Metodologia di ripartizione dei servizi bancari imputati tra le. branche produttive* (Anni )

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1 Metodologia di ripartizione dei servizi bancari imputati tra le branche produttive* (Anni ) Come è noto, i servizi bancari imputati rappresentano il valore convenzionale della produzione derivante dall attività di intermediazione svolta dalle banche nei confronti dell intero sistema economico, e sono quindi pari alla differenza tra gli interessi o i dividendi attivi percepiti e gli interessi passivi pagati dalle istituzioni creditizie. Nella contabilità nazionale la stima di tale grandezza, sostanzialmente desumibile dai bilanci delle banche, conduce all individuazione di una posta correttiva, che viene dedotta dal valore aggiunto globale lordo del sistema economico, al fine di determinare l entità del valore aggiunto netto e del prodotto interno lordo. Ciò comporta che i servizi bancari imputati non vengono ripartiti tra le branche produttive. Sulla base dei dati pubblicati o forniti dalla Banca d Italia, è tuttavia possibile procedere a tale ripartizione, utile ad utilizzare in maniera corretta la metodologia input-output e a svolgere un analisi strutturale del ruolo del credito nel sistema economico. La metodologia utile ad effettuare una ripartizione dei servizi bancari imputati tra i settori considerati nelle tavole delle interdipendenze settoriali è la stessa utilizzata in precedenza per effettuare la medesima suddivisione nel periodo , e ad essa si rimanda per ulteriori dettagli esplicativi (si veda, al riguardo, Carluccio Bianchi, Servizi Bancari imputati e interdipendenze settoriali: un analisi strutturale del ruolo del credito nel sistema economico, Moneta e Credito, n. 150, 1985, Appendice metodologica). In quel che segue sono riassunti gli aspetti essenziali di tale metodologia, insieme con gli aggiornamenti imposti dalle variazioni temporali nella disponibilità dei dati e nelle classificazioni adottate dalla Banca d Italia. Al fine di determinare il valore dei servizi bancari imputati imputabile ad ogni branca produttiva si sono considerate le seguenti componenti elementari degli stessi: 1. interessi attivi sugli impieghi bancari; 2. interessi attivi sui mutui degli istituti di credito speciale; 3. interessi attivi sui titoli posseduti dalle istituzioni creditizie; 4. dividendi su azioni possedute dalle istituzioni creditizie; 5. interessi sulla riserva obbligatoria; 6. interessi passivi sui depositi delle aziende di credito; 7. interessi passivi sulle obbligazioni degli istituti di credito speciale; 8. altre voci (interessi su buoni fruttiferi, finanziamento ammassi delle istituzioni creditizie e finanziamenti della P.A. agli istituti di credito speciale). Per ogni serie elementare il flusso annuo di interessi (o dividendi) percepiti o pagati è stato sostanzialmente determinato come prodotto delle consistenze settoriali delle attività o passività finanziarie rilevanti per i relativi tassi di interesse (o di rendimento) per il periodo di tempo appropriato. Più nel dettaglio, la metodologia impiegata per il calcolo dei flussi annui di ogni componente elementare sopra riportata è quella di seguito indicata. * Carluccio Bianchi - Università di Pavia

