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1 La responsabilità professionale nel lavoro in équipe La responsabilità professionale nell assistenza domiciliare nelle cure palliative ASL MONZA a cura di S. Fucci - giurista e bioeticista - - sefucci@tiscali.it Le modalità dell assistenza domiciliare nelle cure palliative nel testo del DDL sulla Terapia del dolore approvato dalla Camera il art. 1 L assistenza deve essere prestata attraverso un équipe multiprofessionale specializzata in cure palliative che definisce un programma di cura individuale per il paziente e per la sua famiglia nel rispetto dei principi fondamentali di cui all art. 1.3 del DDL. 1

2 Le modalità dell assistenza domiciliare nelle cure palliative nel testo del DDL sulla Terapia del dolore approvato dalla Camera il art. 5 La rete di cure palliative, coordinata da un dirigente medico, si articola, tra l altro, in un équipe multiprofessionale che garantisce l assistenza domiciliare e, quindi, anche il controllo della situazione clinica individuale del paziente. L èquipe multiprofessionale specializzata in CP nel testo del DDL sulla Terapia del dolore approvato dalla Camera il art. 7 L équipe, che opera nella rete, è composta da un medico e da un infermiere esperti in cure palliative, dal paziente e dal suo medico di base. L équipe è integrata con la partecipazione di altre figure professionali esperte in CP, tra cui il fisioterapista, l assistente sociale, e lo psicologo. 2

3 I compiti dell èquipe multiprofessionale specializzata di base nel testo del DDL sulla Terapia del dolore approvato dalla Camera il art. 7 L èquipe, preso in carico il paziente, in accordo con il medico di base o con il precedente curante ospedaliero, formula un programma individualizzato e multidimensionale per la cura globale del malato, redige una cartella clinica, verifica la qualità delle cure prestate, somministra la terapia del dolore, svolge una funzione di supporto psicologico, Requisiti e criteri di qualità per le cure domiciliari prestate dell èquipe multiprofessionale nel testo del DDL sulla Terapia del dolore approvato dalla Camera il art. 13 Tra i requisiti previsti dal DDL per le unità di CP: la carta dei servizi, il protocollo di accoglienza, un piano programmatico di riunioni di équipe per la valutazione delle condizioni del paziente, la programmazione di accessi minimi settimanali (due medici e tre infermieristici), la reperibilità 24 ore su 24 dell èquipe, un piano assistenziale concordato con il paziente e i suoi familiari. 3

4 I principi etici e giuridici rilevanti nel lavoro in équipe Il lavoro in èquipe per un comune obiettivo (cure palliative, ad esempio) presuppone forme di collaborazione tra più professionisti che si fondano sul principio etico e giuridico dell autoresponsabilità ciascuno degli attori deve rispettare le regole dell arte e risponde della loro violazione - e su quello dell affidamento ciascuno, in linea di principio, confida sul fatto che gli altri rispettino le regole cautelari proprie della loro disciplina. Il fondamento del principio di affidamento - rispondere in modo corretto all esigenza di specializzazione nelle cure; - non costringere ciascuno a rivedere e controllare sempre quanto fatto dagli altri nell ambito delle loro competenze; - rispettare il principio costituzionale della responsabilità penale personale anche nelle forme di collaborazione con divisione dei compiti. 4

5 I limiti nell applicazione del principio di affidamento Il principio di affidamento, peraltro, non può essere correttamente invocato in presenza di evidenti circostanze che costituiscono concreti e rilevabili indizi di un (evitabile) comportamento altrui non rispettoso delle regole cautelari proprie della sua disciplina e, quindi, potenzialmente rischioso per il paziente. I limiti nell applicazione del principio di affidamento Il principio di affidamento, ancora, non può essere correttamente invocato qualora vi sia un soggetto (il cd. capo-èquipe) che, per la sua posizione gerarchica e/o funzionale, abbia l obbligo giuridico di controllare e coordinare l operato dei suoi collaboratori. 5

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