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2 Questa pubblicazione è stata realizzata con il patrocinio e la collaborazione di: Distretto Scolastico n. 41 Faenza Edizioni Homeless Book homelessbook.it / info@homelessbook.it - 2 -

3 LA RIFORMA DELL ISTRUZIONE SUPERIORE SUL TERRITORIO FAENTINO --- Effetti di una riforma di Elisa Zannoni - 3 -

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5 Indice Presentazione, del Prof. Massimo Lusa Introduzione I presupposti della riforma Articolazione del lavoro La riforma Gelmini I principi ispiratori della riforma Gli aspetti chiave della riforma La riforma dei licei La riforma degli istituti tecnici La riforma degli istituti professionali Le confluenze nel territorio faentino Riflessioni sugli esiti della riforma Gelmini in territorio faentino Il percorso di attuazione della normativa I principali cambiamenti introdotti dalla riforma Gelmini Istituto d Arte per la Ceramica Ballardini. Passaggio a Liceo Artistico del Design Ballardini Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Oriani. Perdita delle sperimentazioni ERICA e MERCURIO Istituto Professionale Commerciale Strocchi. Perdita del profilo grafico-pubblicitario Punti di forza e criticità del sistema scolastico secondario di secondo grado pre e post-riforma Il raccordo della scuola secondaria di secondo grado con il mondo universitario e dell istruzione e formazione tecnica superiore (formazione politecnica) Attese di cambiamento nel breve e medio periodo Alcune considerazioni finali...53 Bibliografia e sitografia di riferimento...57 Appendice: Interviste ai rappresentanti di Assessorati, Istituti scolastici e Rappresentanze

6 Indice delle tabelle Tabella 1: Tabella 2: Tabella 3: Numero di alunni iscritti per ogni istituto secondario superiore di Faenza nell anno scolastico 2009/ Numero di alunni stranieri iscritti per ogni istituto secondario superiore di Faenza nell anno scolastico 2009/ I 6 licei ed i relativi indirizzi/sezioni/opzioni prospettati dalla riforma Tabella 4: Struttura del percorso dei licei prima e dopo la riforma Tabella 5: Tabella 6: Tabella 7: Tabella 8: Tabella 9: I 2 settori in cui verranno suddivisi gli istituti tecnici ed i relativi indirizzi/articolazioni Struttura del percorso degli istituti tecnici prima e dopo la riforma I 2 settori in cui verranno suddivisi gli istituti professionali ed i relativi indirizzi/articolazioni Struttura del percorso degli istituti professionali prima e dopo la riforma Denominazioni degli istituti scolastici e confluenze di indirizzo al nuovo ordinamento Tabella 10: Possibile alternativa rappresentata dagli IFTS nell ambito della formazione pratica/tecnica post-maturità rispetto alla formazione teorica impartita nelle università

7 Indice delle interviste in appendice Assessorati Intervista 1: Assessorato alla Cultura di Faenza...60 Intervista 2: Assessorato alla Cultura di Ravenna...63 Istituti scolastici Intervista 3: IPPSAR Artusi, Riolo Terme...67 Intervista 4: Istituto d Arte per la Ceramica Ballardini...69 Intervista 5: ITIP Bucci...73 Intervista 6: IPIA Foscolo...79 Intervista 7: Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Oriani...83 Intervista 8: IIS Persolino-Strocchi, Faenza...88 Intervista 9: Liceo Torricelli, Faenza...92 Intervista 10: Liceo Paritario Santa Umiltà...94 Sindacati settore scuola Intervista 11: CISL settore scuola...98 Intervista 12: SNALS settore scuola Intervista 13: UIL settore scuola Associazioni di categoria Intervista 14: C.I.A Intervista 15: Federazione Provinciale Coldiretti Ravenna Intervista 16: Confartigianato Sezione di Faenza Intervista 17: Confindustria Ravenna

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9 Presentazione Ogni cambiamento all interno del mondo della scuola è sempre un operazione complessa perché interagisce con una prassi nota agli insegnanti e alle famiglie. La riforma delle superiori introdotta dal ministro Gelmini è improntata su cambiamenti che implicano un nuovo modo di avvicinarsi alle dinamiche della scuola superiore. Per questo, e credendo di aiutare gli operatori e le famiglie, il Distretto Scolastico 41 è diventato partner della Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche in una ricerca che elabora la realtà in funzione del cambiamento che la legge di riforma è destinata a produrre. Il risultato è un indagine accurata, condotta dalla Dottoressa Elisa Zannoni, che rappresenta un prezioso strumento per riaprire il dibattito sulla formazione tecnica e non rassegnarsi ad accettare la trasformazione della scuola come imposizione dall alto che preclude la possibilità di partecipare al processo di rinnovamento. Il Presidente del Distretto Scolastico n. 41 Professor Massimo Lusa - 9 -

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11 1. Introduzione 1. Introduzione 1.1 I presupposti della riforma Il Consiglio Europeo, riunitosi a Lisbona nel marzo 2000, ha conferito all Unione Europea l ambizioso obiettivo di diventare entro il 2010 l economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo poiché la conoscenza, oltre a fondare la libertà della persona, la relazione con l altro e con il mondo e la costruzione della società, è una risorsa importante per lo sviluppo dell economia e della società. Se la conoscenza ha sempre influito sull evoluzione dei sistemi produttivi, a partire dalla rivoluzione industriale essa è diventata una forza produttiva fondamentale. La novità sostanziale apportata dalla modernità, infatti, sta nel fatto che diventa non solo necessario, ma anche conveniente investire in processi di apprendimento. Si comincia dunque a lavorare non tanto per ripetere operazioni già note, bensì per innovare, inventando nuove macchine e nuovi prodotti. In questi due secoli e mezzo, poi, la propagazione della conoscenza e l investimento in apprendimento sono diventati delle costanti di ampiezza sempre maggiore in quanto è cambiato il metodo di propagazione. La diffusione della conoscenza, infatti, è stata dapprima incrementata dal mercato, poi dall organizzazione scientifica del lavoro ed infine dalle tecnologie dell informazione e della comunicazione e dalle nuove reti produttive. L evoluzione del mercato del lavoro nella società della conoscenza sta pertanto cambiando radicalmente i modelli culturali ed organizzativi dell accesso al lavoro e delle professioni. Se tutti i lavori sono cognitivi, se la conoscenza è un fattore decisivo nella produzione e nell economia, l istruzione e, quindi, la scuola assumono una

