Sarò breve! Vi leggerò solo l introduzione di 600 pagine su un editoriale sulla Malattia di Alzheimer!!!
|
|
- Timoteo Rinaldi
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Sarò breve! Vi leggerò solo l introduzione di 600 pagine su un editoriale sulla Malattia di Alzheimer!!!
2
3 BRAIN RESERVE E NEUROPROTEZIONE Prof. Carlo Caltagirone Università Tor Vergata Roma
4 BRAIN RESERVE E NEUROPROTEZIONE Cresce la pressione sulla diagnosi preclinica della DA. Oggi questa possibilità è concessa dall individuazione di indubbi marker predittivi della malattia conclamata, di tipo morfologico (atrofia di aree corticali e sottocorticali) e biochimico. Al di là di aspetti tecnici legati alla non riproducibilità di questi marker in laboratori differenti, rimangono rilevanti dubbi clinici ed etici. Accettata l alta sensibilità di questi marker, si discute sull opportunità di un trattamento precoce con farmaci disease- modifyng, allo scopo di difendere la riserva funzionale cognitiva del cervello.
5 Malattia di Alzheimer: una degenerazione progressiva dell SNC con un quadro patologico caratteristico Atrofia cerebrale Placche senili Grovigli neurofibrillari Katzman, 1986; Cummings and Khachaturian, 1996
6
7
8 Sistema Colinergico: proiezioni su aree di interesse cognitivo Corteccia parietale Corteccia frontale Nucleo del setto mediale Nucleo basalis Corteccia occipitale Ippocampo
9 Tendenza degli specialisti a dedicare attenzione crescente alle fasi precliniche della malattia. L evoluzione epidemiologica della malattia e delle sue complesse implicazioni (organizzativa, assistenziale, terapeutica, legale, etica) ha costretto professionisti ed autorità ad occuparsi di un problema ingente in modi e tempi inadeguati e comunque suscettibili di continui aggiustamenti. Per questo è importante dedicare impegni sempre maggiori all identificazione delle fasi precliniche dell AD.
10 IL RISCHIO PREVEDIBILE DI DA 1 Esistenza per certo di soggetti a rischio di DA Al di là delle forme familiari (gruppo a sé con conclamazione precoce della malattia) Dalla ricerca esistenza serie di indicazioni diagnostiche di rischio moltiplicato di sviluppare la malattia negli anni/decenni successivi. La letteratura si è sbizzarita a ricercare fattori di rischio, anche in ambiti curiosi e suggestivi (relazioni positive con giocatori di football, traumatizzati cranici, sovraccarico di alluminio, abitudine intellettuale ora alta ora bassa, etnia), fattori sociali e comportamentali (ricchi o poveri, estroversi o ritirati, impegnati in lavori pesanti o concettuali). Citazione di indagini -di dubbia attendibilità- sul rapporto AD e TV, alimentazione ricca di patatine fritte, caffè, lettura di libri gialli, ecc. Di fatto oggi l unico fattore di rischio certo - oltre quello genetico, corrispondente a una malattia presente dalla nascita ed in lenta continua evoluzione - è quello dell età.
11 Patogenesi della DA Fattori di rischio Età Storia familiare Mutazioni sui cromosomi 1, 14, 21 Apolipoproteina E e4 Alfa 2 macroglobulina Trauma cranico Sesso femminile Sindrome di Down Fattori potenzialmente Protettivi Uso di estrogeni Riserva cognitiva pre-esistente Uso di farmaci antinfiammatori Apolipoproteina E e2 (?) Uso di farmaci antiossidanti Alimentazione corretta Attività fisica
12 IL RISCHIO PREVEDIBILE DI DA 2 Le diverse motivazioni per occuparsi delle fasi precliniche della malattia, ossia ad individuare i soggetti in buona salute che potrebbero diventare dementi: Tendenza di ricerca. Motivazione puramente scientifica finalizzata a scoprire le cause iniziali e l intimità di un processo fisiopatologico, anche indipendentemente da un razionale finalistico (capire meccanismi di azione ed eventi biologici anche ai fini terapeutici). Prevenzione. Obiettivo cruciale della medicina come scienza della cura è quello di mettere in atto tutte le risorse necessarie per limitare o arrestare un destino patologico. Intervento terapeutico precoce fin dalle fasi asintomatiche. (dibattito)
13 CONDIZIONI PRECLINICHE 1 Le cosiddetta fase pre-clinica dell AD può corrispondere a 2 diverse condizioni Stadio di rischio asintomatico per la DA. In vivo evidenza dei depositi amiloidotici nell encefalo, o alterazioni della concentrazione di beta-amiloide, proteina tau nel liquido cefalo-rachidiano. Al momento non conoscenze sufficienti per sostenere una relazione diretta tra aumento di questi parametri e futura evoluzione verso la DA (condizione a rischio ). Stadio prodromico. Identifica una condizione più o meno sicuramente destinata a DA conclamata. Distinta da MCI. I soggetti con MCI non necessariamente evolvono verso la DA (disturbo cognitivo eventualmente reversibile dovuto anche ad altre cause). Stadio di DA asintomatica. Si riferisce esclusivamente ai soggetti che svilupperanno la malattia in fase conclamata. Condizione identificabile nelle famiglie portatrici della rara mutazione monogenetica autosomica dominante.
14 CONDIZIONI PRECLINICHE 2 In passato entrambe queste condizioni erano riconosciute solo post-mortem con l evidenza delle alterazioni istopatologiche presenti in soggetti considerati normali cognitivamente prima del decesso. Concettualmente si solleva un principio molto rilevante. La malattia è presente ben prima delle manifestazioni cliniche della demenza Questo principio è tanto più importante se il nostro compito di specialisti è dal punto di vista clinico quanto etico quello di identificare la malattia, indipendentemente dalla sua espressione, che può essere solo biochimica o morfologica, oppure comportamentale. Per contro persone cognitivamente normali con depositi amiloidotici, individuati con PIB-PET, o con concentrazioni liquorali anomale di Alfa-beta42 e di P-tau, non sono destinate a sviluppare sicuramente la DA, né esistono al momento parametri per quantificare la probabilità di una simile evoluzione. Rimane aperto il dibattito se tali soggetti possono essere candidati ad un eventuale terapia preventiva con farmaci disease-modifying.
