I servizi educativi attivi nel territorio della ex-provincia ora Citta' Metropolitana di Bologna sono così articolati:
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- Teresa Magni
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1 INDIRIZZI DI PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI PER IL CONSOLIDAMENTO E LA QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PER I BAMBINI IN ETÀ 0-3 ANNI E LE FAMIGLIE PER L'ANNO 2015 Premessa: Sostegno alla qualificazione del sistema dei servizi per affrontare le trasformazioni in atto in un'ottica di qualità e sostenibilità attraverso la funzione del coordinamento pedagogico e la promozione di iniziative di formazione Sostegno alla gestione dei servizi per la prima infanzia con particolare attenzione a quelli collocati nei Comuni di piccole dimensioni, alle diverse forme di gestione associata e alla promozione di progettualità / azioni innovative. Sostegno alle famiglie. 1
2 Premessa Alcuni dati di sfondo anno educativo I servizi educativi attivi nel territorio della ex-provincia ora Citta' Metropolitana di Bologna sono così articolati: n. 239 nidi d'infanzia (con varie modalità organizzative ovvero a tempo pieno o part-time, micro nidi, sezioni aggregate a scuole dell'infanzia meglio conosciute come sezioni primavera, nidi aziendali), n. 21 servizi domiciliari (Piccoli Gruppi Educativi -PGE); n. 27 servizi integrativi (n. 6 Spazi Bambino e n. 21 Centri per Bambini e Genitori) per un totale di 287 servizi educativi 0-3 anni ( 24% del totale dei servizi risultanti nella Regione Emilia- Romagna). Dopo la fusione di 5 comuni che ha portato alla nascita del Comune Valsamoggia da 60 Comuni del territorio si è passati agli attuali 56 di cui 51 hanno almeno un servizio educativo rivolto alla fascia di età 0-3 anni (91%), tutti i Comuni senza servizi educativi sono comuni montani. La tipologia di servizio piu' diffusa è il nido d'infanzia, mentre la meno è lo Spazio Bambini. INCIDENZA % DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI SERVIZI 83% 7% 7% 2% Nidi d'infanzia e sezioni aggregate Spazi bambino Centro bambini e genitori Educatrice domiciliare o piccolo gruppo educativo Le risorse regionali, attraverso i Programmi Regionali e Provinciali, sostenendo la lunga tradizione di investimento costante dei Comuni, hanno consentito il superamento dell'obiettivo inserito nella Raccomandazione del Consiglio d'europa n. 8/2002 che prevedeva di raggiungere entro il 2010 l'indice del 33% della presa in carico 2 : infatti nel territorio metropolitano bolognese, sempre con riferimento all'anno educativo 2013/2014, i bambini iscritti sono su bambini in età, portando tale indice al 35,2% ( dato Regionale 29%). 1 Ultima rilevazione utile SPIER.Dati elaborati dall'ufficio Servizi Socio -Educativi Citta' Metropolitana 2 Indice di presa in carico : numero iscritti ogni 100 bambini in eta' 0/36 anni.(definizione ISTAT)
3 Come si evince dalla Tabella di seguito riportata, se si considerano solo i nidi e le sezioni primavera i bambini iscritti sono pari a con un ' incidenza % sulla popolazione target del 33,2. Se guardiamo poi il dato nei distretti, l'indice di presa in carico piu' alto è a Bologna Città ( 42,5%), come era prevedibile e in sintonia con le altre citta' capoluogo nella Regione, mentre negli altri distretti la media oscilla tra il 30,9% e il 34%; il distretto di Porretta Terme costituito solo da Comuni montani riesce a rispondere al 14,8% della popolazione in eta'. N. Bambini 0-36 mesi iscritti nelle diverse tipologie di servizi pubblici e privati e incidenza della presa in carico rispetto alla popolazione 0-36 mesi nei distretti /zone sociali del territorio metropolitano Distretti/Zone Bologna ,5 39,7 Casalecchio ,2 29,7 Nuovo Circondario Imolese Iscritti servizi educativi 0-36 mesi Iscritti solo nidi e sez. di nido Popolazione 0-36 mesi al 31/12/2013 % iscritti a tutti i servizi ed. sulla pop mesi % iscritti solo a nidi e sez.di nido sulla pop.0-36 mesi ,9 30,2 Pianura Est ,9 30,1 Pianura Ovest ,8 32,7 PorrettaTerme ,8 14,8 Lazzaro di Savena ,0 32,5 Totale Risultato ,2 33,2 La rete dei servizi per l'infanzia nel territorio metropolitano è per il 64 % a titolarità pubblica ( gestione dei servizi in capo a un Ente