L importanza dell ascolto per il paziente cronico e la sua famiglia
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1 L importanza dell ascolto per il paziente cronico e la sua famiglia Dott.ssa Anna Maria Castignani Psicologa, Psicoterapeuta Università di Roma Tor Vergata
2 Sapere veramente quello che succede quando magari gli adulti non te lo vogliono dire per non farti spaventare però magari i bambini vogliono sapere la verità Martina, 7 anni
3 Pensare di poter nascondere a un bambino gli eventi difficili o dolorosi della vita è un illusione in cui noi adulti cadiamo spesso: possiamo nascondere l evento, ma non le emozioni che lo accompagnano dentro di noi adulti, soprattutto se facciamo finta di niente. I bambini le percepiscono benissimo senza però capirne le cause e il senso, restando così disorientati e confusi non solo sulla realtà esterna, ma anche sulla loro stessa percezione delle cose e quindi sulla loro realtà interna. A. Marcoli, Il bambino lasciato solo
4 La nostra risposta alla comunicazione del bambino lo aiuta a dare un senso ai suoi sentimenti.
5 Quando un bambino deve elaborare delle emozioni, ha bisogno di un adulto empatico che gli offra un ascolto di qualità e molta comprensione. In altre parole, ha bisogno di un adulto che faccia il massimo sforzo per immaginare come il bambino veda le cose in ogni momento, un adulto, insomma, che si prende il tempo di mettersi nei panni del bambino.
6 E inevitabile, per tutti gli esseri umani, attraversare momenti per cui le emozioni diventano troppo difficili e troppo intense Ora, come il cibo, alcune emozioni hanno proprio bisogno di essere digerite I bambini non sono dotati di strategie sofisticate per sopportare e gestire le proprie emozioni intense o troppo difficili. Non hanno le risorse interne per pensarle, o per regolare il proprio livello interno di eccitazione emotiva.
7 Se, sin dall infanzia, il bambino sente che i genitori capiscono ciò che prova e quindi non giudicano i suoi sentimenti (neanche quelli negativi), egli può essere facilitato a manifestare e a comunicare le proprie emozioni. Il genitore che stimola il figlio a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, i propri bisogni e i propri desideri, lo aiuta a costruire il proprio vero Sé.
8 Mamma: cosa sono i pensieri? Bernardo: boh! Mamma: dove stanno? Bernardo: qui (indica la sua testa) Mamma: a cosa pensano i bambini? Bernardo: alle mamme Mamma: e le mamme, a cosa pensano? Bernardo: Scoppia in una risata. E ovvio, ai figli. A che cosa devono fargli da mangiare quando tornano a casa, a quale gioco gli devono regalare, a fargli le coccole. A loro, no!?
9 Il modo migliore per aiutare un bambino in difficoltà è quello di offrire aiuto ai suoi genitori.
10 Se l adulto ha fiducia in sé, può aiutare il bambino a trasformare un evento negativo in un momento positivo del suo sviluppo. I bambini sono molto tolleranti verso le mancanze, gli errori o le gaffe di quelli che amano se sono sinceri in ciò che fanno. Al contrario il silenzio, i segreti, le menzogne li sconvolgono, lasciandoli soli e disarmati davanti alla prova. Non potendo allora superarla, rischiano di rimanere bloccati nelle loro domande senza risposta, in una disperazione destinata a durare, accentuata dalla perdita di fiducia nelle proprie capacità di pensare e in quella degli adulti di dar loro una mano. A. Marcoli, Il bambino lasciato solo
11 E difficile per i genitori mantenere la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità di proteggere, guidare ed educare i figli se questi sono malati.
12 La sofferenza rende i genitori fragili e muti e i bambini, spaventati da questa fragilità, non chiedono nulla. Si instaura così un circolo vizioso in cui le parole, le emozioni e le parole per le emozioni sono sequestrate dalla malattia.
13 I genitori hanno bisogno di essere aiutati a riacquistare la fiducia in se stessi per accogliere il sentire del bambino senza esserne terrorizzati.
14 I genitori apprezzano soprattutto chi offre loro una spiegazione dei problemi che stanno affrontando, consentendo loro di diventare più consapevoli delle cose che, solitamente già fanno d intuito D.W. Winnicott
15 Se qualcuno è disposto ad ascoltare le lacrime della madre quello sarà anche il momento in cui la madre sarà in grado di ascoltare il pianto del suo bambino. Fraiberg et al., 1980
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19 Se i genitori sono meno spaventati, i bambini hanno meno paura di chiedere: la loro infanzia può continuare a essere l età dei perché.
20 I libri possono aiutare, adulti e bambini, a trovare le parole giuste.
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24 Ricette per i genitori: Non facili, né veloci.
25 E importante che il bambino senta che può fare domande sulla sua condizione I bambini non hanno bisogno di risposte certe ma della possibilità di condividere pensieri e preoccupazioni Si può rispondere: non lo so ma ti prometto di pensarci
26 Ci si può correggere: ieri ti ho dato una risposta frettolosa, ci ho pensato meglio E utile che il bambino ascolti gli adulti ragionare a voce alta sulle possibili soluzioni dei problemi che lo riguardano E auspicabile che il bambino non debba pensare di essere un fastidio per gli adulti di riferimento (es: insegnanti)
27 E importante chiamare le cose con il loro nome: usarne un altro vuol dire rimandare, e spesso rendere più complicata, una spiegazione semplice E importante valorizzare (e mostrare di apprezzare) le differenze
28 E un guaio per il bambino dover rassicurare il genitore A volte è necessario offrirsi come cibo sostitutivo e piacevole Il senso di colpa è un pessimo consigliere
29 Per tirar su un bambino serve tutto un villaggio Proverbio africano
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