Studio sui parametri dimensionali e finanziari delle aziende di capitale nei settori innovativi della Regione Lazio

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1 Studio sui parametri dimensionali e finanziari delle aziende di capitale nei settori innovativi della Regione Lazio Roma, Giugno 26

2 INDICE Premessa le imprese del Lazio ad alto contenuto innovativo: I settori individuati l universo di riferimento Il fatturato Le dimensioni di impresa gli indici finanziari e di redditività considerati il posizionamento indici finanziari nei settori innovativi studio del panorama delle PMI laziali innovative attraverso l ACP e la Cluster Analysis Il settore audiovisivo Il settore biochimico Il settore editoria Il settore informatica Il settore manifattura high tech Il settore pubblicità Il settore servizi alle imprese Il settore telecomunicazioni Sintesi sul comportamento dei settori innovativi nella gestione d impresa benchmarking: un analogia con Greater London conclusioni metodologia appendice statistica: istogrammi di frequenza degli indici in ogni settore appendice statistica: i box-plot come benchmarking tra settori

3 Premessa L importanza sempre crescente della produzione di innovazione tra le aziende del Lazio consente al sistema nel suo insieme di non perdere competitività. Il contributo delle aziende ad alto contenuto innovativo (di processo, di prodotto, organizzativo) rappresenta una quota molto importante della crescita complessiva regionale ed è diventato un obiettivo definito di sviluppo. E per questo motivo che un focus di particolare rilievo è stato dedicato proprio alle società di capitali appartenenti a settori ad alto contenuto innovativo. L analisi è stata considerata in funzione delle prestazioni in termini di redditività e di indici finanziari, che consente di offrire un quadro generale e di descrivere come questi settori si muovono nel proprio mercato di riferimento. Il quadro generale che riassume le prestazioni di questa tipologia di imprese, è stato completato attraverso l interpretazione dei valori caratteristici degli indici analizzati. Due sono stati i passi fondamentali: il primo ha riguardato la valutazione dei singoli valori; il secondo passo è stato quello di un analisi multivariata della situazione finanziaria complessiva. Nell evoluzione economica attuale lo sviluppo di idee, processi e prodotti ad alto contenuto innovativo sono destinati ad avere un valore economico sempre più rilevante, a tal punto che si parla oggi di economia innovativa, intendendo con questo termine uno specifico ramo dell economia che comprende alcuni particolari settori in grado di generare nuova ricchezza e proprietà intellettuale (brevetti, diritti d autore, marchi di fabbrica, design registrato) sostenendo così anche lo sviluppo di settori economici tradizionali. Per contestualizzare ancora meglio lo sviluppo e le caratteristiche dimensionali finanziarie delle PMI laziali ad alto contenuto innovativo è stato realizzato un benchmarking con le aziende della regione del Greater London nel Regno Unito. 2

4 1. le imprese del Lazio ad alto contenuto innovativo: 1.1 i settori individuati Nell ambito della presente indagine, particolare attenzione è stata dedicata alle piccole e medie imprese della Regione Lazio attive nei settori ad alto contenuto innovativo. Questa scelta è motivata dall importanza crescente che tali imprese rivestono all interno dell economia regionale. Per distinguere al meglio le diverse tendenze presenti all interno di ciascun macrosettore, è stata adottata una classificazione funzionale agli scopi dell indagine. Sono stati considerati i settori di attività di particolare rilievo per le caratteristiche innovative: audiovisivo biochimico editoria informatica manufatturiero high tech pubblicità servizi alle imprese telecomunicazioni. Ciascuno dei settori è stato in seguito confrontato con l equivalente codice di classificazione utilizzato dall ISTAT (sono stati presi in considerazione i primi 3 digiti della classificazione ATECO), come illustrato dalla tabella seguente. Tabella 1: corrispondenza tra i settori dell indagine e la classificazione ISTAT Settore Codice ATECO Audiovisivo 92.2 Attività radiotelevisive Descrizione ATECO Biochimico 24.1 Fabbricazione di prodotti farmaceutici e di prodotti chimici e botanici per usi medicinali Editoria 22.1 Editoria Informatica 72 Informatica e attività connesse 3. Fabbricazione di macchine per ufficio, di elaboratori e sistemi informatici Manufatturiero High Tech 32.2 Fabbricazione di apparecchi trasmittenti per la radiodiffusione e la televisione e di apparecchi per la telefonia 33.1 Fabbricazione di apparecchi medicali e chirurgici e di apparecchi ortopedici Pubblicità 74.4 Pubblicità Servizi alle imprese 74 Attività di servizi alle imprese Telecomunicazioni 64.2 Telecomunicazioni Fonte: ISTAT (22) 3

5 1.2 l universo di riferimento Le aziende considerate sono quelle caratterizzate come Piccole e Medie (al di sotto di 25 addetti e sotto i 5 M.euro di fatturato), che nel suo insieme rappresentano il 49,7% del totale elle aziende innovative della Regione. Tabella 2: la numerosità dei settori Settori Innovazione n imprese % su PMI innovative Audiovisivo 69 2,17% % su imprese innovative Lazio Biochimico 48 1,51% Editoria 38 9,69% Informatica ,1% Manifatturiero high-tech 194 6,1% Pubblicità 238 7,49% Servizi alle imprese ,12% Telecomunicazioni 58 1,82% Totale PMI settori innovazione ,% 49,7% Totale imprese settori innovazione Fonte: elaborazione Ideactiva su dati AIDA (26) Si può notare la grande percentuale sul totale del settore dei servizi alle imprese, pari al 46,12% delle imprese; altro settore molto numeroso è quello informatico, che rappresenta un quarto del totale delle imprese. Un elemento da evidenziare è la percentuale di PMI di capitale dei settori innovativi sul totale delle imprese ad alto contenuto innovativo nel Lazio: quasi una impresa su due rientra nei criteri di PMI. 4

6 Grafico 1: La numerosità dei settori Telecomunicazioni 1,82% Audiovisivo 2,17% Biochimico 1,51% Editoria 9,69% Servizi alle imprese 46,12% Informatica 25,1% % di imprese Fonte: elaborazioni Ideactiva (26) Pubblicità 7,49% Manufatturiero hightech 6,1% 1.3 il fatturato I parametri per la suddivisione in classi di fatturato utilizzati sono quelli stabiliti dalla Commissione Europea 1, che definiscono Micro le imprese con fatturato minore di 2 milioni di, Piccole le imprese con fatturato compreso tra 2 e 1 milioni di e Medie le imprese con fatturato maggiore dei 1 milioni di ma che non superano la soglia dei 5 milioni di. Si può notare l altissima percentuale di imprese micro, in tutti i settori maggiore del 5% tranne nel settore biochimico, che si caratterizza per una distribuzione abbastanza equilibrata nelle tre classi, quindi anche per le piccole e le medie imprese. Gli altri settori invece hanno una minima parte di imprese rientranti nella categoria medie imprese. 1 Raccomandazione della Commissione del 6 Maggio 26 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese [notificata con il numero C(23) 1422] (23/361/CE). 5

