La pianificazione urbanistica in Toscana: La L.R. Toscana 1/05
|
|
- Mariano Bossi
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2014/2015 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I La pianificazione urbanistica in Toscana: La L.R. Toscana 1/05
2 ISTITUZIONE DELLE REGIONI LE REGIONI FURONO ISTITUITE DALL ART. 115 DELLA COSTITUZIONE (1 GENNAIO 1948) CHE INDIVIDUAVA NELLE REGIONI ENTI AUTONOMI CON PROPRI POTERI E FUNZIONI L'art. 117 della Costituzione repubblicana (nella sua versione originaria) prevedeva già fra le potestà legislative delle Regioni anche l'urbanistica I primi Consigli Regionali vengono eletti nel del 1970 le Regioni entrarono nelle storia istituzionale italiana approvando i propri Statuti.
3 Il passaggio di competenze alle Regioni I primi 11 decreti delegati emanati nel 1972 trasferivano alle Regioni le funzioni amministrative in urbanistica, viabilità ed espropriazione Vengono trasferiti alle Regioni tutti i poteri che la legge 1150/1942 attribuiva al Ministero dei Lavori Pubblici: APPROVAZIONE DEGLI STRUMENTI URBANISTICI E DEI PIANI PER L EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE CONTROLLO E VIGILANZA SULL ATTIVITÀ EDILIZIA E URBANISTICA DPR DELEGA ALLE REGIONI Capo II Art. 80 Urbanistica Le funzioni amministrative relative alla materia urbanistica concernono la disciplina dell'uso del territorio comprensiva di tutti gli aspetti conoscitivi, normativi e gestionali riguardanti le operazioni di salvaguardia e di trasformazione del suolo, nonché la protezione dell'ambiente.
4 Legge urbanistica regione TOSCANA (Lr. N. 1/2005) Norme sul governo del territorio I COMUNI, LE PROVINCE E LA REGIONE esercitano le funzioni amministrative del governo del territorio sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. partecipano insieme agli altri soggetti pubblici e privati, nonché ai cittadini, singoli o associati, al governo del territorio esercitano in modo organico e coordinato le funzioni di programmazione, pianificazione e controllo per garantire lo sviluppo sostenibile
5 IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ LEGGE 15 MARZO 1997, N. 59 INTRODUCE PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ dove un determinato livello di governo non può efficacemente raggiungere gli obiettivi proposti, e questi sono raggiungibili in modo più soddisfacente dal livello di governo sovraordinato è a quest ultimo che spetta la responsabilità e la competenza dell azione SCELTA DEL LIVELLO GIUSTO di GOVERNO DEL TERRITORIO in relazione alla scala dell azione (o dell oggetto cui essa si riferisce) o ai suoi effetti attribuzione della generalità dei compiti e delle funzioni amministrative ai comuni, alle province e alle comunità montane, secondo le rispettive dimensioni territoriali, associative e organizzative
6 Testo unico sull ambiente DLgs. n.152/2006 PRINCIPI DI SUSSIDIARIETÀ Lo Stato interviene in questioni involgenti interessi ambientali soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi dell azione prevista, in considerazione delle dimensioni di essa e dell entità dei relativi effetti, non possano essere sufficientemente realizzati dai livelli territoriali inferiori di governo o non siano stati comunque effettivamente realizzati. Il principio di sussidiarietà opera anche nei rapporti tra regioni ed enti locali minori.
7 Gli strumenti della pianificazione territoriale in Toscana a.il PIANO REGIONALE DI INDIRIZZO TERRITORIALE PIT b.il PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE PTCP c. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE PS
8 Gli atti di governo del territorio IL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE I PIANI COMPLESSI DI INTERVENTO I PIANI ATTUATIVI DI CUI Solo se incidono sull assetto costituito dagli strumenti della pianificazione territoriale in vigore, determinando modifiche o variazioni di essi: i PIANI E I PROGRAMMI DI SETTORE; gli ACCORDI DI PROGRAMMA gli altri atti della programmazione negoziata comunque denominati
9 LE RELAZIONI TRA ISTITUZIONI L.R. 5/1995 REGIONE PROPONE ACCORDI DI PIANIFICAZIONE STABILISCE MISURE DI SALVAGUARDIA FISSA I TERMINI PER L ADEGUAMENTO DEL PTC PROVINCIA PROPONE ACCORDI DI PIANIFICAZIONE STABILISCE MISURE DI SALVAGUARDIA FISSA I TERMINI PER L ADEGUAMENTO DEL PS COMUNE PROPONE ACCORDI DI PIANIFICAZIONE
10 LE RELAZIONI TRA ISTITUZIONI L.R. 1/2005 REGIONE DEFINISCE LE REGOLE GENERALI E LE STRATEGIE PROVINCIA COMUNE DEFINISCE I LIMITI DELLA SOSTENIBILITÀ DEFINISCE LE AZIONI DI TUTELA E VALORIZZAZIONE
11 LE RELAZIONI TRA I PIANI L.R. 5/1995 PIT SOSTITUISCE IL PTC IN CASO DI MANCATO ADEGUAMENTO DETTA PRESCRIZIONI AL PTC PTC DETTA PRESCRIZIONI AL PS PS RU E PCI
12 LE RELAZIONI TRA I PIANI L.R. 1/2005 PIT PIANI DI SETTORE REGIONALI PTC PS PIANI DI SETTORE PROVINCIALI PIANI DI SETTORE COMUNALI
13 LE RISORSE ESSENZIALI DEL TERRITORIO Lg. 1/2005 In quanto beni comuni che costituiscono patrimonio della collettività, la Regione, ne promuove e ne garantisce la tutela L insieme delle risorse essenziali è costituito da ARIA, ACQUA, SUOLO E ECOSISTEMI DELLA FAUNA E DELLA FLORA CITTÀ E SISTEMI DEGLI INSEDIAMENTI PAESAGGIO E DOCUMENTI DELLA CULTURA SISTEMI INFRASTRUTTURALI E TECNOLOGICI. Nessuna delle risorse essenziali del territorio può essere ridotta in modo significativo e irreversibile Le azioni di trasformazione del territorio sono soggette a procedure preventive di VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI devono essere valutate e analizzate in base a un bilancio complessivo degli EFFETTI SU TUTTE LE RISORSE ESSENZIALI del territorio.
