Ret in a temporale. Ret in a nasale. Ch iasma. Trattoo ttico Ipotalamo. CGL LP-Pu Co ll. Su p. A. pretett ale

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1 Le immagini proiettate dal campo vi sivo alla retina sono invertite dall altoalto in basso e da un lato all altro. Il campo visivo superiore si dirige alla retina inferiore, e viceversa Vie visive II anno - canale B A.Vercelli Il campo visivo de stro proietta alla emiretina sinistra di ciascun occhio, e viceversa Il punto di fissazio ne centrale per ciascun occhio cade sulla fovea in cui si ha il massimo di acuità visiva La fovea corrisponde a 1-2 gradi centrali del campo visivo. Metà delle fibre nel nervo ottico originano dalla fovea e metà dei neuroni nella corteccia visiva primaria processano informazioni dalla fovea. La macula è una regione ovale di 3 x 5 mm che circonda la fovea e ha anch essa alta acuità visiva; occupa i 5 gradi centrali del campo visivo. Il disco ottico è a 15 gradi nasali alla fovea: corrisponde al punto in cui le fibre ottiche lasciano la parte posteriore dell occhio (pu nto cieco). 2 fotocettori: bastoncelli e coni La fovea è un area della retina dove gli strati più interni manca no per un a migliore acuità Rapportoporto bastoncelli:coni circa 20:1, ma i coni prevalgono in macula/fovea. I bastoncelli funziona no in ba ss a luminosità e domina no la visione periferica. I coni dominano la macula e fu nziona no nella visione dei colori.

2 Ret in a temporale Ret in a nasale Ch iasma Trattoo ttico Ipotalamo CGL LP-Pu Co ll. Su p. A. pretett ale Rad iazion e o ttica Fibre associative corticocorticali Aree Area 19 Cortecci a parietal e Cortecci a temporale Ponte Cerv elle tto Il campo recettivo di un neuro ne nella via visiva è la parte del campo visvio in cui lo stimolo luminoso causa eccitazione o inibizione della cellula. La via neuronale nella retina parte dai fotocettori che proiettano alle cellule bipolari che proiettano alle cellule gangliari nellostrato plessiforme interno. Gli assoni delle cellule gangliari costituiscono il nervo ottico. Gli assoni delle e emiretine sin vanno nel tratto ottico sinistro e viceversa. Gli assoni della emiretina nasale sisi incrociano ne l chiasmaottico ottico. Lesioni del chiasma ottico producono emianopsia bitemporale Neuriteottica Lesioni dell occhio, della retina, o dei nervi ottici produco no difetti monoculari del campo visivo Malattie inflammatorie demielinizzanti del nervo ottico correlate alla sclerosi multipla. 50% dei pazienti con neurite ottica ha nno la sclerosi multipla. La comparsa pu ò essere acuta o lentamente progressiv a. La remissione dei sint omi, o gli episodi multipli sono com uni.

3 Il tratto ottico proietta al corpo genicolato laterale del talamo. Alcuni asso ni ottici oltrepassano il CGL e proiettano al collicolo superiore. L area pretettale funziona nel riflesso pupillare alla luce e proietta alle aree parasimpaticheatiche che controllano le pupille. Il collicolo superiore e l area pretettale dirigono l attenzione visiva e i movimenti oculari verso gli stimoli visivi Il collicolo superiore e l area pretettale proiettano a numerose aree tra cui la corteccia visiva associativa e i campi frontali dell occhio attraverso relé nel pulvinar e nel n.laterale posterior e del talamo. La via retino-tetto-pulvinar-extrastriata è correlata all attenzione visiva e all orientamento. La via retino-genicolo-striata è correlata alla discriminazione e percezione visiva. Corpo genicolato laterale presenta sei strati di cui 4 parvicellulari e 2 magnocellulari tre ricevono dall occhio omolaterale, tre dal controlat. tra gli strati sono presenti delle cellule piccole (coniocellulari coniocellulari) Gli as so ni c he l asc ia no il LG N e ntra no ne ll a sost anz a b ia nc a sottoc ortic al e per g ira re s opr a il v entr ic ol o lat era le e ca ud alm e nte ve rso l a c ortecc ia v isi va. Cost ituiscono le r adiaz ioni ottiche. Da nn i a q ue st a re a ca usa n o dif etti de l ca mp o vis iv o om on im o ne l ca mp o visiv o contralat erale. Le fibre i nfer io ri d el la r ad iaz io n e ottic a si ar rotola no in ava nti for ma nd o l an sa di Me yer. Questi asso ni port an o i nform az io ni a ll a met à inf eri or e de ll a retina (c ampi vis iv i super ior i). il corpo genicolato laterale proietta alla corteccia visiva dello stesso lato, soprattutto a quella primaria (area 17) mediante la radiazione del Gratiolet gli assoni raggiungono il 4 strato e rimangono separati a seconda dell occhio di cui portano le informazioni

