Programma Trasversale

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1 Programma Trasversale 7.6. Percorsi Assistenziali e Programmazione 1. Riferimenti generali L Atto generale di programmazione della società della salute, approvato nel febbraio 2005, ha individuato le priorità da perseguire nel periodo sperimentale. Tra quelle maggiormente operative è sottolineata più volte la costruzione degli strumenti professionali e organizzativi volti ad assicurare la necessaria continuità assistenziale tra le fasi intensiva, estensiva e di lunga assistenza che attraversano la relazione territorioospedale-territorio. Sono individuati anche i primi campi di applicazione: Sportello unico, e relativi percorsi integrati, del settore anziani Sportello unico, e relativi percorsi integrati, del settore disabili Sportello unico, e relativi percorsi integrati, del settore neonatale Attivazione delle Unità di cure primarie Nella parte che identifica l assetto di riferimento per la costruzione della società della salute sono dedicati molti passaggi al rapporto tra strumenti professionali, organizzazione della zona-distretto e costruzione del budget unitario di zona. La valutazione di appropriatezza e l adozione di strumenti di indirizzo operativo quali le linee guida ed i protocollo di continuità assistenziale, porteranno a configurare un dimensionamento quali-quantitativo della domanda che dovrà trovare rispondenza nella nuova organizzazione socio-sanitaria. Per quanto riguarda la gestione dell offerta, il distretto garantisce l unitarietà del sistema di assistenza primaria, attraverso lo svolgimento diretto delle attività di propria competenza e attraverso l indirizzo ed il coordinamento delle attività che operano nei settori della salute mentale, dell assistenza ai tossicodipendenti ed alcolisti e dell assistenza sociale, secondo quando previsto dall art. 66 della nuova L.R. 40/05. A tale scopo, onde iniziare a dare concretezza agli obiettivi di unicità e continuità dei processi assistenziali, le attuali configurazioni organizzative delle discipline afferenti alla zona-distretto, potranno assumere caratteri di maggiore flessibilità (trasversale) per fornire, progressivamente ed in corso d opera, l attuazione delle proposte risultanti dall Ufficio di Piano, con conseguente ridefinizione degli strumenti di gestione (centri di costo, sistema informativo, ecc.) Un elemento di criticità nel riconoscimento e nella valorizzazione delle attività afferenti al livello di zona e distretto è la possibilità di rilevare, in maniera univoca, le prestazioni e di processi assistenziali erogati. Analogamente ad altri settori dell organizzazione sanitaria è necessario definire ed adottare strumenti di classificazione delle prestazioni e dei processi, in grado di rappresentare, in termini individuali e continuativi lo svolgimento dei processi assistenziali. Ciò richiede che siano chiaramente definite le modalità di presa in carico della domanda dell utente e le figure professionali collaboranti. Nel percorso di avvicinamento al funzionamento a regime della un ambito di particolare attenzione è quello costituito dall assistenza sanitaria di base assicurata attraverso i medici di medicina generale e i medici della medicina dei servizi. L Azienda Sanitaria, sulla base degli indirizzi della, intende marcare sempre più questa linea di rafforzamento della zona-distretto, adottando soluzioni e strumenti per la costruzione insieme alla SdS e la gestione del budget unitario di distretto, comprensivo di tutte le attività afferenti questo livello. 1

2 Successivamente, nel giugno 2005, sono stati definiti anche i primi Obiettivi attuativi in coerenza con la programmazione generale. Il numero 15 si riferisce esplicitamente alla costruzione di un programma condiviso sui Percorsi assistenziali, centrato sulla spinta e sulle competenze riscontrante nelle nuove normative regionali in materia poste in relazione con la costruzione della società della salute nella zona pisana. La L.R.T. 40/05 dedica l intero Articolo 4 alla stessa materia individuando i percorsi sia al livello della continuità Territorio Ospedali in rete, sia al livello della integrazione sociosanitaria, e assegnano ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Libera Scelta la responsabilità