PRINCIPI GENERALI DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO NELLA FASE SUCCESSIVA AL RISVEGLIO

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1 PRINCIPI GENERALI DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO NELLA FASE SUCCESSIVA AL RISVEGLIO OBIETTIVI 1) Raggiungimento di una vita di relazione stabile 2) Presa di coscienza dei disturbi neurologici

2 Variabilità degli aspetti comportamentali dei paz. nel momento del passaggio alla fase del risveglio Esempi : - Alternanza di periodi di vigilanza a periodi di produttività ; -Agitazione incontrollabile intervallata da fasi di obnubilazione ed ipocinesia ; -Ipersonnia continua

3 AMBIENTE DEL PAZIENTE CHE SI RISVEGLIA SOPPRESSIONE DI OGNI AGGRESSIONE RESIDUA FACILITAZIONE DELLA MOBILITÀ SPONTANEA IN UN AMBIENTE RASSICURANTE ADATTAMENTO DELL AMBIENTE VISIVO E SONORO ADATTAMENTO DEL PERSONALE CURANTE ALLE FREQUENTI REAZIONI COMPORTAMENTALI ASOCIALI PRESENZA DEI FAMILIARI NECESSARIA PER LA RIORGANIZZAZIONE SPAZIO TEMPORALE

4 Le tappe di acquisizione neuromotoria hanno come scopo la reintegrazione delle note sequenze dello sviluppo psicomotorio del bambino : IN POSIZIONE SUPINA, L ELEVAZIONE ATTIVA DELLA TESTA IN POSIZIONE SEDUTA : IL CONTROLLO DEL CAPO IL CONTROLLO ATTIVO DEL TRONCO IL CONTROLLO ATTIVO DELL ESTENSIONE DEGLI ARTI sup. IN DECUBITO PRONO : LA POSSIBILITA DI STRISCIARE POI IL PASSAGGIO A QUATTRO ZAMPE IL PASSAGGIO ATTIVO DALLA POSIZIONE IN DECUBITO PRONO ALLA POSIZIONE SEDUTA LA PROTEZIONE EFFICACE NELLA CADUTA IN AVANTI ( ESTENSIONE AA.SS. )

5 NECESSITA DI INSERIRE IL TRATTAMENTO NEUROMOTORIO IN UNA SEQUENZA TEMPORALE CHE PREVEDA TUTTA UNA SERIE DI ALTRI INTERVENTI : L ABBIGLIAMENTO ; ASSUNZIONE DEI PASTI ; LA RICERCA DELLA CONTINENZA ; BAGNI SISTEMATICI ( AIUTANO IL RISVEGLIO ED IL RITORNO AD UN COMPORTAMENTO SOCIALE ADATTO). Incongrui comportamenti in queste attività non debbono essere sorgente di colpevolizzazioni, derisione o di infantilizzazione anche se costantemente il paz. deve essere guidato ad un comportamento congruo

6 PRESUPPOSTI PER L INIZIO DI UNA VERA E PROPRIA RIEDUCAZIONE ATTIVA Presa di coscienza dello stato morboso e dell origine traumatica che ne è la causa l identificazione personale rispetto ai membri dell équipe curante e dell ambiente familiare e parentale una motricità residua e un comportamento sociale globalmente adatto OBIETTIVO E il miglioramento delle possibilità motorie e funzionali passando da attività automatiche riflesse a un lavoro attivo e gestuale

7 L I M I T I IMPOSSIBILITA DI FISSARE LA DURATA DEL PERIODO DI RIEDUCAZIONE PER LA POSSIBILITA CHE I PROGRESSI SI PRESENTINO A GRADINI NECESSITA DI ADATTARE L ATTEGGIAMENTO DELL AMBIENTE A TALE EVENTUALE IPOTESI PRESENZA DI IMPORTANTI DISTURBI ASSOCIATI ( problemi visuomotori, disturbi dello schema corporeo, disturbi della comunicazione verbale, ecc, ) NECESSITA DI ADATTARE IL TRATTAMENTO ALLA SITUAZIONE COMPORTAMENTALE DEL PAZIENTE ( iporettivita motoria, agitazione, ecc. ) TIPOLOGIA DEL DANNO NEUROLOGICO

8 Percorso della rieducazione motoria verso lo stadio volontario Riprogrammazione neuromusclare del controllo statico e dinamico della motricità attraverso : Acquisizioni posturali con progressione degli esercizi di raddrizzamento utilizzando una sommazione di influssi vestibolari e propriocettivi del collo lavoro statico dei segmenti in senso prossimo distale lavoro dinamico dissociato, segmento per segmento una volta acquisito il controllo statico

9 PROGRESSIONE DELLE ACQUISIZIONI POSTURALI 1) rotolamenti, raddrizzamenti, controllo statico del tronco ; 2) dalla posizione in decubito supino girarsi sul fianco destro sinistro e mettersi prono 3) Dalla posizione prona estensione della testa e del tronco con appoggio attivo sui gomiti flessi 4) dal decubito sul fianco si cerca di ottenere una flessione degli arti inf., poi il raddrizzamento del tronco, prima sul gomito flesso poi sull arto superiore esteso 5) Passaggio alla posizione a 4 zampe a partire dalla posizione della sfinge