12 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino rilevanza sempre maggiore sul piano economico e sociale. Società della conoscenza significa, infatti, società dell apprendimento e nel nesso tra formazione e professionalità si gioca buona parte del futuro economico e civile del nostro paese. Al giorno d oggi la sfida che la complessità pone è soprattutto quella di esplorare e sviluppare il territorio dell interdisciplinarità, della multidimensionalità del reale e della complementarità dei saperi. Ne deriva, quindi, una radicale messa in discussione della concezione di sapere che esalta per lo più gli indirizzi di studio a carattere teorico e dei sistemi scolastici che attribuiscono assoluta prevalenza al pensiero sull azione. Il modello curricolare della scuola secondaria italiana, ad esempio, è costruito ad oggi su una gerarchia di saperi che prevede implicitamente la superiorità delle discipline umanistiche su quelle scientifiche, che ha accentuato la dicotomia tra cultura umanistica e cultura scientifica, tra formazione e lavoro, relegando ad un ruolo subalterno gli istituti tecnici e professionali. L acquisizione dell idea di molteplicità e di non gerarchizzazione delle intelligenze ha contribuito, recentemente, a superare la subordinazione di una forma di intelligenza rispetto alle altre. Ne consegue l equivalenza formativa degli ordini di scuola superiore che ha trovato una prima applicazione nel Nuovo Obbligo di Formazione, in cui saperi e competenze, riferiti ai quattro assi culturali (linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale) del primo biennio dovrebbero assicurare l equivalenza formativa di tutti i percorsi. In ogni percorso, inoltre, occorre garantire l intreccio tra conoscenza ed azione e la differenziazione degli indirizzi di studio. L istruzione tecnica e professionale diventa, quindi, il luogo specifico di costruzione di una nuova alleanza tra mondo della scuola e mondo del lavoro, tra cultura generale e professione, tra capacità di astrazione e di concettualizzazione ed attitudini

13 1. Introduzione pratiche e operative, coniugando lo sviluppo degli stili cognitivi e le capacità operative e pragmatiche. Infatti, le storie degli istituti tecnici e professionali nascono entrambe dalla volontà di costruire partendo dall ambito in cui si è inseriti: la conoscenza del territorio, il bisogno espresso dalle aziende e dal mercato del lavoro e l esigenza di trasmettere la tradizione e la cultura delle professioni. L iscrizione della grande maggioranza dei ragazzi alla secondaria superiore ha trasformato questi istituti in canali di autentica scolarizzazione di massa finalizzata all inserimento occupazionale. Nonostante ciò, i percorsi tecnico-professionali risultano spesso, negli ultimi anni, meno attrattivi per gli studenti [cfr. Tabella 1]. Le ragioni di questa situazione sono molteplici e collegate ad una percezione diffusa basata sulla mancanza di riconoscimento del ruolo reale che l istruzione tecnica e professionale ha avuto nello sviluppo sociale ed economico del paese, sul maggiore prestigio attribuito nell immaginario collettivo al liceo, sulla carenza di adeguate azioni di orientamento e di servizi in grado di accompagnare l allievo nel riconoscere la propria vocazione, sulla non attualità di molti indirizzi scolastici rispetto alle reali richieste del mondo del lavoro e sul minore prestigio sociale di molte professioni tecniche e artigianali

14 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino Riepilogo numero alunni in scuole secondarie di secondo grado di Faenza a.s. 2009/2010 Istituto Istituto tecnico commerciale e per geometri Oriani Liceo classico Torricelli Liceo scientifico Torricelli N alunni classi 1 N alunni classi 2 N alunni classi 3 N alunni classi 4 N alunni classi 5 Totale I.T.I. Bucci I.P.C. Strocchi I.P.A. Persolino I.P.S.I.A. Bucci Istituto professionale d arte per la ceramica Ballardini Liceo socio-psicopedagogico S.Umiltà Liceo linguistico S.Umiltà Istituto professionale per odontotecnici Foscolo Totale Tabella 1: Numero di alunni iscritti per ogni istituto secondario superiore di Faenza nell anno scolastico 2009/2010 (dati liberamente tratti dal sito del Comune di Faenza - Servizio Istruzione)

15 1. Introduzione La scuola deve quindi offrire proposte interessanti ed anche attraenti che rispondano alla domanda di senso dei giovani, trasmettendo saperi e competenze, ma anche aiutandoli a costruire progetti personali di vita e di lavoro coerenti con le loro attese. Le diverse culture che oggi si incontrano nella scuola sono ancora più presenti nell istruzione tecnica e, soprattutto, in quella professionale, dove confluisce la maggior parte dei giovani di origine straniera [cfr. Tabella 2]. In questa ottica sono necessarie la collaborazione tra scuola e famiglia ed il potenziamento delle nuove tecnologie dell informazione e della comunicazione al fine di offrire un contributo utile ad una didattica strutturata come un impresa comune e di valorizzare la dimensione relazionale dell apprendimento. Tale rinnovamento della didattica costituirebbe un passo fondamentale verso la soluzione del problema della selezione e degli abbandoni, implicando quindi sul piano strutturale una diversificazione dei percorsi. Si richiede dunque ai docenti la consapevolezza che in questi istituti si gioca una grande questione democratica: la rimozione, o almeno il contrasto, di quelle disuguaglianze in entrata che, se non si riesce a rimotivare gli allievi, finiscono per bloccare ogni processo di emancipazione e di mobilità sociale. L insegnante svolge, quindi, una funzione non più di mera trasmissione del sapere, ma di accompagnamento, di guida e di organizzazione dell apprendimento permettendo il passaggio da una scuola dell insegnamento ad una scuola dell apprendimento centrata sugli studenti

