Le fatiche di Super Woman

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1 coop reno n 6 luglio-agosto 2020 con consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci Le fatiche di Super Woman L'Italia conferma di non essere un paese per donne. Dopo il doppio lavoro durante il lockdown ora rischiano di perdere l'impiego e il reddito, molto più degli uomini ASSEMBLEE E NUOVO CDA TANTE SORPRESE DA UN VOTO INEDITO A PAGINA 40 A CASTEL GUELFO IL VIA AI LAVORI NUOVA SEDE, ORA SI PARTE! A PAGINA 42

2 20 GIGA IN 4G MINUTI ILLIMITATI 1000 SMS Promozione valida dal 9 Luglio al 9 Settembre al mese per sempre L o ff e r t a TOP 20 è valida per chi attiva CoopVoce dal 9 Luglio al 9 Settembre 2020, e prevede ogni mese, in territorio nazionale e in territorio UE, 20 GIGA di traffico internet in 4G, minuti illimitati e 1000 SMS verso numeri fissi e mobili. I minuti sono tariffati sugli effettivi secondi di conversazione, senza scatto alla risposta e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento dei minuti e SMS compresi nel mese si applicano le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione ha un costo di 8 al mese e si rinnova automaticamente ogni mese. Se il credito residuo non è sufficiente, l offerta è sospesa per 30 giorni. Per riattivarla è necessario ricaricare entro 30 giorni, altrimenti verrà disattivata. In caso di sospensione il traffico voce e SMS è tariffato secondo le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione nello stesso periodo è attivabile a 9 anche dai già clienti, che verranno scalati dal credito residuo della SIM insieme al canone del primo mese. L Uso del servizio è personale, secondo quanto previsto dall art.4 delle CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO. Per maggiori dettagli sull offerta, policy di corretto utilizzo e limitazioni, condizioni generali di contratto, visita il sito

3 sommario consumatori 6 luglio-agosto 2020 Primo piano Consumare informati Vivere bene Rubriche Coop Reno 4 Senza aiuti nè sostegno Silvia Fabbri milioni per aiutare il paese Dario Guidi 12 Il piano verde per l'europa Claudio Strano 18 Pasti e porzioni da imparare 24 Mi rado, mi depilo e mi prendo cura 26 I notebook e lo smart working Claudio Strano 28 Coop, il prezzo e tanta qualità Chiara Faenza 30 Buoni, saporiti e freschi 34 Vacanze anni '70 per il post-covid Paola Minoliti 36 Le mostre: Banksy e Newton 37 I libri del mese 39 Intervista a Ghemon Pierfrancesco Pacoda 9 Donne o pellicani Simona Vinci 17 L'Europa e la biodiversità Luca Mercalli 21 Aperitivi e "apericene" Michele Sculati 31 Mangiare insieme Massimo Montanari 36 Lavorare da casa tra inciampi e... Massimo Cirri 40 Tante sorprese da un voto inedito Andrea Mascherini 42 Nuova sede, ora si parte! Alice Munerato 48 «L'impegno che ci unisce» Luca Stanzani 51 Fiera di Pieve e festa dei giovani Alessandra Giovannini 29 Il lavoro è cambiato Alessandra Farabegoli Coop Reno Telefono Mensile della Cooperazione di Consumatori Viale Aldo Moro 16, Bologna Tel Fax redazione@consumatori.coop.it Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n Iscrizione Roc 29/8/01 n Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10 Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Monica Di Martino, Silvia Fabbri, Alice Munerato, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Lina Sini, Claudio Strano Progetto grafico Kitchen Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Paolo Ortolani Stampa Rotopress International srl (Loreto- Bologna) Coop Editrice Consumatori Bologna, Viale Aldo Moro, 16 Tel Telefax C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n Iscrizione all albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A Consiglio di amministrazione Presidente Andrea Mascherini Vice Presidente Silvio Ambrogio Tiziana Cattani, Alessandro Medici, Marisa Pecere, Andrea Pertegato, Enrico Quarello Associato USPI, Unione stampa periodica italiana Questo prodotto è stampato su carta certificata Fsc

4 primo piano società LA FATICA DELLE DONNE PRIMA E DOPO IL CONTAGIO Senza aiuti, nè sostegno Silvia Fabbri Hanno cucinato, pulito e fatto i compiti con i figli. Ma il 74% non ha avuto alcun aiuto dal partner. E ora rischiano di perdere lavoro e reddito, molto più degli uomini. Ecco perchè il nostro Paese non può permettersi il lusso di lasciare indietro la parte femminile della società Italia non è un paese per donne. L emergenza Covid-19 lo ha sottolineato come un evidenziatore, facendo emergere elementi di difficoltà e di diseguaglianza già presenti nella L' società, ma ora tanto più esasperati. L isolamento sociale ha chiuso le donne in casa, costringendole a barcamenarsi tra smart working, istruzione dei figli, cura della famiglia e lavori domestici: il 60% delle donne italiane dice un indagine Ipsos commissionata da WeWorld ha fatto tutto da sola, senza aiuti. Una percentuale che si impenna fino al 93% al sud e nelle isole. E poi c erano quelle tante, più degli uomini che hanno continuato a lavorare offline, in prima linea, nei settori essenziali tutti a prevalenza femminile come sanità e servizi sociali, ma anche commesse di supermercati e attività di pulizia (donne che poi una volta a casa, ovviamente, non erano esentate dal curarsi del mènage domestico). Così è successo che nella fascia d età le diagnosi di Covid tra le donne sono state di 10 punti superiori rispetto agli uomini, perché proprio in questa fascia d età le donne sono state più esposte al rischio. Ma d altro canto le donne sono anche le più presenti nei settori cosiddetti non essenziali che durante il coronavirus hanno subito la chiusura totale: ovvero turismo e ristorazione dove è femminile l 84% della forza lavoro. Ciò significa e significherà - posto di lavoro a rischio, diminuzione drastica del reddito personale e per molte perdita dell indipendenza economica. Una catastrofe non solo individuale ma anche dell intera società perché l indipendenza economica delle donne è la più importante garanzia di libertà e di 4 Consumatori luglio-agosto 2020

5 sviluppo sociale. E pensare che il 60% dei laureati nel nostro paese sono donne. Un patrimonio umano che il nostro paese disperde di generazione in generazione. La situazione pre-covid del mercato del lavoro femminile è già drammatica: in Italia lavora meno di una donna su due (49%). Peggio di noi, in Europa, solo Montenegro, Turchia, Macedonia e Grecia. Poi è arrivato l effetto lockdown con tantissimi posti di lavoro persi. In Italia ci sono 484 mila persone in meno che cercano lavoro (-23,9%) rispetto a marzo. E la maggioranza di queste persone sfiduciate e convinte di non poterla più trovare, un occupazione, ovviamente è femminile: -30,6%, pari a -305 mila unità rispetto agli uomini (-17,4%, pari a -179 mila). Se e quando lavorano, comunque, le donne, lavorano nei settori meno remunerati: tipo turismo, comunicazione, commercio, lavoro di cura sanitario. La carenza di donne nei settori scientifici e tecnologici, tra i più richiesti del futuro e tra i meglio pagati è una vera emergenza, vista l importanza dell economia digitale nel futuro. E i posti da dirigente? Le donne ai livelli più alti della carriera sono pochissime, il 30%. Quindi bassi livelli dirigenziali, bassi livelli di stipendio. In uno studio condotto da Tiziana Ferrario e Paola Profeta per l Istituto Toniolo (vedi anche l intervista in queste pagine) dal titolo: Covid: un paese in bilico tra rischi e opportunità, viene sottolineato che nelle famiglie italiane «le donne si fanno carico della maggior parte del lavoro domestico e di cura, visto che per il 74% di loro non c è nessuna condivisione con il partner. Il lockdown per il Covid rischia di aggravare il peso della casa e della famiglia sulle donne ma può essere anche un opportunità per modificare gli equilibri dominanti». Ma ci vorrebbero misure rivoluzionarie, la cui necessità è sempre più improrogabile, per far sì che questa sia più di una speranza. Scrivono le due curatrici: «Ripensiamo orari e modelli dominanti nel mondo del lavoro. Approfittiamo della necessità di rivedere la vecchia organizzazione e mettiamone in campo una nuova più funzionale non solo alla produttività delle imprese ma anche alle famiglie. Rivediamo politiche pubbliche e sociali offrendo servizi necessari in una economia avanzata che attiva le donne e non scaricando su di queste tutto il peso della gestione familiare. Servono più asili nido a prezzo sostenibile, più servizi per l infanzia, congedi obbligatori e prolungati per i padri che contribuiscano a redistribuire gli oneri e a riequilibrare i costi del lavoro tra i generi». Il Family Act di recente varato dal governo parrebbe andare in questa direzione: tra le misure principali a sostegno della famiglia, istituisce l'assegno universale per figli. Tra gli altri punti fondamentali il contributo per le rette di nidi e materne anche al 100%, il congedo per i neo papà che sale a dieci giorni, congedi usati anche per andare a parlare con i professori, e un'indennità integrativa per le mamme in rientro da congedo. Ma oltre al cambio delle leggi, occorre un cambio di mentalità. Sempre secondo l indagine Ipsos commissionata da WeWorld a fronte di un 71% di donne occupate che ha dichiarato di essersi sobbarcata tutto da sola (dalla cura di casa ai compiti dei figli, dall assistenza agli anziani al gioco dei più piccoli), corrisponde un 47% di uomini che ha dichiarato di essersi preso cura dei figli tanto quanto le compagne mentre, rispondendo continua a pagina 7 In Italia 74% Donne che non riescono a condividere con il partner nessun lavoro domestico 11% Madri che dichiarano di non aver mai lavorato per dedicarsi alla cura dei figli contro il 3,7% delle donne europee + 10% Coop prima per la tutela dei diritti delle donne Le diagnosi di Covid rispetto ai maschi Coop è prima, tra le aziende della grande distribuzione organizzata, per quanto riguarda la tutela dei diritti delle donne. Lo rileva il report pubblicato qualche mese fa da Oxfam "Diritti a scaffali". Ma anche nel World Cooperative Monitor del 2019 Coop è prima tra le cooperative italiane nell'ambito dei diritti e in particolare quelli delle donne. Del resto l'arrivo della nuova ad Maura Latini ha acceso una luce in più su welfare e questione femminile. «Dei nostri 58mila dipendenti, oltre il 69% sono donne delle quali il 32% occupa ruoli direttivi. Combattiamo il gap di genere con ogni strumento a disposizione e nell'ultimo anno abbiamo deciso di adottare i principi dell'onu per l'empowermet femminile promuovendone l'adozione e anche da parte dei nostri fornitori. Noi da decenni crediamo nel valore delle filiere come modello di produzione, vigiliamo insieme ai partner per il controllo della sicurezza, dell'ambiente e dell'eticità del lavoro. Ora vigileremo anche sui dati della disparità di genere e sulla valorizzazione delle filiere femminili. L'emergenza sanitaria ha portato la grande distribuzione a mettere in campo, insieme alle azioni concrete, anche un segno di empatia sociale. Le filiere femminili possono diventare volani per rilanciare il dibattito più ampio sul ruolo delle donne». 49,5% Tasso di occupazione femminile Consumatori luglio-agosto

6 primo piano società L'INTERVISTA «Smart working sì, ma bilanciato» PAOLA PROFETA DOCENTE DI SCIENZE DELLE FINANZE ALL'UNIVERSITÀ BOCCONI rofessoressa, la condizione femminile nel mercato del P lavoro e nella società era drammatica e lo è diventata ancora di più in questa fase. Quali misure di welfare dovrebbe attuare lo Stato per limitare la disparità tra uomini e donne? E come giudica il recente disegno di legge del governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia? Giudico positivamente il Family Act, soprattutto per la proposta di allungare il congedo di paternità, che va nella direzione di bilanciare il carico di cura tra padre e madre e quindi promuovere il lavoro femminile. Si supera la logica della conciliazione e delle misure per aiutare le madri a lavorare, parlando di genitorialità e quindi della cura dei figli come responsabilità uguale di entrambi i genitori. Giudico positivamente il superamento delle misure attuali, frammentate e poco efficaci, a sostegno dei figli, a favore dell'assegno unico. Deve restare elevata l'attenzione sullo smart working che va incentivato come strumento di flessibilizzazione del lavoro per uomini e donne, e non come politica di genere. Il 74% delle donne - è un dato che riportiamo nella nostra ricerca - dichiara di non aver nessuna forma di condivisione del lavoro domestico. È quindi giusto porre il tema della condivisione attraverso congedi di paternità: anche i padri devono avere la possobilità di stare a casa e di occuparsi dei figli fino da quando sono piccoli, per rimuovere gli stereotipi derivanti da una cultura arretrata, per cui è la donna che deve occuparsi della famiglia e dei figli. In questa direzione vanno le forme di flessibilità del lavoro come quelle che stiamo sperimentando, però in maniera mista, con giorni a distanza e giorni in presenza sia per uomini che per donne, ovviamente. Nella ricerca da lei condotta, lo smart working viene definito appunto come una forma di organizzazione del lavoro che può migliorare il divario di genere. Lo smart working nel vero senso del termine è fatto in alternanza, ovvero lavoro a distanza solo per un giorno alla settimana: in questo senso può offrire flessibilità, l opportunità di organizzare meglio il proprio tempo, perché con un giorno a settimana in cui non bisogna uscire di casa presto, fare chilometri è un vantaggio, e senza lo svantaggio di rimanere isolato, intrappolato nelle faccende domestiche. Insomma, ci vuole una situazione bilanciata perché il rischio di isolamento è alto. Sulle misure adottate durante l emergenza Covid molto sfavorevoli alle donne è forse pesato il fatto che i decisori sono quasi unicamente uomini? Difficile provare un rapporto diretto di causa effetto. Ma certamente una leadership bilanciata porta ad una visione più articolata che tiene conto anche del punto di vista delle donne e anche di alcuni temi che non vengono affrontati se ci sono solo gli uomini a decidere. Nel caso specifico non avere donne in queste posizioni ha portato a sottovalutare alcuni aspetti. È anche vero che con le scuole chiuse, molti luoghi di lavoro chiusi, e tutto quello che abbiamo vissuto, non era così scontato che dovessero essere le donne a farsi carico di tutto, perché anche gli uomini erano a casa e avrebbero potuto collaborare. Ma la mentalità del nostro paese ha fatto sì che questa situazione abbia gravato più sulle donne che sugli uomini, c è poco altro da dire. E questo a causa della mentalità comune, e non tanto e non solo dei decisori. Siamo tutti intrappolati in questi pregiudizi, in questi stereotipi. Una delle cose più avvilenti è stato anche apprendere da un indagine Ipsos che il 64% delle donne sa che le cose non miglioreranno affatto, finito il periodo Covid. Cosa potremmo dire a queste donne stanche e sfiduciate? In questi momenti di crisi, di cambiamenti epocali, ci sono da una parte molti rischi e dall altra molte opportunità. Potrebbe essere questo il momento per prendere una strada migliore. Certo, le donne rispondono così perché si sentono abbandonate, non hanno visto nessuna collaborazione in famiglia, non hanno visto interventi da parte delle politiche pubbliche. Ecco, dobbiamo cambiare: il tema della disparità di genere deve diventare importante, prioritario, solo così le donne potranno acquisire fiducia. Per il momento però hanno visto che i loro problemi si sono aggravati. E che non sono mai in cima alle preoccupazioni del paese. 6 Consumatori luglio-agosto 2020

7 continua da pagina 5 alla stessa domanda, solo il 22% delle donne ha percepito di aver avuto collaborazione da parte del partner. Anche la Società degli economisti ha lanciato un grido d allarme. In una lettera spedita alla ministra Paola Pisano, il presidente Alberto Zazzaro ricorda che i ruoli diseguali nella distribuzione del lavoro di cura e domestico (i dati Ocse mostrano che le donne italiane lavorano 1 ora e mezzo al giorno in più degli uomini se si somma lavoro pagato e lavoro non pagato): «Ma è molto probabile che le misure di contenimento del Covid 19 comportino un ulteriore aggravio del carico di lavoro delle donne con potenziali conseguenze negative di lungo periodo sull occupazione femminile e sui divari salariali di genere». In altre parole, gli effetti della crisi rischiano di provocare un arretramento dell indipendenza economica delle italiane e un accentuazione del divario domestico: del resto, se mancano i servizi, se manca la scuola, se manca il welfare, chi starà a casa a curarsi della prole o dei genitori anziani se è la donna quella con uno stipendio più basso o con un posto di lavoro precario? L Onu del resto ha da poco pubblicato un report intitolato L impatto del Covid 19 sulle donne, dal quale emerge che in tutto il mondo le donne hanno forme contrattuali più precarie. E dunque saranno le prime a essere spazzate via dalla recessione. Secondo una ricerca McKinsey sarebbe a rischio, nella fase post-covid, il 26% dei dipendenti. A uscire peggio da questo periodo nero saranno le persone senza laurea, dipendenti e professionisti con contratti precari, meno tutele e bassi guadagni. E a livello globale, in effetti, il divario di genere nelle retribuzioni si attesta al 16%, in molti contesti arriva al 35% e oltre. Sia la precarietà, che il divario salariale, che il basso tasso di occupazione sono il risultato di quella che viene chiamata nello studio di Ferrario e Soprano - la discriminazione statistica. Ovvero: proprio a causa dello sbilanciamento del lavoro di cura, le imprese preferiscono l assunzione e la promozione degli uomini. Chi affiderebbe un ruolo importante, in azienda, a una donna che si deve assentare per problemi in famiglia, che arriva al lavoro stanca, che scappa senza aspettare che finisca la riunione perché c è da prendere il bambino a scuola? Non è un caso che in Italia il gap tra uomini e donne in possesso di un conto corrente sia del 4,5% a favore degli uomini. In quasi tutti i paesi europei il gap è pressoché inesistente o addirittura a favore delle donne. Sottolinea lo studio che l intera popolazione italiana ha scarse conoscenze finanziarie; ma anche qui il divario di genere è molto significativo. Il 53,9% degli uomini contro il 63,4% delle donne non partecipa mai a una discussione economica. Ma a chi giova questa drammatica disparità di genere? Agli uomini, verrebbe da rispondere, che si trovano la cameriera in casa (gratis) e nessuna o scarsa competizione con le donne nella corsa ai posti migliori e più retribuiti del mercato del lavoro. Eppure non è così: senza le donne ci perde l intera società. Anzi: per risollevare il Paese e riprendere un percorso di crescita le donne sono una risorsa chiave su cui contare. «Secondo le stime del fondo monetario internazionale si legge nello studio l aumento dell occupazione femminile fino a raggiungere quella maschile comporte- continua a pagina 9 "Un lavoro è importante ma quello che le donne vogliono veramente è una casa e dei figli" In accordo con l'affermazione (fonte Ipsos) 63% 71% ITALIA 11% 12% DANIMARCA Violenza di genere: in aumento durante il lockdown È il capitolo più nero del vissuto femminile durante il lockdown, ovvero la violenza di genere e l impossibilità di evitarla a causa del confinamento in casa, senza poter uscire né chiedere aiuto. Sono state le telefonate valide al 1522, il numero di emergenza per sostenere le vittime, il 73% in più sullo stesso periodo del Le vittime che hanno chiesto aiuto sono (+59%). Ma a queste richieste di aiuto non hanno corrisposto le denunce, che sono diminuite quasi della metà rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le denunce per maltrattamenti in famiglia sono diminuite del 43,6%, quelle per omicidi di donne del 33,5%, tra le quali risultano in calo dell 83,3% le denunce per omicidi femminili da parte del partner. Le chiamate motivate da una richiesta di aiuto per violenza subita ammontano a 1.543, ma si chiama anche per avere informazioni sul servizio 1522 (28,3%), o per manifestare altre situazioni di disagio diverse dalla violenza (17,1%). Nel 60,6% dei casi le chiamate arrivano tra le 9 e le 17; quelle durante la notte e la mattina presto, solitamente in numero minore, hanno raggiunto il 17,5% durante il lockdown. Il 45,3% delle vittime ha paura per la propria incolumità o di morire; il 72,8% non denuncia il reato subito. Nel 93,4% dei casi la violenza si consuma tra le mura domestiche, nel 64,1% si riportano anche casi di violenza ai minori. Chiamate al numero di emergenza (rispetto allo stesso periodo del 2019) +73% Telefonate +59% Vittime di violenza Consumatori luglio-agosto

8 PREZZI FERMI SU TUTTI I PRODOTTI A MARCHIO COOP. Blocchiamo i prezzi fino al 30 settembre. A volte bloccare qualcosa può essere il modo migliore per ripartire. Noi di Coop fermiamo i prezzi di oltre 2000 prodotti industriali a marchio Coop. Un impegno concreto per tutelare la spesa dei nostri soci e clienti. PREZZI FERMI UNA BUONA SPESA PUÒ CAMBIARE IL MONDO