verso gli assistiti della loro attivazione. In particolare alle Aziende Sanitarie il Comma 3 assegna il compito di definire, d intesa con gli Enti Locali, procedure atte a garantire: il coordinamento complessivo tra le strutture ospedaliere e territoriali; l integrazione sociosanitaria tramite modalità unitarie di accesso ai servizi; coinvolgimento, e responsabilizzazione dei MMG e PLS nella programmazione e nel controllo dei percorsi; l operatività dei servizi ospedalieri in rete di area vasta e regionale. La L.R.T. 41/05 agli Articoli 48 e 47 tratta i temi della integrazione con gli stessi riferimenti della legge di disciplina dei servizi sanitari, sottolineando la definizione del percorso assistenziale personalizzato e la verifica periodica dei risultati come strumenti principali dell integrazione. La D.C.R. 155/03 al Punto 8 tratta i temi dell integrazione e dei percorsi assistenziali assegnando alle il compito di predisporre le linee guida per i Piani assistenziali individualizzati, basati sulla risposta complessiva del sistema sociale e sanitario. A tal fine la SdS attiva gli strumenti operativi che garantiscano la presa in carico dell utente e la continuità del percorso assistenziale; in particolare sono assicurati percorsi assistenziali integrati territorio-ospedale-territorio Al Punto 2 tratta la regolazione dell offerta e dell accesso delle attività ospedaliere attraverso accordi che definiscano: volumi di prestazione necessari, percorsi assistenziali integrati, l accesso e la tipologia del ricovero; specialistica ambulatoriale ospedaliera in un ottica della continuità assistenziale nell ambito di percorsi assistenziali integrati e condivisi. Per le Zone di Pisa, Siena, Firenze e Firenze nord-ovest il Punto 6 contempla un apposito accordo con l Azienda Ospedaliero Universitaria che preveda, tra gli altri contenuti, anche protocolli operativi che assicurano la continuità assistenziale tra ospedale e servizi territoriali (ivi compresa la condivisione delle risorse professionali disponibili) nell ambito dei percorsi assistenziali integrati. Lo Statuto all Articolo 3, Comma 4 richiama la realizzazione dei Percorsi di Cittadinanza individuali e collettivi come uno dei Principi generali verso cui orientare le scelte e le priorità. All Articolo 4, Commi 2, 3 e 6 prevede: le funzioni di governo delle modalità di accesso al complessivo sistema dei Servizi territoriali; la definizione dei Percorsi assistenziali integrati e di cittadinanza legata strettamente con la concreta esigibilità dei Diritti di cittadinanza; il governo della domanda attuato attraverso una serie di accordi che contemplino anche la definizione di protocolli operativi dedicati alla continuità assistenziale. All Articolo 5, Comma 1 i Percorsi di Cittadinanza sono definiti come la missione della Società della Salute, dunque, elementi costitutivi del Patto per la Cittadinanza. 2. Contenuti del Programma Per il Consorzio l impostazione basata sulla programmazione per Obiettivi di salute e la definizione dei Processi legati alla salute e al benessere, assumono un valore ricostruttivo per l assetto dell offerta. In questo modo la prova a portare all interno della sua struttura gli elementi di innovazione e di trasformazione che fondano la propria missione. In altri termini si tratta di un azione diretta sul gruppo dei determinanti di salute rappresentati dai servizi sanitari e sociali territoriali. Già nelle sue attuali forme sperimentali la titolarità delle funzioni di Governo e Programmazione, insieme al loro forte legame tecnico con lo strumento di orientamento e prima allocazione delle risorse gestionali rappresentato dal cosiddetto Budget Virtuale, costituiscono un campo aperto di forte innovazione e 2

