DON CARLO BANFI: UN EROE SCONOSCIUTO Solidarietà e impegno civile a Sormano

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DON CARLO BANFI: UN EROE SCONOSCIUTO Solidarietà e impegno civile a Sormano 1943-1945"

Transcript

1 Comune di Sormano Gruppo Alpini di Sormano Parrocchia S. Ambrogio DON CARLO BANFI: UN EROE SCONOSCIUTO Solidarietà e impegno civile a Sormano Documenti e testimonianze Consulenza storica ISTITUTO DI STORIA CONTEMPORANEA PIER AMATO PERRETTA Associato all Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia

2

3 Comune di Sormano Gruppo Alpini di Sormano Parrocchia S. Ambrogio DON CARLO BANFI: UN EROE SCONOSCIUTO Solidarietà e impegno civile a Sormano Documenti e testimonianze Consulenza storica ISTITUTO DI STORIA CONTEMPORANEA PIER AMATO PERRETTA Associato all Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia I

4 II

5 Tutti noi abbiamo insegnato con la parola e coll esempio che quando è l ora si deve andare innanzi se occorre pagare di persona. Da una lettera di don Carlo Banfi al dottor Angelo Bianchi Bosisio Un po di bene fatto ci lascia contenti del tempo vissuto. Ci è grato sapere che altri ancora possono godere la vita in grazia nostra. Ecco un segreto per la felicità: vivere per gli altri, non per noi soli per la famiglia, come voi per la scuola, per i fratelli in tribolazione. Da una lettera di don Carlo Banfi al professor Ferruccio Pardo III

6 Comune di Sormano - Via Trento e Trieste Sormano (Co) Edizione Tipografia Artigiana Vallassinese - Asso Prima edizione: aprile 2013 Si ringraziano per la collaborazione Anita Bernasconi Rosa Bussadori Tiziana Meroni Giuseppe Rizzi Rosita Luisa Sormani Raul Sormani IV

7 INDICE VII IX Presentazione Don Valentino Viganò Dare la vita per i propri amici 1 Daniele Corbetta Salvezza e Shoah in Vallassina 10 Lina Paracchi L aiuto agli ebrei: don Carlo Banfi, Ada Tommasi e Mario De Micheli 16 Don Carlo Banfi Passaggio in Svizzera 20 Lucio Pardo Il segreto di don Carlo Banfi: vivere per gli altri 26 Denuncia di don Carlo Banfi al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato 28 Mons. Primo Discacciati Comunicazione al cardinale Schuster 30 Don Carlo Banfi Lettera informativa al cardinale Schuster 32 Emilio Canarutto Proposta di medaglia d oro per Ada Tommasi De Micheli 35 Anna e Gioxe De Micheli Ada e Mario 40 Scialom Hassan In Isvizzera ha continuato a rincuorare e consolare 41 Don Carlo Banfi Lettera al dott. Angelo Bianchi Bosisio 45 Comunità Israelitica di Milano Ricordo perenne di gratitudine degli ebrei d Italia V

8 VI

9 Presentazione La vicenda della persecuzione e sterminio degli ebrei mi sconvolse quando, da ragazzino, lessi i libri di Primo Levi, il Diario di Anna Frank, le testimonianze dei sopravvissuti che raccontavano quanto era successo. Non riuscivo a capacitarmi dell enormità di quello che leggevo. Fu in queste letture che mi imbattei per la prima volta nel nome di don Carlo Banfi: in un elenco di persone che avevano aiutato e difeso gli ebrei veniva citato un Don Carlo di Sormano. Non ne avevo mai sentito parlare. Chiesi a mia mamma che mi raccontò quel poco che sapeva: si, si c era il parroco di allora che faceva scappare gli ebrei, anche lo zio Piero li portava in Svizzera. Ma era una storia di cui non si parlava. In paese i vecchi la conoscevano, ma non veniva mai rievocata. Nei libri che raccontano la storia del paese la vicenda è completamente ignorata. Nel 1977 un articolo di Carlo Demetrio Faroldi su L Ordine fece conoscere qualcosa di quel periodo, ma passò quasi inosservato. Nel 2006 venne pubblicato il Taccuino degli anni difficili dell Istituto Perretta che documentava questi fatti insieme a molti altri di quel periodo nella nostra zona. In seguito il professor Corbetta ha ritrovato altri documenti ed ha raccolto la testimonianza di Lina Paracchi. Quest anno, nel settantesimo anniversario di quelle vicende e nella ricorrenza della Festa della Liberazione, il Comune di Sormano, la Parrocchia S. Ambrogio e il Gruppo Alpini, con la collaborazione indispensabile dell Itituto Perretta, hanno voluto finalmente ricostruire questo capitolo della storia del nostro paese e ricordare le persone e i fatti di quegli anni. Ci sembra doveroso far conoscere questi episodi di generosità ed altruismo e rendere il giusto omaggio ai loro protagonisti. Senza voler fare paragoni con gli anni terribili , anche oggi stiamo vivendo momenti difficili e abbiamo, tanti fratelli in tribolazione. Non a caso il cardinale Tettamanzi, nel 2008, ha dato nuovo impulso alla Carità dell Arcivescovo, istituzione nata in quegli anni, il cui fondatore e primo responsabile, nominato dal Cardinale Schuster, fu l ing. Carlo Bianchi, martire a Fossoli, allievo e amico di Don Banfi. La crisi che oggi travaglia la nostra società non è solo crisi economica, ma è soprattutto crisi di valori. In queste pagine, possiamo trovare valori e norme di vita. Solidarietà umana e condivisione dei sacrifici: con queste si esce dai periodi bui. Quando è l ora si deve andare innanzi, dice Don Banfi. Da queste vicende, da queste donne e uomini possiamo trarre, umilmente, esempio per il nostro presente. Giuseppe Sormani Sindaco di Sormano I

10 VIII

11 Dare la vita per i propri amici Quando un uomo compie una scelta, porta in questo gesto tutta la sua storia. Più alta è la decisione, maggiore è lo spessore umano che la deve accompagnare. Persone mediocri sanno produrre scelte mediocri. Persone luminose compiono scelte luminose. Così è stato per Don Carlo Banfi, Parroco di Sormano. Ci troviamo al cospetto di un uomo che, per quello che la sua storia lo aveva portato ad essere, ha scelto di mettere a disposizione la sua esistenza per consentire all esistenza di altri di non venire umiliata e spezzata da ideologie disumane. Nella storia che ha portato Don Banfi a comportamenti eroici un ruolo essenziale lo ha avuto il suo essere un Sacerdote. Da un punto di vista pratico: il Sacerdote Cattolico non ha una famiglia sua. La sua vita appartiene totalmente a Dio ed è a disposizione del popolo che gli è affidato. Se Don Banfi avesse avuto una moglie e dei figli, se avesse avuto un lavoro con interessi economici, avrebbe dovuto fare i conti con legami e doveri che avrebbero rallentato o addirittura impedito la possibilità di rischiare per altri. Da un punto di vista interiore: un Sacerdote sa che deve conformare la sua vita a quella del Cristo. E proprio Lui ci ha consegnato questa Parola: Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Come Sacerdote, come Parroco, Don Banfi non ha compiuto semplicemente azioni di squisita umanità. Lo ha spinto la Parola e l esempio di quel Maestro a cui aveva dedicato la sua vita. Il suo è stato un realizzare nella sua esistenza la Parola del suo Signore. Così non ha avuto paura di spendere la sua vita per la vita di altri anche con il rischio di perderla, sicuro di quanto è detto da Gesù: chi perderà la propria vita a causa mia e del Vangelo, la troverà. Per questa nostra Parrocchia di Sormano è motivo di orgoglio poter annoverare tra i suoi Parroci un Sacerdote di questo spessore e scoprire con sempre rinnovata certezza quanto sia affascinante e bello il Vangelo quando viene vissuto. Don Valentino Viganò Parroco di Sormano IX

12 X

13 Daniele Corbetta Salvezza e Shoah in Vallassina. Bisogno di memoria - In questo tempo di crisi della convivenza (e delle certezze istituzionali, anche europee), conviene tornare alla lezione di chi, nella Resistenza, trovò risposte che rimangono. Ripensare alla Resistenza che è stata sorgente del nostro attuale umanesimo. In Vallassina bisognerà ritrovare la figura di don Carlo Banfi (parroco di Sormano, ), di cui ricorre quest anno un anniversario: quello dell accompagnamento in Svizzera di 16 ebrei (22 23 novembre 1943). Fu il gesto conclusivo di una pratica pastorale - quasi un manifesto - come servizio rivolto a tutti; in fondo, di una didattica della concretezza. Era un senso comune alla migliore Resistenza (specie a quella appena successiva all 8 settembre, quando il centro nord era stato abbandonato all occupazione nazista e mancava un organizzazione capillare) il dovere per ognuno di assumersi le proprie responsabilità. E la spontaneità autosufficiente delle prime iniziative autonome, di cui parla Claudio Pavone (Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza, Bollati Boringhieri, Torino 1991). Don Banfi riassume questo principio etico, che ha evidenti riferimenti evangelici, in una lettera del al dott. Angelo Bianchi Bosisio, in cui ricorda l allievo amico Carlo Bianchi, fucilato a Fossoli con altri 66 il Don Banfi era andato a consolare i genitori, che l avevano guardato con rimprovero, considerandolo quasi corresponsabile della morte del figlio (Carlo Bianchi era stato suo allievo all oratorio della Barona, a Milano, dove don Banfi era coadiutore). Tutti noi abbiamo insegnato con la parola e con l esempio che quando è l ora si deve andare innanzi, se occorre pagare di persona. Chiarissimo. E in effetti l ing. Carlo Bianchi, che veniva spesso a trovarlo a Sormano, era divenuto presidente della FUCI (Federazione Universitari Cattolici Italiani) clandestina e attivista di OSCAR (Opera Scautistica Cattolica Aiuto ai Ricercati); poi fondatore dell associazione La carità dell Arcivescovo e collaboratore di Teresio Olivelli. Un legame importante anche per don Banfi. Carlo Bianchi era stato arrestato con Olivelli il Quella stessa idea di andare innanzi, se occorre pagare di persona a Sormano fu praticata da tanti altri amici e collaboratori di don Banfi: Lina Paracchi, Piero Bussadori, Alessandro Beretta, il magg. Clemente Gatta Soprattutto da una coppia di intellettuali comunisti, Ada Tommasi e Mario De Micheli, che erano ospiti nel piano seminterrato della casa del parroco. Questo era il primo rifugio di tanti perseguitati in fuga: quasi tutti cercavano una possibilità di salvezza in Svizzera; si trattava di ebrei, ex-prigionieri alleati, oppositori politici, militari italiani sbandati. E un esperienza che anticipa la Costituzione, questa collaborazione tra diverse culture in difesa dell uomo (e non si dimentichi che si intitolava L Uomo il giornale clandestino diffuso da Apollonio, Bontadini, Franceschini, padre Turoldo nell Università Cattolica). Così Sormano si trovò ad essere, nell autunno 43, l approdo di varia gente in pericolo, perché la Vallassina 1