14 LE INVARIANTI STRUTTURALI Lg. 1/2005 Costituiscono INVARIANTI STRUTTURALI DEL TERRITORIO le risorse, i beni e le regole relative all uso, individuati dallo statuto del territorio i livelli di qualità e le relative prestazioni minime Si definisce prestazione derivante dalla risorsa essenziale il beneficio ricavabile dalla risorsa medesima, nel rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile. DEVONO ESSERE SOTTOPOSTE A TUTELA AL FINE DI GARANTIRE LO SVILUPPO SOSTENIBILE
15 LO STATTUTO DEL TERRITORIO Lg. 1/2005 DEVE ESSERE CONTENUTO IN OGNI STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Contiene le INVARIANTI STRUTTURALI, quali elementi cardine dell identità dei luoghi, garantendo così il rispetto delle regole di insediamento e di trasformazione nel territorio interessato e lo sviluppo sostenibile GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DEVONO tenere conto dello statuto del territorio nella definizione di obiettivi, indirizzi e azioni progettuali strategiche definire i criteri per la verifica di compatibilità di ogni altro atto di governo del territorio(piani attuativi, piani di settore) con vincoli e prescrizioni derivanti dallo statuto del territorio.
16 COMPITI DELLA REGIONE definisce le STRATEGIE GENERALI attraverso il proprio PIT in raccordo con il piano regionale di sviluppo stabilendo un forte rapporto fra programmazione generale dello sviluppo e pianificazione territoriale; il PIT è nello stesso tempo lo strumento territoriale del PRS e momento di proposta per le politiche di sviluppo. definisce le REGOLE INVARIANTI in riferimento ai livelli prestazionali irrinunciabili stabilisce indirizzi e criteri per la DISCIPLINA DEL PAESAGGIO.
17 COMPITI DELLE PROVINCE definiscono i LIVELLI PRESTAZIONALI MINIMI DELLE RISORSE sovra-comunali; definiscono i CONTENUTI PROGRAMMATICI DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE (obiettivi, azioni e progetti di sviluppo locale); COORDINANO le politiche di INDIRIZZO TERRITORIALE della Regione con gli strumenti della PIANIFICAZIONE COMUNALE.
18 COMPITI DEI COMUNI Disciplinano L UTILIZZAZIONE E LA TRASFORMAZIONE DELLE RISORSE riconoscono le IDENTITÀ DEI LUOGHI e tutelano le risorse essenziali del territorio anche in attuazione della disciplina paesaggistica del PTC; definiscono gli INDIRIZZI PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO comunale espressi dalla comunità locale; stabiliscono gli OBIETTIVI DELLE PROPRIE POLITICHE DI SETTORE e ne definiscono l attuazione programmata
19 ITER E PROCEDURE La nuova legge introduce il IL PROCEDIMENTO UNIFICATO Procedimento costituito da fasi le cui prestazioni siano univocamente definite dotato della flessibilità necessaria per adeguarsi alle diverse tipologie di piano, ed all effettivo rispetto dei principi di sussidiarietà (verticale e orizzontale), differenziazione e adeguatezza.
20 PROCEDIMENTO COMPLETO ITER E PROCEDURE AVVIO del PROCEDIMENTO TRASMISSIONE AI SOGGETTI INDIVIDUATI ELABORAZIONE PROGETTO CONFERENZA I CONTRIBUTI ESTERNI VERIFICA CONFORME NON CONFORME ADOZIONE MODIFICA SCELTA INTESA PUBBLICAZIONE APPROVAZIONE ACCORDO DI PIANIFICAZIONE
21 COMUNICAZIONE DELL AVVIO I soggetti istituzionali che intendono approvare strumenti di pianificazione o loro varianti comunicano a tutti i soggetti pubblici interessati, l avvio del procedimento L ATTO DI AVVIO deve contenere: a) gli obiettivi, le azioni, gli effetti attesi; b) il quadro conoscitivo di riferimento e le eventuali ricerche da svolgere; c) l indicazione degli altri enti e degli organismi pubblici interessati, sia per fornire contributi che per dare pareri previsti dalla legge; e) l indicazione dei termini entro i quali gli apporti e gli atti di assenso devono pervenire all amministrazione competente l approvazione.
22 PROCEDIMENTO COMPLETO ITER E PROCEDURE AVVIO del PROCEDIMENTO TRASMISSIONE AI SOGGETTI INDIVIDUATI ELABORAZIONE PROGETTO CONFERENZA I CONTRIBUTI ESTERNI VERIFICA CONFORME NON CONFORME ADOZIONE MODIFICA SCELTA INTESA PUBBLICAZIONE APPROVAZIONE ACCORDO DI PIANIFICAZIONE
23 LA CONFERENZA DEI SERVIZI L amministrazione che fa la proposta deve acquisire mediante indizione di una CONFERENZA TECNICA DEI SERVIZI, o, laddove risulti più agevole (es. nel caso di un numero ridotto di interlocutori) anche attraverso singole richieste: i pareri, nullaosta o assensi gli apporti tecnici e conoscitivi di tutti i soggetti che essa ritenga interessati E interesse dell amministrazione promotrice acquisire nella fase di formazione dello strumento tutti i contributi che riterrà necessari o anche soltanto utili. Gli altri enti sono tenuti per legge a fornire ogni elemento richiesto, ma possono anche dichiarare di essere interessati. E compito del responsabile del procedimento indicare gli elementi da acquisire ed i soggetti che li devono fornire.
