ANTICO TROI degli SCIAMANI roadbook 1 )Da Fregona al Passo Crosetta

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1 1 )Da Fregona al Passo Crosetta Partenza da Fregona zona Campo sportivo (q 255 m s.l.m.). La partenza è in discesa lungo via F.lli Barzotto percorrendo un tratto sassi-cemento (che può risultare scivoloso) fino a raggiungere il torrente Carron, poi si risale per andare a imboccare il percorso su passerelle che si snoda all interno delle Grotte del Caglieron. All uscita (km 1,704) girando a sinistra, si ritrova brevemente l asfalto che si abbandona in località Breda per imboccare il sentiero Minerario che inizia con una ripida rampa e che con numerose svolte risale la Costa di Fregona fino a raggiungerne il culmine per poi svallare sul versante opposto (Km 3,593 - q 452 m s.l.m.). Dopo una breve corribile discesa si incrocia una strada asfaltata che si abbandona subito imboccando sulla destra una sterrata che passa vicino a un abitazione (loc. Piadera Bassa km 4,452 q 399 m s.l.m.), poco oltre, dopo una breve salita, la strada è franata per una decina di metri, ma risulta sempre percorribile a piedi. Una discesa porta a superare un ruscello per poi risalire ancora fino a una strada bianca che si prende a sinistra, fatti pochi metri si incontra una rampa cementata che conduce al termine della salita. Si abbandona la strada (che scenderebbe di nuovo verso le Grotte del Caglieron km 5,350 q 533 m s.l.m.) per imboccare una stradina in salita sulla sinistra che si lascia quasi subito all altezza di una casa abbandonata portandosi ancora sulla sinistra verso un prato, il Prà Grande, (sorgente non sempre attiva). Si risale il prato puntando a un abitazione andando a incrociare una sterrata che si percorre verso sinistra (breve discesa e poi risalita) fino a sbucare sulla strada asfaltata. (km 5.8 q 533 m s.l.m.) Si prosegue ora tenendo la destra dapprima in leggera salita poi in discesa fino a trovare sulla sinistra una strada pianeggiante e dopo pochi metri una sbarra. Proseguendo in piano si raggiungono i vecchi opifici dell Italcementi (km 6,4 q 544 m s.l.m.). Da qui in avanti per qualche chilometro, il tracciato è in comune con il Pizzoc Trail (frecce gialle) e il Troi dei Cimbri (frecce rosse). Inizia una ripida salita nel bosco caratterizzata da numerose svolte raggiungendo così la sommità della Costa di Serravalle e le vecchie cave. (km 7,2 q 764 m s.l.m.).

2 Si prosegue tenendo la destra ora in piano su sterrata sul tracciato dell Alta Via n 6 fino a raggiungere un bivio (km q 740 m s.l.m.) dove la sterrata comincia a scendere. Qui occorre fare attenzione alla segnaletica in quanto il tratto fino alla Briglia verrà percorso successivamente anche al ritorno. Si scende lungo la strada forestale fino a raggiungere la Briglia (poco prima del bivio sulla sinistra una sorgente d acqua potabile) (km 9,000 q 576 m s.l.m.). Superato l incrocio, (attenzione a non scendere verso destra) si riprende a salire imboccando il sentiero 981a delle Terre Nere, il percorso ora sale decisamente nel bosco alternando tratti decisamente ripidi a tratti più scorrevoli fino a terminare con una breve discesa sulla Strada del Santo (km 12, 150 q m s.l.m.). Si sale verso sinistra, ora più moderatamente alternando tratti sterrati a tratti cementati, si supera a sinistra il bivio con il sentiero 981 (del Bracconiere) dove svolta il Pizzoc Trail e si prosegue raggiungendo il capitello di San Floriano posto sul limitare del Campo di Cadolten (Km q m s.l.m.). Continuando in moderata salita su fondo cementato si lascia a sinistra la chiesa di Cadolten raggiungendo successivamente la Casa Forestale (km 13,300 q m s.l.m.). ANTICO TROI degli SCIAMANI roadbook Lasciata la Casa forestale sulla sinistra si continua su strada bianca ancora in salita verso Malga Coro, dopo circa 350 metri, si abbandona la strada che conduce alla malga, si passa una sbarra e ci si inoltra sulla strada erbosa che percorre il pascolo fino a raggiungere il culmine della salita in località Mezzomiglio ( km 14,200 q m s.l.m.). Ora la sterrata inizia a scendere percorrendo un tornante, si supera la Lama da Bosch e si raggiungono le belle casere ristrutturate di Pian dell Erba. (km q m s.l.m.). Oltrepassata una sbarra si prosegue su strada bianca in saliscendi fino a una curva dove inizia una ripida discesa a fondo cementato al termine della quale si svolta decisamente a destra imboccando il sentiero H2, si ignora un bivio sulla destra, e, dopo aver oltrepassato due casere si sale leggermente per proseguire poi con vari saliscendi fino a ritrovare la faggeta e quindi con un ultima discesa a raggiungere il Passo della Crosetta (km q m s.l.m.) Punto di ristoro.