7 Grafico 2: Suddivisione delle imprese per classi di fatturato fatturato (f) Telecomunicazioni Servizi alle imprese Pubblicità Manifatturiero High Tech Informatica Editoria Biochimico Audiovisivo % 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1% % di imprese f 2M (imprese micro) 2M < f 1M (imprese piccole) 1M < f 5M (imprese medie) Fonte: elaborazioni Ideactiva (26) Di seguito sono riportati i valori assoluti e le percentuali di riferimento del grafico 2: Tabella 3: Suddivisione delle imprese per classi di fatturato fatturato (f) Settori Innovazione n di imprese imprese micro imprese piccole imprese medie n imprese f 2M % sul tot n imprese 2M < f 1M % sul tot n imprese 1M < f 5M % sul tot Audiovisivo ,42% 23 33,33% 5 7,25% Biochimico ,58% 14 29,17% 15 31,25% Editoria ,83% 77 25,% 19 6,17% Informatica ,71% ,5% 42 5,15% Manifatturiero High Tech ,95% 55 28,35% 13 6,7% Pubblicità ,27% 68 28,45% 14 5,86% Servizi alle imprese ,33% ,4% 75 4,98% Telecomunicazioni ,45% 22 37,93% 5 8,62% Totale ,16% ,24% 188 5,81% Fonte: elaborazione Ideactiva su dati AIDA (26) 6

8 1.4 le dimensioni di impresa Anche in questo caso i parametri considerati sono quelli individuati dalla Commissione Europea, e le classi di dipendenti per la distinzione in Micro, Piccole e Medie imprese sono rispettivamente da a 9, da 1 a 49 e da 5 a 249 addetti. Tabella 4: Distribuzione delle imprese per classi di addetti addetti (d) imprese micro imprese piccole imprese medie Settori Innovazione n di imprese n imprese d < 1 % sul tot n imprese 1 d < 5 % sul tot n imprese 5 d < 25 % sul tot Audiovisivo ,52% 2 28,99% 1 14,49% Biochimico ,42% 18 37,5% 13 27,8% Editoria ,31% 92 29,87% 21 6,82% Informatica ,15% ,39% 19 13,37% Manifatturiero High Tech ,9% 76 39,18% 15 7,73% Pubblicità ,13% 6 25,1% 8 3,35% Servizi alle imprese ,23% ,88% 154 1,23% Telecomunicazioni ,17% 23 39,66% 3 5,17% TOTALE ,4% 988 3,52% 333 1,29% Fonte: elaborazione Ideactiva su dati AIDA (26) Ancora una volta il settore Biochimico è quello con la distribuzione delle imprese nelle tre classi più equilibrata, presentando meno del 4% di micro imprese, quasi il 4% di piccole imprese e quasi il 3% di medie. Negli altri settori invece praticamente un impresa su due è micro (con punte di due su tre nel settore Pubblicitario), solo una bassissima percentuale di imprese rientra nella categoria delle medie imprese. 7

9 Grafico 3: Suddivisione delle imprese per classi di addetti addetti (d) Telecomunicazioni Servizi alle imprese Pubblicità Manifatturiero High Tech Informatica Editoria Biochimico Audiovisivo % 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1% % di imprese d < 1 (imprese micro) 1 d < 5 (imprese piccole) 5 d < 25 (imprese medie) Fonte: elaborazioni Ideactiva (26) settori innovazione n aziende addetti fatturato media addetti media fatturato fatt/addetti Audiovisivo , ,38 Biochimico , ,1 Editoria , ,84 Informatica , ,62 Manifatturiero High Tech , ,49 Pubblicità , ,75 Servizi alle imprese , ,62 Telecomunicazioni , ,28 TOTALE , ,6 8

10 2. gli indici finanziari e di redditività considerati Per analizzare com è caratterizzata la realtà laziale delle PMI innovative sono stati presi in considerazione alcuni indici finanziari e alcuni di redditività. Tra i primi si trovano: l Indice di liquidità, il Tasso di Indebitamento (o Leverage), l Indice di Indipendenza Finanziaria, il Margine di Tesoreria, il Margine di Struttura, il Capitale Circolante Netto, tra quelli relativi alla redditività: l indice di Redditività sugli Investimenti (ROI), l indice di Redditività sulle Vendite (ROS), l Indice di Redditività sul Capitale (ROE). L indice di Liquidità: Questo indice mette in evidenza il rapporto tra le liquidità immediate e le liquidità differite con le passività scadenti entro l'anno, ed è calcolato mediante il rapporto tra le Liquidità (immediate e differite) e le passività correnti: Valore dell indice Liquidità <,33 Interpretazione Squilibrio finanziario,33 Liquidità < 1 Situazione soddisfacente 1 Liquidità < 2 Situazione di tranquillità finanziaria Liquidità 2 Situazione di eccessiva liquidità È necessario tenere presente che tale indice non esprime compiutamente la situazione finanziaria dell'azienda, in quanto il valore potrebbe essere falsato da valori stagionali o dal fatto che esso fa riferimento solo alle entrate e alle uscite a breve scadenza e rispondenti alle operazioni in corso alla data di chiusura. Il Tasso di Indebitamento (Leverage) Il Leverage consente di valutare la proporzionalità fra mezzi finanziari che comportano un vincolo di remunerazione e mezzi finanziari la cui remunerazione è legata alla discrezionalità dei titolari dell'azienda; più in particolare esprime il rapporto tra il Capitale investito e il Capitale proprio: I valori chiave per l interpretazione di tale indice: Valore dell indice Interpretazione Leverage 1 Assenza di capitale di terzi 1 < Leverage < 2 Buon rapporto tra capitale proprio e di terzi (quest ultimo entro il 5%) Leverage 2 Indebitamento aziendale, crescente al crescere dell indice 9