14 (come del resto anche l alta Brianza e il Lecchese) era un rifugio facilmente accessibile per chi veniva dalla città e da più lontano. Naturalmente arrivarono anche oppositori politici e militari coraggiosi, decisi a battersi per la dignità dell Italia umiliata e per un idea di nuova società. Il comando della prima Resistenza in Vallassina fu situato nella Villa dei tre pini a Sormano ed era costituito da ufficiali agli ordini del maggiore Clemente Gatta. I partigiani del Pian del Tivano e del monte S. Primo, invece, gravitavano attorno all albergo del Pian del Tivano ed erano al comando di Cesare Pusinelli e del ten. Carlo Fumagalli. Questi presìdi fornirono al parroco don Banfi una collaborazione essenziale per il soccorso ai perseguitati. Salvezza e Shoah in Vallassina - Le iniziative di soccorso e Resistenza intrecciarono progressivamente una rete di contatti con il CLN di Milano (dalla fine di gennaio 1944: Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) e con i CLN locali, in via di formazione. Nella Vallassina, come nella Brianza e nel Lecchese, il più infaticabile coordinatore di questa spontaneità iniziale fu Poldo Gasparotto, accademico del CAI, che verrà catturato a Milano l ; poi fucilato a Fossoli il Gasparotto era in collegamento con il gruppo di Puecher a Erba - Pontelambro e con quelli del magg. Gatta in Vallassina, di Pusinelli e Fumagalli al Pian del Tivano. L assistenza agli ex-prigionieri alleati in fuga, anche attraverso la Vallassina, poi il lago e le montagne di confine, fu affidata dal CLN centrale a Sergio Kasman ( Marco ), poi a Giuseppe Bacciagaluppi ( Joe ), che negli ultimi tempi operò dalla Svizzera. Il solidarismo cattolico si esercitò soprattutto tramite la rete di OSCAR (don Enrico Bigatti, don Aurelio Giussani, don Giovanni Barbareschi, don Natale Motta ecc ) con la collaborazione di molti parroci di campagna e di confine. Contarono anche le iniziative singole, che rivelavano un sentimento diffuso, come quella del salesiano padre Davide Perniceni, viceparroco di S. Bernardo a Lodi e cappellano di un campo di concentramento: questi accompagnò due volte ex-prigionieri alleati fino a Sormano, per affidarli a don Banfi. Scoperto il , finirà a Mauthausen, da cui tornerà per intercessione del card. Schuster. In Vallassina l afflusso di gente in pericolo crebbe notevolmente dopo il 20 settembre 1943, quando i nazisti chiusero la frontiera a Como e Varese. Da allora fu più sicuro (benché faticoso) raggiungere la Svizzera passando per Asso, Sormano, Magreglio, Civenna. Di là si scendeva a Nesso o Faggeto Lario, Lezzeno, Bellagio; si attraversava il lago e si valicavano le montagne di confine. D altra parte la Vallassina offriva numerose possibilità di rifugio (alberghi, pensioni, case di vacanza) ed era facilmente accessibile grazie alla Ferrovia Nord e a una discreta rete stradale. Purtroppo era facilmente accessibile anche per le forze nazifasciste; tanto che i partigiani entro il dicembre 43 dovettero trasferirsi altrove (sulle montagne del lago o in Valsassina). Un ordine esplicito era stato dato in tal senso dal CLN di Como verso la metà di novembre. Ed è all incirca in quel periodo che don Banfi pensò di accompagnare in Svizzera i suoi amici ebrei. Comunque l assistenza ai perseguitati continuerà anche nei mesi successivi, per quanto in forma clandestina e con maggiori rischi. Purtroppo in questa fase ulteriore la Vallassina conoscerà episodi orrendi: per gli ebrei una shoah. Fino ai primi di maggio 44 il più importante snodo di raccordo, per l assistenza ai ricercati, tra il centro 2

15 Le SS italiane a Villa Meda, trasformata in caserma, Canzo [Foto Paredi, Asso - Biblioteca Comunale di Canzo] 3

16 (CLN di Milano, poi CLNAI) e il Triangolo Lariano e il Lecchese, fu quello organizzato in Brianza dal cap. Guido Brugger (tra Cesana, Suello, Bosisio Parini, Annone B.za, Molteno). Guido Brugger si nascondeva nella cascina Brugné di Bosisio Parini, da dove coordinava i passaggi in montagna, tenendo i contatti con il presidente del CLNAI, Alfredo Pizzoni, suo vecchio amico (cfr.: A. Pizzoni, Alla guida del CLNAI. Memorie per i figli, Il Mulino, Bologna 1995, p. 202); oltre che con Kasman e Bacciagaluppi, naturalmente (Bacciagaluppi cita esplicitamente don Banfi nel suo Rapporto finale sull attività svolta dal C. L. N. Alta Italia in favore di ex prigionieri di guerra alleati, in Il Movimento di Liberazione in Italia, 1954, 33, pp. 3-31). Del resto lo stesso Pizzoni aveva un rifugio nelle vicinanze, a Longone al Segrino, presso l abitazione dell industriale Carletto De Filippi. Brugger verrà arrestato il 4 maggio 1944 e morirà nel lager di Gusen: un martire, di una generosità indimenticabile. La fuga da Milano per molti ricercati (tra cui gli ebrei che approdavano numerosissimi in Vallassina), poteva includere l arrivo in treno alle stazioni di Merone, Pontelambro, Canzo-Asso, oppure Molteno e Oggiono (linee Milano Asso, Como Lecco, Milano Molteno Lecco). Poi il trasferimento in montagna con l aiuto di partigiani o passatori retribuiti. A prima vista appare sorprendente l affollamento di tanti ebrei stranieri (in aggiunta agli italiani) in Vallassina. Quali le ragioni? Oltre alla facilità di accesso e alle opportunità già viste (che certamente sollecitarono gli afflussi dopo l 8 settembre), si può ritenere che molti vi avessero predisposto un rifugio fin dall approvazione delle leggi razziali nel 38. Quei provvedimenti, tra l altro, vietavano la residenza in Italia agli ebrei stranieri (R. d. L , art. 17), che perciò dovevano nascondersi. Molti ebrei stranieri (specialmente tedeschi) erano affluiti in Italia dal momento delle leggi antiebraiche di Norimberga (settembre 1935); tanti altri a seguito dell espansionismo nazista verso l Austria, i Sudeti, la Moravia, la Polonia. Mussolini fino alla conferenza di Stresa (11 14 aprile 1935) si era atteggiato a oppositore dell espansionismo tedesco, a garante dello status quo. Un amara illusione. Anche in Italia arrivò la persecuzione razziale; con l entrata in guerra, nel 40, fu disposto l internamento degli ebrei stranieri. In Brianza, ad esempio, furono sedi di internamento Mariano Comense, Inverigo, Lambrugo, Erba Naturalmente tutti questi ebrei, dopo la caduta di Mussolini (25 luglio 1943) e a maggior ragione dopo l 8 settembre, fuggirono: molti in alta Brianza e Vallassina, a Canzo, Asso, Sormano, Magreglio e Civenna. Sormano fu un approdo sicuro e una via di salvezza fino alla fine di novembre 43; fin quando, cioè, funzionò la rete di don Banfi. In seguito ci furono arresti e deportazioni. Nel frattempo, infatti, i nazifascisti avevano completato l occupazione del territorio. In ottobre le SS si erano stanziate a Canzo; la Guardia Nazionale Repubblicana (che sostituiva la vecchia Milizia e comprendeva anche i carabinieri) si era stabilita ad Erba, poi a Canzo, Asso, S. Valeria (amministrazione comprendente Caglio, Sormano e Rezzago). Bellagio era diventata un importante sede di presidio militare e di governo per la Repubblica di Salò, con la presenza di ambasciate e ministeri. Nell estate 44 a Longone al Segrino (Villa Beldosso) si insediò una formazione militare speciale tedesca, il Sonderkommando Magnus, dell Abwehr II (scuola di commando per servizi speciali; si veda il saggio di Roberta Cairoli in Taccuino degli anni difficili. Alta Brianza e Vallassina , Istituto di Storia 4

17 Contemporanea P. A. Perretta NodoLibri, Como 2009, pp ). Nell ottobre 44 Himmler trasferì ad Asso e Canzo il reggimento di artiglieria della 59.a brigata (poi 29.a divisione) delle SS italiane. Bisogna anche ricordare che la Repubblica Sociale Italiana aveva emanato l atto amministrativo più abietto della storia d Italia: l ordine di arresto e di deportazione nei campi di sterminio di tutti gli ebrei presenti sul territorio (Mussolini Buffarini Guidi, 1 dicembre 1943). I fascisti di Salò non furono soltanto spettatori, ma carnefici. Dal dicembre 43 la Shoah macchiò anche la Vallassina. Il Libro della memoria di Liliana Picciotto Fargion (Mursia, Milano 2002) elenca numerosi ebrei arrestati a Sormano e Magreglio e assassinati nei lager tedeschi. Persone ospiti di questi paesi, che non sono state salvate. Le ricordiamo per un debito di onore e di solidarietà. Arrestati a Sormano: Oliviero Ruggero Barda (arrestato nel 1943, Auschwitz, morto il ); Salomone Barda e Renata Hannuna (arrestati nel 1943, Auschwitz, morti il ); Simeone Barda (arrestato nel 1943, Auschwitz, data di morte ignota); Alessandro Bardavid e Violetta Pontremoli (coniugi, arrestati il , Auschwitz, data di morte ignota); Elia Bardavid (arrestato con i genitori il , Auschwitz, morto dopo il ). Arrestati a Magreglio: Frieda Junger (arrestata il , Ravensbrück, data di morte ignota); Finder Breindel (arrestato il , Auschwitz, data di morte ignota). Di altri ebrei arrestati a Magreglio nella stessa data ( ) non si hanno notizie. Della famiglia Bardavid (padre, madre e figlio uccisi) si salvò la figlioletta Graziella, che era stata affidata ai coniugi Maria Bonaiti e Giuseppe Mazza di Asso. Nel 1998 lo Yad Vashem onorò Maria e Giuseppe con il riconoscimento di Giusti tra le nazioni. I fatti di Vassena, Civenna e Magreglio Il 13 settembre 1944 a Vassena (comune di Oliveto Lario) ci fu un atto di guerra partigiana: l uccisione del ten. Hermann Weber, che provocò minacce di ritorsioni sui paesi del circondario. Invece l esito imprevisto di quell episodio fu la deportazione nei lager degli ebrei rifugiati a Magreglio e Civenna. Era stato arrestato uno dei capi partigiani dei dintorni di Bellagio, Cesare Gilardoni, e trasferito a Lecco nella sede della GNR. I suoi compagni pensarono di catturare un ostaggio per proporre uno scambio. Perciò disposero un posto di blocco a Vassena (sulla strada Bellagio Lecco) e intimarono l alt al passaggio di un auto tedesca, che non si fermò. Allora i partigiani fecero fuoco, ferendo gravemente il ten. Weber. Testimonianze locali riferiscono che l ufficiale, in punto di morte, chiese ai suoi di non effettuare rappresaglie (cfr.: Taccuino degli anni difficili. Alta Brianza e Vallassina , cit., p. 91). Comunque affluirono forze tedesche e fasciste, che rastrellarono i paesi costieri e quelli di montagna (Oliveto Lario con le frazioni di Vassena e Limonta; Civenna con le frazioni di Magreglio e Barni), intimando la consegna dei responsabili, pena gravi rappresaglie. Scadenza il 15 settembre. Furono presi in ostaggio gli anziani delle famiglie con figli renitenti o sbandati. Le camicie nere appartenevano alla XI brigata Cesare Rodini ed erano comandate dal cap. Antonio Ciceri, responsabile dell Ufficio Politico Investigativo della stessa. Per salvare la popolazione civile furono messe in atto varie iniziative. I parroci e il commissario prefettizio 5

18 di Oliveto Lario si recarono alla casa del Fascio a Como, dove barattarono la salvezza della comunità con la consegna delle armi da parte dei partigiani locali. Qualcosa di simile dovette accadere a Civenna, dove spadroneggiava una squadra antipartigiana agli ordini del ten. Giovanni Tucci (nome di copertura, in realtà si chiamava Emilio Poggi: un ex-agente dell OVRA), che alternava la violenza alla concessione di autorizzazioni, lasciapassare. Tale politica moderata era approvata dal capo della provincia Renato Celio e dal questore Lorenzo Pozzoli, mentre il federale Paolo Porta, comandante della XI Brigata Nera, propugnava una linea di intransigenza. Un altra iniziativa, questa più eccentrica ma certamente coordinata alle precedenti, fu messa in atto dallo scrittore tedesco Albert Rausch, residente a Magreglio. Rausch era stato un autore di successo, ora caduto in disgrazia e perciò confinato a Magreglio in una specie di esilio controllato. Tuttavia conservava aderenze con elementi potenti della gerarchia nazista, tra cui il gen. SS Paul Zimmerman, che era stato suo amico (con lui aveva condiviso una passione per i concerti). Zimmerman era un personaggio pericolosissimo: responsabile nel Nord Italia della repressione antioperaia. Risiedeva a Blevio (secondo certe testimonianze, a Torno). I parroci di Civenna e di Magreglio (don Pietro Caprotti e don Ermelindo Viganò) convinsero Rausch a recarsi nella sua residenza e ve lo accompagnarono. Il risultato fu che Zimmerman accettò di derubricare l uccisione ad atto di criminalità comune e di non effettuare rappresaglie. Le ragioni di questa moderazione sono forse da identificare in un desiderio di migliorare la propria immagine (in previsione del finale di partita, ovviamente) e di tranquillizzare il territorio di Bellagio, che era sede di importanti istituzioni. C è però un documento del comune di Civenna che testimonia come in realtà una rappresaglia sia stata fatta: sulla parte più innocente e inerme della popolazione, quella degli ebrei (quasi tutti di origine straniera), che furono arrestati e inviati nei lager. La data è il 13 settembre 1944 (2 giorni prima della scadenza dell ultimatum). Ebrei presenti al 13 settembre 1944: Arturo Spielberger, nato a Vienna il 26/7/1887, abitante in Civenna, frazione di Magreglio. Anna Schrank Spielberg, nata a Vienna il 27/2/1888, abitante in Civenna, frazione di Magreglio, via Milano 24. Berta Reisman in Stossel, nata a Budapest il 25/10/1874, abitante in Civenna, frazione di Magreglio, via Milano 24. Jacob Junger, nato a Dragonina il 5/3/1865, residente in Civenna, frazione di Magreglio. Frieda Junger, nata a Vienna il 7/7/1903, abitante in Civenna, frazione di Magreglio. Betti Loringen in Junger, nata a Galanta il 16/5/1885, abitante in Civenna, frazione di Magreglio, via Bologna 7. Finder Herz Breindel, nato a Stopniza il 9/2/1890, abitante in Civenna, frazione di Magreglio. Horn Herz Jetti, nato a Vienna il 7/10/1897, abitante in Civenna, frazione di Magreglio, via Bologna 7. Armin Abramo Schwarz, nato a Nyitra il 23/3/1869, abitante in Civenna, frazione di Magreglio. Sarolta Gluk Schwartz, nata a Nyitra il 8/2/1874, abitante in Civenna, frazione di Magreglio, via Milano 24. Valeria Hoherberger Wassing, nata a Vienna il 10/8/1893, abitante in Civenna. Felice Wassing, nato a Vienna il 18/10/1880, abitante in Civenna, via Cermenati 9. Gli ebrei Ada della Torre in Toller, Francesca Toller, Antonio Toller, Kuzmann Rosher, Geltrude Herpe, Raffaele Herpe, Erna Lobl Seeman, Beata Seeman, Hamelae Seeman, Silvana Seeman, Attilio della Torre, Berardo Fontanella, 6