9 primo piano società Le parole per dirlo continua da pagina 7 rebbe per l Italia un aumento del Pil dell 11%. Infatti, il lavoro delle donne è motore di crescita economica: le donne sono competenti, istruite, e hanno talenti pari a quelli degli uomini. Non solo: il lavoro delle donne potrebbe innescare un circolo virtuoso di crescita: aumenterebbe la domanda di servizi, aumenterebbe i consumi, già largamenti guidati dalle donne. Insomma si conclude investire sul lavoro femminile conviene all economia soprattutto per un paese come il nostro che cresce poco». Anche una Ong come Save the Children accende i riflettori su una situazione che rischia di diventare difficile per le donne e anche per i loro figli. «Con l'avvio della fase 3, le più penalizzate rischiano di essere le madri lavoratrici, circa il 6% della popolazione italiana - dice Antonella Inverno, responsabile politiche per l'infanzia -. Con la mancata riapertura dei servizi per la primissima infanzia molte donne, soprattutto quelle con retribuzioni più basse e impiegate in settori dove è necessaria la presenza fisica, rischiano di dover decidere di non rientrare al lavoro, aggravando la già difficile situazione dei livelli occupazionali femminili italiani. Per quelle che invece potranno lavorare in smart working è forte il rischio di un carico eccessivo di lavoro e di cura». Non è solo la chiusura dei servizi per la prima infanzia a preoccupare le madri, ma anche la gestione della didattica a distanza che, soprattutto per le primarie, necessita di un continuo supporto da parte di un adulto da casa e soprattuto la gestione del carico emotivo dei figli, ancora oggi dimenticati dalla politica. «È dunque necessario - prosegue Save the Children - adottare un piano straordinario per l'infanzia e l'adolescenza che metta al centro dei diritti i minorenni, perchè le famiglie non devono essere lasciate sole ad affrontare le sfide educative e sociali la crisi sanitaria ha imposto». Che tutto ciò di cui abbiamo parlato sin qui sia decisivo per il nostro Paese è chiaro anche alla task force per l emergenza guidata da Vittorio Colao. In cima al testo delle Iniziative per il rilancio Italia " sono indicate la riduzione del divario di genere e l inclusione delle competenze femminili come obiettivi trasversali. Il piano Colao suggerisce dunque di adottare sempre la valutazione d impatto di genere, prima dell approvazione di qualsiasi misura. Nel piano, che contiene molte delle misure proproste dal ddl del Governo, si prospetta anche un contributo di libertà per le donne vittime di violenza, un reddito simile a quello di emergenza che «garantisca loro un supporto iniziale, da destinare a spese di sussistenza, alloggio, mobilio, salute, educazione e socializzazione dei figli, corsi professionali, vita autonoma». Un libro dei sogni? Speriamo di no. photo Angelo Palombini Simona Vinci scrittrice Donne o pellicani In questi ultimi tre mesi ho cucinato due pasti al giorno - tralasciando l organizzazione di una colazione e due merende, più svariati spuntini. Fate voi i conti, anzi no, vi aiuto: togliendo quell unica pizza d asporto e quelle due volte che il compagno ha collaborato alla cena - già impostata, beninteso - buttando la pasta nell acqua già bollente e salata, ho preparato 180 pasti. 180 pasti fanno anche 180 servizi di apparecchiatura, sparecchiatura e lavaggio piatti. Il punto non è soltanto l esecuzione materiale, ma anche le energie mentali dedicate a scegliere. Non si possono mangiare scatolette di tonno e pasta al pesto per tre mesi come penserebbe il maschio medio e la cucina, pure la più spartana, richiede comunque un minimo di organizzazione. Mi viene in mente la lista degli indispensabili che Marguerite Duras teneva sempre nella sua casa e la sua descrizione del rapporto della donna con la casa e la dispensa. C è un aspetto atavico in questa questione della cura attraverso il cibo che comunque a un certo punto della vita si attiva in quasi tutte le donne. E se anche non si attiva, quando hai una famiglia e dei bambini a cui riempire la pancia sei costretta ad attivarla. Sono arrivata a pensare: che liberazione essere un pellicano, acchiappare un pesce a filo d acqua e buttarlo in bocca ai piccoli, nudo e crudo. Perché vi racconto questo? Perché questi mesi hanno segnato per tantissime donne un accumulo di lavoro domestico e di accudimento che non ha precedenti e che ha generato molte riflessioni e molte paure per il futuro prossimo, come se potesse trattarsi di un preludio spiacevole a un ritorno delle donne alla prigione domestica, con in più il carico del lavoro esterno, ma fatto da casa. Lo smart working o anche il Lavoro Obbligato da Casa, come l ha definito qualcuno è subdolo. E ben lo sa chi, come me, lo faceva già da prima. Se sei a casa vuol dire che sei disponibile 24 h su 24 anche se in teoria staresti lavorando, e dunque il tuo lavoro si spalma sulla giornata mescolandosi alle esigenze quotidiane di tutta la famiglia. Non puoi far finta di non vedere la pila di panni sporchi che cresce o il bagno sporco. Sei lì, ti tocca. Ha fatto discutere l immagine scelta per la App Immuni dove, affacciati a due finestre della medesima casa, un uomo e una donna, durante il lockdown, sono ciascuno intento ad attendere i suoi obblighi: la donna culla un neonato, l uomo è davanti a un tablet e presumibilmente sta lavorando. Un immagine anacronistica che a tanti non è piaciuta visto che in gran parte delle famiglie giovani i ruoli non sono più quelli di cinquant anni fa, ma sono abbastanza fluidi. Vero è però, che molti studi sociologici hanno riscontrato come le ricadute del lockdown siano state, e saranno, più pesanti per le donne (vedi gli articoli in queste pagine). Sono aumentate le denunce ai centri antiviolenza. Perdita del lavoro. E gli effetti della pandemia potrebbero farsi sentire anche sulle loro carriere, visto che a parità di mansioni le donne generalmente guadagnano meno e comunque, come segnala l Associazione delle donne giuriste in Italia il 68% dei ruoli dirigenziali è occupato da uomini e solo il 32% da donne (dati Istat). Se per settembre non si riuscisse a trovare la quadra per far tornare i bambini a scuola, il problema che non è un problema solo femminile - diventerà ancora più pesante. Purtroppo, per raggiungere dignità nel lavoro e pari opportunità e diritti ci sono voluti decenni, non può e non deve bastare qualche mese di emergenza per far passare l idea che le femmine, in quanto magari madri, possano essere di fatto sacrificabili nel Nome della Famiglia. Consumatori luglio-agosto

10 primo piano uscire dall emergenza SICUREZZA, SOLIDARIETÀ E INIZIATIVE PER LA CONVENIENZA Maura Latini, amministatore delegato di Coop Italia Durante il lockdown Meno clienti ma spesa più alta Tra marzo e maggio l andamento delle vendite Coop ha registrato un andamento positivo (tra il 4 e il 5% in più), anche se con situazioni contrastanti. Infatti le vendite sono cresciuta in maniera consistente (+16%) nei negozi di medie dimensioni o più piccoli (supermercati, negozi di vicinato), mentre c è stato un calo di circa il 10% negli ipermercati e nei grandi superstore. Specie in marzo e aprile il numero di ingressi nei punti vendita ha subito un calo drastico (-40%) ma è aumentato notevolmente il valore dello scontrino medio (passato da 26 a 46 euro). A crescere in maniera molto marcata è stato soprattutto l acquisto di prodotti a marchio Coop (+21%) proprio per la combinazione di convenienza e qualità che rappresentano. Coop, 100 milioni per aiutare il paese a ripartire Dario Guidi Dopo le tante cose fatte nella prima fase, da inizio giugno è operativo un nuovo pacchetto di provvedimenti irca 100 milioni di euro. A tanto ammonta l investimento che Coop C ha messo in campo da quando è esplosa l emergenza legata al coronavirus. Dentro a questi 100 milioni ci sono tutte le misure di sicurezza della prima fase (dispositivi di protezione e distanziamento, riorganizzazione dei negozi), azioni di solidarietà (come le più di 100 mila spese consegnate a casa attraverso Protezione civile e Comuni o i 4,4 milioni di mascherine donate sempre alla Protezione Civile), ma soprattutto le misure di blocco dei prezzi e le promozioni che dureranno sino a fine settembre, per accompagnare famiglie e consumatori in una nuova fase economica che si preannuncia piena di pesanti incognite, col rischio della perdita di posti di lavoro e di una ulteriore crescita delle diseguaglianze. «Le misure varate sin qui del governo e le ingenti risorse che potranno venire dall Unione Europea sono importanti - spiega il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni Noi auspichiamo che non ci siano interventi a pioggia, ma si individuino priorità e linee strategiche a partire dal sostegno alle fasce più deboli, con misure fiscali a favore dei consumi e della sostenibilità ambientale. Insomma investimenti mirati a rendere migliore il Paese nel lungo periodo. D altro canto non spetta solo al governo sostenere l economia del paese. C è un ruolo che devono svolgere anche le imprese più importanti, che hanno una grande responsabilità nel difendere le famiglie e le tante piccole e medie imprese a loro collegate. Anche per questo Coop ha scelto di non utilizzare uno strumento finanziato pubblicamente come la cassa integrazione e di non chiedere alcun contributo allo Stato, così come avrebbe potuto fare per la vendita delle mascherine acquistate prima che scattasse il prezzo imposto dal governo». «Coop, proprio partendo da queste convinzioni e per i valori che incarna aggiunge Maura Latini, amministratore delegato di Coop Italia ha deciso di assumersi un rischio e di non aspettare. Anzi ha scelto di fare subito un passo avanti, va- fot0 Melissa Iannace 10 Consumatori luglio-agosto 2020

11 Sino al 30 settembre Blocco dei prezzi sconti sui freschissimi e 10 prodotti a 10 euro Le azioni promozionali Coop che dureranno sino al 30 settembre si concentrano su tre livelli. Da un lato continuerà il blocco dei prezzi su prodotti industriali confezionati a marchio Coop. Poi ci sarà Convenienza forza 10, cioè un pacchetto di 10 prodotti a marchio Coop (pasta, olio, biscotti, latte, birra, pomodori, carta igienica; si tratta di prodotti in gran parte della linea Origine Coop) al prezzo d insieme di 10 euro. Si tratta di un offerta mirata su prodotti basici e di uso quotidiano. La terza iniziativa Coop è quella denominata Convenienza tripla, con pacchetti settimanali di 5 prodotti freschissimi a marchio Coop proposti con uno sconto del 20%. Le offerte comprenderanno 2 prodotti di carne, 1 di pesce e 2 di ortofrutta, tutti provenienti da produttori italiani. rando un pacchetto di iniziative promozionali che vale decine di milioni di euro. Vogliamo mandare un messaggio alle famiglie e ai produttori, dimostrare che agiamo sia a monte (verso i fornitori), che a valle (verso i consumatori) per garantire la stabilità dei prezzi e delle remunerazioni dei diversi attori della filiera». La traduzione di queste indicazioni (vedi il box in questa pagina) significa il blocco dei prezzi su 2000 prodotti industriali e confezionati a marchio Coop, un pacchetto di 10 prodotti a marchio Coop offerti al costo di 10 euro, pacchetti settimanali con sconti del 20% su 5 prodotti freschissimi (quelli più soggetti a variazioni e fenomeni speculativi). Un offensiva, quella di Coop, che mira a tenere sempre insieme la convenienza e la qualità: un connubio che ha nel prodotto a marchio l espressione più compiuta. «Se certo l attenzione ai prezzi è oggi la priorità spiega Maura Latini nelle nostre rilevazioni ciò si accompagna, da parte dei consumatori, a una richiesta di attenzione alla sicurezza degli alimenti quasi equivalente. C è una consapevolezza nuova, per cui anche il rispetto dei lavoratori, l attenzione all italianità, la tutela dell ambiente sono fattori che definiscono le aspettative verso Coop e orientano le scelte di acquisto». Dunque, indicazioni e comportamenti che, anche in una fase di grande difficoltà economica, confermano la direzione di marcia che è riassunta nello slogan che Coop ha scelto per le sue ultime campagne di comunicazione: Una buona spesa può cambiare il mondo. In questa impostazione l attenzione verso le famiglie viaggia sempre insieme alla collaborazione con i produttori e ai protagonisti della filiera agroalimentare. «Per noi è fondamentale conclude Latini che alle persone arrivi la coerenza di chi le cose le fa e la differenza con chi invece non le fa. In questi anni stiamo lavorando molto per portare avanti scelte innovative assieme ai produttori e ai nostri fornitori che sono per il 90% italiani. Penso a quel che abbiamo fatto per ridurre o eliminare l uso dei pesticidi e degli antibiotici negli allevamenti. Abbiamo cambiato i contratti col mondo dell agricoltura con l obiettivo di contrastare le logiche più speculative e di breve periodo. Per fare un esempio concreto noi non facciamo le aste al doppio ribasso che rischiano di strozzare i produttori. Siamo convinti che dalle difficoltà che ci sono la strade per uscire sia quella di scelte chiare fatte con spirito di collaborazione». «Quello di cui questo paese ha bisogno è di avere una visione comune - chiosa Marco Pedroni Questo dovrebbe valere nella politica come nei rapporti tra i soggetti economici. Senza questa visione e senza una volontà di dialogo sarà molto più difficile uscire dalle difficoltà che la pandemia ha prodotto». Sardegna, 35 negozi a insegna Coop Coop amplia la propria presenza in Sardegna grazie all accordo di master franchising sottoscritto tra Coop Consorzio Nord Ovest (che aggrega le cooperative di consumatori del Nord Italia) e il gruppo Sardegna Più (che opera dal 2014 sull isola con una rete di 140 punti vendita). Già dal 12 giugno in 18 punti vendita della rete si sono accese le insegne Coop; il piano di sviluppo prevede poi, proprio in questi giorni, l attivazione di ulteriori 17 negozi, per arrivare così a un totale di 35 punti vendita coinvolti. Consumatori luglio-agosto

12 primo piano ambiente e alimentazione ECCO COSA PREVEDONO LE DUE STRATEGIE VARATE DALLA COMMISSIONE EUROPEA Il piano verde che vuole cambiare l'europa Claudio Strano Sono ambiziose le strategie al centro del "Green deal": una sulla protezione e il recupero della biodiversità, l'altra che mette mano alla filiera alimentare dal produttore al consumatore. Tra i principali obiettivi da raggiungere entro il 2030, arrivare al 30% di aree protette, al 25% di coltivazioni biologiche e dimezzare l'impiego di antibiotici e l'uso di pesticidi. Mentre sul cibo entro due anni potremmo avere un'etichetta nutrizionale armonizzata la parola più gettonata dell'era post-covid ed è anche la chiave di volta delle nuove strategie della È Commissione Ue. La parola è "resilienza", che si accompagna a "sostenibilità" e significa affrontare gli shock del cambiamento senza esserne travolti. Attorno a questi concetti ruota il "Green deal europeo", cioè il piano di crescita verde del continente che si è posto l'obiettivo, entro il 2050, di diventare il primo al mondo a neutralità climatica, ovvero a impatto climatico zero. Pilastri del "Green deal" sono le due nuove strategie adottate il 20 maggio scorso che si occupano l'una del recupero della biodiversità e l'altra della filiera del cibo, dal produttore al consumatore (in inglese From farm to fork, cioè dai campi alla tavola). Molte cose accomunano i due documenti, che ora saranno sottoposti a un'ampia consultazione pubblica (e, visti i temi, è dunque bene che i consumatori siano informati), a cominciare dall'idea di una crescita che parta dal basso, da una diversa concenzione e cura degli ecosistemi. Complementari e interconnesse tra loro, le due strategie applicano i principi ecologici alla produzione di alimenti (agroecologia) e al recupero della qualità degli habitat. Gli obiettivi da qui al 2030 sono ambiziosi e di ampia portata (vedi la scheda sulla destra che li riassume), in attesa, nei prossimi anni, che diventino piani d'azione, a partire dalla rimodulazione della Pac e della Pcp, le politiche comunitarie agricola e della pesca in base alle quali vengono allocati e ripartiti molti soldi tra i paesi membri. C'è bisogno ammonisce l'europa di superare la pandemia e di prepararsi per le future crisi, «ora che è più chiaro di prima come ha ricordato lo scrittore Michele Serra che siamo in stretto rapporto 95% la percentuale di cibo che dipende dal suolo (salubrità e sicurezza alimentare) 90% gli organismi viventi che si trovano sul suolo (biodiversità) 12 Consumatori luglio-agosto 2020

13 Le due strategie in pillole FILIERA DEL CIBO "FROM FARM TO FORK" riduzione del 50% dell'uso dei pesticidi al 2030 riduzione del 50% delle perdite di nutrienti e di almeno il 20% dell'uso di fertilizzanti al 2030 riduzione del 50% delle vendite di antibiotici veterinari negli allevamenti e in acquacoltura al % almeno delle aree agricole destinate al biologico entro il 2030 internet veloce in tutte le aree rurali al 2025 produzione, trasporto, distribuzione, vendita e consumo a impatto zero, se non positivo sull ambiente garantire gli approvvigionamenti e la sicurezza del cibo in tempi di crisi e incentivare le diete sostenibili garantire un costo del cibo accessibile a tutti, con la giusta remunerazione dei lavoratori entro il 2023 una proposta legislativa per meglio strutturare questi obiettivi con specifiche indicazioni normative e un piano europeo di risposta a possibili crisi di disponibilità di cibo nell ambito della politica agricola comune specifiche raccomandazioni ai singoli stati membri per la trasformazione dei cibi arrivare a un'integrazione con i principi dell economia circolare dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2030 con la biosfera, con le piante, gli animali, ecc.». «La crisi del coronavirus ha evidenziato la nostra vulnerabilità e quanto sia importante ripristinare l'equilibrio tra attività umana e natura», dice Frans Timmermans. vicepresidente della Commissione e braccio destro di Ursula von der Leyen, che su questa svolta green ci ha messo la faccia. Inversione di rotta sulla terra Occorre dunque salvare l'uomo e l'ambiente in cui vive partendo dal suolo, da come lo si tratta e lo si coltiva. Circa il 28% delle emissioni di gas serra oggi viene dall'agricoltura e dalla zootecnia che sono dunque due settori di primaria importanza. Ma in quale direzione conviene muoverci? In sostanza va invertita la rotta ci dice la Ue, cioè va arrestata la perdita di biodiversità nel vecchio Continente che vuole diventare un faro per l'intero pianeta, interessato da aree ben peggiori di crisi, tra deforestazioni e perdita progressiva di ecosistemi. Assieme al recupero del paesaggio naturale, ecco allora spuntare dal cilindro in attesa della prossima strategia climatica, che sarà il vero cuore continua a pagina 14 PROTEZIONE DELLA BIODIVERSITÀ aumento ad almeno il 30% delle aree protette e ripristino degli ecosistemi entro il % l'incremento minimo previsto delle aree protette terrestri 19% l'incremento minimo previsto delle aree protette marine, di cui un 10% con un regime di protezione stringente per il ripristino della biodiversità nel 2021 è fissata la definizione di un target minimo legalmente vincolante 10% almeno delle superfici agricole da destinare a elementi di paesaggio con elevata biodiversità degrado zero sempre al 2030 nei trend di conserva zione di habitat e specie 30% minimo di recupero per le specie attualmente in declino e inversione del declino degli impollinatori piantumazione di 3 miliardi di alberi ripristino di aree alluvionali e zone umide lungo 25mila km di corsi d'acqua protezione dalle specie esotiche invasive per il 50% di quelle oggi inserite in "lista rossa" piani del verde messi a punto nel 2021 nelle città con più di 20mila abitanti Consumatori luglio-agosto

14 primo piano ambiente e alimentazione A semaforo o a batteria? La spinosa questione delle etichette L'indicazione d'origine è estesa a tutti gli alimenti e l'etichetta nutrizionale sarà obbligatoria sulla parte anteriore della confezione e dovrà essere armonizzata, cioè seguire la stessa logica in tutti i paesi Ue. La Commissione la proporrà entro il 2022 per aiutare il consumatore a compiere, a colpo d'occhio, scelte alimentari sane e sostenibili, favorendo quei profili nutrizionali che tendono a " limitare la promozione di alimenti ricchi di sale, zucchero e/o grassi". Già, ma come? C'è chi propende per il sistema a semaforo (Nutri-score), un indicatore inventato dai francesi con lettere dalla A alla E e colori diversi (ricorda molto l'etichettatura energetica) in uso anche in Spagna e nel Regno Unito. Alternativo è il modello proposto dall'italia, preoccupata per le ricadute negative su alcuni prodotti di punta del made in Italy, olio d'oliva e parmigiano in testa, che hanno subito un calo di vendite superiore al 10% (indagine Nomisma) là dove la Nutri-score è stata adottata. Il modello italiano prevede l'etichettatura a batteria (NutrInform battery) il cui pregio è di mostrare graficamente i nutrienti e la quantità di energia incamerata consumando un determinato prodotto come tassello di un più ampio regime dietetico equilibrato. Una terza proposta, il Key-score scandinavo, si limita al bollino verde per i prodotti più salutistici. Sui sistemi di etichettatura si discute animatamente, essendo in gioco enormi interessi economici. La fotografia della situazione vede la maggior parte dei sistemi frontali oggi in uso essere valutativi, cioè "a semaforo". Se è vero che possono effettivamente migliorare la qualità salutistica della spesa, per contro promuovono o bocciano con troppa facilità e banalizzano i prodotti senza tener conto come fanno invece i sistemi informativi delle quantità complessive assunte. In questo senso i sistemi valutativi sono dunque non corretti e fuorvianti. Se prescindiamo dalle posizioni ufficiali dei paesi (spaccati al loro interno, con gli agricoltori francesi e tedeschi sulle posizioni dell'italia), troviamo che esperti, organizzazioni dei consumatori, Ong sanitarie e alcuni settori industriali sono a favore dei sistemi valutativi (sostenuti dalle grandi multinazionali), mentre gli esperti di altri stati membri e buona parte dell'industria agroalimentare preferiscono i sistemi riduttivi che condizionano meno il consumatore fornendogli, tuttavia, gli strumenti per un acquisto consapevole. C Coop si è mossa in anticipo Già dalla fine degli anni 70, Coop si è mossa con grande impegno sul tema della corretta alimentazione, indicando sulle confezioni dei prodotti a marchio le informazioni nutrizionali, divenute obbligatorie poi solo a fine Nel 2008 ha introdotto un ulteriore indicazione, ancora oggi volontaria, cioè la percentuale di copertura giornaliera, per porzione, dei nutrienti più critici. E ha successivamente inserito un icona di movimento che sensibilizza i consumatori sull importanza dell attività motoria correlata al consumo calorico relativo. Per quei prodotti destinati agli adulti, ma consumati anche dai bambini, ha adottato un icona di consumo moderato per i bambini. La sensibilizzazione viene inoltre attuata attraverso siti tematici e app dedicate all alimentazione. «Il semaforo che follia» Sulla diatriba delle etichette il professor Roberto Della Casa si esprime senza mezzi termini: «Mettere il semaforo rosso sul Parmigiano è dal punto di vista clinico ed epidemiologico una follia. Né possiamo accettare di banalizzare un prodotto in base ai suoi contenuti di grassi e calorie. La cultura alimentare, piuttosto, va rispettata e rafforzata con l'educazione del consumatore. Che il sistema a semaforo sia fallace argomenta è provato da tanti studi, come quello che evidenzia il cosiddetto "paradosso francese": i nostri cugini di oltralpe consumano 24 chili formaggio a testa, la metà di inglesi e americani, ma si ammalano un terzo di meno di patologie cardiovascolari. Perché succede? Perché mangiano formaggi artigianali da latte crudo con una componente microbica buona, ampia e diversificata, invece di prodotti industriali che ne sono privi. Quando diciamo tout court che il cibo grasso fa male, diciamo una castroneria. Dipende dall'equilibrio fra i macronutrienti ma anche dai micronutrienti che contiene». continua da pagina 13 pulsante del "Green Deal" il progetto di trasformazione del nostro stesso sistema di produzione agroalimentare, in un'ottica integrata e sistemica. Lo si vuole rendere più sostenibile e resiliente, garantendo gli approvvigionamenti di cibo "a prezzi accessibili a tutti" e studiando un meccanismo di risposta alle crisi alimentari che coinvolga tutti gli stati membri. Quello dei prezzi è un tema scottante, un lato forse debole del progetto, a meno che non si precisi che cosa si intende per "economicamente accesibile a tutti".«il che non può voler dire a prezzi ancora più bassi obietta un esperto, il professor Roberto Della Casa (vedi intervista) perché ciò non sarebbe possibile almeno stando alle condizioni attuali». Ma la partita in gioco è grossissima e lo scoglio dei prezzi può essere aggirato con una diversa e più consapevole cultura del valore del cibo. «Quello europeo sarà il primo sistema agroalimentare a standard globale di sostenibilità», sottolinea Renata Pascarelli, di Coop Italia (vedi altra intervista). Agricoltori, pescatori e acquacoltori avranno un ruolo cruciale per raddrizzare il pianeta, ma anche i consumatori che sono chiamati a fare scelte alimentari sane e sostenibili e l'industria a proporle. Siamo tutti pronti a questa transizione verde? Le scadenze, come già per l'accordo di Parigi sul clima, di cinque anni fa, ora ci sono. Mancano le tappe di avvicinamento e mappe più precise. Obiettivi strategici Ma veniamo agli obiettivi. I principali contenuti della strategia sulla biodiversità riguardano l'aumento delle aree protette e il ripristino degli ecosistemi: da qui a dieci anni il 30% delle aree dovranno essere protette, con almeno il 30% continua a pagina 17 50% La riduzione di pesticidi e antimicrobici negli allevamenti entro il Consumatori luglio-agosto 2020