11 Indice di Indipendenza Finanziaria L indice indica in che percentuale l'attività d'impresa è garantita da mezzi propri, cioè dal capitale apportato dai soci. Si calcola attraverso il rapporto tra patrimonio netto (cioè il capitale più le riserve) e il totale delle attività al netto delle disponibilità liquide. Valore dell indice Interpretazione Indipendenza finanziaria < 33 Debolezza finanziaria 33 Indipendenza finanziaria < 55 Situazione da seguire 55 Indipendenza finanziaria < 66 Tranquillità finanziaria Indipendenza finanziaria 66 Possibilità di espansione Margine di Tesoreria Questo indicatore misura, in termini assoluti, la liquidità netta dell'impresa, prescindendo dagli investimenti economici delle rimanenze. È dato dalla differenza fra disponibilità a breve e passività a breve termine. Nella corretta gestione dell'azienda è opportuno che questo indicatore tenda a zero; in questo modo si mantiene solo il livello di liquidità necessario a fronteggiare i propri debiti a breve termine. Valore dell indice Margine di tesoreria > Margine di tesoreria < Interpretazione Situazione di equilibrio finanziario Situazione di crisi di liquidità Margine di Struttura Il valore di questo indice è dato dalla differenza fra capitale netto e immobilizzazioni nette. Quando questo indicatore è positivo, significa che l'azienda è in grado di crescere ulteriormente con i propri mezzi. Le attività immobilizzate sono state finanziate con fonti proprie. Il capitale permanente finanzia interamente le attività fisse e in parte quelle correnti. Possono esserci le premesse per un ulteriore sviluppo degli investimenti. Quando è negativo il capitale permanente finanzia solo in parte le attività immobilizzate per cui la differenza è coperta anche da passività correnti. Valore dell indice Margine di struttura > Margine di struttura < Interpretazione L azienda può crescere con i propri mezzi Le attività immobilizzate sono coperte da passività Capitale Circolante Netto Questo indice, calcolato in valore assoluto, è dato dalla differenza fra attività a breve termine e le passività a breve termine. L'azienda è in equilibrio quando questa differenza tende a zero perché significa che le attività a breve vengono finanziate con fonti anch'esse a breve termine. Se l indice è positivo la situazione è in equilibrio in quanto indica quanto in più delle risorse si verrà a trasformare in denaro nel breve periodo rispetto agli impegni in scadenza nello stesso periodo. Se il Capitale circolante 1

12 netto è negativo la situazione finanziaria e patrimoniale dell'azienda è negativa, in quanto solitamente rileva la copertura di investimenti fissi con fonti di finanziamento a breve termine. Valore dell indice Capitale Circolante Netto > Capitale Circolante Netto < Interpretazione Indica la parte delle risorse che si trasformeranno in denaro nel breve termine La situazione finanziaria è negativa Redditività sugli Investimenti (ROI) È un indice percentuale che permette la valutazione sintetica della redditività del capitale investito in una impresa, cioè il rendimento aziendale collegato alla sola gestione caratteristica e rapportato all intero capitale investito (proprio e di terzi). Si calcola dividendo il reddito operativo e il capitale investito totale. Più elevato è il risultato di questo indice, maggiore è la capacità reddituale dell azienda. Rendimento sul Fatturato (ROS) Tale valore indica la percentuale del fatturato convertita in utile di esercizio lungo l esercizio di gestione; misura la redditività delle vendite, cioè il reddito operativo conseguito in relazione ai ricavi di vendita ottenuti; tale indice influenza direttamente il ROI e permette di esprimere un giudizio sulle politiche di vendita effettuate dall azienda. Si calcola dal rapporto tra reddito operativo lordo e ricavi lordi sottratti gli abbuoni, i ribassi, ecc. Per poter valutare il suo risultato occorre confrontarlo con quello realizzato in anni precedenti oppure paragonarlo a quello di aziende operanti nello stesso settore. Redditività del Capitale Netto (ROE) È un indice di redditività globale ed evidenzia la remunerazione del capitale di rischio investito dai soci; offre un'indicazione della remunerazione che l'azienda è in grado di generare con la propria attività rispetto al capitale investito. Si ricava dal rapporto tra l'utile netto e i mezzi propri (patrimonio netto) della società. In caso di perdita, il ROE è negativo. Questo significa che lo squilibrio economico è così grave da erodere i mezzi propri. Interpretazione degli indici di redditività: Per tali indici è stato preso in considerazione come valore limite lo, mettendo in evidenza i valori positivi e negativi. Questa forma grafica esprime la diretta correlazione tra gli indici e la capacità reddituale dell impresa: a parità di condizioni, a valori maggiori degli indice corrispondono maggiori redditi dell impresa. ROI, ROS, ROE - + CAPACITA REDDITUALE DELL IMPRESA 11

13 3. il posizionamento indici finanziari nei settori innovativi Verranno ora presi in considerazione tutti gli indici finanziari e di reddito considerati, disaggregando i valori per singolo settore, che permetteranno alcuni confronti interessanti tra le diverse attività commerciali, iniziando un Benchmarking che verrà poi completato con alcuni documenti relativi alla regione di Londra. L Indice di Liquidità Tabella 5: L indice di liquidità Settori Innovazione n imprese settore Squilibrio finanziario n imprese liq<,33 %sul tot settore Situazione soddisfacente n imprese,33 liq<1 % sul tot settore Tranquillità finanziaria n imprese 1 liq<2 % sul tot settore Eccessiva liquidità n imprese liq 2 % sul tot settore Audiovisivo ,29% 26 38,24% 26 38,24% 9 13,24% Biochimico ,38% 29 61,7% 1 21,28% 5 1,64% Editoria ,6% ,3% 16 35,1% 31 1,26% Informatica ,55% ,2% ,27% 87 1,98% Manifatturiero High Tech ,69% ,33% 54 28,13% 17 8,85% Pubblicità ,5% 96 4,68% 99 41,95% 22 9,32% Servizi alle imprese ,9% ,31% 591 4,9% ,7% Telecomunicazioni ,71% 31 55,36% 14 25,% 5 8,93% Totale ,28% ,14% ,59% 345 1,99% Fonte: elaborazione Ideactiva su dati AIDA (26) I settori caratterizzati dalla più alta percentuale di imprese con valori dell Indice di Liquidità minori di,33, situazione definita di Squilibrio Finanziario, sono l Audiovisivo e le Telecomunicazioni, con oltre il 1% sul totale del settore. L audiovisivo è però un settore abbastanza omogeneo nelle classi (infatti ha la percentuale di imprese più alta anche nella classe definita di eccessiva liquidità ), mentre quello delle Telecomunicazioni ha una grande percentuale di imprese con valori dell indice intermedi, mentre percentuale molto bassa per valori dell indice alti. 12