16 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino Riepilogo numero alunni stranieri in scuole secondarie di secondo grado di Faenza a.s. 2009/2010 Istituto Numero totale iscritti Numero alunni stranieri I.P.S.I.A. Bucci ,3 Istituto professionale per odontotecnici Foscolo % ,4 I.P.C. Strocchi ,9 Istituto professionale di arte per la ceramica Ballardini Istituto tecnico commerciale e per geometri Oriani , ,1 I.T.I. Bucci ,7 Liceo socio-psico-pedagogico S. Umiltà ,0 Liceo classico Torricelli ,7 Liceo linguistico S. Umiltà ,8 Liceo scientifico Torricelli ,9 I.P.A. Persolino ,7 Totale ,82 Tabella 2: Numero di alunni stranieri iscritti per ogni istituto secondario superiore di Faenza nell anno scolastico 2009/2010 (dati liberamente tratti dal sito del Comune di Faenza - Servizio Istruzione) Un ruolo importante nell apprendimento in tutte le fasi della vita è giocato, inoltre, dagli stakeholder, ovvero l impresa, il territorio, i soggetti economico-sociali, le comunità professionali e gli enti locali, poiché l istruzione tecnica e professionale trova le ragioni della sua stessa esistenza nel rapporto con la realtà

17 1. Introduzione territoriale. Tale rapporto si sviluppa sia nel confronto sulla determinazione degli indirizzi e dei curricola, sia nella formazione continua come strumento di tutela per i lavoratori, oltre che occasione di mobilità verticale. È poi fondamentale facilitare la mobilità e la formazione dei cittadini europei anche fuori dal proprio paese di origine e ciò richiede la messa a punto di accordi e strumenti relativi alle qualifiche, al riconoscimento ed al trasferimento dei crediti formativi, nonché alla garanzia di reciproca qualità. 1.2 Articolazione del lavoro In questo lavoro ci si propone dapprima di fornire un quadro normativo della futura struttura delle scuole secondarie di secondo grado prospettata dalla riforma Gelmini, di evidenziare i punti di forza e le criticità del sistema scolastico secondario di secondo grado con attenzione alla realtà del territorio faentino e, infine, di mettere in luce il possibile raccordo scuola secondaria di secondo grado - istruzione e formazione tecnica superiore/università/mondo del lavoro con attenzione ai fabbisogni del territorio ed alle attese di cambiamento nel breve e medio periodo

18 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino 2. La riforma Gelmini 2.1 I principi ispiratori della riforma La riforma si inscrive nella più generale tendenza europea di incoraggiare il proseguimento della formazione, a livello superiore oppure nella formazione continua, collegata alla possibilità di aggiornamento, di specializzazione e di ulteriore qualificazione, secondo la prospettiva del lifelong learning. Ciò comporterebbe la necessità di evitare al massimo la duplicazione inutile di offerte e percorsi formativi. Per quanto concerne i licei, il principio ispiratore è la modernizzazione di un sistema il cui impianto complessivo risale alla legge Gentile del In particolare, si mirerà a: fornire maggiore sistematicità e rigore; coniugare tradizione e innovazione; razionalizzare i piani di studio, privilegiando la qualità e l approfondimento delle materie di studio; caratterizzare accuratamente ciascun percorso liceale; riconoscere ampio spazio all autonomia delle istituzioni scolastiche; consentire una più ampia personalizzazione, grazie a quadri orari ridotti che danno allo studente la possibilità di approfondire e recuperare le proprie lacune. Il rilancio degli istituti tecnici e professionali (il cui ultimo riordino è datato 1931), invece, dovrebbe costituire la migliore risposta della scuola italiana alla crisi con l intento di favorire la

19 2. La riforma Gelmini formazione del capitale umano necessario per il rilancio del made in Italy e di consentire una pluralità di scelte formative integrate con la formazione professionale regionale ed in contrasto con i rischi di dispersione scolastica. Nello specifico i principali scopi saranno: rilanciare e potenziare la formazione tecnica e professionale; consentire ai giovani maggiori opportunità occupazionali; ridurre i tempi di transizione tra scuola, formazione e lavoro; riaffermare l identità degli istituti professionali, superando la sovrapposizione con l istruzione tecnica; porre le basi per un raccordo organico con il sistema di istruzione e formazione professionale di competenza delle regioni; utilizzare le risorse più efficientemente. 2.2 Gli aspetti chiave della riforma La riforma entrerà in vigore a partire dal 1 settembre 2010 introducendo alcune novità significative, quali: lo studio della disciplina CLIL (Content and Language Integrated Learning), ovvero l insegnamento di una materia curricolare non linguistica in una lingua straniera tra quelle previste dal percorso di studi dei licei e degli istituti tecnici;

20 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino un curricolo di studi più snello, con un alleggerimento medio dei quadri orari del 10-15% poiché le discipline di studio verranno ricalibrate, anche se l orario effettivo delle lezioni rimarrà pressoché invariato; le ore di 60 minuti, tramite le quali verrà calcolato il monte ore annuale assegnato ad ogni corso di studi, con un tetto massimo di ore settimanali, per cui la presenza in aula sarà più o meno la stessa di quella attuale, ma distribuita su un numero minore di materie; un equilibrata distribuzione territoriale dei servizi scolastici, la cui definizione sul territorio spetterà alle regioni per rispondere, in maniera efficace ed efficiente, alle esigenze dell utenza e del mondo produttivo; le scuole come centri di innovazione, in cui verranno introdotti criteri di gestione orientati all efficacia ed all efficienza con la possibilità di attivare Dipartimenti per il sostegno alla didattica ed alla progettazione formativa e Comitati Tecnico-Scientifici finalizzati al rafforzamento del raccordo tra obiettivi educativi della scuola, esigenze del territorio e fabbisogni professionali del mondo produttivo La riforma dei licei Per ridurre la frammentazione e consentire alle famiglie ed agli studenti di compiere scelte chiare i 396 indirizzi attualmente esistenti, i 51 progetti assistiti dal MIUR e le varie sperimentazioni saranno ricondotti a 6 licei [cfr. Tabella 3], ovvero:

