REGOLAMENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI.

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1 Comune di Trevi Perugia Servizi sociali REGOLAMENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI. ART. 1 Principi ispiratori 1. I Comuni degli Ambiti Territoriali 6, 8 e 9 della Regione Umbria in ottemperanza all attuale normativa e nell attuazione degli indirizzi di politica sociale statale e regionale : a) garantiscono al minore protezione, tutela e diritti ed in particolare quello che è il diritto essenziale del minore: quale il diritto all educazione nell ambito della propria famiglia (L. n. 184/83, art. 1). b) Individuano quale primo compito istituzionale quello di sostenere, con la propria azione, la famiglia e, qualora questa temporaneamente in difficoltà, sia quello di provvedere ad assicurare al minore cura ed educazione per il tempo necessario alla famiglia d origine di ristabilirsi e recuperare le sue funzioni genitoriali. c) promuovono e sostengono l affidamento familiare, riconoscendone l alto valore di solidarietà e di crescita civile e sociale della Comunità. 2. Il Comune di Foligno (Capofila dell Ambito Territoriale n.8), il Comune di Spoleto (capofila dell Ambito Territoriale n. 9), il Comune di Norcia (Capofila dell Ambito Territoriale n.6) e la A.S.L. N 3 della Regione Umbria, hanno definito un protocollo d intesa in materia di Adozione nazionale ed internazionale e di Affidamento familiare, nel rispetto 1

2 degli indirizzi regionali e della deliberazione di G. R. n. 547/2001, ed hanno istituito un Servizio Affido Interambito. 3. Il suddetto Servizio è costituito da un Équipe territoriale formata da Assistenti Sociali degli Ambiti Territoriali n 6, 8, 9 e da Psicologi della ASL N. 3. L Equipe è coordinata dal Comune di Foligno, individuato come Ente responsabile del Servizio. 4. Il Servizio è impegnato sia ad incrementare i livelli di tutela dei minori e delle famiglie, nella duplice funzione di aumentare l efficienza del sistema e di rispondere a nuovi bisogni di accoglienza, sia alla gestione integrata delle competenze previste, in accordo con la ASL N. 3 per l individuazione di strumenti, procedure e protocolli operativi, all interno della rete dei servizi socio-sanitari del territorio ed in collaborazione con l autorità giudiziaria minorile (Giudice Tutelare e Tribunale dei Minorenni). ART. 2 Riferimenti Normativi 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi de : - la Legge 4 maggio 1983 n. 184 disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; - la Legge 31 dicembre 1998 n. 476 ratifica ed esecuzione della convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale sottoscritta all Aja il 29 maggio 1983; - la legge N. 328/2000 legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali ; - la Legge 28 marzo 2001 n. 149 modifiche alla Legge 184/83 nonché al titolo ottavo del libro I del codice civile ; - il Decreto Legislativo 151/2001 testo unico delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità a norma dell art. 15 della Legge 53/2000 ; 2

3 - Legge regionale 3/97 del Piano Sociale Regionale , - le DD.GG.RR. n. 324/2001 e 547/2001 con le quali sono stati adottati i Protocolli organizzativo, metodologico e operativo in materia di adozioni internazionali, nazionali e affidamento familiare; - la D.G.C. n. 55 de con la quale si è aderito ai Protocolli organizzativo, metodologico e operativo in materia di adozioni internazionali, nazionali e affidamento familiare; - la D.G.C. n. 45 del con la quale è stato istituito il Protocollo d Intesa tra il Comune di Foligno Capofila per l Ambito territoriale n.8, il Comune di Spoleto Ambito territoriale n.9 e il Comune di Norcia Ambito territoriale n. 6, al fine di realizzare una Équipe multidisciplinare Interambito in materia di affidamento familiare, tutela dei minori a rischio, prevenzione dell abbandono. - la D.D. n del Costituzione dell équipe operativa territoriale inter Ambito (Foligno, Spoleto, Norcia) per l affido familiare ai sensi delle DD.GG.RR. nn. 324/2001 e 547/2001. Art. 3 Definizione 1. Il presente Regolamento disciplina le procedure, il funzionamento ed i compiti del Servizio di Affidamento Familiare, messo in atto dai Comuni dell Interambito Territoriale (Ambiti Territoriali 6, 8, 9) della Regione Umbria, dimensione territoriale dell ASL N. 3. Il Comune di Foligno viene individuato come Ente responsabile del Servizio. Art. 4 - Finalità 1. Lo scopo generale dell Affidamento Familiare è di garantire al minore, temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, il diritto di crescere all interno di un nucleo familiare, nelle condizioni migliori per un sano sviluppo psico-fisico, in alternativa ad un ricovero in istituto o in 3