14 Grafico 4: L indice di liquidità Telecomunicazioni Servizi alle imprese Pubblicità Manifatturiero High Tech Informatica Editoria Biochimico Audiovisivo % 2% 4% 6% 8% 1% % di imprese liq<,33 Squilibrio finanziario 1 liq<2 tranquillità finanziaria,33 liq<1 Situazione soddisfacente liq 2 eccessiva liquidità L indice di Indipendenza Finanziaria Tabella 6: L indice di Indipendenza Finanziaria Settori Innovazione n imprese settore Debolezza finanziaria Da seguire Tranquillità Espansione n imprese IF <33 % sul tot settore n imprese 33 IF<55 % sul tot settore n imprese 55 IF<66 % sul tot settore n imprese IF 66 % sul tot settore Audiovisivo ,72% 14 2,9% 4 5,97% 11 16,42% Biochimico ,75% 5 1,42% 4 8,33% 6 12,5% Editoria ,22% 36 11,88% 16 5,28% 14 4,62% Informatica ,95% 92 11,68% 26 3,3% 4 5,8% Manifatturiero High Tech ,84% 22 11,64% 6 3,17% 12 6,35% Pubblicità ,19% 27 11,64% 6 2,59% 6 2,59% Servizi alle imprese ,16% ,51% 54 3,73% 81 5,6% Telecomunicazioni ,58% 8 15,9% 2 3,77% 4 7,55% Totale ,35% ,31% 118 3,77% 174 5,56% Fonte: elaborazione Ideactiva su dati AIDA (26) 13

15 Secondo i valori di questo indice le PMI dei settori innovativi sono caratterizzate da debolezza finanziaria: quattro imprese su cinque nel settore pubblicitario, poco meno nei settori editoria, informatica, manifattura e servizi alle imprese. L Audiovisivo e il Biochimico sono invece quelli che rispetto agli altri, anche se con percentuali di imprese intorno al 1-15%, hanno più imprese con possibilità di espansione, e la percentuale più bassa di imprese nella classe più bassa. Il grafico evidenzia in maniera ancora maggiore la situazione descritta. Grafico 5: L indice di Indipendenza Finanziaria Telecomunicazioni Servizi alle imprese Pubblicità Manifatturiero High Tech Informatica Editoria Biochimico Audiovisivo % 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1% % di imprese IF <33 debolezza finanziaria 55 IF<66 tranquillità 33 IF<55 da seguire IF 66 in espansione 14

16 Il Tasso di Indebitamento (Leverage) Tabella 7: Il Tasso di Indebitamento (Leverage) Settori Innovazione n imprese settore attività finanziate con capitale proprio n imprese L<1 % sul totale settore 5% delle attività finanziate da terzi n imprese 1<L<2 % sul totale settore indebitamento, attività finanziate da terzi n imprese L>2 % sul totale settore Audiovisivo ,97% 18 26,87% 45 67,16% Biochimico ,8% 1 2,83% 37 77,8% Editoria ,55% 36 12,95% ,5% Informatica ,18% 83 11,2% ,8% Manifatturiero High Tech ,49% 2 1,7% ,82% Pubblicità ,83% 15 6,52% ,65% Servizi alle imprese ,69% ,57% ,74% Telecomunicazioni ,96% 8 14,81% 39 72,22% Totale ,55% ,13% ,32% Fonte: elaborazione Ideactiva su dati AIDA (26) Il settore che presenta la percentuale di imprese con Leva finanziaria più favorevole è quello delle telecomunicazioni, con circa il 13% di imprese che hanno la maggior parte delle proprie attività finanziate dal proprio capitale. I I settori maggiormente indebitati sono, nell ordine, il pubblicitario, l informatico, il manifatturiero, il terziario e l editoria, con percentuali intorno 8% delle imprese indebitate nei confronti di terzi. Il settore che riesce a mantenere il miglior equilibrio tra attività finanziate dal proprio capitale e quelle finanziate da capitali terzi è l audiovisivo (circa il 27% delle imprese del settore audiovisivo riesce a finanziare la metà delle attività con il capitale proprio). 15

17 Grafico 6: Il Tasso di Indebitamento (Leverage) Telecomunicazioni Servizi alle imprese Pubblicità Manifatturiero High Tech Informatica Editoria Biochimico Audiovisivo % 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1% % di imprese leverage<1 1<Leverage<2 Leverage 2 Il Margine di Tesoreria Tabella 8: Il Margine di Tesoreria Crisi liquidità Tranquillità finanziaria Settori Innovazione n imprese settore n imprese MT< % sul tot settore n imprese MT % sul tot settore Audiovisivo ,61% 12 17,39% Biochimico ,25% 9 18,75% Editoria ,84% 59 19,16% Informatica ,7% ,3% Manifatturiero High Tech ,57% 28 14,43% Pubblicità ,5% 57 23,95% Servizi alle imprese ,72% ,28% Telecomunicazioni ,93% 7 12,7% Totale ,93% 638 2,7% Fonte: elaborazione Ideactiva su dati AIDA (26) 16

18 La situazione dei settori rispetto a questo indice è abbastanza omogenea, le uniche lievi differenze riguardano il settore pubblicitario e quello dei servizi alle imprese. Se infatti negli altri settori più di 4 imprese su 5 sono in crisi di liquidità (poiché il valore del margine di struttura è negativo) per i due settori in considerazione (pubblicitario e terziario) la percentuale si abbassa lievemente. La situazione generale comunque è in linea con gli altri indici, con alte percentuali di imprese con problemi finanziari. Il Margine di Struttura Tabella 9: Il Margine di Struttura Il capitale finanzia parte delle immobilizzazioni L impresa può crescere con i propri mezzi Settori Innovazione n imprese settore n imprese MS< % sul tot settore n imprese MS % sul tot settore Audiovisivo ,44% 33 51,56% Biochimico ,19% 22 46,81% Editoria ,82% 137 5,18% Informatica ,69% ,31% Manifatturiero High Tech ,33% 95 53,67% Pubblicità ,% ,% Servizi alle imprese ,87% ,13% Telecomunicazioni ,94% 24 47,6% Totale ,78% ,22% Fonte: elaborazione Ideactiva su dati AIDA (26) Il margine di struttura e il Capitale Circolante Netto (prossimo indice) prendono in considerazione le attività immobilizzate, ossia gli investimenti fissi attuati dalle imprese, per una chiave di lettura leggermente diversa rispetto ai precedenti indici. La distribuzione delle imprese in questo indice è decisamente più equilibrata. Circa un impresa su due ha le capacità per crescere con i propri mezzi, poiché il capitale copre tutte le attività fisse, mentre l altra metà necessita di capitale di terzi per coprire le proprie immobilizzazioni. 17

