REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia. sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)

Dimensione: px

Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia. sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)"

Margherita Piazza
7 anni fa
Visualizzazioni

1 N /2016 REG.PROV.COLL. N /2014 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia sezione staccata di Brescia (Sezione Prima) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1462 del 2014, proposto da: -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avv. Andrea Pienazza, con domicilio eletto presso il medesimo legale in Brescia, via Diaz 7; contro QUESTURA DI BRESCIA, rappresentata e difesa per legge dall'avvocatura Distrettuale dello Stato, con domicilio in Brescia, via S. Caterina 6; per l'annullamento

pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1462 del 2014, proposto da: -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avv.

2 - del decreto del Questore di Brescia Cat.A12/Immig/2^Sez/2013/LG del 18 gennaio 2014 (notificato il 16 ottobre 2014), con il quale è stato negato il rinnovo del permesso di soggiorno; Visti il ricorso e i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio della Questura di Brescia; Viste le memorie difensive; Visti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 9 dicembre 2015 il dott. Mauro Pedron; Uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Considerato quanto segue: FATTO e DIRITTO 1. La Questura di Brescia, con decreto del 18 gennaio 2014 (notificato il 16 ottobre 2014), ha negato al ricorrente il rinnovo del permesso di soggiorno a causa della mancanza di redditi e di regolare attività lavorativa. 2. In base alla banca dati INPS i periodi lavorativi sono pari a 19 settimane nel 2008, 11 settimane nel 2009, 27 settimane nel 2010, 1 giorno nel 2012, e 2 settimane e 3 giorni nel Contro il provvedimento di diniego il ricorrente ha presentato impugnazione con atto notificato in data 26 novembre 2014 e depositato in data 1 dicembre Le censure lamentano il difetto di motivazione e il fraintendimento della situazione di fatto. Il ricorrente ammette che l attività lavorativa è modesta,

costituzione in giudizio della Questura di Brescia; Viste le memorie difensive; Visti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 9 dicembre 2015 il dott.

3 tuttavia sottolinea che su questa situazione hanno influito i problemi di salute manifestatisi a partire dal 2008, poco dopo l ingresso in Italia (il 27 aprile 2008 il ricorrente è stato sottoposto presso gli Spedali Civili di Brescia a resezione ileale in seguito a perforazione; il 23 dicembre 2009 è stato sottoposto nella medesima azienda ospedaliera alla sostituzione della valvola mitrale e della valvola tricuspide con impianto di pace maker; negli anni successivi sono documentati numerosi ricoveri ospedalieri; in data 9 maggio 2013 è stata riconosciuta al ricorrente un invalidità pari al 75%). 4. Al mantenimento e all assistenza del ricorrente hanno contribuito alcuni connazionali, e da ultimo il signor -OMISSIS-, regolarmente soggiornante, che si è impegnato in questo senso con dichiarazione del 28 ottobre L amministrazione si è costituita in giudizio, chiedendo la reiezione del ricorso. 6. Questo TAR, con ordinanza cautelare n del 23 dicembre 2014, ha sospeso il provvedimento impugnato, invitando la Questura a rilasciare al ricorrente un titolo di soggiorno provvisorio per attesa occupazione. La suddetta ordinanza ha precisato che al ricorrente incombeva l onere di cercare un occupazione adeguata alle proprie condizioni di salute, documentando tutti i tentativi effettuati, le eventuali prestazioni lavorative svolte, le retribuzioni percepite, e le spese sostenute a suo favore dal soggetto che si è assunto l onere di aiutarlo economicamente.

della valvola tricuspide con impianto di pace maker; negli anni successivi sono documentati numerosi ricoveri ospedalieri; in data 9 maggio 2013 è stata riconosciuta al ricorrente un invalidità pari

4 7. In data 4 dicembre 2015 il ricorrente ha esposto i seguenti sviluppi della propria situazione: (a) l INPS corrisponde attualmente una pensione di invalidità di importo mensile pari a 290,08; (b) nel giugno 2015 è stato attivato un rapporto di lavoro a tempo determinato come lavapiatti, prorogato per due volte (v. comunicazioni UniLav e buste paga). 8. Sulle questioni rilevanti ai fini della decisione si possono svolgere le seguenti considerazioni, in parte già anticipate nell ordinanza cautelare n. 1117/2014: (a) le difficoltà che possono insorgere nella ricerca di un occupazione sono state prese in considerazione dal legislatore nazionale attraverso l art. 22 comma 11 del Dlgs. 25 luglio 1998 n. 286, il quale prevede che in caso di perdita del posto di lavoro il permesso di soggiorno sia rinnovato per un periodo non inferiore a un anno, al fine di consentire la ricerca di una nuova occupazione; (b) la norma stabilisce soltanto la durata minima della proroga. Per individuare la durata massima bisogna tenere conto delle difficoltà generali del mercato del lavoro, dell atteggiamento del cittadino straniero, e anche delle sue condizioni di salute; (c) occorre infatti applicare le norme nazionali in conformità ai principi elaborati dalla Corte Europea dei Diritti dell Uomo. La Corte, nel definire l ampiezza della tutela dovuta alla vita privata e familiare in base all art. 8 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, riconosce agli Stati il potere di espellere gli stranieri che non si conformano alle leggi nazionali. Tuttavia, in aderenza al testo della

Sulle questioni rilevanti ai fini della decisione si possono svolgere le seguenti considerazioni, in parte già anticipate nell ordinanza cautelare n.