Pubblico in modalita' diretta oppure tramite appalto o concessione prevalentemente a Cooperative Sociali) e il 36% a titolarità privata ( gestione dei servizi in capo a Imprese Private o del Terzo Settore in modalita' diretta e/o con posti in convenzione con l'ente Locale). Si sottolinea un dato importante del nostro territorio che vede dal 2012 la nascita di molte Unioni di Comuni 3 e in qualche caso il conferimento alle stesse Unioni della gestione dei servizi educativi,insieme a quelli scolastici e sociali (Unione Reno-Galliera) o di alcune funzioni ad essi inerenti come ad esempio il coordinamento pedagogico distrettuale (Unione Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia). TIPOLOGIA DI GESTIONE TOTALE N. SERVIZI Incidenza % tipologia di gestione sul numero totale dei servizi PUBBLICO DIRETTO % PUBBLICO INDIRETTO 55 19% 64% PRIVATO IN CONVENZIONE 75 26% PRIVATO 29 10% 36% TOTALE % 3 Così come previste dalla L.R.21/2012: attualmente sono 7 di cui 5 coincidenti con l'ambito e il distretto
4 A sostegno delle sopraindicate caratteristiche del sistema dei servizi regionale una particolare attenzione va posta anche al costante lavoro delle équipes educative che consta di circa educatrici/educatori, 800 collaboratori e 107 coordinatori pedagogici, che con professionalità ed una costante formazione sono impegnati nella valorizzazione del sistema dei servizi educativi. Uno sguardo ai dati degli ultimi anni I dati soprariportati riguardanti l'ultimo anno educativo a disposizione offrono un quadro in generale positivo, soprattutto se confrontato con i dati a livello nazionale 4 dove la presa in carico dei bambini in eta' 0-36 mesi nei nidi e nei servizi integrativi pubblici e privati risultava nel pari al 14% circa. Se pero' allarghiamo lo sguardo ai dati degli ultimi anni vedremo che anche nel nostro territorio, così come in quello regionale, si è verificata una contrazione piuttosto consistente degli iscritti e dell'offerta educativa, in parte imputabile al calo delle nascite verificatosi dal 2010 in poi e in parte alla crisi economica che dal 2008 ha investito il paese portando un forte cambiamento al contesto sociale che vede le famiglie con bambini piccoli esprimere nuovi e complessi bisogni legati alla precarieta' del lavoro e a esigenze orarie diversificate molto piu' flessibili, famiglie spesso provenienti da altre città o paesi e quindi senza reti parentali di sostegno. Popolazione-Bambini iscritti-servizi educativi prima infanzia pubblici e privati : sintesi storica dal'anno educativo 2005/2006 Anno Educativo (dati al 31/12 di ogni anno) Popolazione 0-36 mesi VARIAZ.NE POPOLAZIONE Iscritti nei servizi educativi 0-36 mesi anni pubblici e VARIAZ.NE ISCRITTI N.servizi pubblici e privati VARIAZ.NE SERVIZI privati 2005/ / / / / / / / / Dalla tabella si evidenzia che dal 2010 al 2013, nel territorio metropolitano a fronte di un calo di bambini nati vi sono stati 651 iscritti in meno e la chiusura di 15 servizi educativi, mentre nel quinquennio erano stati realizzati 38 nuovi servizi educativi con un incremento di bambini iscritti. 4 ISTAT anno scolastico : i dati nazionali confrontabili con l'annualita' presa in considerazione in questa breve sintesi non sono ancora disponibili, ma prevedibilmente non saranno cosi modificati in una sola annualità trascorsa. 5 Anno educativo dati al 31/12/2005: 261 servizi, iscritti 6 Anno educativo dati al 31/12/2009: 299 servizi, iscritti
5 Va qui ricordato che le risorse finanziarie erogate dallo Stato 7 si sono dimostrate negli anni instabili, discontinue e sempre piu' insufficienti e che i Comuni, titolari dei servizi pubblici insieme ai gestori dei servizi privati si sono impegnati, nonostante cio', a mantenere l'offerta educativa per i bambini e le famiglie, ricercando anche soluzioni gestionali innovative e sostenibili per tentare di dare risposte ai nuovi bisogni espressi dalle famiglie senza rinunciare alla qualità. Infine nell'attuale contesto permangono elementi di incertezza e scenari in evoluzione riguardanti la normativa nazionale 8 di settore oltreché il riassetto istituzionale in corso 9 e conseguentemente la Regione non ha ritenuto opportuno l'elaborazione di un nuovo strumento di pianificazione pluriennale, ma ha