19 Rosa Mendelsom Jakubonschi, non sono più presenti in questo Comune. (Dall Archivio del Comune di Civenna. Pubblicato da P. Ceruti in Un altra vita. Albert H. Rausch Henry Benrath, Grafica A.Zeta, Erba 2001, pp ) Come si è visto, due di queste persone, Frieda Junger e Finder Breindel, figurano nel libro di Liliana Picciotto Fargion tra i deportati e uccisi nei campi di sterminio (rispettivamente a Ravensbrück e ad Auschwitz). Si può ritenere con ragionevole certezza che anche gli altri siano stati arrestati; della loro sorte nei lager non si hanno notizie. E interessante osservare come quasi tutti gli ebrei arrestati fossero residenti a Magreglio. Noi i nostri ebrei li abbiamo salvati tutti dicono a Civenna. La differenza stava nel fatto che Civenna era un paese di contrabbandieri e di militari sbandati: gente esperta di montagna, disponibile ad accompagnare i fuggiaschi per umanità o per lucro. Magreglio invece era un paese più chic, di residenze borghesi, carente di quel particolare tessuto sociale. I due ebrei di Civenna centro, compresi nell elenco degli arrestati (Valeria Hoherberger Wassing e Felice Wassing), in precedenza erano stati accompagnati alla frontiera da passatori, ma respinti dalle guardie svizzere (cfr. la testimonianza di Zita Merzario in Taccuino degli anni difficili, cit., p. 105). Rimane la sensazione che una permanenza rischiosa sia stata protratta troppo a lungo. Il comune era in possesso dell elenco degli ebrei presenti e dei salvati (di quelli che erano fuggiti per tempo). Evidentemente gli ebrei di Civenna Magreglio avevano raggiunto un modus vivendi con l amministrazione, sicuramente approvato dalla banda del ten. Tucci, che spadroneggiava in paese come un signorotto, una specie di Kurtz (Cuore di tenebra, Conrad); che non disdegnava di prelevare tangenti dai contrabbandieri (cfr. la testimonianza di Angelo Colombo, in Taccuino degli anni difficili, cit., p. 93). Probabilmente mancavano a Civenna Magreglio i necessari collegamenti con la rete di assistenza del CLNAI, dal momento che le stesse bande partigiane erano alquanto precarie, instabili, più che altro costituite da renitenti nascosti, militari sbandati. Soprattutto mancavano il coraggio e il lavoro di un personaggio profetico come il parroco di Sormano. La lezione di don Banfi Anche nei mesi della più crudele repressione, dopo la sua partenza, rimase viva a Sormano la lezione di don Banfi. Si è già detto che continuò, pur con maggiori difficoltà, l attività degli amici: Ada Tommasi e Mario De Micheli, Piero Bussadori, Alessandro Beretta, il magg. Clemente Gatta (fin che poté) L azione di don Banfi era stata tutt altro che improvvisata. Aveva un radicamento e una proiezione educativa nell esperienza del movimento cattolico di allora, soprattutto dell Azione Cattolica milanese. Abbiamo visto il suo ruolo nella formazione di Carlo Bianchi a Milano. Bisognerà aggiungere la frequentazione dell industriale Angelo Testori, presidente diocesano dell Unione Uomini di Azione Cattolica, che risiedeva a Novate Milanese, ma era originario di Sormano. Del resto era stato proprio Giovanni Testori, lo scrittore suo cugino, ad accompagnare i De Micheli a Sormano. In quell ambiente formativo avevano avuto un forte impatto le prese di posizione antirazziste di Pio XI ( L antisemitismo è inammissibile. Noi siamo spiritualmente dei semiti, allocuzione del 6 settembre 1938 a un gruppo di giovani belgi della Jeunesse Catholique Ouvrière) e del card. Schuster ( Un eresia antiromana, omelia del 13 novembre 1938, dove il razzismo è definito pericolo internazionale non minore del bolscevismo ). 7

20 La svolta di Schuster era tanto più importante se si considera che veniva dopo un iniziale simpatia per il regime. L orientamento del parroco influenzò largamente i parrocchiani, che per la maggior parte solidarizzarono con i perseguitati, come conferma la testimonianza di Lina Paracchi (Sormano). Favorì anche l intesa con i due ospiti Ada Tommasi e Mario De Micheli, che furono i principali continuatori della sua opera. Continuarono a risiedere nel seminterrato della casa parrocchiale e a ospitare perseguitati, nonostante le sgradevoli contestazioni da parte della curia milanese, finché furono arrestati nell estate 44. I loro nomi sono ricordati nello Yad Vashem di Israele. Del resto lo stesso don Banfi ebbe qualche difficoltà a giustificare presso la burocrazia curiale l abbandono della parrocchia (che in realtà non restò senza preti, essendo stato nominato un sostituto, padre Gaetano Cappellini). Nel dopoguerra continuò con modestia la sua attività nelle parrocchie di Mesenzana (Varese) e di Gorla (Milano), senza rivendicare meriti, convinto di avere semplicemente adempiuto ai suoi doveri. Ebbe la riconoscenza della Comunità Ebraica di Milano e l amicizia di persone che aveva salvato o che l avevano conosciuto nei momenti di difficoltà. A noi quell esperienza di Sormano rimane come un frammento della parte migliore della Resistenza, quella che ha praticato nel concreto, cioè nel vissuto, i Principi Fondamentali della Costituzione, anticipandola. Rimane, accanto al dolore per le vittime di un aberrazione storica, la lezione morale di don Carlo Banfi: interpretò un idea di parroco-fratello di credenti e non credenti, che vede in chi soffre l icona del santo volto. Piccola bibliografia G. BACCIAGALUPPI, Rapporto finale sull attività svolta dal C. L. N. Alta Italia in favore di ex prigionieri di guerra alleati, in Il Movimento di Liberazione in Italia, 1954, 33. Il contributo dei cattolici alla lotta di liberazione, Spinardi, Torino G. BIANCHI, Giancarlo Puecher, a vent anni per la libertà, Mondadori, Milano P. SCOPPOLA, Chiesa e Stato nella storia d Italia, Laterza, Bari G. BIANCHI, Antifascismo e Resistenza nel Comasco, Comune di Como Amministrazione Provinciale, Como P. SCOPPOLA e F. TRANIELLO (a c. di), I cattolici tra Fascismo e Democrazia, Il Mulino, Bologna Per amore ribelli, a cura di G. Bianchi e B. De Marchi, Vita e Pensiero, Milano A. BONFANTI, Un popolo per la libertà. Pagine sconosciute della Resistenza cattolica nel lecchese, Unità di transizione Lecco 1, Lecco V. E. GIUNTELLA, Il nazismo e i lager, Studium, Roma R. LAZZERO, Le SS italiane, Rizzoli, Milano R. LAZZERO, Le brigate nere, Rizzoli, Milano

21 M. MARTINELLI, Aspetti e problemi del movimento cattolico comasco dal 1919 al 1945, New Press, Como G. BARBARESCHI, Memoria di sacerdoti ribelli per amore, Centro Ambrosiano di Documentazione e Studi Religiosi, Milano S. ZUCCOTTI, L olocausto in Italia, Mondadori, Milano G. COPPENO, Como dalla dittatura alla libertà, Istituto Comasco per la Storia del Movimento di Liberazione, Como L. KLINKHAMMER, L occupazione tedesca in Italia , Bollati Boringhieri, Torino M. FRANZINELLI, Stellette, croce e fascio littorio, Franco Angeli, Milano A. PIZZONI, Alla guida del CLNAI. Memorie per i figli, Il Mulino, Bologna G. DE ROSA (a c. di), Cattolici, Chiesa e Resistenza, Il Mulino, Bologna B. GARIGLIO (a c. di), Cattolici e Resistenza nell Italia settentrionale, Il Mulino, Bologna G. PERRETTA - G. SANTONI, L antifascismo nel Comasco , Istituto Comasco per la Storia del Movimento di Liberazione, Como C. BIANCHI IACONO, Aspetti dell opposizione dei cattolici di Milano alla Repubblica sociale italiana, Morcelliana, Brescia R. BROGGINI, La frontiera della speranza. Gli ebrei dall Italia verso la Svizzera, Mondadori, Milano M. COLOMBO, Aristide Pirovano il vescovo dei due mondi, Centro Ambrosiano, Milano L. GANAPINI, La repubblica delle camicie nere, Garzanti, Milano A. LEPRE, La storia della Repubblica di Mussolini, Mondadori, Milano P. ARIENTI, La Resistenza in Brianza , Tip. Ronchi, Concorezzo Un altra vita. Albert H. Rausch Henry Benrath, Grafica A.Zeta, Erba M. FRANZINELLI, Le stragi nascoste, Mondadori, Milano R. MORO, La Chiesa e lo sterminio degli ebrei, Il Mulino, Bologna L. PICCIOTTO FARGION, Il libro della memoria, Mursia, Milano V. RONCACCI, La calma apparente del lago, Macchione, Varese R. MARCHESI, Como ultima uscita, NodoLibri, Como G. VECCHIO, Lombardia Vescovi, preti, società alla prova della guerra, Morcelliana, Brescia E. COLLOTTI, Il fascismo e gli ebrei. Le leggi razziali in Italia, Laterza, Bari P. GHEDDO, Il vescovo partigiano. Aristide Pirovano , EMI, Bologna M. A. MATARD BONUCCI, L Italia fascista e la persecuzione degli ebrei, Il Mulino, Bologna Taccuino degli anni difficili. Alta Brianza e Vallassina , Istituto di Storia Contemporanea P. A. Perretta NodoLibri, Como

22 Lina Paracchi L aiuto agli ebrei: don Carlo Banfi, Ada Tommasi e Mario De Micheli. Intervista del 10 luglio 2010 a cura del prof. Daniele Corbetta D Quando iniziò questa presenza di ebrei a Sormano? R Già nel 43. Io facevo le punture alle famiglie Cappelluto; poi Modena, anche C era qui il dottore, mio fratello, e mi diceva: Tu fai finta di niente, tu fai le punture. Facevo da infermiera a mio fratello Natalino, lui era medico interinale. In queste circostanze avevo occasione di vedere gli ebrei che arrivavano. Perché fossero venuti non lo sapevo, che fossero ebrei lo sapevo. Ce n erano tanti, di tutti i tipi: ce n erano dai Molteni, ce n erano soprattutto dai Conti. Questi qui che sono scappati e sono venuti da me, erano dai Conti. D Quando sono arrivati a Sormano? R Non so, ma nel c erano già. D In genere dove erano sistemati? R Ah, erano ospitati in case private. D Sappiamo che qui c erano anche molti ebrei di origine straniera R Guardi, questo io non lo so. C erano famiglie che vendevano anche, come si dice, delle pietre preziose ori. Quelli lì erano giù all albergo dove c è adesso il Luigi, al Miravalle. Un altra famiglia era là dove andava a servire la zia Bambina. E questi qui una notte sono spariti: avevano possibilità, erano commercianti. D Una volta ha raccontato di avere salvato degli ebrei. R Sì. Ero giù sul terrazzo, dove allora c era un lavatoio, con la donna di servizio che curava i bambini. Arriva dentro sta madre con una bambina e dice: Signora, c è il dottore? Ma dopo un minuto: Eh, sa signora noi siamo ebrei ci stanno buttando fuori dalla stanza la nostra roba, le nostre cose. Abitavano nella casa del Conti Antonio, la casa era del Conti Giuseppe. Signora, io sono scappata, ma adesso mi nasconda mi metta in qualche posto! Avevano buttato fuori la loro roba. D E questo chi lo faceva? R Le SS. Erano salite a fare una perquisizione e loro due erano scappate. La casa aveva due uscite: una più grande e una lì dietro, dove c è il Meroni. Il marito non è venuto qui, è scappato dal Molteni; è andato là col figlio. Io avevo nel camino un calderone, era un lunedì. Sarà stato il primo o il secondo lunedì del mese. Di questo sono certa, di aprile 44. Ho tirato giù il calderone dal camino (perché avevamo un grande camino con le ante) e ho messo dentro la mamma con la bambina, le ho nascoste. Poco dopo sono arrivati due con il moschetto non lo so se erano italiani o tedeschi, perché ero talmente confusa e hanno chiesto alla donna che era fuori a lavare: E lei la padrona? No. Allora sono andata fuori io. Ah. E lei la padrona? Allora faccia saltar fuori gli ebrei. Guardi, io non ho visto nessuno. (Ecco, sono più commossa adesso che allora.) E dice: Lei ha qui gli ebrei. Li han 10