24 PROCEDIMENTO COMPLETO ITER E PROCEDURE AVVIO del PROCEDIMENTO TRASMISSIONE AI SOGGETTI INDIVIDUATI ELABORAZIONE PROGETTO CONFERENZA I CONTRIBUTI ESTERNI VERIFICA CONFORME NON CONFORME ADOZIONE MODIFICA SCELTA INTESA PUBBLICAZIONE APPROVAZIONE ACCORDO DI PIANIFICAZIONE
25 ADOZIONE SE CONFORME A) Il responsabile del procedimento VERIFICA Il rispetto delle norme legislative e regolamentari la compatibilità della proposta con gli strumenti di pianificazione territoriale certifica la regolarità del procedimento stesso B) L amministrazione promotrice provvede all ADOZIONE del PROVVEDIMENTO PROPOSTO
26 PUBBLICAZIONE E APPROVAZIONE C) L amministrazione promotrice dà immediata notizia del provvedimento adottato agli altri soggetti istituzionali competenti al governo del territorio e trasmette ad essi i relativi atti. Ove essi lo ritengano opportuno ai fini di un contributo alla qualità degli atti o per tutelare le competenze loro affidate in base alla legge, possono, nei termini di 45 giorni per i cittadini e di 60 per i soggetti istituzionali, presentare osservazioni cui sarà obbligatorio controdedurre L amministrazione competente all approvazione, in relazione alla complessità del provvedimento, ha facoltà di raddoppiare i termini per la pubblicazione e per le osservazioni Con il PROVVEDIMENTO DI APPROVAZIONE l amministrazione promotrice può apportare a quanto adottato esclusivamente le modifiche attinenti alle questioni di propria esclusiva competenza.
27 ADOZIONE SE NON CONFORME Se emergono profili di incoerenza o di incompatibilità: lo strumento NON È CONFORME rispetto agli altri strumenti di pianificazione territoriale delle altre amministrazioni, ovvero ad ulteriori atti di governo del territorio, il responsabile del procedimento dà tempestiva comunicazione all organo dell amministrazione competente all approvazione SI DEVE PERVENIRE AD UN ACCORDO DI PIANIFICAZIONE.
28 PROCEDIMENTO COMPLETO ITER E PROCEDURE AVVIO del PROCEDIMENTO TRASMISSIONE AI SOGGETTI INDIVIDUATI ELABORAZIONE PROGETTO CONFERENZA I CONTRIBUTI ESTERNI VERIFICA CONFORME NON CONFORME ADOZIONE MODIFICA SCELTA INTESA PUBBLICAZIONE APPROVAZIONE ACCORDO DI PIANIFICAZIONE
29 PROCEDIMENTO COMPLETO ITER E PROCEDURE AVVIO del PROCEDIMENTO TRASMISSIONE AI SOGGETTI INDIVIDUATI ELABORAZIONE PROGETTO CONFERENZA I CONTRIBUTI ESTERNI VERIFICA CONFORME NON CONFORME ADOZIONE MODIFICA SCELTA INTESA PUBBLICAZIONE APPROVAZIONE ACCORDO DI PIANIFICAZIONE
30 ADOZIONE SE NON CONFORME NON CONFORME INTESA ADOZIONE ACCORDO DI PIANIFICAZIONE PUBBLICAZIONE APPROVAZIONE RATIFICA
31 ITER E PROCEDURE Tribunale Amministrativo Regionale Poiché nessun soggetto ha la potestà di intervenire autoritativamente, se con le osservazione non si riesce a trovare un accordo, si deve ricorrere ad un soggetto terzo (che oggi è rappresentato dal TAR) che sia rappresentativo di tutti i livelli istituzionali. Ricorso Il soggetto che riterrà violate dall amministrazione procedente le proprie competenze, le prescrizioni del proprio strumento di pianificazione o la stessa legge può fare ricorso alla COMMISSIONE PARITETICA REGIONE, PROVINCE, COMUNI Il ricorso produrrà L AUTOMATICA SOSPENSIONE DELL ATTO fino alle determinazioni della commissione Sono inoltre previste MISURE DI SALVAGUARDIA e poteri sostitutivi a tutela delle competenze di ciascun soggetto istituzionale
LE INNOVAZIONI DELLA LEGGE TOSCANA PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO
REGIONE TOSCANA Direzione generale delle politiche territoriali e ambientali Settore Indirizzi della Pianificazione arch. Marco Gamberini LE INNOVAZIONI DELLA LEGGE TOSCANA PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO
DettagliLa pianificazione urbanistica in Toscana: Il Piano di indirizzo territoriale PIT
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2014/2015 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I La pianificazione urbanistica in Toscana: Il Piano di indirizzo
DettagliLa pianificazione urbanistica in Toscana: il Piano territoriale di coordinamento PTC
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2014/2015 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I La pianificazione urbanistica in Toscana: il Piano territoriale
DettagliIl Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Pistoia. alla luce della normativa vigente
Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione Territoriale Prof. Giuseppe De Luca, Dott. Valeria Lingua, Dott. Manrico Benelli Il Piano territoriale di coordinamento della
DettagliLa pianificazione urbanistica in Toscana:
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2011/2012 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I La pianificazione urbanistica in Toscana: Il Piano di indirizzo
Dettagli- in data 31/12/2013 e 10/06/2014 ha perso efficacia quinquennale la disciplina delle trasformazioni contenuta nel Regolamento Urbanistico vigente;
PROPOSTA DELIBERA OGGETTO: MONITORAGGIO DEL PRIMO REGOLAMENTO URBANISTICO E AVVIO DEL PROCEDIMENTO DEL PIANO OPERATIVO AI SENSI DELL'ART. 17 DELLA LEGGE REGIONALE 10 NOVEMBRE 2014, N. 65 CON DEFINIZIONE
DettagliRegolamento Garante della Comunicazione Legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1
Regolamento Garante della Comunicazione Legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1 Articolo 1. Finalità 1 Articolo 2. Funzione del Garante della Comunicazione.. 1 Articolo 3. Istituzione e Nomina 1 Articolo 4.
