SERVIZIO RIFIUTI SOLIDI URBANI: COME SI CALCOLA LA TARIFFA

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1 SERVIZIO RIFIUTI SOLIDI URBANI: COME SI CALCOLA LA TARIFFA L articolo 49 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 n. 22, meglio noto come Decreto Ronchi, prevede la soppressione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e la sua sostituzione con un sistema tariffario. Il suddetto articolo prevede che questa debba essere determinata in maniera tale da assicurare l integrale copertura dei costi relativi alla gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche e soggette ad uso pubblico. Con successivo DPR 27 aprile 1999, n. 158, è stato individuato il metodo normalizzato necessario a definire le componenti di costo da coprirsi con le entrate tariffarie e la determinazione della tariffa di riferimento relativa alla gestione dei rifiuti urbani. La tariffa di riferimento rappresenta l insieme dei criteri e delle condizioni che devono essere rispettati per la determinazione della tariffa da parte degli enti locali e, a regime, deve coprire tutti i costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti urbani secondo la seguente equazione: ΣT n = (CG + CC) n1 (1+IP n X n ) + CK n ΣT n CG n1 CC n1 IP n X n CK n = totale delle entrate tariffarie = costi di gestione del ciclo attinente i rifiuti solidi urbani dell anno precedente = costi comuni imputabili alle attività relative ai rifiuti urbani dell anno precedente = inflazione programmata per l anno di riferimento = recupero di produttività per l anno di riferimento = costi d uso del capitale relativi all anno di riferimento. Il primo passo consiste pertanto nell individuazione dei costi sostenuti per la gestione del servizio e la loro successiva suddivisione in: costi fissi, quali componenti essenziali del servizio costi variabili, rapportati alla quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all entità dei costi di gestione. In base alla classificazione dettata dal DPR 158/99, sono da considerarsi costi fissi: CSL: costi di spazzamento e lavaggio strade e piazze; CARC: costi amministrativi dell accertamento, della riscossione e del contenzioso; CGG: costi generali di gestione; CCD: costi comuni diversi; AC: altri costi; CK: costi d uso del capitale. I componenti di costo della parte variabile della tariffa sono invece i seguenti: CRT: costi per la raccolta ed il trasporto RSU; CTS: costi per il trattamento e lo smaltimento RSU; CDR: costi raccolta differenziata per materiale; CTR: costi di trattamento e riciclo. Sulla base delle suddette indicazioni di legge, i costi da imputare al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti per il comune di Morbegno sono i seguenti: 1

2 Costi direttamente imputabili al servizio Componente Importo Fissa Variabile 1 Servizi di raccolta e trasporto RSU , ,40 2 Servizi di raccolta e trasporto differenziata , ,60 3 Servizi di raccolta e trasporto rifiuti pericolosi 1.320, ,00 4 Fornitura e consegna sacchi , ,00 5 Spazzamento strade , ,00 6 Spazzamento neve , ,00 7 Aree cimiteriali , ,00 8 Verde pubblico , ,00 9 Terre da spazzamento , ,00 10 Giornate ecologiche 3.000, ,00 11 Smaltimento rifiuti solidi urbani , ,41 12 Smaltimento ingombranti , ,06 13 Smaltimento carta 1.589, ,28 14 Smaltimento cartone 539,22 539,22 15 Smaltimento plastica 368,94 368,94 16 Smaltimento vetro 1.362, ,24 17 Smaltimento ferro 340,56 340,56 18 Smaltimento pneumatici 1.050, ,94 19 Smaltimento umido , ,32 20 Smaltimento frigoriferi , ,12 21 Smaltimento televisori 6.196, ,80 22 Altri costi di smaltimento 4.080, ,00 29 contributo su differenziata , ,00 30 Personale , ,00 32 Formazione, invio ed incasso bollette , ,00 33 Fondo rischi , ,00 34 Informazioni alla cittadinanza , ,00 35 Fondo solidarietà , ,00 36 Ammortamenti finanziari e trasferimenti , ,00 37 Ammortamenti tecnici 2.911, ,58 38 Iva a debito , ,00 Totali , , ,89 Determinazione del quantitativo dei rifiuti producibili nel 2005 e suddivisione tra le categorie d utenza Una volta individuato l ammontare dei costi afferenti al servizio e la loro suddivisione tra costi fissi e costi variabili, è necessario procedere alla loro imputazione tra utenza domestica e utenza non domestica. In base a quanto previsto dall articolo 4 del DPR 158/99 la ripartizione dei costi deve essere effettuata secondo criteri razionali assicurando l agevolazione per l utenza domestica prevista dall articolo 49 comma 10 del Dlgs 22/97. Dopo un attenta analisi dei possibili criteri di ripartizione si è optato per l adozione di un criterio che tenesse conto della percentuale di produzione di rifiuti delle rispettive categorie. In mancanza di dati certi sulla quantità di rifiuti prodotti da ogni singola utenza, abbiamo ritenuto opportuno determinare la produzione potenziale attribuibile alle utenze non domestiche per poi individuare, in via subordinata, la quantità di rifiuti attribuibili dalle utenze domestiche. Partendo dalla considerazione dei dati relativi alla produzione di rifiuti nel quinquennio , valutati i trend relativi alle diverse componenti, è stato possibile stimare il quantitativo di rifiuti che potrebbero essere prodotti nel corso del