19 Il Capitale Circolante Netto Tabella 1: Il Capitale Circolante Netto Settori Innovazione n imprese settore Investimenti fissi finanziati a breve termine n imprese CCN< % sul tot settore Le risorse divengono liquidi nel breve periodo n imprese CCN % sul tot settore Audiovisivo ,38% 37 53,62% Biochimico ,92% 25 52,8% Editoria ,56% 18 58,44% Informatica ,85% ,15% Manifatturiero High Tech ,75% ,25% Pubblicità ,22% ,78% Servizi alle imprese ,41% ,59% Telecomunicazioni ,72% 28 48,28% Totale ,31% ,69% Fonte: elaborazione Ideactiva su dati AIDA (26) Il settore delle telecomunicazioni è l unico che presenta una percentuale di imprese minore del 5% considerando l indice del Capitale Circolante Netto positivo. Questo vuol dire che più di una impresa su due negli altri settori riesce a produrre liquidità dal proprio capitale, che non è impiegato completamente negli investimenti fissi. 18

20 Gli Indici di Redditività: ROI, ROS e ROE Tabella 11: Gli Indici di Redditività: ROI, ROS e ROE Settori Innovazione % ROI> sul totale settore % ROS> sul totale settore % ROE> sul totale settore Audiovisivo 67,8% 76,36% 74,6% Biochimico 62,5% 61,36% 56,52% Editoria 7,98% 73,13% 7,% Informatica 8,11% 81,46% 72,22% Manifatturiero High Tech 79,89% 81,71% 76,3% Pubblicità 78,13% 79,72% 75,% Servizi alle imprese 79,18% 8,77% 75,81% Telecomunicazioni 59,18% 56,25% 57,45% TOTALE 77,76% 79,41% 73,68% Fonte: elaborazione Ideactiva su dati AIDA (26) In tutti i settori ad alto contenuto innovativo più di una impresa su due ha indici di redditività positivi. Per quanto riguarda la redditività sugli investimenti, nel settore informatico e nella manifattura la percentuale di imprese con reddito positivo raggiunge addirittura l 8%, mentre nel settore delle telecomunicazioni e nel biochimico risulta circa il 6% di imprese con redditività positiva. Questa differenza settoriale si riscontra anche nel ROS e nel ROE. 19

21 1. studio del panorama delle PMI laziali innovative attraverso l ACP e la Cluster Analysis In questa fase sono state analizzate simultaneamente tutte gli indici finanziari e di reddito con l obiettivo di fornire un quadro generale di caratteristiche e attitudini delle PMI a carattere innovativo. Gli indici sono considerati come variabili quantitative, concettualmente correlate tra loro. L Analisi in Componenti Principali dà l opportunità di individuare poche dimensioni o componenti, concettualmente interrelate con le variabili di partenza, che verranno definite dopo uno studio di interpretazione delle variabili stesse usate per la loro estrazione. Le componenti estratte rendono possibile l interpretazione complessiva dell informazione contenuta nell insieme di indici finanziari attraverso lo studio di due sole nuove variabili. Tabella 12 - Le dimensioni estratte: lista delle variabili 1 dimensione: Redditività d impresa 2 dimensione: Capacità finanziaria Redditività sugli investimenti (ROI) Redditività sulle vendite (ROS) Redditività sul capitale (ROE) Indice di Indipendenza Finanziaria Indice di Liquidità Tasso di Indebitamento (Leverage) Valore Aggiunto pro capite Una volta individuate le dimensioni, si è proceduto con la Cluster Analysis, per ridurre il gruppo di imprese a pochi gruppi omogenei all interno e il più possibile eterogenei tra di loro. Questi gruppi sono caratterizzati da alcune peculiarità derivanti dal contributo delle singole variabili. Sono stati individuati 4 gruppi di imprese in ogni settore. 2

22 4.1. Il settore audiovisivo Grafico 7: Distribuzione delle imprese del settore audiovisivo rispetto alla redditività e alla capacità finanziaria 2,5 Capacità finanziaria 2 1,5 Cluster 1 12,5% 1,5 -,5 Redditività d impresa Cluster 4 Cluster 2 14,58% -1 4,17% Cluster 3 68,75% -1, Quasi il 7% delle imprese appartenenti al settore audiovisivo non si distinguono per capacità particolare relativamente alle due dimensioni studiate. Due gruppi costituiti da oltre il 1% delle imprese di settore però presentano prestazioni interessanti. Il primo cluster racchiude il 12,5% e presenta un alta capacità finanziaria, di gran lunga superiore alle altre imprese del settore; l altro gruppo interessante, il cluster numero 2, consta del 15% delle imprese di settore e può vantare di alta redditività. Sono comunque poche le imprese che hanno basse prestazioni nei due ambiti proposti (quarto cluster). 21

23 4.2. Il settore biochimico Grafico 8: Distribuzione delle imprese del settore biochimico rispetto alla redditività e alla capacità finanziaria 2 1,5 Cluster 1 17,7% Capacità finanziaria 1,5 Cluster 2 41,46% Redditività d impresa -,5-1 Cluster 4 9,76% Cluster 3 31,71% -1,5-2,5-2 -1,5-1 -,5,5 1 1,5 La maggior parte delle imprese di settore, appartenenti in questo caso al secondo cluster, possono vantare un alta redditività, anche se non si distinguono per capacità finanziaria particolare. Il terzo cluster, secondo in ordine di grandezza, è caratterizzato da alto tasso di indebitamento. Una cospicua parte di imprese, il primo cluster in questo grafico, ha alta capacità finanziaria, ma capacità reddituale medio-bassa. 22

24 4.3. Il settore editoria Grafico 9: Distribuzione delle imprese del settore editoria rispetto alla redditività e alla capacità finanziaria 2 Capacità finanziaria 1,5 Cluster 1 14,41% 1 Cluster 2 36,49%,5 Cluster 4 12,16% Redditività d impresa -,5-1 Cluster 3 36,94% -1,5-2,5-2 -1,5-1 -,5,5 1 Le imprese appartenenti a questo settore hanno, a parte un piccolo gruppo corrispondente al 12% del totale, redditività positiva, anche se di poco. Il secondo cluster presenta la redditività migliore, pur non presentando capacità finanziarie autonome rilevanti. Il primo e il terzo hanno capacità finanziarie opposte, molto positive rispetto alla medie del settore il primo, molto negative il terzo. Complessivamente il settore si presenta forte sul fronte della redditività, un po meno sulla capacità delle imprese di produrre liquidità. 23