3 2) Da Crosetta a Candaglia Lasciato il Passo della Crosetta, si attraversa la Strada Regionale 422 e si imbocca il sentiero 991 che sale decisamente con qualche curva inoltrandosi nella faggeta. Il sentiero compie varie svolte contornando le innumerevoli doline, dopo circa 900 metri sulla sinistra si stacca il percorso del Troi dei Cimbri (segnalato con la freccia rossa), si prosegue invece dritti fino a un bivio dove si tiene la destra, abbandonando il sentiero 991 e salendo ancora brevemente. Più avanti la strada a fondo erboso inizia a spianare, si apre il panorama sulla pianura e si intravede la sottostante Malga Cercenedo, si inizia a scendere fino a incrociare la strada bianca. (km 19,00 q m s.l.m.). Si prosegue a sinistra, salendo su strada forestale fino a un bivio dove si tiene la destra in direzione di Casera Sponda Alta che si raggiunge percorrendo una sterrata pianeggiante. (km q m s.l.m.). Si oltrepassa la Casera lasciandola sulla sinistra e subito dopo, si abbandona la sterrata prendendo a destra una traccia che scende dapprima attraverso un piccolo prato e poi inoltrandosi nel bosco fino a raggiungere il sottostante Casello della Guardia (km 20, m s.l.m.). Si prosegue fino all incrocio dove termina l asfalto, si continua verso sinistra per svoltare poi subito a destra superando alcune panchine fino a raggiungere la Casera Brusada (km 21,300 q m s.l.m.) (Panorama sulla pianura). Il percorso tiene ora la sinistra su sterrata in moderato saliscendi alternando tratti a fondo cementato a tratti di strada bianca superando numerose Casere. Poco prima di raggiungere Casera Costa Cervera, sulla sinistra si stacca il sentiero 981 che sale decisamente su traccia ben marcata, taglia i tornanti e sbuca sulla sterrata nei pressi della Casera (km q m s.l.m.). Lasciata la casera sulla destra, il sentiero prosegue dapprima attraversando il pascolo successivamente inoltrandosi nel bosco in salita fino a incrociare la strada bianca che porta al Col dei Scios (km 24,750 q m s.l.m.). Si continua in moderata salita verso destra incontrando poco oltre sulla sinistra la strada che sale al Rifugio Maset, si continua dritti sempre in moderata salita fino a raggiungere il Col dei Scios con l omonima Casera. Poco oltre la casera, la strada scende brevemente per poi riprendere a salire, al primo bivio si prende a sinistra su stradina erbosa e dopo una breve salita il percorso compie alcune svolte contornando alcune depressioni fino a raggiungere il sentiero 991 che si imbocca verso destra (km 27,350 q m s.l.m.). Il sentiero dopo pochi metri rientra nel bosco riprendendo a salire fino a incrociare la sterrata B1 che si prende in discesa verso sinistra. Più avanti si supera una sbarra continuando sempre a scendere fino a raggiungere la Casa Forestale di Candaglia (km q m s.l.m.). (Secondo ristoro).