3 Quantitativi rifiuti prodotti nel periodo e proiezione Rifiuti solidi urbani Ingombranti Carta Cartone Plastica Vetro Ferro Pneumatici Umido Legno Terre da spazzamento Inerti Verde Totale Dal calcolo sono state escluse alcune tipologie particolari di rifiuti in quanto ritenute scarsamente significative oppure perché espresse in unità di misura non omogenee. Le voci residuali sono le seguenti: Quantità rifiuti prodotti periodo e proiezione Frigoriferi Televisori Pile scadute Farmaci Toner Neon Contenitori di vernice A questo punto, per procedere alla suddivisione del quantitativo totale dei rifiuti prodotti dalle diverse tipologie d utenza, prenderemo in considerazione i coefficienti potenziali di produzione individuati dal DPR 158/99 per l utenza non domestiche, secondo la seguente tabella: Produzione potenziale rifiuti utenze non domestiche Coeff. Kd adottato Metrature Produzione potenziale 1 Musei, biblioteche, scuole, associazioni, caserme 5, , ,28 2 Cinema e teatri 3, , ,77 3 Esposizioni/autosaloni 4, , ,20 4 Alberghi con ristorante 13, , ,34 5 Case di cura e riposo 10, , ,63 6 Ospedali e attività sanitarie 10, , ,70 7 Uffici/studi professionali, banche e istituti di credito 12, , ,97 Abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie e altri beni durevoli, edicole, farmacie, 8 tabaccherie, plurilicenze, filatelia, tende e tessuti, tappeti, antiquariato 14, , ,78 9 Parrucchiere, barbiere, estetista ecc. 12, , ,10 10 Attività industriali e artigianali di produzione 8, , ,58 11 Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie 65, , ,55 12 Mense 57,00 586, ,31 13 Bar, caffè, pasticcerie 47, , ,58 14 Discoteche, night club 15,68 188, ,48 15 Campeggi, distributori, impianti sportivi 7,21 598, ,25 16 Ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio 58, , ,37 17 Supermercati, panifici, macelleria, alimentari, formaggi 22, , ,52 18 Autorimesse e magazzini senza vendita 4, , ,52 19 Attività artigianali tipo botteghe: falegnami, fabbri, idraulici, elettricisti 8, , ,10 20 Carrozzerie, autofficine, elettrauto 11,55 615, ,45 Totali ,