25 4.4. Il settore informatica Grafico 1: Distribuzione delle imprese del settore informatica rispetto alla redditività e alla capacità finanziaria 2,5 Capacità finanziaria 2 Cluster 1 1,32% 1,5 1,5 Cluster 2 19,35% -,5 Redditività d impresa Cluster 4 12,74% Cluster 3 57,58% -1-2,5-2 -1,5-1 -,5,5 1 1,5 2 Il settore dell informatica, in maniera molto simile a quanto avviene nel settore dell audiovisivo, è caratterizzato da un vasto gruppo di imprese tutto sommato neutre nelle caratteristiche analizzate, anche se in questo caso il terzo cluster ha la leva finanziaria leggermente sfavorevole rispetto al settore dell audiovisivo. Gli altri si posizionano con caratteristiche ben precise nel grafico: il primo cluster ha alta capacità finanziaria ma redditività non positiva, il secondo cluster ha alta redditività, al contrario del quarto cluster, caratterizzato da basse prestazione in tale ambito. 24

26 4.5. Il settore manifattura high tech Grafico 11: Distribuzione delle imprese del settore manifattura rispetto alla redditività e alla capacità finanziaria 7 Capacità finanziaria 6 5 Cluster 1,64% Cluster 2 1 Redditività d impresa Cluster 4 12,18% 22,44% -1 Cluster 3 64,74% -2-3,5-3 -2,5-2 -1,5-1 -,5,5 1 1,5 Il primo cluster risulta un po avulso dal resto delle imprese, e nello specifico è caratterizzato da altissima liquidità finanziaria, ma bassa redditività. Il terzo cluster è invece abbastanza equilibrato rispetto alle due dimensioni, presentando una redditività leggermente positiva, con capacità finanziaria non di rilievo. Il secondo cluster presenta discrete prestazioni, sia per quanto riguarda le risorse finanziarie, sia per la capacità di produrre reddito. 25

27 4.6. Il settore pubblicità Grafico 12: Distribuzione delle imprese del settore pubblicità rispetto alla redditività e alla capacità finanziaria 5 Capacità finanziaria 4 Cluster 1 1,6% Cluster 2 19,15% Cluster 3 29,79% Redditività d impresa -1 Cluster 4 5,% Il 3% delle PMI del settore pubblicitario presentano una buona redditività. Redditività non positiva contraddistingue gli altri cluster individuati all interno del settore: il secondo cluster ha una leva finanziaria positiva, mentre il 4, che rappresenta il 5% del settore, presenta indebitamento nei confronti di terzi. Il primo cluster invece,anche se comprende solo l 1% delle imprese di settore, ha caratterizzazioni molto forti, sia nella capacità finanziaria, poiché presenta alta liquidità, sia nella redditività, anche se tale parametro risulta negativo. 26

28 4.7. Il settore servizi alle imprese Grafico 13: Distribuzione delle imprese del settore servizi alle imprese rispetto alla redditività e alla capacità finanziaria 2 Capacità finanziaria 1,5 Cluster 1 19,29% 1,5 Redditività d impresa Cluster 4 9,74% Cluster 2 22,17% -,5 Cluster 3 48,79% -1-2,5-2 -1,5-1 -,5,5 1 1,5 2 Il settore dei servizi alle imprese presenta una grande percentuale di imprese con leva finanziaria negativa, quindi con necessità di reperire capitali di terzi. Gli altri gruppi individuati si distinguono per caratteristiche abbastanza evidenti, sia per livello finanziario, il 1 cluster ha liquidità elevata, sia per redditività, positiva per il cluster n 2, negativa per il 4. 27

29 4.8. Il settore telecomunicazioni Grafico 14: Distribuzione delle imprese del settore telecomunicazioni rispetto alla redditività e alla capacità finanziaria 2,5 Capacità finanziaria 2 Cluster 1 13,89% 1,5 1,5 Cluster 4 19,44% Cluster 2 47,22% -,5 Redditività d impresa -1 Cluster 3 19,44% -1, ,5-1 -,5,5 1 Larga parte del settore delle telecomunicazioni ha indici di redditività positivi (2 cluster). Inoltre il 1 gruppo presenta anche una solida e buona liquidità, mentre il 19% delle imprese del settore (corrispondente al 3 cluster) presenta la leva finanziaria sfavorevole. 28

30 4.9. Sintesi sul comportamento dei settori innovativi nella gestione d impresa. Grafico 15: Distribuzione dei gruppi maggiormente rappresentativi dei settori rispetto alla redditività e alla capacità finanziaria Capacità finanziaria,4 Editoria,2 Biochimico Redditività d impresa -,2 Audiovisivo Telecomunicazioni -,4 Informatica Manifattura High Tech Pubblicità -,6 Servizi alle imprese -,8 Editoria -1 -,6 -,4 -,2,2,4,6,8 1 In questo grafico sono stati riportati i cluster più rappresentativi di ogni settore 2, ovvero quelli che racchiudono la maggior percentuale di imprese. In questo modo si può ottenere un confronto immediato tra i settori innovativi, per capire a grandi linee la tendenza dominante all interno delle attività. I settori che si distinguono per la maggiore capacità di ottenere reddito sia dalle vendite, sia dagli investimenti e sia dal capitale, sono l editoria, il biochimico e le telecomunicazioni. Le caratteristiche della maggior parte delle imprese del settore pubblicitario sono redditività medio - bassa e leva finanziaria leggermente sfavorevole, che significa bassa liquidità e presenza di capitale di terzi. Gli altri settori invece si distinguono maggiormente per bassa liquidità, e la capacità di produrre reddito non è eccezionale. 2 Per il settore dell editoria sono stati considerati due cluster in quanto ognuno di questi è composto da circa il 36% di imprese. 29

31 5. benchmarking: un analogia con Greater London E stato realizzato un confronto a livello europeo sulle principali variabili economiche delle imprese di capitali ad alto contenuto innovativo. Il territorio scelto per il confronto è la Regione di Greater London (Regno Unito), paragonabile alla Regione Lazio per le seguenti caratteristiche: presenza di una metropoli capitale del paese; peso all interno dell economia nazionale; diffusione del settore terziario (all interno del quale operano le imprese ad alto contenuto innovativo). Di seguito sono presentati alcuni dati utili per contestualizzare le due realtà locali all interno dei rispettivi paesi. Tabella 13: Regione Lazio e Greater London a confronto Regione Lazio Greater London Superficie kmq % superficie nazionale 5,7%,6% Popolazione % popolazione nazionale 9,% 12,4% PIL (m ) % PIL nazionale 1,1% 18,7% PIL pro capite regionale ( ) Fonte: elaborazione Ideactiva su dati Eurostat (26) Entrambe le Regioni hanno una quota di popolazione simile rispetto a quella nazionale (9% per la Regione Lazio, 12,4% per Greater London). Le dimensioni sono invece molto diverse: la Regione Lazio ha una superficie di oltre 17. kmq (quasi il 6% del totale nazionale), mentre Greater London si estende per poco più di 1.5 kmq (meno del 1% del totale nazionale). La Regione Lazio ha un PIL di oltre 123 milioni di Euro, pari al 1,1% del PIL nazionale. Il PIL della Regione di Greater London è di quasi 3 milioni di Euro 3, pari a quasi il 19% del PIL nazionale. Gli abitanti della Regione Lazio hanno un PIL pro capite di euro, mentre nel Greater London è di euro 4. E stata effettuata una comparazione tra le forme giuridiche previste dalla normativa inglese e quelle previste dalla normativa italiana. Le corrispondenti inglesi delle imprese di capitali (S.p.A., S.r.l., 3 Il tasso di conversione euro-sterlina britannica utilizzato nell indagine è 1 =,693 GBP, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 87 del 13/4/26. 4 Il PIL pro capite del Greater London è calcolato a parità di potere d acquisto secondo la metodologia Eurostat (PPS: Purchasing Power Standard). 3

