo anticaduta retrattile UNI EN 360. Calcolo del tirante d aria necessario al sistema (UNI EN 360 con UNI EN 795 classe C) dal bordo soggetto ad arresto caduta H=5,65 m < della distanza libera di caduta pari a 17,20 m. N descrizione Distanza [m] 1 Freccia max della linea di ancoraggio flessibile (2 operatori) 1,15 2 Estensione max del dispositivo retrattile 2,00 3 Altezza imbracatura piede dell operatore 1,50 4 Spazio di sicurezza residuo 1,00 T TIRANTE D ARIA MINIMO NECESSARIO 5,65 ATTENZIONE: Il calcolo è stato effettuato utilizzando tabelle standard per la valutazione della freccia della linea di ancoraggio flessibile nella condizione più sfavorevole di campata 11 m; prima dell installazione andrà verificata la rispondenza del sistema proposto consultando le prescrizioni specifiche del produttore ed eventualmente ridurre la freccia aumentando il numero degli ancoraggi di transito. Sistema di trattenuta Per il bordo soggetto a trattenuta il sistema prevede l utilizzo della stessa linea UNI EN 795 classe C ed in corrispondenza dell area a rischio di punti di ancoraggio fissi UNI EN 795 tipo A1; il sistema è costituito inoltre da: imbracatura UNI EN 361, 23

25 connettori UNI EN 362, doppio cordino fisso UNI EN 354 lunghezza max 2,00 m )Settore L Il settore L presenta due sistemi di ancoraggio principali; infatti l aggancio dell operatore nel sub settore L è garantito dalla linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C proveniente dal settore G. Gli ancoraggi strutturali di estremità sono posizionati ad una distanza di 2,30 m. dalle estremità laterali del tetto. I bordi liberi della falda risultano essere delle aree di rischio particolare e quindi sono stati previsti ancoraggi ausiliari di trattenuta posti a 2,30 m. dal bordo e ad una distanza tra loro di circa 2,00 in modo che l operatore possa effettuare le operazioni di aggancio / sgancio in condizioni di totale sicurezza. Detti ancoraggi sono: UNI EN 795, tipo A2 lungo il tratto E2-E3 in quanto l operatore lavora nella direzione della pendenza della falda e la caduta può avvenire solo in una direzione; UNI EN 795, tipo A1 lungo il bordo laterale della falda dove l operatore lavora in direzione perpendicolare alla pendenza della falda. In tali aree, evidenziate in grigio nell elaborato grafico allegato, l utente dovrà utilizzare il doppio cordino di lunghezza massima 2,00 m. Un ulteriore linea di ancoraggio orizzontale flessibile UNI EN 795 classe C è stata posizionata per garantire l ancoraggio nel sub settore L a cui si accede tramite ancoraggi di percorso UNI EN 795, tipo A1. Gli ancoraggi strutturali di estremità sono posizionati ad una distanza di 2,30 m. dalle estremità laterali del tetto e nel tratto in cui la falda diventa unica la linea dista 2,30 m. dal bordo superiore. Pertanto nelle aree evidenziate in grigio nell elaborato grafico allegato, quelle cioè prossime al colmo con pericolo di caduta verso il sottostante edificio a quota più bassa, l utente dovrà operare in trattenuta utilizzando per ancorarsi alla linea un cordino di lunghezza massima 2,00 m. Nelle aree di rischio particolare, come i perimetri laterali e gli angoli, sono stati previsti ancoraggi ausiliari di trattenuta UNI EN 795, tipo A1, posti a distanza tra loro di circa 2,00 in modo che l operatore possa effettuare le operazioni di aggancio / sgancio in condizioni di totale sicurezza. Il fronte Nord risulta invece avere l area libera necessaria per prevedere un sistema di arresto caduta. Sul fronte Est sia nel settore L sia in L si ripresenta il problema dell angolo in pianta < 90 già illustrato per il settore G e per il quale si è adottata la stessa soluzione 24