comunque reputato urgente confermare alcune scelte di riferimento per orientare la programmazione territoriale dell'anno finanziario 2015 affinché, nel più breve tempo possibile, i servizi possano beneficiare dei contributi regionali, in attesa di una maggior definizione del quadro normativo. Coerentemente con quanto deliberato dalla Regione e in considerazione della funzione strategica dei servizi educativi circa la promozione del benessere per la crescita dei bambini; dell'importante sostegno svolto dai servizi stessi alle funzioni genitoriali oltre alla riduzione delle disuguaglianze sociali a favore di processi di inclusione; stante la complessità dei contesti di riferimento in termini istituzionali, finanziari,organizzativi e sociali si ritiene necessario quindi agire in continuità con le precedenti programmazioni provinciali e si conferma l'attenzione al sostegno e alla qualificazione del sistema integrato dei servizi educativi per la prima infanzia attraverso gli interventi di seguito riportati, specificando che per quanto riguarda eventuali azioni di sostegno alle famiglie, saranno recepiti i criteri di assegnazione ed i destinatari dei contributi, a seguito dell'elaborazione in atto in sede regionale: 1)SOSTEGNO ALLA QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA DEI SERVIZI PER AFFRONTARE LE TRASFORMAZIONI IN ATTO IN UN'OTTICA DI QUALITA' E SOSTENIBILITA' ATTRAVERSO LA FUNZIONE DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO E LA PROMOZIONE DI INIZIATIVE DI FORMAZIONE Obiettivo generale Sostenere il processo di qualificazione dei servizi attraverso un insieme articolato e differenziato di interventi, in particolare: 1.1. il sostegno a figure di coordinamento pedagogico sovracomunale o zonale, 1.2. il consolidamento del coordinamento pedagogico provinciale (C.P.P.), 1.3. la formazione permanente degli operatori. 7 Le attuali norme di riferimento nazionale sono la Legge n.1044 del 1971 che ha istituito i nidi d'infanzia, assegnando alle Regioni le funzioni di programmazione e orientamento ed ai Comuni la gestione, e la L.n.285/97 che in particolare all'art. 5 ha istituito i servizi integrativi (spazi bambini; centri per bambini e genitori).l'applicazione di tali norme, con le diverse storie e caratteristiche regionali, ha determinato una distribuzione disomogenea sul territorio nazionale sia dal punto di vista quantitativo e sia in riferimento alle specifiche progettualità che caratterizzano le identità di tali servizi. La promozione del piano straordinario di interventi per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi con relativo piano di finanziamento dedicato negli anni dal 2007 al 2009 compresi, ha rappresentato una importante occasione per riattivare attenzione e politiche nazionali di sostegno ai servizi per l'infanzia elevando la quota degli utenti, a livello nazionale, dal 9,5% al 14%. Tale intervento nazionale, con una programmazione organica e costante nel triennio, è stata sostituita (dal 2010) da interventi sporadici e finalizzati a specifiche progettualità. 8 Sono due i disegni di Legge attualmente in esame in Parlamento : - n Disposizioni in materia di sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino ai sei anni,l'educazione prescolare deve ricevere un'attenzione particolare e l'investimento per un'offerta di servizi educativi di qualità e del diritto delle bambine e dei bambini alle pari opportunità di apprendimento. - n Disposizioni in materia di autonomia scolastica,offerta formativa, assunzioni e formazione del personale docente,dirigenza scolastica, edilizia scolastica e semplificazione amministrativa in particolare all'art. 21 comma 1, lettera i) nel quale, tra gli obiettivi indicati, viene indicato anche l'istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni, costituito dai servizi educativi per l'infanzia e dalle scuole dell'infanzia, al fine di garantire pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali, nonché la conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, la promozione della qualità dell'offerta educativa e della continuità tra i vari servizi educativi e scolastici e la partecipazione delle famiglie ; 9 Riforma delle Province: Legge n.56/2014