21 2. La riforma Gelmini liceo artistico, che verrà a sua volta articolato in 6 indirizzi: o indirizzo arti figurative; o indirizzo architettura e ambiente; o indirizzo design; o indirizzo audiovisivo e multimediale; o indirizzo grafica; o indirizzo scenografia; liceo classico; liceo linguistico; liceo musicale e coreutico, che sarà articolato in 2 sezioni in collaborazione con i conservatori e le accademie di danza: o musicale; o coreutico; liceo scientifico: o con opzione scienze applicate; liceo delle scienze umane: o con opzione economico-sociale

22 1) liceo artistico 1a) arti figurative 1b) architettura e ambiente 1c) design 1d) audiovisivo e multimediale 1e) grafica 1f) scenografia 2) liceo classico Riordino dei licei 3) liceo linguistico 4) liceo musicale e coreutico 4a) musicale 4b) coreutico 5) liceo scientifico 5a) opzione scienze applicate Tabella 3: I 6 licei ed i relativi indirizzi/sezioni/opzioni prospettati dalla riforma 6) liceo delle scienze umane 6a) opzione economicosociale La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino

23 2. La riforma Gelmini Tutti i percorsi liceali avranno durata quinquennale e si svilupperanno in due periodi biennali e in un quinto anno, di cui il primo biennio sarà finalizzato anche all assolvimento dell obbligo di istruzione [cfr. Tabella 4]. Struttura del percorso dei licei pre-riforma Struttura del percorso dei licei post-riforma Biennio 2 Primo biennio 2 Triennio 3 + Diploma di maturità Secondo biennio 2 Ultimo anno 1 + Diploma di maturità Tabella 4: Struttura del percorso dei licei prima e dopo la riforma In particolare, il liceo artistico si articolerà, a partire dal secondo biennio, in 6 indirizzi caratterizzati dalla presenza di laboratori specifici: arti figurative con laboratorio di figurazione per acquisire la padronanza di linguaggi quali disegno, pittura e modellazione plastica; architettura e ambiente con laboratorio di architettura per acquisire la padronanza dei metodi di rappresentazione specifici dell architettura e delle problematiche urbanistiche; design con laboratorio di design per acquisire le metodologie proprie della progettazione di oggetti;

24 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino audiovisivo e multimediale con laboratorio audiovisivo e multimediale per acquisire la padronanza dei linguaggi e delle tecniche della comunicazione visiva, audiovisiva e multimediale; grafica con laboratorio di grafica per acquisire la padronanza delle metodologie proprie della grafica; scenografia con laboratorio di scenografia per acquisire la padronanza delle metodologie proprie della progettazione scenografica. L orario annuale sarà di 34 ore settimanali nel primo biennio e 35 ore settimanali nel secondo biennio e quinto anno suddivise tra insegnamenti obbligatori ed insegnamenti di indirizzo. Gli istituti d arte possono presentare agli Uffici Scolastici Regionali proposte per la confluenza di singoli indirizzi in essi attivati nei percorsi degli istituti professionali per l industria e l artigianato, anche se nell anno scolastico è prevista la loro confluenza, comunque, nei licei artistici. Il percorso del liceo classico mirerà a sviluppare le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie allo studio della civiltà classica ed umanistica, assicurando l acquisizione di rigore metodologico all interno di un quadro culturale che riserva attenzione anche alla matematica ed alle scienze naturali. L orario annuale sarà di 27 ore settimanali nel primo biennio e 31 ore settimanali nel secondo biennio e quinto anno. Il percorso del liceo linguistico approfondirà le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie per acquisire la padronanza comunicativa di tre lingue, oltre all italiano, e per rapportarsi in maniera critica e dialettica alle altre culture. Dal primo anno del secondo biennio è previsto l insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica (CLIL) e dal secondo anno del secondo biennio è previsto l insegnamento di un ulteriore disciplina non linguistica in una diversa lingua straniera (CLIL)

25 2. La riforma Gelmini L orario annuale sarà di 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 ore settimanali nel secondo biennio e quinto anno. Il liceo musicale e coreutico si articolerà in 2 sezioni, in collaborazione con i conservatori e le accademie di danza: musicale, di cui è prevista l istituzione di 40 sezioni nel territorio nazionale nell anno scolastico ; coreutico, di cui è prevista l istituzione di 10 sezioni nel territorio nazionale nell anno scolastico Tali percorsi ambiscono ad approfondire le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie ad acquisire la padronanza dei linguaggi musicali e coreutici sotto l aspetto della composizione, interpretazione, esecuzione e rappresentazione, maturando la necessaria prospettiva culturale, storica, estetica, teorica e tecnica. L iscrizione a questo liceo sarà inoltre subordinata al superamento di una prova preordinata alla verifica del possesso di specifiche competenze musicali o coreutiche. L orario annuale sarà di 32 ore settimanali nel primo biennio, secondo biennio e quinto anno. Il percorso del liceo scientifico punta ad approfondire il nesso tra scienza e tradizione umanistica, favorendo l acquisizione delle conoscenze e dei metodi della matematica e delle scienze sperimentali. Nel rispetto della programmazione regionale dell offerta formativa sarà possibile attivare l opzione: scienze applicate, volta all acquisizione di competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alla cultura scientifico-tecnologica, con particolare riferimento alle scienze matematiche, fisiche, chimiche, biologiche, della terra ed all informatica, e che non prevede lo studio del latino. L orario annuale sarà di 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 ore settimanali nel secondo biennio e quinto anno