2 1. Interessi attivi sugli impieghi bancari Per gli anni 1985 e 1988 si sono utilizzate le consistenze trimestrali sugli impieghi bancari, pubblicate sul Bollettino statistico della Banca d Italia e suddivise per grandi rami di attività economica. I flussi annui di interessi percepiti dalle banche sono stati calcolati con il metodo scalare, moltiplicandole le consistenze degli impieghi per i corrispondenti tassi d interesse trimestrali. Utilizzando i criteri di classificazione delle attività economiche dell Istat, si è stabilita una tabella di corrispondenza con le tavole delle interdipendenze settoriali, procedendo, ove necessario, agli opportuni accorpamenti. Per gli anni 1990 e 1992 non è più disponibile una classificazione trimestrale degli impieghi; tuttavia i dati pubblicati dalla Banca d Italia effettuano già una attribuzione diretta degli impieghi alle famiglie e alle branche produttive corrispondenti alle tavole delle interdipendenze settoriali. Un ulteriore distinzione viene effettuata tra famiglie produttrici e imprese. Per tali anni, al fine di determinare gli interessi percepiti sugli impieghi delle aziende di credito, si sono utilizzate le consistenze medie annue di tali attività, moltiplicandole per i corrispondenti tassi di interesse, ottenuti come media semplice dei tassi trimestrali disponibili. Gli interessi pagati dalle famiglie produttrici sono stati imputati alle branche corrispondenti. È interessante osservare come, in conseguenza dei mutamenti nella classificazione settoriale operata dalla Banca d Italia, a partire dal 1990 si rileva un notevole cambiamento nella composizione degli impieghi, il più rilevante dei quali riguarda il settore delle imprese finanziarie. Con riferimento al 1995, infine, è stata abolita la distinzione tra aziende di credito e istituti di credito speciale; entrambe le istituzioni creditizie vengono raggruppate sotto la denominazione unificata di banche ; la ripartizione tra famiglie e branche produttive è ancora effettuata direttamente dalla Banca d Italia. In tal caso, quindi, gli interessi percepiti dalle istituzioni creditizie nel complesso sono stati calcolati congiuntamente applicando la metodologia di calcolo sopra illustrata, ovvero moltiplicando le consistenze medie annue degli impieghi per i rispettivi tassi di interesse. 2. Interessi attivi sui mutui degli istituti di credito speciale Gli interessi complessivamente percepiti dagli istituti di credito speciale sui propri mutui sono stati desunti dalle tavole contenute nell Appendice alla Relazione Annuale della Banca d Italia. Sulla base dei dati pubblicati dalla stessa Banca, utilizzando altresì la tabella delle Attività e Passività finanziarie, è possibile procedere ad una suddivisione preliminare di tali interessi tra famiglie, Pubblica Amministrazione, imprese finanziarie e non finanziarie, utilizzando le consistenze medie annue dei mutui. Per gli anni sino al 1990 non è disponibile un ulteriore suddivisione interna dei mutui tra le imprese non finanziarie; la ripartizione tra le diverse branche di attività economica degli interessi sui mutui degli istituti di credito speciale è stata così effettuata utilizzando i pesi desumibili dalla composizione degli impieghi bancari. Per gli anni 1990 e 1992, invece, si sono utilizzati i dati elementari sui mutui pubblicati dalla Banca d Italia. Come si è accennato in precedenza, infine, a partire dal 1995 è stata abolita la distinzione tra aziende di credito e istituti di credito speciale; entrambe le istituzioni creditizie sono state raggruppate sotto la denominazione unificata di banche. In tal caso, quindi, gli interessi sui mutui degli istituti di credito speciale sono stati inglobati in quelli complessivamente percepiti dalle istituzioni creditizie. 2

3 3. Interessi attivi sui titoli posseduti dalle istituzioni creditizie Per ottenere le serie in questione, si è fatto riferimento ai dati pubblicati dalla Banca d Italia sulle cedole pagate, sulle consistenze di titoli di credito per categorie di emittenti e di possessori, nonché ai dati di Mediobanca sull ammontare delle obbligazioni delle imprese private in circolazione. In pratica si è ripartito il totale delle cedole pagate da ogni categoria di emittente, pubblicato dalla Banca d Italia (Stato, Aziende autonome, Enel, Eni, Iri, Enti territoriali, imprese private), tra le istituzioni creditizie ed il resto del sistema economico, in proporzione alle consistenze medie annue di titoli posseduti. Le consistenze medie di obbligazioni delle imprese private detenute dalle istituzioni creditizie sono state quindi ripartite tra gli emittenti nell ipotesi di una distribuzione neutrale dei titoli posseduti rispetto alle attività in circolazione, desumibili dai dati Mediobanca. Gli interessi così calcolati sono stati infine imputati alle branche delle tavole corrispondenti all attività produttiva svolta dagli emittenti. 4. Dividendi su azioni possedute dalle istituzioni creditizie Per tale serie, al fine di stimare il flusso di dividendi attivi percepiti dal sistema creditizio, si è utilizzato un criterio sostanzialmente analogo a quello in precedenza descritto a proposito degli interessi sui titoli. In particolare si è supposto che in ogni anno vengano riscossi i dividendi pagati sulle consistenze di azioni detenute alla fine dell anno precedente. In tal modo il totale dei dividendi attivi percepiti è stato ottenuto applicando alla consistenza media di azioni detenuta dalle istituzioni creditizie alla fine dell anno precedente, al netto di quelle interne del settore, il tasso di rendimento medio corrente delle azioni stesse. Il totale dei dividendi così ottenuto è stato ripartito tra le branche produttive delle tavole adottando ancora una volta l ipotesi di una distribuzione neutrale del possesso di azioni delle banche rispetto alle principali emissioni azionarie, quale risulta dalle statistiche della Banca d Italia sulle azioni in circolazione. 5. Interessi sulla riserva obbligatoria Gli interessi spettanti alle aziende di credito sulla riserva obbligatoria detenuta, retrocessi dallo Stato, sono stati ottenuti sommando i prodotti delle consistenze mensili per il relativo tasso d interesse per la frazione d anno corrispondente. 6. Interessi passivi sui depositi delle aziende di credito I dati relativi alle consistenze dei depositi e ai tassi di interesse su di essi pagati dalle istituzioni creditizie sono disponibili con le stesse classificazioni e modalità già ricordate a proposito degli impieghi bancari. A partire dal 1990, tuttavia, i dati elementari non sono più stati pubblicati dalla Banca d Italia; il Servizio Studi, tuttavia, ha cortesemente messo a disposizione i dati mancanti, con modalità di ripartizione per branche e settori istituzionali analoghe a quelle degli impieghi. Il calcolo degli interessi pagati sui depositi bancari è stato quindi effettuato fino al 1988 utilizzando le serie trimestrali delle consistenze con il metodo scalare, ed in seguito utilizzando le consistenze medie annue, moltiplicando il valore dei depositi per i corrispondenti tassi di interesse specifici. 3