15 Mini glossario Coop: «Sulla strada giusta» Renata Pascarelli: «Dai pesticidi all'agricoltura di precisione, dagli antibiotici al no-spreco: stiamo lavorando sugli stessi temi e con ottimi risultati» i sono tante luci nelle strategie dell'ue e obiettivi ambiziosi. Ora bisogna «C capire come tradurli nella realtà e valutare bene tutti gli aspetti, anche quelli che potrebbero emergere da letture più approfondite». È la premessa che fa Renata Pascarelli, direttore qualità di Coop Italia, che poi entra nel merito di documenti ricchi e complessi, da studiare nel tempo. «"Farm to fork" getta le basi per portare avanti l'agricoltura sostenibile», spiega. «Ci sono una serie di caposaldi che, come Coop, stiamo perseguendo già da tempo, sia per dare garanzie maggiori ai consumatori, sia perché si interfacciano con aspetti ambientali, climatici e di sicurezza alimentare. Come Coop ci muoviamo lungo queste stesse direttrici che sono per noi molto importanti, il che ci dà un'ulteriore spinta a proseguire». In agricoltura il taglio del 50% dei pesticidi di sintesi e la riduzione del 20% dei fertilizzanti (fosforo e azoto) è un obiettivo molto ambizioso e significa promuovere quell'agricoltura di precisione che Coop ha "sposato" lo scorso anno, varando un suo protocollo d'intesa. «Quel programma triennale sta andando avanti assicura Pascarelli nonostante i rallentamenti dovuti alla pandemia. Tutta l ortofrutta Coop (35 filiere) proverrà da coltivazioni senza glifosato e con un minor uso della chimica». Il progetto Ue chiede, per poterlo realizzare, che tutte le zone agricole d'europa siano coperte da Internet entro cinque anni. «Un grande obiettivo e in tempi molto brevi, per raggiungere quel tasso d'innovazione che è fondamentale per la riduzione di pesticidi, fertilizzanti e dell'uso di acqua». "Farm fo fork" significa inoltre incentivare la lotta integrata e biologica, un punto su cui Coop può esibire risultati notevoli concentrati nei prodotti a marchio, garantiti oltre il 70% oltre i limiti di legge sui pesticidi. Un altro pezzo importante su cui Coop può già oggi dire la sua riguarda gli antibiotici e il benessere animale. Il taglio previsto negli allevamenti di terra e in acquacoltura è del 50% da qui al «Ma su tutta una serie di filiere come Coop siamo già al 100%. La campagna 'Alleviamo la salute', per contrastare l'antibiotico resistenza, solo nel 2019 ha coinvolto allevamenti e quasi 30 milioni di animali. E anche in acquacoltura stiamo facendo un grosso lavoro garantendo il non uso di antibiotici negli ultimi sei mesi di vita di animali longevi come i pesci. Il benessere animale è un altro nostro storico cavallo di battaglia». Sfogliando il documento, molti capitoli incrociano la politica di Coop degli ultimi anni. Ad esempio là dove si parla di piani di approvvigionamento alimentare in tempi di crisi e di garantire la quantità e la qualità dei cibi. nonché metterli al riparo da frodi e pratiche commerciali sleali, tra cui il caporalato. «Sono previsti deterrenti efficaci sottolinea Pascarelli su questi punti su cui, lo ricordo, Coop ha in piedi campagne importanti come 'Buoni e giusti', che ha riacceso i riflettori sul tema della legalità inizialmente su 13 filiere a rischio di ortofrutta per poi coinvolgere le altre filiere. Dalla partenza della campagna nel 2016 sono stati effettuati oltre 850 audit di fornitori e solo per il pomodoro (fresco e da trasformazione) 350 negli ultimi sei anni. Così come vorrei citare tutta l'attività di lotta allo spreco portata avanti dalle singole cooperative in magazzino e in punto vendita, con donazioni capillari alle associazioni sui territori, e tutto quello che facciamo sul versante nutrizionale e di educazione al consumo consapevole nelle scuole e per la lotta all'obesità, con progetti come ViviSmart». La strategia tratta anche dei "nuovi Ogm". Si parla di "biotecnologie sostenibili", distinguendo tra gli organismi che hanno subito modifiche all interno del proprio genoma, e Ogm tradizionali che contengono genomi di altri organismi. Una differenziazione che potrebbe cambiare la regolamentazione degli Ogm in atto in molti paesi, compresa l'italia. Green deal È uno dei fondamentali programmi a medio-lungo termine dell'ue, assieme a quello sull'innovazione digitale. Una strategia complessiva di crescita adottata nel dicembre 2019, per arrivare ad essere il primo continente a impatto zero sul clima entro il 2o50. La tabella di marcia verso la neutralità climatica prevede di non generare più emissioni nette di gas a effetto serra e di avere una crescita economica dissociata dall'uso delle risorse. Ma otto paesi dell'unione dissentono da questa linea. Bulgaria, Grecia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria spingono per un peso maggiore del gas naturale. Strategie Ue Sono lo strumento con cui la Commissione europea svolge un ruolo attivo nella progettazione e attuazione delle politiche dell'unione. Il Parlamento e il Consiglio europei poi le discutono e approvano. All'inizio del quinquennio il presidente elabora l'orientamento e determina le priorità politiche che la Commissione traduce in azioni concrete. "Un'Unione più ambiziosa" è il titolo del programma di Ursula von der Leyen, dove al primo dei 5 punti c'è proprio il "Green deal europeo". Consumatori luglio-agosto

16 primo piano ambiente e alimentazione LA PAROLA ALL'ESPERTO DELLE FILIERE PRODUTTIVE «Buone idee, ma su valore del cibo e cultura alimentare c'è da lavorare» ROBERTO DELLA CASA DOCENTE DI MARKETING E GESTIONE DEI PRODOTTI ALIMENTARI ALL'ATENEO DI BOLOGNA rofessore, come valuta la strategia P "From farm to fork"? Gli obiettivi sono condivisibili, così come quelli del "Green Deal" in cui si inserisce. Intendo, avere cibi sani e accessibili a tutti e proteggere l'ambiente preservando la biodiversità, fino a mitigare i cambiamenti climatici. Altrettanto condivisibile, però, sarebbe assicurare un giusto compenso economico lungo tutta la filiera agroalimentare, ma è su questo punto che il progetto comincia a scricchiolare. Raggiungere obiettivi tanto ambiziosi garantendo il giusto compenso alle condizioni attuali, infatti, non è possibile. Già oggi la situazione è questa: il sistema, a partire da Coop, ha lavorato intensamente negli ultimi vent'anni per garantire un maggiore accesso a cibi sani e garantiti, con un tentativo di contenimento del prezzo per il consumatore finale. Ciò è stato possibile grazie al ricorso alle economie di scala e di scopo, ovvero sviluppando tutti i paradigmi dell'economia industriale. Proseguire introducendo forti vincoli, come una netta riduzione di pesticidi, fertilizzanti, antibiotici, raggiungendo inoltre il 25% delle superfici coltivabili da destinare al biologico, rischia di rendere tale disegno utopistico, se non si interviene in maniera intelligente. L'aumento dei costi a fronte della riduzione delle rese: è questo che teme? Sì, intendo una riduzione delle rese per ettaro e maggiori costi dovuti a tecniche più costose per quanto più rispettose dell'ambiente. Le faccio un esempio: l'italia è in gran parte un territorio umido dove proliferano patologie fungine e microbiche. Per aumentare il biologico dimezzando l'uso di pesticidi bisognerà implementare altre tecniche di produzione più costose per unità di prodotto realizzato. Si può fare, ma dobbiamo sapere che non può essere a costo zero o contenendo ulteriormente il prezzo dei prodotti. Dobbiamo cambiare, tutti, ma non è possibile senza una serie di aiuti e di incentivi che diano più valore alla catena di approvvigionamento e, parallelamente, senza diffondere nei consumatori un'adeguata cultura dell'importanza del cibo che acquistano. Il prezzo insomma è il vero grande assente nella strategia "From farm to fork": a mio avviso, invece, avrebbe meritato un capitolo a sé. Il documento parla non di prezzi bassi ma "economicamente accessibili". E giusti, si potrebbe aggiungere. Non è in realtà ben specificato, ma una tale interpretazione sarebbe corretta e auspicabile. Consentirebbe infatti di procedere nella giusta direzione dello sviluppo. ll prezzo giusto del cibo non è quello più basso, e non sta scritto da nessuna parte che si debba privilegiare un telefonino da 800 euro rispetto a un cibo buono e salutare tutti i giorni. Dobbiamo evitare che le nuove disposizioni siano una bomba a orologeria che generi tensione sociale fra chi produce e chi consuma. E, dall'altra parte, dobbiamo far crescere la cultura alimentare. Va promossa la consapevolezza che cibi più sani e rispettosi dell'ambiente, che garantiscano un reddito giusto a chi lavora, costeranno inevitabilmente di più. Del resto i costi aumentano anche quando riduciamo gli sprechi o facciamo iniziative di valenza etica o sociale. La strada da seguire è quella che porta a un sistema equilibrato. L'agricoltura di precisione sembra una buona soluzione per tenere tutti i fattori in equilibrio. È vero, consente di ottimizzare i fattori di produzione con un maggior grado di efficienza e di ridurre gli agrofarmaci chimici. Ma va considerato che la costruzione di un sistema del genere richiede grandi quantità di big data e una loro corretta gestione. E poi ci sono le peculiarità del territorio. Non tutti gli areali si prestano. Quale degli obiettivi Ue è per l'italia più difficile da raggiungere? Il taglio del 50% degli antimicrobici negli animali, ma soprattutto il dimezzamento dei pesticidi. Come dicevo, non abbiamo il clima secco e caldo di altri paesi. Alcune molecole chimiche, che usiamo La qualità degli alimenti si vede dal microbioma Per dare più valore al cibo basterebbe riflettere sul fatto che il 60-70% del nostro stato di salute è legato alla genetica, ma sul 30-40% possiamo intervenire. Come? Non soltanto limitando gli zuccheri o, per le complicanze cardiovascolari che generano, i grassi saturi. Il segreto sta nel prenderci cura del "microbioma", che è quella complessa, variabile e ancora poco conosciuta flora batterica che vive nel nostro colon. Il microbioma ha a che fare con la qualità del cibo che ingeriamo, dunque con la salute, sebbene i microbi non figurino in etichetta. A parlarne tra gli altri è un famoso epidemiologo inglese, Tim Spector (nel suo ultimo libro "Il mito della dieta", Bollati Boringhieri, 2019). Spector, che dirige il più grande database sui gemelli del mondo, ha "isolato" in particolare alcuni effetti del cibo su 10mila coppie di gemelli omozigoti, cioè su soggetti dalla stessa risposta genetica. Constatando l'importanza nel nostro profilo microbico della varietà ma anche della qualità e della naturalezza di ciò che mangiamo. I prodotti artigianali in genere, che hanno componenti microbiche "vive", ampie e diversificate, sono preferibili a quelli industriali per i benefici che apportano alla nostra flora batterica. 16 Consumatori luglio-agosto 2020

17 Terra, uomini e clima continua da pagina 14 di recupero delle specie animali e vegetali attualmente in declino (con l'inversione tra l'altro del trend di scomparsa degli insetti impollinatori) e altri target di impatto sull'ecosistema. Tra questi spiccano la piantumazione di 3 miliardi di alberi, il che equivale al raddoppio dell'attuale copertura verde, accanto al ripristino di aree alluvionali e zone umide lungo 25mila km di corsi d'acqua. Sul 10% almeno dei terreni dovranno ricomparire siepi e colture floreali scomparse da tempo e c'è uno stop anche per le specie esotiche più invasive. È, insomma, la grande rivincita di habitat a cui non siamo più abituati e per il recupero dei quali saranno sbloccati cospicui finanziamenti. Si parla di 20 miliardi di euro all'anno da destinare al raggiungimento dei vari obiettivi di biodiversità. Sfida sui trattamenti Di maggiore impatto sul sistema economico-produttivo è l'altra strategia, quella sulla filiera del cibo che arriva a fissare il 25% almeno delle aree agricole da destinare al biologico in Europa, triplicando dunque le superfici entro il L'Italia è già a una quota del 15,5%: siamo infatti i maggiori produttori ed esportatori europei. Più difficile, per noi, sarà centrare la riduzione del 50% dell'uso dei pesticidi e del 20% dei fertilizzanti. «Queste ultime sono percentuali molto elevate e ambiziose spiega Renata Pascarelli. Noi di Coop lavoriamo con i migliori fornitori sul mercato per cui riusciamo a selezionare i più performanti, ma l'europa prevede che tutti debbano raggiungere questi risultati, fino all' ultimo degli agricoltori e degli allevatori». Anche per il professor Della Casa questo è il più complicato dei traguardi per un paese come il nostro, con caratteristiche territoriali diverse da tutti gli altri. Per quanto si riferisce infine alla sostenibilità della filiera alimentare, la Commissione abbozza, almeno per ora, la transizione, rimandando a fine 2023 per obiettivi più strutturati e per specifiche indicazioni normative. Gli effetti di tale impianto saranno comunque assai impattanti per la bilancia commerciale dei paesi dell'unione, impegnati non a caso in una lotta politica e tra lobby aspra e serrata che ci tocca da vicino. Uno degli snodi più delicati è come realizzare la prevista "migliore etichettatura nurtizionale". L'etichettatura diventerà obbligatoria, infatti, entro due anni e armonizzata tra tutti i paesi, oggi schierati su fronti contrapposti (vedi box). Dovrrà essere messa sulla parte anteriore degli imballaggi per chiarire la composizione degli alimenti e l'impronta che ha sulla salute, ma su come sarà sono in corso grandi discussioni: sarà alla francese, a semaforo, o all'italiana, a batteria? Luca Mercalli presidente società meteorologica italiana Se l'europa difenderà davvero la biodiversità La biodiversità la troviamo nel piatto: è nella varietà di cibi vegetali e animali che compone sia la ricchissima cucina regionale italiana, sia le esotiche ricette con prodotti resi disponibili ovunque dal commercio globale. Ma questa varietà alimentare potrebbe subire un duro colpo proprio a causa delle modalità di produzione: un agricoltura e un allevamento industriali sempre più standardizzati e basati sulla chimica di sintesi o su organismi geneticamente modificati, e una pesca indiscriminata che porta le specie ittiche all estinzione. Per ridurre questi rischi l Unione Europea, in linea con il Green Deal ha fatto bene a varare una strategia per la difesa della biodiversità intimamente connessa con una strategia agroalimentare dalla fattoria alla forchetta, o se preferite dal produttore al consumatore, per un sistema alimentare sano e rispettoso dell ambiente. Biodiversità è l insieme della vita sulla terra: ovvero l uomo più circa 10 milioni di specie viventi stimate, perché non le conosciamo nemmeno tutte. La biodiversità è fondamentale perché ci permette di vivere! Alcune specie producono l ossigeno dell aria che respiriamo, altre il cibo che mangiamo e le materie prime, altre ancora depurano i rifiuti. Ogni giorno incontriamo biodiversità: da una gallina a un pomodoro. E poi c è quella meno visibile, nella vita batterica che alberga dentro il nostro intestino o nel suolo e permette la nutrizione delle piante o ci offre nuovi farmaci. Per capire quanto sia importante la biodiversità, pensate all idea di abitare su Marte, un pianeta privo di vita. La piccola colonia umana dovrebbe vivere praticamente dentro una bolla di plastica dove bisognerà importare per forza un po di vita dalla Terra: insalate? cavoli? Solo un orticello marziano permetterebbe di produrre un minimo di cibo. E allora è chiaro: non possiamo sterminare la biodiversità. Se accadesse subiremmo anche noi gravi conseguenze. Eppure stiamo causando la sesta estinzione di massa. Tutte le attività che l uomo ha sviluppato, in particolare negli ultimi cento anni, hanno degradato gli ambienti naturali. Migliaia di specie si sono già estinte sotto i colpi della deforestazione, dei pesticidi, dell inquinamento e dei cambiamenti climatici: in molti casi non ce ne accorgiamo perché si tratta di specie poco appariscenti, ma continuando a scherzare con la natura, un po come una roulette russa, a breve inizieranno ad estinguersi anche specie fondamentali per la nostra sopravvivenza con effetti irreversibili. La strategia europea per la biodiversità propone quindi entro il 2030 da un lato di ridare naturalità ad ambienti compromessi, piantare miliardi di alberi ed estendere le aree protette al 30 per cento della superficie europea di terra e di mare, dall altro di promuovere l agricoltura biologica almeno sul 25 per cento dei terreni agricoli, riducendo del 50 per cento l uso di fitofarmaci, del 20 per cento l uso di fertilizzanti, del 50 per cento le vendite di antibiotici utilizzati per gli animali d allevamento e l acquacoltura. E indica pure che tutto questo sia più verificabile da parte dei cittadini attraverso una migliore etichettatura dei prodotti. Speriamo non siano solo parole sulla carta. Consumatori luglio-agosto

18 primo piano alimentazione LA PARTE FINALE DELL INDAGINE ESCLUSIVA DELLA NOSTRA RIVISTA Pasti e porzioni, tante cose ancora da imparare Dario Guidi Mangiamo a orari regolari, ma quasi un 20% salta la colazione. Abbiamo idee non sempre corrette su quanti grammi di carne,verdura, frutta o altro devono stare in un piatto. Ecco l ultima puntata del racconto sul rapporto tra italiani e cibo quanti grammi corrisponde esattamente una porzione di pasta A o di carne o di verdura? E quante porzioni dei diversi tipi di prodotti si dovrebbero mangiare nell arco della giornata o della settimana? Sono quesiti non banali, anzi forse per qualcuno difficili, ma decisivi per praticare una dieta corretta ed equilibrata. E proprio su questi temi è concentrata l ultima parte dell indagine sul rapporto tra gli italiani il cibo e l alimentazione che la società Metrica Ricerche ha condotto in esclusiva per la nostra rivista su un campione di persone rappresentativo dell intero paese (dell indagine abbiamo presentato la prima parte dei dati sul numero di giugno). L indagine ha fatto emergere come, anche nelle difficili e drammatiche settimane del coronavirus, gli italiani confermano che il loro rapporto col cibo sta cambiando, che l attenzione alla salute e all ambiente cresce e incide sui comportamenti concreti e che il bisogno condiviso è quello di avere un informazione più completa e consapevole. Si tratta di un percorso ancora decisamente lacunoso e frammentario, che ha bisogno di essere sostenuto e ampliato. In molti casi il campione è spaccato quasi a metà, diviso tra chi ha iniziato un percorso di cambiamento (decisamente più marcato tra le donne) e chi invece pigramente si accontenta di tirare avanti come se niente fosse. 18 Consumatori luglio-agosto 2020