DettagliLa legislazione regionale in Toscana Dalla legge 5/95 alla legge 65/2014
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2017-2018 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I La legislazione regionale in Toscana Dalla legge 5/95 alla legge
DettagliLR 11/04, "Norme per il governo del territorio" Sostituisce il regime urbanistico della LR 61/85 e della LR 24/85
LA NUOVA LEGGE URBANISTICA LR 11/04, "Norme per il governo del territorio" Sostituisce il regime urbanistico della LR 61/85 e della LR 24/85 PRG PRC Piano Regolatore Generale Piano Regolatore Comunale
DettagliLivelli di governo del territorio
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2008/2009 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE Livelli di governo del territorio A cura di Luisa Santini CITTÀ E TERRITORIO L URBANESIMO, COMINCIATO DOPO LA
DettagliVisto quanto disposto dal D. Lgs n.152/06 e dalla LR n.10/2010 in materia di VAS;
Al Consiglio Comunale Oggetto: Variante al Regolamento Urbanistico per modifica normativa e cambio di destinazione di due immobili in area a vincolo paesaggistico - Adozione ai sensi dell'art.19 LR n.65/2014
DettagliCITTÀ di SAVONA REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E DI FUNZIONAMENTO DELLO SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA
CITTÀ di SAVONA REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E DI FUNZIONAMENTO DELLO SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA ADOTTATO DALLA GIUNTA COMUNALE CON DELIBERAZIONE N. 255 DEL 26 AGOSTO 2003 I N D I C E Art. 1 Oggetto
DettagliCOMUNE di RIPARBELLA Provincia di Pisa REGOLAMENTO DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE
COMUNE di RIPARBELLA Provincia di Pisa REGOLAMENTO DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE INDICE ART. 1 ART.2 ART.3 ART.4 ART.5 ART.6 ART.7 ART.8 ART.9 FINALITÀ DEFINIZIONI FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE
DettagliIL REGOLAMENTO URBANISTICO alcuni cenni per la definizione dei principali contenuti e della struttura organizzativa. IL REGOLAMENTO URBANISTICO
Venerdì,, 9 giugno 2006 Forum Città Futura I cittadini partecipano alle scelte del Regolamento Urbanistico alcuni cenni per la definizione dei principali contenuti e della struttura organizzativa. Venerdì,
DettagliLEGGE REGIONALE 5 agosto 1992, n. 34 Norme in materia urbanistica, paesaggistica e di assetto del territorio
LEGGE REGIONALE 5 agosto 1992, n. 34 Norme in materia urbanistica, paesaggistica e di assetto del territorio Art. 1. Finalità 1. La presente legge disciplina l'articolazione delle funzioni amministrative
DettagliProvincia di Massa-Carrara PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO (approvazione) Premessa... 3
INDICE Premessa... 3 1. Conformità del quadro conoscitivo del P.T.C. al P.I.T. e sue integrazioni e specificazioni... 3 2. Conformità del quadro conoscitivo del P.T.C. in relazione agli indirizzi e prescrizioni
DettagliGoverno e governance del territorio nella città metropolitana. Nuova legge urbanistica della Liguria.
Governo e governance del territorio nella città metropolitana. Nuova legge urbanistica della Liguria. Il punto di vista di un pianificatore di area vasta. Andrea Pasetti andreaanselmo.pasetti@gmail.com
DettagliLa riforma delle autonomie locali
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2015/2016 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I St i d ll ittà d ll b i ti Storia della città e dell urbanistica
DettagliArt Funzioni delle Province e dei Comuni Art Funzioni delle Province e dei Comuni
Allegato D Proposta di legge regionale Disposizioni procedurali in materia di viabilità regionale e accordi di programma per opere pubbliche di interesse strategico regionale. Modifiche all'articolo 24
DettagliLa nuova stagione del governo del territorio in Toscana. La legge 65/2014 Il Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico
La nuova stagione del governo del territorio in Toscana La legge 65/2014 Il Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico L.R. 5/1995 La legge, di riforma dei principi e delle modalità
DettagliREGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE
REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 175 del 27.10.2005 INDICE Articolo 1 - Finalità Articolo 2 - Definizioni
DettagliLEGGE REGIONALE N. 30 DEL REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA. Norme in materia di piano territoriale regionale. CAPO I
LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 13-12-2005 REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA Norme in materia di piano territoriale regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE FRIULI- VENEZIA GIULIA N. 50 del 14 dicembre
DettagliPiano Urbanistico Generale Intercomunale
Provincia di Lecce Comune di Otranto Piano Urbanistico Generale Intercomunale 8 febbraio 2010 Auditorium Porta d Oriente, Otranto 1 Provincia di Lecce Comune di Otranto Piano Urbanistico Generale Intercomunale
DettagliCOMUNE di EMPOLI REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE. Articolo 19 Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005, n.