23 Perquisizione delle SS alla famiglia ebrea Vita, Asso [Foto Paredi, Asso] 11

24 visti entrare e adesso li faccia saltar fuori. Io non sono mica obbligata a far declinare le generalità a tutti, non è possibile. C è qui il dottore. Ah sì? Mi faccia girar la casa. D Quindi erano italiani? R No. Adesso che ci penso erano tedeschi, ma c era insieme un italiano che faceva da guida [ ]. Quello lì faceva la spia. Qui c era una famiglia c erano qui degli sfollati poi di sopra un altra famiglia li abbiamo accompagnati a visitarli tutti. E non li hanno trovati. Allora hanno minacciato: Adesso noi usciamo e lei sta qui. Perché lei deve bruciare con gli ebrei. Noi adesso bruciamo la casa. E io che avevo due fratelli nascosti! Avevamo fatto una specie di bunker in un prato a monte; però ogni tanto venivano giù a fare la barba. Erano nascosti in un casel, dove si metteva là il formaggio. Adesso dove saranno, cosa faranno? Ma la casa non l hanno bruciata. Ad ogni modo abbiamo bagnato una ventina di lenzuola e le abbiamo messe nei corridoi, distese lungo il loggiato. Poi abbiamo tirato fuori quelle là - che si erano anche un po scottate - e le abbiamo fatte salire in cascina. Le lenzuola servivano a non farle vedere. Sono rimaste in cascina finché è venuta sera. Intanto le abbiamo cambiate, perché per combinazione mi era morta anche una sorella e avevo i vestiti. Mia sorella aveva lasciato qui due bambini. Difatti quello che accompagnava i tedeschi aveva cercato di farli parlare: Dov è che hai visto il tuo zio? Non c è lo zio, è andato via. Alpe Spezzola: luogo di transito di partigiani, ebrei, rifugiati, prigionieri alleati in fuga [Archivio privato Cesare Gilardoni, Civenna] 12

25 Poi di notte quella donna che era qui a servizio - era di Arzignano - li ha portati su al Pizzo, sopra Lasnigo. Hanno attraversato il Lambro e sono andati dal parroco di Lasnigo, che li ha tenuti tre giorni sul campanile. Dopo un po li hanno accompagnati giù a Onno e da Onno hanno fatto la traversata e sono andati a prendere il treno. Sono stati nascosti tutto il tempo a Milano. Dopo la guerra sono tornati a salutarmi, io allora mi ero già sposata. D Come si chiamavano? R E passato tanto tempo, ma credo che fossero i Cappelluto O i Modena o i Cappelluto. E mi è stato detto che sono l unica famiglia che si è salvata di quelli che sono stati cercati qui, nel 44. Allora don Carlo era già andato in Svizzera. Mi hanno portato un cuscino per ricordo. D Continuiamo a parlare di Sormano. C erano molti rifugiati e figure importanti della Resistenza: anzitutto il parroco Don Carlo Banfi, poi due intellettuali milanesi, Ada Tommasi e Mario De Micheli. Parliamo di queste parsone. R Quando son venuti a Sormano, è stato il Testori Giovanni, lo scrittore, che me li ha portati personalmente. Lui e sua mamma - c era insieme sora Lina, anche lei Paracchi, che era di Lasnigo - perché li mettessimo a posto. Sono arrivati qua nel 41-42, credo. D I De Micheli sono stati arrestati nel luglio 44. R Quando erano qui, avevano una scuola a Milano, che non mi ricordo quale fosse. Ogni tanto facevano lezioni private qui a casa nostra, in questa cucina. Poi però aumentavano sempre più gli allievi, tutta gente danarosa. E allora mio papà e mia mamma hanno detto: Ghe domandom a don Lina Paracchi nel giorno del suo novantesimo compleanno [Archivio privato famiglia Invernizzi, Novate Milanese] 13

26 Banfi, che ha giù quel posto lì. Mio padre era fabbriciere della parrocchia, sapeva come era costruita la casa. Infatti don Banfi li ha accolti subito, nel suo seminterrato; il seminterrato della canonica. C è ancora adesso, lì adesso c è il sagrestano. Facevano lezione nel salone grande della casa del parroco. D E il famoso refettorio, dove ospitavano gli ebrei e altri perseguitati, dov era? R Sarà stato dietro la loro abitazione, nel seminterrato. D Sapevate dell aiuto che davano agli ebrei? R No, di loro sapevamo che erano comunisti. Non hanno mai accennato a questa attività. D Parliamo di don Carlo Banfi. R Aveva un coraggio perché aveva due sorelle, Erminia e Maria, che facevano da perpetue, ma non aveva neanche le suole da cambiare! Perché ghe n era minga Probabilmente dava tutto agli ebrei e a quelli che avevano bisogno. Era povero. C erano qui anche suo papà e suo fratello, che faceva il calzolaio. Il papà è morto qui. Sugli ebrei era molto riservato, quando è rimasto via si è saputo che era andato con gli ebrei. Per la mia famiglia sono stati mesi cruciali, pieni di disgrazie. Mio fratello, questo qui che è rimasto, andando a caccia aveva preso una schioppettata (volevano prendere una lepre). Poi si è ammalata mia sorella, aveva 28 anni, ed è morta; ha lasciato lì due bambini piccoli. Poi mi è morta mia mamma. E i fratelli nascosti. Insomma è stato un macello, peggio di così D Quando don Banfi è andato in Svizzera con gli ebrei, cos è successo in paese? Successivamente altri ebrei sono stati arrestati e portati nei lager. R Sì. Poi hanno detto che solo quelli lì che ha portato via don Banfi si sono salvati. Gli unici! Gli altri sono stati uccisi. Invece quello lì, quel taleone [si intenda: Portaleone, n. d. r.] - doveva essere il giorno di Natale o di Pasqua quando sua moglie ha avuto un emorragia, forse aveva perso un bambino - ha chiamato di notte mio fratello, che abitava qui. E lui è andato subito di notte e l ha salvata per miracolo, se no moriva dissanguata, sta povera donna, era la moglie di un ebreo. Quando l ho rivisto dopo la guerra, era il preside di una scuola. La scuola Leonardo da Vinci a Milano. Giù vicino alla stazione. Loro erano ebrei che erano qui sfollati, ce n erano parecchi qui sfollati nella villa rossa. Si chiamavano Pantaleone no, Portaleone! Quello lì io l ho trovato come preside nella scuola Leonardo da Vinci, dove ha studiato mio figlio. Vicino alla Nord. E mi ha contato su: Pensi, sono stato ad Auschwitz - o a Dachau, non mi ricordo più bene - [nota della testimone]! Ho preso tante botte e ci avevo un rene solo Però è tornato, io li ho rivisti negli anni 60. D Invece le famiglie che sono state arrestate e poi uccise nei lager si chiamavano Bardavid, Barda, Hannuna, Pontremoli R Anche a Lasnigo ce n erano... D Quando don Banfi è andato in Svizzera, i De Micheli hanno continuato la sua opera. Questo fino all estate 44, quando li ha presi il famigerato Pankoff. Ma alla fine li ha lasciati andare. Cosa possiamo ricordare? Non sono più tornati a Sormano? R No no. Non si sono più visti. Saranno tornati a Milano, saranno andati via tramite i Testori Si vede che il Gianni bisogna dire che lui era proprio un comunista D Giovanni Testori era andato a scuola dai coniugi De Micheli? R Senz altro. Allora Mario arrivava dentro da quel portone e mia mamma stava facendo il minestrone La sera arrivavano da Milano, quando uscivano andavano a Milano. Perché in giro non è che Mario 14

27 Il vecchio Miravalle negli anni 40. [Cartolina d epoca dalla collezione Rosa Bussadori, Sormano] camminava molto. Lui usciva il tempo di andare a prendere la corriera; perché non camminava tanto, era bello zoppo, eh! Senza l Ada non usciva mai. Ci siamo sentiti ancora dopo la guerra con lui e con l Ada. Allora arrivava dentro e diceva: Senti, Ada, che bel profumo che viene dalla cucina della signora Martina. E le la faseva: O sciur Mario, l è rivaa? Sì, cosa sta facendo? Un bel minestrone. Ah, che bel profumo si sente! Sciur Mario, se stasera el vegn giò a respund al rusari gh en do una bela marmitina per tutt e du e anca per la tusa. Perchè c era anche la bambina. Hai sentito Ada? Dobbiamo venire a mangiare e a rispondere al rosario. Ebbene, hai fame? Sì. Cominciamo a prendere la minestra. Poi veniamo giù a rispondere al rosario. E venivano a rispondere al rosario! Quante volte hanno fatto così! Eravamo tutta una famiglia, sa. Poi suonavano l ocarina quando il mandolino quando la mandola e cantavano. Cantavano: Corpo de sangue de in duvé te sett Marianna, sangue de biss Lui faceva sempre il marito, la moglie cantava in falsetto. C era un rapporto di amicizia, ma tanto. Tra l altro non avevano mai i soldi per pagare l affitto. Spendevano tutto in libri. Poi quando prendevano il 27 arrivavano con un gabaret cosi. E mia mamma: Oh, ma si propi por bagai!. Ora che pagaven i debiti e portà su cose inutili, ghe n even pu. D E don Banfi frequentava le case della gente? Era di compagnia? R No. Non era un compagnone come il De Micheli, era un uomo riservato. In famiglia da noi veniva spesso, perché c era qui il fabricer che doveva firmare. L era semper chi. Era una persona simpaticissima. Ma brava! 15

28 Don Carlo Banfi Passaggio in Svizzera Archivio Storico Diocesano, Milano, Fondo Resistenza. ll Sac. Don Carlo Banfi fu Antonio, nato a Saronno il , ordinato l 11 giugno 1927 al tempo dei fatti, luglio 43 luglio 45 Parroco a Sormano, si è trovato compromesso nella Resistenza senza averci mai pensato. Tornato dalla Svizzera il riprese la sua vita di Parroco, senza pensar più altro. Solo dopo aver ricevuto la lettera del Cancelliere della Curia si decise a scrivere le note che seguono. Tutto cominciò nel luglio 43. Stando io in Sormano vennero da me i fratelli Hassan Scialom e Leone, e il sig. Hannuna. Ebrei, di Tripoli, cittadini italiani. Hassan residenti a Milano Hannuna rientrato dalla Francia dopo essere sfuggito alla Gestapo per intervento del Console italiano, perché cittadini italiani. Erano sfollati a Asso, ma non si sentivano sicuri. Cercavano un alloggio in Sormano dove vivere ignorati e quieti. Trovato l alloggio, si sistemarono e respirarono. Venne il 25 luglio. Caduta di Mussolini. Breve euforia. Presto vennero i tedeschi. Dissi a tutti: Per ora non c è pericolo, quando si presentirà vi avvertirò. Arrivò l otto settembre. Proclama di Badoglio, disorganizzazione dell esercito, militari che tornano a casa, se possono, e chi abita in zona occupata cerca un rifugio dove può. Di questi parecchi arrivano a Sormano. Diversi Colonnelli qui sfollati si interessano di questi e trovano per loro un rifugio al Pian del Tivano, ma occorre in Sormano un posto di tappa e raccolta prima di mandarli lassù colle guide. Nel salone dell Oratorio si preparano tavoli e coperte (data dai sigg. Testori e Beretta). La cucina già disposta per la refezione scolastica darà i pasti.. E arrivano i prigionieri di guerra. Li porta un giorno Don Davide Perniceni, Ex Salesiano, missionario in India, è Cappellano di un campo Prigionieri nella zona di Lodi. Dopo l 8 settembre fugge la guardia, e fuggono i prigionieri, ma arrivano i Tedeschi e li catturano per mandarli in Germania. Si avviano alla Svizzera via Como e Varese, ma in poco tempo i tedeschi bloccano i passi. Don Davide tenta la via di Sormano. Perché? Deve aver sentito che di lì è possibile andare in Svizzera. Difatti, soldati o sbandati o renitenti alla leva han trovato il passo: Pian-Tivano, discesa a Nesso, traversata a Torrigia, albergo del Tabacco e confine. Una e due volte venne D. Perniceni con prigionieri, ed una terza ne mandò un gruppo con una guida. Intanto siamo arrivati a Novembre. Le guide ci dicono che la strada è dura, più dura la notte per il freddo; se la cosa deve continuare, occorre provvedere. Per conoscere de visu la situazione faccio una volta il percorso. Con difficoltà ma senza pericolo, entriamo in Svizzera da Bruzzella. Con ingenua semplicità diciamo il motivo della nostra venuta, ma la guardia di frontiera scuote il capo: ma Reverendo. Siamo in guerra, la frontiera è chiusa, lei ha commesso un reato violandola. Io dovrei consegnarla alla Polizia. Benevolmente suppongo di averlo fermato alla frontiera e lo rimando immediatamente. Prima di partire dissi: Io ho della gente in pericolo: ebrei, prigionieri, soldati che presto o tardi dovrò condurre quì. La Confederazione riceve chi è in pericolo, ma chi decide è il Comando di Polizia. 16

