Diossine nel latte e nell aria di Brescia e inceneritore Asm-A2A di Marino Ruzzenenti

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1 IIIe Giornate Italiane Mediche per l Ambiente Inquinamento delle Catene Alimentari e Salute Globale Genova 11 e 12 dicembre 2008 Diossine nel latte e nell aria di Brescia e inceneritore Asm-A2A di Marino Ruzzenenti

2 Brescia: quadro riassuntivo Caffaro Centro storico Sito inquinato nazionale Inceneritore Asm

3 Flash-back storico: indagini sui terreni prima dell entrata in funzione dell inceneritore Asm (1998) Valori delle diossine: - nell intorno del sito Inceneritore: < 10 ngteq/kg - nel futuro sito Caffaro : > 10 ngteq/kg Caffaro Inceneritore Asm

4 Asl di Brescia, 1998: dovrà essere proseguita l opera di monitoraggio ambientale dal punto di vista generale attraverso: - periodico ricampionamento dei punti della zona attorno all impianto finora prelevati [ ] il prossimo campionamento è prevedibile per la fine 1999 MA NON SE NE FARA PIU NULLA Valori dei PCB: - nell intorno del sito Inceneritore: > 1 < 60 μg/kg; valore medio 26 μg/kg - nel futuro sito Caffaro : > 60 μg/kg; valore medio 477,4 μg/kg Caffaro Inceneritore Asm

5 Quelle indagini fecero emergere, nel 2001, il grave inquinamento da diossine e PCB del sito Caffaro L industria chimica Caffaro fu l unica produttrice di PCB, per circa 50 anni, per di più in un contesto urbano: ha sversato, attraverso lo scarico, PCB (10 kg/die), diossine, mercurio in una roggia utilizzata per decenni per l irrigazione.

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8 Le indagini dell Arpa sui suoli del sito inquinato di interesse nazionale Brescia-Caffaro I dati sono relativi alle concentrazioni medie rilevate in 4-5 campioni di cm di profondità su aree mediamente di 150 metri di lato (a Seveso la diossina interessò i primi 7 cm) Le diossine sono state rilevate fino a ngteq/kg (limite 10 ngteq/kg) I PCB sono stati rilevati fino a μg/kg (limite 1, alzato a 60 μg/kg dal Dlgs 152/06)

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13 La popolazione di Brescia in generale presenta significative concentrazioni di diossine nel sangue FONTI: -Luigi Turrio-Baldassarri, Vittorio Abate, Chiara Laura Battistelli, Sergio Carasi, Marialuisa Casella, Nicola Iacovella, Annamaria Indelicato, Cinzia La Rocca, Carmelo Scarcella, Silvia Alivernini, PCDD/F and PCB in human serum of differently exposed population groups of an Italian city, Chemosphere 73, 2008, S228 S234; - Brenda Eskenazi, Paolo Mocarelli, Marcella Warner, Larry Needham, Donald G. Patterson, Jr. Steven Samuels, Wayman Turner, Pier Mario Gerthoux, Paolo Brambilla, Relationship of Serum TCDD Concentrations and Age at Exposure of Female Residents of Seveso, Italy, in Environmental Health Perspectives vol. 112, n. 1, January Inca - Consorzio interuniversitario Nazionale La Chimica per l Ambiente- Marghera (Ve), Diossine Uomo Taranto (D.U.T.), Rapporti di prova n , 11 gennaio 2008, analisi del dicembre 2007.

14 ? Importante contaminazione anche di latte materno Campione di latte di donna bresciana, al 3 mese di allattamento, consumatrice di prodotti locali sito Caffaro : PCDD/DF/ 30 pgteq/g di grasso PCDD/DF/PCB-DL 147 pgteq/g di grasso FONTE: Luigi Turrio-Baldassarri, et all., cit.