6 1.1. Sostegno a figure di coordinamento pedagogico sovracomunale o zonale di servizi aggregati (art. 34, comma 1 e art. 14, comma 4, L.R. 1/2000). Obiettivi La funzione di coordinamento dei servizi per la prima infanzia, attraverso i coordinatori pedagogici, viene assicurata dai Comuni, dagli altri enti o dai soggetti gestori, così come disposto dall art. 33 della LR 1/2000 e successive modifiche. Infatti il coordinatore pedagogico (figura professionale dotata di laurea specifica ad indirizzo sociopedagogico o socio-psicologico) garantisce il raccordo tra i servizi per la prima infanzia, all interno del sistema educativo territoriale, secondo principi di coerenza e continuità degli interventi sul piano educativo ed istituzionale, per la realizzazione del sistema integrato. Il contributo ai soggetti gestori pubblici e privati che si avvalgono del coordinamento pedagogico sovracomunale o zonale costituisce uno strumento ancora necessario per confermare l importanza della funzione del coordinamento pedagogico, pertanto la Città Metropolitana sostiene l utilizzo della figura del coordinatore pedagogico, in forma aggregata, incentivando e consolidando la collaborazione tra Enti locali, tra soggetti gestori privati convenzionati, e tra tutte le tipologie di soggetti gestori, ai fini di una maggiore efficacia degli interventi e una razionalizzazione della spesa. Criteri di assegnazione delle risorse Il sostegno finanziario è previsto per: i Comuni, con popolazione inferiore o pari ai abitanti, le Unioni di Comuni, i soggetti gestori privati che coordinano servizi educativi per la prima infanzia, anche unitamente a scuole dell'infanzia, purché queste ultime non siano prevalenti. La Citta' Metropolitana potrà definire, nell ambito del programma annuale, anche in relazione alle risorse assegnate dalla Regione, ulteriori criteri che in un ottica di realizzazione del welfare e di razionalizzazione della spesa potranno richiedere una programmazione degli interventi a livello di zona sociale/distretto. Destinatari dei contributi a) Soggetti gestori aggregati, pubblici e privati, convenzionati o in appalto; b) Soggetti gestori singoli, pubblici e privati convenzionati o in appalto, se collocati in Comuni montani (si considereranno montani i Comuni come individuati dalla Delibera della Giunta Regionale n.1734/2004, in applicazione della legge regionale 2/2004). I soggetti gestori privati convenzionati o in appalto dovranno essere in possesso di autorizzazione al funzionamento e disporre dei requisiti richiesti dalla legge per l accreditamento (art. 19) Coordinamento Pedagogico Provinciale (art. 34, comma 2, e art. 14, comma 1, lettera b), L.R. 1/2000) Il Coordinamento Pedagogico Provinciale (C.P.P.) 10 - a cui partecipano i coordinatori pedagogici che seguono i nidi d infanzia, i servizi integrativi, i servizi sperimentali e le scuole d infanzia del territorio metropolitano e che è un importante luogo di elaborazione e di riflessione tecnica sui servizi per la prima infanzia - favorisce lo 10 Costituito dalla Provincia di Bologna con atto di Giunta n.107/2005
7 scambio e la riflessione sulla qualità dei servizi, la formazione permanente e l omogeneizzazione degli interventi in ambito provinciale, ora metropollitano. La Città Metropolitana intende valorizzarne il lavoro anche tramite i contributi previsti dal programma regionale, utilizzabili sia per la formazione dei coordinatori pedagogici sia per altre attività o prodotti del coordinamento, in linea con i compiti a questo assegnati. Obiettivi Programmare iniziative di formazione permanente per i pedagogisti e realizzare attività di accompagnamento nei confronti dei nuovi pedagogisti assunti o incaricati, Elaborare e realizzare progetti di formazione condivisi rivolti agli educatori dei servizi 0-3 anni, Sostenere i coordinatori pedagogici afferenti al C.P.P. nel percorso sperimentale previsto dalle Linee guida regionali ( D.G.R. n. 1089/2012) sulla auto-valutazione ed etero-valutazione della qualità del progetto pedagogico dei servizi educativi rivolti ai bambini in eta' 0-3 anni, nonchè nella realizzazione dei progetti di miglioramento individuati dalle equipes educative durante il percorso valutativo, Dare spazio allo scambio di informazioni e alla messa in rete delle esperienze