29 Non passarono molti giorni ed il pericolo si presentò: si volevano far paracadutare armi sul Pian Tivano. Il presidio tedesco di Erba sarebbe subito intervenuto. Dissi agli ebrei che era necessario partire. Qui la sorpresa: tre ne conoscevo, ma alla partenza diventarono 16. Spuntarono bambine di 5 e 6 e 7 anni, uomini attempati, vecchie signore che non riuscivano bene a camminare. Non c era tempo per discutere, e fare complicati preparativi, eppure tutto andò bene. Si offrirono di accompagnarci e fu provvidenza, Crivelli, Bussadori e Haardt. Durante la faticosa salita trovammo aiuto nei boscaioli della zona, e le Guardie di Finanza ci indicarono il punto in cui si poteva alzare la rete di confine e passare. Il difficile vene dopo: passata la rete,le donne ed i vecchi non vollero più avanzare. Non ne potevano più. La china era ripida, il fondo sdrucciolevole, il luogo deserto. Cercai di convincere almeno i validi ad andare avanti ma non vollero. Non era tempo né luogo da tergiversare. Troncai gli indugi e mi misi in cammino. Veduta di Sormano fine anni 40 [Cartolina d epoca dalla collezione Rosa Bussadori, Sormano] 17

30 Chi può mi segua. Scesi un poco, trovammo un sentiero e poco dopo le guardie svizzere. Senza una parola ci guidarono al posto di dogana. Il comandante del posto mi riconobbe e disse: Questa volta devo proprio consegnarlo alla Polizia. Niente in contrario, però lassù al 47 (numero sulla rete di confine) ci sono donne e bambini che attendono aiuto. Bene. Sarà provveduto. Rifocillati, ci condussero al posto di raccolta in Bruzzella. Intanto arrivarono tutti gli altri. Si dormì sulla paglia, ed al mattino ci condussero a Mendrisio e nel pomeriggio a Chiasso, dove trovammo altri, ebrei e no, entrati nella notte. Da Chiasso ci portarono a Bellinzona al Comando di Polizia. Fatto l interrogatorio, gli ebrei ebbero Asilo, Crivelli che mi aveva voluto accompagnare ebbe un mese di arresto, ed io 5 giorni di arresto. Spiegatomi colla Polizia il giorno dopo fui libero e, per intervento del Vescovo Mons. Jelmini, condotto a Lugano e consegnato al Seminario, ospite di Monsignor Vescovo. Ero salvo in Svizzera ma senza mezzi e senza il minimo corredo. Rendo quindi omaggio alla carità di Mons. Jelmini che mi ospitò nel suo seminario per più di tre mesi. Mi permise anche qualche opera di ministero, finchè per la Pasqua del 1944 fui assegnato come cappellano ad un campo di internati, prima come provvisorio, poi come effettivo con largo stipendio. La mia sede era Klendietwil nel settore di Langental in Cantone di Berna. Mio superiore immediato era il Rev. Bruno Heim oggi Vescovo Internunzio in America Latina. Egli risiedeva in Rohrbach. Cappellano del settore era Don Giuseppe Carozzi di Como. Avevo in consegna sei campi di internati italiani che dovevo periodicamente visitare. Fu così fino all autunno del 44 quando, dopo l effimera Repubblica di Domodossola, si rifugiarono in Svizzera i partigiani della Val D Ossola e della Val Toce. Dopo diversi spostamenti in Tracselvald e in Lutzelflue, ritornai in Klendietwil coi partigiani. Con loro rimasi sino alla fine. Al momento di rimpatriare fui fermato ala frontiera e rimandato al campo, perché il mio nome non c era sull elenco del Comando militare. Difatti io civile ero addetto al servizio dei campi ma ero civile. Dovetti restare internato fino al 25 luglio 1945 quando, finito l internamento, tutti i servizi vennero rimpatriati: Comandi, Magazzini, Furerie ecc. Dirò una parola anche dei miei rapporti ecclesiastici nel tempo dell internamento. Ho detto che il giorno dopo il mio arrivo a Bellinzona, liberato dalla Polizia sono stato dato in consegna a Mons. Jelmini Vescovo di Lugano. Lui fece sapere al Cardinal Schuster che io ero a Lugano. Il Cardinale di risposta disse al Vescovo di non lasciarmi partire, se volessi rientrare, perché a Sormano c era una reazione fortissima delle autorità per quanto faceva la Resistenza del luogo, ma tutti erano anonimi; io solo ero conosciuto per nome, e tornando avrei pagato per tutti. Dopo il 25 aprile la prospettiva era di tornare quanto prima. Ma dove? A Sormano c era un altro Parroco; io non avevo più casa. Scrissi al Cardinale di assegnarmi una Parrocchia dove poter andare. Mi assegnò Mesenzane. Saputo questo Mons. Jelmini mi sollecitava a partire, ma a Soletta Mons. Streng, dopo un ritiro ci fece promettere che nessun Cappellano sarebbe partito clandestino, per non lasciare i campi senza assistenza. Dopo il 25 aprile arrivarono alla frontiera gli Alleati ed ognuno che rientrasse era sottoposto al loro controllo. Ci potevano essere criminali di guerra o spie o collaborazionisti. Dalla Svizzera prima di partire una schedatura della Croce Rossa, al confino foglio alleato di rientro che doveva servire come foglio di via, tessera viveri, e controllo sussidi avuti. 18

70 ANNIVERSARIO DELL INIZIO DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE LA RESISTENZA IN ITALIA IL CASO DELLA FAMIGLIA PUECHER

70 ANNIVERSARIO DELL INIZIO DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE LA RESISTENZA IN ITALIA IL CASO DELLA FAMIGLIA PUECHER 1943 2013 70 ANNIVERSARIO DELL INIZIO DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE LA RESISTENZA IN ITALIA IL CASO DELLA FAMIGLIA PUECHER Giancarlo Puecher ucciso dal fascismo Giorgio Puecher deportato e morto a Mauthausen

Dettagli

LEONI ANTONIO Brisighella, 3 gennaio 1986.

LEONI ANTONIO Brisighella, 3 gennaio 1986. LEONI ANTONIO Brisighella, 3 gennaio 1986. [Inizio dell'intervista nel lato A della cassetta n 47 al giro 001] D: Brisighella 3 gennaio 1986, ore 15 e un quarto. Dunque cognome, nome R: Leoni Antonio.

Dettagli

Episodio di Villaggio Artigiano, Fanano, Operazione di rastrellamento a Fanano-Pavullo agosto 1944 I.STORIA

Episodio di Villaggio Artigiano, Fanano, Operazione di rastrellamento a Fanano-Pavullo agosto 1944 I.STORIA Episodio di Villaggio Artigiano, Fanano, 30.08.1944 Operazione di rastrellamento a Fanano-Pavullo 25-30 agosto 1944 Nome del compilatore: Massimo Turchi I.STORIA Località Comune Provincia Regione Villaggio

Dettagli

IL GIORNO DELLA MEMORIA 27 GENNAIO 2016: LA TESTIMONIANZA DI CARLO OGNIBENE SCUOLA PRIMARIA GINO BELLINI II ISTITUTO COMPRENSIVO DI SASSUOLO

IL GIORNO DELLA MEMORIA 27 GENNAIO 2016: LA TESTIMONIANZA DI CARLO OGNIBENE SCUOLA PRIMARIA GINO BELLINI II ISTITUTO COMPRENSIVO DI SASSUOLO IL GIORNO DELLA MEMORIA 27 GENNAIO 2016: LA TESTIMONIANZA DI CARLO OGNIBENE SCUOLA PRIMARIA GINO BELLINI II ISTITUTO COMPRENSIVO DI SASSUOLO IL GIORNO DELLA MEMORIA: «La Repubblica italiana riconosce il

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI BONATE SOTTO

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI BONATE SOTTO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI BONATE SOTTO La Scuola Secondaria di Primo grado di Bonate Sotto è intitolata a Clara Levi. Ma chi era Clara Levi? Clara Levi nasce a Cesano Maderno l'1 marzo 1929.

Dettagli

Nonantola, un esperienza indimendicabile

Nonantola, un esperienza indimendicabile I giusti italiani Il titolo di giusti tra le nazioni è utilizzato per indicare i non ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e per salvare, senza interesse personale la vita anche

Dettagli

27 Gennaio Giornata della Memoria. per non dimenticare, e liberare il nostro mai più

27 Gennaio Giornata della Memoria. per non dimenticare, e liberare il nostro mai più 27 Gennaio Giornata della Memoria per non dimenticare, e liberare il nostro mai più La Giornata della Memoria Il 27 Gennaio si celebra la Giornata della Memoria. È il giorno dedicato al ricordo della Shoah,

Dettagli

ESPERIENZE RESISTENZIALI TOSCANE

ESPERIENZE RESISTENZIALI TOSCANE ESPERIENZE RESISTENZIALI TOSCANE Matteo Mazzoni Lezione 28 marzo 2019 Corso di formazione Guerra totale, collaborazionismi, Resistenze Pistoia. RESISTENZE Militare Internati militari italiani Esercito

Dettagli

GIORNO DELLA MEMORIA La famiglia Zevi a Castelmassa Este

GIORNO DELLA MEMORIA La famiglia Zevi a Castelmassa Este 27 GENNAIO 2014 GIORNO DELLA MEMORIA La famiglia Zevi a Castelmassa Este Un buio nel deposito della memoria collettiva castelmassese: la famiglia Zevi. Ricordare la tragedia vissuta dalla famiglia equivale

Dettagli

Capelletti Stefano Angelo

Capelletti Stefano Angelo Capelletti Stefano Angelo Soldato 1^ Compagnia, II Battaglione mortai da 81 nato a Covo (BG) il 29/12/1922 caduto in prigionia presso Tambov il 14/01/1943 foto e lettere concesse dalla nipote Albina Capelletti

Dettagli

5. A pranzo bevo sempre un bicchiere di vino. Ieri un bicchiere di vino. 6. Oggi puoi andare al cinema. Ieri sera.. al cinema.

5. A pranzo bevo sempre un bicchiere di vino. Ieri un bicchiere di vino. 6. Oggi puoi andare al cinema. Ieri sera.. al cinema. PASSATO PROSSIMO 1. Franca arriva domani alle 6.00. Franca ieri. 2. Il treno per Napoli arriva in ritardo. Ieri il treno per Napoli.. in ritardo. 3. Lavori fino a tardi? Ieri fino a tardi? 4. Marco e Maria

Dettagli

Il 25 aprile è la festa della Liberazione, ma perché?