4 7. Interessi passivi sulle obbligazioni degli istituti di credito speciale Il valore complessivo degli interessi pagati dagli istituti di credito speciale sulle obbligazioni emesse è fornito direttamente dalla Banca d Italia nelle statistiche relative alle cedole pagate sulle varie categorie di titoli di credito. Tale valore è stato suddiviso tra i vari settori produttivi utilizzando una procedura a due stadi. Anzitutto, si è ripartito, sulla base del possesso di obbligazioni risultanti dalle tavole delle Attività e Passività Finanziarie del Paese, il monte interessi tra le famiglie, la PA, le imprese di assicurazione e le imprese non finanziarie. Successivamente quest ultimo ammontare è stato ripartito tra i rimanenti settori in proporzione alle rispettive produzioni effettive. 8. Altre voci Tali voci residuali comprendono gli interessi sui buoni fruttiferi emessi dagli istituti di credito speciale, quelli sugli ammassi obbligatori delle istituzioni creditizie e quelli sui finanziamenti concessi dalla PA agli istituti di credito speciale. I primi sono stati determinati moltiplicando le consistenze medie dei buoni fruttiferi, tutti in possesso delle famiglie, per il tasso di interesse medio delle obbligazioni degli istituti mobiliari. I secondi sono stati computati moltiplicando le consistenze medie annue degli ammassi presso aziende di credito ed istituti speciali per il relativo tasso; il monte interessi così ottenuto è stato imputato alla PA. Infine gli interessi percepiti ancora dalla PA sui finanziamenti concessi agli istituti di credito speciale sono stati stimati moltiplicando la consistenza media annua di tale passività finanziaria per un tasso appropriato, quale quello sulle operazioni a tasso agevolato. Per gli anni successivi al 1988, i dati elementari relativi a tutte le voci sopra ricordate, non più disponibili sulle statistiche ufficiali della Banca d Italia, sono stati gentilmente messi a disposizione dal Servizio Studi. I valori dei servizi bancari imputati attribuibili a ciascuna branca produttiva e alle famiglie sono stati quindi ottenuti come somma algebrica delle componenti elementari degli interessi e dei dividendi attivi percepiti e degli interessi passivi pagati dalle istituzioni creditizie nel complesso, secondo le modalità descritte in precedenza. Tali valori sono risultati ovviamente difformi da quelli corrispondenti alla cifre della contabilità nazionale, ricavate sulla base di informazioni e metodologie completamente diverse. Le differenze sono apparse limitate fino al 1990, commisurandosi rispettivamente al 10,6%, all 8,2% e al 15,7% per i primi tre anni considerati in questo aggiornamento. A partire dal 1992, invece, si sono riscontrate differenze più consistenti, pari al 41% e al 36% rispettivamente nel 1992 e nel In ogni caso i valori originari delle branche produttive, ricavati in base alla procedura precedentemente descritta, sono stati successivamente riproporzionati, in modo da farne coincidere il totale con il dato ufficiale di contabilità nazionale. La tabella successiva riporta, per i cinque anni per i quali il computo è stato effettuato, i valori settoriali dei servizi bancari imputati opportunamente corretti. 4

5 SERVIZI BANCARI IMPUTATI DI BRANCA Agricoltura,zootecnia,pesca Carbone,lignite Cokefazione Petrolio,gas naturale Elettricita',gas,acqua Combustibili nucleari Miner. e met.ferrosi e non ferr Minerali non metalliferi Prodotti chimici e farmaceutici Prodotti in metallo Macchine agricole e industriali Macc. ufficio,precisione,ottica Forniture elettriche Autoveicoli e relativi motori Altri mezzi di trasporto Carni fresche e conservate Latte e prodotti del latte Altri alimentari Bevande alcooliche e non alcool Tabacchi lavorati Tessili,abbigliamento Cuoio,pelle,calzature Legno,mobili in legno Carta,stampa,editoria Gomma e plastica Manifatturiere varie Costruzioni ed opere pubbliche Recupero e riparazioni Commercio Alberghi,pubblici esercizi Trasporti interni,oleodotti Trasporti marittimi e aerei Ausiliari dei trasporti Comunicazioni Credito,assic Servizi alle imprese Locazione di fabbricati Ricerca ed insegnamento privati Sanitari privati Ricreativi e culturali Servizi generali delle AA.PP Insegnamento pubblico Sanitari pubblici Servizi domestici e delle ISP Totale branche produttive Famiglie SBI di contabilità nazionale Dati in milioni di lire 5

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