19 L indagine interviste che raccontano cosa sta cambiando L indagine di cui vi presentiamo la seconda e conclusiva parte è stata realizzata dalla società Metrica Ricerche che ha svolto interviste telefoniche (metodo Cati) nel mese di aprile 2020 su un target di età compresa tra i 18 e i 75 anni, stratificato sulla base della reale popolazione italiana per area geografica e ampiezza dei centri di residenza. Come raccontato sul numero di giugno di Consumatori (gli articolo sono anche sul nostro sito dalla rilevazione sono emerse modifiche nei comportamenti concreti degli italiani: il 52% è infatti più attento di 5 anni fa ai temi dell alimentazione e dei prodotti alimentari che acquista, un 54% legge sempre le etichette, un 55,5% ha modificato le proprie scelte alimentari per motivazioni legate alla tutela dell ambiente, un 48,5% segue la dieta mediterranea, un 60% ha ridotto il consumo di piatti ricchi di zucchero, un 58% ha ridotto i piatti ricchi di sale, un 53% ha ridotto le bevande gassate e un 36% consuma meno carne. Segni di un percorso avviato, anche se certo non ancora completato. Anche i dati che pubblichiamo in queste pagine confermano come più si entra nel merito dei comportamenti alimentari, delle diete, il lavoro da svolgere per promuovere una informazione corretta e completa sia ancora tanto. Lei svolge i suoi pasti ad orari regolari? SI 84,4% NO 15,6% Quanti pasti al giorno? Il quesito da cui partiamo in questa seconda puntata è quello relativo a numero e orario dei pasti. L 84,4% dice di fare pasti a orari regolari. E questo, nell epoca della fretta e del boccone mangiato al volo fuori casa, è sicuramente una buona notizia. Il 66,4%, nella giornata tipo, dice di fare tre pasti al giorno, un 17,3 dice di fare solo due pasti e un 15,6 va oltre i tre, evidentemente aggiungendo qualche spuntino. Qui è bene ricordare che (come spiegano le Linee guida per una sana alimentazione varate pochi mesi fa dal Crea, il Centro pubblico di ricerca su alimenti e nutrizione) l importante è che i pasti siano almeno tre e possono anche arrivare a 5, aggiungendo spuntini di modesta quantità e utili a evitare un pasto successivo troppo abbondante. Il 17,3% che fa solo due pasti coincide quasi matematicamente con un 19,3% che, a specifica domanda, dice di saltare spesso la colazione (il restante 80,3% fa colazione tutti i giorni). La diffusa abitudine di iniziare la giornata concedendosi tutt al più un caffè in piedi e nient altro è ritenuta un errore grave da medici e nutrizionisti che spiegano sempre come il pasto di inizio giornata sia fondamentale e con esso si debba assumere una significativa quota del fabbisogno calorico quotidiano. Già, ma gli italiani sanno quant è questo fabbisogno calorico? Qui cominciano le domande più scivolose della nostra indagine, nel senso che, in questo caso specifico, un indicazione assoluta sulle calorie da assumere con la colazione non c è. Diciamo che è con questo pasto sarebbe bene assumere circa il 20% del fabbisogno quotidiano. I nostri intervistati, per il 32,9% indicano proprio il 20% come percentuale corretta da assumere. Ma c è un 26,5% che dice invece che la percentuale corretta è il 30%, un 23,7% che dice 25 e un 16,9% che dice 15. Come vedremo poi anche per altre domande così specifiche, più che colpevolizzare chi non ha risposto correttamente, si può forse dire che un discreto livello di informazione è presente, ma sicuramente il lavoro di comunicazione ed educazione per una corretta alimentazione deve proseguire. Le corrette porzioni Del resto, e qui veniamo alle ultime due serie di domande che abbiamo posto agli intervistati, avere un idea e un opinione più o meno vaga su un problema è cosa diversa dal saper indicare una cifra precisa. Partendo sempre dalle indicazione delle Linee guida del Crea per una corretta alimentazione, abbiamo infatti chiesto a quanti grammi equivale una porzione dei diversi cibi. Quanto a pasta, riso o orzo, il 51,3% risponde correttamente che la porzione è di 80 grammi. Un 32% dice invece 100 grammi, sbagliando forse sulla base delle antiche e più abbondanti indicazioni della nonna. Completano il quadro, ai due estremi, un 10,5% che dice la porzione corretta è di 50 grammi e un 6,2% che arriva a 120 grammi. Quanto alla verdura, il 42,4% indica correttamente che la porzione deve essere di 200 grammi, ma un 27,8% sceglie 150, un 19,5% arriva a 250 grammi e un 10,3% dice 100. Ancor più problematiche sono le risposte sulla porzione di frutta. Se il Crea indica la porzione corretta in 150 grammi, questa scelta viene condivisa dal 38,3%, mentre la maggioranza relativa (41,5%) indica la porzione da 200 grammi, seguito da un 13,7% che dice 100 continua a pagina 20 Quanti pasti in una giornata tipo? 0,7 1 pasto 17,3 2 pasti 66,4 3 pasti 15,3 più di 3 pasti Consumatori luglio-agosto

20 primo piano alimentazione Quante porzioni al giorno? Porzioni quotidiane Pasta/riso % 1 porzione 54,9 1,5 porzioni 36,2 3 porzioni 8,5 3,5 porzioni 0,4 Frutta % 1 porzione 14,4 3 porzioni 69,6 5 porzioni 15,8 7 porzioni 0,2 Porzioni settimanali Carne rossa % 1 porzione 92,6 3 porzioni 7,1 5 porzioni o,3 7 porzioni 8,2 Verdure % 2 porzioni 37 2,5 porzioni 31 3 porzioni 25,7 4 porzioni 6,3 Latte % 1 porzione 83 3 porzioni 16,3 4 porzioni 0,4 6 porzioni 0,3 Carne bianca % 2 porzioni 89,3 4 porzioni 9,8 5 porzioni 0,8 6 porzioni 0,1 Quanti grammi per ogni Pasta/ riso/orzo % 50 g 10,5 80 g 51,3 100 g g 6,2 Verdure % 100 g 10,3 150 g 27,8 200 g 42,4 250 g 19,5 Carne % 80 g 31,3 100 g 31,3 150 g 29,2 175 g 8,2 Il primo quesito posto agli intervistati chiedeva di indicare quante porzioni dei diversi tipi di alimenti sarebbero da assumere secondo quanto indicato dalle Linee guida del Crea per una corretta alimentazione. L altro quesito (parte di destra della tabella) rigaurdava invece l indicazione del corretto peso di una porzione, sempre secondo le linee guida del Crea. Quelli evidenziati con il segno della spunta sono i valori corretti. I valori si riferiscono alla dieta di una persona adulta con un consumo di calorie al giorno. continua da pagina 19 grammi e un 6,5% che punta sui 250 grammi. Sempre sull esatta consistenza delle porzioni le indicazioni sono abbastanza contrastanti anche parlando di altri prodotti. Per il latte (dove la corretta porzione indicata è di 125 grammi), il 55% indica invece i 100 grammi come cifra giusta, contro un 27,3% che dice 125, un 15,2% che dice 150 grammi e un 2.5% che arriva a 200. Un po meglio le cose sulla carne, dove un 31,3% indica la porzione corretta che è di 100 grammi, ma una percentuale identica (31,3%) opta per gli 80 grammi. Un altro terzo del campione (29,2%) arriva a 150 e un 8,2%a 175. Da ultimo vediamo i legumi dove un 39,6% sceglie la porzione da 150 grammi (che è quella corretta), seguito da un 35,9% che sceglie i 100 grammi, un 22,4% che arriva a 200. Quanta frutta, quanta pasta... Passiamo poi a vedere il livello di conoscenza sul corretto numero di porzioni che sarebbero da assumere, sempre secondo le indicazioni contenute nelle Linee guida del Crea (con riferimento a una dieta da calorie al giorno). Anche qui, come dato generale emerge una necessità di migliorare l informazione e la conoscenza. Le cose vanno bene se si parla di frutta, dove il 69,6% dice, correttamente, che le porzioni quotidiane da mangiare sono 3. Nettamente staccate le altre opzioni: il 15,8% che dice 5 porzioni e un 14,4% per il quale basta una porzione. Passando alla verdura un 37% dice 2 porzioni al giorno, contro un 31% che dice 2,5 porzioni (che è la risposta corretta). Un 25,7% arriva a 3 20 Consumatori luglio-agosto 2020

21 Nutrizione e salute porzione? Frutta fresca % 100 g 13,7 150 g 38,3 200 g 41,5 250 g 6,5 Michele Sculati medico, specialista in scienza dell'alimentazione, dottore di ricerca in sanità pubblica Aperitivi e apericene Occhio alle trappole Latte % 100 g g 27,3 150 g 15,2 200 g 2,5 Legumi % 100 g 35,9 150 g 39,6 200 g 22,4 250 g 2,1 porzioni e un 6,3% a 4 porzioni. Guardando invece alla pasta un 54,9% dice che basta una porzione al giorno, seguito da un 36,2% che indica 1,5 porzioni (ed è questa la risposta corretta). Forte lo scarto quando si parla di latte (sostanza decisamente poco di moda ): un 83% dice che basta una porzione, mentre invece le porzioni consigliate sono 3 (una scelta indicata solo dal 16,3%). Chiudiamo con la carne (qui le indicazione di consumo sono su base settimanale): per la carne rossa il 92,6% dice correttamente che basta 1 porzione a settimana, seguito da un 7,1% che dice 3 porzioni. Anche sulla carne bianca l 89,3% dice, anche qui correttamente, che le porzioni da consumare sono 2, seguito da un 9,8% che ne vorrebbe mangiare 4. Durante il periodo primaverile ed estivo si ha più voglia di uscire e condividere con gli amici il proprio tempo libero (a maggior ragione visti i mesi difficili da cui veniamo), e gli aperitivi possono essere un occasione di incontro meno formale di una cena. Tuttavia, negli anni è radicalmente cambiata la quantità di cibo proposta durante un aperitivo: da qualche oliva, patatine ed arachidi si è visto occupare l intero bancone del bar da proposte sfiziose, e in alcuni casi non è sufficiente perché l aperitivo si trasforma in una cena. In una società dove il sovrappeso e l obesità sono un problema, dove i modelli di bellezza proposti sono quelli della magrezza e definizione muscolare, cosa proponiamo? Una nuova occasione alimentare e di consumo: oltre a colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena si inserisce l aperitivo, soprattutto nel week-end. Può trasformarsi in una cena informale, tant è che è stato coniato un nuovo sostantivo: l apericena, abbastanza usato, visto che Google restituisce 2 milioni circa di pagine web che usano tale termine. La possibilità di incontrarsi informalmente, controllando il budget ed evitando la staticità di un ristorante, possono essere alcune delle chiavi di successo di un momento piacevole, che tuttavia presenta elementi delicati che penso valga la pena conoscere. Il comportamento alimentare segue alcune regole fondamentali e in questa occasione ve ne sono 3 di rilievo: gli stimoli sensoriali visivi e olfattivi aumentano la predisposizione al consumo, la varietà degli alimenti sfiziosi proposti aumenta il consumo, mangiare in compagnia aumenta l indulgenza e il conseguente consumo. A questi 3 elementi di potenziale vulnerabilità durante un aperitivo si associano altre questioni contingenti: gli stimoli ormonali che provocano la fame, mediamente, sono bassi al risveglio (molte persone sono inappetenti a colazione), mentre tendono ad aumentare nel corso della giornata, dunque la sera siamo mediamente più vulnerabili, soprattutto al termine di una giornata lavorativa o di studio quando finalmente possiamo rilassarci un poco. Da ultimo, durante un aperitivo, solitamente vi è l assunzione di una fresca bevanda alcoolica a stomaco vuoto o quasi: l alcool causa disinibizione dei comportamenti, e, anche se ci si era riproposto di evitare ad esempio le patatine fritte, il rischio di consumarle diviene maggiore, soprattutto se le vedo, se profumano, e se qualcun altro le consuma insieme a me. Pensare di sostituire la cena con quello che troveremo durante un aperitivo è la tentazione di molti, e il motivo di utilizzo del nuovo termine apericena, tuttavia è improbabile che durante un aperitivo si trovino alimenti che possano nutrirci adeguatamente, mentre è molto probabile lasciare spazio all indulgenza e piluccare più di quanto vorremmo. Tutto questo non significa che dobbiamo per forza rinunciare ad un aperitivo, ma è importante essere consapevoli delle difficoltà a cui siamo esposti durante questa informale occasione alimentare in modo da non essere colti impreparati. Consumatori luglio-agosto

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23 primo piano economia Fico, una ripartenza piena di sorprese Dopo il periodo di lockdown il grande parco agroalimentare di Bologna ha riaperto i battenti con diverse novità: massima sicurezza e grandi spazi all'aperto per scoprire il meglio del cibo italiano L'Arena Tanti film e spettacoli dal vivo Una delle attrazioni di Fico sarà l Arena estiva che ospiterà ogni sera proiezioni cinematografiche e spettacoli dal vivo con oltre 600 posti disponibili. Sarà così possibile vedere i film più interessanti dell'ultima stagione e assistere a spettacoli che vedranno alternarsi sul palco personaggi come Paolo Cevoli (16 luglio), Maurizio Lastrico (23 luglio), Leonardo Manera (30 luglio), Maria Pia Timo (6 agosto) e Anna Maria Barbera (il 13 agosto). L arena estiva è aperta dalle alle ed è raccomandata la prenotazione online sul sito www. arenafico.it sul quale sarà disponibile il programma aggiornato. Per l estate 2020 (sino all 11 settembre) Fico ha anche organizzato delle attività per ragazzi dai 6 ai 14 anni. Si tratta di un Summer Camp (6-12 anni) e di una Summer School (11-14 anni). ico Eataly World vi aspetta ed è pronto a sorprendervi. In un estate «F che sarà inevitabilmente molto italiana, per tante famiglie siamo convinti che il nostro parco possa davvero valere una visita e rivelarsi una piacevole sorpresa. Dopo i mesi della chiusura per il lockdown, abbiamo lavorato con tutti gli imprenditori presenti per offrire ai visitatori luoghi prima di tutto sicuri sia all interno che all esterno. Ma abbiamo anche studiato nuove esperienze guidate e iniziative speciali per tutte le età». A parlare è Tiziana Primori, amministratore delegato di Fico, il parco alimentare che sorge a Bologna su una superficie di oltre 100 mila metri quadrati e che dai primi di giugno ha riaperto al pubblico. Ricordiamo che Fico riunisce il know how di oltre 100 imprese di ogni dimensione, che fanno parte dell eccellenza del cibo italiano. I visitatori si trovano così di fronte a 40 fabbriche che producono ogni giorno tutti i principali prodotti della nostra tavola, accanto ad oltre 45 ristoranti, oltre a campi coltivati (con 2000 tipi di piante) e stalle (con 200 animali) che mostrano così cosa succede lungo tutta le filiere. Come per tutte le strutture nate e pensate per ospitare un grande pubblico, quella di quest estate è per Fico è un po una rinascita nella quale i visitatori potranno tornare a vivere le emozioni del gusto negli orti e nei frutteti, con gli animali delle fattorie didattiche, nei ristoranti, nei chioschi, nei caffè e nelle fabbriche che producono dal vivo il meglio del cibo italiano. In più ci saranno da assaggiare tutte le squisite specialità dell enogastronomia italiana con pranzi e cene in totale libertà. Altra novità (vedi la scheda qui a lato) sarà l'arena estiva che ogni sera proporrà la proiezione di film e anche spettacoli dal vivo. «I dati nel periodo di lockdown parlano chiaro - spiega il Presidente Caab e Fondazione Fico Andrea Segrè - Durante l isolamento un italiano su 3 ha fatto la spesa più frequentemente e sempre un italiano su 3 ha acquistato maggiore quantità di cibo rispetto al passato. Ma più ancora della quantità, cresce la qualità del cibo acquistato in lockdown per il 34% degli italiani (dati Waste Watcher 2020). Il rinnovato patto degli italiani col cibo è la migliore conferma dell importanza di un contesto come questo, capace di sensibilizzare sul valore del patrimonio agroalimentare italiano: per la nostra salute, per il nostro futuro, e per l economia e la ripresa del Paese». Nella sua nuova versione Fico si presenta con importanti novità: sarà infatti possibile prenotare uno spazio intero, riservato, e non solamente un tavolo, per gustare in totale relax tutte le specialità italiane di qualità. Tutti i ristoranti di Fico, infatti, hanno anche il loro dehors all esterno, in zone coperte da porticato e/o in mezzo ai campi. È possibile prenotare il proprio pranzo o cena in 18 aree esterne che comprendono il frutteto, l orto, la vigna, la tartufaia, la zona degli animali, l area barbecue e l area dei piccoli frutti. Inoltre, è possibile prenotare ulteriori 16 aree verdi dove gustare la merenda o l aperitivo nell uliveto, nel frutteto e nell area dei frutti a guscio. Prenotare è semplicissimo. Dopo avere consultato la mappa, è sufficiente inviare un WhatsApp al n indicando il nome del ristorante scelto oppure il nome Dehors Sosta del Gusto, il numero di persone con i nominativi, giorno e ora. Altra novità sono le 6 nuove esperienze, denominate le Emozioni del gusto. Si tratta di percorsi che attraversano le fabbriche, gli allevamenti e le coltivazioni e invitano a scoprire le storie dietro ai prodotti del territorio italiano e svelare i segreti dei piatti della nostra tradizione. I 6 percorsi sono: La forma della tradizione, Tutto il buono del maiale, Il tortellino d autore, Paste in tutte le salse, Vino al Vino, Dulcis in fundo. Ricordiamo che l ingresso a Fico è gratuito. Per tutte le informazioni su orari e programmi www. eatalyworld.it. Consumatori luglio-agosto

24 consumare informati prodotto coop LINEA IO Mi rado, mi depilo Cioè mi prendo cura a cura della redazione Cera, strisce, rasoi: tanti prodotti per dare risposte alle più diverse esigenze e con la massima garanzia di qualità vviamente tutto andrà verificato dopo la durissima prova cui ci ha O costretto il COVID-19. Certo è però che negli ultimi anni si era consolidata una crescente attenzione degli italiani per il benessere, la cura del corpo e la sana alimentazione. Secondo alcune indagini la spesa complessiva per dare risposta a questo genere di bisogni aveva superato (nel 2018) i 43 miliardi, di cui oltre 10 specificamente destinati proprio al nostro corpo. Forse le pesanti conseguenze dei mesi di lockdown rallenteranno il trend, ma anche solo come reazione alle difficoltà vissute vien da credere che la voglia di sentirsi puliti, curati e coccolati non perderà colpi. Ovvio che anche su questo fronte Coop si sia da tempo attrezzata per fornire una offerta ampia e qualificata, definendo una specifica linea di prodotti e così dare risposta a domande che sono sempre più puntuali e precise. È nata così IO Coop, la linea di prodotti per la bellezza e il benessere di tutta la famiglia, pensata per accompagnarci nei gesti quotidiani di detergenza e cura del corpo e rispondere a esigenze specifiche di trattamento viso, corpo e capelli. La linea IO si compone sia di prodotti basici che specialistici, destinati cioè a esigenze estetiche specifiche (pelle secca, pelle delicata, ecc). Queste due anime dell offerta sono anche caratterizzate da un diverso nome (IO per la parte basica e IO Advance per la parte specialistica) e da un diverso packaging. Tutti i prodotti sono caratterizzati da elevati standard in termini di distintività, qualità e convenienza. Coop ha deciso di puntare su formulazioni dei prodotti che escludono il nichel e riducono le sostanze sensibilizzanti. In base al principio di precauzione, secondo l uso o la funzione del prodotto, vengono identificate liste di ingredienti da adottare o escludere. In più, grazie a un partner scientifico come UNI R&D, spin off dell Università di Padova, si sono definiti criteri di scelta delle materie prime per garantire alle persone e all ambiente elevati standard di sicurezza. E, sempre in nome dell impegno per l ambiente, Coop ha realizzato anche numerose ricariche per saponi e bagnoschiuma. La linea IO Coop racchiude tantissimi prodotti che vanno dai saponi ai gel doccia, dagli shampoo agli spazzolini e ad altri prodotti per l igiene orale. Qui però vogliamo soffermarci su due tipologie di prodotti, quelli per la depilazione e quelli per la rasatura. I prodotti per la depilazione corpo e viso della nuova linea IO sono studiati per garantire praticità d uso e ipoallergenicità. La linea si articola in 4 referenze: Cera depilatoria roll-on gambe e braccia 100 ml Strisce depilatorie gambe e braccia (30 pezzi) Strisce depilatorie ascelle e bikini (20 pezzi) Strisce depilatorie viso (20 pezzi) La cera depilatoria roll-on è un prodotto unico Arriva la borraccia Coop vivi verde Continuando il suo impegno per ridurre il consumi di plastica (già sviluppato con numerose iniziaive) Coop arriva ora a mettere in vendita anche una bottiglia termica a proprio marchio nella linea vivi verde. La borraccia ha una capacità di 500 ml ed è realizzata con doppia parete termica in acciaio inox che permette di mantenere la bevanda fredda per almeno 24 ore e calda per almeno 12 ore. Sarà disponibile in 4 colori: acciaio, verde, azzurro, bianco. Si tratta di un prodotto che a fine vita sarà smaltibile nella raccolta differenziata dei contenitori metallici. 24 Consumatori luglio-agosto 2020

25 Dallo scaffale Coop questo mese vi segnaliamo sul mercato italiano. Si tratta di una cera che può essere rapidamente scaldata in microonde (20 secondi), senza necessità di un apparecchio elettrico. Essendo idrosolubile, i residui si eliminano con acqua. La formula proposta è ipoallergenica ed è adatta anche alle pelli sensibili. Ogni confezione di cera roll-on contiene 10 strisce in Tnt, da utilizzare per la depilazione. Le strisce sono lavabili e possono essere riutilizzate. Adatte a tutti i tipi di pelle, le strisce depilatorie hanno un azione rapida e incisiva e sono efficaci anche sui peli più corti (2-5 mm). Contengono oli vegetali di avena e girasole. In ogni confezione sono presenti 4 salviettine post-epilazione, indicate per rimuovere i residui di cera. Veniamo ora alla linea rasoi che si articola ovviamente in prodotti per uomo e per donna. La linea donna prevede due proposte: Rasoio tri-lama usa e getta, in confezione da 4 pezzi. Con testina snodabile e banda lubrificante, è anche provvisto di manico soft touch con impugnatura antiscivolo. Rasoio bi-lama usa e getta, con manico anti-scivolo, in confezione risparmio 10+2 gratis. La linea uomo propone le seguenti referenze: Sistema rasoio 6 lame trattate al diamante più 1 lama di precisione per modellare le zone più difficili. È dotato di banda lubrificante per favorire lo scorrimento del rasoio sulla pelle e di una testina a geometria aperta che libera le lame e consente una pulizia rapida e completa. Ricariche per sistema rasoio 6 lame da 4 pezzi. Rasoio tri-lama usa e getta, con micro alette in gomma che preparano la barba e consentono una rasatura accurata, venduto in formato convenienza da 8 pezzi. Rasoio bi-lama usa e getta, in confezione risparmio da 10+2 gratis. Feta Dop fior fiore Coop L estate porta una fresca novità, con la linea fior fiore Coop che propone la feta, il celebre formaggio greco, nella sua tradizionale ricetta: prodotta in Grecia nel rispetto del disciplinare Dop, con uso di latte di pecora e di capra, viene confezionata in vaschetta all interno della sua salamoia per una conservazione ottimale. Dalla consistenza morbida e dal sapore delicato, si presta sia per una classica insalata greca sia per soluzioni più giovanili abbinata ad avocado o pompelmo rosa. Torta allo yogurt e Torta al limone d Osa Coop Per le dolci pause di questi mesi estivi e per chi ha voglia di cimentarsi come cuoco (anche se con poca esperienza) la linea d Osa Coop propone due preparati per torte, la cui particolarità è quella di non necessitare di cottura. Sarà infatti sufficiente mescolare i preparati, aggiungere pochissimi altri ingredienti e, aiutandosi con lo stampo contenuto nelle confezioni, in poco tempo il dolce sarà composto! Dopo un paio d ore in frigorifero la torta sarà pronta da gustare. Un modo facile e veloce per realizzare due ottime torte fresche, una allo yogurt e una al limone Coppette di gelato vivi verde Coop da 80 gr Anche sul versante dei gelati l offerta vivi verde Coop propone una novità con le coppette monodose da 80 grammi che vanno a sostituire quelle da 300. I gusti disponibili sono crema, panna e cacao. Ovviamente linea vivi verde significa che tutto è realizzato con ingredienti biologici. Consumatori luglio-agosto