Il 25 aprile è la festa della Liberazione, ma perché? Il 25 aprile è la festa della Liberazione, ma perché? Il 25 aprile del 1945 furono liberate dall'occupazione tedesca e repubblichina Milano e Torino: perciò fu scelta quella data Il 25 aprile è la festa

Dettagli

INCONTRARSI Ascoltare, essere Vicini, Accompagnare Lettera aperta ai giovani. Ama e fa ciò che vuoi (S. Agostino)

INCONTRARSI Ascoltare, essere Vicini, Accompagnare Lettera aperta ai giovani. Ama e fa ciò che vuoi (S. Agostino) INCONTRARSI Ascoltare, essere Vicini, Accompagnare Lettera aperta ai giovani Ama e fa ciò che vuoi (S. Agostino) Carissimo Amico, mi permetto di chiamarti così, anche se forse non ci conosciamo o ci siamo

Dettagli

71 ANNIVERSARIO DELL ECCIDIO DELLA DIVISIONE ACQUI

71 ANNIVERSARIO DELL ECCIDIO DELLA DIVISIONE ACQUI 71 ANNIVERSARIO DELL ECCIDIO DELLA DIVISIONE ACQUI Venerdì 19 Settembre le nostre classi III H e III G hanno partecipato, presso i Bastioni, alla Manifestazione in memoria della Divisione Acqui. Ci siamo

Dettagli

Franceschini Giovanna, Carzano nata nel 1928

Franceschini Giovanna, Carzano nata nel 1928 Progetto La comunità dell'ecomuseo alla ricerca della sua memoria: i nostri migranti negli anni Cinquanta Franceschini Giovanna, Carzano nata nel 1928 Perché ha deciso di emigrare? Io qui lavoravo alla

Dettagli

Episodio di Contrada Fornace San Pietro Avellana Nome del compilatore: Daniela Spadaro I.STORIA

Episodio di Contrada Fornace San Pietro Avellana Nome del compilatore: Daniela Spadaro I.STORIA Episodio di Contrada Fornace San Pietro Avellana 29-10-1943 Nome del compilatore: Daniela Spadaro I.STORIA Località Comune Provincia Regione Contrada Fornace San Pietro Avellana Campobasso Abruzzi Data

Dettagli

INTERVISTA GINO BARTALI

INTERVISTA GINO BARTALI INTERVISTA GINO BARTALI Come ti chiami? Mi chiamo Gino Bartali. Dove e quando sei nato? Sono nato a Firenze nel 1914. Come è nata la tua passione per il ciclismo? E nata quando avevo quattro anni, mio

Dettagli

Per non dimenticare on dimentic

Per non dimenticare on dimentic Per non dimenticare L orrore e le colpe del nazismo e del fascismo sono tutte in questa manciata di foto. Ovviamente si tratta di una piccola parte delle migliaia scattate nei campi di sterminio dagli

Dettagli

Associazione Trevisani nel Mondo Sezione di Ponzano Veneto. Questionario intervista per raccogliere in un volume le esperienze dei nostri emigrati

Associazione Trevisani nel Mondo Sezione di Ponzano Veneto. Questionario intervista per raccogliere in un volume le esperienze dei nostri emigrati Associazione Trevisani nel Mondo Sezione di Ponzano Veneto Anno 2010/2011 Questionario intervista per raccogliere in un volume le esperienze dei nostri emigrati Intervistato Signor Nato a il Residente

Dettagli

I SENTIERI DELLA LIBERTA : I SENTIERI DELLA BENEDICTA di Antonella Ferraris.

I SENTIERI DELLA LIBERTA : I SENTIERI DELLA BENEDICTA di Antonella Ferraris. I SENTIERI DELLA LIBERTA : I SENTIERI DELLA BENEDICTA di Antonella Ferraris. Queste sono le mura della Benedicta, il luogo di memoria più significativo che esiste in Provincia di Alessandria, testimonianza

Dettagli

IL FASCISMO INOLTRE... 1919-1920: PROTESTE DEI LAVORATORI E DEI SINDACATI: E IL BIENNIO ROSSO

IL FASCISMO INOLTRE... 1919-1920: PROTESTE DEI LAVORATORI E DEI SINDACATI: E IL BIENNIO ROSSO IL FASCISMO Disoccupazione Troppe spese militari Dopo la I guerra mondiale in Italia ci fu un periodo di crisi economica Bassa produzione economica I contadini erano stati in guerra e i campi non erano

Dettagli

Prima della lettura. Che cosa farà secondo te Ginevra? Formula delle ipotesi.

Prima della lettura. Che cosa farà secondo te Ginevra? Formula delle ipotesi. Prima della lettura Che cosa farà secondo te Ginevra? Formula delle ipotesi. Episodio 9 Quando siamo scese Christian era in cucina. Dove eravate? ha chiesto. In solaio ha risposto la nonna. Christian è

Dettagli

Omelia S. Messa nel 24 anniversario della morte di Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano Cattedrale di Lamezia Terme, 4 gennaio 2016

Omelia S. Messa nel 24 anniversario della morte di Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano Cattedrale di Lamezia Terme, 4 gennaio 2016 Omelia S. Messa nel 24 anniversario della morte di Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano Cattedrale di Lamezia Terme, 4 gennaio 2016 1. «Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande

Dettagli

Giovanni 14,28: Io me ne vado!.

Giovanni 14,28: Io me ne vado!. Giovanni 14,28: Io me ne vado!. Immagina il loro shock all'udire Gesù annunciare tali parole; egli le pronunciò la sera della cena per la celebrazione della Pasqua ebraica, il giovedì santo, nella sala

Dettagli

(Messa vigiliare del sabato: la voce guida quando inizia la processione all altare)

(Messa vigiliare del sabato: la voce guida quando inizia la processione all altare) 18 marzo 2012 quarta di quaresima anno B: del cieco nato ore 18.00 ore 11.30 (Messa vigiliare del sabato: la voce guida quando inizia la processione all altare) Celebriamo la Messa vigiliare della quarta

Dettagli

Terremoto in Emilia, la Chiesa mobilita la Caritas per gli sfollati

Terremoto in Emilia, la Chiesa mobilita la Caritas per gli sfollati E di sette morti, una cinquantina di feriti e oltre 5000 sfollati, il bilancio ancora provvisorio, del terremoto di magnitudo 6 che ieri ha colpito l Emilia Romagna e nelle ultime 24 ore si sono registrate

Dettagli

Per non dimenticare 16 ottobre 1943

Per non dimenticare 16 ottobre 1943 Ministero dell' Istruzione, dell'università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ISTITUTO COMPRENSIVO FIANO Indirizzo Musicale Via L. Giustiniani,20 00065 Fiano Romano (Rm) 0765 389008

Dettagli

Catechismo di iniziazione cristiana dei fanciulli SECONDA UNITÀ

Catechismo di iniziazione cristiana dei fanciulli SECONDA UNITÀ Catechismo di iniziazione cristiana dei fanciulli SECONDA UNITÀ Dio Padre è sempre con noi Non siamo mai soli Leggi il catechismo Cosa abbiamo imparato Nella fatica sei con noi, Signore Leggi il catechismo

Dettagli

Casatenovo: ''la fede che salva'' dopo la perdita di un figlio. Il dr Achilli presenta il libro scritto dopo la scomparsa di Andrea

Casatenovo: ''la fede che salva'' dopo la perdita di un figlio. Il dr Achilli presenta il libro scritto dopo la scomparsa di Andrea Il primo giornale online della provincia di Lecco Casateonline > Cronaca > dal territorio Scritto Sabato 09 novembre 2013 alle 17:46 Casatenovo: ''la fede che salva'' dopo la perdita di un figlio. Il dr

Dettagli

Episodio di Piazza Garibaldi, Esine, I.STORIA. Località Comune Provincia Regione Piazza Garibaldi Esine Brescia Lombardia

Episodio di Piazza Garibaldi, Esine, I.STORIA. Località Comune Provincia Regione Piazza Garibaldi Esine Brescia Lombardia Episodio di Piazza Garibaldi, Esine, 06.02.1945 Nome del Compilatore: Andrea Cominini e Chiara Dogliotti I.STORIA Località Comune Provincia Regione Piazza Garibaldi Esine Brescia Lombardia Data iniziale:

Dettagli

Seduti nel cielo in Cristo Gesù

Seduti nel cielo in Cristo Gesù Domenica, 10 giugno 2012 Seduti nel cielo in Cristo Gesù Efesini 2:4-6- Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati

Dettagli

La Pentecoste Atti 2, 1-47

La Pentecoste Atti 2, 1-47 La Pentecoste Atti 2, 1-47 Introduzione: Gesù, durante la sua vita, è stato seguito dagli apostoli e da tante altre persone. Maria, sua madre, fin dall inizio gli è stata vicina e non l ha abbandonato

Dettagli

I.C. «ANTONIO GRAMSCI» ALBANO LAZIALE loc. PAVONA (RM) la nonna bambina che racconta la Shoah

I.C. «ANTONIO GRAMSCI» ALBANO LAZIALE loc. PAVONA (RM) la nonna bambina che racconta la Shoah I.C. «ANTONIO GRAMSCI» ALBANO LAZIALE loc. PAVONA (RM) la nonna bambina che racconta la Shoah CLASSI PRIMA e SECONDA sez. C Pavona, 13 febbraio 2018 Carissima nonna Susanne, è ormai da qualche anno, prima

Dettagli

Episodio di Villa San Giovanni Rosciano I.STORIA. Località Comune Provincia Regione Villa San Giovanni Rosciano Pescara Abruzzo

Episodio di Villa San Giovanni Rosciano I.STORIA. Località Comune Provincia Regione Villa San Giovanni Rosciano Pescara Abruzzo Episodio di Villa San Giovanni Rosciano 24-5-1944 I.STORIA Località Comune Provincia Regione Villa San Giovanni Rosciano Pescara Abruzzo Data iniziale: 24.05.1944 Data finale: Vittime decedute: Totale

Dettagli

Scuola secondaria statale 1 grado Giuseppe Ungaretti I.C GROSSETO 3. Melissa Paba 3 C anno scolastico 2015/2016. Se questo è un uomo

Scuola secondaria statale 1 grado Giuseppe Ungaretti I.C GROSSETO 3. Melissa Paba 3 C anno scolastico 2015/2016. Se questo è un uomo Scuola secondaria statale 1 grado Giuseppe Ungaretti I.C GROSSETO 3 Melissa Paba 3 C anno scolastico 2015/2016 Se questo è un uomo TRAMA Il racconto di Primo Levi ha inizio il 13 dicembre del 1943 quando

Dettagli

I.STORIA. Anzia ni (più 55) s.i. D. Bambi ne (0-11) Civili Partigiani Renitenti Disertori Carabinieri Militari Sbandati

I.STORIA. Anzia ni (più 55) s.i. D. Bambi ne (0-11) Civili Partigiani Renitenti Disertori Carabinieri Militari Sbandati Episodio di SAVORGNANO SAN VITO AL TAGLIAMENTO 5-10-1944 Nome del Compilatore: Irene Bolzon I.STORIA Località Comune Provincia Regione Savorgnano San Vito al Tagliamento Pordenone (allora Friuli Venezia

Dettagli

La vita nell alloggio era molto

La vita nell alloggio era molto Anne Frank nacque nel 1929 a Francoforte, in Germania, da genitori Ebrei. Per sfuggire alle persecuzioni razziali la famiglia si trasferì ad Amsterdam. Nel 1940 la Germania invase l Olanda e anche qui

Dettagli

Non omnis moriar. Classi quinte Scuola primaria di Spirano a.s.2015/2016

Non omnis moriar. Classi quinte Scuola primaria di Spirano a.s.2015/2016 Non omnis moriar Classi quinte Scuola primaria di Spirano a.s.2015/2016 Il titolo che abbiamo scelto per questa mostra è Non omnis moriar, cioè Non morirò interamente, un verso scritto dal poeta latino

Dettagli

Progetto La comunità dell'ecomuseo alla ricerca della sua memoria: i nostri migranti negli anni Cinquanta. Campestrin Quinto, Telve nato nel 1933

Progetto La comunità dell'ecomuseo alla ricerca della sua memoria: i nostri migranti negli anni Cinquanta. Campestrin Quinto, Telve nato nel 1933 Progetto La comunità dell'ecomuseo alla ricerca della sua memoria: i nostri migranti negli anni Cinquanta Campestrin Quinto, Telve nato nel 1933 Perché ha deciso di emigrare? Ho deciso di emigrare perché

Dettagli

Progetto per l' accoglienza Introduzione: CONVERSAZIONE Cosa è la guerra? Cosa causa la guerra? PAROLE DI PACE E PAROLE DI GUERRA

Progetto per l' accoglienza Introduzione: CONVERSAZIONE Cosa è la guerra? Cosa causa la guerra? PAROLE DI PACE E PAROLE DI GUERRA Progetto per l' accoglienza Introduzione: CONVERSAZIONE Cosa è la guerra? Cosa causa la guerra? PAROLE DI PACE E PAROLE DI GUERRA -Visita alla mostra: relazione. -Riflessioni. -Alla scoperta dei luoghi

Dettagli

Lectio divina. Alla scuola di un Amore fuori misura. A cura di Vito Cassone Anno II/7 26 dicembre 2010 FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA

Lectio divina. Alla scuola di un Amore fuori misura. A cura di Vito Cassone Anno II/7 26 dicembre 2010 FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA Lectio divina Alla scuola di un Amore fuori misura A cura di Vito Cassone Anno II/7 26 dicembre 2010 FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA Lectio Divina DOMENICA FRA L'OTTAVA DI NATALE SANTA FAMIGLIA DI GESÙ MARIA

Dettagli

Salma Bencharki, uscita dal carcere, era in prova come badante presso una coppia di anziani

Salma Bencharki, uscita dal carcere, era in prova come badante presso una coppia di anziani dall Italia 1 Salma Bencharki, uscita dal carcere, era in prova come badante presso una coppia di anziani Rintracciata dalla Digos di Lecco ed espulsa dall Italia LECCO Aveva finito di scontare la sua

Dettagli

Anna Cherubini. L amore vero. Rizzoli

Anna Cherubini. L amore vero. Rizzoli Anna Cherubini L amore vero Rizzoli Proprietà letteraria riservata 2016 Rizzoli/RCS Libri S.p.A., Milano ISBN 978-88-17-08349-2 Prima edizione: marzo 2016 p. 139 Linea d ombra (Lorenzo Cherubini Michele

Dettagli

IL TRAMONTO DI FOSSOLI?