5 Convenzione, la Corte ha anche evidenziato che l espulsione è legittima solo quando si possa qualificare come necessaria in una società democratica, ossia quando risulti giustificata da una pressante esigenza sociale e proporzionata allo scopo perseguito (v. CEDU Sez. II 2 agosto 2001, Boultif, punti 46-47); (d) nello specifico, il ricorrente non ha rispettato la norma (v. art. 4 comma 3 del Dlgs. 286/1998) che impone ai titolari di permesso di soggiorno di svolgere attività lavorativa per procurarsi mezzi di sostentamento sufficienti. La mancanza di un lavoro crea però allarme sociale solo quando rappresenti un sintomo della volontà del cittadino straniero di provvedere al proprio sostentamento in modo illecito. Se invece la condizione di disoccupazione, o di occupazione irregolare, è dovuta a cause macroeconomiche (alto tasso di disoccupazione, riduzione delle opportunità di lavoro regolare) il principio di proporzionalità impone di graduare il periodo di tolleranza previsto dall art. 22 comma 11 del Dlgs. 286/1998 in modo da consentire, e possibilmente incentivare, l attiva ricerca di una nuova occupazione; (e) a maggior ragione, il periodo di tolleranza deve essere ampliato se la mancanza di un lavoro dipende, come nel caso in esame, dalle precarie condizioni di salute, che rendono oggettivamente più difficile sia la ricerca di un impiego idoneo sia il concreto svolgimento delle prestazioni lavorative; (f) nella pendenza del presente giudizio, il ricorrente ha dimostrato impegno nella ricerca di un attività lavorativa adeguata alle proprie condizioni di salute. La condotta

286/1998) che impone ai titolari di permesso di soggiorno di svolgere attività lavorativa per procurarsi mezzi di sostentamento sufficienti.

6 precedente, a parte l assenza di lavoro regolare, non evidenzia circostanze che possano determinare allarme sociale. È apprezzabile anche il supporto fornito dai connazionali del ricorrente, che conferma l esistenza di fonti di sostentamento lecite; (g) complessivamente, sussistono le condizioni per la prosecuzione del soggiorno in Italia. La verifica effettuata da questo TAR nella fase cautelare è utilizzabile come fatto sopravvenuto sanante ex art. 5 comma 5 del Dlgs. 286/1998, in quanto avrebbe potuto essere svolta anche dalla Questura in via amministrativa, ponendo delle condizioni stringenti al rilascio di un titolo per attesa occupazione. 9. In conclusione, il ricorso deve essere accolto, con il conseguente annullamento del provvedimento impugnato. In questo modo, viene accertata come fondata l aspettativa del ricorrente a ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro, salvo controllo dei risultati alla prossima scadenza. 10. La complessità delle valutazioni collegate al rinnovo dei titoli di soggiorno e la presenza di orientamenti giurisprudenziali contrastanti giustificano la compensazione delle spese di giudizio. 11. Il contributo unificato è a carico dell amministrazione ai sensi dell art. 13 comma 6-bis.1 del DPR 30 maggio 2002 n P.Q.M.

del soggiorno in Italia. La verifica effettuata da questo TAR nella fase cautelare è utilizzabile come fatto sopravvenuto sanante ex art. 5 comma 5 del Dlgs.

7 Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia sezione staccata di Brescia (Sezione Prima) definitivamente pronunciando: (a) accoglie il ricorso, come precisato in motivazione; (b) compensa le spese di giudizio; (c) pone il contributo unificato a carico dell amministrazione. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Ritenuto che sussistano i presupposti di cui all art. 22 comma 8 del Dlgs. 196/2003, manda alla segreteria di procedere, in qualsiasi ipotesi di diffusione del presente provvedimento, all'oscuramento delle generalità nonché di qualsiasi dato idoneo a rivelare lo stato di salute delle parti o di persone comunque ivi citate. Così deciso in Brescia nella camera di consiglio del giorno 9 dicembre 2015 con l'intervento dei magistrati: Giorgio Calderoni, Presidente Mauro Pedron, Consigliere, Estensore Mara Bertagnolli, Consigliere L'ESTENSORE IL PRESIDENTE DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 08/03/2016 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

Ritenuto che sussistano i presupposti di cui all art. 22 comma 8 del Dlgs.

Documenti analoghi

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia. sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)

N. 01497/2015 REG.PROV.COLL. N. 01513/2015 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia sezione staccata di Brescia (Sezione Prima) ha