Regione Piemonte Settore Sviluppo Energetico Sostenibile Filippo BARETTI

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1 Workshop Il nuovo Patto dei Sindaci per l Energia e il Clima: Azioni locali di mitigazione e adattamento dopo la COP21 di Parigi Le strategie di pianificazione energetica a supporto delle Amministrazioni locali nella Regione Piemonte. Roma, 4 marzo 2016 Sala Tevere Regione Lazio Via C. Colombo 212, Roma Regione Piemonte Settore Sviluppo Energetico Sostenibile Filippo BARETTI

2 IL PERCORSO DELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA REGIONALE. IL METODO DELLA CONCERTAZIONE. 1) Promozione della produzione di energia da FER 6 maggio ) Promozione Green Economy 13 maggio ) Efficienza e risparmio energetico 20 giugno ) Reti e generazione diffusa 8 luglio 2014 Documento Preliminare di Piano Energetico Ambientale Regionale Rapporto Preliminare Ambientale d.g.r del 30 marzo 2015 Forum Regionale per l Energia Consultazione stakeholders Fase di Scoping Consultazione Soggetti con competenza ambientale 22 aprile 2015 Tavolo tecnico interdirezionale sulla Proposta di PEAR Consultazione Direzioni regionali estate/autunno 2015

3 IL PROCESSO DI ELABORAZIONE DEL PEAR. I MACRO OBIETTIVI. DM Burden Sharing SEN2013 Approccio top-down 4 ASSI GLI OBIETTIVI AMBIENTALI Riduzione delle emissioni in atmosfera Rispetto DMV nei corpi idrici Riduzione del consumo di suolo.

4 DAI MACRO OBIETTIVI AGLI OBIETTIVI SPECIFICI CHE RIASSUMONO L EQUAZIONE DI BURDEN SHARING. ASSE 1/FER ASSE 2/EE ASSE PRIORITARIO, IN LINEA CON LA SEN.

5 Burden sharing (%) Settore Sviluppo DAI MACRO OBIETTIVI AGLI OBIETTIVI SPECIFICI. I TARGET ASSEGNATI AL PIEMONTE DAL DM BURDEN SHARING. Traiettoria dei valori del Numeratore e del Denominatore dell'equazione di Burden Sharing per il Piemonte (fonte: elab. su "Decreto BS") ktep ,3% ,1% ,5% ,2% ,4% ,1% 15,0% 12,0% 9,0% 6,0% ,0% 0 anno base Obiettivo al ,0% DENOMINATORE (CFL:Consumi Elettrici+Termici) NUMERATORE (FER-E + FER-C) Valore di BS (%) Delta FER da conseguire +635 ktep (+504 ktep FER_C / +131 ktep FER_E) Delta CFL da conseguire -335 ktep (+539 ktep termici / +205 ktep elettrici)

6 GLI OBIETTIVI DEL PEAR RELATIVI AGLI ASSI EFFICIENZA ENERGETICA,e FER DA CONDIVIDERE LOCALMENTE PEAR, scenario della riduzione dei Consumi Finali Lordi riconducibili ai diversi Interventi di efficientamento energetico previsti. Contributo in ktep al target di Piano (risparmio totale stimato di 335 ktep). Interventi di efficientamento Efficientamento del patrimonio immobiliare privato ktep Efficientamento edifici e strutture pubbliche appartenenti a EELL non residenziali 35 Efficientamento terziario Efficientamento edifici ospedalieri Residenziale e Terziario Edifici soggetti a ristrutturazione edilizia obbligatoria 35 Efficientamento edifici residenziali pubblici Efficientamento cicli e strutture produttive 17,5 Industria 87 Sostituzione di veicoli a combustibili fossili con veicoli a combustibili alternativi Interventi di potenziamento sul trasporto pubblico sostenibile Trasporti Modifica di comportamenti legati a politiche di informazione e sensibilizzazione 0,5 tutti gi Usi finali Piemonte. Confronto fra i valori di consumo di Fonti rinnovabili stabiliti dal Burden sharing al 2020 e gli analoghi valori di consumo previsti dal PEAR sempre al totale FER ktep (+3,7%) FER-E ktep (+14,3%) Valori previsti dal PEAR Valori di BS (Numeratore) FER-C ktep (-4,2%) ktep

7 I RISULTATI DEL MONITORAGGIO DEL GSE EFFETTUATO SU BASE REGIONALE SUL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI BURDEN SHARING (ANNO 2013) CONSUMI FER ktep CONSUMI FINALI LORDI ktep 17,5% L obiettivo può dirsi già veramente raggiunto?