4 Le afferenze genicoloc ortic ali termi na no ne l 4 strato c he è particolar mente s pess o nella cortec cia vis iva. In sezioni colorate per la mielina, lo strato 4 B ha m olt i ass on i mi el in ici e forma una striscia, la stria di Gen nar i, cos icc hè l a cort ecc ia v isiv a è sp ess o co nos ci uta co me c ortec ci a striata. La c ortecc ia v isi va s i trov a ne i l ab bri sup eri or e e i nfer ior e d el la sc iss ura calcarina nel lobo occipitale. La c ortecc ia v isi va p rim ari a h a u na organizzazione retinotopica. Gli stimoli foveali sono processati vicino la polo oc cipitale. Le a re e pi ù p erif eric h e de i ca mp i visivi sono processate in aree più rostrali della c orteccia. Il cuneus è la superficie mediale del lo bo o cci pit al e so pra l a sc iss ura calc arina. La l in gu la è la s u perfici e me di al e sotto la scis sur a calcarina. Da nn i al la bbr o s up eri ore c au sa no un d ifetto de l qu a dra nte i nfer ior e contr olater ale. Danni a quello infer io re c aus an o d ifetti d el qu adr ant e su per io re c ontr ol ater al e. - la macula è rappresentata a livello dell estremità del polo occipitale, con una rappresentazione non in scala ma amplificata - le immagini sono rovesciate (l alto del campo visivo è rappresentato nel labbro inferiore della scissura calcarina)

5 L area 17 presenta delle colonne di orientamento e delle strisce di dominanza oculare Le vie dorsali analizzano il movimento e le relazioni spaziali tra il corpo e gli stimoli visivi. Le vie ventrali analizzano le forme con regioni specifiche per l identificazione dei color i, delle facce, lettere e altristimoli. Talamo Area 17 (V1) Area 18 (V2) koniocellulare lamine parvocellulari II-III IVA IVCb blob interblob scuro colore strisce sottili orientamentostrisce pallide V4 (19) giro fusiforme via ventrale V3 lamine magnocellulari IVB IVCa scuro movimento strisce spesse V5 MT via dorsale zone intralaminari I, III, IVa pulvinar I-VI

6 Via temporale (ventrale) parvocellulare riconosci mento degli oggetti da V1 a V2 a V3 e V4 a IT Via parietale (dorsale) magnocellulare movimento da V1 a V2 a MT e MST Area V4 Area V5 Area 18 Area 17 Magno Parvo Corpo Genicolato Lat Collicolo superiore X Ret in a Y Aree visive corticali concetto di parallelismo: ciascun punto della corteccia visiva primaria che riceve input dalla retina via LGN ha output paralleli e indipendenti a differenti aree visive della corteccia peristri ata speci alizzazione funzional e o gerarchia: cias cuna area analizza gli aspetti dell immagine visiva a un livello più alto di complessità segregazione funzionale: segregazione dei segnali in arrivo e parcellizzazione nelle diverse aree

7 Les io ni de l ch ias ma o de l tratto ottic o, de l cor po ge nic ol ato l ater al e, d ell e rad iaz io ni ottich e, o d el la c ortec ci a visiv a tipic am ente c au sa no difetti omo ni mi d el c am po v isi vo (c io è ch e colpis cono la stes sa parte del campo visiv o per ciasc un occ hio). Les io ni de l lo bo t emp or al e poss o no c aus ar e un a quadr ant anopsia controlaterale superiore omonima. Les io ni de l lo bo par iet al e p oss on o caus ar e dif etti d el c amp o vi siv o d el tipo quadr ant anopsia inf eriore omonima controlaterale Lesioni alle vie visive retina: scotomi (difetti campimetriciall interno del campo visivo) nervo ottico difetto monolaterale (cecità di un occhio) chiasma ottico: emianopsia bitemporale tratto ottico: perdita del campo visivo controlaterale ansa di Meyer: difetti campimetrici corteccia visiva (area 17): in genere risparmia la visione maculare are (o per la sua estesa rappresentazione o per una migliore irrorazione vascolare); emianopsia, scotoma, quadrantanopsia acromatopsia (area V4, giro fusiforme) può essere temporanea (V1 o V2 per insufficienza vascolare transitoria, aree di forte attività CO) cromatopsia (si vedono solo i colori) può esser dovuta ad intossicazione da monossido di carbonio (idem in V1 e V2, ma la perfusione è maggiore nelle aree di forte attività CO) acinetopsia: lesione in V5 area associativa (soprattutto nell emisfero emisfero dominante): agnosia visiva (cecità psichica) prosopoagnosia Agnosia visiva emiacromatopsia Quadro dipinto da un pittore affetto da acromatopsia