32 S.c.a.r.l.) sono cinque. L indagine considera esclusivamente le società appartenenti a una delle seguenti forme giuridiche: Limited Liability Partnership Private limited Public AIM Public Quoted OFEX Unlimited Tabella 14: confronto forme giuridiche Italia e Regno Unito Forma giuridica nel Descrizione Regno Unito Forma organizzativa che combina gli elementi di un partenariato e di una corporazione. E spesso usata nell ambito dell attività Limited Liability Partnership professionale (avvocati, commercialisti, architetti, ecc ). I profitti di una LLP sono distribuiti tra i soci a fini fiscali. Forma giuridica equivalente in Italia S.c.a.r.l. Private limited Società a responsabilità limitata. S.r.l. Società quotate in un mercato separato per le piccole imprese con Public AIM capitalizzazione compresa tra 2 e 1 milioni GBP (2,9 145 milioni ). Società quotate in un mercato separato, indipendente e autoregolato. Public Quoted OFEX Capitalizzazione compresa tra 25. e 5. GBP ( ). forma esistente nel Regno Unito, i soci sono responsabili per tutte le Unlimited azioni della società. I settori considerati sono quelli ad alto contenuto di innovazione, descritti nel paragrafo 3.1. Sono state selezionate le imprese che soddisfano i criteri stabiliti dalla Commissione Europea per l individuazione delle piccole e medie imprese. S.p.A. n/a 31

33 Per poter comparare il fatturato, espresso in due valute distinte (euro e sterlina britannica), è stata applicata la seguente metodologia: il fatturato delle imprese inglesi è stato convertito in euro al tasso di cambio del 14/4/26, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il risultato, espresso in milioni di euro, è stato moltiplicato per il rapporto tra il PIL pro capite delle due regioni riferito alla media europea (UE25=1). In questo modo, i fatturati delle imprese possono essere comparati tra loro 5. In base ai criteri stabiliti dall indagine (forma giuridica, addetti e fatturato, settori di attività) sono state individuate, nella Regione di Greater London le imprese da comparare con quelle della Regione Lazio (selezionate con gli stessi criteri). Dal campione originale di imprese laziali, sono state selezionate le imprese per le quali sono disponibili tutte le informazioni necessarie. Il benchmarking è stato quindi compiuto sulle seguenti imprese: della Regione di Greater London, della Regione Lazio. Le fonti utilizzate per l individuazione delle imprese sono le seguenti: Banca dati AIDA (Analisi Informatizzata Delle Aziende), per la Regione Lazio Banca dati FAME (Financial Analysis Made Easy) per la Regione di Greater London. Il benchmarking ha riguardato, in primo luogo, la distribuzione delle imprese negli otto settori di attività considerati. Tabella 15: distribuzione delle imprese per settori di attività Settore Regione Lazio Greater London n imprese % sul tot. n imprese % sul tot. Audiovisivo 64 2,17% 323 2,79% Biochimico 43 1,46% 25,22% Editoria 289 9,81% 284 2,46% Informatica ,49% ,8% Manifatturiero High Tech 178 6,4% 46,4% Pubblicità 222 7,54% 594 5,14% Servizi alle imprese ,55% ,49% Telecomunicazioni 57 1,93% 163 1,41% Totale ,% ,% 5 Nelle tabelle verrà indicata la sigla PPS, Purchasing Power Standard. 32

34 In entrambe le regioni, è il settore dei servizi alle imprese a registrare la numerosità maggiore. Esso comprende quasi la metà delle imprese della Regione Lazio e oltre i 2/3 di quelle di Greater London (45,55% e 68,49%). Segue, per entrambe le regioni, il settore informatico, al quale appartengono, rispettivamente nel Lazio e nel Greater London, il 25% e il 2% delle imprese. Al terzo posto troviamo, nel Lazio, l editoria (9,81% delle imprese) e, nel Greater London la pubblicità (5,14% delle imprese). Un dato interessante emerge dalla distribuzione delle imprese per settore: l innovazione è concentrata in pochi settori. I primi tre comprendono, infatti, il 81% delle imprese innovative nel caso del Lazio e oltre il 9% nel caso di Greater London. E stata studiata la distribuzione delle imprese secondo il numero degli addetti, adottando la classificazione UE che individua 4 tipologie di PMI: micro impresa fino a 9 addetti, piccola impresa tra 1 e 49 addetti, media impresa tra 5 e 249 addetti. La realtà produttiva della Regione Lazio è costituita da imprese con pochi addetti (in media 19). Nel Greater London la media degli addetti è più alta (34). Tabella 16: distribuzione delle imprese per classi di addetti Addetti (d) Regione Lazio Greater London n imprese % sul tot. n imprese % sul tot. Micro imprese (d<1) ,66% ,41% Piccole imprese (1 d<5) 913 3,99% ,8% Medie imprese (5 d<25) 35 1,35% ,79% Totale ,% ,% Il seguente grafico mostra la distribuzione delle imprese per numero di addetti. Oltre la metà delle imprese innovative della Regione Lazio hanno meno di 1 addetti e si classificano, quindi, come micro imprese. Nel Greater London, invece, le imprese sono distribuite quasi equamente tra le tre classi, con una leggera prevalenza delle micro imprese, seguite dalle piccole e dalle medie. 33

35 Grafico 16: distribuzione delle imprese per numero di addetti Regione Lazio e Greater London Regione Lazio Greater London % 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1% % imprese d<1 (micro impresa) 1 d<5 (piccola impresa) 5 d<25 (media impresa) La presenza di micro, piccole o medie imprese non è uniforme in tutti i settori innovativi. Sono state studiate le caratteristiche proprie di ogni settore, per rilevare la tipologia di impresa più diffusa in ciascuna attività. Il grafico illustra la distribuzione delle imprese della Regione Lazio per settore e classi di addetti. 34