4 altra struttura comunitaria. L Affidamento Familiare è un intervento di norma temporaneo e prevede il collocamento presso una famiglia o persona affidataria ritenuta in grado di provvedere alla cura, al mantenimento, all'educazione, all istruzione del minore affidato. Art.5 Obiettivi 1. Gli obiettivi generali da perseguire sono: il ricongiungimento del minore con il proprio nucleo familiare, la rimozione delle cause o degli ostacoli che ne hanno determinato l allontanamento, una valida e significativa alternativa all istituzionalizzazione. 2. Inoltre gli Enti locali si propongono la diffusione della cultura dell affidamento familiare nelle comunità territoriali, attraverso iniziative di pubblicizzazione e di sensibilizzazione dell opinione pubblica mirate al reperimento di risorse e alla realizzazione di una banca delle famiglie affidatarie, alle quali vanno assicurate informazione, formazione e sostegno. Art. 6 - Collocazione funzionale e gestione 1. Ogni Amministrazione Comunale realizza l affidamento familiare su intervento del servizio sociale territoriale e/o dell Ufficio di Cittadinanza e attraverso l attività stabile e continuativa dell Équipe Affido Interambito, istituita, nel rispetto della deliberazione di G. R. N 547/2001, che prevede la costituzione di un Servizio Affidi ed Adozioni, articolato in diverse équipes. 2. Il Servizio di Affidamento Familiare è gestito dall Équipe Affidi secondo le modalità operative previste nel Protocollo d intesa tra il Comune di Foligno, il Comune di Spoleto e il Comune di Norcia, rispettivamente Comuni Capofila degli Ambiti territoriali n. 8, 9, La sede dell équipe affidi interambito è situata presso l Area Diritti di Cittadinanza del Comune di Foligno. L équipe affidi articola la propria 4

5 attività su tre sedi operative in corrispondenza dei rispettivi ambiti: per l ambito n. 8 a Foligno, per l ambito n. 9 a Spoleto e per l ambito n. 6 a Norcia. Art. 7 - Competenze 1. Il Servizio Sociale territorialmente competente provvede: - a documentare la situazione di pericolo o di pregiudizio riguardante il minore predisponendo una relazione approfondita all'equipe affido.(allegato sub.a); - ad elaborare un Progetto di Affidamento familiare in collaborazione con l Equipe Affidi (allegato sub B); - a elaborare progetti di sostegno psico-sociale a favore del minore e della sua famiglia d'origine anche attraverso l'intervento dei servizi di secondo livello; - a disporre l affidamento, mediante gli opportuni percorsi amministrativi, previsti dalla legge e richiamati all'art.5 del presente regolamento; - a riferire al Giudice Tutelare o al Tribunale per i Minorenni ( a seconda del tipo di provvedimento) del luogo in cui il minore si trova, ogni evento di particolare rilevanza. 2. L Équipe Affidi provvede: - alla sensibilizzazione ed alla promozione dell istituto dell Affido Familiare, anche in collaborazione con le realtà dell'associazionismo e del volontariato; - alla realizzazione ed aggiornamento di una banca dati delle famiglie e dei singoli disponibili all affido; - alla conoscenza, informazione ed alla formazione degli affidatari; - agli abbinamenti tra gli affidatari ed il minore; 5

6 - all individuazione del Progetto di Affidamento familiare in collaborazione con il Servizio Sociale proponente (Allegato sub B); - a sostenere e monitorare il Progetto di Affidamento familiare predisposto;(allegato sub c) - al sostegno individuale e di gruppo delle famiglie affidatarie; - predispone, per gli operatori, spazi per l'autoformazione, la riflessione, l'approfondimento delle esperienze in atto e della metodologia di lavoro. Art. 8 - Modalità dell Affido 1. Affido Consensuale Qualora il percorso dell Affidamento venga condiviso anche dalla famiglia d origine (o da coloro i quali esercitano la potestà genitoriale), questi viene disposto dal Servizio Sociale locale sentito anche il minore di anni 12 ( e se opportuno anche di età inferiore), e reso esecutivo dal Giudice Tutelare. 2. Affido Giudiziario Laddove venga a mancare il consenso dei genitori (o di coloro che esercitano la potestà genitoriale), l Affidamento viene proposto dal Servizio Sociale locale e reso esecutivo dal provvedimento del Tribunale per i Minorenni. I suddetti organi saranno periodicamente aggiornati sull andamento del programma all interno del quale devono essere necessariamente indicati tempi e modi dell esercizio dei poteri riconosciuti agli affidatari, modalità e frequenza degli incontri con la famiglia d origine, data presumibile della durata dell affido. 6