26 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino Il liceo delle scienze umane, il cui percorso fornirà allo studente le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche nel campo delle scienze umane, è altresì attivabile con l opzione: economico-sociale, nel cui percorso saranno approfonditi i nessi e le interazioni tra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche, senza prevedere lo studio del latino. L orario annuale sarà di 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 ore settimanali nel secondo biennio e quinto anno. Da un analisi più approfondita dei piani di studio dei nuovi licei 1 risulta, quindi, che le principali novità introdotte sono: la valorizzazione della lingua latina, obbligatoria al liceo classico, scientifico (tradizionale), linguistico e delle scienze umane (tradizionale), opzionale negli altri; il potenziamento delle lingue straniere, con la presenza obbligatoria dell insegnamento di una lingua straniera nei 5 anni per tutti i licei, dell insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica nel percorso di studi dei licei e dell insegnamento di un ulteriore disciplina non linguistica in una diversa lingua straniera nel secondo anno del secondo biennio del liceo linguistico; la valorizzazione della qualità piuttosto che della quantità, con una diminuzione del quadro orario annuale; 1 Vedi: gati_bcdefg_quadri_orari_definitivo_refuso_design.pdf

27 2. La riforma Gelmini una maggiore autonomia scolastica (quota di flessibilità degli orari pari al 20% nel primo biennio e quinto anno ed al 30% nel secondo biennio); un rapporto più forte scuola-lavoro-università, con possibilità a partire dal secondo biennio di effettuare parte del percorso attraverso l alternanza scuola-lavoro, gli stage o in collegamento con il mondo dell alta formazione. Il passaggio al nuovo ordinamento verrà effettuato a partire dall anno scolastico 2010/2011 relativamente alle prime classi [cfr. 2.3 Le confluenze nel territorio faentino] La riforma degli istituti tecnici Attualmente in Italia gli istituti tecnici sono 1800 suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi. La riforma punta, dunque, a limitare la frammentazione degli indirizzi rafforzando il riferimento ad ampie aree scientifiche e tecniche di rilevanza nazionale. I nuovi istituti tecnici verranno quindi suddivisi in 2 settori ed 11 indirizzi, quasi tutti con articolazioni nel triennio [cfr. Tabella 5], ed avranno un orario annuale di 32 ore settimanali: settore economico: o indirizzo amministrazione, finanza e marketing: articolazione relazioni internazionali per il marketing; articolazione sistemi informativi aziendali; o indirizzo turismo;

28 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino settore tecnologico: o indirizzo meccanica, meccatronica ed energia: articolazione meccanica e meccatronica; articolazione energia; o indirizzo trasporti e logistica: articolazione costruzione del mezzo; articolazione conduzione del mezzo; articolazione logistica; o indirizzo elettronica ed elettrotecnica: articolazione elettronica; articolazione elettrotecnica; articolazione automazione; o indirizzo informatica e telecomunicazioni: articolazione informatica; articolazione telecomunicazioni; o indirizzo grafica e comunicazione; o indirizzo chimica, materiali e biotecnologie: articolazione chimica e materiali; articolazione biotecnologie ambientali; articolazione biotecnologie sanitarie; o indirizzo sistema moda: articolazione tessile, abbigliamento e moda; articolazione calzature e moda;

29 2. La riforma Gelmini o indirizzo agraria, agroalimentare e agroindustria: articolazione produzioni e trasformazioni; articolazione gestione dell ambiente e del territorio; articolazione viticoltura e enologia; o indirizzo costruzioni, ambiente e territorio: articolazione geotecnica. Riordino degli istituti tecnici 1) settore economico 2) settore tecnologico 1a) amministrazione, finanza e marketing 1a.1) relazioni internazionali per il marketing 1a.2) sistemi informativi aziendali 2a) meccanica, meccatronica ed energia 2a.1) meccanica e meccatronica 2a.2) energia 1b) turismo 2b) trasporti e logistica 2b.1) costruzione del mezzo 2b.2) conduzione del mezzo 2b.3) logistica 2c) elettronica ed elettrotecnica 2c.1) elettronica 2c.2) elettrotecnica 2c.3) automazione 2d) informatica e telecomunicazioni 2d.1) informatica 2d.2) telecomunicazioni

30 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino 2e) grafica e comunicazione 2f) chimica, materiali e biotecnologie 2f.1) chimica e materiali 2f.2) biotecnologie ambientali 2f.3) biotecnologie sanitarie 2g) sistema moda 2g.1) tessile, abbigliamento e moda 2g.2) calzature e moda 2h) agraria, agroalimentare e agroindustria 2h.1) produzioni e trasformazioni 2h.2) gestione dell ambiente e del territorio 2h.3) viticoltura ed enologia 2g) costruzioni, ambiente e territorio 2g.1) geotecnica Tabella 5: I 2 settori in cui verranno suddivisi gli istituti tecnici ed i relativi indirizzi/articolazioni Per quanto riguarda la loro finalità, gli istituti tecnici hanno l obiettivo di fare acquisire una padronanza dei quadri scientifici di riferimento e dello sviluppo delle tecnologie. Quanto agli indirizzi, occorre tenere conto sia delle filiere professionali, sia del fatto che alcune competenze sono spendibili in molti settori, mentre altre sono molto più specialistiche. Infine per quanto concerne la struttura curricolare, i percorsi degli istituti tecnici saranno articolati in un area di istruzione generale comune a tutti ed in ampie aree di indirizzo riferite ad ambiti tecnologici, a processi produttivi, ai servizi del terziario avanzato, nonché ai