26 consumare informati informatica INDISPENSABILI PER IL LAVORO E LA SCUOLA A DISTANZA I notebook e lo smart working Claudio Strano In piena estate non avevamo mai parlato di notebook. Ma il Covid-19 ha stravolto le scalette e, dopo mesi di irreperibilità del prodotto, questo è il periodo giusto per acquistare un portatile per lavorare, studiare o tenere videoconferenze. Ecco come orientarsi... da casa uno dei segnali di progressivo ritorno alla normalità il fatto che sugli scaffali e nelle piattaforme online È siano ricomparsi notebook, tablet e accessori per lo smart working (vedi box). Erano introvabili nei mesi del lockdown e restano importanti ora in vista della riapertura della scuola o per i collegamenti per lavorare a distanza. La domanda di questi prodotti è sempre molto forte, superiore all offerta. E così mentre il paese prova a colmare i ritardi sulla banda larga (solo il 55% degli italiani ha collegamenti a più di 30 megabit al secondo, mbps), con l aiuto in parte dagli incentivi governativi (vedi box), vediamo quali requisiti minimi deve avere un notebook e la linea che serve per la connessione. Il concetto di fondo è che un qualsiasi buon notebook oggi è funzionale allo smart working, il problema semmai è che molto spesso i portatili in vendita sono datati e in forte sconto perché, appunto, con caratteristiche hardware superate che non permettono di lavorare seriamente da casa. Per lo smart working e la didattica a distanza i modelli più recenti vanno, chi più chi meno, tutti bene. Più sono potenti, certo, meglio è, perché è possibile farci più cose. La ram dunque è importante (si parte da 8 giga) così come la qualità del processore, più che la memoria (Ssd) dal momento che molti risolvono con l archiviazione sul cloud. Che i dispositivi abbiano uno schermo di buona qualità è altrettanto utile, perché ci passeremo molte ore davanti. È anche per questo motivo che si assiste a un certo ritorno degli all-in-one, la nuova generazione dei pc fissi tutto schermo, in cui la macchina coincide praticamente con il monitor, che è mediamente più grande (22 pollici) di quello dei portatili e comodo per un utilizzo domestico. Per ragioni opposte sono molto ricercati i tablet da 10 pollici, mentre la webcam vive una sua seconda giovinezza (vedi box). Mano al portafoglio Alcune offerte tratte dal catalogo scuola 2 di Coop, valido nei negozi dal 27 agosto al 30 settembre: Notebook smart working: da 300 a 490 euro marca Lenovo All-in-one: 530 euro marca Lenovo Tablet con scheda sim: da 100 a 150 euro marche Mediacom e Lenovo Cuffia microfonata: 20 euro marca Trust Webcam Full Hd: 30 euro marca Trust Lampada smart da scrivania: 45 euro marca Xiaomi Poltrona gaming: 110 euro marca Trust I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato 26 Consumatori luglio-agosto 2020

27 Accessori spesso indispensabili Webcam, cuffie, luci e poltrone gaming Se ambite a fare un uso professionale delle videoconferenze, avrete bisogno di immagini nitide e fluide che la videocamera del portatile di solito non vi garantirà. Oppure avete un vecchio computer e volete adattarlo per le videocall? In entrambi i casi la soluzione è una webcam esterna, accessorio ritornato in auge in quarantena, collegabile tramite Usb e dotata di microfono interno. I parametri da controllare sono la frequenza dei fotogrammi (FpS), come minimo 30 per essere sicuri che la qualità sia sufficiente; il campo visivo se si collegano più persone dalla medesima postazione; la messa a fuoco che è comodo avere automatica; e la risoluzione video. Le webcam migliori raggiungono i 4k di risoluzione, ma sono anche le più costose. Lo standard attuale di cui ci si può accontentare è il FULL HD 1080p, una qualità medio-buona che consente ottime immagini, mentre è obsoleto il 720p. Passando alle cuffie (anch esse con microfono interno) possono essere senza fili o cablate queste ultime accreditate di una migliore resa in termini di audio e microfono, on-ear (che poggiano sulle orecchie) o over-ear (che circondano totalmente il padiglione auricolare). Ma il corredo del perfetto smart worker non può ignorare altri accessori spesso divenuti indispensabili, e inclusi nel catalogo scuola 2 di Coop valido dal 27 agosto al 30 settembre: ad esempio la lampada smart a led da scrivania, di Xiaomi, con 4 modalità di illuminazione e la regolazione della temperatura del colore in remoto, e la poltrona gaming, di Trust, contro il mal di schiena, regolabile in altezza e inclinazione, dotata di ruote e con il poggiotesta, adatta sia per il gaming sia per lo smart working intensivi. Questione di linea Ma come dev essere la linea perché tutto quanto funzioni? La linea ottimale da mettersi in casa è la fi b r a, ci dice un esperto informatico. Una fibra, anche in rame, che arriva alla centralina di zona più vicina (Fttc) sopperisce in genere alle esigenze di una intera famiglia. In genere, perché la linea può avere varie velocità che dipendono dalla larghezza ma anche dalla disponibilità della banda, cioè da quanto il provider pompa nel nostro tubo. Generalmente viene garantita una banda minima superiore ai 20 mpbs in download. A partire da 20/10 mbps di scaricamento e caricamento dati (down/up) possiamo tutto sommato ritenerci tranquilli, sempreché il provider al momento del collegamento ci fornisca i dati a quella velocità e il server non sia saturo;viceversa anche avendo una linea da 200 mbps potremmo andare a 10 di velocità e avere lo stesso problemi di connessione. Con la fi b r a ottica (FttH) che arriva fin dentro casa, la quantità di dati trasferita diventa elevatissima (ora siamo a 1 Gbps, cioè a mbps) e il problema si riduce. Ma quanto occupa una nostra videochiamat in Hd? All incirca 2 mbps nei due sensi, per cui con una linea Fttc in rame da 20/10 di videochiamate se ne riescono a fare almeno 4 in contemporanea, a banda piena. Meno, via via che saliamo in risoluzione (usando una webcam ultra hd per esempio), ma se i mbps disponibili fossero 100, mentre i figli sono collegati possiano anche vederci un film! Gli incentivi per Internet veloce Abbonarsi alla fibra e... un computer Cinquecento euro di voucher, a partire da questa estate, per aiutare le famiglie con Isee inferiore a euro a dotarsi della banda ultra larga, ad almeno 30 megabit al secondo. Questi al momento in cui scriviamo (fine giugno) sono gli incentivi previsti dal governo: una parte del contrributo, pari a 200 euro, è per la connettività e i restanti 300 euro per l acquisto in comodato d uso di un tablet o di un computer che gli operatori telefonici spesso offrono in unico contratto. In autunno partiranno poi secondo quando diffuso dal ministero per l Innovazione tecnologica e la digitalizzazione anche i voucher da 200 euro per famiglie con Isee superiore a euro. Vengono incentivate in questo modo le nuove attivazioni e il passaggio a una connessione più prestante, esclusi i passaggi tra offerte equivalenti per velocità o i cambi di intestatario. Occhio a... il rebus della qualità audio Chi ha la necessità di avere una buona qualità audio ad esempio per sostenere lezioni di canto e musica o anche solo per migliorare il parlato nella didattica a distanza ha davanti a sé l opzione microfono esterno, ma il risultato finale non è sicuro. Perché? Perché la qualità audio è relativa, dipende infatti da un equilibrio di fattori e non solo dalla qualità del microfono o dalla linea di casa. In genere i software di videoconferenze usano dei codec audio (formati di compressione) ottimizzati per il parlato e non per la musica o il canto. Dall altra parte, anche comprando il microfono di Pavarotti per estremizzare si rischia che chi ci ascolta senta come dalla cornetta di un vecchio telefono. Il vantaggio di un microfono esterno (di tipo ambientale, direzionale, ecc.) oltre alla qualità è che si può scegliere e cambiare quando si vuole e inoltre si può posizionare a piacere, non essendo tarato per stare solo vicino alla bocca, come nei dispositivi o nelle cuffie. Consumatori luglio-agosto

28 consumare informati la posta Gli indirizzi per scrivere a Questa rubrica: redazione@consumatori.coop.it viale aldo moro 16, bologna fax twitter.com/consumatoricoop Offerte Coop, il prezzo insieme a tanta qualità Ho sentito delle promozioni Coop di questa estate, presentate con una grande enfasi sulla qualità dei prodotti. Vorrei capire meglio il perché? Lorenza Pregadio (Asti) RiSpondE CHIARA FAENZA Responsabile sostenibilità e innovazione valori di Coop Italia elle pagine precedenti lei N troverà il racconto delle motivazioni che hanno spinto Coop a mettere in campo un pacchetto di iniziative (che dureranno sino a fine settembre) per sostenere famiglie e consumatori in questa difficile fase di uscita dall emergenza Covid-19. Si va dal blocco dei prezzi di oltre 2000 prodotti a marchio a promozioni a rotazione sui prodotti freschi e freschissimi e, infine, c è un paniere di 10 prodotti di base a marchio Coop proposti al prezzo speciale di 10 euro. Proprio su quest ultimo vorremmo sviluppare un analisi più approfondita, perché si tratta di un paniere di 10 prodotti che fanno parte della abituale spesa comune delle famiglie e che qui è accompagnato dalla qualità e dalla sicurezza dei prodotti Coop. Una delle caratteristiche di questa offerta, proprio per rispondere a quanto i consumatori stessi chiedono, è di unire una forte convenienza alla qualità e alla sicurezza. Sicurezza non solo riferita alle caratteristiche del prodotto stesso, ma anche alle garanzie dei lavoratori e di chi opera lungo tutta la filiera. Parliamo di prodotti come pasta, olio, biscotti, latte, birra, pomodori, carta igienica, prosciutto cotto, bagnocrema. La metà di questi sono prodotti della linea Origine Coop, ovvero la linea da filiera controllata dove in alcuni casi si sono consolidate scelte all avanguardia come la riduzione e razionalizzazione dell uso di antibiotici. Ma facciamo alcuni esempi di dettaglio sulle caratteristiche dei singoli prodotti. Ad esempio i pomodori pelati della linea Origine, in barattolo da 400 gr, hanno come peculiarità il controllo sul rispetto dei diritti dei lavoratori estesi fino alla fase di raccolta in campo, sono coltivati con metodi di coltivazione rispettosi dell'ambiente e vi è conoscenza dell intera filiera con tracciabilità totale. In più contengono residui di pesticidi inferiori di ben il 70% rispetto ai limiti dia legge. Inoltre i pomodori pelati Coop rispondono a standard di prodotto superiori a quelli fissati dalle norme, provengono da coltivazioni esclusivamente italiane e sono raccolti al giusto grado di maturazione, accuratamente selezionati e lavorati in giornata, per mantenerne intatta la freschezza e il profumo. Anche l olio extra vergine Origine Coop, 100% italiano, nasce col pieno controllo su tutti i passaggi, a partire dai luoghi di coltivazione. Sono così garantite caratteristiche chimico-fisiche, organolettiche e di provenienza, con rintracciabilità lungo tutta la filiera (dalle aziende agricole ai prodotti finiti), con garanzia di provenienza delle olive dall ultima campagna olearia, rispetto delle caratteristiche igienico sanitarie (dai frantoi ai prodotti finiti). Veniamo al latte fresco parzialmente scremato Origine Coop da 1 litro, che è 100% italiano anche qui con la sicurezza di una filiera tracciata dal campo allo scaffale. È garantita una specifica alimentazione delle mucche con l'esclusione di Ogm con controlli rigorosi in aggiunta a quelli di legge e accurata selezione degli allevamenti (tutti italiani) e dei mangimifici e garanzia di benessere animale in allevamento, valutato secondo lo standard del Centro di Referenza Nazionale (CReNBA). Quanto al prosciutto cotto di alta qualità Origine Coop viene da suini italiani ed è caratterizzato da una specifica alimentazione anche qui con l'esclusione degli Ogm, una accurata selezione degli allevamenti e dei centri di lavorazione, controlli rigorosi della filiera in aggiunta a quelli di legge. La carne è 100% italiana e viene da suini allevati senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi, non ha glutammato aggiunto ed ha solo aromi naturali in ricetta. Nel paniere di 10 prodotti c è anche il bagnocrema nutriente Io Coop, con olio di riso ed estratto di avena e dermatologicamente testato per rispettare la pelle. Per questo, come per tanti altri prodotti analoghi, Coop ha una collaborazione con UNIR&D - spin off dell' Università' di Padova per definire criteri aggiuntivi di scelta delle materie prime per garantire standard di sicurezza più elevati, indicando quali ingredienti evitare. La carta igienica della linea Vivi verde vanta la certificazione Ecolabel ed è prodotta con 100% carta riciclata da macero. Non andiamo oltre nell elenco per non annoiarvi. Ma ci pareva utile far capire come le offerte messe in campo da Coop non possano essere valutate solo guardando al prezzo, ma ci sia una stretta relazione con l'alta qualità dei prodotti. 28 Consumatori luglio-agosto 2020

29 consumare informati web & social Alessandra Farabegoli docente ed esperta di comunicazione Web Il lavoro è cambiato e cambierà ancora L'emergenza coronavirus ha prodotto un mutamento organizzativo destinato a durare, che apre nuove opportunità ma genera anche rischi da non sottovalutare a pandemia del coronavirus ha avuto un effetto L dirompente sulle organizzazioni, accelerando la velocità della digitalizzazione e rendendo improvvisamente obbligatorie scelte che prima sembravano impossibili: così finalmente molte aziende hanno rotto il tabù del lavoro a distanza, che durante il lockdown è stato l unico modo possibile per far funzionare gli uffici e dare continuità ai servizi. E il remote working è una di quelle cose che probabilmente ci porteremo dietro anche più a lungo del distanziamento fisico e delle mascherine, perché soprattutto quando è possibile alternarlo a momenti di lavoro in presenza e non si è obbligati a fare in contemporanea anche l home schooling dei figli significa risparmiare spostamenti inutili, quindi tempo e costi economici e ambientali. Ma il telelavoro comporta un cambiamento organizzativo importante, che per molte aziende è avvenuto a ritmi forzati ma proprio per questo va ripensato e consolidato perché tutto funzioni meglio. Bisogna ridefinire scopi e modi del controllo: lavorare a distanza significa dare valore al lavoro che viene svolto più che al tempo che si passa in ufficio; questo implica fiducia da parte dell azienda e condivisione degli obiettivi e impegno da parte dei lavoratori. Coinvolgimento e responsabilità sono cruciali anche in termini di sicurezza: accedere ai dati e alla rete aziendale dal computer di casa o, viceversa, usare il portatile aziendale per scopi personali, sono situazioni potenzialmente a rischio, che offrono ai cybercriminali delle occasioni per violare i sistemi e fare danni. Se l azienda non fornisce (ancora) un computer da usare in remoto e si deve condividere quello di casa coi familiari, occorre almeno differenziare gli utenti e i relativi permessi e tenere aggiornati sistema operativo, antivirus e software. Bisogna anche che tutti seguano le norme di sicurezza elementari: buona gestione delle password, pensare molto bene prima di cliccare su un link, non scaricare software pirata; può essere l occasione per imparare insieme migliorando le competenze digitali di tutti. Bisogna anche evitare che il lavoro dilaghi e occupi troppa parte delle nostre giornate: lavorare in remoto non vuol dire necessariamente essere reperibili a qualunque ora 7 giorni su 7, le pause sono un diritto e, anche in termini puramente utilitaristici, ci consentono di ricaricare le batterie ed evitare il burn-out. Approfondimenti Sicurezza informatica in c asa Un infografica piena di consigli sulle misure da prendere per aumentare la sicurezza informatica fra le mura domestiche; la pagina è in inglese, ma scorrendo si può scaricare anche il PDF della versione italiana. Lezioni di management dalla pandemia Cosa ci insegna l emergenza Coronavirus sul nostro modo di prendere decisioni? Come gestire il cambiamento e lo stress? Le considerazioni della scuola di management del Massachusetts Institute of Technology riprese e commentate da Dino Amenduni. Consumatori luglio-agosto

30 vivere bene cucina A TAVOLA CON L ESTATE Buoni, saporiti e freschi Dalla caprese al cucchiaio alle mozzarelle in carrozza, dalle piadine con lo squacquerone alle trifle con pesche e robiola: ecco alcuni piatti dal successo garantito a cura di fior fiore in cucina Caprese al cucchiaio serve 4 persone preparazione 20 min. cottura 30 min. 400 g di mozzarella di bufala campana Dopfiorfiore Coop 4 cucchiai di pesto genovese fi o rfi o r e 200 g di pomodori datterini fi o rfi o r e 200 g di pomodorini ciliegia timo aglio basilico olio d oliva extravergine latte sale e pepe Preparate i pomodorini confit tagliandoli a metà e disponendoli su una teglia foderata con carta da forno. Cospargeteli con il timo, l aglio tagliato a pezzi, il basilico, un filo d olio, sale e pepe e cuoceteli in forno a 200 C per 30 minuti o fino a quando saranno caramellati. Quindi sfornate e lasciate raffreddare. Nel frattempo frullate la mozzarella di bufala per ottenere una crema, aggiungendo se necessario un po di latte a fi l o. All interno di 4 vasetti di vetro monoporzione fate un primo strato di pomodorini confit, coprite con un po di mozzarella frullata, completate con altri pomodorini, il pesto alla genovese e servite. vino Fiano di Avellino Docg fior fiore Il prodotto Coop indicato per questa ricetta: mozzarella di bufala campana fior fiore Coop 30 Consumatori luglio-agosto 2020

31 Cibo è cultura Mini mozzarelle in carrozza con zucchine serve 4 persone preparazione 20 min. cottura 20 min. 250 g di mozzarella fior di latte Stg fiorfiore 4 fette lunghe di pane per tramezzini senza crosta 2 zucchine lunghe 1 spicchio d aglio 1 mazzetto di basilico 3 uova 1 cucchiaio di latte farina bianca 00 olio d oliva ev olio per friggere sale e pepe Tagliate il pancarrè a quadrotti di 8 cm per lato e tostateli in forno per pochi minuti, in modo che si asciughino leggermente. Affettate le zucchine con la mandolina nel senso della lunghezza; affettate anche la mozzarella. Tritate l aglio e unitelo al basilico tritato. Distribuite il trito con sale, pepe e olio sulle zucchine e grigliatele sulla piastra per 2-3 minuti per lato. Su metà dei quadrotti di pane ponete la mozzarella e le zucchine e richiudete con i quadrotti rimasti, facendo pressione. Mescolate le uova con un pizzico di sale e il latte, immergetevi i panini, sgocciolateli e infarinateli. Spennellate i bordi con poca acqua in modo che la farina si addensi e non faccia uscire la mozzarella. Friggeteli in olio bollente su entrambi i lati, scolateli su carta da cucina, salate leggermente e servite subito. vino Fiano di Avellino Docg fior fiore Il prodotto Coop indicato per questa ricetta: mozzarella fior di latte fior fiore Coop Piadina con squacquerone e bietola piccante ai semi di sesamo serve 4 persone preparazione 30 min. cottura 20 min. 14 piadine coop 500 g di squacquerone di Romagna Dopfiorfiore Coop 800 g di bietole 2 spicchi d aglio continua a pagina 33 Massimo Montanari docente di storia medievale e storia dell alimentazione università di bologna Mangiare insieme non ci invitiamo l un l altro per mangiare e bere semplicemente, ma per mangiare e bere insieme». Questo «Noi fa dire Plutarco a un personaggio delle sue Dispute conviviali. Mangiare da soli, a distanza, come siamo stati costretti a fare nei lunghi mesi della pandemia, è innaturale. Ecco perché abbiamo sofferto, anche se magari abbiamo mangiato bene. Mangiare è una necessità. Il cibo è il nostro carburante ed è la fame ad avvertirci: attenzione, il motore è in riserva. Per questo, agli inizi della tragedia da cui stiamo appena uscendo, lunghe file di carrelli assediavano i supermercati. Paura (ingiustificata) di non averne abbastanza. Ma nell atto di mangiare si innescano subito altre motivazioni, altre suggestioni. Tanto per cominciare, il piacere. Mangiare dà soddisfazione e gli uomini hanno sempre cercato di farlo bene, inventando l arte della cucina che più di ogni altra cosa ci distingue dagli altri animali. Poi, si mangia per stare bene. Il rapporto fra cibo e salute è sempre stato al centro della riflessione dietetica, e la stessa dietetica è diventata gastronomia, dettando regole utili al benessere e al piacere (i medici del Medioevo addirittura sostenevano che «ciò che piace fa bene»). Infine, si mangia per comunicare. Il cibo è strumento di relazione per eccellenza. La condivisione del cibo e la ritualità della tavola sono sempre state, in ogni società, il cuore del vivere civile, che anzitutto significa fare le cose insieme: non per nulla Aristotele definì l uomo animale sociale. Il convivio (dal latino cum-vivere) si chiama così perché il cibo è la vita, e mangiare insieme è il modo più intenso e significativo di vivere insieme. In questi mesi abbiamo assistito a nuove curiose esperienze: mangiare a distanza ma insieme, condividendo sul computer o sul cellulare i piatti degli altri e, soprattutto, i loro visi e le loro parole. Nulla più di queste invenzioni, rese possibili dalla tecnologia, ha mostrato che cosa significa mangiare. I "bisogni" non sono solamente nutrizionali. Il piacere è un bisogno. La salute è un bisogno. La relazione con gli altri è un bisogno. Fra i gesti quotidiani, mangiare è in assoluto il più individuale, giacché il cibo entra in me, nel mio corpo. Ma al tempo stesso, paradossalmente, mangiare è il gesto in assoluto più collettivo, più sociale. Termine, quest ultimo, che in questi mesi è stato usato (secondo me) in modo inappropriato. Si è parlato di distanziamento sociale : a uno storico, l espressione fa venire in mente la cultura dei secoli andati, quando il modo di mangiare, e ogni gesto quotidiano, serviva a ribadire la differenza e, appunto, la distanza fra le classi. Il nostro distanziamento non è stato sociale, ma semplicemente fisico. Noi abbiamo continuato a condividere aperitivi, pranzi, cene, spuntini. Proprio come diceva il personaggio di Plutarco: gli uomini non mangiano e non bevono semplicemente per mangiare e bere Consumatori luglio-agosto