8 Analisi dei disturbi dellav ista Una descrizione dettagliata della natura dei disturbi visivi include la pro gre ssi on e tem po ra le e il v erific ars i d i fen om en i po sitiv i (fla sh o lu ci col orat e) o n e gativi (d efic it de l ca mp o vis iv o, offusc ame nto de ll a vista). Biso g na d eter mi nar e l e re gi on i co lp ite d el c am po v isiv o. E importante distinguere tra disturbi visivi monoculari e binoculari. I paz ie nti d escr iv on o sp ess o pr ob le mi a d u n occ hi o so lo, m a l es am e cli nic o d imo stra c he i nter ess an o e ntram bi gl i occ hi ( per l inter ess am ent o di u no de i d ue l ati d el c am po v isi vo). L offusc ame nto pu ò ess er e ca usat o d a le si on i cor ne al i (cat aratta), l es io ni corticali, o deficit della motilità oculare (nervi cranici III, IV o VI). Scotoma lesioni a vari livelli della via visiva. Flash luninosi distacco retinico; alone ad arcobaleno glaucoma acuto Offuscamentoe/o scotoma emicrania Luci colorate pulsanti o forme geometriche in movimento crisi comiziali occipitali Allucinazioni visive per le forme (persone, animali, scene complesse) danno alla corteccia visiva associativa inferiore temporo-occipitale: allucinogeni, astinenza da alcool, crisi comiziali, malattie neurodegener ative, narcolessia, malattie psichiatriche. Localizzazione dei dif etti del campo v isiv o Test del campo vis ivo. DIFETTI DEL CAM PO VISIVO Scotom a m on ocu la re les io ne r etinic a Perd ite vi siv e mo no cu lar i d is ord in i retini ci e altre m al attie oc ul ari Lesio ni de l n.ottic o so n o ca usat e d a gl au com a, n eur ite ottic a, aument o de ll a pr ess io ne intr acra ni ca, g li om a ottic o, sch wa nn om a, meningiom a, traum a. Emianops ia bitemporale tum ore ipofisario, meningiom a, glioma ipotal ami co Deficit om on im i d el ca mp o vis iv o so no c au sati da l es io ni d el tr atto ottic o, LGN, radi azi on e ottic a, o c ortecc ia v isi va. Po sso no ess ere c au sati da tumore, infarto, malattia demielinizz ant e, em orragia Funzione del corpo calloso nella percezione visiva il corpo calloso serve a connettere la parte delle aree visive sui due emisferi in cui si trova la rappresentazione del meridiano centrale del campo visivo Qualche numero: apparato visivo occhio: diametro 24,5 mm; volume 5,5 cm 3 ; peso 7,5 g cornea: spessore 0,54 mm al centro e 0,65 alla periferia; diametro 11,5 cristallino: spessore 4 mm, diametro 9; 65% H 2 O numero di recettori nella retina: 5-6 milioni di coni e milioni di bastoncelli fibre del nervo ottico: basta un fotone per eccitare un bastoncello, ma 100 per un cono fovea: diametro 1,5 mm, densità dei coni /mm 2 densità massima dei bastoncelli: /mm 2 retina: area 2500 mm 2, spessore µm umor acqueo: produzione: 2 µl/ l/min, turnover 15 vv/giorno pressione endooculare mm Hg

9 Riflessi oculari riflesso fotico: le fibre del n. ottico arrivano al nucleo pretettale (bilaterale - riflesso consensuale) che è collegato al nucleo di Edinger-Westphall, da cui partono delle fibre parasimpatiche per il ganglio ciliare; le fibre postgangliari innervano il m. sfintere della pupilla; il muscolo restringe il diametro pupillare; è antagonizzato dal centro ciliospinale (nel midollo cervicale) che invia fibre simpatiche al m. dilatatore della pupilla accomodazione: messa a fuoco; dalla corteccia visiva ai nuclei pretettali e poi al nucleo di E-W; m. ciliare convergenza: quando l oggetto dello sguardo si avvicina gli assi visivi dei due occhi convergono in seguito alla contrazione dei m. retti mediali; origina dalla corteccia visiva, passa per i collicoli superiori e l area pretettale e nuclei dei muscoli oculomotori riflesso fotico: le fibre del n. ottico arrivano al nucleo pretettale (bilaterale - riflesso consensuale) che è collegato al nucleo di Edinger-Westphall, da cui partono delle fibre parasimpatiche per il ganglio ciliare; le fibre postgangliari innervano il m. sfintere della pupilla; il muscolo restringe il diametro pupillare; è antagonizzato dal centro ciliospinale (nel midollo cervicale) che invia fibre simpatiche al m. dilatatore della pupilla accomodazione: messa a fuoco; dalla corteccia visiva ai nuclei pretettali e poi al nucleo di E- W; m. ciliare convergenza: quando l oggetto dello sguardo si avvicina gli assi visivi dei due occhi convergono in seguito alla contrazione dei m. retti mediali; origina dalla corteccia visiva, passa per i collicoli superiori e l area pretettale e nuclei dei muscoli oculomotori

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