15 CONDIZIONI PRECLINICHE
16 I Marcatori della Diagnosi della Malattia di Alzheimer Genotipizzazione (APP, PS1, PS2) Tomografia ad emissione di positroni Indici biologici MRI EC-Atrofia ippocampo Test neuropsichiatrici MRI/TAC MMSE EON Stadio preclinico MCI Demenza
17 Marker Diagnostici per la M. di Alzheimer Marker Misura Invasività Accuratezza Neuropsicologia Rievoc. Ritardata Bassa SP: ST: MRI Atrofia Ippocampo Bassa ST: AC: >80% SPECT Ipoperfusione Temporo-Pariet. Bassa SP: ST: MRI+SPECT Bassa SP: 0.92 ST: 0.95 PET Ipometabolismo Bassa SP: Temporo-Pariet. ST:
18 RUOLO DELL IMAGING DIAGNOSTICO I MARKER cerebrali identificativi di alterazioni patologiche legate alla Malattia di Alzheimer sono fondamentalmente di tre tipi: 1. Atrofia dell area temporale mesiale (atrofia ippocampale), identificabile con analisi quantitativa e semiquantitativa alla RM. 2. Riduzione del metabolismo glucidico alla FDG-PET. 3. Individuazione dei depositi amiloidotici alla PIB (Pittsburgh Compound-B)-PET La validità di questi marker si fonda sul fatto che alterazioni neuropatologiche della malattia legate al disturbo mnesico sono localizzate sul circuito che collega la corteccia entorinale e transtentoriale con l ippocampo. Inoltre la malattia dipende dal processo neurotossico che determina la cascata amiloidotica, ossia la deposizione di amiloide sotto forma di placca. La sensibilità di tali marker come predizione dell evoluzione in DA è molto alta, almeno dell 80%.
19 FDG (2Fluoro2DesossiGlucosio)-PET Fisiologicamente uno degli organi interni che maggiormente consuma glucosio è l'encefalo. Una scansione PET con 18 F-FDG di un paziente che non abbia problemi neurologici evidenzia una regolare, simmetrica e fisiologica distribuzione del tracciante a livello encefalico che rispecchia in pratica la normale attività metabolica neuronale della corteccia. La principale applicazione clinica della PET è la diagnosi differenziale tra le modificazioni strutturali e funzionali fisiologiche associate con l'invecchiamento e quelle riscontrabili in numerose condizioni patologiche associate alla demenza. La diagnosi di demenza è principalmente basata sull'esame clinico e neuropsicologico, mentre le indagini di neuroimaging, tra cui la PET, sono considerate di "supporto". Attualmente pochi e limitati studi hanno dimostrato l'importanza di una diagnosi precoce, mediante tecniche di neuroimaging, di alterazioni strutturali e/o funzionali in individui a rischio o in presenza di lievi alterazioni dell'area cognitivo/comportamentale.
20 La PET con il nuovo tracciante PIB è in grado di fornire informazioni quantitative sui depositi di amiloide nei pazienti con forma lieve di Alzheimer L'impiego della PET con un tracciante in grado di evidenziare depositi di amiloide può permettere una diagnosi precoce della malattia di Alzheimer. Ricercatori della Pittsburgh University hanno coordinato uno studio che ha valutato per la prima volta sull'uomo un nuovo tracciante, denominato PIB ( Pittsburgh Compound-B ). Sono stati arruolati 16 pazienti con malattia di Alzheimer in forma lieve e 9 controlli. I pazienti affetti da malattia di Alzheimer hanno mostrato una ritenzione marcata del tracciante nelle zone della corteccia note per contenere un elevato numero di depositi di amiloide, particolarmente nella regione frontale della corteccia ( 1.94 volte ). Un aumento sensibile è stato anche osservato nella zona della corteccia parietale ( 1.71 volte ), temporale ( 1.52 volte ) ed occipitale ( 1.54 volte ), e nello striato ( 1.76 volte ). Non sono state osservate differenze di ritenzione del tracciante tra i malati di Alzheimer ed i controlli nelle aree in cui generalmente non si hanno depositi di amiloide ( sostanza bianca sottocorticale, ponte e cervelletto ) Nelle aree corticali, la ritenzione di PIB è correlata inversamente con il metabolismo cerebrale del glucosio. Tale relazione si è mostrata più accentuata nella zona della corteccia parietale. I risultati suggeriscono che la tomografia ad emissione di positroni ( PET ) con il PIB può fornire informazioni quantitative sui depositi di amiloide nell'uomo.( Xagena_2004 ) Klunk WE, Annals of Neurology ( Published online 21 Jan 2004 )
21 Pittsburgh composto B (PiB) è un analogo fluorescente di thioflavin T, che può essere utilizzato in tomografia ad emissione di positroni per scansioni di immagine delle placche di beta-amiloide nel tessuto neuronale. Grazie a questa proprietà, il composto B di Pittsburgh può essere utilizzato in studi sperimentali sulla malattia di Alzheimer.
22 Questa immagine mostra una PiB-PET scansione di un paziente con malattia di Alzheimer sulla sinistra e una persona anziana con memoria normale sulla destra. Aree di rosso e giallo mostrano alte concentrazioni di PiB nel cervello e suggeriscono elevate quantità di depositi di amiloide in queste aree.
23 RUOLO DELL IMAGING DIAGNOSTICO
24
25 Possibilità di trattare con farmaci la fase preclinica?
26 CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE 1 Discussa possibilità di trattare precocemente i soggetti candidati a sviluppare DA. Lo scopo è quello di rimandare il più possibile il deterioramento cognitivo, ampliando la quantità di vita in condizioni di adeguata abilità cognitiva. Il Position Paper of the Italian Society for the study of Dementias (Sindem) on the proposal of a new Lexicon on Alzheimer disease, sostiene che il riconoscimento attendibile della DA prima della manifestazione di demenza può incrementare l efficacia di un intervento terapeutico disease-modifying. Le terapie capaci di modificare o potenzialmente di arrestare la progressione della malattia rappresentano il futuro di questo problema, e saranno tanto più efficaci quanto più precocemente attuate nel decorso della malattia E necessario un riconoscimento diagnostico attendibile, cioè significativamente correlato allo sviluppo di demenza.