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33 vivere bene cucina continua da pagina 31 1 peperoncino 2 cucchiai di semi di sesamo vivi verde Coop olio d oliva extravergine sale Lavate, asciugate ed eliminate le parti bianche delle bietole, poi tagliate le foglie verdi a striscioline di circa 1 cm e tuffatele in abbondante acqua salata per 2 minuti: dovranno diventare morbide senza disfarsi. Scolatele bene e fatele appassire in un ampia padella antiaderente con un filo d olio, l aglio tagliato a metà e privato dell anima e il peperoncino a pezzetti. Fatele rosolare a fuoco medio per circa 10 minuti, mescolando di tanto in tanto. Aggiustate di sale e aggiungete i semi di sesamo a fine cottura. Scaldate le piadine su una padella antiaderente piatta e larga per 2-3 minuti per lato, poi farcitele con lo squacquerone, la verdura ripassata in padella e poco sesamo. vino Albana di Romagna Il prodotto Coop indicato per questa ricetta: squacquerone fior fiore Coop T r i fl e alle pesche e robiola serve 4 persone preparazione 15 min. cottura 10 min. 1 litro d acqua 100 g di zucchero semolato 4 pesche mature 1 baccello di vaniglia 3 foglie di basilico 200 g di robiola 220 g di yogurt greco al naturale Coop 1 limone non trattato 3 cucchiai di zucchero a velo D Osa Coop 5-6 meringhe granella di pistacchi Il nome trifle viene da un dolce inglese al cucchiaio. Sbucciate le pesche, tagliatele a metà ed eliminate il nocciolo. In una casseruola preparate uno sciroppo portando a ebollizione l acqua con lo zucchero semolato, il basilico e i semi della vaniglia. Unite le pesche e cuocete per 10 minuti a fuoco dolce. Lasciatele raffreddare nel fondo di cottura. Nel frattempo mescolate in una ciotola la robiola con lo yogurt, 1 cucchiaio di scorza di limone grattugiata, lo zucchero a velo e ponete in frigorifero fino al momento di servire. Tagliate le pesche cotte a spicchi e suddividetene alcune sul fondo di 4 bicchieri. Coprite con la crema di robiola alternandola alle pesche e alle meringhe grossolanamente sbriciolate. Completate con altre pesche e la granella di pistacchi e servite subito. vino malvasia delle lipari doc passito fior fiore I prodotti Coop indicato per questa ricetta: Robiola e yogurt greco fi o r fi o r e in cucina: la rivista di ricette e cultura gastronomica in vendita nei punti vendita Coop. Ogni mese 50 favolose ricette a solo 1 Consumatori luglio-agosto

34 vivere bene viaggi a cura di Paola Minoliti L INDAGINE REALIZZATA DA ITALIANI.COOP E OSSERVATORIO ROBINTUR TRAVEL GROUP Per il post-covid vacanze anni 70 Tanti non partiranno, ma il mercato si è rimesso in movimento. Le scelte? In Italia, in automobile, da amici e parenti. Con meno traffico e poco da spendere, ma molta voglia di stare insieme. E aumenta chi prenota in agenzia n tuffo nell estate del 1970: in viaggio per U l Italia in automobile, da amici e parenti, con meno traffico e poco da spendere, ma molta voglia di stare insieme. La pandemia riporterà probabilmente indietro di 50 anni le vacanze degli italiani, in un estate che è la più inaspettata di sempre. A raccontarla è la ricerca Le vacanze post-covid degli italiani, realizzata da italiani.coop (il portale di indagine e approfondimento sulla vita quotidiana degli italiani di Coop) per Robintur Travel Group. L indagine per il quarto anno fotografa i consumi turistici del Paese ed è stata realizzata a giugno 2020 su un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 e i 65 anni di età. Per cominciare, il post-pandemia terrà a casa ben 10 milioni di italiani: solo il 70% prevede di concedersi una pausa nei prossimi mesi (era l 89% nel 2019). L effetto del Covid19 sul crollo dei propositi estivi si fa sentire, se si calcola che di quel 30% di mancati vacanzieri, il 17% ha rinunciato proprio a causa della pandemia (in testa donne e over 56). In cima alle motivazioni di chi resta a casa il caos e l incertezza del momento: le regole poco chiare scoraggiano il 78% dei rinunciatari, la paura di ammalarsi il 77%, la necessità di risparmiare in previsione di periodi difficili il 77% e le difficoltà economiche insorte proprio per il lockdown il 70%. «Se un italiano su sei dichiara che ha rinunciato alle vacanze per la pandemia, anche nel mezzo della peggiore crisi (sanitaria ed economica) dal dopoguerra ad oggi, le vacanze si confermano per la grande maggioranza degli italiani un bene insostituibile e di prima necessità. Indispensabile Le vacanze degli italiani Gli Italiani che pensano di andare in vacanza... 70% 89% Percentuale di chi prenoterà in agenzia... 31% 18% Consumatori luglio-agosto 2020

35 in collaborazione con per il proprio benessere psico-fisico, le relazioni affettive e quelle sociali», sottolinea Albino Russo, direttore generale di Ancc Coop, che aggiunge: «Gli italiani vogliono regalarsi un momento di relax dopo i mesi grigi di lockdown e quelli caldi di un autunno che si attendono difficile. Faranno vacanze più brevi, più sobrie, ma 100% italiane, all insegna della sicurezza e (quando possibile) della sostenibilità. Tornano di moda le seconde case e la montagna ma tengono (più del previsto) il mare, gli alberghi, i villaggi turistici. Dopo anni di faidate e acquisti on line, torna il bisogno di professionalità e affidabilità delle agenzie viaggio». L estate 2020 sta partendo al rallenty sia a causa del lockdown, sia dell incertezza che gli italiani percepiscono nel sistema turistico del Paese. A marzo 2019 aveva già prenotato il proprio soggiorno il 21% dei vacanzieri e il 37% lo avrebbe fatto a breve (quindi presumibilmente entro maggio). A giugno 2020 invece, ha prenotato solo il 22% di chi andrà in vacanza e il 42% pensa di farlo a breve. Non tramontano gli amanti del last minute: erano il 12% nel 2019 e saranno il 19% nel Proprio l incertezza premia però l affidabilità e il ruolo delle agenzie di viaggio: nel 2020 pensano di prenotare attraverso le agenzie il 31% dei vacanzieri, contro il 18% nel Un dato confermato sul campo anche da Robintur Travel Group, che detiene la più grande rete italiana di agenzie di viaggi di proprietà: in poche settimane di apertura su appuntamento, sono stati oltre i clienti che si sono rivolti alle 100 agenzie dirette del gruppo. «Dopo un decollo lento delle prenotazioni, partite a inizio mese, in a metà giugno ci si stava avvicinando a coprire circa il 25% delle prenotazioni della stessa settimana dell anno precedente, con una punta del 50% per l Italia sottolinea Claudio Passuti, direttore generale di Robintur - Si tratta di un primo segnale incoraggiante, che conferma la validità della scelta del gruppo di proporre soluzioni particolarmente sicure, raggiungibili e senza gli ulteriori aumenti dei prezzi temuti dai consumatori». Le partenze prenotate nelle agenzie Robintur e Viaggi Coop si sono concentrate su luglio e agosto, ma in terza posizione si trova proprio giugno. L Italia è protagonista assoluta di chi viaggerà nei primi mesi dell estate; in agosto, il ventaglio delle destinazioni prescelte si allarga al Mediterraneo e all Europa. Il relax è da sempre uno dei motori principali degli spostamenti: nel 2019 lo sceglievano il 49% dei vacanzieri e nel 2020 lo fanno il 56%. Ma ciò che cresce di più quest anno è la voglia di stare in compagnia, che passa dal 20% dello scorso anno al 44%. Chi parte ha ridisegnato le proprie vacanze a seguito della pandemia e vuole soluzioni su misura: il 91% pensa che rimarrà in Italia, quasi sempre però spostandosi in un altra regione e in luoghi conosciuti. Il mare rimane la meta più gettonata (scelto dal 60% dei vacanzieri), ma la montagna e la natura passano dal 13% al 23% delle preferenze post-covid. In programma ci sono soggiorni più brevi rispetto al 2019 nel 39% dei casi, il 30% vorrebbe spendere meno. Ma solo il 24% pensa di ricorrere al Tax credit, il contributo previsto dal Governo per incentivare gli italiani a viaggiare. Quanto allo stile di vacanza, sembrerà di tornare indietro nel tempo. Ci si sposterà di più con l auto privata (il 55% del 2019 diviene il 71% del 2020) per raggiungere un appartamento (in crescita dal 12% al 15%). Un italiano su due pensa positivamente alla seconda casa per le vacanze, mentre il 10% in questo 2020 non andrà in alberghi o agriturismi, per i quali invece aveva optato nel Il soggiorno deve essere più che altro comodo come negli scorsi anni, ma nel post-covid crescono più di tutti le vacanze in comune (+3%) con parenti e amici e quelle a risparmio (+7%). La pandemia (e la necessità di muoversi in auto) non hanno cancellato la voglia degli italiani di vacanze green, per le quali l 81% è disposto a spendere qualcosa di più. Vacanze in buone mani con le agenzie Robintur e Viaggi Coop Sicurezza, relax, convenienza e affidabilità. Sono gli ingredienti della vacanza perfetta nel 2020, che le agenzie Robintur e Viaggi Coop propongono in queste settimane con la campagna Vacanze in buone mani : una selezione di villaggi, residence e hotel sulle più belle spiagge di tutto lo Stivale, in località di montagna, laghi, vallate e borghi da riscoprire. Robintur Travel Group ha effettuato una attenta selezione delle strutture partner, che hanno adottato e condiviso protocolli di sicurezza per una vacanza serena, accogliente e coinvolgente, nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti. Tra le nuove soluzioni di vacanza per i soci Coop e i clienti, le mobilhome, la formula residence e un ampia e qualificata l offerta di villaggi. Da fine maggio, le agenzie Robintur e Viaggi Coop sono aperte su appuntamento, da prendere on line tramite il sito o telefonando al numero In viaggio con la mascherina Ma non piace il passaporto sanitario Sono mascherine e disinfettanti i must-have della valigia dei vacanzieri. Il 93% è convinto che userà disinfettanti e protezioni per il viso in vacanza (l 84% pensa addirittura ai disinfettanti per superfici). Sei su 10 si dicono disposti ad installare e usare app di tracciamento dei contagi come Immuni e oltre l 80% si dice d accordo con l obbligo di mascherine al chiuso, con gli ingressi scaglionati e l obbligo di prenotazioni. Convince molto di meno invece il passaporto sanitario, con il quale si dicono d accordo solo il 47% dei vacanzieri e anche i dispositivi per il viso obbligatori all aperto vedono concordi solo il 50%. Resterà in Italia 91% 60% Al mare 23% Montagna e natura Consumatori luglio-agosto

36 vivere bene mostre a cura della redazione Il genio inafferrabile di Banksy Le note di presentazione spiegano subito che l artista conosciuto come Banksy non è in alcun modo coinvolto in questa mostra, ma semplicemente è stato informato dell iniziativa. Inevitabile fosse così perchè l identità di Banksy, originario di Bristol, celebre writer anglosassone, considerato uno dei maggiori esponenti della street art mondiale, è avvolta dal mistero. Durante il lockdown ha donato al General Hospital di Southampton la sua ultima creazione, in cui è raffigurato un bambino che ai tradizionali supereroi preferisce una bambola vestita da infermiera. Ora Ferrara gli rende omaggio proponendo oltre 100 opere provenienti da collezioni private, tra cui alcuni dipinti, serigrafie e numerosi stencil. Oltre a questi, si potranno ammirare anche alcuni oggetti installativi e memorabilia. L ingresso alla mostra è contingentato ed è consentito a un massimo di 15 visitatori ogni 15 minuti. C è l obbligo di indossare la mascherina (sopra i 6 anni). Un artista chiamato Banksy Ferrara, palazzo diamanti fino al 20 settembre 2020 ingresso: 10 euro info: tel , I volti di Helmut Newton 68 fotografie di Helmut Newton, con lo scopo di presentare una panoramica, la più ampia possibile, della lunga carriera del grande fotografo di moda, nato in Germania, che sin dagli inizi non ha mai smesso di stupire e far scalpore per i suoi concetti visivi veramente unici, spesso legati a nudi femminili. Il risultato è un insieme di opere non solo particolarmente personali e di successo, ma che hanno raggiunto un pubblico di milioni di persone anche grazie alle riviste e ai libri in cui sono apparse. La mostra si spazia dagli anni Settanta con le numerose copertine per Vogue, sino all opera più tarda con il bellissimo ritratto di Leni Riefenstahl del Poi i ritratti di tanti personaggi celebri del 900: Andy Warhol (1974), Gianni Agnelli (1997), Paloma Picasso (1983), Catherine Deneuve (1976), Anita Ekberg (1988), Claudia Schiffer (1992) e Gianfranco Ferré (1996). L accesso, con l obbligo di indossare la mascherina, sarà consentito a un numero contingentato di visitatori finalizzato a garantire un adeguata distanza interpersonale. Helmut Newton, works torino, gam -galleria civica d arte moderna fino al 20 settembre 2020 ingresso: 10 euro info: Futuro presente Massimo Cirri conduttore radiofonico e scrittore Lavorare da casa tra inciampi e speranze N oi umani ci siamo sempre mossi. Enormi migrazioni, grandi viaggi e piccoli spostamenti quotidiani. Venti chilometri al giorno, dieci all andata, dieci al ritorno, cantava Nicola Arigliano. I suoi erano per amore, molti sono per andare al lavoro. Ore di vita, tempo vuoto passato in coda, benzina bruciata da fermi, nervosismo per il timore di arrivare in ritardo a timbrare il cartellino. Fatica per andare al lavoro in aggiunta a quella del lavoro. Poi, intorno ai primi di marzo di questo anno strano, per via del virus, milioni di italiani hanno cominciato a lavorare da casa: smart working, lavoro agile, telelavoro. È successo di colpo, è stata una migrazione al contrario, verso casa, di portata biblica. Di lavoro agile si parla da tempo, dal 2017 c è una legge che lo spinge. Ma non hai mai fatto presa: resistenze, abitudini, inerzia. Prima del corona virus a fare smart working erano meno di 600mila persone, adesso 36 Consumatori luglio-agosto 2020

37 vivere bene libri a cura di librerie.coop Il libro del mese Novità sullo scaffale CON CARTA -5% S O C I O C O O P Kent haruf La strada di casa nn editore, 304 pagine, 18 (sconto soci coop 17,10 ) Jack Burdette è sempre stato troppo grande per Holt. È fuggito dalla città lasciando una ferita difficile da rimarginare, e quando riappare dopo otto anni di assenza, la comunità vuole giustizia. Ancora una volta Kent Haruf, con il suo sguardo tenero e implacabile sulla vita e il destino, ci racconta la storia di un umanità fragile, ostinata e tenace. Il consiglio del libraio stephen markley Ohio einaudi editore, 544 pagine, 21 Muovendosi in maniera suggestiva tra passato e presente, tra i giorni dell adolescenza saturi di promesse e l età adulta, l autore alterna i punti di vista di quattro, memorabili, personaggi. Li segue, passo passo, mentre si aggirano in una città stremata dalla depressione e ferita dalla guerra, rivivono vecchi rimpianti, scoprono tradimenti che bruciano ancora e portano alla luce segreti da tempo sepolti. Janet sklesien charles La biblioteca di Parigi iperborea editore 400 pagine, 17,90 Una storia con tre ingredienti: la resistenza durante l occupazione nazista, il fascino di Parigi e la magia dei libri che devono essere sempre salvati. Con una biblioteca che diventa finestra aperta sul mondo. Joel dicker La verità sul caso Harry Quebert bompiani editore 784 pagine, 14,90 30 Agosto 1975 Nora Kellergan scompare e nulla, ad Aurora New Hampshire, sarà più come prima. Uno straordinario successo letterario. Milioni di copie vendute nel mondo; nuova edizione per un grande successo Giuseppe festa Ursula editoriale scienza 64paGine, 12,90 Impariamo a conoscere le caratteristiche e le abitudini di Ursula, un orsetta che ci racconta la propria vita, ma anche quella di tutti gli orsi che negli ultimi anni hanno ripopolato i boschi italiani. Età dagli 8 anni Tante altre novità in tutte le librerie e su siamo diventati 8 milioni. Un passaggio epocale, non facile. Ci sono stati disagi, cadute di linea, incomprensioni e necessità di cambiare modi di comunicare. Ci sono stati figli erano a casa anche loro con un biscotto in mano trionfalmente strappato alla sorellina che entravano nella videoconferenza della mamma. La mamma si scusava, c era qualche battuta dei colleghi e si ricominciava. Due minuti secchi e arrivava la sorellina strillando come un aquila. Ci sono stati gatti che hanno passeggiato sulla tastiera del portatile digitando mail appena più incomprensibili di quelle del capufficio. C è stato il Consiglio comunale di Trieste, anche lui spostato in videoconferenza, che ha fatto scuola. Con l emozione del suo presidente per questa prima volta, in un momento così drammatico: 40 consiglieri collegati da remoto, più la giunta, i tecnici, i giornalisti. Poi alle sue parole si sovrappone una nitida imprecazione a sfondo religioso di una consigliera. Irritata per un qualche malfunzionamento del pc, si è dimenticata il microfono aperto. Momento di gelo, con il vicesindaco che si fa il segno della croce, ma gli scappa da ridere. Poi la consigliera si scusa, a lungo e sinceramente, per l inciampo blasfemo. Poi il presidente che dice: «Può succedere». Poi qualcun altro che non è d accordo: va multata. Oppure la bestemmiatrice stessa potrebbe autosanzionarsi e devolvere la cifra in beneficenza. Poi un altro consigliere che ha la soluzione: «La invito a portarsi, appena potrà uscire di casa, nel santuario della Madonna della salute e a inginocchiarsi davanti al quadro della Vergine e, battendosi il petto, chiedere perdono». Poi, nella stessa lunghissima seduta - c è da approvare il bilancio - un consigliere viene chiamato a parlare quando non se l aspetta ed fa il suo intervento a petto nudo. Un altra si esibisce in esercizi ginnici per sgranchire le gambe, convinta d avere la telecamera spenta ma invece è accesa. Alla fine, dopo 10 ore, il primo cittadino tira le conclusioni: «È stato il più bel Consiglio comunale della mia vita». Noi cantiamo «Com è bello far telelavoro da Trieste in giù«e lo prendiamo come un augurio: che lavorare un po anche da casa, risparmiando tempo e benzina, ci resti in eredità da questa incredibile primavera. Consumatori luglio-agosto

38 vivere bene musica Festival Ecco dove la musica ritorna dal vivo da dimenticare - sufficiente - buono - ottimo - capolavoro estate fiesolana Lo scenario è incantevole, simbiosi perfetta di musica, arte e natura. Si svolgerà all interno del Teatro Romano di Fiesole, l Estate Fiesolana, che sino al 30 agosto porterà una serie di concerti tra canzone d autore e jazz sulle colline fiorentine. In programma il 14 luglio Ginevra de Marco con Lucho e noi, concerto spettacolo dedicato a Lusi Sepulveda. Si prosegue il 22 luglio con Tosca, che presenta il nuovo album, Morabeza. Info: umbria jazz Non rinuncia, anche in tempi di emergenza, il più grande festival jazz, al suo appuntamento estivo. Lo fa in una dimensione raccolta, dedicata alla musica italiana, con quattro appuntamenti in ampi spazi all aperto. Il programma è di grande qualità. Dal 7 al 10 agosto arriveranno a Perugia artisti come Gino Paoli, i pianisti Stefano Bollani e Danilo Rea e il trombettista Enrico Rava. Info: Time in Jazz Anche Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu che si svolge tra i panorami selvaggi della Sardegna (a Berchidda), è riuscito ad allestire l edizione estiva. Anche qui attenzione focalizzata sulle personalità più originali del jazz italiano. In cartellone, dal 15 agosto, la cantante Cristina Zavalloni, la pianista Rita Marcotulli, cantanti che con questi suoni hanno sempre dialogato, come Daniele Silvestri e Fabio Concato, il pianista e fisarmonicista Antonello Salis, il quartetto di Paolo Fresu e molti altri. Info: ravenna festival Il festival che ha segnato la ripartenza della grande musica dal vivo in Italia (21 giugno con Riccardo Muti), ha allestito un cartellone, dove le partiture classiche si mescolano con la più creativa canzone d autore italiana. In programma uno dei pochissimi live 2020 di Brunori, il 24 luglio nel Pavaglione di Lugo, dove il 25 si esibirà anche Stefano Bollani che rilegge Jesus Christ Superstar a 50 anni dall uscita e il 26 i Deproducers, con lo spettacolo DNA. A Cervia, nello spazio antistante lo Stadio dei Pini, spazio al jazz, con Rita Marcotulli, Paolo Fresu, Gianluca Petrella e tanti altri. Info: Dischi in uscita Steve Howe Populous Psychedelic Furs Gigi Masin Steve Howe, chitarrista degli Yes, la band inglese protagonista del rock progressive tra fine anni 60 e primi 70, torna con un album omaggio alle atmosfere vellutate, sognanti, che hanno caratterizzato quella scena. Love Is è una raccolta di ballate strumentali, dove gli stati d animo, quelli legati alle storie d amore, diventano suite neo classiche. Steve howe Love Is bmg Il nostro giudizio: Ancora un artista italiano dalla celebrità globale, Populous, che ha registrato un disco di rigoglioso neo tropicalismo. Dalla passione per la nuova cumbia urbana al verde delle foreste del centro America, W è un omaggio al potere femminile, una festa alla quale Populous ha invitato alcune delle voci più originali del neo pop globale. populous W Wonderwheel Il nostro giudizio: Visionari, lisergici, onirici, gli Psychedelic Furs hanno riportato le emozioni colorate della Summer of Love nella musica pop. Tra neo romanticismo e psichedelia, la band inglese pubblica un album che raccoglie paesaggi sonori in continua trasformazione, panorami di tramonti che seducono e ci restituiscono il piacere della danza. The Psychedelic Furs Made of rain Cooking Vinyl Il nostro giudizio: Gigi Masin è uno degli artisti più rappresentativi della musica per ambienti, un artista italiano da molti anni amato dai media internazionali, e poco conosciuto nel nostro paese. Il suono nuova album, Caplypso, è una occasione per scoprire raffinatissime partiture strumentali capaci di farci fluttuare in un avvolgente oceano di suoni. gigi masin Calypso Apollo Records Il nostro giudizio: 38 Consumatori luglio-agosto 2020