COMUNE di EMPOLI REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE Articolo 19 Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005, n. 1 Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 4 del
DettagliPIANO DI LOTTIZZAZIONE IL PIANO AREA AT4.7 CASOLE D ELSA
PIANO DI LOTTIZZAZIONE IL PIANO AREA AT4.7 CASOLE D ELSA Renzo Bartalini Società Piano s.r.l. Redattore del Piano: Arch. Annalisa Pisaneschi CERTIFICAZIONE DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO FASE DI APPROVAZIONE
DettagliRelazione del Responsabile del procedimento ai sensi art. 32 L.R. 65/2014
Comune di Pontassieve Area Governo del Territorio Servizio Pianificazione Territoriale ed Edilizia Privata VARIANTE SEMPLIFICATA AL REGOLAMENTO URBANISTICO PER MODIFICA AMBITI DI TRASFORMAZIONE P2bis-Il
DettagliVariante di adeguamento ai sensi della L.R. 1/2005
Servizio Pianificazione Territoriale e Mobilità PIANO TERRITORIALE di COORDINAMENTO Variante di adeguamento ai sensi della L.R. 1/2005 DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI INDIRIZZO 1 2 La Provincia e i suoi Comuni
DettagliCOMUNE DI FORTE DEI MARMI
COMUNE DI FORTE DEI MARMI DISCIPLINA DELLA ALLEGATO 10 Disciplina della Distribuzione e localizzazione delle Funzioni ILLUSTRATIVA (ai sensi art. 109 LR 65/2014) settembre 2015 PREMESSA: La presente disciplina,
DettagliComune di San Quirico D Orcia Provincia di Siena Area Gestione del Territorio
PRIMO PIANO OPERATIVO COMUNALE Art. 95 della L.R. 65/2014 Relazione del Responsabile del Procedimento art. 18 della L.R. 65/2014 Premesso che: con delibera del Consiglio Comunale n. 71 del 28/12/2006 è
DettagliAttrezzi e regole per la pianificazione territoriale. Teatro Roma Castagneto Carducci 4 dicembre 2008
Attrezzi e regole per la pianificazione territoriale Teatro Roma Castagneto Carducci 4 dicembre 2008 Strumenti della pianificazione territoriale PIT PTC PS LO STATUTO E LE STRATEGIE CONFORMANO GLI ATTI
DettagliADOZIONE DELLA VARIANTE GENERALE AGLI STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI DEI COMUNI DI NIBBIANO E PECORARA RELAZIONE DI PRESENTAZIONE
ADOZIONE DELLA VARIANTE GENERALE AGLI STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI DEI COMUNI DI NIBBIANO E PECORARA RELAZIONE DI PRESENTAZIONE I Comuni di Pianello Val Tidone e Pecorara, facenti parte della ex Comunità
DettagliPIANO DI LOTTIZZAZIONE IL PIANO AREA AT4.7 CASOLE D ELSA
PIANO DI LOTTIZZAZIONE IL PIANO AREA AT4.7 CASOLE D ELSA Renzo Bartalini Società Piano s.r.l. Redattore del Piano: Arch. Annalisa Pisaneschi CERTIFICAZIONE DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Responsabile
DettagliVista la legge regionale 11 agosto 1999, n. 49 (Norme in materia di programmazione regionale);
REGIONE TOSCANA LEGGE REGIONALE 4 novembre 2011, n. 55 Istituzione del piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità (priim). modifiche alla l.r. 88/98 in materia di attribuzioni di funzioni
DettagliPianificazione urbanistica: Fondamenti del Piano urbanistico La struttura pianificatoria in Italia. Organi e Livelli di governo del territorio
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2016/2017 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I Pianificazione urbanistica: Fondamenti del Piano urbanistico La
DettagliBollettino Giuridico Ambientale n. 25
LEGGE REGIONALE 15 marzo 2001, n. 5 Modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 26 aprile 2000, n. 44 (Disposizioni normative per l attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 Conferimento
DettagliRelazione tecnico-normativa
Relazione tecnico-normativa Titolo: Sddl concernente Ratifica ed esecuzione dell Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica islamica dell Iran per evitare le doppie
DettagliPiano Paesaggistico Regionale
Regione Umbria Giunta Regionale Direzione Ambiente Territorio e Infrastrutture Piano Paesaggistico Regionale NORME REGIONALI DI RIFERIMENTO PER IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE estratte dalla LEGGE REGIONALE
DettagliComune di Fiesole, Garante della partecipazione Ufficio del garante dell informazione e della partecipazione Facciamo un Piano! Verso il Piano Struttu
Ufficio del garante dell informazione e della partecipazione Facciamo un Piano! Verso il Piano Strutturale e il Piano Operativo del Comune di Fiesole Documento informativo sul processo di costruzione dei
DettagliCOMUNE DI TREQUANDA Provincia di Siena
COMUNE DI TREQUANDA Provincia di Siena VARIANTE NORMATIVA AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE DISCIPLINA DEL TERRITORIO RURALE e adeguamento al DPGR 64/R/13 *** RELAZIONE DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
DettagliPIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA. La pianificazione sostenibile. II Modulo (a): La legislazione regionale toscana
M.I.B.AR. MASTER INTERNAZIONALE DI BIOARCHITETTURA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA La pianificazione sostenibile II Modulo (a): La legislazione regionale toscana Arch. LINO GIORGINI Istituto
Dettagliai sensi della legge regionale n. 65, Capo V, e del regolamento regionale , n. 4/R.
