5. Modelli gestionali: ipotesi di confronto e soluzioni ottimali

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1 IN LIQUIDAZIONE Progetto Sperimentale ex art. 3 dell Ordinanza Commissariale n. 151 del ANALISI DEI SERVIZI DI IGIENE URBANA : 5. Modelli gestionali: ipotesi di confronto e soluzioni ottimali CALTANISSETTA, Il Tecnico Incaricato Dott. Ing. Graziano Scontrino

2 INDICE 1. PREMESSE Identificazione del modello gestionale: generalità ed aspetti comuni Identificazione del modello gestionale: peculiarità e descrizione dei parametri di produttività.. 5 Rev. 1 Pagina 2 di 6

3 1. PREMESSE Il presente elaborato si propone di offrire un supporto alla valutazione del modello di raccolta proposto. Esso non è stato individuato aprioristicamente in maniera acritica, ma è stato confrontato con scenari alternativi, per valutarne l effettiva rispondenza alle esigenze di efficienza, efficacia ed economicità. La denominazione dei modelli proposti fa riferimento a contesti territoriali del territorio nazionale da cui si è tratta ispirazione per l ideazione del modello, ma non vuole in alcun modo attribuire a tali contesti il modello stesso, nella sua definizione relativa all ATO CL1. Rev. 1 Pagina 3 di 6

4 2. Identificazione del modello gestionale: generalità ed aspetti comuni Richiamando quanto già esposto nell elaborato n. 3, si ricordano i tratti essenziali dei modelli posti a confronto: 1. Modello Salerno : ispirato all adozione del porta a porta massivo su tutte le utenze. In questa configurazione, le utenze vengono tutte servite con il metodo del porta a porta. A regime, pertanto viene completamente soppressa la raccolta stradale di tutte le frazioni; 2. Modello Firenze : ispirato all adozione di strutture aggregative in luogo di quelle domiciliari. In tale modello, le utenze domestiche, ad eccezione dei contesti ove la popolazione non supera i abitanti, vengono tutte servite con tale tipo di attrezzature. Esse vengono inoltre dotate di sensori di riempimento al fine di massimizzare le rese della raccolta. Le utenze non domestiche vengono comunque servite con raccolte domiciliari. 3. Modello Bologna : rappresenta una mediazione tra i primi due modelli. Infatti nei contesti urbanistici meno votati alla raccolta stradale (centri storici, etc.) si opera con la raccolta porta a porta, mentre nei contesti ove è sconsigliabile l uso di tale metodologia, per la forte presenza di edilizia a quattro o più elevazioni, in carenza di spazi destinati a cortile, si preferisce operare con l uso di strutture aggregative quali cassonetti intelligenti, mezzi mobili (Ecomobili), Isole a scomparsa. Ove possibile, inoltre, viene incentivata la pratica del compostaggio domestico. Ogni modello è confrontato in maniera omogenea, ovvero stimando, a parità di flussi di base trattati, la manodopera, le attrezzature ed i mezzi d opera occorrenti per l esecuzione del servizio. Da ciò scaturisce evidentemente il costo dello stesso che è stato assunto a parametro di valutazione oggettiva. Inoltre, i parametri qualitativi del servizio possono ascriversi alla resa del modello di raccolta, espressa in addetti/tonn., o in termini di disturbo arrecato alla circolazione e degli oneri a carico dell utenza. Per tali valutazioni si rimanda alle conclusioni. Rev. 1 Pagina 4 di 6

5 3. Identificazione del modello gestionale: peculiarità e descrizione dei parametri di produttività È banale osservare come, i vari scenari ipotizzati non si differenziano esclusivamente per le diverse modalità attuative della raccolta, ma anche per la diversa resa della stessa in funzione del bacino di utenza servito. Infatti, in contesti urbanistici caratterizzati da elevata densità di popolazione per mq, tipicamente imputabile ad abitazioni a diverse elevazioni, risulta difficoltoso praticare un modello di raccolta porta a porta, stante che gli spazi per l allocazione dei contenitori, in special modo nel contesto territoriale osservato, risultano scarsi e di difficile accessibilità. Parimenti, nei centri storici, generalmente caratterizzati da una viabilità di calibro ridotto e di conseguenza da una difficile percorribilità della stessa da parte di mezzi di raccolta a carico posteriore o laterale, il posizionamento di contenitori intelligenti risulta estremamente difficoltoso e viceversa, in caso di scarsa densità degli stessi, la stessa raccolta potrebbe non risultare così efficace quanto sperato. In generale, i parametri caratteristici risultano avere il seguente andamento, riferito alle condizioni a regime: PARAMETRO/MODELLO SALERNO FIRENZE BOLOGNA Ab./Addetto Addetti/tonn Impegno a carico Elevato Elevato Medio dell utenza n. mezzi in circolazione nelle ore diurne Rev. 1 Pagina 5 di 6

6 4. Confronto economico - conclusioni Si espone infine il risultato economico del confronto tra i modelli sopra proposti, rimandando agli elaborati di dettaglio per la rispettiva quantificazione. Si precisa che la voce ammortamenti è riferita alle sole attrezzature. Dall osservazione dei dati sopra esposti discende che sia da un punto di vista qualitativo, sia da un punto di vista economico, il modello Bologna risulta da preferire rispetto alle rimanenti alternative di gestione. Ad ogni buon conto, si chiarisce che sarà sempre possibile da parte dell Appaltatore proporre, in sede di gara, modelli migliorativi sia da un punto di vista qualitativo che da quello economico. Rev. 1 Pagina 6 di 6

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