39 a cura di Pierfrancesco Pacoda L intervista Ghemon Scritto nelle stelle è il titolo del nuovo album di Ghemon, uno degli artisti, che, con grande originalità, hanno sviluppato le possibili relazioni tra la canzone d autore e l hip hop. Creando un linguaggio dove l enfasi sulla parola, necessaria, si immerge in panorama sonoro tra ambiente e cultura sonora afroamericana. Con Rose viola, presentata al Festival di Sanremo 2019, ha conquistato, dopo quello giovanile del rap, il pubblico televisivo. Ghemon, ci parli delle tue recenti passioni musicali? Ultimamente compilo molto più spesso delle playlist che ascoltare dischi interi. Mi piace molto spaziare tra i generi e accorpare tutte le novità che scopro settimanalmente. Sono comunque ancora molto legato all idea del disco, mi piace che un artista racconti un suo pensiero musicale con un inizio e una fine. Quelli che più ho ascoltato in questo periodo sono Limboland di Dornik, Will this make me good di Nick Hakim e It is what it is di Thundercat. Tre artisti ancora poco conosciuti, tre scoperte delle quali suggerisco l ascolto. Sono musicisti americani che hanno in comune le radici nella tradizione del soul e del funk, ma riletto attraverso una sensibilità elettronica e il moderno linguaggio derivato dalla sperimentazione hip hop. Dovrei aggiungere anche il mio disco, Scritto Nelle Stelle, perchè avendolo composto, l ho ascoltato un milione di volte! E i libri? Cosa hai letto di recente? Ho letto un bel saggio sul rapporto tra genitori e adolescenti scritto dall amica Stefania Andreoli, che si chiama Mio figlio è normale, Lo sbiancamento dell anima di Rocco Tanica, che mi ha fatto pensare e anche morir dal ridere e una retrospettiva su Pino Daniele che si chiama Yes I know a cura di Carmine Aymone. Chiudiamo con i film o le serie Tv che hai visto... Sono un grandissimo fan di Better call Saul, il meraviglioso spin-off di Breaking Bad : mi piace il racconto dei dettagli e la sua quasi spietata lentezza. Ho apprezzato molto i fratelli Safdie, che sono recentemente venuti alla ribalta con il film Diamanti grezzi ma in precedenza avevano fatto Good Time un altro spaccato sotterraneo di New York veramente notevole. Il festival on line Viralissima Viralissima è un festival lungo un mese che, per tutto luglio, sugli schermi dell emittente Lepida TV, presenterà gli artisti che hanno fatto dell Emilia-Romagna, una terra di suoni e di musiche d avanguardia. Una rassegna con oltre 30 artisti, concerti registrati dal vivo (ma a porte chiuse, per le regole sul distanziamento sociale), in alcuni tra i luoghi dello spettacolo live più amati dal pubblico. Posti come il Locomotiv e l Estragon a Bologna, il Vidia a Cesena, il Bronson a Ravenna, il Torrione a Ferrara, il Centro Musica a Modena, i Colombofili a Parma, dove vanno in scena il rock, il jazz, l elettronica, la word music. Una ricchezza di linguaggi messi insieme dall assessorato alla Cultura della Regione per sostenere, in tempi di virus, il tessuto creativo della Regione. Nel vastissimo programma ci sono i Massimo Volume, Murubutu, Ofeliadorme, Alfio Antico (nella foto), JoyCut, Ofeliadorme, Beatrice Antolini e tanti altri. Ogni puntata restituirà l emozione di un concerto, accompagnato da una intervista agli artisti. Viralissima sarà trasmessa sul canale 118 del digitale terrestre e sul canale 5118 di Sky, sul sito LepidaTv ( tv), sul canale YouTube LepidaTV OnAir, sul portale EmiliaRomagnaCreativa ( e sulle pagine web e social dei gruppi e dei locali. Consumatori luglio-agosto

40 vita di cooperativa coop reno ASSEMBLEE DI BILANCIO ED ELEZIONE DEL CDA Tante sorprese da un voto inedito Il distanziamento sociale quest anno ha costretto a sperimentare una nuova forma di partecipazione i cui risultati sono stati sorprendenti. Tra questi il 30% di aumento dei votanti (1.371 in soli 6 giorni) e l afflusso sostenuto dei dipendenti (il 69% del totale) ANDREA MASCHERINI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI COOP RENO i è conclusa il 30 giugno scorso, con l Assemblea generale, la fase S di approvazione del Bilancio 2019 e del rinnovo degli organismi di governance; una tornata assembleare all insegna del distanziamento sociale che però ha riservato piacevoli sorprese. Vediamole nel dettaglio. Innanzitutto c è la percentuale di partecipazione che ha avuto un incremento di oltre il 30% rispetto a un anno fa, un trend dunque che si allarga all ultimo triennio. Nel 2017, anno in cui era stato eletto il nuovo Consiglio di amministrazione, i voti validi erano stati 1.298, frutto di un mese di assemblee su tutto il territorio in cui la cooperativa è presente e attiva: il tradizionale metodo assembleare, però, prevedeva un periodo di tempo di diverse settimane. In quest ultima tornata assembleare, invece, come più volte abbiamo ricordato, tempi e modi erano completamente diversi. Solo 6 giorni a disposizione e nessuna possibilità di organizzare un assemblea in presenza: potevano essere due elementi, questi, per far registrare un allontanamento da questa forma di partecipazione sociale. E invece la prima sorpresa è arrivata proprio dai votanti che si sono registrati in soli 6 giorni. La seconda gradita sorpresa è arrivata dalla partecipazione dei dipendenti, che è salita dell 87%, ovvero se la traduciamo in numeri assoluti 529 colleghi e colleghe hanno dato il proprio contributo di partecipazione sui risultati di Bilancio e sul rinnovo di tutti gli organismi. Modelli di coinvolgimento Tra i compiti che aspettano il Consiglio di ammi- 40 Consumatori luglio-agosto 2020

41 nistrazione fresco di elezione (vedi box), certamente vi è quello di approfondire questi dati di partecipazione che sono entrambi, dal mio punto di vista, molto importanti. Da una parte c è da dire, ad esempio, che la modalità tradizionale adottata nel corso degli anni, che prevedeva lo svolgimento delle assemblee di sera, ha una sua peculiarità nel rapporto diretto con le persone, imprescindibile per una Tecnologia, informazione, partecipazione: bisognerà riflettere sui molteplici spunti emersi da questa nuova forma (obbligata) di consultazione dei soci cooperativa come la nostra, ma dall altra parte favorisce l allontanarsi dal negozio, la cui centralità traspare invece dai numeri di quest anno che dimostrano che non possiamo fare a meno del punto vendita. Poi c è il coinvolgimento dei dipendenti alla vita della cooperativa, un altro patrimonio che ci viene restituito dal voto di quest anno e che è da non disperdere per il futuro: oltre 500 persone che votano nei propri negozi rappresentano il 69% di tutto il personale. Altra novità importante di questo nuovo modello (obbligato) assembleare è stata la realizzazione di una parte interattiva nel portale sociale I numeri della tornata assembleare completamente rinnovato per l occasione. Anche qui la modalità con i mini video ha avuto un buon riscontro: in una settimana oltre le pagine visitate e 153 soci che hanno optato per questa modalità on line, portando il riepilogo dei voti a negozio. Tecnologia, partecipazione, informazione e condivisione, cercando di cogliere qualcosa di positivo da questo forzata modalità di voto assembleare: sono tutti elementi interessanti su cui riflettere. Nella tabella sotto trovate i risultati complessivi delle singole votazioni. Fa piacere che tutti i punti all ordine del giorno siano stati valutati favorevolmente da oltre il 90% dei votanti. FAVOREVOLI % CONTRARI ASTENUTI NON VOTANTI RISTORNO ,3% BILANCIO ,0% RIPARTIZIONE UTILE ,1% BILANCIO BATTAGLIA ,8% CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ,7% COLLEGIO SINDACALE ,6% SOCIETA REVISIONE ,5% DELEGATI ,2% Il nuovo Consiglio di amministrazione Con il nuovo Consiglio di amministrazione ha inizio un nuovo percorso per la Cooperativa. Anzitutto un ringraziamento va ai consiglieri che non hanno presentato la propria candidatura per il rinnovo delle cariche e che continueranno a dare il proprio contributo alla Cooperativa in altre vesti. Un enorme grazie quindi (in rigoroso ordine alfabetico) a Gilberto Bianchini, Paolo Ceccardi, Maura Felicani, Daniele Fioresi, Avio Mezzetti, Pierluigi Morara, Mara Neri. Poi un grande in bocca al lupo spetta ai nuovi entrati, che hanno ricevuto un testimone importante di cui andare fieri, con l augurio di svolgere il nuovo compito con determinazione e consapevolezza che il meglio deve ancora venire. I nuovi consiglieri sono (sempre in ordine alfabetico) Tiziana Argazzi, Doriana Ballotti, Chiara Bertelli, Livio Caravita, Giampiero Ceccardi, Stefano Dall Ara, Rudy Gatta, Giuliano Luzzi, Stefano Mantovani, Andrea Mascherini, Vito Mazzara, Milena Monari, Massimo Mota, Domenico Olivieri, Antonella Pecora, Celestina Rossi, Lara Tolomelli, Gianni Tugnoli e Giulia Vecchi. DELEGHE VALIDE DELEGHE NULLE 35 Consumatori luglio-agosto

42 vita di cooperativa coop reno SORGERÀ A CASTEL GUELFO IL CENTRO DIREZIONALE COOP RENO Nuova sede, ora si parte! Alice Munerato marzo di un anno fa risale l'approvazione del piano industriale A triennale di Coop Reno. Un piano che prevede lo sviluppo della rete di vendita, attraverso nuove aperture, incorporazioni e acquisizioni. Un piano che sta rispettando i suoi obiettivi e che vedrà anche nelle prossime settimane importanti novità. In quel piano un elemento integrato, ancorché necessario, riguarda la realizzazione di un nuovo centro direzionale, per la cui realizzazione nel dicembre 2019 è stato indetto un concorso di idee al quale hanno partecipato nove tra i principali e più importanti studi di progettazione regionali. Citiamo i quattro finalisti che sono Alba Progetti, O2A, Mate e Politecnica. 42 Consumatori luglio-agosto 2020

43 Politecnica e Fabrica firmano insieme il progetto di un "quartier generale" armonizzato nel contesto una piana dell'appennino bolognese e con i più alti standard di progettazione secondo i criteri della sostenibilità. Ecco come sarà il nuovo Centro direzionale Coop Reno, che nascerà vicino al casello dell'autostrada: a forma di pianta i cui rami (gli edifici) si integrano con il paesaggio. La fine dei lavori è prevista entro il prossimo anno È stata alla fine Politecnica, in collaborazione con Fabrica Lab, ad aggiudicarsi la progettazione del nuovo Centro direzionale di Coop Reno che, lo ricordiamo, sorgerà a Castel Guelfo di Bologna all interno della zona dell outlet, vicino al casello autostradale. Rispetto per l'ambiente L intervento, guidato dai principi di conservazione delle aree verdi e del rispetto dell ambiente, riguarderà un lotto di circa mq all interno del quale il Centro verrà costruito rispettando le caratteristiche della locale pianura agricola. Saranno mantenuti invariati tutti i suoi tratti distintivi, per un utilizzo sostenibile e consapevole del territorio. Alla base della progettazione, infatti, vi è la necessità di mettere in atto le misure di mitigazione degli impatti ambientali: si tratta di misure che intervengono e trovano rilievo nella scelta di conservare il più possibile le aree verdi creando le condizioni per il loro sviluppo, in altre parole, fare un utilizzo sostenibile e consapevole del territorio. Coop Reno ha deliberato sin dall inizio di ideare, progettare e realizzare un edificio in perfetta armonia con il paesaggio e in linea con le funzioni che ospiterà, con le persone che lo vivranno, rendendolo un fulcro per la comunità insieme a tutto il resto del territorio. L'identità del nuovo Centro direzionale Coop Reno è chiara a partire dall idea progettuale, ovvero una pianta che affonda le sue radici nelle strade del quartiere, con un percorso principale libero e aperto dal quale si dipartono i vari edifici funzionali. Quattro edifici funzionali Il nuovo Centro si sviluppa in quattro edifici principali, connessi tra loro da una pensilina all interno di un grande parco dedicato ad attività Gli edifici funzionali saranno quattro all'interno di un grande parco dedicato ad attività ricreative e giochi ricreative e sportive e dotato di aree gioco per bambini. In questo modo si genera un sistema che integra architettura e spazi verdi attrezzati. Il primo edificio, quello degli uffici del quartier generale della Cooperativa, si articola su una superficie di circa mq. L immobile si svilupperà su tre livelli in cui ospitare luoghi di lavoro di elevata qualità come spazi-ufficio, sale riunioni, aree relax e di servizio. Oggi il personale di sede è composto da 64 dipendenti. Il piano di sviluppo prevede di raggiungere sino a 90 unità. Un passaggio coperto da una duna artificiale, perfettamente integrato nel parco esterno, connetterà il primo edificio al secondo, che consiste nell auditorium che ospiterà le riunioni con il personale dei punti vendita e dei Comitati soci, che già oggi spesso sfiorano le 80 persone. Questo secondo spazio sarà talmente flessibile che potrà ospitare quasi 300 persone, diventando così uno dei pochi spazi di tale portata non solo nella città metropolitana, ma anche in tutto il contesto regionale. Questa flessibilità nella capienza, unita alla comodità della vicinanza al casello autostradale, farà sì che l edificio produrrà anche un proprio reddito autonomo, derivato dall'affitto per eventi e convegni. C'è poi il terzo edificio, sviluppato su due livelli, che ospiterà al piano terra da un lato uno spazio moderno destinato alle famiglie e alle attività ludiche per bambini gestite da una importante cooperativa sociale del territorio e dall altro un nuovo modello di supermercato che per funzioni e tecnologie sarà all avanguardia nel panorama della distribuzione moderna. Completerà questo terzo edificio, al piano superiore, un area dedicata a giovani imprenditori e alle start-up, un luogo di ricerca e d'innovazione dedicato al mondo del consumo, che vedrà la collaborazione dei principali enti universitari continua a pagina 44 Consumatori luglio-agosto

44 continua da pagina 43 e associazioni di categoria e potrà essere un elemento di riferimento per i principali premi e concorsi riservati alle nuove imprese. Il quarto edificio, infine, che va a completare la pianta del progetto, prevede la realizzazione dei magazzini con un impianto fotovoltaico molto esteso sul tetto che produrrà e servirà tutto il complesso. Inoltre un piccolo spazio sarà a disposizione per le convenzioni con gli operatori del turismo responsabile territoriale. il cardine della sostenibilità La sostenibilità è uno dei cardini del nuovo progetto: gli impianti sono pensati, infatti, per il massimo risparmio di energia elettrica e termica, oltre che per la salvaguardia delle altre fonti di approvvigionamento naturale di aria e acqua. Per fare qualche esempio, verrà installato un impianto di ventilazione meccanica controllata per la riduzione dei consumi energetici attraverso l utilizzo di un recuperatore di calore, che permette il rinnovo costante dell aria interna. Inoltre, sarà previsto un impianto idrico sanitario dotato di capacità di recupero e riciclo delle acque piovane. L impianto solare termico potrà essere completato da un impianto fotovoltaico per la produzione di energia rinnovabile, in modo da rendere l intero compendio autonomo dal punto di vista energetico. Grazie alle tecnologie che si utilizzeranno, ogni anno si potranno risparmiare oltre euro di costi energetici rispetto all attuale sede, nonostante questa sia circa la metà di quella che sarà realizzata a Castel Guelfo. In tutte le pagine, rendering di alcuni spazi e aree comuni del nuovo centro direzionale di Coop Reno realizzati da Politecnica 44 Consumatori luglio-agosto 2020

45 vita di cooperativa coop reno PARLANO ANDREA MASCHERINI, FRANCESCA FEDERZONI CEO DI POLITECNICA E GLI ARCHITETTI «Un progetto legato alla green economy» oop Reno ha un piano industriale per i prossimi anni molto importante, con l'obiettivo di «C aumentare il fatturato, il numero dei supermercati e dei distributori di carburante. La localizzazione della nostra attuale rete di vendita rispetto a quando nacque la cooperativa spiega Andrea Mascherini, presidente del Consiglio di amministrazione di Coop Reno ha spostato di fatto il baricentro più verso l'asse della via Emilia. Abbiamo perciò deciso di spostare di conseguenza anche il nostro centro direzionale dall attuale sede di San Giorgio di Piano all'outlet di Castel Guelfo, in una location prossima ai principali nodi di comunicazione come il casello autostradale. Nel nostro piano di sviluppo l'appenino modenese e quello romagnolo saranno centrali, per cui contiamo di avvicinarci a quella zona». «Il progetto che abbiamo scelto tra i tanti prosegue Mascherini è all'avanguardia sia per l'idea che propone, sia per i materiali e le tecniche di realizzazione che sono molto legati alla green economy. I lavori purtroppo non sono ancora potuti partire per colpa dell epidemia da Covid-19 di questi mesi, ma inizieranno già nelle prossime settimane e si concluderanno nel Come gruppo, nei prossimi tre anni abbiamo un obiettivo che complessivamente ci porterà vicino ai 250 milioni di fatturato e questo progetto è la dimostrazione concreta e importante del nostro impegno ad accompagnare questo ciclo di sviluppo e crescita». Politecnica è la società che si è aggiundicata il progetto il cui ceo è Francesca Federzoni. «Siamo orgogliosi dichiara - di collaborare a questo importantissimo progetto insieme a un player di eccellenza come Coop Reno, uniti per delineare una best practice nel campo della progettazione sostenibile in Italia. Con Coop Reno, che da anni porta avanti iniziative con caratteristiche di innovatività e di sostenibilità, abbiamo sviluppato un progetto in grado di valorizzare gli aspetti paesaggistici e ambientali dell area, avendone al contempo la massima cura. L impronta ecologica è stata utilizzata come parametro attivo, predittivo e decisivo per tutte le scelte progettuali e per la realizzazione di un edificio con i più alti parametri di sostenibilità». «L idea progettuale è nata subito raccontano Stefano Maffei e Danilo Sergiampietri, architetti di Politecnica e Fabrica Lab sin dal primo sopralluogo in un vasto terreno pianeggiante, in un angolo silenzioso di natura e campagna. Non potevamo pensare a un edificio urbano, non eravamo in una città, dovevamo intervenire con la leggerezza tipica di chi attraversa la campagna facendo attenzione a dove si mettono i piedi. L asse principale del progetto è dunque un percorso curvilineo, organico, esclusivamente pedonale. Gli edifici, come rami, crescono e si sviluppano lungo questo percorso. Abbiamo immaginato un processo di gemmazione, uno sviluppo naturale, non obbligatorio ma dettato dalle necessità e dalle condizioni. I singoli edifici in pianta hanno forme organiche che ricordano le foglie così come i frutti, con i loro noccioli centrali, mentre i rivestimenti esterni, con lamelle frangisole di dimensioni, colore e geometrie variabili, si ispirano agli anelli di accrescimento dei tronchi degli alberi». «Ovviamente quando abbiamo deciso di premiare questo progetto non potevamo immaginare l avvento di una pandemia mondiale - conclude Andrea Mascherini -. Oggi più che mai la simbologia di una pianta che è radicata sul territorio dove vive e si sviluppa, è la scelta migliore che potevamo fare per dare un futuro di crescita alla nostra cooperativa». Consumatori luglio-agosto

