PERCORSI FORMATIVI PER ADULTI. II/ Self Marketing. Associazione di volontariato RaccontarsiRaccontando
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- Claudio Fiori
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1 PERCORSI FORMATIVI PER ADULTI II/ Self Marketing 1
2 Signore, insegnami ad intraprendere un nuovo inizio, a rompere gli schemi di ieri, a smettere di dire a me stesso non posso quando posso, non sono quando sono, sono bloccato quando invece sono totalmente libero. 2
3 Vogliamo autorealizzarci, conseguire il successo, ossia la meta prefissataci? Conoscersi bene:p.di forza e p.deboli Definire e portare avanti progetti di miglioramento personale. Saperci proiettare all esterno, relazionare, comunicare. 3
4 RELAZIONE - REALIZZAZIONE DI SE O SI VIVE SOLI (ci si autoalimenta e ci si consuma) O SI VIVE SCAMBIANDO E SVILUPPANDO LA NOSTRA UMANITA 4
5 Il rapporto con gli altri è indispensabile per: la nostra realizzazione personale la manutenzione del ns. capitale umano lo sviluppo delle ns.potenzialità e per Vivere senza un PREZZO imposto, Ma con un VALORE da far apprezzare 5
6 L informazione è ciò che raccogliamo attraverso i sensi, che condiziona ed è condizionata dalla conoscenza e dalla cultura. La conoscenza è costituita da ciò che sentiamo, vediamo,sappiamo, ricordiamo, nonché da informazione ed emozione 6
7 CHI NON COMUNICA, NON ESISTE o sceglie di non esistere nel sociale L abito FA il monaco C è fumo senza arrosto 7
8 Per la riuscita sociale l unica qualità esistente è quella percepita come tale dall utente. Una qualità non riconosciuta come tale è inutile,inesistente Qualche esempio.. 8
9 Possiamo invocare scusanti valide: per alcuni nostri comportamenti? per alcune nostre caratteristiche? per come gestiamo la nostra immagine? 9
10 Non mi apprezzano per quel che valgo Gli altri non mi capiscono OPPURE Non sono ancora riuscito a far capire quanto valgo Devo sperimentare altri modi per far capire agli altri ciò che intendo dire o chiedere??????????? 10
11 La via più certa per assicurarsi il futuro, sia in termini professionali che di qualità della vita è.. 11
12 ..Scegliere che tipo di persona si vuole essere. E farlo capire agli altri Come? 12
13 Come? Applicando a noi stessi la disciplina del marketing. Ovvero, considerare noi stessi come un prodotto o un servizio da offrire agli altri 13
14 Per farlo occorrono tre disposizioni di base: intelligenza (quale?) pensiero completo, a rete gusto del mettersi in gioco (vivere per tentativi) 14
15 Intelligenza o intelligenze? Due classificazioni A) Intelligenza:»accademica»pratica»sociale»interpersonale»emotiva 15
16 Intelligenza o intelligenze? B) Intelligenza:»logico-matematica»linguistico-verbale»musicale»corporale-cinestetica»spaziale»sociale»intrapersonale»naturalistica 16
17 MARKETING E l arte di individuare e sviluppare la domanda di un prodotto o servizio per venderlo e ricavarne un utile. Richiede lo studio e la scelta dei comportamenti da adottare per programmare, realizzare, controllare le relative attività 17
18 SELF MARKETING E studiare e scegliere i comportamenti più adatti per programmare - realizzare - controllare le nostre attività con gli altri, per. Per conseguire obiettivi ed aspirazioni personali 18
19 MARKETING Ognuno di noi, non se ne rende conto, ma spessissimo fa azioni di marketing 19
20 Il marketing può anche essere considerato un sforzo ben orchestrato volto a cambiare il comportamento della gente. Come tale è un esercizio di potere e come tale rientra nell ambito dell etica. 20
21 Il self marketing è una disciplina che mira all evoluzione armonica e completa dell essere umano. Si ispira al marketing mix ed alle sue componenti: le 6 P di Philip Kotler 21
22 Marketing mix Le 6 P di Philip Kotler: 1) Prodotto 2) Prezzo 3) Posto 4) Promozione 5) Potere 6) Pubbliche relazioni 22
23 Marketing mix personale Le mie 6 P 23
24 Marketing mix personale 1) Io come prodotto (servizio) 2) Il mio prezzo 3) Il mio posto 4) La mia promozione 5) Il mio potere di scambio/influenza 6) Le mie pubbliche relazioni 24
25 Il marketing di sé è un approccio olistico : viversi come un prodotto Un prodotto, può esistere, se soddisfa un bisogno o un desiderio del mercato di riferimento 25
26 Per viversi come un prodotto è necessario seguire i principi del marketing mix: a) il mercato: i nostri interlocutori saperli interpretare, comprendere, relazionarcisi b) il prodotto: autoanalisi, approfondimento c) la confezione: aspetto, forma fisica, abbigliamento, comunicazione non verbale d) il prezzo: il denaro, saperlo gestire e) la promozione: vendere il nostro punto di vista, convincere a... 26