IL TRAMONTO DI FOSSOLI? Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle provincie di Biella e Vercelli Elisa Malvestito malveli@libero.it IL TRAMONTO DI FOSSOLI? Borgosesia 29 ottobre 2012 Dopo il

Dettagli

Conferenza sul tema Cefalonia Le tragiche vicende della Divisione Acqui. Giovedì 12 settembre, ore

Conferenza sul tema Cefalonia Le tragiche vicende della Divisione Acqui. Giovedì 12 settembre, ore Conferenza sul tema Cefalonia Le tragiche vicende della Divisione Acqui. Giovedì 12 settembre, ore 17.00. La Conferenza è stata organizzata dalla nostra Sezione e si è tenuta presso il Museo storico dei

Dettagli

UN VIAGGIO ATTRAVERSO L'ITALIA

UN VIAGGIO ATTRAVERSO L'ITALIA UN VIAGGIO ATTRAVERSO L'ITALIA (Taccuino di viaggio di Michele) Sabato mattina, ore 10 Partenza in Espace per l Italia. Con noi vengono anche Peter e sua madre. Mia sorella Tina e Peter si sposano a settembre.

Dettagli

SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE

SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE Chiesa S. Massimiliano Kolbe Lunedì 26 marzo Ore 21.00: Celebrazione penitenziale Martedì 27 marzo Ore 17.00 18.00 Mercoledì 28 marzo Ore 17.00 18.00 Giovedì 29 marzo Ore

Dettagli

Le montagne, già, quelle che Alippi tanto amava, dove arriva il primo raggio di sole e dove l ultimo indugia alla fine della giornata.

Le montagne, già, quelle che Alippi tanto amava, dove arriva il primo raggio di sole e dove l ultimo indugia alla fine della giornata. Ai Resinelli l addio a Gigi Alippi: Sapeva parlare con il cuore 1 PIANI RESINELLI Al centro della piccola chiesa dedicata al Sacro Cuore, lassù ai 1.300 metri dei Piani Resinelli, la bara di Gigi Alippi.

Dettagli

Casatenovo: ''Quelli che don Fermo'', il ricordo del sacerdote rivive grazie a un libro

Casatenovo: ''Quelli che don Fermo'', il ricordo del sacerdote rivive grazie a un libro casateonline.it http://www.casateonline.it/articolo.php? idd=93681&origine=1&t=casatenovo%3a+''quelli+che%26hellip%3bdon+fermo''%2c+il+ricordo+del+sacerdote+rivive+grazie+a+un+libro Casatenovo: ''Quelli

Dettagli

ZACCHEO, LA SAMARITANA, LE CHIAMATE E I VARI INCONTRI DI GESU

ZACCHEO, LA SAMARITANA, LE CHIAMATE E I VARI INCONTRI DI GESU GLI INCONTRI DI GESU In questa presentazione riassumiamo le chiavi di lettura, i bisogni dei bambini e relativi obiettivi educativi che già abbiamo esplorato negli anni dei corsi. Poi evidenziamo alcuni

Dettagli

TRIBUNALE DI PALMI - RITO COLLEGIALE SEZIONE PENALE STRALCIO DEL VERBALE DI DEPOSIZIONE DI GIUSEPPINA PESCE UDIENZA 24/05/2012

TRIBUNALE DI PALMI - RITO COLLEGIALE SEZIONE PENALE STRALCIO DEL VERBALE DI DEPOSIZIONE DI GIUSEPPINA PESCE UDIENZA 24/05/2012 TRIBUNALE DI PALMI - RITO COLLEGIALE SEZIONE PENALE STRALCIO DEL VERBALE DI DEPOSIZIONE DI GIUSEPPINA PESCE UDIENZA 24/05/2012 AULA BUNKER TRIBUNALE DI ROMA P.n.R.G.TRIB.819/11 R.G.N.R.4302/06 PROCEDIMENTO

Dettagli

BIBLIOGRAFIA RELATIVA A SUOR ENRICHETTA ALFIERI

BIBLIOGRAFIA RELATIVA A SUOR ENRICHETTA ALFIERI BIBLIOGRAFIA RELATIVA A SUOR ENRICHETTA ALFIERI N. Data Autore Titolo Casa Editrice Pagine 01 1951 Congregazione delle Suore della Carità Necrologia di Suor Enrichetta Alfieri, dalle Necrologie della Congregazione

Dettagli

Chiesa gremita e un lungo applauso per l ultimo saluto a Fedele Balossi

Chiesa gremita e un lungo applauso per l ultimo saluto a Fedele Balossi imparare da te. 1 Chiesa gremita e un lungo applauso per l ultimo saluto a Fedele Balossi Un pezzo della nostra storia di Alpini che se ne va. Fedele ha avuto l ardire di obbedire CARENNO Un lungo applauso,

Dettagli

SUOR ANTONELLA TOVAGLIERI Suora della congregazione Missionarie dell Immacolata (PIME)

SUOR ANTONELLA TOVAGLIERI Suora della congregazione Missionarie dell Immacolata (PIME) SUOR ANTONELLA TOVAGLIERI Suora della congregazione Missionarie dell Immacolata (PIME) Carta di identità Antonella Tovaglieri Nata: Busto Arsizio08.05.1965 Residente: Busto Arsizio Via Vespri Siciliani

Dettagli

Io sono andato in comune a vedere la mostra.

Io sono andato in comune a vedere la mostra. OGGI, 25 NOVEMBRE 2010 SIAMO ANDATI A VEDERE UNA MOSTRA... Mi sono sentita in un buco nero come se io fossi dentro a quei fogli a quelle leggi dopo altre leggi. Mi sentivo triste nel cuore, è stato come

Dettagli

RAMIN BAHRAMI NONNO BACH

RAMIN BAHRAMI NONNO BACH RAMIN BAHRAMI NONNO BACH La musica spiegata ai bambini BOMPIANI 2015 Bompiani / RCS Libri S.p.A. Via Angelo Rizzoli 8 20132 Milano ISBN 978-88-452-7989-8 Prima edizione Bompiani settembre 2015 Dedico questo

Dettagli

INTERVISTA A DUE RAGAZZI IMMIGRATI IN ITALIA

INTERVISTA A DUE RAGAZZI IMMIGRATI IN ITALIA INTERVISTA A DUE RAGAZZI IMMIGRATI IN ITALIA Giovedì 17 marzo abbiamo incontrato due ragazzi stranieri immigrati in Italia a cui abbiamo posto varie domande su di loro e sulla loro storia. _Come vi chiamate?

Dettagli

Una chiesa piena di amici per l ultimo saluto a Pigi Villa

Una chiesa piena di amici per l ultimo saluto a Pigi Villa è il segreto della felicità 1 Una chiesa piena di amici per l ultimo saluto a Pigi Villa Ragazzi, avete un compito: siate felici così anche lo zio Pigi sarà felice con voi CALOLZIOCORTE Sogna la tua vita

Dettagli

TORRE DI PALIDORO, 23 settembre 1944 I.STORIA. Località Comune Provincia Regione Torre di Palidoro Fiumicino Lazio Roma. s.i. D.

TORRE DI PALIDORO, 23 settembre 1944 I.STORIA. Località Comune Provincia Regione Torre di Palidoro Fiumicino Lazio Roma. s.i. D. Nome del Compilatore: Amedeo Osti Guerrazzi TORRE DI PALIDORO, 23 settembre 1944 I.STORIA Località Comune Provincia Regione Torre di Palidoro Fiumicino Lazio Roma Data iniziale: 23/9/1944 Data finale:

Dettagli

CAMPI DI CONCENTRAMENTO - Per eliminare tutti i soggetti considerati "indesiderabili" dai Nazisti, questi crearono dei campi di concentramento e di

CAMPI DI CONCENTRAMENTO - Per eliminare tutti i soggetti considerati indesiderabili dai Nazisti, questi crearono dei campi di concentramento e di OLOCAUSTO La parola olocausto (in greco significa: holos completo e kaustos rogo ) si riferisce al genocidio compiuto dalla Germania Nazista nei confronti di tutte quelle persone ed etnie ritenute indesiderabili.

Dettagli

dal Podestà e dalle forze nazifasciste in ritirata.

dal Podestà e dalle forze nazifasciste in ritirata. 4 dicembre 2013-69 Anniversario della Liberazione di Ravenna intervento della Presidente del Consiglio comunale di Ravenna, Livia Molducci Buongiorno e Benvenuti a tutti, Autorita, rappresentanti delle

Dettagli

Mario Esposito VERSI DI CACCIA E D AMORE DI UCCELLI RAPACI DIURNI E NOTTURNI

Mario Esposito VERSI DI CACCIA E D AMORE DI UCCELLI RAPACI DIURNI E NOTTURNI Mario Esposito VERSI DI CACCIA E D AMORE DI UCCELLI RAPACI DIURNI E NOTTURNI Inizio. ORIGINE DELLA COLPA NELLE SPECIE A parlare è il giudice. Non ha principio né fine questo processo. Un uomo non è più

Dettagli

Lunedì - 31 Dicembre San Silvestro. Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18) In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio. e il Verbo era Dio.

Lunedì - 31 Dicembre San Silvestro. Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18) In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio. e il Verbo era Dio. Lunedì - 31 Dicembre San Silvestro. Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18) In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto

Dettagli

all insegna dell amore pienamente realizzata. Poi il gesto della grande amicizia: e stabilisce con loro una unione stabile con il dono

all insegna dell amore pienamente realizzata. Poi il gesto della grande amicizia: e stabilisce con loro una unione stabile con il dono L INIZIO di una GRANDE AVVENTURA Con queste poche righe vogliamo affrontare con voi una questione grande ed affascinante: parlare della vita cristiana dei vostri figli. Vi siete mai chiesti come si diventa

Dettagli

Progetto La comunità dell'ecomuseo alla ricerca della sua memoria: i nostri migranti negli anni Cinquanta. Furlan Maria, Torcegno nata nel 1928

Progetto La comunità dell'ecomuseo alla ricerca della sua memoria: i nostri migranti negli anni Cinquanta. Furlan Maria, Torcegno nata nel 1928 Progetto La comunità dell'ecomuseo alla ricerca della sua memoria: i nostri migranti negli anni Cinquanta Furlan Maria, Torcegno nata nel 1928 Perché ha deciso di emigrare? Nel 1946 mia mamma mi ha detto

Dettagli

Scritto da Isabella Pugliese Lunedì 06 Ottobre :55 - Ultimo aggiornamento Giovedì 20 Novembre :18

Scritto da Isabella Pugliese Lunedì 06 Ottobre :55 - Ultimo aggiornamento Giovedì 20 Novembre :18 MUSICA e MEMORIA Il musicista argentino Ignacio Guido Montoya Carlotto, il "nipote 114" recuperato dall Associazione Civile Nonne di Plaza de Mayo, ha dato il suo primo concerto cantautorale dopo aver

Dettagli

LA RESISTENZA ITALIANA

LA RESISTENZA ITALIANA LA RESISTENZA ITALIANA LA GUERRA PARALLELA DELL ITALIA Durante la Seconda Guerra Mondiale, l Italia di Mussolini conduce una sorta di guerra parallela, combattuta sui seguenti fronti: Fronte africano Fronte

Dettagli

Episodio di Vado, Monzuno, I.STORIA. Località Comune Provincia Regione Vado Monzuno Bologna Emilia Romagna. s.i. D.

Episodio di Vado, Monzuno, I.STORIA. Località Comune Provincia Regione Vado Monzuno Bologna Emilia Romagna. s.i. D. Nome del compilatore: Massimo Turchi Episodio di Vado, Monzuno, 19.10.1944 I.STORIA Località Comune Provincia Regione Vado Monzuno Bologna Emilia Romagna Data iniziale: 19 ottobre 1944 Data finale: 19

Dettagli

A) IN ITALIA SI CELEBRA IL 27 GENNAIO; DATA IN CUI, NEL 1945 VENNE LIBERATO IL CAMPO DI STERMINIO DI AUSCHWITZ.