46 vita di cooperativa coop reno I vincitori, ecco chi sono e cosa fanno Politecnica e Fabrica Lab, che si sono aggiudicati il concorso di idee, hanno lavori in tutto il mondo Politecnica È una delle maggiori società italiane di progettazione integrata di architettura, ingegneria e urbanistica. Indipendente, fa capo a 43 soci, ingegneri e architetti, che hanno firmato lavori in oltre 50 Paesi al mondo con un fatturato annuo di circa 15 milioni di euro. Quattro sono le sedi in Italia, a Modena, Milano, Firenze e Catania e 9 i Paesi in cui è presente all estero: Belize, Croazia, Danimarca, Guyana, Kenya, Malta, Romania, Sierra Leone e Turchia. Politecnica sviluppa progetti in ogni campo, pubblico e privato, nella scuola e nella sanità, nell industria, nei servizi, nelle infrastrutture e con la divisione internazionale ha realizzato opere civili e infrastrutturali in numerosi Paesi in via di sviluppo nell ambito dei progetti finanziati da Donors Internazionali (International Financial Institutions). L integrazione tra competenze diverse dall impiantistica all urbanistica, dal progetto strutturale a quello architettonico è il risultato del lavoro in team e della complementarietà di professionalità, data da circa 200 persone tra progettisti, pianificatori, ingegneri, consulenti e tecnici specializzati. La capacità gestionale nello sviluppo del progetto, nel seguirne complessità e realizzazione secondo le esigenze del committente, garantisce un efficienza complessiva di tempi e risorse. Un area di specializzazione riguarda la progettazione partecipata e condivisa nella realizzazione di opere di interesse collettivo (scuole, ospedali, infrastrutture) che coinvolge le istituzioni, le amministrazioni locali, le comunità sin dalle fasi preliminari di un intervento. L obiettivo è di riunire gli intenti e creare benefici condivisi per tutto il territorio e per chi utilizzerà i servizi. Politecnica mette al centro dei propri interventi il benessere della comunità e delle persone, per dare il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) contenuti nell Agenda 2030 dell'onu, ratificata da 193 Paesi del mondo. Politecnica si impegna a realizzare infrastrutture che colleghino in modo più facile popoli e comunità, consentendo scambi e relazioni, edifici pubblici inclusivi e sicuri che facilitino lo scambio sociale, strutture sanitarie tecnologicamente innovative per i pazienti, edifici rivolti all educazione e alla didattica che favoriscano socialità e interscambio. Fabrica Lab Fabrica Società Cooperativa è una realtà fondata da 10 soci nel gennaio del 2019 che si fonda su una pluralità di attività professionali che appartengono ai vari campi tecnologici dell architettura e dell ingegneria, con l intento di sviluppare una struttura multidisciplinare e interdisciplinare. La struttura operativa, composta da oltre venti unità, svolge attività legate alla progettazione strutturale, impiantistica e, più in generale, dell architettura, comprendendo attività sia progettuali che realizzative. Le esperienze professionali pregresse, singole e di gruppo, sono confluite in un unico coeso gruppo di lavoro che integra efficacemente le diverse professionalità all interno della gestione delle diverse attività progettuali. La scelta della creazione di una società cooperativa nasce dall esigenza di svolgere l attività professionale in modo sempre più integrato, per offrire servizi qualificati sempre più specializzati gestiti anche con risorse e strumenti tecnologici innovativi, che determinino una effettiva integrazione tra processi produttivi, privilegiando tuttavia l apporto professionale e mutualistico dei soci e dei collaboratori. Fabrica applica le proprie attività professionali in contesti pubblici e privati, elaborando soluzioni che spaziano dall urbanistica all interior design, dalla progettazione strutturale a quella energetica e impiantistica, con lo scopo di offrire ai committenti le migliori soluzioni tecniche e sostenibili in senso più ampio. L'idea di progetto di Fabrica coniuga le istanze di sostenibilità e funzionalità, di vivibilità e di alti contenuti tecnologici che portano a concepire ed ideare gli spazi, gli edifici e le infrastrutture in modo coordinato e condiviso. Fabrica crede fortemente nei valori legati al mondo della cooperazione riservando una grande attenzione ai rapporti umani, alle necessità di ciascuno ed alla crescita non solo professionale del collettivo che sono stati declinati in attività rivolte alla rete ed all innovazione. Fabrica lab è uno spazio divenuto luogo di ricerca in collaborazione con alcune Università, di sperimentazione con workshop su tematiche legate al bim, di formazione e di incontro in cui professionisti sia interni che esterni si confrontano. Rete, innovazione, ricerca e cultura diventano in Fabrica il motore di un modello di lavoro e crescita personale e del gruppo. 46 Consumatori luglio-agosto 2020

47 Gli altri finalisti e i loro progetti Mate sc È un team composto da 80 persone tra architetti, paesaggisti, ingegneri strutturisti, ingegneri idraulici, ingegneri dei trasporti, ingegneri ambientali, urbanisti, impiantisti elettrici, impiantisti meccanici, esperti in acustica, esperti in energetica, esperti bim, esperti gis, esperti abilitati procedure leed e bream con 40 anni di attività nel campo dell edilizia grazie al know how di Tecnicoop e, nel campo dell urbanistica, grazie all esperienza di Veneto progetti. Esperienze che hanno permesso loro di acquisire una forte identità professionale. Tre le sedi a Bologna, Milano e Treviso per gestire l attività professionale sull intero territorio nazionale. Il nuovo Centro direzionale Coop Reno (foto sopra) si estenderà su un lotto di 19mila mq, lungo un percorso curvilineo solo pedonale che collegherà quattro edifici O2A È uno studio di architettura nato dalle esperienze internazionali di Luigi Orioli e Debora Venturi. Lo studio, composto da giovani designer provenienti da formazioni diverse, è specializzato nella creazione di progetti di alta qualità che tengono conto delle sfide che il costruire oggi pone: dall attenzione all impatto ambientale ai metodi costruttivi, dalle nuove esigenze abitative ai materiali utilizzati. Il lavoro in O2A si basa su team di progettazione dedicati a ogni progetto che sviluppano il concept architettonico attraverso revisioni periodiche. Il progetto emerge dal lavoro quotidiano alla ricerca di soluzioni innovative che rispondano alle esigenze del cliente con l attenzione a tutti i fattori coinvolti: sociali, ambientali, economici e normativi. Alba Progetti È una cooperativa di professionisti che oggi opera con quasi 20 tecnici tra interni ed esterni. Le professionalità presenti all interno annoverano specifiche conoscenze ed esperienze nel campo della progettazione integrata di interventi complessi sia pubblici che privati, con un organizzazione interdisciplinare che valorizza le competenze specifiche delle diverse specializzazioni, ma al contempo consente loro di integrarsi e interagire in relazione ad esigenze progettuali complesse e interattive. L'obiettivo è di realizzare progetti funzionali all'organizzazione aziendale, valorizzando le tecnologie che sempre più supportano la flessibilità nel lavoro, facendo in modo che gli uffici siano anche luogo di incontro in cui le persone si scambiano informazioni e dove la comunità si relaziona e si riconosce. Consumatori luglio-agosto

48 vita di cooperativa coop reno INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA COOPERATIVA SICILIANA RITA ATRIA «L impegno che ci unisce» È Vito Mazzara a ripercorrere le tappe che hanno accompagno lo sviluppo della sua cooperativa che gestisce, a Trapani, i beni confiscati alle mafie. E sull emergenza sanitaria dice: «L uomo deve riorganizzarsi attraverso sistemi sociali, economici e produttivi che siano veramente sostenibili» LUCA STANZANI RESPONSABILE DIREZIONE SOCI DI COOP RENO ooperare tra cooperative è uno dei principi che ha fatto nascere e C svilupparsi questa particolare forma di impresa. Può sembrare semplice e naturale che ciò avvenga, eppure spesso non è così, un po per le regole del mercato che impongono un tipo di concorrenza martellante, un po per la miopia di alcuni gruppi dirigenti colpevolmente poco coraggiosi o innovativi. È con grande piacere, al contrario, che Coop Reno ha conosciuto la cooperativa Rita Atria e il suo presidente Vito Mazzara. Lo ha fatto grazie alla Lega delle cooperative e al consorzio Cooperare con Libera Terra. L impegno delle cooperative che lavorano sui terreni confiscati alle mafie rappresenta un esempio di come sia possibile portare la legalità attraverso il lavoro e lo sviluppo, uno degli esempi più edificanti che il movimento cooperativo ha saputo esprimere negli ultimi anni. Nel 2019 Coop Reno è diventata socia sovventrice della cooperativa Rita Atria, ed è così iniziato un rapporto di collaborazione e di scambio di carattere professionale e umano. Ed è in virtù di questo rapporto che abbiamo intervistato Vito Mazzara. Per Coop Reno prendere contatto con questa cooperativa sociale siciliana ha significato poter rinnovare i propri valori mutualistici partendo da un contesto più piccolo e da un territorio molto peculiare. Lo scorso ottobre si è realizzato il primo campo di lavoro e impegno dei soci e lavoratori di Coop Reno, che hanno partecipato alla raccolta delle olive. Presidente, come, quando e perché nasce la cooperativa Rita Atria? La cooperativa Rita Atria Libera Terra nasce il 24 settembre I soci sono stati selezionati tramite bando pubblico promosso dall associazione Libera, dalla Prefettura di Trapani e da altri enti del 48 Consumatori luglio-agosto 2020

49 territorio. Attraverso la conduzione di fondi agricoli confiscati alla criminalità organizzata, la cooperativa persegue l obiettivo di favorire il miglioramento delle condizioni economiche, sociali e professionali dei propri soci, e in particolare promuove l avviamento al lavoro, l inserimento e la crescita professionale di persone svantaggiate di cui all articolo 4 della Legge n.381 del 1991,creando così opportunità occupazionali e ispirandosi ai principi della mutualità, della solidarietà e della legalità. Legalità che intendiamo come sinonimo di normalità, perché nulla è più normale che rispettare le regole in un paese civile. L obiettivo è di dare dignità ai territori caratterizzati da una forte presenza mafiosa, attraverso la creazione di attività di impresa sociale sui beni confiscati, in grado di dare lavoro, creare un indotto positivo e proporre un sistema economico virtuoso basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato. Cosa produce la cooperativa e per chi? La cooperativa ad oggi gestisce terreni ricadenti in provincia di Trapani, coltivati secondo i metodi dell agricoltura biologica al fine di produrre in modo sano, genuino, rispettando l ecosistema, la biodiversità e salvaguardando la fertilità chimica-fisica-biologica del suolo. I terreni sono nei comuni di Castelvetrano e Partanna, nella Valle del Belice, un area particolarmente vocata all olivicoltura, mentre l areale di produzione tra Paceco e Salemi è vocato alla cerealicoltura. Vengono coltivati a rotazione grano, ceci, lenticchie, foraggere e ortive come il melone giallo di Paceco. Il consorzio Libera Terra Mediterraneo, cooperativa sociale di secondo livello, nasce nel 2008 con lo scopo di mettere a fattor comune le attività produttive delle cooperative Libera Terra e affrontare il mercato in maniera unitaria, efficace ed efficiente. A tal fine, il consorzio segue la trasformazione delle materie prime agricole, coltivate dalle cooperative in Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, curando tutte le fasi dello sviluppo dei prodotti, dall ideazione alla commercializzazione, dal campo allo scaffale. Quante persone lavorano in cooperativa? Ad oggi 8 persone di cui 4 sono soci lavoratori. La Rita Atria Libera Terra inoltre essendo una cooperativa sociale di tipo B, promuove l inserimento di persone svantaggiate. Le nostre attività sono strettamente legate al ciclo colturale dei terreni in gestione, di conseguenza il numero dei lavoratori aumenta stagionalmente in funzione dei periodi di raccolta. Ci puoi descrivere una giornata tipo? Vengono pianificate nel dettaglio le operazioni agronomiche da fare in campo a seconda della colture e alla loro stagionalità (lavorazione dei terreni atti a seminativo, potatura ulivi, ecc.). Ogni socio o dipendente, in base alla propria professionalità e al proprio ruolo, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi colturali definiti all inizio dell annata agraria. E come vi siete organizzati durante l emergenza sanitaria? Abbiamo continuato il nostro lavoro sui beni in gestione prendendo le opportune precauzioni per evitare rischi di contagio. Pensiamo che questo tempo di emergenza debba essere anche un tempo di riflessione. L uomo è parte del creato, non è il demiurgo. La sua esistenza deve essere in armonia con la natura, organizzata attraverso sistemi sociali, economici e produttivi veramente sostenibili. Quali saranno i vostri prossimi passi? Portare a termine il piano di investimenti sui beni che la cooperativa gestisce e al contempo ampliare il nostro parco macchine e attrezzature, per migliorare l operatività delle lavorazioni agricole. Ogni investimento verrà effettuato tenendo conto della sostenibilità del suo impatto ambientale. La tutela dell ambiente va ben oltre la pratica dell agricoltura biologica, intesa come mero rispetto di un regolamento: si è impegnati in modo costante a capire come poter abbattere l impatto del lavoro sull ecosistema in cui siamo immersi. Come hai conosciuto Coop Reno? Sappiamo che sei un nuovo consigliere: che aspettative hai rispetto a questa nuova esperienza? L ho conosciuta grazie a Cooperare con Libera Terra Agenzia per lo sviluppo cooperativo e la legalità, di cui Coop Reno è socia. L agenzia ha il compito di coordinare in modo più sistematico la strategia complessiva del progetto Libera Terra, nonché di fornire consulenza e assistenza tecnica, legale e commerciale per sviluppare e consolidare la qualità imprenditoriale delle cooperative Libera Terra. Sono onorato di intraprendere questa nuova esperienza, spero di poter dare un contributo a Coop Reno. Vivrò questo impegno con grande spirito di servizio e con la volontà di contribuire positivamente alla crescita di un importante realtà della cooperazione di consumo italiana, che fin dall inizio ha scommesso su Libera Terra. Il primo campo di lavoro e impegno dei soci e lavoratori di Coop Reno, che hanno partecipato alla raccolta delle olive Consumatori luglio-agosto

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51 vita di cooperativa coop reno GLI EVENTI (QUEST'ANNO ANNULLATI) SI SVOLGONO A PIEVE DI CENTO (BO) Fiera di Pieve e festa dei giovani Alessandra Giovannini gni anno, la prima domenica di settembre O segna la ripresa dell anno pastorale della parrocchia di Pieve di Cento. La festa della Beata Vergine del Buon Consiglio iniziò nel febbraio del 1756, ma dal 1805 la celebrazione è collegata alla sagra paesana di settembre. Per questa ragione nel 1967 si stabilì che vi fossero due comitati: uno per la parte religiosa e uno per quella civile. Da allora, la celebrazione si propone di essere di stimolo ai giovani, per una ripresa spirituale che li avvicini alle bellezze della fede e alle esigenze civiche e sociali. Pieve ha origini medievali e ne conserva con orgoglio le principali caratteristiche: la piazza, per accogliere il popolo nelle sue espressioni più autentiche, la chiesa, per le manifestazioni religiose, e il municipio, per le questioni sociali e civili. Anche lo stemma del Comune rappresenta un felice connubio tra sacro e profano e gli organizzatori si augurano che «ancora a lungo continui questo stile di comune intesa, senza ledere la libertà e le iniziative di nessuno». Nell antichità la fiera di Pieve si svolgeva a luglio, in concomitanza con la festa della Madonna del Carmine. Decadute le ordinanze napoleoniche che vietavano le manifestazioni pubbliche, la fiera fu ripresa la terza domenica di settembre del 1805 assieme alla Festa dei giovani. Più volte confermata con atti papali e civili fu fissata, poi, alla prima domenica di settembre di ogni anno. Sospesa nel 1939, anno dell autarchia, fu ripresa nel 1967 su iniziativa di Sergio Baraldi. Dal 1972 l organizzazione della manifestazione è demandata all associazione turistica Pro loco, con la collaborazione dell amministrazione comunale. La fiera è una grande esposizione di prodotti agricoli, industriali e artigianali del Centopievese, occasione di promozione commerciale e di festa al tempo stesso, con eventi e spettacoli all aperto e piazza Andrea Costa trasformata in arena. La fiera e la festa dei giovani portano a Pieve ogni anno circa visitatori. Dal Touring Bandiera arancione È la prima località certificata nella provincia di Bologna con la Bandiera arancione, il prestigioso riconoscimento del Touring Club Italiano per i piccoli borghi italiani eccellenti. Pieve di Cento si trova sulla riva destra del fiume Reno e conserva intatto il suo impianto medievale. Quasi 2 km di portici incorniciano il centro storico ricco di arte e storia, al cui interno spicca la collegiata di Santa Maria Maggiore, dove è possibile ammirare importanti opere d arte come l Annunciazione del Guercino, l Assunzione di Guido Reni e un crocifisso ligneo del XIV secolo. Da non perdere anche la poderosa Rocca, che ospita il museo delle Storie di Pieve, il Magi 900, museo di arte contemporanea con una ricca collezione di grandi maestri del novecento (Burri, Carrà, De Chirico, Guttuso, Modigliani), la Pinacoteca civica e la Casa degli anziani, uno degli edifici più antichi (1272) con colonne in legno. Si accede al centro storico attraverso quattro porte trecentesche. Pieve è anche città della musica grazie alla tradizione liutaria che rivive nella scuola di liuteria e nel museo della Musica allestito nei foyer del teatro. Numerosi i locali storici dove poter gustare, tra gli altri, lasagne, tortellini e i tipici maccheroni al pettine. La ricetta Torta di riso Durante la fiera è preparata in molte famiglie la torta degli addobbi, detta più semplicemente torta di riso. È un tipico dolce che appartiene alla tradizione culinaria bolognese. Veniva tradizionalmente preparato durante la Festa degli addobbi, istituita nel 1470 per il decennale di una parrocchia in cui era uso esporre alle finestre, in segno di festa, dei drappi colorati. Ingredienti per 8/10 persone: 4 uova, 200 g riso arborio, 1 litro di latte, 200 g zucchero, 100 g mandorle, 1 bacca di vaniglia, 1/2 limone (solo la scorza), 1 pizzico cannella in polvere, 10 grammi di burro, 1 cucchiaio pangrattato (al posto del burro), 1 bicchierino liquore, 70 g di canditi misti. Procedimento: mettere a bollire il latte insieme alla vaniglia e alla scorza di limone. Unire lentamente il riso facendolo cuocere per 15 minuti a fuoco basso, in modo che assorba tutto il latte. Togliere la scorza di limone e il baccello di vaniglia, mettere tutto in una ciotola e farlo raffreddare. Nel frattempo sgusciare le uova unendole allo zucchero in una ciotola a parte. Con una frusta montare tutto per ottenere una sorta di spuma, a cui va aggiunto il riso ormai freddo, le mandorle tritate e i canditi. Mescolare e aggiungere un pizzico di cannella. In una teglia, spalmate ovunque il burro o il pangrattato se preferite, e versate il composto. Se non volete utilizzare nessuno dei due, basta mettere della carta da forno. La torta va cotta in un forno già caldo, a 160 per 50 minuti: forno non ventilato, ma statico. Consumatori luglio-agosto

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53 FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. SERVIZIO DI PIATTI 18 pezzi TRENDY TABLE in ceramica smaltata, lavabile in lavastoviglie e utilizzabile nel microonde -40% 49,90 29,90 La qualità scelta per te Offerte riservate ai soci Coop Reno Ogni servizio è composto da 18 pezzi in 6 colori diversi: divertiti a comporre la tavola in modo diverso tutti i giorni! dall 1 al 31 luglio ITALIAN LIFESTYLE RENO dal 23 luglio al 5 agosto dal 20 agosto al 2 settembre BIRRA CORONITA 12x210 ml -40% 11,80 6,99 2,77 al litro VINO BIOLOGICO PLACIDO RIZZOTTO IGT TERRE SICILIANE CENTOPASSI LIBERA TERRA rosso, 750 ml -43% 6,50 3,70 4,93 al litro Offerte presenti nei negozi Coop Reno

54 Solo SU FRIGORIFERO BOSCH KGN36VL35 Combinato No Frost Capacità netta frigo: 237 litri Capacità netta freezer: 87 litri Classe efficienza energetica: A++ Capacità di congelamento: 14 kg in 24 h Autonomia di conservazione senza energia elettrica: 16 h Dimensioni: cm 186 x 60 x 66 Garanzia 2 anni -32% 649,00 439,00 La La qualità scelta per te te Offerte riservate ai soci Coop Alleanza 3.0 Offerte riservate ai soci Coop Reno (PUoI ordinare ANCHE DA NEGoZIo) FRIGORIFERO INDESIT I55TM 4110 S Doppia porta Capacita netta frigo: 171 litri Capacita netta freezer: 42 litri scongelamento comparto frigorifero: Automatico scongelamento comparto freezer: Manuale Classe efficienza energetica: A+ Dimensioni: cm 144x54x57 Garanzia 2 anni -25% 339,00 254,00 CONGELATORE ORIZZONTALE AKAI ICE103 Capacità netta 95 lt Classe efficienza energetica A+ Dimensioni: cm 84,5x57,4x52,4 Garanzia 2 anni -25% 159,00 119,00 dall 1 al 31 agosto RENO FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. Offerte presenti nei negozi Coop Reno LAVATRICE CARICA DALL ALTO INDESIT BTW A71253 EU Giri: 1200 Classe Efficienza energetica: A+++ Capacita di carico: 7 kg Programmazione lavaggio ritardata Dimensioni: cm 90x60x40 Garanzia 2 anni -35% 399,00 259,00 LO SMARTPHONE PERFETTO PER TE SOLO SU LAVATRICE BOSCH WAJ20007IT Giri: 1000 Classe Efficienza energetica: A+++ Esclusione centrifuga Capacita di carico: 7 kg Dimensioni: cm 84,8x59,8x54,6 Garanzia 2 anni -25% 399,00 299,00 Spese di spedizione per consegna a domicilio escluse; consultare le tariffe sul sito

55 FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. CONFEZIONE 3 SLIP DONNA LIABEL CON PIZZO Modelli sgambato, midi o maxi, 95% cotone 5% elastan, taglie assortite, colori bianco e nero 9,90 CONFEZIONE 2 SLIP DONNA SLOGGI LINEA 24/7 Modelli tai, midi e maxi, 96% cotone 4% elastan, taglie assortite, colori bianco e nero 7,90 La La qualità scelta per te te Offerte riservate ai soci Coop Alleanza 3.0 Offerte riservate ai soci Coop Reno REGGISENO CON O SENZA FERRETTO LIABEL Liscio o con pizzo, modelli e taglie assortite, colori bianco e nero 7,90 MAGLIA INTIMA DONNA SPALLA STRETTA LIABEL 100 % Cotone supima, taglie 2-5, colore bianco o nero 6,90 dal 20 agosto al 2 settembre RENO CONFEZIONE 2 SLIP O BOXER UOMO SLOGGI LINEA 24/7 95% cotone 5% elastan, taglie 4-7, colori bianco, grigio e nero CONFEZIONE 3 SLIP O BOXER UOMO LIABEL, 100 % cotone, taglie 4-7, colore bianco 7,90 7,50 CONFEZIONE 3 MAGLIE INTIME UOMO LIABEL Spalla larga o mezza manica girocollo o scollo V, 100 % cotone, taglie 4-7, colore bianco S/L M/M Offerte presenti nei negozi Coop Reno 9,90 10,90

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