realizzate nel territorio provinciale anche attraverso gli scambi pedagogici, Rafforzare l integrazione delle politiche educative con quelle scolastiche, sociali e sanitarie, attraverso il raccordo con la programmazione dei Piani di Zona coinvolgendo anche altre figure quali le figure di sistema presenti nelle zone sociali, Realizzare iniziative di documentazione che potenzino la visibilità dei servizi e della cultura dell infanzia da questi prodotta, Individuare bisogni ed elaborare proposte in merito ai programmi provinciali, Contribuire alla raccolta, elaborazione e restituzione dei dati relativi ai servizi e alla documentazione delle esperienze, Contribuire alla realizzazione di ricerche ed iniziative che promuovano la cultura dell infanzia. Destinatari dei finanziamenti In base all'art. 14, comma 1 lettera b) della L.R. 1/2000 e ss.mm., il destinatario dei finanziamenti è l Amministrazione Provinciale ora Citta' Metropolitana. Così come previsto all art. 34 comma 3 della suddetta legge., i Comuni e gli altri Soggetti gestori privati di servizi educativi in convenzione devono garantire la partecipazione dei coordinatori pedagogici al C.P.P. e, considerate le difficoltà economiche sempre maggiori in cui si trovano ad operare attualmente, la Città Metropolitana potra' definire, in sede di Programmazione annuale, il riconoscimento di quote forfettarie da trasferirsi agli Enti Locali e ai Soggetti gestori privati con posti in convenzione o in appalto che avranno autorizzato e sostenuto la partecipazione del proprio coordinatore pedagogico al C.P.P. e/o che avranno consentito al proprio coordinatore pedagogico di attuare insieme all'equipe educativa il percorso di valutazione previsto nelle Linee Guida Regionali 11 avviatosi già in via sperimentale da alcuni anni. Inoltre la Citta' Metropolitana potrà trasferire una quota simbolica ai Comuni e ai soggetti gestori privati convenzionati come riconoscimento dell impegno dei pedagogisti che parteciperanno ad eventuali progetti di formazione elaborati dal Coordinamento Pedagogico Provinciale rivolti agli operatori dei servizi educativi 0-3 anni Formazione permanente degli operatori dei nidi d infanzia, dei servizi integrativi e sperimentali (artt. 35 e 14, comma 4, L.R. 1/2000) 11 Per il dettaglio si rimanda alla delibera di Giunta Regionale n.1089 del 30/07/2012
8 Obiettivo Il primo obiettivo è la promozione e il sostegno alle iniziative di formazione permanente degli operatori dei servizi educativi 0-3 anni promosse insieme da soggetti pubblici e privati per la realizzazione del sistema educativo integrato anche alla luce della transizione generazionale che investe il sistema dei servizi all interno dei quali il ricambio del personale nei prossimi anni assumerà un rilievo significativo. Tenuto conto poi degli Indirizzi Regionali che sempre più promuovono l integrazione tra politiche sanitarie, sociali ed educative, il secondo obiettivo è rafforzare nella programmazione distrettuale relativa alle Aree Responsabilità Familiare, Infanzia, Adolescenza, Giovani, l apporto dei coordinatori pedagogici attraverso la loro competenza educativa, contributo importante per azioni di promozione del benessere, prevenzione del disagio, sostegno alla genitorialità. In questa logica, oltre a ritenere che i coordinatori pedagogici vadano coinvolti nei tavoli tematici attivati a livello zonale/distrettuale, la programmazione delle iniziative formative per i servizi educativi 0-3 anni pubblici e privati andrà raccordata tra i coordinatori pedagogici in ambito distrettuale. Coerentemente a cio', da alcuni anni si è ritenuto utile procedere, in sede di Programmazione annuale, ad una ripartizione del budget in base al numero di operatori (educatori, educatori di sostegno,collaboratori) dei servizi educativi 0/3 anni presenti nelle 7 zone sociali/distretti risultanti dall'ultima rilevazione regionale utile, garantendo cosi' a priori l attribuzione di un finanziamento certo per ogni ambito territoriale, con cui gli Enti gestori pubblici e privati in convenzione o appalto di quell'ambito possono andare a definire il Piano Formativo Distrettuale. La formazione all interno dei corsi dovrà porre attenzione inoltre alla progettazione pedagogica comprendente