A) IN ITALIA SI CELEBRA IL 27 GENNAIO; DATA IN CUI, NEL 1945 VENNE LIBERATO IL CAMPO DI STERMINIO DI AUSCHWITZ. LA SHOAH. 1. CHE COS'È LA GIORNATA DELLA MEMORIA"? RISPONDI SCEGLIENDO TRA UNA DELLE DUE OPZIONI. * A) E' UNA RICORRENZA INTERNAZIONALE CHE SI CELEBRA OGNI ANNO PER COMMEMORARE LE VITTIME DELL'OLOCAUSTO:CIOÈ

Dettagli

Io devo chiederle solo come si chiama Mi chiamo Ginetta Paracca. E quando è nata, e dove è nata Nel 1926 e sono nata a Rivoli

Io devo chiederle solo come si chiama Mi chiamo Ginetta Paracca. E quando è nata, e dove è nata Nel 1926 e sono nata a Rivoli Intervista rilasciata su videocassetta dalla Sig.ra Ginetta PARACCA l 11 marzo 2003 presso la presidenza della Scuola Media "Primo Levi" di Cascine Vica - Rivoli (Torino) Intervistatrice: Prof.ssa Marina

Dettagli

Arturo Pedrazzi, diacono

Arturo Pedrazzi, diacono Arturo Pedrazzi, diacono I ragazzi raccontano Caro Arturo, mi ricordo quando mi aggiustavi il colletto della tunica, oppure quando mi consigliavi i servizi da fare e come dovevo comportarmi. Mi citavi

Dettagli

Maria Rosa Zazzano RACCOLTA POESIE

Maria Rosa Zazzano RACCOLTA POESIE Raccolta poesie Maria Rosa Zazzano RACCOLTA POESIE www.booksprintedizioni.it Copyright 2013 Maria Rosa Zazzano Tutti i diritti riservati Vi lascio le poesie non sono d autore le ho scritte io me le ha

Dettagli

Amare Dio con tutta l anima

Amare Dio con tutta l anima PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA BARI Amare Dio con tutta l anima Momento di preghiera iniziale Anno Pastorale 2014-2015 Canto: E SONO SOLO UN UOMO Io lo so Signore che vengo da lontano,

Dettagli

Powered by triptofun.altervista.otg Anna Frank

Powered by triptofun.altervista.otg Anna Frank Anna Frank (Francoforte 1929 - Bergen Belsen 1945), vittima ebrea della violenza nazista. Trasferitasi ad Amsterdam con la famiglia nel 1933, a partire dal luglio del 1942 si nascose con altri 7 esuli

Dettagli

Lettera di presentazione

Lettera di presentazione Lettera di presentazione 1 A. DATI INIZIALI 1) In che mese e anno è nata? Mese Anno 19 2) In che provincia italiana è nata? (se è nata all estero indicare lo stato di nascita) 3) Qual è il suo titolo di

Dettagli

Progetto La comunità dell'ecomuseo alla ricerca della sua memoria: i nostri migranti negli anni Cinquanta

Progetto La comunità dell'ecomuseo alla ricerca della sua memoria: i nostri migranti negli anni Cinquanta Progetto La comunità dell'ecomuseo alla ricerca della sua memoria: i nostri migranti negli anni Cinquanta Trentin Teresina, Telve di Sopra nata nel 1936 Dove e per quanti anni è rimasta all estero? Mio

Dettagli

COPIA. I sottoscritto Consigliere chiede che sia portata nel prossimo Consiglio comunale la seguente interrogazione

COPIA. I sottoscritto Consigliere chiede che sia portata nel prossimo Consiglio comunale la seguente interrogazione PRO-MEMORIA Emanuele ed Ennio Artom, nacquero entrambi ad Aosta. Emanuele il 23 giugno del 1915, Ennio il 25 aprile del 1920. Erano figli di Emilio, docente di matematica e studioso di cultura ebraica.

Dettagli

Per te L incontro che ha cambiato la mia vita

Per te L incontro che ha cambiato la mia vita Per te L incontro che ha cambiato la mia vita Lucia Pasculli PER TE L INCONTRO CHE HA CAMBIATO LA MIA VITA Testimonianza www.booksprintedizioni.it Copyright 2014 Lucia Pasculli Tutti i diritti riservati

Dettagli

Classe seconda A Scuola media Silvio Pellico - Arese (MI) INTERVISTA SULLA TRAGEDIA DEL VAJONT A LUIGI ROSSI ALPINO CHE PARTECIPO AI SOCCORSI

Classe seconda A Scuola media Silvio Pellico - Arese (MI) INTERVISTA SULLA TRAGEDIA DEL VAJONT A LUIGI ROSSI ALPINO CHE PARTECIPO AI SOCCORSI Classe seconda A Scuola media Silvio Pellico - Arese (MI) INTERVISTA SULLA TRAGEDIA DEL VAJONT A LUIGI ROSSI ALPINO CHE PARTECIPO AI SOCCORSI Come ti sei sentito? Spaventato. Ci hanno chiamato di notte,

Dettagli

seguici su: Edizioni Mesogea Culture Mediterranee Edizioni Mesogea

seguici su:   Edizioni Mesogea Culture Mediterranee Edizioni Mesogea LA PICCOLA 92 ISBN 978-88-469-2165-9 2017, MESOGEA by GEM s.r.l. via Catania 62, 98124 Messina seguici su: www.mesogea.it Edizioni Mesogea Culture Mediterranee Edizioni Mesogea Tutti i diritti sono riservati

Dettagli

GIOVANNI. Impegno 4^SETTIMANA QUARESIMA 2018

GIOVANNI. Impegno 4^SETTIMANA QUARESIMA 2018 GIOVANNI Impegno STORIA M: Ehi Alberto! Ciao! A: B! Che bello vederti! È da tanto che non ci incontriamo! Dove eri finito? M: Lo Sai che ho un compito speciale: la mia pianta non aspetta A: Ah già! È proprio

Dettagli

Da bambino come si immaginava da grande Non ne avevo idea. Sono entrato in seminario a undici anni e lì mi sono immaginato prete.

Da bambino come si immaginava da grande Non ne avevo idea. Sono entrato in seminario a undici anni e lì mi sono immaginato prete. famiglia e seminario 13 Vita da prete? Non era pensata, tutto è arrivato così, come la conseguenza di qualcos altro. L infanzia sul lago, il seminario fonte di crescita e amicizia. Da bambino come si immaginava

Dettagli

La vibrante testimonianza di Salvatore Borsellino: Paolo aveva solo un super potere: l amore

La vibrante testimonianza di Salvatore Borsellino: Paolo aveva solo un super potere: l amore Il fratello di Paolo Borsellino incontra gli studenti del Volta 1 La vibrante testimonianza di Salvatore Borsellino: Paolo aveva solo un super potere: l amore Per combattere la mafia bisogna iniziare dai

Dettagli

GIALLORENZO RAFFAELE. m Ponte Chisone di Pinerolo DATI ANAGRAFICI. Provincia di nascita. Provincia di morte. Categoria professionale

GIALLORENZO RAFFAELE. m Ponte Chisone di Pinerolo DATI ANAGRAFICI. Provincia di nascita. Provincia di morte. Categoria professionale GIALLORENZO RAFFAELE m. 10.3.1945 Ponte Chisone di Pinerolo DATI ANAGRAFICI Età 34 anni Genere Maschio Data di nascita 18/1/1911 Luogo di nascita Auletta Provincia di nascita Salerno Data di morte 10 marzo

Dettagli

Prima della lettura. Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?

Prima della lettura. Qual è il tuo personaggio preferito? Perché? Prima della lettura Qual è il tuo personaggio preferito? Perché? Episodio 5 Alice è entrata nella stanza e ha gridato contro Federico. Sei il verme più verme del mondo. E tu che cosa vuoi? ha chiesto lui.

Dettagli

3 anno LORENZO E LA GRANDE GUERRA LA PRIMA GUERRA MONDIALE

3 anno LORENZO E LA GRANDE GUERRA LA PRIMA GUERRA MONDIALE 3 anno narrat I V a storica scuola second. di I grado LORENZO E LA GRANDE GUERRA LA PRIMA GUERRA MONDIALE La durezza e la miseria della guerra rivissute attraverso gli occhi di un ragazzo undicenne. AUTORE:

Dettagli

L EMANCIPAZIONE FEMMINILE

L EMANCIPAZIONE FEMMINILE L EMANCIPAZIONE FEMMINILE La condizione della donna nella società è mutata nel corso dei secoli, a seconda dell evoluzione politica e giuridica dei popoli, della diversità dei fattori geografici e storici

Dettagli

LA COSTITUZIONE ITALIANA

LA COSTITUZIONE ITALIANA LA COSTITUZIONE ITALIANA I primi esperimenti di Costituzione Iniziano con l arrivo in Italia dei moti liberali della Rivoluzione francese LO STATUTO ALBERTINO (1848) che era la Costituzione del Regno del

Dettagli

EPISODIO DI PALESTRINA, 28 maggio 1944 I.STORIA. Località Comune Provincia Regione Palestrina Palestrina Roma Lazio. s.i. D.

EPISODIO DI PALESTRINA, 28 maggio 1944 I.STORIA. Località Comune Provincia Regione Palestrina Palestrina Roma Lazio. s.i. D. Nome del Compilatore: Amedeo Osti Guerrazzi EPISODIO DI PALESTRINA, 28 maggio 1944 I.STORIA Località Comune Provincia Regione Palestrina Palestrina Roma Lazio Data iniziale: 28/5/1944 Data finale: 28/5/1944

Dettagli

Ognuno di noi ha una SUA CASA. E, soprattutto, una sua idea di casa... La casa è l'ambiente dove cresciamo, dove impariamo, dove stiamo bene...

Ognuno di noi ha una SUA CASA. E, soprattutto, una sua idea di casa... La casa è l'ambiente dove cresciamo, dove impariamo, dove stiamo bene... Ognuno di noi ha una SUA CASA. E, soprattutto, una sua idea di casa... La casa è l'ambiente dove cresciamo, dove impariamo, dove stiamo bene... E lì, tutto parla di noi pochi oggetti, alcune piccole cose,

Dettagli

La ripartenza. Roma, 14 marzo Istituto Itis G. Giorgi di Roma

La ripartenza. Roma, 14 marzo Istituto Itis G. Giorgi di Roma La ripartenza Roma, 14 marzo 2017 - Istituto Itis G. Giorgi di Roma Nei numeri della costituente tanti partiti, tante ideologie, un obiettivo comune: LA PACE, L AMORE PER L ITALIA Maria Airaudo Maria

Dettagli

QUANDO TORNÒ L ARCA DI NOÈ

QUANDO TORNÒ L ARCA DI NOÈ dagli 8 anni QUANDO TORNÒ L ARCA DI NOÈ LIA LEVI Illustrazioni di Desideria Guicciardini One shot Pagine: 160 Codice: 978-88-566-5100-3 Anno di pubblicazione: 2016 L AUTRICE Piemontese di nascita e romana

Dettagli

Riflettere e problematizzare. Giorno della Memoria La storia di Erika

Riflettere e problematizzare. Giorno della Memoria La storia di Erika La consegna didattica Riflettere e problematizzare Giorno della Memoria 2016 - La storia di Erika Dopo aver ascoltato La storia di Erika scrivi il tuo commento a questa storia. Poi scrivi tutte le domande

Dettagli

SARA BUTTAU. I tre porcellini

SARA BUTTAU. I tre porcellini SARA BUTTAU I tre porcellini C era una volta una famiglia di tre porcellini che, ormai diventati grandi, andarono a vivere da soli, costruendo ognuno la propria casa. Il più grande decise di costruire

Dettagli

Via Crucis. La via della croce 2 giorni di Quaresima marzo 2015 Luminasio

Via Crucis. La via della croce 2 giorni di Quaresima marzo 2015 Luminasio Via Crucis La via della croce 2 giorni di Quaresima 14-15 marzo 2015 Luminasio STAZIONE I Gesù lava i piedi ai discepoli Dal Vangelo secondo Giovanni Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta

Dettagli

INDICE. 13 Prologo 17 Introduzione

INDICE. 13 Prologo 17 Introduzione Aurelio De Paoli Renato Vecchiato Alvaro Bari un pilota veneziano nella Resistenza feltrina Prima edizione: gennaio 2014 ISBN 978 88 6787 170 4 Copyright 2014 by Aurelio De Paoli, Renato Vecchiato renato_vecchiato@yahoo.it

Dettagli

Liliana Segre nominata senatrice a vita:

Liliana Segre nominata senatrice a vita: Liliana Segre nominata senatrice a vita: Il Presidente della Repubblica ha nominato Senatrice a vita la donna, sopravvissuta ad Auschwitz, per avere dato lustro alla Patria. Come ricorda Liliana Segre:

Dettagli

Le nonne raccontano l importanza delle campane a Monzuno

Le nonne raccontano l importanza delle campane a Monzuno Le nonne raccontano l importanza delle campane a Monzuno Il 27 marzo, Anna e Lucia, due nonne che vivono nella frazione di Gabbiano, hanno fatto visita alla classe seconda della Scuola Primaria di Monzuno

Dettagli