27 CONSIDERAZIONI TERAPEUTICHE 2 - Omologazione degli standard di misurazione biochimica: i dosaggi liquorali dei marker per la DA sono legati alle specifiche procedure di ogni singolo laboratorio e non sono riproducibili né confrontabili in sedi diverse. - Delicato aspetto costo-beneficio (incremento spesa farmaceutica) per estensione trattamento alle fasi più precoci. Valutare se ciò sia vantaggioso e accettabile dal punto di vista clinico, ossia se determini un reale miglioramento della quantità di benessere e di qualità di vita. - Aspetti etici, in particolare riferiti alla comunicazione della diagnosi a persone ancora in buona salute e con funzioni cognitive ampiamente preservate. - Gli autori concludono ritenendo che una diagnosi anticipata non possa che appartenere a una corretta conoscenza e gestione della malattia e delle sue conseguenze da parte del paziente e dei suoi familiari.
28 INDICATORI DI DISABILITA
29 SOLO SE IL TEMPO VISSUTO E PRESENTE NELLA MENTE POSSIAMO RITROVARE IL CALORE DELLA VITA Berghe J.V.
30 INDICATORI DI DISABILITA
31
32 Il coinvolgimento di noi terapeuti e dei ricercatori è ben più avanzato rispetto al semplicistico binomio sintomo-cura. Richiede invece un atteggiamento proattivo di continua ricerca non solo verso il farmaco più efficace, ma anche la consapevolezza che l evoluzione delle malattie neurodegenerative dipende dalla capacità di mantenere quella tensione di positività e quella curiositas motivata dal desiderio di sapere, di considerare la salute in un contesto ampio e variabile, influenzato dall ambiente e da un altra infinità di fattori. Con questo patrimonio di dedizione anche il mondo delle malattie neurodegenerative sarà affrontabile con efficacia e progresso C. Caltagirone
33
34 Test stanchezza (1/2) Questo test è stato ideato per misurare il livello di stanchezza mentale di un lavoratore a questo punto della giornata. Nella prossima diapositiva appariranno due delfini perfettamente identici. Bisogna osservarli con molta calma e attenzione. Nel caso in cui si notassero delle differenze tra i due, di colore, forma, posizione o qualsiasi altra cosa, è molto importante abbandonare immediatamente il posto di lavoro e fare una lunga pausa. Per ora basta così!
35 Test stanchezza (2/2)
36 GRAZIE!
Università degli Studi di Pisa U.O. Neurologia
Università degli Studi di Pisa U.O. Neurologia Giornata dello Specializzando in Neurologia Roma, 15 Maggio 2018 Progressive nonfluent aphasia: a new mutation in exon 10 of MAPT Dr Paolo Libertini Caso
DettagliNeuroimaging nelle sindromi parkinsoniane. Dott.ssa Giulia Donzuso
Neuroimaging nelle sindromi parkinsoniane Dott.ssa Giulia Donzuso NEUROIMAGING NELLE SINDROMI PARKINSONIANE Tramite lo studio sistematico delle evidenze scientifiche, vengono sviluppate raccomandazioni
DettagliLe dimensioni del problema Inquadramento clinico generale
Le Patologie Degenerative Neurologiche e il Territorio Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale Francesco Filippo Morbiato LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA Le Patologie Neurodegenerative costituiscono
DettagliNonostante siano stati sviluppati diversi criteri diagnostici per la malattia di Alzheimer, quelli ancora più utilizzati e meglio validati fino ad
1 2 Nonostante siano stati sviluppati diversi criteri diagnostici per la malattia di Alzheimer, quelli ancora più utilizzati e meglio validati fino ad oggi sono i criteri del National Institute of Neurological
DettagliIl nuovo lessico (Dubois et al. 2010)
Il nuovo lessico (Dubois et al. 2010) La diagnosi precoce: nuove conoscenze e problemi E. Ghidoni U.O. Neurologia, Arcispedale S.Maria Nuova, Reggio Emilia Centro Esperto per i Disturbi Cognitivi Reggio
DettagliLe malattie neurodegenerative della terza età
Le malattie neurodegenerative della terza età 4 Convegno medico: Le Patologie della terza età Associazione nonni e nonne -Kolaparambil Varghese Lydia Johnson Malattie neurodegenerative: Definizione Sono
DettagliMARCATORI SIERICI DI STRESS OSSIDATIVO IN PAZIENTI ANZIANI AFFETTI DA MCI O MALATTIA D ALZHEIMER AD ESORDIO TARDIVO
MARCATORI SIERICI DI STRESS OSSIDATIVO IN PAZIENTI ANZIANI AFFETTI DA MCI O MALATTIA D ALZHEIMER AD ESORDIO TARDIVO S. MAGON, F. BONETTI, E. CREMONINI*, C.BOSI, C. BERGAMINI*, C. CERVELLATI*, G. ZULIANI
DettagliCongresso AINAT Sicilia Aci Castello Novembre 2017
Congresso AINAT Sicilia Aci Castello 16-18 Novembre 2017 Diagnosi differenziale delle Demenze nell ambulatorio dedicato Dott.ssa Alida Mucaria Neurologa Responsabile Sanitario RSA Karol Villabate (Palermo)
DettagliStato dell'arte e sfide future per la biostatistica nella ricerca clinica: la
Roma, 20 novembre 2008 Biostatistica per la ricerca e la pratica clinica Stato dell'arte e sfide future per la biostatistica nella ricerca clinica: la prospettiva del neurologo Giovanni B Frisoni Deputy
DettagliDiscussione casi clinici: demenze
Discussione casi clinici: demenze Discussione casi clinici: demenze Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 27 settembre ore 16 Caso clinico 1.1 Supporto della Tomografia ad emissione di positroni (PET) con 18-fluorodesossi-glucosio