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL INFORMAZIONE E DELLA PARTECIPAZIONE ALLA FORMAZIONE DEGLI ATTI DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI SESTO FIORENTINO ai sensi della legge regionale 10.11.2014 n. 65,
DettagliCAPO I. Disposizioni generali. Art. 1. Finalità
Disegno di legge concernente Norme sulla partecipazione della Regione Autonoma della Sardegna ai processi decisionali dell Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari. CAPO
DettagliCAPO I PARTE GENERALE
REGOLAMENTO RELATIVO ALLA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI TRASFERIMENTO E DI MOBILITÀ INTERNA PER LA COPERTURA DEI POSTI VACANTI DI PROFESSORE ORDINARIO, DI PROFESSORE ASSOCIATO E DI RICERCATORE, AI SENSI
DettagliLa riforma delle province e lo stato dell arte sul processo di attuazione
La riforma delle province e lo stato dell arte sul processo di attuazione Il processo di attuazione regionale: a che punto siamo SPISA, 28 aprile 2015 Francesca Palazzi, Regione Emilia-Romagna I tempi
DettagliIL CONSIGLIO COMUNALE
IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO che: Il Comune di San Gimignano è dotato di Piano Strutturale approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n.78 del 30 novembre 2007; Con propria deliberazione n. 101
DettagliCENTRALE AL PLIS GRUGNOTORTO VILLORESI ATTRAVERSO AREE NEL COMUNE DI DESIO
Comune di Desio Provincia di Monza e della Brianza PROTOCOLLO D INTESA TRA IL CONSORZIO DEL PARCO GRUGNOTORTO VILLORESI, IL COMUNE DI DESIO ED IL COMUNE DI SEREGNO PER LA CONNESSIONE DEL PLIS BRIANZA CENTRALE
DettagliCOMUNE DI CASCIANA TERME
COMUNE DI CASCIANA TERME (PROVINCIA DI PISA) REGOLAMENTO URBANISTICO VARIANTE AL VIGENTE REGOLAMENTO URBANISTICO PER RETTIFICA CARTOGRAFICA, NORMATIVA E PER MODIFICA ALLA DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI SU
DettagliCOMUNE DI SESTO FIORENTINO COMUNE DI CALENZANO REGIONE TOSCANA
COMUNE DI SESTO FIORENTINO COMUNE DI CALENZANO REGIONE TOSCANA Intesa Preliminare per l Accordo di Pianificazione ai sensi dell articolo 41 della LR 65/2014, relativo al Piano Strutturale Intercomunale
DettagliCONFERENZA STATO-REGIONI Seduta del 19 aprile 2001
CONFERENZA STATO-REGIONI Seduta del 19 aprile 2001 Repertorio Atti n. 1239 del 19 aprile 2001 Oggetto: Accordo tra il Ministro per i beni e le attività culturali e le Regioni e le Province autonome di
DettagliLA GIUNTA COMUNALE PREMESSO:
LA GIUNTA COMUNALE Oggetto: Avvio del procedimento di Variante Generale al Piano Strutturale ed al Regolamento Urbanistico ai sensi dell Art.15 L.R. 1/2005 Avvio del procedimento di valutazione ambientale
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 9 dicembre 2014, n. 2570
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 9 dicembre 2014, n. 2570 Circolare n. 1/2014 Indirizzi e note esplicative sul procedimento di formazione dei Piani Urbanistici Generali (PUG). L Assessore alla Qualità
DettagliIL PIANO PAESAGGISTICO DELLE TOSCANA PROSPETTIVE DI ATTUAZIONE ALLA DIMENSIONE LOCALE
IL PIANO PAESAGGISTICO DELLE TOSCANA PROSPETTIVE DI ATTUAZIONE ALLA DIMENSIONE LOCALE Arch. Fabrizio Cinquini INU Sezione Toscana 1 PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE REGIONALE (P.I.T.) CON VALENZA DI PIANO
Dettagli6) di dare atto che il quadro finanziario generale è 2005, modificando la prenotazione d impegno di così modificato; QUADRO FINANZIARIO GENERALE 2005
76 16.3.2005 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 11 5) di dare atto che per l integrazione di 100.000,00 Euro al quadro finanziario della parte Artigianato e cui alla Deliberazione della
DettagliPiano di Governo del Territorio
Lunedì Piano di Governo del Territorio ADOZIONE Massimo Giuliani Gli strumenti che costituiscono il io Obiettivi Analisi del contesto Valutazione Ambientale Strategica DOCUMENTO DI PIANO Prescrizioni Direttive
DettagliComune di Tremezzina REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE EDILIZIA. Approvato con deliberazione C.C. n. 9 del 12.03.
Comune di Tremezzina REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA Approvato con deliberazione C.C. n. 9 del 12.03.2014 REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA INDICE Art. 1 Oggetto del Regolamento e Funzione
DettagliVISTO: VISTO altresì:
A.G.C. 16 - Governo del Territorio, Tutela Beni, Paesistico-Ambientali e Culturali - Settore Politica del Territorio Decreto dirigenziale n. 59 del 12 marzo 2010 ATTIVITA' DI PIANIFICAZIONE DE- GLI ENTI
DettagliSCHEMA DI ACCORDO DI PIANIFICAZIONE
SCHEMA DI ACCORDO DI PIANIFICAZIONE per la redazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale CONSIDERATA la necessità di attivare la procedura concertata tra il Comune di Bovolone e la Regione per
DettagliRELAZIONE DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO APPROVAZIONE. Variante trasferimento diritti edificatori adottata con D.C.C. n. 75 del
PROVINCIA DI SIENA SERVIZIO URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA RELAZIONE DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO APPROVAZIONE Variante trasferimento diritti edificatori adottata con D.C.C. n. 75 del 06.12.2018
DettagliSALO. Incontro con gli allievi dell Istituto Battisti di Salò. Salò, 24 Aprile 2008 arch. Giovanni Ciato
SALO Incontro con gli allievi dell Istituto Battisti di Salò Salò, 24 Aprile 2008 arch. Giovanni Ciato Argomenti 1.Gerarchia delle Fonti (cenno) 2.Art. 117 della Costituzione (lettura e commento) 3.Differenza
DettagliVARIANTE AL PIANO ATTUATIVO
VARIANTE AL PIANO ATTUATIVO Approvato con Del.C.C. n. 69 del 27/09/2004 PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANA DELL AREA DELLO SPIRITO SANTO A CORTONA DA DESTINARE A PARCHEGGI, SERVIZI PER IL TRAFFICO E SERVIZI
DettagliValutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015
Valutazione Ambientale VAS PEAR Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico Milano, 19 gennaio 2015 Autorità competente per la VAS Struttura Fondamenti, Strategie per il governo del territorio e
DettagliC O N S I G L I O R E G I O N A L E. LEGGE REGIONALE (n. 37)
Atti consiliari Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia C O N S I G L I O R E G I O N A L E LEGGE REGIONALE (n. 37) approvata dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 10 aprile 2001
Dettagliverifica preventiva di assoggettabilita' alla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.)
P.R.G.C. approvato con D.G.R. n. 31-9698 del 30.09.2008 Rettificata con D.G.R. n 16-10621 del 26/01/2009 - Variante n. 1, approvata con D.C.C. n. 65 del 26.11.2009; - Modifica n. 1, approvata con D.C.C.