4 3) Da Candaglia a Canaie Lasciata la Casa Forestale si prosegue su strada a fondo erboso contornando una depressione, più avanti la strada si restringe fino a divenire sentiero sbucando infine nei pressi di Casera Masonil Vecio (km 30,250 q m s.l.m.), e successivamente dopo qualche saliscendi a Casera Ceresera (km 30,630 q m s.l.m.). Si prosegue ora su sterrata che sale dolcemente per circa due chilometri fino a una curva dove si abbandona la strada per imboccare il sentiero 991 che con vari saliscendi prende quota superando il bivio per la Val Frattuzze (km 34,200) e dopo lo Zuc di Valiselle raggiunge la Busa delle Scioselle (km 35,475 q m s.l.m.). Si continua sempre sul sentiero 991 fino a raggiungere il bivio con il sentiero 984 (km 36,800 q m s.l.m.) (Punto acqua). Si tiene la sinistra proseguendo sul sentiero 984 che con vari saliscendi contorna le pendici del Col Cornier, si oltrepassa il bivio con il sentiero che scende verso la Val Seraie e si continua salendo a incrociare il sentiero 993 che si imbocca verso sinistra ( km 38,300 q m s.l.m.). Dopo svariati saliscendi si raggiunge il pianoro sottostante all Antro delle Mate, si abbandona il sentiero 993 e tenendo la destra si sale verso la cavità che si raggiunge in breve (km 38,680 q m s.l.m.). Si continua su traccia di sentiero e con una breve salita si raggiunge il bivio che preso a sinistra porta a Forcella Palantina il punto più alto del percorso (km 39,000 q m s.l.m.). Una ripida discesa, impegnativa nel primo tratto, permette di raggiungere Casera Palantina (km 40,000 q m s.l.). Superata la casera si imbocca il sentiero 922 che oltrepassato il monumento, lascia sulla destra il sentiero che sale verso il Cimon di Palantina, contorna il Col di Cuc e sale con vari gradoni fino a raggiungere il Sasson della Madonna (km 41,300 q m s.l.m.). Lasciato il Sasson sulla destra si scende decisamente dapprima su sentiero a tratti impegnativo, successivamente su ghiaie fino a raggiungere le Baracche Mognol (km 41,700 q m s.l.m.) (Punto di ristoro). Si prosegue su comoda sterrata in discesa (segnavia 923), dopo una breve salita si riprende a scendere fino a uscire dal bosco per arrivare successivamente alla Malga di Pian delle Lastre (km 44,700 q m s.l.m.). Attraversata la strada asfaltata, si continua in discesa seguendo il margine del bosco sul sentiero IX fino a raggiungere la sterrata sottostante che si percorre brevemente verso destra per imboccare successivamente il sentiero X che scende decisamente e al termine del quale si va a incrociare una strada in località Saline (km 45,850 q m s.l.m.). Qui si gira a sinistra, si scende fino a un bivio dove si tiene la sinistra imboccando il sentiero XIII che sale verso la palestra di roccia e successivamente raggiunge Col Indes (km q m s.l.m.). (Locali pubblici). Si percorre verso sinistra la strada asfaltata che sale moderatamente fino a un cancello sulla destra, si imbocca la sterrata che sale attraverso il pascolo dirigendosi verso il bosco. Una volta raggiunti gli alberi, il sentiero svolta a destra e dopo pochi metri inizia a scendere per poi risalire brevemente e quindi riprendere a scendere fino a incrociare una sterrata proveniente da sinistra (Val de Piera - km 49,300 - q m s.l.m.). Si prosegue scendendo verso destra e dopo pochi metri si abbandona la strada per imboccar il sentiero che sale sulla sinistra raggiungendo in breve il bivio con il sentiero 922 (km 49,930 q m s.l.m.). Continuando in discesa verso destra si raggiunge in breve il villaggio Cimbro di Canaie (km 50,825 q m s.l.m.) (Punto di ristoro).

5 4) Da Canaie al Rifugio Città di Vittorio Veneto Lasciato Canaie, si scende attraversando il prato sottostante al villaggio, successivamente si entra nel bosco sul tracciato dell Alta Via n 6 ( il sentiero è anche contrassegnato dalla lettera D e dal numero 922). Al bivio si tiene la destra inoltrandosi in un piccolo canyon muscoso e percorrendo successivamente la Val Tiriton fino a raggiungere la chiesetta dedicata a Sant Antonio Tiriton (km 54,000 q m s.l.m.). In breve si scende raggiungendo la strada regionale 422 (attenzione) che si attraversa proseguendo sul sentiero 922 che dopo una breve salita prosegue pianeggiante fino a raggiungere la località di Palughetto (km 54,950 q m s.l.m.). Lasciata la casa forestale sulla destra si procede percorrendo qualche metro di asfalto per imboccare successivamente una stradina che scende leggermente sulla sinistra riprendendo subito dopo a salire. Più avanti si attraversa nuovamente la strada asfaltata per reimmettersi subito sulla