31 2. La riforma Gelmini successivi percorsi di studio e lavoro. Tutti i percorsi degli istituti tecnici avranno durata quinquennale e saranno strutturati in un primo biennio, dedicato all acquisizione dei saperi e delle competenze previsti per l assolvimento dell obbligo di istruzione, e in un secondo biennio più quinto anno, in cui gli indirizzi possono articolarsi nelle opzioni richieste dal territorio e dal mondo del lavoro [cfr. Tabella 6]. Struttura del percorso degli istituti tecnici pre-riforma Struttura del percorso degli istituti tecnici post-riforma Biennio 2 Primo biennio 2 Triennio 3 + Diploma di maturità Secondo biennio 2 Ultimo anno 1 + Diploma di maturità Tabella 6: Struttura del percorso degli istituti tecnici prima e dopo la riforma Da un analisi più approfondita dei piani di studio 2 le principali novità introdotte dalla riforma saranno: più autonomia (20%) e più flessibilità dell offerta formativa (30% nel secondo biennio e 35% nel quinto anno); un incremento delle ore di studio della lingua inglese, la possibilità di introdurre lo studio di altre lingue straniere e l insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua inglese (CLIL); 2 Vedi: _C_Tecnici_4_02_10.pdf

32 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino l insegnamento delle scienze integrate, quali scienze della terra e biologia, fisica e chimica, con l obiettivo di potenziare la cultura scientifica secondo una visione sistemica; un rapporto rafforzato con il mondo del lavoro e delle professioni, tramite un ampia diffusione di stage, tirocini ed alternanza scuola-lavoro e la possibilità di istituire Dipartimenti, finalizzati all aggiornamento costante dei percorsi di studio, un Comitato Tecnico-Scientifico, formato da docenti, esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca, ed un Ufficio Tecnico, con il compito di sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori; uno stretto rapporto con l università e con il sistema dell istruzione e della formazione professionale. Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti tecnici confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento che entrerà in vigore a partire dall anno scolastico 2010/2011 per le classi prime [cfr. par. 2.3]. Le classi seconde, terze e quarte proseguiranno secondo i piani di studio previgenti sino alla conclusione del quinquennio, ma con un orario settimanale di 32 ore La riforma degli istituti professionali In Italia attualmente gli istituti professionali sono 1425, suddivisi in 5 settori di istruzione e 27 indirizzi. Con il riordino dell istruzione professionale si intende riaffermare l identità di questo tipo di scuola nell ambito dell istruzione superiore e superare la sovrapposizione con l istruzione tecnica, ponendo

33 2. La riforma Gelmini così le basi per un raccordo organico con il sistema di istruzione e formazione professionale, di competenza delle regioni. I nuovi istituti professionali [cfr. Tabella 7] verranno dunque suddivisi in 2 settori e 6 indirizzi (con alcune articolazioni), con un orario annuale di 32 ore settimanali: settore dei servizi: o servizi per l agricoltura e lo sviluppo rurale; o servizi socio-sanitari: articolazione odontotecnico; articolazione ottico; o servizi per l enogastronomia e l ospitalità alberghiera: articolazione enogastronomia; articolazione servizi di sala e di vendita; articolazione accoglienza turistica; o servizi commerciali; istituti professionali per il settore industria e artigianato: o produzioni industriali e artigianali; o manutenzione e assistenza tecnica

34 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino Riordino degli istituti professionali 1) settore dei servizi 2) settore industria e artigianato 1a) servizi per l agricoltura e lo sviluppo rurale 2a) produzioni industriali e artigianali 1b) servizi socio-sanitari 2b) manutenzione e assistenza 1b.1) odontotecnico tecnica 1b.2) ottico 1c) servizi per l enogastronomia e l ospitalità alberghiera 1c.1) enogastronomia 1c.2) servizi di sala e di vendita 1c.3) accoglienza turistica 1d) servizi commerciali Tabella 7: I 2 settori in cui verranno suddivisi gli istituti professionali ed i relativi indirizzi/articolazioni La missione dell istruzione professionale sarà finalizzata a garantire capacità operative di progettazione e di realizzazione di soluzioni per la gestione di processi, impianti e/o servizi. Tali capacità, seppur orientate all espressione di competenze di tipo tecnico-relazionale, vanno inquadrate in un adeguata conoscenza dei fondamenti scientifici e tecnologici. Per quanto concerne la struttura curricolare, i percorsi degli istituti professionali saranno articolati in un area di istruzione generale comune a tutti ed in ampie aree di indirizzo. Tutti i percorsi degli istituti professionali avranno durata quinquennale e saranno strutturati in un primo biennio, dedicato all acquisizione dei saperi e delle competenze

35 2. La riforma Gelmini previsti per l assolvimento dell obbligo di istruzione, in un secondo biennio e in un quinto anno [cfr. Tabella 8]. Struttura del percorso degli istituti professionali pre-riforma Triennio 3 + Eventuale qualifica professionale statale Biennio 2 + Diploma di maturità Struttura del percorso degli istituti professionali post-riforma Primo biennio 2 Secondo biennio 2 + Qualifica professionale statale al 3 anno? Qualifica europea al 4 anno? Ultimo anno 1 + Diploma di maturità Tabella 8: Struttura del percorso degli istituti professionali prima e dopo la riforma Da un analisi più approfondita dei piani di studio 3 le principali novità introdotte dalla riforma saranno: una maggiore autonomia (20%) e flessibilità dell offerta formativa rispetto agli istituti tecnici (25% nel primo biennio, 35% nel secondo biennio, 40% nel quinto anno); 3 Vedi: _C_Prof_4_2_10.pdf

36 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino la coordinazione con la formazione professionale regionale per realizzare percorsi per il conseguimento di qualifiche di durata triennale e di diplomi professionali di durata quadriennale; approcci didattici di tipo induttivo, anche attraverso attività di simulazione e la costituzione di un Ufficio Tecnico, con il compito di sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori; più ore di tirocinio, stage ed alternanza scuola-lavoro soprattutto nel secondo biennio e nel quinto anno. Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti professionali confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento che entrerà in vigore a partire dall anno scolastico 2010/2011 per le classi prime [cfr. par. 2.3]. Le classi seconde, terze e quarte proseguiranno secondo i piani di studio previgenti sino alla conclusione del quinquennio, ma con un orario settimanale di 34 ore nell anno scolastico e 32 ore nei successivi. 2.3 Le confluenze nel territorio faentino Per quanto concerne le scuole secondarie di secondo grado del territorio faentino (che comprende gli istituti situati nei comuni di Faenza e Riolo Terme), le confluenze verso il nuovo ordinamento verranno attuate, relativamente all anno scolastico 2010/2011, come segue [cfr. Tabella 9] 4 : 4 Liberamente adattata da:

37 2. La riforma Gelmini Nome istituto scolastico Nome istituto nel nuovo ordinamento Comune di Faenza Indirizzi attuali Liceo classico Confluenze degli indirizzi al nuovo ordinamento Liceo classico Liceo Torricelli Liceo Torricelli Liceo linguistico Brocca Liceo scientifico Liceo linguistico Liceo scientifico Liceo socio-psicopedagogico Liceo delle scienze umane Liceo linguistico europeo Liceo linguistico Liceo parificato S. Umiltà Liceo parificato S. Umiltà Liceo delle scienze sociali Liceo delle scienze umane Opzione economicosociale Istituto Professionale per l Industria e l Artigianato Foscolo (parificato) Istituto Professionale Settore Servizi Foscolo (parificato) Odontotecnico Servizi Socio-sanitari Articolazione odontotecnico Indirizzo artistico Istituto d Arte per la Ceramica Ballardini Liceo Artistico Ballardini Indirizzo restauro ceramica Liceo artistico indirizzo Design Indirizzo tecnologia ceramica

38 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino Nome istituto scolastico Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Oriani Nome istituto nel nuovo ordinamento Istituto Tecnico Settori Economico e Tecnologico Oriani Comune di Faenza Indirizzi attuali ERICA IGEA MERCURIO ITG geometra CINQUE Confluenze degli indirizzi al nuovo ordinamento Indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing Articolazione Relazioni Internazionali per il Marketing e Servizi informativi aziendali Indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio Perito elettronico e telecomunicazioni Indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica Articolazione Elettronica Istituto Tecnico Industriale e Istituto Professionale per l Industria e l Artigianato Bucci I. I. S. Tecnico- Professionale Settori Tecnologico e Industria e Artigianato Bucci Perito meccanico Indirizzo Meccanica, Meccatronica ed Energia Articolazione Meccanica e Meccatronica Tecnico elettronico Tecnico meccanico Indirizzo Manutenzione ed Assistenza Tecnica

39 2. La riforma Gelmini Nome istituto scolastico Istituto Professionale Strocchi- Persolino Nome istituto nel nuovo ordinamento Istituto Professionale Economico- Aziendale e per l Agricoltura Strocchi- Persolino Comune di Faenza Indirizzi attuali Agrotecnico Gestione aziendale Grafico pubblicitario Impresa turistica Tecnico dei servizi turistici Confluenze degli indirizzi al nuovo ordinamento Servizi per l Agricoltura e lo Sviluppo Rurale Servizi Commerciali Nome istituto scolastico Istituto Professionale Alberghiero Artusi Comune di Riolo Terme Nome istituto nuovo ordinamento Istituto Professionale Alberghiero Artusi Indirizzi attuali Tecnico della ristorazione Tecnico dei servizi turistici Confluenze degli indirizzi al nuovo ordinamento Indirizzo Servizi per l Enogastronomia e l Ospitalità Alberghiera Articolazioni Enogastronomia, Servizi di Sala e Vendita e Accoglienza Turistica Tabella 9: Denominazioni degli istituti scolastici e confluenze di indirizzo al nuovo ordinamento

40 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino 3. Riflessioni sugli esiti della riforma Gelmini in territorio faentino Le riflessioni che seguono sono frutto di una serie di interviste e di workshop [cfr. Appendice A1-A17] effettuate nei mesi di febbraio-maggio 2010 sia con gli addetti ai lavori, ovvero assessori alla cultura, segretari di associazioni sindacali del settore scuola e dirigenti scolastici, che con parte dell utenza finale degli istituti del territorio, cioè i referenti delle principali associazioni di categoria. 3.1 Il percorso di attuazione della normativa Il percorso di attuazione della normativa è stato piuttosto complesso. L Ufficio Scolastico Regionale si è occupato della programmazione dell offerta formativa e dell attribuzione dei vari indirizzi alle scuole del territorio, delegando le singole province per la programmazione dell offerta formativa provinciale. L Ufficio Scolastico Provinciale e l Assessorato alla Cultura ed all Istruzione di Ravenna hanno quindi lavorato in concertazione con le amministrazioni comunali, con i dirigenti scolastici e con alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria. Sono stati organizzati diversi incontri e tavoli, da settembre 2009 per tutto il corso dell anno scolastico, sia in ambito provinciale che in ambito prettamente faentino con lo scopo di monitorare e discutere gli svolgimenti della riforma, l attribuzione degli

41 3. Riflessione sugli esiti della riforma Gelmini in territorio faentino indirizzi ed il raccordo scuola-mondo del lavoro. In particolare, su Faenza è attivo uno strumento di confronto tra i rappresentanti delle scuole ed alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria creato non solo ai fini della riforma, ma anche per cercare di riallineare i profili formativi in uscita dalle scuole con le reali esigenze del territorio. Molte scuole faentine hanno inoltre formato, al loro interno, gruppi di lavoro riguardo alla flessione del curriculum formativo tramite le quote di autonomia scolastica e flessibilità del curriculum. Le associazioni sindacali del settore scuola hanno invece organizzato incontri periodici con i lavoratori delle scuole per esplicare ed, eventualmente, discutere le bozze dei regolamenti dato che l informazione reperibile on-line è stata spesso giudicata frammentaria, obsoleta e troppo complessa. 3.2 I principali cambiamenti introdotti dalla riforma Gelmini Le indicazioni, a livello provinciale, sono state di non sconvolgere troppo l assetto dell offerta formativa dell anno scolastico 2009/2010 perciò le confluenze sono state effettuate in maniera piuttosto automatica tentando, ove possibile, di rimodellare il curriculum formativo tramite le quote di autonomia e flessibilità per renderlo il più aderente possibile alle esigenze specifiche del territorio. La semplificazione degli indirizzi, tuttavia, è un dato innegabile. Il cambiamento più vistoso e generalizzabile a tutti gli istituti consiste nel taglio degli orari settimanali/annuali con corrispondente variazione dell unità oraria da 50 minuti a 60 minuti. Ciò non comporterà comunque forti variazioni per gli