anche strumenti di valutazione espliciti, utili a configurare corrette procedure di monitoraggio e valutazione della qualità. Criteri/requisiti di assegnazione delle risorse I piani di formazione dovranno prevedere: - forme di aggregazione tra soggetti gestori di servizi educativi 0/3 anni, pubblici e privati, orientate allo scambio e alla definizione di obiettivi formativi comuni, funzionali a creare omogeneità sul territorio; - corsi intensivi di formazione, particolarmente in occasione dell'apertura dell'anno educativo; - corsi di formazione dilazionati durante l'anno. Destinatari dei contributi c) Comuni, singoli o associati; d) altri soggetti pubblici; e) soggetti privati accreditati ai sensi dell art. 19, convenzionati con i Comuni; f) soggetti privati scelti dai Comuni mediante procedura ad evidenza pubblica. 2) SOSTEGNO ALLA GESTIONE DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA CON PARTICOLARE ATTENZIONE A QUELLI COLLOCATI NEI COMUNI DI PICCOLE DIMENSIONI, ALLE DIVERSE FORME DI GESTIONE ASSOCIATA E ALLA PROMOZIONE DI PROGETTUALITA' / AZIONI INNOVATIVE. Obiettivo Sostenere i soggetti gestori di servizi educativi per la prima infanzia nelle spese di gestione, in considerazione degli elevati costi di tali servizi connessi all'età dei bambini, al fine di garantirne la diffusione e per promuovere
9 una pluralità di risposte alle esigenze differenziate degli utenti ed arricchire l'offerta di servizi esistenti, di forme innovative orientate ad una maggiore flessibilità ( orari e giornate di apertura, spazi,calendari ) e ad una maggiore omogenizzazione a livello di territori vicini e contigui. A tale scopo la Città Metropolitana potra' riconoscere in sede di Programmazione annuale una quota forfettaria aggiuntiva ai Comuni in grado di documentare forme di collaborazione, confronto e scambio che attestino lo sforzo e l'impegno a definire modalità condivise per la realizzazione di azioni di omogenizzazione gestionale a livello sovra-comunale, o zonale/distrettuale. Inoltre si ritiene opportuno continuare a sostenere tutte le tipologie di servizio compresi i Centri bambini e genitori quale offerta educativa fondamentale per il sostegno alla genitorialità e i servizi sperimentali approvati dal nucleo di valutazione regionale e funzionanti 12. Criteri di assegnazione delle risorse Per la determinazione del contributo si terrà conto: del numero dei bambini iscritti nei i nidi d infanzia, gli spazi bambino e i servizi sperimentali del numero medio giornaliero dei bambini frequentanti i centri bambino e genitori poiché per non in tutti i servizi è prevista l'iscrizione obbligatoria, confermando i requisiti minimi di funzionamento previsti negli Indirizzi Regionali ovvero: - un calendario di funzionamento minimo di 8 mesi - un'apertura di minimo 6 ore settimanali - una periodicità di apertura di almeno 2 volte la settimana I contributi saranno assegnati ai soggetti gestori di servizi, in modo differenziato in base anche a: criteri demografici riconoscimento di situazioni particolari dal punto di vista geografico (quali ad esempio l appartenenza a Comuni montani come individuati dalla Delibera della Giunta Regionaln.1734/2004, in applicazione della legge regionale 2/2004) valorizzazione di forme associative di Comuni per la gestione di tali servizi sostegno all integrazione dei bambini disabili; sostegno all integrazione dei bambini stranieri. La Città Metropolitana di Bologna si riserva la possibilità di definire, nell ambito del programma annuale, anche in relazione alle risorse assegnate dalla Regione, ulteriori criteri di ripartizione. Destinatari dei contributi a) Comuni, singoli o associati; b) Altri soggetti pubblici; c) Soggetti privati accreditati ai sensi dell art. 19, convenzionati con i Comuni; d) Soggetti privati scelti dai Comuni mediante procedura ad evidenza pubblica. In attesa dell approvazione della Direttiva sulle procedure per l accreditamento, si potranno concedere contributi ai soggetti gestori specificati alla lettera c) e d) che dovranno essere in possesso di autorizzazione al funzionamento e disporre dei requisiti richiesti dalla legge per l accreditamento (art. 19). 12 D.G.R.366 del 02/04/2013
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