8 I RISULTATI DEL MONITORAGGIO DEL GSE SU BASE REGIONALE (ANNO 2013) No, perché è noto che il risultato apparentemente lusinghiero è in realtà correlato al crollo dei consumi finali lordi, che costituiscono il valore posto al denominatore della frazione di calcolo costituente l obiettivo di BS! Occorre quindi consolidare, soprattutto mediante politiche di efficienza energetica Il più possibile condivise a livello locale, i valori attuali dei consumi finali lordi, frutto degli effetti della crisi economica nel periodo

9 LE STRATEGIE PER L ATTUAZIONE DEL PEAR LA RICERCA DI CONDIVISIONE DI OBIETTIVI E RESPONSABILITA CON LA PIANIFICAZIONE LOCALE PEAR - Obiettivi, indirizzi, target d intervento. - Strumenti tecnici, linee guida, schemi contrattuali (schede tipo azioni PAES congiunti, check list audit energetici, linee guida Piani locali TLR, schemi contratti tipo di rendimento energetico, ). - Piani di Azione finalizzati a far emergere i potenziali di risparmio nei settori degli edifici pubblici e privati, della Illuminazione Pubblica, del teleriscaldamento, della generazione da FER, della mobilità sostenibile, nonché nei settori terziario e industriale. - risorse POR FESR : 125 Meuro per efficientamento energetico degli edifici pubblici. PAES/PAESC Approccio bottom-up FAVORIRE L ATTUAZIONE DEL PEAR A LIVELLO LOCALE, PROMUOVENDO LO SVILUPPO DEI PAES/PAESC BASATI SU TARGET COERENTI CON LA STRATEGIA REGIONALE.

10 LA STRUMENTAZIONE PROPOSTA PER IL CONSEGUIMENTO DEI TARGET. Settore Sviluppo PROFESSIONISTI AUDITOR EGE CENSIMENTO CONSUMI INFORMATIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA STATO DELL ARTE CATASTO ENERGETICO EDIFICI PAES AUDIT ENERGETICO VALUTAZIONE INVESTIMENTI UTILI Banche, BEI, CDP, PA, INVESTIMENTI, ESERCIZIO, MANUTENZIONE, MONITORAGGIO AFFIDAMENTO MEDIANTE CONTRATTO DI RENDIMENTO ENERGETICO CON FTT PA ESCO AUDITING PROGETTAZIONE ENERGETICO PRELIMINARE GARA per interventi di riqualificazione energetica e gestione FOUND RAISING CALCOLO IMPORTO A BASE DI GARA IDENTIFICAZIONE LOTTI CALCOLO RISPARMI ATTESI PREDISPOSIZIONE BANDO DI GARA CALCOLO TEMPI RITORNO INVESTIMENTI PA, CENTRALE D ACQUISTO

11 IL MODELLO DI GOVERNANCE PROPOSTO PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI. I PRICIPI ISPIRATORI DEL PEAR I principi ispiratori del PEAR: Il livello di governo con cui raccordare la strategia energetica regionale è Individuato nei Comuni e nelle loro aggregazioni. Pieno coinvolgimento degli EE.LL. in una chiave di condivisione delle responsabilità e dei mezzi per il raggiungimento degli obiettivi. Approccio partecipativo teso a valorizzare le risorse territoriali e a promuoverne lo sviluppo sostenibile. Riconoscimento della valenza territoriale delle politiche energetiche, basata sulle specifiche potenzialità dei territori (filiere e progettualità locali). La Regione Piemonte ritiene fondamentale favorire l attuazione associata della strategia regionale, in funzione delle potenzialità energetiche dei territori. Promozione dei Promozione dei PAES/PAESC secondo la modalità congiunta Articolazione del territorio in macro aree d intervento per l attuazione della strategia energetica regionale.

12 IL MODELLO DI GOVERNANCE PROPOSTO : ARTICOLAZIONE DEL TERRITORIO REGIONALE IN 13 MACRO AMBITI TERRITORIALI. Nell ambito del PEAR le macro aree d intervento saranno definite in funzione dei seguenti principi, coniugando le caratteristiche energetiche dei territori con la zonizzazione operata dal Piano Territoriale Regionale: Ampiezza: l area deve essere abbastanza ampia da offrire sufficiente massa critica (risorse umane, economiche, finanziarie, ) per supportare una proficua strategia di sviluppo, ma deve essere al contempo sufficientemente piccola da consentire un interazione a livello locale. Coerenza: il territorio dovrebbe formare un unità coerente in termini di potenzialità di sfruttamento energetico e, possibilmente, possedere caratteristiche omogenee in termini geomorfologici, economici e sociali. Nella simulazione cartografica dei 13 MAT, si notano 7 MAT ( ) contraddistinti da un territorio prevalentemente montano. A questi si aggiunge il MAT 5 focalizzato sull area metropolitana torinese e il MAT 11 contraddistinto da un territorio in buona parte collinare. Infine, si notano i MAT che raggruppano porzioni territoriali prevalentemente pianeggianti.