42 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino studenti, siccome il tempo passato a scuola rimarrà pressoché invariato, con la proposta eventuale di alcuni rientri pomeridiani relativamente a certi istituti (Bucci, Persolino-Strocchi). Tuttavia per le scuole in senso lato tale cambiamento significa: un minor numero di discipline impartite, per quanto concerne i percorsi dei licei, con possibilità di un maggior approfondimento delle stesse; un taglio significativo alle ore di attività laboratoriali e caratterizzanti, per quanto riguarda i percorsi degli istituti tecnici e professionali, che cercheranno di recuperare parte di queste ore tramite le quote di autonomia e flessibilità; una generica necessità di riqualificazione del personale docente in esubero. La diminuzione dell orario scolastico non piace a Edera Fusconi, segretario provinciale della Uil scuola. I licei passeranno dalle 30 ore attuali a 27, i tecnici da 35 a 32, i professionali da 36 a 32 sottolinea. Questa riforma, aggiunge come quella già in essere da settembre per il primo ciclo, risponde unicamente ad una logica di tagli imposti dal ministro dell Economia, senza coinvolgimento del mondo della scuola. È del tutto incomprensibile, poi, che si effettui una riduzione di ore nelle seconde, terze e quarte dei tecnici e dei professionali non coinvolte dai cambiamenti della riforma. Giovanni Sedioli, Assessore alla Scuola, Formazione, Università e Lavoro della Regione Emilia-Romagna, sembra essere dello stesso avviso: la lettura di taglio economico-finanziario come logica primaria è sicuramente riscontrabile. Non vogliamo alludere semplicemente alla riduzione di orario [...], ma al fatto che a questa si associa una drastica riduzione delle risorse finanziarie ed umane indispensabili per iniziative autonome delle scuole. Anche per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, non siamo di fronte a una

43 3. Riflessione sugli esiti della riforma Gelmini in territorio faentino riforma, bensì ad un taglio epocale alla scuola pubblica italiana che ci allontana dall Europa, mentre il leader dell Idv, Antonio di Pietro, l ha definita la naturale conseguenza di un abuso fatto nei mesi precedenti. Si passerà inoltre da un insegnamento delle conoscenze ad un insegnamento delle competenze, con ovvie necessità di aggiornamento e formazione del personale docente. Anche l introduzione della CLIL (la disciplina non linguistica impartita in lingua straniera, nei licei e negli istituti tecnici) pone seri interrogativi in merito all adeguata formazione del personale docente che dovrà impartirla, al reclutamento degli insegnanti preposti tramite il sistema delle classi di concorso ed alla difficoltà generica nel determinare gli organici. Tra rivisitazione degli ordinamenti, riduzione degli orari e tagli delle compresenze, le scuole superiori mettono sul piatto dei posti che gli organici della scuola perderanno per strada nei prossimi tre anni 5. E ancora Silvia Minardi di Lend si domanda: chi sono i docenti CLIL? Tutti i documenti dicono chiaramente che l insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera sarà affidato ad un docente di disciplina. Un opzione che potrebbe anche essere ottimale se non fosse per il fatto che non ci sono, nel nostro paese, molti docenti di discipline non linguistiche con le competenze linguistiche necessarie per insegnare la loro materia in lingua straniera. Forse ci si affiderà al solito piano di formazione, sicuramente on-line perché anche questo serve a risparmiare, con il quale preparare almeno docenti di discipline non linguistiche per l insegnamento CLIL nella scuola superiore italiana?. La sorte della qualifica professionale al terzo anno degli istituti professionali rimane poi un nodo problematico. Sicuramente resterà la possibilità di ottenerla fino al prossimo anno scolastico; 5 Il Sole 24 Ore, 08/02/

44 La riforma dell istruzione superiore nel territorio faentino quanto al seguito aleggia ancora molta incertezza. Alcune indicazioni vogliono tale qualifica di competenza esclusiva della formazione professionale regionale con possibilità, però, di accedere ad una qualifica riconosciuta a livello europeo al quarto anno, ma si attendono ancora i regolamenti definitivi. Non vi è stata da parte del ministero la volontà di chiarire il rapporto fra competenze di Stato e Regioni sul tema delle qualifiche professionali né il senso da dare alla sussidiarietà e [...] più in generale si può evidenziare una persistente sottovalutazione del ruolo delle Regioni da parte del Ministero commenta Giovanni Sedioli, Assessore alla Scuola, Formazione, Università e Lavoro della Regione Emilia-Romagna. Per quanto concerne invece i singoli istituti, i cambiamenti più significativi hanno interessato il Ballardini, l Oriani ed il Persolino-Strocchi. Negli altri istituti, invece, le confluenze al nuovo ordinamento sono state piuttosto lineari, comportando solamente una diversa distribuzione oraria di alcune discipline nell arco dei 5 anni Istituto d Arte per la Ceramica Ballardini. Passaggio a Liceo Artistico del Design Ballardini L Istituto d Arte per la Ceramica Ballardini è confluito in liceo artistico ad indirizzo design. Tale scelta sarebbe volta a rispettare la centenaria vocazione all arte dell istituto e, sotto il profilo legislativo, sembrerebbe essere, almeno in un primo tempo, l unica alternativa possibile, siccome il regolamento prevede che tutti gli istituti d arte confluiscano in liceo e che, eventualmente, chiedano poi alla regione la confluenza di alcuni dei loro indirizzi nei percorsi degli istituti professionali

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