FRATERNITA COME CATEGORIA POLITICA

Transcript

1 FRATERNITA COME CATEGORIA POLITICA

2

3 Per paradigma intendiamo non tanto un modello di riferimento, quanto piuttosto una forma del nostro agire, del nostro ricercare, del nostro pensare. In questo senso la fraternità non è il fine dell agire politico, ma è soprattutto la forma del nostro agire. Il fine esplicito dell azione politica è sempre il bene comune. È chiaro che vi possono essere delle strutture politiche o dei modelli di riferimento che favoriscono o allontanano dal bene comune, ma la fraternità come paradigma non potrà mai trasformarsi in una forma di stato, in un sistema di pensiero politico organizzato: essa esprime ed esprimerà sempre uno spazio aperto, un modo di essere, un criterio per informare il nostro agire. (prof. Gianluca Falconi)

4 Nel trittico laico liberté, égalité, fraternité il termine fraternità è quello direttamente più collegato al concetto base di tolleranza. Sull abuso del concetto di libertà si sviluppò la psiche del capitalismo. La libertà venne adoperata prevalentemente come strumento di allargamento del potere economico e delle autonomie individuali, favorendo di fatto i detentori del capitale e dei mezzi di produzione a scapito dei più poveri. Il capitalismo, praticando libertà senza fraternità, rivela la sua natura selvaggia, di homo homini lupus. Sull abuso del concetto di uguaglianza si resse il socialismo scientifico che adoperò la libertà intesa quasi esclusivamente sul piano economico a scapito della libertà più interiore e profonda; la psiche del comunismo, praticando l uguaglianza senza fraternità, divenne egualitarismo e propalò una tetra uguaglianza più formale che reale. La psiche del nazifascismo, ed ogni successivo regime ad esso più o meno ispirato, negando libertà, uguaglianza e tolleranza, ha abortito ogni fraternità. Di qui la necessità attualissima di fare della fraternità strumento di cultura, e della cultura strumento di fraternità. La fraternità, come principio universale, non ha padroni, non ha bandiere, chiese o logge. Abita dovunque, presso chiunque abbia una patria nelle ragioni del cuore. Ha solo l arduo cammino di chi la chiede, sopra tutto chiamando l altra mano dalla polvere della terra. La fraternità è terapia. La fraternità, e la sua psicologia, sono patrimonio universale. da PSICOLOGIA DELLA FRATERNITA di Stefano Mazzacurati

5 Si può, infatti, rilevare che libertà e eguaglianza, nel momento storico in cui non sono più declinate come principi fondanti di due modelli contrapposti di civiltà, potrebbero essere ricondotte all interno di un unico modello, sostenuto da una nozione di fraternità intesa come cittadinanza democratica e sovrapposizione di identità multiple all interno di diverse comunità (di ambito locale, nazionale, sovra-nazionale, globale), ognuna delle quali definisce un insieme di pari diritti e doveri (libertà eguali). In altri termini, la fine della guerra civile mondiale può creare condizioni più favorevoli per l affermarsi di una concezione fondata sulla complementarità e il reciproco bilanciamento dei principi. (Alberto Martinelli, Progetto 89)

6 Mi sembra che libertà, uguaglianza e fraternità siano tre principi importanti allo stesso modo. La libertà consente all uomo di agire alla luce della ragione che a ciascuno è data. L uguaglianza, se siamo esseri umani, è garantire a tutti le medesime opportunità. La fraternità permette di stabilire di continuare relazioni reciproche che non siano fondate sull ostilità, che ci consentano quindi di sentirci vicendevolmente a nostro agio, di vivere vicini senza danneggiarci, di essere rispettati dai propri simili, di partecipare alla vita della comunità. Cercare di stabilire tra questi principi una classifica, mi sembra come tentare di dire che cosa sia preferibile tra i sensi, l udito, la vista, il gusto. Valgono tutti e tre allo stesso modo e di nessuno dei tre vorrei privarmi. Finché non sei posto davanti al bivio, cioè a una scelta, non potrai mai immaginare la graduatoria. (Amartya Sen)

7 Un illuminista come Kant vedrebbe la fraternità come un concetto paternalista, che ferisce il principio dell autonomia del soggetto, nella misura in cui per riconoscersi tutti fratelli dovremmo riconoscere un Dio padre e quindi un autorità superiore. Un marxista definirebbe la fraternità come un concetto che nasconde/camuffa le divisioni irriducibili tra le classi antagoniste, per cui nella migliore delle ipotesi sarebbe un illusione, nella peggiore un inganno per ammortizzare i conflitti sociali. Uno spazio di fraternità è possibile, ma solo tra compagni" che condividono la stessa condizione di classe sfruttata e oppressa, o nella futura società comunista, quando saranno superate le contraddizioni strutturali del capitalismo e si saranno create le condizioni per una società più solidaria e fraterna, cove non ci sarà più neppure bisogno dello Stato, ma tutto sarà a u toregolamentato dai p roduttori liberamente associati.

8 Per Karl Schmitt non c'è assolutamente posto per una fraternità universale, ma solo per un tipo di fraternità che mantiene le differenae irriducibili fra "noi" e gli "altri", perche senza questa distinzione cade lo stesso concetto di "politico". Per Schmitt la fraternità è un concetto tipicamente "apolitico", che non riconosce la "categoria del politico" per eccellenza, ovvero la realtà delle relazioni amico/nemico che è connaturale alla politica.