3 trasformazione da guidare con la necessaria gradualità e attenzione. E indispensabile che la progressiva attivazione delle funzioni della Società sia alimentata e supportata da azioni dedicate congiuntamente alle strutture tecniche del Consorzio, degli Enti consorziati e degli altri Soggetti principali legati da accordi e intese. Scelta ancor più necessaria se si considera che tutti gli indirizzi di governo sullo sviluppo della Società sono orientati ad evitare doppioni e sovrapposizioni tra processi o strutture tecniche, cercando di costruire le migliori integrazioni nell ambito degli Accordi di reciproco avvalimento tra gli Enti. Questo genere di impostazione porta le attività della Società a concentrarsi principalmente verso la definizione, la condotta e il controllo di processi complessi di governo e programmazione da esercitare in stretta relazione con le strutture tecniche della Azienda Usl, intese come Gestore Unico sanitario e sociale. Un ulteriore elemento di problematicità è costituito dalla natura dei processi che devono essere interpretati in forma integrata, legata al territorio e alle strutture di partecipazione nel quadro definito dalle reti di servizio sociali e sanitarie per un verso, e dalle attività di promozione della salute per l altro. Le azioni di accompagnamento alla sperimentazione agiscono, dunque, su due campi intrecciati tra loro: A. L emersione e la definizione dei contenuti innovativi presenti nei processi attivati dalla Società B. La costruzione condivisa dei contenuti tecnico-operativi necessari per la loro concreta applicazione da parte degli Enti consorziati e dei Soggetti con cui è attiva una relazione di partnerariato La modalità di lavoro da utilizzare è quella della creazione di un Laboratorio in cui coinvolgere le varie professionalità pubbliche, dai servizi ai medici di medicina generale, e del privato no-profit o commerciale, che sono determinanti nei vari processi. Un luogo competente costruito con la partecipazione diretta degli Uffici dedicati alla formazione, o direttamente responsabili di alcune attività coinvolte dall innovazione, degli Enti consorziati e a loro completa disposizione. In particolare, appare di straordinario interesse la possibilità di contaminare ed incrociare tra loro i processi di costruzione del Budget Virtuale con lo sviluppo di Linee-guida multidisciplinari e organizzative nell ambito della definizione dei Percorsi assistenziali. Il Programma per lo sviluppo del Budget Virtuale si propone, in prima battuta, di determinare le dimensioni complessive delle risorse storiche utilizzate dagli Enti consorziati per le attività passate nelle competenze della, così come sono rilevate e organizzate attualmente dal Gestore Unico Asl. Tuttavia il punto centrale del Programma riguarda le modalità di utilizzo delle risorse così individuate, in relazione al necessario incrocio tra il processo di programmazione per Obiettivi di Salute della SdS e il processo di formazione del Budget Asl. L ulteriore obiettivo individuato è quello di organizzare un flusso stabile e significativo di informazioni per le attività consortili di programmazione e controllo, e di elaborare proposte condivise per la composizione delle strutture e degli strumenti tecnici necessari. Questa prospettiva comporta la definizione di un sistema tecnico di incrocio tra la definizione dei budget di struttura organizzativa, con i relativi obiettivi gestionali, e la definizione dei budget di processo, con i relativi obiettivi assegnati alla figura del Manager di Programma. Occorre, dunque, una definizione analitica dei Processi in relazione ai Prodotti finiti a cui danno luogo dal punto di vista dei bisogni di salute dei singoli cittadini. Dal punto di vista professionale, questi Processi non sono altro che la definizione operativa di percorsi assistenziali legati alla scansione degli obiettivi individuali di salute da raggiungere. Il Programma specifico si propone di: Ricomporre una disamina dei lavori di settore già realizzati in campo sanitario e sociale Sistemazione in un quadro generale coerente con la missione della SdS e dei singoli Enti consorziati Realizzazione di una parte eminentemente applicativa per lo sviluppo e l espansione degli strumenti professionali idonei e delle modalità organizzative più adeguate. 3