26 illustrata al punto 4. Sistema di arresto caduta Per il settore L il sistema di arresto caduta prevede una linea UNI EN 795 classe C ed è costituito da: imbracatura UNI EN 361, connettori UNI EN 362, dispositivo anticaduta retrattile UNI EN 360. Calcolo del tirante d aria necessario al sistema (UNI EN 360 con UNI EN 795 classe C) dal bordo soggetto ad arresto caduta H=5,65 m < della distanza libera di caduta pari a 11,83 m. N descrizione Distanza [m] 1 Freccia max della linea di ancoraggio flessibile (2 operatori) 1,15 2 Estensione max del dispositivo retrattile 2,00 3 Altezza imbracatura piede dell operatore 1,50 4 Spazio di sicurezza residuo 1,00 T TIRANTE D ARIA MINIMO NECESSARIO 5,65 ATTENZIONE: Il calcolo è stato effettuato utilizzando tabelle standard per la valutazione della freccia della linea di ancoraggio flessibile nella condizione più sfavorevole di campata 11 m; prima dell installazione andrà verificata la rispondenza del sistema proposto consultando le prescrizioni specifiche del produttore ed eventualmente ridurre la freccia aumentando il numero degli ancoraggi di transito. Sistema di trattenuta Per i bordi soggetti a trattenuta il sistema prevede l utilizzo delle linee UNI EN 795 classe C ed in corrispondenza dell area a rischio di punti di ancoraggio fissi UNI EN 795 tipo A1 e A2. Il sistema previsto è costituito inoltre da: imbracatura UNI EN 361, connettori UNI EN 362, doppio cordino fisso UNI EN 354 lunghezza max 2,00 m. 3.3) Aree soggette a prescrizioni particolari 3.3.1) Aree soggette a trattenuta Come già illustrato nel punto precedente i settori B, D, E F, G, H, I ed L presentano aree particolari soggette a trattenuta, per le quali sono stati adottati i seguenti 25

27 accorgimenti: nelle porzioni angolari: ove si è provveduto a prevedere un ancoraggio UNI EN 795 classe A1 a distanza di 2,60 m. dall angolo della copertura; nei tratti perimetrali in prossimità di detti angoli ove potrebbe ugualmente ingenerarsi il così detto effetto pendolo : ove si è provveduto a posizionare una serie di ancoraggi UNI EN 795 classe A1 a distanza pari a 2,30 m dal bordo della copertura, distanziati tra loro di circa 2,00/2,30 m.; nei tratti in cui la distanza libera di caduta ha dimensioni troppo ridotte per poter utilizzare un sistema di arresto caduta: ove si è provveduto a posizionare una serie di ancoraggi UNI EN 795 classe A2 a distanza pari a 2,30 m. dal bordo della copertura, distanziati tra loro di circa 2,00/2,30 m. nelle porzioni angolari con angolo in pianta < 90 : ove si è provveduto a prevedere 2 ancoraggi UNI EN 795 classe A1 a distanza di 2,60 m. dall angolo della copertura; In tutte queste aree, evidenziate in grigio nell elaborato grafico allegato, per garantire condizioni di lavoro in trattenuta (non oltrepassare il bordo di possibile caduta), l operatore, rimanendo assicurato al sistema di protezione principale con il dispositivo guidato, dovrà provvedere all ancoraggio al gancio sulla falda su cui opera con un cordino di lunghezza massima paria 2,00 m; nell ultimo caso previsto nell elenco l operatore sarà ancorato al sistema principale ed a 2 ancoraggi. Inoltre nei tratti in cui la linea flessibile UNI EN 795 classe C è posizionata a 2,30 m dal colmo della falda in cui bisogna operare in trattenuta, aree evidenziate in grigio nell elaborato grafico allegato, l utente dovrà operare in trattenuta utilizzando per ancorarsi alla linea un cordino di lunghezza massima 2,00 m ) Aree raggiungibili dal basso Non ci sono zone in copertura per le quali occorra effettuare la manutenzione mediante allestimento di opere provvisionali dal basso perché non raggiungibili in trattenuta in falda. L intervento dal basso mediante realizzazione di idoneo ponteggio è previsto solo per la pensilina di ingresso ) Aree con rischi di schiacciamento per caduta di oggetti Altre aree particolari nelle quali le attività manutentive in copertura potrebbero causare rischi di schiacciamento derivanti dalla caduta di oggetti dall alto sono: 1. le aree sottostanti il bordo perimetrale del tetto a quota del piano di campagna; 26

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