27 Viversi come un prodotto IL MODELLO DELLE 5 V (da R e ML Varvelli) Vitalità Vivibilità Visibilità Vestibilità Verbalità --> il prodotto --> indice di qualità --> la distribuzione --> la confezione --> la promozione 27
28 Le 5 V Vitalità (la sorgente, l energia, la volontà) La vecchiaia non è un età anagrafica, ma dello spirito: si è vecchi quando si affrontano problemi nuovi con pensieri vecchi 28
29 Le 5 V Vivibilità (qualità della vita, rispetto di sé e degli altri) Chi mangia bene, pensa bene 29
30 Le 5 V Visibilità (la presenza, il segnale) Alcuni sono nella luce, altri nell ombra.. Vediamo solo i primi; gli altri nessuno li vede. 30
31 Le 5 V Vestibilità (il segno, lo stile) Non si ha mai due volte la possibilità di lasciare la prima impressione. 31
32 Le 5 V Verbalità (il messaggio) Il saggio non dice tutto quello che pensa ma pensa tutto quello che dice 32
33 Viversi come un prodotto è anche: essere consapevoli, avere una buona autostima, (*) adottare un atteggiamento lucido e disincantato verso noi stessi. 33
34 Io penso a me stesso e mi vedo. Gli altri mi vedono e mi attribuiscono Io, come compromesso fra il mio io e il mondo L immagine di sé 34
35 L immagine di sé Come ci giudichiamo? L autostima 35
36 Autostima E la valutazione, l opinione che abbiamo di noi stessi. E il valore che diamo al nostro essere. E come affrontiamo il giudizio degli altri 36
37 una bassa autostima comporta: Timidezza, insicurezza, senso di inferiorità, paure varie ed eccessive, incapacità di controllo delle emozioni, difficoltà nei rapporti con gli altri, paura di essere giudicati, frustrazione, rabbia, stress, dipendenza, senso di colpa, oblatività, gelosia, tendenza a rimandare ecc. ecc. 37
38 una bassa autostima a volte è mascherata/compensata da: aggressività,, competitività eccessiva, scatti di rabbia,, irrequietezza, ostentazione, perfezionismo, falso orgoglio 38
39 Le cause primarie di una bassa autostima possono essere: Problemi infantili (rapporti con genitori, ambiente) Traumi psicologici Violenze fisiche o psichiche Depressione Incomprensioni Insuccessi 39
40 Autostima Semplificando, deriva da due tipi di fonti: Possesso di capacità / competenze (consapevolezza di saper fare bene quel che si sa fare prevalentemente soggettivo) Possesso di caratteristiche più o meno apprezzate ( prevalentemente esterno: stereotipi ecc.) 40
41 Se è un problema di competenze limitate, applicarsi per accrescerle o ridurre standard autovalutativi troppo elevati. Se è un problema di giudizi sociali svilenti, occorre un miglior trattamento da parte degli altri, ma anche rafforzarsi, incentivando e coltivando un senso di orgoglio per tali attributi. 41
42 E, in ogni caso, rafforzarsi individuando e valorizzando i propri successi passati e quelli anche piccoli quotidiani 42
43 L immagine di sé Come la si comunica? 43
44 COMUNICARE Non è solo parlare, anzi. E stato statisticamente calcolato che la comunicazione è composta da:»scrivere 9%»Leggere 16%»Parlare 35%»Ascoltare 40% 44
45 Ma quale tipo di ascolto? Ascolto passivo? Ascolto selettivo? Ascolto attivo? Ascolto riflessivo? 45
46 L ascolto attivo E fatto di 5 passaggi: contenuto finalità comunicazione non verbale dell altro comunicazione non verbale propria e filtri emotivi partecipazione, senza giudizi 46
47 I vantaggi di un ascolto attivo Minori incomprensioni e maggior apertura e fiducia da parte dell altro QUINDI maggiore autostima e fiducia in sé 47
48 La Comunicazione è composta da: contenuto --> espresso con linguaggio verbale, cioè con le parole relazione --> stabilita con linguaggio paraverbale (volume, tono,timbro, ritmo, vocalizzi) e non verbale (espressioni facciali, gestualità, postura, prossemica) 48
49 L efficacia di una conversazione è data: 7% dal contenuto verbale 38% dal linguaggio paraverbale 55% dal linguaggio non verbale 49
50 Il risultato di ciò che si comunica è nella risposta del nostro interlocutore 50
51 L importanza della relazione (non verbale e paraverbale, ossia il 93% del messaggio ) è direttamente proporzionale all importanza del rapporto che si vuol stabilire E delicatissima quindi se il rapporto in questione è da costruire, o è teso, o è negativo 51
52 Un uomo deve imparare molte cose, e quando non è più in grado d imparare diventa uno qualunque 52
53 Se non possiamo fare grandi cose, possiamo sempre fare piccole cose alla grande 53
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