15 Indiscrezioni di stampa del dicembre 2007 In 18 aziende agricole nella zona a Sud dell inceneritore presenza di diossine nel latte

16 Inchiesta indipendente (in rosso i terreni sospetti ), marzo 2008 Le diossine nel latte e l inceneritore Inceneritore Asm Misurazioni delle immissioni al suolo, previste nel 1993 dall autorizzazione dell inceneritore, mai eseguite.

17 Asl di Brescia (settembre 2008):mappa 7/alimenti mappatura zona di provenienza campioni latte Inceneritore Asm inesistente Asl di Brescia, Sito d interesse nazionale Brescia Caffaro ed altre aree inquinate nel comune di Brescia. Risultato delle indagini sanitarie ed ambientali al 30 aprile 2008, Brescia settembre 2008

18 L inceneritore assolto a priori? Dalla mappa dell Asl si conferma che i terreni interessati al latte contaminato da diossine sono al di fuori del sito Caffaro (ad eccezione di uno da cui era partita l indagine); sono collocati a corona nell intorno dell inceneritore; sono in generale distanti, eccetto uno, dalle siderurgiche le cui ricadute sono localizzate (camini di m), a differenza di quelle dell inceneritore (camino di 120 m) estese per alcuni Km. Tuttavia l Asl di Brescia, nonché Arpa, Iss, Comune, proprietario di Asm, sembrano assolvere a priori l impianto: Sembra, invece di poter escludere un contributo di rilievo da parte dell impianto di termovalorizzazione dei r.s.u. ed assimilabili ex ASM, ora A2A (Asl di Brescia, settembre 2008, cit., p. 12)

19 Diossine nell aria di Brescia Nell estate del 2007 l Iss intraprende una campagna di indagine sull aria per verificare la possibile risospensione di microinquinanti dal sito Caffaro. Non risulterebbe apprezzabile l effetto di risospensione dal sito Caffaro. [ ] l indagine eseguita sull aria ambiente ha evidenziato una situazione normale per aree fortemente antropizzate L. Musmeci, ISS, Brescia 20 marzo 2008

20 Diossine nell aria di Brescia più che attorno all Ilva di Taranto! Rilevazione in periodo feriale, con scarso traffico ed acciaierie chiuse: solo l inceneritore è in funzione. Andrebbero aggiunti 25 fgteq/m 3 dei PCB-DL per cui: = 118 fgteq/m 3 (a Taranto i PCB-DL oscillano tra 1,9 e 23,4 fgteq/m 3 Arpa Puglia 2007).

21 Immagine suggestiva dell inceneritore Asm-A2A

22 Asl di Brescia (settembre 2008): Concentrazioni di PCB e PCD/F, in termini di tossicità equivalente (TEQ) in pg/g di grasso in campioni di latte raccolti in diverse aziende agricole della Città e dell hinterland e della Centrale del latte negli anni Esclusione dal consumo > 6 pgteq/g di gr Superamento del limite d azione 2 pg/teq/g di gr Concentrazioni medie nel latte della Centrale di Brescia destinato al consumo: 3,09 pgteq/g di grasso

23 La contaminazione del latte di Brescia e la dose tollerabile E urgente un intervento delle istituzioni, come richiesto esplicitamente dalla Commissione Ue: La Commissione contatterà le autorità competenti italiane [ ] e chiederà informazioni particolareggiate sul follow-up e sulle emissioni industriali nella zona di Brescia, onde prevenire o ridurre la contaminazione futura della catena alimentare umana e animale dalle fonti identificate (A. Vassiliou, Commissione Ue, )

24 Conclusioni Prove inoppugnabili sulle responsabilità dell inceneritore non sembrano esservi, ma neppure elementi per un assoluzione a priori. Suggestivi molti indizi (anche se non si devono escludere altre possibili fonti come l elettrosiderurgia). Necessario, quindi, procedere ad ulteriori indagini: - misurazioni delle immissioni al suolo di diossine e PCB con campionatori passivi ed indagini sui vegetali; - almeno due campagne di prelievi sui terreni nei punti della zona attorno all impianto prelevati nel 1994, 1996, 1997, con la stessa metodologia; - verifica delle emissioni nelle fasi critiche.

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