13 IL MODELLO DI GOVERNANCE PROPOSTO : ARTICOLAZIONE DEL TERRITORIO REGIONALE, AI FINI DELLA ELABORAZIONE DI STRATEGIE DI SVILUPPO LOCALE. Ciascuna strategia di sviluppo locale dovrà essere elaborata preferibilmente da raggruppamenti di Enti Locali, in coerenza con gli obiettivi regionali contenuti nel PEAR e dovrà contenere almeno i seguenti elementi: definizione del territorio e della popolazione interessati; un analisi delle esigenze di sviluppo e delle potenzialità del territorio (compresa analisi SWOT); una descrizione del processo di associazione tra Comuni nell elaborazione della strategia; un piano d azione (PAESC) che traduca gli obiettivi in azioni concrete (redatto sulla base delle linee guida regionali per la redazione delle schede d azione) coerenti con i target del PEAR; una descrizione delle modalità di gestione e monitoraggio delle azioni, che dimostri la capacità del raggruppamento di EE.LL. di attuare la strategia, nonché dei meccanismi di valutazione; un piano di finanziamento, ottenuto ripartendo le azioni su ciascun fondo utilizzabile, indicando per ciascuna azione il costo e la % di cofinanziamento. Le risorse per l attuazione dei PAESC a valere sulla dotazione del POR FESR potranno essere assegnate agli EE.LL. in una logica di competizione tra PAESC, in ragione del contributo che saranno in grado di fornire al conseguimento degli obiettivi del PEAR.

14 IL PAESC SECONDO LA MODALITA CONGIUNTA : LO STRUMENTO PRIVILEGIATO PER L ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA ENERGETICA REGIONALE. L esigenza di promuovere e valorizzare iniziative capaci di raggiungere dimensioni significative induce la Regione a promuovere la diffusione dei PAESC, redatti in modalità congiunta, in quanto ritenuta più adatta ad esaltare la capacità dei territori a fare squadra e a conseguire collegialmente obiettivi comuni a un territorio più vasto. Unica Baseline Emission Inventory per l intero territorio Unica valutazione dei rischi e delle vulnerabilità Condivisione obiettivo di mitigazione (almeno pari a 40% CO2) Condivisione obiettivo di adattamento ai cambiamenti climatici Conseguimento degli obiettivi in forma complementare Azioni Comuni Azioni individuali

15 IL MODELLO DI GOVERNANCE PROPOSTO : LO STRUMENTO DELLA CABINA DI REGIA REGIONALE ISTITUITO CON d.g.r. n del Al fine di favorire l attuazione a livello locale degli indirizzi della pianificazione energetica regionale è stata istituita un apposita Cabina di regia coordinata dalla Regione, e finalizzata a: individuare gli ambiti territoriali in cui favorire l aggregazione della domanda pubblica di investimenti di efficienza energetica nel settore degli edifici e della pubblica illuminazione, nell ambito di specifici programmi strategici; definire criteri di priorità per l individuazione degli interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici negli ambiti territoriali di cui sopra; condividere schemi tipo e modulistica a supporto della predisposizione di piani d azione e della realizzazione e monitoraggio degli interventi di efficienza energetica (contratti tipo di rendimento energetico, ); monitorare l andamento dei programmi strategici e proporre eventuali retroazioni utili al perseguimento degli obiettivi; assicurare la pubblicizzazione dei risultati conseguiti.

16 IL MODELLO DI GOVERNANCE PROPOSTO : COMPOSIZIONE DELLA CABINA DI REGIA Alla Cabina di regia partecipano: l Assessore regionale all Energia; l Assessore regionale all Ambiente; il Sindaco della Città Metropolitana; i Sindaci dei 7 rimanenti capoluoghi di Provincia; i rappresentanti delle Province; un rappresentante rispettivamente di ANCI Piemonte e UNCEM Piemonte. con il supporto tecnico del Settore regionale Sviluppo, Finpiemonte, Consorzio Sviluppo Informatico e Istituto di Ricerche Economico Sociali.

17 GRAZIE PER L ATTENZIONE filippo.baretti@regione.piemonte.it tel

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