forestale che sale con pendenza moderata sempre nel fitto della faggeta. Procedendo si incrocia il sentiero E1 (km 56,700 q m s.l.m.), e successivamente uno splendido balcone panoramico sul Lago di Santa Croce e sui monti dell Alpago. Si continua a salire fino a raggiungere una strada sterrata nei pressi della Val Faldina (km 58,250 q m s.l.m.). Tenendo la destra, si prosegue per poche decine di metri sulla strada bianca compiendo una curva verso destra, si ignora la strada della Val Faldina e, subito dopo si imbocca la stradina che sale decisamente sulla sinistra sbucando dopo pochi metri sul pascolo di Mezzomiglio dove il panorama si apre sul Col Visentin e sulle Dolomiti. Raggiunta la strada asfaltata si tiene la sinistra continuando a salire fino a raggiungere la Malga Mezzomiglio (km 58,000 q m s.l.m.). (Punto di ristoro). Lasciata la Malga si prosegue verso la soprastante stalla imboccando successivamente il sentiero che, attraversando il pascolo porta sulla sommità del Monte Costa (km 59,600 q m s.l.m.). Una breve discesa porta in località Prese e subito si ricomincia a salire costeggiando la recinzione del pascolo per rientrare quindi nel bosco nella Riserva integrale Piaie Longhe Millifret. (km 60,700 q m s.l.m.). Una bella strada forestale sale con variazioni di pendenza attraversando la riserva, al km 63,000 q m s.l.m. si incrocia il bivio per la Casera del Pian della Pita, più avanti una breve rampa porta sotto al Monte Millifret, poi una discesa ripida conduce all uscita della Riserva e consente una visuale sul Monte Pizzoc e sulle casere sottostanti, si percorrono quindi i fianchi della Croda Marza raggiungendo le Casere Pizzoc ( km 65,400 q m s.l.m.). (Da qui fino al Rifugio il tracciato è in comune con il Troi dei Cimbri). Percorrendo la strada bianca in leggera salita, si raggiunge in breve il Rifugio Città di Vittorio Veneto (km 66,100 q m s.l.m.). (Punto di ristoro).

6 5) Dal Rifugio Città di Vittorio Veneto a Fregona Lasciato il Rifugio si percorre la sterrata che prosegue salendo con una rampa cementata raggiungendo dopo una curva la strada asfaltata, si inizia a scendere passando davanti alla ex Baita Edelweiss (km 66,700 q m s.l.m.), poco oltre sulla destra comincia il sentiero Berry che inizialmente traversa i prati per poi scendere ripidamente passando per le Casere Croce fino a raggiungere Campo Croce (km 68,100 q m s.l.m.). Si gira verso destra ritrovando anche le frecce gialle del Pizzoc Trail che per un tratto condivide il percorso. Si procede lungo il sentiero del Bracconiere (n 981) che con vari saliscendi porta dapprima a Casera Mandre (km 69,700 q m s.l.m.), successivamente alla Tana (km 70,500 q m s.l.m.) (dove le frecce del Pizzoc Trail vanno verso destra) e dopo una breve salita si attraversa un boschetto per raggiungere Casera Taffarel (km q m s.l.m.). Da questo punto fino all arrivo i tracciati delle tre gare sono in comune. Girando a sinistra sul sentiero n 980 si percorrono i Prati dell Agnelezza, si supera un punto panoramico passando successivamente per la Grotta della Madonna dell Agnelezza. Quindi scendendo alcuni gradini in terra si procede sempre in discesa sul tracciato dell Alta Via n 6 (attenzione a un bivio tenere la sinistra) fino a raggiungere la sterrata percorsa in precedenza in località Drio Corghe (km q 730 m s.l.m.). Si ripercorre il tratto di sterrata fino alla Briglia (km q 576 m s.l.m.) (Punto di ristoro). Si prosegue ancora in discesa girando a destra, dapprima con una ripida rampa cementata poi su ampia sterrata alternando tratti in terra ad acciottolato fino a raggiungere un borgo di case denominato Case Bettarel (km q 499 m s.l.m.). All altezza della prima casa si gira bruscamente a destra su sentiero e si continua a scendere attraversando anche una proprietà privata fino a ritrovare l asfalto in località Sonego (km q 402 m s.l.m.). Tenendo la destra si percorrono qualche centinaio di metri su strada asfaltata per poi imboccare sulla sinistra il Sentiero Minerario 1037a che inizialmente scende, risale brevemente le pendici del Monte Castello per poi scendere definitivamente fino a sbucare nei pressi dell uscita delle Grotte del Caglieron (km q 310 m s.l.m.). Si attraversa la strada e si scende verso le Grotte evitando questa volta di percorrerle, raggiunto il torrente Carron, lo si guada e si risale il pendio percorrendo stradine interpoderali fino a raggiungere l abitato. Si comincia a intravvedere l asfalto, dopo pochi metri si arriva sulla strada asfaltata che con rettilineo finale conduce in veloce discesa al traguardo (Km ).