Discorso di Mercedes BRESSO

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1 2a sessione plenaria dell'arlem Agadir, 29 gennaio 2011 Discorso di Mercedes BRESSO Copresidente dell'assemblea regionale e locale euromediterranea, Presidente del Comitato delle regioni Fa fede solo il discorso pronunciato Signor ministro, Signor sottosegretario, Signor copresidente dell'arlem, Signor presidente della regione Souss-Massa-Drâa Cari membri dell'arlem, Eccellenze, Signore e signori, è per me un piacere e un grande onore essere qui con voi nella bella città di Agadir per la seconda sessione plenaria dell'arlem, e vi ringrazio della vostra partecipazione. So che partecipare - non sempre è facile, tenuto conto dei vostri impegni. Non sarebbe stato possibile organizzare questa riunione senza l'impegno del copresidente Mohammed Boudra, al quale vorrei porgere un caloroso ringraziamento. Allo stesso modo vorrei ringraziare Brahim Hafidi,

2 presidente della regione Souss-Massa-Drâa, per la sua ospitalità, nonché tutti coloro che hanno contribuito alla preparazione di questa riunione. Esattamente un anno fa, a Barcellona, abbiamo creato l'assemblea regionale e locale euromediterranea con l'obiettivo di rafforzare il ruolo degli enti territoriali nella cooperazione euromediterranea e rendere l'unione per il Mediterraneo più tangibile e quindi più vicina ai cittadini. L'intento era anche quello di intensificare la cooperazione sud-sud e nordsud, nonché di promuovere il lancio di nuovi progetti di cooperazione. Infine, con la creazione dell'arlem si voleva consentire ai rappresentanti locali e regionali di entrare in contatto con i rappresentanti dell'unione europea, dell'unione per il Mediterraneo e di altre organizzazioni attive in questo settore. E oggi, cari colleghi, un anno dopo, a che punto siamo? Vorrei ricordare alcuni eventi chiave successivi alla creazione dell'arlem. Il 2010 è stato per l'unione per il Mediterraneo un anno di progressi, ma anche di difficoltà. Un anno di progressi poiché, malgrado la situazione politica che tutti conosciamo, il segretariato dell'upm si è comunque potuto insediare a Barcellona e l'upm ha riconosciuto la nostra assemblea, accordandoci lo status di osservatore: abbiamo potuto così partecipare alle riunioni di alti funzionari a livello tecnico e alle riunioni ministeriali settoriali a livello politico. Colgo l'occasione per ringraziare il ministro Fassi-Fihri, che ha sostenuto l'idea dell'arlem fin dall'inizio. Grazie a tale riconoscimento, la dimensione territoriale è rappresentata alle riunioni chiave e siamo associati al lancio dei progetti dell'upm. 2

3 È stato però anche un anno difficile poiché, al di là delle grandi crisi diplomatiche o delle tensioni, l'upm ha mostrato tutta la sua scarsa incisività - non lo si può negare - nel suo compito di facilitare un dialogo che resta essenziale per ogni sviluppo economico, sociale o territoriale nella regione. Il nostro Ufficio di presidenza ha reagito su questo punto con una dichiarazione approvata in ottobre. Altrove, ho preso atto con grande rammarico della lettera de dimissioni che il segretario Massa'deh ha indirizzato agli Alti Rappresentanti e, per il loro tramite, ai Ministri degli Affari Esteri degli Stati dell'unione per il Mediterraneo. Ho apprezzato il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori per l'insediamento del segretariato e confermo la volontà del Comitato delle regioni di continuare a lavorare alacremente con il suo successore per il successo della UpM a beneficio di tutti i cittadini. Nella situazione attuale bisogna tenere conto più che mai del ruolo degli enti locali e regionali. Il decentramento può contribuire allo sviluppo di tutti i territori in modo democratico, coinvolgendo le popolazioni nella gestione delle questioni che le riguardano. Può altresì consolidare il processo democratico e migliorare le relazioni tra lo Stato e i cittadini, e consente di dare uno slancio allo sviluppo economico, rafforzando così la coesione economica, sociale e territoriale. È forse un caso che i movimenti di protesta abbiano spesso origine in città o regioni lontane dai centri politici ed economici di questo o quel paese e nascano da un senso di esclusione, di non essere padroni di un destino di sviluppo economico e sociale regionale? 3

4 Ogni processo di cambiamento deve avvenire, beninteso, nel rispetto più assoluto dei diritti dell'uomo. È il dialogo che consente di andare avanti, ed è in questo modo che abbiamo fatto progredire l'arlem. Bisogna responsabilizzare tutti i livelli della società, e tutti i processi devono essere guidati dal binomio "libertà e responsabilità". Noi continueremo quindi a dare all'upm il nostro pieno sostegno politico e pratico. A livello dell'arlem non vi è tuttavia nessun motivo di dormire sugli allori. Una parte dei progressi compiuti, in particolare in termini di statuto, è avvenuta quasi "a credito". Non dobbiamo dare niente per scontato: è essenziale conferire maggiore visibilità al lavoro della nostra Assemblea, garantire un seguito adeguato al nostro impegno e fornire un'assistenza più puntuale in modo da intensificare la nostra partecipazione ai lavori delle commissioni. Vi invito ad utilizzare appieno gli strumenti a nostra disposizione, in particolare facendo leva sulla capacità delle associazioni territoriali di organizzare eventi tematici per tutto l'anno, così da facilitare la nostra conoscenza reciproca e stimolare le possibilità di cooperazione tra le nostre città e le nostre regioni. È tramite l'arlem che possiamo contribuire a migliorare la governance nello spazio euromediterraneo, poiché dobbiamo e possiamo facilitare un processo di partenariato tra tutti i livelli di governo. Cari colleghi, nel complesso questo è un bilancio onorevole per il nostro primo anno di lavoro, ma c'è ancora molto da fare. Vorrei che approfittassimo di questa giornata per riflettere sulle attività future 4

5 dell'arlem, sui temi che dovremmo affrontare ma anche sui progetti che potremmo lanciare e sul seguito pratico che intendiamo riservare alle relazioni che adotteremo oggi. Vorrei invitare tutti i presenti a riflettere. Vi incoraggio a sfruttare l'opportunità offerta dalla presenza, in questa sede, dei rappresentanti di circa 43 paesi. Scambiamoci idee e buone pratiche e diamo vita a cooperazioni e progetti comuni. Sono lieta che Rafiq Husseini, Segretario generale aggiunto dell'upm responsabile delle risorse idriche, sia oggi tra noi, poiché potrà informarci sui lavori del segretariato di Barcellona e indicarci le modalità per contribuirvi dal punto di vista degli enti territoriali. Il segretariato svolge un ruolo di primo piano nel lancio dei progetti, poiché ha il compito di individuarli e poi di assicurarne il finanziamento. Cari colleghi, vorrei ringraziarvi ancora una volta per l'impegno con cui avete portato avanti il nostro progetto comune. Vi auguro un'ottima giornata di lavoro e auspico che nel 2011 continueremo a lavorare insieme per realizzare progetti comuni che contribuiscano a promuovere la cooperazione, la stabilità e la prosperità nel Mediterraneo, pur sullo sfondo di una situazione internazionale estremamente tesa. Grazie per l'attenzione. 5