L accoglienza in comunità di tipo familiare: aspetti emotivi ed organizzativi. L esperienza del tirocinio.
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- Cosima Franco
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1 L accoglienza in comunità di tipo familiare: aspetti emotivi ed organizzativi. L esperienza del tirocinio. Università degli Studi di Macerata Dipartimento SCIENZE DELLA FORMAZIONE, DEI BENI CULTURALI E DEL TURISMO Scienze dell educazione e pedagogiche
2 La protezione del bambino La cura della crisi familiare
3 GLI ATTORI DELL INTERVENTO TRIBUNALE PER I MINORENNI PROCURA DELLA REPUBBLICA GIUDICE TUTELARE TUTORE SERVIZIO SOCIALE del Comune di residenza o di ritrovamento (art. 403 c.c.) CONSULTORIO FAMILIARE SSN FAMIGLIA D ORIGINE-AFFIDATARIA-ADOTTIVA COMUNITA DI TIPO FAMILIARE
4 ESPERIENZE POLITRAUMATICHE Trauma derivante dalla condizione di vita familiare Trauma derivante dall allontanamento Accoglienza e cura Accoglienza, chiarificazione (traduttore), incontri con la madre
5 LE FUNZIONI DELLA COMUNITA Accoglienza Protezione Accudimento Chiarificazione Valenza educativa Valenza valutativa Valenza terapeutica Contenimento
6 L ACCOGLIENZA DEL MINORE Il momento dell arrivo Contestualizzare l evento tenendo conto del passato, presente e futuro. Cosa è successo: descrizione, non interpretazione, dei fatti. Chi ha osservato. Chi è intervenuto: Servizi Sociali, TM, Scuola, Cosa succederà Chi interverrà Per quanto tempo
7 L ACCOGLIENZA DEL MINORE L ingresso in comunità Preparazione dello spazio fisico Condivisione emotiva con gli altri ospiti (riattivazione del trauma di allontanamento) Ingresso in casa Accettazione della fatica e della preoccupazione per il cambiamento (minaccia) Il bambino deve essere informato di ciò che lo riguarda con trasparenza
8 Il Progetto Educativo Individuallizzato LA SITUAZIONE DI PARTENZA Importanza di possedere informazioni dettagliate e codificate, utilizzando griglie specifiche di osservazione L OBIETTIVO GENERALE Valutazione dei genitori, rientro a casa, affidamento, adozione, autonomia GLI OBIETTIVI INTERMEDI Risposta ai bisogni educativi del minore LE AZIONI PREVISTE Gli interventi previsti per il raggiugimento degli obiettivi intermedi GLI ATTORI COINVOLTI Chi partecipa all implementazione del progetto e con quale funzione I RAPPORTI CON LA FAMIGLIA D ORIGINE Determinati in funzione dell obiettivo finale I TEMPI DI ATTUAZIONE Definizione realistica della durata LE MODALITA DI VERIFICA Attraverso griglie predisposte in base agli obiettivi intermedi almeno ogni 90 giorni
9 LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI: COERENZA E SINERGIA DEGLI INTERVENTI ENTE AFFIDATARIO (Servizio Sociale) SCUOLA COMUNITA EQUIPE VALUTATIVA DEI GENITORI TERAPEUTA DEL BAMBINO
10 La comunità è un luogo di passaggio La comunità è un ponte lungo il quale accompagniamo il minorenne all uscita Gli educatori della comunità hanno quindi due compiti: a) preparazione all uscita; b) accompagnamento verso la nuova collocazione
11 Uscita per dove Famiglia d origine Famiglia affidataria Famiglia adottiva Autonomia Altra Comunità
12 Preparazione all uscita per il bambino significa Rielaborazione della situazione familiare che ha portato il bambino/ragazzo ad essere lì Ci troviamo di fronte all evoluzione e al superamento di una tappa Decolpevolizzare il bambino è fondamentale (fai il bravo e tornerai subito a casa) Analisi degli eventuali cambiamenti dei genitori Valorizzare i piccoli miglioramenti della famiglia d origine. Hanno sopportato il maltrattamento, l allontanamento, gli educatori, gli altri ospiti,.. Analisi degli elementi di recuperabilità dei genitori Analisi degli elementi di perniciosità dei genitori Ricostruzione della storia del bambino/ragazzo in termini positivi La storia può essere veramente scritta e letta nella lettera per la festa di saluto, magari in un album con le foto più significative. Saluto dei bambini, saluto degli educatori, regalo e spiegazione del regalo simbolico: una scatola che rappresenti il passato, il presente ed il futuro. Rimettere in ordine i pezzi della sua storia, perché non lo farà più nessuno, soprattutto se unorientra presso lapropria famiglia.
13 e per gli educatori significa E importante mantenere una distanza con chi è stato dimesso Preparare la comunità (operatori, ospiti, ) alla separazione Nell equipe è fondamentale non negarsi niente e poter dire e condividere qualsiasi emozione provata
14 Ogni educatore porta un bagaglio fatto di: Conoscenze Abilità Modo d essere e di interpretare il mondo (modelli educativi familiari, stili di relazione )
15 La necessità di un modello La mappa non è il territorio ovvero il progetto educativo non è il bambino Tutto ciò che viene detto e scritto è frutto dell osservazione. La realtà non è relativa, ma la descrizione che ne fa l osservatore si. L educatore osserva le proprie mappe ed interpreta, mettendo gli altri, che utilizzano le stesse mappe, nella condizione di verificare ciò che dice
16 Abbiamo la nostra mappa Centralità della RELAZIONE EDUCATIVA Bambino come PERSONA da valorizzare Bisogno di METARIFLESSIONE Necessità di LAVORO DI RETE
17 L esperienza del tirocinio Il tirocinio è un attività formativa che consiste nella partecipazione dello studente alle attività professionali della struttura ospitante, per completare il percorso di studi e conoscere direttamente il mondo del lavoro. CARATTERISTICHE DI UN ESPERIENZA PARTICOLARE Il tirocinante è disposto a sperimentarsi ed essere un adulto di riferimento coinvolto emotivamente nella relazione d aiuto all interno del conflitto
18 Le varie fasi dell esperienza di tirocinio Colloquio attitudinale con il responsabile della struttura Definizione del progetto: tempi, struttura,tutor, obiettivi, Conoscenza dell equipe educativa e dei minorenni accolti in comunità Inizio dell esperienza Verifiche periodiche con il tutor Conclusione dell esperienza
19 Descrizione dell esperienza del tirocinio: obiettivi, metodologie, strumenti AREA DELL OSSERVAZIONE E DELL ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA: Acquisire un discreto livello di osservazione delle attività svolte nella comunità per minori; Relazionarsi con le figure professionali che operano nella struttura e con cui si dovrà collaborare; Entrare in contatto con i minori affidati alla comunità in base al progetto educativo della struttura; Conoscere le problematiche e/o le patologie dei minori affidati; Apprendere le regole, l organizzazione e il funzionamento del servizio.
20 Descrizione dell esperienza del tirocinio: obiettivi, metodologie, strumenti AREA D INTERVENTO OPERATIVO: Affiancare gli operatori della comunità nel dialogo, nel sostegno e nella cura dei minori affidati; Contribuire nelle attività domestiche che scandiscono il ritmo della giornata; Seguire ed aiutare i minori nelle attività svolte sia in comunità che negli ambienti esterni; Gestire, insieme agli operatori, attività ricreative, culturali ed occupazionali promosse dalla struttura; Partecipare alla riunione settimanale di equipe.
21 Il senso morale di una società di misura su ciò che fa per i suoi bambini (D. Bonhoeffer)
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