DettagliCOMUNE DI UBOLDO Provincia di Varese
COMUNE DI UBOLDO Provincia di Varese REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLO SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA Giugno 2016 Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 49 del 28 luglio
DettagliFUNZIONI DI AREA VASTA IN PROVINCIA DI PAVIA ALLA LUCE DELLA LEGGE 56 / 2014
FUNZIONI DI AREA VASTA IN PROVINCIA DI PAVIA ALLA LUCE DELLA LEGGE 56 / 2014 Pavia, 27 giugno 2014 Lombardia 1544 comuni in 12 province, Piemonte 1207, Veneto 581, Emilia-Romagna 348, Toscana 287, Liguria
DettagliValutazione Ambientale VAS. Programma Energetico Ambientale Regionale - PEAR. 1 a Conferenza di Valutazione e Forum aperto al pubblico
Valutazione Ambientale VAS Programma Energetico Ambientale Regionale - PEAR 1 a Conferenza di Valutazione e Forum aperto al pubblico Milano, 12 novembre 2013 Autorità competente per la VAS Struttura Fondamenti,
DettagliArticolo 1 (Oggetto) Articolo 2 (Principi)
DISPOSIZIONI DI RIORDINO DELLE FUNZIONI CONFERITE ALLE PROVINCE IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 7 APRILE 2014, N. 56 (DISPOSIZIONI SULLE CITTA METROPOLITANE, SULLE PROVINCE, SULLE UNIONI E FUSIONI DI COMUNI)
Dettagli2. Testo che integra la Disciplina Generale del PIT e allegati grafici:
REGIONE TOSCANA - Giunta Regionale Direzione Generale Politiche Territoriali, Ambientali e per la Mobilità Area di Coordinamento Pianificazione Territoriale e Paesaggio Allegato A 2. Testo che integra
DettagliCOMUNE DI REGGELLO CITTA METROPOLITANA DI FIRENZE UFFICIO URBANISTICA
PROCEDURA NEGOZIATA PRECEDUTA DA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE SVOLTA IN MODALITA TELEMATICA PER L AFFIDAMENTO DELL INCARICO DI PROGETTAZIONE E REDAZIONE DEL NUOVO PIANO OPERATIVO DEL IN CONFORMITÀ CON QUANTO
Dettagli5 VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE Adozione. RAPPORTO DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE (Art. 38 della L.R. Toscana n.
5 VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE Adozione RAPPORTO DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE (Art. 38 della L.R. Toscana n. 65/2014) Premessa: Il Garante della Comunicazione e il Regolamento Urbanistico
DettagliMILANO - GIOVEDÌ, 4 OTTOBRE Sommario
REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE MILANO - GIOVEDÌ, 4 OTTOBRE 2007 1º SUPPLEMENTO ORDINARIO Sommario Anno XXXVII - N. 202 - Poste Italiane - Spedizione in abb. postale - 45% - art. 2, comma 20/b
DettagliVARIANTE AL PRIMO PIANO DEGLI INTERVENTI
VARIANTE AL PRIMO PIANO DEGLI INTERVENTI Documento Programmatico Preliminare (LR 11/2004 artt. 17 e 18) PREMESSA 2 IL RUOLO DEI PRIVATI 2 LA VARIANTE AL PI 3 Gli obiettivi della Variante 3 Gli ambiti di
DettagliModalità operative e procedurali in materia di Accordi di Pianificazione. ex art. 9 Norme di attuazione del PTCP
Modalità operative e procedurali in materia di ex art. 9 Norme di attuazione del PTCP MODALITÀ OPERATIVE E PROCEDURALI IN MATERIA DI ACCORDI DI PIANIFICAZIONE EX ART. 9 NORME DI ATTUAZIONE DEL PTCP 1.
DettagliNUMERO DI REGISTRO SEDUTA DEL settembre 2015 Immediatamente Eseguibile
Estratto del verbale della seduta della Giunta Comunale NUMERO DI REGISTRO SEDUTA DEL 175 30 settembre 2015 Immediatamente Eseguibile Oggetto : Avvio del procedimento di verifica di assoggettabilità a
DettagliSCHEMA DI PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE NORME PER LA PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA UMANITARIA ATTIVA NEL GOVERNO DELLA COSA PUBBLICA
SCHEMA DI PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE (ad iniziativa comunale) NORME PER LA PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA UMANITARIA ATTIVA NEL GOVERNO DELLA COSA PUBBLICA Articolo 1 Principi, ambito di applicazione,
Dettaglil autorizzazione paesaggistica
l autorizzazione paesaggistica Dal 1 gennaio 2010 è entrata in vigore la nuova procedura per l ottenimento dell autorizzazione paesaggistica degli interventi ricadenti in aree vincolate ai sensi della
DettagliLegge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 Norme per il governo del territorio TITOLO I Disposizioni generali Capo I Principi generali TITOLO I
Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 Norme per il governo del territorio TITOLO I Disposizioni generali Capo I Principi generali TITOLO I Disposizioni generali Capo I Principi generali Art. 1 Oggetto e
DettagliFondamenti di diritto urbanistico I contenuti del Piano Territoriale di Coordinamento PTC
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2017/2018 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I Fondamenti di diritto urbanistico I contenuti del Piano Territoriale
DettagliCODICE DELLE AUTONOMIE
Presidenza del Consiglio dei Ministri CODICE DELLE AUTONOMIE Disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle
DettagliSEZIONE I LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI
2 12.1.2005 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2 SEZIONE I LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI LEGGE REGIONALE 3 gennaio 2005, n. 1 Norme per il governo del territorio. IL CONSIGLIO REGIONALE
DettagliCOMUNE DI SAN VINCENZO (Provincia di Livorno) Deliberazione della Giunta Comunale
COMUNE DI SAN VINCENZO (Provincia di Livorno) ORIGINALE Deliberazione n 281 in data 13/12/2017 Deliberazione della Giunta Comunale Oggetto: Avvio del procedimento congiunto della procedura preliminare
DettagliCOMUNE DI RAPOLANO TERME Provincia di Siena. DELIBERAZIONI della GIUNTA COMUNALEa
COMUNE DI RAPOLANO TERME Provincia di Siena DELIBERAZIONI della GIUNTA COMUNALEa Seduta del 27/06/2017 ore 14:30 Presso il Palazzo Comunale di Rapolano Terme Sono presenti all appello iniziale della seduta
DettagliPIANO OPERATIVO COMUNALE
verso il nuovo PIANO OPERATIVO COMUNALE (nuova denominazione del REGOLAMENTO URBANISTICO ai sensi della LR 65/14) COSA E IL PIANO OPERATIVO? Strumento che definisce la programmazione e il coordinamento
DettagliComune di. Provincia di Lucca!!""!!#"!!!!$%&'"()! $$$$*+,(-./$
!!""!!#"!!!!$%&'"()! $$$$*+,(-./$ REGOLAMENTO URBANISTICO DEL COMUNE DI SAN ROMANO IN GARFAGNANA ADOZIONE. RAPPORTO DEL GARANTE DELL INFORMAZIONE E DELLA PARTECIPAZIONE (ai sensi dell art. 38 comma 2 -
DettagliLO SVILUPPO SOSTENIBILE
LO SVILUPPO SOSTENIBILE Lo Sviluppo Sostenibile è quello che soddisfa i bisogni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future Commissione Bruntland, Our Common Future, 1987. Per Sviluppo
DettagliPROVINCIA DI NOVARA REGOLAMENTO PROVINCIALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI. Art.