DettagliATTIVAZIONE MICROGLIALE NELLE MALATTIE EXTRAPIRAMIDALI: UNO STUDIO PET-[11C]PK11195
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche ATTIVAZIONE MICROGLIALE NELLE MALATTIE EXTRAPIRAMIDALI: UNO STUDIO PET-[11C]PK11195
DettagliC"# % ' ()*+,,-(./+)0"1. Invecchiamento cerebrale fisiologico
C"# % ' ()*+,,-(./+)0"1 L'invecchiamentoè,ingenerale,ilprocessonaturalecheconduceadunaumentodell'entropiain unqualunquesistemafisico. Mentre per gli oggetti inorganici tale processo è subito passivamente,
DettagliDr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER
Dr.ssa Daniela Gragnaniello U.O. Neurologia-Ferrara LA MALATTIA DI ALZHEIMER La Malattia di Alzheimer 1906 Tubinga: Congresso della Società degli Psichiatri Tedeschi del sud-ovest Una caratteristica malattia
DettagliCosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco
Cosa cambia con i nuovi criteri diagnostici? Dr.ssa Laura Bracco DEMENZA Sindrome clinica caratterizzata dal deterioramento della memoria e delle altre funzioni cognitive rispetto al livello di sviluppo
DettagliIl ruolo potenziale dei biomarcatori. delle afasie primarie progressive
Università Vita-Salute San Raffaele Clinica Neurologica e Servizio di Neurofisiologia Clinica Direttore: Prof. G. Comi Il ruolo potenziale dei biomarcatori liquorali nella diagnosi e nella terapia delle
DettagliI nuovi percorsi diagnostici
I nuovi percorsi diagnostici Gianbattista Guerrini Fondazione Brescia Solidale - SIGG Schema dell intevento 1. L importanza della diagnosi precoce 2. Vecchi e nuovi criteri diagnostici 3. Il protocollo
DettagliTESI DI LAUREA. Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia
Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia TESI DI LAUREA Correlati clinico-funzionali nel Mild Cognitive Impairment: la P.E.T. con18-fluorodesossiglucosio
DettagliLa Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato
La Malattia di Alzheimer Manuel Soldato Caratteristiche Più frequente forma di demenza Deterioramento ingravescente delle capacità cognitive Comparsa di disturbi comportamentali e dell affettività Progressiva
DettagliMorbo di Alzheimer. Demenza senile non segue il normale deterioramento delle strutture cerebrali o dell invecchiamento.
Morbo di Alzheimer Malattia neurologica a carattere progressivo ed irreversibile associata a specifiche alterazioni cerebrali istologiche e chimiche (placche neuritiche, masse neurofibrillari, distrofie
DettagliL esame del liquor. Dr. Federico Massa
L esame del liquor Dr. Federico Massa Jack et al. Lancet Neurol 2010 Olsson et al. Lancet Neurol 2016 2016 Scopo dello studio I. Variazione dei livelli di strem2 nel continuum AD II. Associazione tra strem2
DettagliIl futuro delle terapie per la malattia di Alzheimer. Paolo Nichelli Università di Modena e Reggio Emilia
Il futuro delle terapie per la malattia di Alzheimer Paolo Nichelli Università di Modena e Reggio Emilia Placche e grovigli neurofibrillari La cascata dell amiloide APP aumentata produzione di Aβ1-42 aggregazione
DettagliDiscussione casi clinici: Parkinsonismi. Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 28 settembre ore 16
Discussione casi clinici: Parkinsonismi Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 28 settembre ore 16 Caso clinico 1.5 Supporto della SPECT DaTSCAN e della Tomografia ad emissione di positroni (PET) con 18-fluoro-desossi-glucosio
DettagliALZHEIMER Borgomanero ONLUS
Borgomanero 12 ottobre 2012 Incontro con la Dott.ssa Chiara Cerami: La ricerca nella Malattia di Alzheimer, presso salone SOMS Ringraziamo la Dott.ssa Cerami, le autorità e tutti i partecipanti per l interessante
DettagliQuali speranze per la malattia di Alzheimer dalla ricerca del sonno? Luigi De Gennaro
Quali speranze per la malattia di Alzheimer dalla ricerca del sonno? Luigi De Gennaro SONNO E MALATTIA DI ALZHEIMER 1. Disturbi del sonno nei pazienti Alzheimer 2. Ruolo del sonno nell eliminazione della
DettagliINCONTRO FORMAZIONE SCOUT
INCONTRO FORMAZIONE SCOUT Asti, 24 ottobre 2015 Dr. Ernesto VIARENGO Medico-chirurgo Specialista in Psichiatria ernesto.viarengo@tin.it Centro Kandel - Asti PSICHIATRIA E NEUROSCIENZE PSICHIATRIA, PSICOTERAPIE
DettagliLe neuroimmagini: come la scienza e la tecnologia ci aiutano a studiare le funzioni del cervello. Event funded by FP7-Eu project DECIDE
Le neuroimmagini: come la scienza e la tecnologia ci aiutano a studiare le funzioni del cervello Event funded by FP7-Eu project DECIDE Le neuroimmagini: visualizzazione in vivo del cervello Il termine
DettagliGruppo di Lavoro PARKINSON DEMENZA
DIAV Cronicità Area Vasta Nord Ovest Coordinatore: Dott. Renato Galli Composizione del gruppo di lavoro Prof Ubaldo Bonuccelli AOUP Prof Roberto Ceravolo AOUP Dott Paolo Del Dotto Versilia Dott.sa Monica
DettagliI sintomi premonitori della Malattia d Alzheimer Aspetti concettuali e diagnostici. dr. Pasquale Alfieri
I sintomi premonitori della Malattia d Alzheimer Aspetti concettuali e diagnostici dr. Pasquale Alfieri Un po di storia Lesioni patologiche caratteristiche che si riscontrano post-mortem nel cervello
DettagliQuotidiano.
Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Quotidiano 097156 www.ecostampa.it Corriere della Sera http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/13_dicembre_09/diagnosi-sempre-piu-prec...
DettagliFACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA
UNIVERSITÀ DI PISA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN TECNICHE DIAGNOSTICHE Studio neurofisiologico in pazienti con forma neurodegenerativa dell Istiocitosi a cellule di Langherans.
DettagliPerfusione e metabolismo PET e SPECT. U.P. Guerra MEDICINA NUCLEARE OSPEDALI RIUNITI DI BERGAMO
Perfusione e metabolismo PET e SPECT U.P. Guerra MEDICINA NUCLEARE OSPEDALI RIUNITI DI BERGAMO Gli strumenti PET E SPECT PET utilizzata soprattutto per studi di metabolismo (clinica) e recettoriali (ricerca)
DettagliDove sta andando la popolazione sammarinese? Il ruolo delle Associazioni di Volontariato
Dove sta andando la popolazione sammarinese? Il ruolo delle Associazioni di Volontariato Dott.ssa Susanna Guttmann Polo delle Associazioni Socio-Sanitarie San Marino, 25/09/2018 Il problema demenza: qual
DettagliDECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA. Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina
DECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina Definizione di decadimento cognitivo Definizione Presenza di deficit mnesici (nella fase
DettagliInvecchiamento Fisiologico. e Patologico. Dott.ssa Cristina Ruaro. Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia
Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia Padova, 25 maggio 2013 Invecchiamento Fisiologico e Patologico Dott.ssa Cristina Ruaro Psicologa Psicoterapeuta Centro
DettagliFarmaci e Malat al t at i t a i di d i A lz l he h im i e m r
Farmaci e Malattia di Alzheimer DEMENZE PRIMITIVE Malattia di Alzheimer DEMENZE SECONDARIE A PATOLOGIE INTERNISTICHE 1) DEMENZA VASCOLARE Arteriosclerosi con infarti multipli Malattie infiammatorie dei
DettagliLe demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si
DEMENZE VASCOLARI Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si manifesta clinicamente con un quadro
DettagliNEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali
NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali In risposta a esigenze di Valutazione e Riabilitazione (pz con lesioni cerebrali) NEUROPSICOLOGIA CLINICA
DettagliI NUOVI CRITERI DIAGNOSTICI PER LA MALATTIA DI ALZHEIMER
I NUOVI CRITERI DIAGNOSTICI PER LA MALATTIA DI ALZHEIMER Flavio Nobili Neurofisiologia Clinica (DiNOG; DipTeC) IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino-IST Genova PROBABILE -presenza di demenza
DettagliLA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte II)
LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte II) Dr. Roberto Bombardi Dirigente Medico Neurologia Ospedale San. Bassiano 11 Ottobre 2014 -Bassano del Grappa Eavluationofcognitive
DettagliAlteRazioni dell Asse IGF-1/Insulina nella patogenesi della MAlaTTia di Alzheimer
AlteRazioni dell Asse IGF-1/Insulina nella patogenesi della MAlaTTia di Alzheimer 1 Anastasio G, 1 Bilotta E, 1 Cefalì F, 1 Danieli MA, 1 Riccio S, e 2 Perticone M 1 Liceo Scientifico E. Majorana di Girifalco
DettagliScreening e fattori di rischio. Dottor Paolo Sarasin
Screening e fattori di rischio Dottor Paolo Sarasin PERCHE ricercare i casi di diabete Il diabete tipo 2 presenta una lunga fase asintomatica durante la quale la malattia può essere diagnosticata solo
DettagliDEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA. DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20%
DEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20% DEMENZE MENO FREQUENTI - M. di Creutzfeld - Jacob - M. di Binswanger
DettagliUNIVERSITÀ - OSPEDALE di PADOVA MEDICINA NUCLEARE LA MEDICINA NUCLEARE NELLE PATOLOGIE NEUROLOGICHE TECNOLOGIE SPET SINGLE PHOTON EMISSION TOMOGRAPHY
UNIVERSITÀ - OSPEDALE di PADOVA MEDICINA NUCLEARE LA MEDICINA NUCLEARE NELLE PATOLOGIE NEUROLOGICHE Franco Bui, Diego Cecchin 1 TECNOLOGIE SPET SINGLE PHOTON EMISSION TOMOGRAPHY PET POSITRON EMISSION TOMOGRAPHY
DettagliSCLEROSI MULTIPLA: ETIOPATOGENESI, DIAGNOSI, TRATTAMENTO FARMACOLOGICO, LE RICADUTE SULL AMMALATO, SULLA FAMIGLIA E SULLA SOCIETÀ
CORSO FAD SCLEROSI MULTIPLA: ETIOPATOGENESI, DIAGNOSI, TRATTAMENTO FARMACOLOGICO, LE RICADUTE SULL AMMALATO, SULLA FAMIGLIA E SULLA SOCIETÀ ID ECM: 113620 CREDITI DESTINATARI 12 CREDITI ECM Farmacisti
DettagliDEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA. DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20%
DEMENZE CLASSIFICAZIONE EPIDEMIOLOGICA DEMENZE FREQUENTI - Forme Degenerative (Alzheimer) 45% - Forme Vascolari 20% - Forme Miste 20% DEMENZE MENO FREQUENTI - M. di Creutzfeld - Jacob - M. di Binswanger
DettagliAGGIORNAMENTO CONTINUO IN NEUROSCIENZE 6 CORSO IN NEUROSCIENZE CITTA DI CATANIA INVECCHIAMENTO CEREBRALE E DEMENZE Catania, Marzo 2009
AGGIORNAMENTO CONTINUO IN NEUROSCIENZE 6 CORSO IN NEUROSCIENZE CITTA DI CATANIA INVECCHIAMENTO CEREBRALE E DEMENZE Catania, 18-19-20-21 Marzo 2009 Università degli studi di Catania Grand Hotel Baia Verde
DettagliValutazione neuropsicologica e spettroscopia protonica in risonanza magnetica nella valutazione del rischio di conversione da MCI ad AD
Valutazione neuropsicologica e spettroscopia protonica in risonanza magnetica nella valutazione del rischio di conversione da MCI ad AD Dr Luca Parretti Istituto di Gerontologia e Geriatria - Università
DettagliSCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN NEUROLOGIA COORTE
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN NEUROLOGIA COORTE 01-11-2015 BIO/11 - Biologia Molecolare 1 8 L BIOLOGIA MOLECOLARE Lo specializzando deve apprendere le basi per comprendere l organizzazione strutturale
DettagliOkmedicina.it LE PATOLOGIE NEUROLOGICHE FEMMINILI IN PRIMO PIANO PER LA GIORNATA NAZIONALE DELLA SALUTE DELLA DONNA
24/04/2017 Okmedicina.it LE PATOLOGIE NEUROLOGICHE FEMMINILI IN PRIMO PIANO PER LA GIORNATA NAZIONALE DELLA SALUTE DELLA DONNA Lunedì, 24 Aprile 2017 Studi epidemiologici dimostrano che alcune malattie
DettagliLE DEMENZE UN APPROCCIO CLINICO ALLA DIAGNOSI. Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale
Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale LE DEMENZE UN APPROCCIO CLINICO ALLA DIAGNOSI Chiara Cupidi Centro Regionale di Neurogenetica Che cos è la demenza?
DettagliATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO
ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO Dott. Gianluca Guerra U.O. Geriatria e Ortogeriatria Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara LA POPOLAZIONE INVECCHIA DISTURBI MENTALI COMUNI
DettagliIL MMG DI FRONTE AL PROBLEMA DELLE MALATTIA DI ALZHEIMER E DELLE DEMENZE
1. Numero Assistiti < 500 500-1000 1000-1500 >1500 1,79 5,19 16,23 48,38 28,41 1. NUMERO ASSISTITI 1,79 5,19 16,23 28,41 48,38 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 < 500 500-1000 1000-1500 >1500 2.
DettagliIL CENTRO DIURNO NELLA DEMENZA: possibili meccanismi implicati nella riduzione dello stress del caregiver
49 CONGRESSO NAZIONALE SIGG Firenze, 3-7 novembre 24 La geriatria nel Servizio Sanitario Nazionale: l assistenza sanitaria e sociale nel Paese più vecchio del mondo IL CENTRO DIURNO NELLA DEMENZA: possibili
DettagliDIAGNOSTICA CLINICA E STRUMENTALE. Dr.ssa Michela Marcon CDC NEUROLOGIA DIPARTIMENTO NEUROSCIENZE OSPEDALE SAN BORTOLO VICENZA
DIAGNOSTICA CLINICA E STRUMENTALE Dr.ssa Michela Marcon CDC NEUROLOGIA DIPARTIMENTO NEUROSCIENZE OSPEDALE SAN BORTOLO VICENZA 1984 I criteri NINCDS-ADRDA regole La diagnosi di AD è clinico-patologico:
DettagliProblemi di diagnosi cura assistenza. Centro Auto Mutuo Aiuto Alzheimer 22/10/2015
Corso Assistenti familiari 2015 Problemi di diagnosi cura assistenza Centro Auto Mutuo Aiuto Alzheimer 22/10/2015 Dott. Antonio Lacetera La demenza è il prototipo delle malattie geriatriche Approccio multidisciplinare
DettagliDr. Gianfranco Puccio. CENTRO REGIONALE DI NEUROGENETICA Lamezia Terme
Dr. Gianfranco Puccio CENTRO REGIONALE DI NEUROGENETICA Lamezia Terme 29 Ottobre 2013 Definizione di Demenza Sindrome clinica caratterizzata da perdita delle funzioni cognitive, di entità tale da interferire
DettagliDeterioramento cognitivo Riannodiamo i fili
Deterioramento cognitivo Riannodiamo i fili Antonio Matteazzi Responsabile della Medicina Territoriale Azienda ULSS 6 Vicenza IMPATTO DELLA DEMENZA La prevalenza secondo i criteri dello studio ILSA del
Dettagliscaricato da 28/05/2010
Malattie degenerative, sporadiche ed ereditarie, prevalentemente dementigene Prof. Roberto Cotrufo 2010 Definizione di demenza La demenza è una sindrome caratterizzata da deterioramento di capacità cognitive
DettagliTEORIE E TECNICHE DEI TEST. Modulo 1: I fondamenti e i test cognitivi
Corso di Laurea Triennale Processi di Sviluppo Psicologico e Gestione delle Risorse Umane TEORIE E TECNICHE DEI TEST Modulo 1: I fondamenti e i test cognitivi Dott.ssa Silvana Bertoglio Lezione del 6/11/2003
DettagliRischio psicopatologico
Rischio psicopatologico http://www.medicinalive.com/sindrome-di-down Corso di Disabilità cognitive - Prof. Renzo Vianello - Università di Padova Power Point per le lezioni a cura di Manzan Dainese Martina
DettagliAlzheimer & Parkinson
Basi molecolari di malattie neurodegenerative Alzheimer & Parkinson Malattie da Misfolding di proteine Malattia Fibrosi Cistica Malattia di Huntington Malattia di Alzheimer Morbo di Parkinson Retinite
DettagliSEDE DI BARI 11 APRILE GIUGNO (Scadenza iscrizioni 30 MARZO 2015)
PROGRAMMA CORSO TEORICO PRATICO DI ALTA FORMAZIONE LE DEMENZE: DIAGNOSI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA SEDE DI BARI 11 APRILE 2015-28 GIUGNO 2015 (Scadenza iscrizioni 30 MARZO 2015) Organizzato da:
DettagliAspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano
Aspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano Le demenze: una crisi sanitaria e sociale 47 milioni di affetti nel 2015 66 milioni entro il 2030
DettagliEvidenze di efficacia nella cura
Programmazione sanitaria ed etica: dicotomia o alleanza? Sospiro, 18 settembre 2004 53 Congresso Nazionale SIGG Firenze, venerdì 28 novembre 2008 L importanza di una diagnosi (1) Evidenze di efficacia
DettagliPolimorfismo clinico e genetico: quali differenze e quali vantaggi
A.O. Polo Universitario Ospedale L. Sacco, Milano Unità Operativa di Cardiologia Centro Malattie Rare Cardiologiche - Marfan Clinic Responsabile prof. Alessandro Pini Polimorfismo clinico e genetico: quali
DettagliCEND UNIMI, Le aree del nostro cervello
CEND UNIMI, 2004 Le aree del nostro cervello Cervello di Anthropithecus troglodytes in formaldeide Le cellule che compongono il nostro cervello Cellule neuronali Guaina mielinica Dendriti Nucleo Cellule
DettagliCENTRO REGIONALE DI NEUROGENETICA
Journal Club 14/6/2012 Dott.ssa Maria Elena Conidi CENTRO REGIONALE DI NEUROGENETICA Malattia di Niemann-Pick di tipo C (NPC) è un disordine «neuroviscerale» (AR) con accumulo anomalo di colesterolo e
DettagliIndicatori di qualità nei carcinomi genitali femminili"
Indicatori di qualità nei carcinomi genitali femminili" Corso DAS Oncologia 19.04.2010 Registro Tumori Canton Ticino Istituto Cantonale di Patologia Via in Selva 24 6600 Locarno Indicatori di qualità Introduzione"
DettagliMASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO IN NEUROPSICOLOGIA CLINICA Età Evolutiva, Adulti e Anziani Anno Accademico 2018/2019 XIV Edizione.
MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO IN NEUROPSICOLOGIA CLINICA Età Evolutiva, Adulti e Anziani Anno Accademico 2018/2019 XIV Edizione Programma Il programma del master in Neuropsicologia Clinica è strutturato
DettagliLe neuroimmagini nella diagnosi precoce della demenza di Alzheimer
Torino, 19 ottobre 2013 Le neuroimmagini nella diagnosi precoce della demenza di Alzheimer G.B, Bradac, G. Stura, M.F. Ferrio Neuroradiologia Università di Torino Disturbi cognitivi TC e MRI escludere
DettagliOspedale Ca Foncello di Treviso. Disturbi Cognitivi e della Memoria Guida ai Servizi
Ospedale Ca Foncello di Treviso Disturbi Cognitivi e della Memoria Guida ai Servizi CHI SIAMO Questa guida ha la funzione di facilitare l accesso dei pazienti ai servizi offerti dalla Unità Operativa Disturbi
DettagliUn possibile nuovo marcatore ematico per la diagnosi della demenza di Alzheimer
Un possibile nuovo marcatore ematico per la diagnosi della demenza di Alzheimer MallozziC., CrestiniA., D AmoreC., PiscopoP., Cappella M., PerroneF., RivabeneR., TalaricoG., Bruno G., VanacoreN. e Confaloni
DettagliPATOLOGIE A LENTA INSORGENZA E SPESSO SILENTE, AD ANDAMENTO CRONICO, CON TENDENZA ALL AGGRAVAMENTO
PATOLOGIE A LENTA INSORGENZA E SPESSO SILENTE, AD ANDAMENTO CRONICO, CON TENDENZA ALL AGGRAVAMENTO F.R. (fattori di rischio): elementi che possono essere coinvolti nell insorgenza delle mcd (malattie cronico
DettagliBando MIUR Dipartimenti di Eccellenza. Progetto Dip. Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze
Bando MIUR Dipartimenti di Eccellenza Progetto Dip. Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze Area CUN 5 Area 6 41% Afferenti al Dip. (%) Area 9-2% Area 11 4% Area 5 53% ISPD 97,5-99,5 N=7 28 Dip.
DettagliGIORNATA PUGLIESE su FARMACO e PRODOTTI per la SALUTE II Edizione
rdini Farmacisti di Puglia CFIDUSTRIA Puglia GIRATA PUGLIESE su FARMAC e PRDTTI per la SALUTE II Edizione Il know-how della Facoltà di Farmacia nel settore della diagnosi precoce Marcello Leopoldo Professore
DettagliCorso per BRAIN TRAINER
Corso per BRAIN TRAINER CORSO AVANZATO 1 MODULO: Le Basi della Stimolazione Cognitiva Argomento 2: Le risorse/riserve cognitive Dott.ssa Anna Sedda, Ph.D. Dipartimento di Psicologia Università di Pavia
DettagliModulo 2 L IMPATTO DELLA RINITE ALLERGICA SULL ASMA
Modulo 2 L IMPATTO DELLA RINITE ALLERGICA SULL ASMA 1 Obiettivi del modulo 2 Spiegare la cosiddetta ipotesi unitaria alla base della patogenesi di rinite allergica e asma Commentare la frequente coesistenza
DettagliL IDROCEFALO NORMOTESO INQUADRAMENTO CLINICO
L IDROCEFALO NORMOTESO INQUADRAMENTO CLINICO Prof. Marco Maria FONTANELLA Divisione di Neurochirurgia, Università degli Studi di Brescia IDROCEFALO NORMOTESO IDIOPATICO Dilatazione degli spazi ventricolari
DettagliScheda per la stesura dei piani attuativi aziendali ASL RMB Piano Regionale di Prevenzione e Proroga 2013
Scheda per la stesura dei piani attuativi aziendali ASL RMB Piano Regionale di Prevenzione 2010-12 e Proroga 2013 LINEA DI ATTIVITA E TITOLO DEL PROGETTO: 20-3.5.1 Prevenzione della progressione dell artrite
DettagliFENILCHETONURIA. Adattarsi ad una nuova realtà
FENILCHETONURIA Adattarsi ad una nuova realtà 9 Che cosa è la fenilchetonuria? Per capire la fenilchetonuria bisogna partire dal concetto che tutti gli alimenti, in quantità variabile, contengono una sostanza
DettagliMagnani Giuseppe*, Santangelo Roberto*, Coppi Elisabetta*, Ferrari Laura*, Pinto Patrizia, Passerini Gabriella, Comi Giancarlo*
Magnani Giuseppe*, Santangelo Roberto*, Coppi Elisabetta*, Ferrari Laura*, Pinto Patrizia, Passerini Gabriella, Comi Giancarlo* VIII CONVEGNO UVA. 7 NOVEMBRE 2014. ROMA Istituto Superiore di Sanità. *Dipartimento
DettagliCos'è la disabilità intellettiva. Scritto da Webmaster - Ultimo aggiornamento Martedì 23 Aprile 2013 12:36
La disabilità intellettiva e relazionale è una condizione di salute irreversibile. Le cause della disabilità intellettiva possono essere di natura genetica o non genetica. Si parla di cause genetiche,
DettagliDisturbi Cognitivi e della Memoria
distretto sud treviso Disturbi Cognitivi e della Memoria CENTRO PER I DISTURBI COGNITIVI E LE DEMENZE GUIDA AI SERVIZI Guida ai Servizi Disturbi Cognitivi e della Memoria Centro per i Disturbi Cognitivi
DettagliLa programmazione di uno studio clinico: dalla domanda al disegno
Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 1 La programmazione di uno studio clinico: dalla domanda al disegno Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 2 L evoluzione della Scienza Ho mal
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA LABORATORIO DI ONCOLOGIA SPERIMENTALE E ISTOLOGIA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA LABORATORIO DI ONCOLOGIA SPERIMENTALE E ISTOLOGIA PROGETTO CON RELAZIONE SCIENTIFICA DEL 06/12/2013 PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO DI PAZIENTI
DettagliValidazione della versione italiana dell HDS, strumento di screening per rilevare i deficit sottocorticali. Dott.ssa Chiara Montanucci
Validazione della versione italiana dell HDS, strumento di screening per rilevare i deficit sottocorticali Dott.ssa Chiara Montanucci Centro Disturbi della Memoria Laboratorio di Neurochimica Clinica Responsabile:
DettagliAmbulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative. Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer
Ambulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer Definizione Demenza. La demenza è definita come una sindrome
DettagliPatologie Neuromotorie
La disabilità in età evolutiva Patologie Neuromotorie Antonella Pini Malattie Neuromuscolari dell Età Evolutiva U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile, Direttore Dr. Giuseppe Gobbi Dipartimento di Neuroscienze
Dettagli1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e
1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e fondamenti di genetica GENETICA MEDICA OBBIETTIVI FORMATIVI Conoscere le basi cellulari e molecolari dell eredità Conoscere le basi genetiche
DettagliMALATTIA DI ALZHEIMER : ETA' DI ESORDIO E VALUTAZIONE MEDIANTE TOMOGRAFIA AD EMISSIONE DI FOTONI (SPECT)
MALATTIA DI ALZHEIMER : ETA' DI ESORDIO E VALUTAZIONE MEDIANTE TOMOGRAFIA AD EMISSIONE DI FOTONI (SPECT) CAFFARRA, P., +SCAGLIONI, A., +MALVEZZI, L., *SPREAFICO, L., ^SALMASO, D. Clinica Neurologica, Universita'
DettagliDIAGNOSI E TERAPIE FARMACOLOGICHE
Corso psico-educazionale e di supporto per la presa in carico della persona con demenza 19 settembre, 17 ottobre, 21 novembre 2018 DIAGNOSI E TERAPIE FARMACOLOGICHE Valentina Cameriere UOC Neurologia INRCA
DettagliSabrina Castellano, Carmen Politi Filippo Caraci
Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Laboratorio di Psicofarmacologia-III Università degli Studi di Catania Sabrina Castellano, Carmen Politi Filippo Caraci Cos è il Mild Cognitive Impairment Il costrutto
DettagliIL DIABETE COME FATTORE DI RISCHIO DI DETERIORAMENTO COGNITIVO
IL DIABETE COME FATTORE DI RISCHIO DI DETERIORAMENTO COGNITIVO Limongi F, Noale M, Marzari C, Gallina P, Maggi S, Crepaldi G. Istituto Di Neuroscienze CNR Sezione Clinica Invecchiamento Padova SOCIETA
DettagliReti complesse per uno studio quantitativo delle malattie neurodegenerative
Dottorato di ricerca in Fisica (XXXI Ciclo) Reti complesse per uno studio quantitativo delle malattie neurodegenerative Progetto di ricerca di Eufemia Lella Mi presento Tesi di laurea - Aprile 2014: «Caratterizzazione
DettagliPiano formativo del Master di II livello in Psicogeriatria. Dipartimento di Medicina clinica e molecolare Facoltà Medicina e Psicologia
Piano formativo del Master di II livello in Psicogeriatria Dipartimento di Medicina clinica e molecolare Facoltà Medicina e Psicologia Direttore del Master: Consiglio Didattico Scientifico Laura Tafaro
DettagliIntroduzione. Obiettivi
Tecniche di studio RM per la quantificazione di flusso intracerebrale e sue applicazioni. Dr TSRM Giorgi Riccardo Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano Introduzione Una delle
DettagliDYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE
DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE Dr.ssa Elena Sinforiani, Neuropsicologia/Centro UVA, IRCCS C. Mondino, Pavia Malattia di Alzheimer Demenze Fronto-Temporali Demenze
DettagliLE DEMENZE E LA M. DI ALZHEIMER
LE DEMENZE E LA M. DI ALZHEIMER definizione di demenza Definizione di demenza Invalidità sociale ( funzioni cognitive ) Disturbi di : personalità, affettività, ideazione e percezione, funzioni vegetative,
DettagliINVECCHIAMENTO CEREBRALE
INVECCHIAMENTO CEREBRALE FATTORI CHE CONTRIBUISCONO ALLA SENESCENZA CEREBRALE IL NUMERO DEI NEURONI COMINCIA A DIMINUIRE DIMINUZIONE DEL NUMERO DI ENZIMI COINVOLTI NELLA FORMAZIONE DEI NEUROTRASMETTITORI
Dettagli