36 Grafico 17: distribuzione delle imprese per settore e classi di addetti Regione Lazio Audiovisivo Biochimico Editoria Informatica Manifatturiero High Tech Pubblicità Servizi alle imprese Telecomunicazioni % 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1,% % imprese d<1 (micro impresa) 1 d<5 (piccola impresa) 5 d<25 (media impresa) Il settore più equilibrato da un punto di vista della distribuzione delle imprese nelle tre classi è il biochimico (35% di micro imprese, 39% di piccole imprese, 26% di medie imprese). Gli altri settori sono caratterizzati da un alta percentuale di imprese micro, con punte del 72% (pubblicità). Nella tabella seguente, si illustra, per ciascun settore, la media degli addetti per impresa. Tabella 17: Media degli addetti per settore Regione Lazio Settore Media degli addetti per impresa nei settori Audiovisivo 19 Biochimico 36 Editoria 15 Informatica 21 Manifatturiero High Tech 17 Pubblicità 1 Servizi alle imprese 19 Telecomunicazioni 19 La distribuzione delle imprese per classi di addetti all interno dei settori è diversa nel Greater London rispetto alla Regione Lazio, come illustrato dal grafico seguente.. 35

37 Grafico 18: distribuzione delle imprese per settore e classi di addetti Greater London Audiovisivo Biochimico Editoria Informatica Manifatturiero High Tech Pubblicità Servizi alle imprese Telecomunicazioni % 2% 4% 6% 8% 1,% % imprese d<1 (micro impresa) 1 d<5 ( piccola impresa) 5 d < 25 ( media impresa) Le tre classi sono equamente presenti in tutti i settori, benché vi sia una maggiore presenza delle piccole imprese (1-49 addetti). In alcuni settori la distribuzione è invertita rispetto alla Regione Lazio, con una maggiore presenza di medie imprese (ad esempio, nel settore biochimico e nell editoria). 36

38 La media degli addetti per impresa, distribuite nei settori, è illustrata nella tabella seguente. Tabella 18: media degli addetti per impresa dei settori Greater London Settore Media degli addetti per impresa nei settori Audiovisivo 28 Biochimico 61 Editoria 57 Informatica 33 Manifatturiero High Tech 49 Pubblicità 39 Servizi alle imprese 34 Telecomunicazioni 41 Nessun settore rientra nella classe di impresa micro, due (biochimico e editoria), rientrano nella classe di impresa più grande (media), con oltre 5 addetti in media. Il grafico seguente illustra i dati riferiti alle due regioni, Lazio e Greater London, con la media degli addetti per impresa nei vari settori. In questo modo, è possibile rilevare le differenze e le similitudini. 37

39 Grafico 19: distribuzione delle imprese per settore e classi di addetti confronto Regione Lazio Greater London Audiovisivo Lazio Audiovisivo Londra Biochimico Lazio Biochimico Londra Editoria Lazio Editoria Londra Informatica Lazio Informatica Londra Manufatturiero High Tech Lazio Manufatturiero High Tech Londra Pubblicità Lazio Pubblicità Londra Servizi alle imprese Lazio Servizi alle imprese Londra Telecomunicazioni Lazio Telecomunicazioni Londra % 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1,% % imprese d<1 (micro impresa) 1 d<5 (piccola impresa) 5 d<25 (media impresa) I settori che presentano la distribuzione delle imprese per classi di addetti più simili tra le due Regioni sono l audiovisivo e i servizi alle imprese. Grandi differenze si riscontrano invece tra i settori biochimico, editoria e pubblicità. Le imprese sono state analizzate anche dal punto di vista del fatturato, prendendo in considerazione i criteri adottati dalla Commissione Europea per l individuazione delle PMI, qui richiamati: fatturato inferiore a 2 milioni di euro: micro impresa, fatturato compreso tra 2 e 1 milioni di euro: piccola impresa, fatturato compreso tra 1 e 5 milioni di euro: media impresa. 38

40 Tabella 19: distribuzione delle imprese per classi di fatturato Regione Lazio e Greater London (M in PPS) Fatturato (f) Regione Lazio Greater London n imprese % sul tot. n imprese % sul tot. Micro impresa (f 2 M ) ,84% ,61% Piccola impresa (2 M < f 1 M ) ,25% ,66% Media impresa (1 M < f 5 M ) 174 5,91% ,73% Totale ,% ,% Il grafico illustra graficamente tale distribuzione. Nel Lazio quasi il 7% delle imprese hanno un fatturato inferiore a 2 milioni di euro, percentuale che si riduce al 5% nel caso del Greater London. Grafico 2: distribuzione delle imprese per fatturato Regione Lazio e Greater London (M in PPS) Regione Lazio Greater London % 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1% % imprese f 2M (imprese micro) 2M < f 1M (imprese piccole) 1M < f 5M (imprese medie) Le piccole e medie imprese ad alto contenuto innovativo della Regione Lazio hanno un fatturato medio di 2,7 milioni di euro. Il grafico seguente riporta la distribuzione delle imprese per classi di fatturato all interno dei singoli settori. 39

41 Grafico 21: distribuzione delle imprese per settore e classi di fatturato Regione Lazio (M in PPS) Audiovisivo Biochimico Editoria Informatica Manufatturiero High Tech Pubblicità Servizi alle imprese Telecomunicazioni % imprese % 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1,% f 2M (imprese micro) 2M < f 1M (imprese piccole) 1M < f 5M (imprese medie) Le presenze delle classi di fatturato è simile in quasi tutti i settori; la maggioranza di imprese ha un fatturato inferiore a 2 milioni di euro (micro imprese), seguono le piccole imprese (fatturato compreso tra 2 e 1 milioni di euro) e le medie imprese (fatturato compreso tra 1 e 5 milioni di euro). Le eccezioni a questa distribuzione sono rappresentate dai settori biochimico e servizi alle imprese. Nel primo le imprese con un fatturato oltre i 1 milioni di euro sono il 32,56% del totale. Il fatturato medio di questo gruppo di imprese è di 7,8 milioni di euro. Il settore dei servizi alle imprese presenta, invece, la maggioranza delle imprese nella classe di fatturato inferiore (il 87% ha un fatturato inferiore a 2 milioni di euro). Il fatturato medio è di 2,5 milioni di euro (il più basso tra i settori). Il grafico seguente evidenzia la distribuzione delle imprese per settore e classi di fatturato (milioni di euro in PPS) nel Greater London. 4

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