PROVINCIA DI NOVARA REGOLAMENTO PROVINCIALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Art. 1 (Finalità ed Ambito di applicazione) 1. Il presente
DettagliSchema di Proposta di deliberazione di Giunta Comunale
Schema di Proposta di deliberazione di Giunta Comunale OGGETTO: APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO "PIANO OPERATIVO ASSOCIATO DEI COMUNI DELL'AREA BAZZANESE - VALUTAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PERVENUTE"
DettagliLEGGE REGIONALE TOSCANA n. 65/2014
LEGGE REGIONALE TOSCANA n. 65/2014 PRIMO CICLO DI INCONTRI DI STUDIO SULLA LEGGE REGIONALE URBANISTICA N. 65/2014 La disciplina del regime transitorio Avv. Elisa Burlamacchi Firenze, 18 maggio 2015 1 Il
DettagliPiano del Governo del Territorio Attività per la formazione del nuovo COMUNE DI STEZZANO. UrbanStudio
COMUNE DI STEZZANO Attività per la formazione del nuovo Piano del Governo del Territorio 2007 UN PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO? ASPETTI METODOLOGICI Il PGT è articolato in tre strumenti: - il documento
DettagliDecreto n 0140 / Pres.
Decreto n 0140 / Pres. Trieste, 28 agosto 2019 Copia dell'originale firmato digitalmente. oggetto: PIANO DI CONSERVAZIONE E SVILUPPO DELLA RISERVA NATURALE REGIONALE FOCI DELLO STELLA. APPROVAZIONE. Firmato
DettagliDOCUMENTO STRATEGICO PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL COMUNE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO
DOCUMENTO STRATEGICO PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DEL COMUNE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO PARTE 2 DALLO SCHEMA DIRETTORE AL DOCUMENTO STRATEGICO (PERCORSO E MOTIVAZIONI) Elaborazione: Servizio Pianificazione
DettagliLegge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 Norme per il governo del territorio 1
Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 Norme per il governo del territorio 1 TITOLO I Disposizioni generali Capo I Principi generali Art. 1 Oggetto e finalità della legge 1. La presente legge detta le norme
DettagliUniversità Roma Tre CdLin Scienze dell Architettura
Università Roma Tre CdLin Scienze dell Architettura Progettazione urbana -Laboratorio 4 Anno accademico 2015-2016 primo semestre Modulo Regolamentazione edilizia e urbanistica (2 cfu) Docente: Roberto
DettagliUrbanistica in Sardegna
Urbanistica in Sardegna Legge Regionale 22 dicembre 1989, n. 45 Norme per l'uso e la tutela del territorio regionale Definisce gli strumenti e livelli della pianificazione territoriale a livello Regionale,
DettagliCOMUNE DI SAN VINCENZO (Provincia di Livorno) Deliberazione della Giunta Comunale
COMUNE DI SAN VINCENZO (Provincia di Livorno) ORIGINALE Deliberazione n 282 in data 13/12/2017 Deliberazione della Giunta Comunale Oggetto: Avvio del procedimento congiunto della procedura preliminare
DettagliPianificazione urbanistica I contenuti dei primi PIANI
Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2015/2016 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I Pianificazione urbanistica I contenuti dei primi PIANI Una premessa
DettagliLegge 142/90: funzioni amministrative della provincia
Legge 142/90: funzioni amministrative della provincia Spettano alla provincia le funzioni amministrative di interesse provinciale nei seguenti settori: difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente
Dettaglidichiarazione di conformità del Piano Strutturale al P.I.T. della Regione Toscana e al P.T.C. della Provincia di Lucca
COMUNE DI PESCAGLIA Provincia di Lucca PIANO REGOLATORE GENERALE PIANO STRUTTURALE L.R. 16 gennaio 1995 n 5 art. 24 dichiarazione di conformità del Piano Strutturale al P.I.T. della Regione Toscana e al
DettagliALLEGATO 1 ADEMPIMENTI REGIONALI IN
ALLEGATO 1 ADEMPIMENTI REGIONALI IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO (LR. 11 MARZO 2005, N. 12, ENTRATA IN VIGORE IL 31 MARZO 2005) Regione Definizione di indirizzi di (indicazione
DettagliCOMUNE DI CAPRAIA ISOLA
COMUNE DI CAPRAIA ISOLA Provincia di Livorno Via Vittorio Emanuele n.26 57032 Capraia Isola e- mail comunecapraiaisola@postacert.toscana.it PIANO OPERATIVO Adozione ai sensi art. 19 L.R. 65/2014 Relazione
Dettagli