4 Già da questo primissimo e sommario quadro, risulta abbastanza chiaro come la definizione di budget trasversali alle singole strutture organizzative, se legati a prodotti assistenziali, sia strettamente connessa con i processi professionali di presa in carico e di risposta ai bisogni di salute. 3. Obiettivi specifici Gli atti di indirizzo della Giunta individuano alcune priorità per gli obiettivi a breve termine da conseguire nel periodo di sperimentazione: Sportello unico, e relativi percorsi integrati, del settore anziani Sportello unico, e relativi percorsi integrati, del settore disabili Sportello unico, e relativi percorsi integrati, del settore neonatale Attivazione delle Unità di cure primarie Decentramento territoriale nei presidi distrettuali degli Specialisti della AOUP Avvio di progetti di residenzialità per Salute Mentale e Disabilità Si tratta di azioni che si riferiscono ad obiettivi definiti anche in ambito regionale sui quali, ovviamente, gli Enti consorziati sono già impegnati con le loro normali attività di programmazione insieme a vari Soggetti pubblici e privati coinvolti anch essi nella sperimentazione. In particolare alcune materie presentano dei riferimenti che possono fornire una prima base di lavoro già sviluppata coerentemente con la missione della SdS, utilizzabile proficuamente attraverso l approccio descritto in precedenza. Materno infantile Le Aziende Usl e Ospedaliera, insieme alla, hanno definito più di un percorso diagnosticoterapeutico o assistenziale appartenente a questa area, anche rispetto a delle attività che mettono in relazione strutturata i presidi ospedalieri tra loro e con il territorio. Anziani La D.G.R. 402/04 riqualifica il processo assistenziale, le strutture e i servizi, sia di tipo residenziale che domiciliare, per le persone anziane non autosufficienti. Nella Zone della Azienda Usl sono in corso i primi programmi di attuazione del nuovo impianto, che presenta importanti connessioni anche con la continuità assistenziale tra fasi intensive, estensive e lungo assistenze. Disabilità In Area Vasta è stato avviato un articolato percorso di formazione, promosso dalla Azienda Asl 5 - Zona Pisana, dedicato ai sistemi di valutazione ICF e alle sue applicazioni per i gruppi multidisciplinari dedicati all area della disabilità. Accesso Unitario La Giunta della ha posto un forte accento sugli indirizzi riferiti alla costituzione di un sistema unitario di accesso ai servizi sociosanitari, anche in relazione alla continuità territorio ospedale - territorio. E stato costituito un gruppo che ha realizzato un primo lavoro di rilevazione delle condizioni infrastrutturali e di proposta delle possibili azioni principali, utilizzando anche una proposta progettuale già presente nel Piano di Zona Triennale. L attuale stadio di avanzamento del lavoro è stato presentato nella seduta di Giunta del La proposta ha riguardato le Linee guida per la strutturazione delle porte unitarie di accesso presso i Presidi territoriali: standard qualitativi, protocolli interprofessionali di invio e formazione dedicata al personale di primo contatto. Unità di Cure Primarie 4

5 La D.G.R. 1204/03 definisce l atto di indirizzo per la sperimentazione di un nuovo modello organizzativo delle Cure Primarie che assicuri la continuità assistenziale sulle 24 ore, con la possibilità di organizzare anche risposte integrate sanitarie e sociosanitarie di complessità più elevata. L attivazione di queste sperimentazioni nella Zona-distretto di Pisa comporta la necessaria definizione condivisa con i MMG perlomeno dei protocolli di presa in carico e di valutazione dei casi complessi, e delle modalità di erogazione delle prestazioni attivate. 4. Tempi Il programma Percorsi Assistenziali e Programmazione ha validità per l intero triennio di programmazione Risorse Il programma pluriennale Percorsi Assistenziali e Programmazione è dotato di un budget iniziale di riferimento pari a Euro da utilizzare per lo sviluppo delle relative convenzioni con i Soggetti Attuatori. Si avvale dell apporto professionale delle competenti strutture della che fanno riferimento alla programmazione istituzionale, e dell Azienda Usl che fanno riferimento alla Direzione Sanitaria e allo Staff della Direzione Generale. 6. Soggetti Attuatori La della, mediante i suoi primi atti di programmazione, ha individuato alcuni Soggetti con cui sviluppare le azioni di sostegno al programma complessivo di sviluppo della sperimentazione. Si tratta di organizzazioni particolarmente esperte nelle materie che il consorzio si trova ad affrontare, con cui sono state attivate molte collaborazioni nelle precedenti fasi di avvicinamento alla sperimentazione: Scuola Superiore S. Anna Fondazione E. Zancan Consorzio Qualital 5

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