7 3. Affido a regime residenziale (tempo pieno) Il minore vive stabilmente con la famiglia affidataria con rientri e contatti con la famiglia d origine sulla base del Progetto di Affidamento Familiare. 4. Affido diurno (tempo parziale) Il minore necessita del sostegno di un altro nucleo familiare solo per qualche ora al giorno, per il fine settimana, per le vacanze, per periodi brevissimi in situazione di emergenza. Art. 9 - Doveri della famiglia affidataria 1. La famiglia affidataria si impegna a : - accogliere presso di sé il minore e provvedere al suo mantenimento alla cura educazione e istruzione assumendo le necessarie attenzioni psicologiche, affettive e materiali ; - seguire le indicazioni stabilite dall autorità affidante, mantenendo i contatti con gli operatori ed informandoli di ogni difficoltà insorgente; - assicurare la massima discrezione circa la situazione del minore in affido e della famiglia d origine; - agevolare i rapporti tra il minore e i suoi genitori; - accettare le disposizioni del presente regolamento; - partecipare agli incontri di sostegno e formazione Art Doveri della famiglia d'origine 1. La famiglia d'origine si impegna a : 7

8 - Rispettare le modalità degli incontri con il minore, previamente concordate con gli operatori, nel rispetto delle esigenze del minore e/o delle eventuali prescrizioni dell autorità giudiziaria - favorire il rientro del minore in famiglia in sintonia con il progetto del Servizio affidante; - seguire il progetto di sostegno psico-sociale predisposto dal Servizio sociale territoriale in collaborazione con i servizi di secondo livello. - accettare le disposizioni del presente regolamento; - compartecipare alle spese relative alla necessità quotidiane del minore, secondo la valutazione del servizio sociale di riferimento e in base alle modalità previste nel progetto individualizzato di affido. Art. 11 Durata e termine dell Affidamento Familiare 1. L affidamento familiare ha durata temporanea, non può superare i due anni ed è prorogabile dal Tribunale per i Minorenni, qualora la cessazione rechi pregiudizio al minore. 2. L affidamento familiare cessa qualora siano venute meno le condizioni che lo hanno determinato e comunque quando la prosecuzione di esso crei pregiudizio al minore, con provvedimento della stessa autorità che lo ha predisposto. Art. 12 Assicurazione 1. Ogni singola Amministrazione comunale, che ha in carico il minore, provvede a stipulare la polizza assicurativa idonea a coprire i rischi da infortuni o da danni subiti o provocati dai minori in affidamento. Art Contributi per le famiglie affidatarie. 1. Per l'affidamento familiare, come previsto dalla L. 184/83, viene erogato, da parte dell Amministrazione Comunale che ha in carico la 8

9 tutela del minore, un contributo economico nelle seguenti misure e compatibilmente con le risorse stanziate nel Bilancio di previsione annuale di ciascun Comune : - Da un minimo di 300 ad un massimo di 400,00 mensili per affido eterofamiliare, a regime residenziale - Da un minimo di 7,50 ad un massimo di 10,00 giornalieri per affido diurno o part-time. 2. In entrambi i casi l importo esatto del contributo verrà stabilito concordemente tra la famiglia affidataria ed il servizio Affido / Assistente sociale di riferimento in base alla situazione economica della famiglia e alle esigenze del minore. 3. Per le famiglie affidatarie sono, altresì, previsti contributi una tantum per far fronte a documentate spese straordinarie a favore del minore. 4. Per le famiglie affidatarie che siano parenti del minore, tenuti per legge al mantenimento, la concessione del contributo è subordinata all'esistenza di una situazione economica disagiata facendo riferimento ai singoli regolamenti comunali. Art. 14 Entrata in vigore 1. Il presente Regolamento entra in vigore dal momento della piena esecutività della relativa deliberazione. 2. Gli importi dei contributi di cui all articolo 13 entreranno in vigore dal 1 gennaio Testo approvato dal Consiglio Comunale con atto n. 34 del 4 agosto

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