10 - Lavoro da seduto : DEVE ESSERE PRECOCE PERCHE PERMETTE IL CONTROLLO DELL ESTENSIONE DEL CAPO E IL CONTROLLO STATICO DEL RACHIDE E DEI CINGOLI. ACQUISIZIONI ULTERIORI Importante è variare molto gli esercizi proposti per catturare l attenzione del paz. LAVORO IN GINOCCHIO( è il primo appoggio bipodale importante per la tendenza del paz. a scaricare l arto paretico ) LAVORO IN POSIZIONE DI CAVALIER SERVENTE FACENDO ALTERNARE GLI APPOGGI DEI DUE ARTIINFERIORI LAVORO IN POSIZIONE ERETTA ( per controllare il blocco delle anche e delle ginocchia con gli appoggi monopodalici alternati, la preparazione al cammino inizia con un movimento

11 RECUPERO DELL AUTONOMIA LOCOMOTORIA REINTEGRAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO CONTROLLO DELL EQUILIBRIO AUTONOMIA GESTUALE ADATTAMENTO AL MONDO CIRCOSTANTE E

12 REINTEGRAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO ( gia iniziato con le tecniche del risveglio del comatoso con l intervento manuale e vocale degli operatori ) UTILIZZO DI LAVORO DAVANTI ALLO SPECCHIO INTERIORIZZAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO

13 Esempi di altri esercizi utilizzabili: 1) riproduzione o la descrizione di movimenti differenti su ordine verbale, tratti da uno schizzo o su imitazione; 2) tracciati manuali vengono eseguiti sul corpo del paziente stesso, a occhi chiusi e rilasciato; il paz. viene poi invitato a riprodurre gli stessi tracciati con gli occhi aperti sul proprio corpo o su quello del terapista 3) esercizi di ricostruzione di un pupazzo in pezzi staccati o sistemazione di elementi di pezzi pretagliati sul disegno del profilo di un viso.

14 Il corpo si riproietta nell ambiente mediante l interiorizzazione della sequenzialità delle varie attività da lui eseguite

15 L orientamento del corpo nello spazio si riconquista con esercizi preparatori di tipo globale e segmentario ed un successivo lavoro attivo coordinato : Imita i gesti effettuati dal terapista nelle diverse direzioni dello spazio ( usando eventualmente palle colorate che visualizzano più completamente gli spostamenti nello spazio) graduale aumento della difficoltà con rotolo della palla, lancio, uso di vari colori apprezzamento della distanza, dell altezza, degli spazi rispetto al corpo.

16 Il corpo si riproietta poi nell ambiente attraverso l interiorizzazione di tutte quelle attività che via via gli vengono proposte nelle varie ore del giorno con la riacquisizione del concetto di durata e di successione.

17 Lavoro di coordinazione ed equilibrio Lavoro sul piano oscillante per sollecitare le reazioni automatiche riflesse. Si sviluppano le reazioni automatiche di protezione e nello stesso tempo si introduce un lavoro di dissociazione dei cingoli in decubito, con il cammino omolaterale o crociato, con il cammino quadrupedico o in ginocchio, la stazione eretta su piano inclinato, ecc. Sollecitazione delle reazioni di raddrizzamento attivo. Esercizi di coordinamento generale e segmentario per vincere la presenza di un atteggiamento globalmente rigido, disarmonico e la tendenza a scaricare l emicorpo più colpito esercizi ritmati per l integrazione progressiva dei movimenti complessi alternati o simmetrici giochi con pallone eseguiti in posizioni diverse, ricevere e lancare palloni di dimensioni, colori e pesi diversi.

18 CAMMINO ( LE TECNICHE DEVONO ESSERE ADATTATE ALLA NATURA DEI DISTURBI NEUROMOTORI RESIDUI ; PER ES. UNA EMIPLEGIA RESIDUA, UNA ATASSIA CEREBELLARE, ECC. ) ACQUISIZIONE DELL EQUILIBRIO ASSIALE CONTROLLO PROPRIOCETTIVO DELL ASSE RACHIDEO NEL SUO INSIEME E DEI CINGOLI RAPIDITA DELLE REAZIONI DI RADDRIZZAMENTO ACQUISIZIONE PROGRESSIVA DEI VARI TIPI DI DEAMBULAZIONE ( in avanti, indietro, laterale, crociata, sulle punte, sui talloni, controllo della direzione con riduzione del poligono di base con linea sul terreno, utilizzo di una trave bassa, ecc. ) MIGLIORAMENTO DELLE POSSIBILITA FUNZIONALI FACENDO VARIARE LE INFORMAZONI PROPRIOCETTIVE, SENSORIALI ( cammino su piano inclinato con o senza controllo visivo, salita delle scale, terreni diversi, corsa ) IMPORTANZA DELLE MOTIVAZIONI NELLE ATTIVITA DI SPOSTAMENTO IN GRUPPO NELLA CORSA, NEI GIOCHI COLLETTIVI, IN PALESTRA, PER LA RESISTENZA ECC.

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