4 Individuato il quantitativo di rifiuti potenzialmente prodotti dalle utenze non domestiche è ora possibile individuare il quantitativo di pertinenza delle sole utenze domestiche. A tal fine non viene però considerato il totale dei rifiuti che, in base alle proiezioni, saranno prodotti nel corso del 2005: al valore individuato, pari a tonnellate, sono state dedotte le terre da spazzamento 350 tonnellate in quanto non direttamente riconducibili ai comportamenti di famiglie e imprese, il verde 392 tonnellate in quanto non comporta costi di smaltimento, gli inerti e i pneumatici 120 tonnellate in quanto di esclusiva produzione domestica e con un incidenza irrisoria sul totale dei costi variabili ( 1.650,00 circa su un totale di oltre ,00) ed i beni durevoli 32 tonnellate in quanto di esclusiva produzione domestica. Il totale così individuato, pari a Kg, consente di determinare il totale dei rifiuti imputati alle utenze domestiche, pari a Kg. Ne deriva che i rifiuti prodotti dalle utenze non domestiche sono pari al 37,80%, mentre i rifiuti di produzione domestica rappresentano il 62,20% del totale. Tali percentuali vengono poi prese a riferimento per l imputazione dei costi fissi e variabili afferenti il servizio che, ammontanti complessivamente ad ,47, risultano così ripartiti: Utenze domestiche Utenze non domestiche Costi fissi totali ,58 37,80% a carico dell utenza non domestica ,40 62,20% a carico dell utenza domestica ,18 Costi variabili totali ,89 A dedurre : smaltimento inerti e pneumatici* 1.650, ,94 smaltimento beni durevoli (frigo e Tv)* , ,93 Costi variabili da ripartire ,03 37,80% a carico dell utenza non domestica ,04 62,20% a carico dell utenza domestica ,98 Totali , ,44 * Trattasi di beni che possono essere conferiti solamente dalle utenze domestiche Determinazione ammontare quota fissa per le utenze domestiche Per l utenza domestica la quota fissa viene determinata come prodotto della quota unitaria ( /m 2 ) per la superficie dell utenza (m 2 ) corretta per un coefficiente di adattamento (Ka) secondo la seguente espressione: TFd(n,S) = Quf S Ka(n) TFd(n,S) quota fissa della tariffa per utenza domestica con n componenti e una superficie pari a S; n numero componenti il nucleo familiare; S superficie dell abitazione; Quf quota unitaria ( /m 2 ), determinata dal rapporto tra i costi fissi attribuibili alle utenze domestiche e la superficie totale delle abitazioni occupate dalle utenze medesime, corretta per il coefficiente di adattamento (Ka) Quf = Ctuf/ΣS tot (n) Ka(n) Ctuf totale dei costi fissi attribuibili alle utenze domestiche; S tot (n) superficie totale delle utenze domestiche con n componenti del nucleo familiare; Ka(n) coefficiente di adattamento che tiene conto della reale distribuzione delle superfici degli immobili in funzione del numero di componenti del nucleo familiare costituente la singola utenza. Per poter determinare la quota fissa attribuibile alla singola utenza domestica occorre quindi disporre dei dati relativi alla distribuzione delle metrature per numero di componenti del nucleo familiare. Partendo dai dati del data base della Tassa Rifiuti, è quindi necessario collegare ad ogni singola utenza in essere il numero di componenti del rispettivo nucleo familiare. Si tratta di un operazione che, grazie all incrocio con i dati dell ufficio anagrafe, viene fatta in automatico. 4

5 Una volta suddiviso il numero complessivo di metri quadrati da assoggettare ad imposta in funzione del numero dei componenti il nucleo famigliare è necessario associare a ciascuno di essi il relativo coefficiente di adattamento (Ka), individuato dal DPR 158/99 secondo il seguente prospetto. Calcolo superfici ponderate per il coefficiente Ka N componenti nucleo familiare Superfici Ka Sup. convenzionale ,81 0, ,048 20,64% ,53 0, ,058 26,37% ,80 1, ,040 29,74% ,61 1, ,955 18,27% ,88 1, ,802 4,21% 6 o più 4.088,30 1, ,790 0,76% Totale , ,694 Sulla base di questi dati, la quota unitaria è data dal rapporto tra il totale dei costi fissi imputati all utenza domestica ( ,18) e la superficie convenzionale delle abitazioni occupate dalle utenze medesime, ottenuta mediante l applicazione del coefficiente di adattamento Ka ( ,694). Quota unitaria = ,18 / ,694 = 0, A questo punto, l individuazione della quota fissa della tariffa domestica da applicare ad ogni singola utenza sarà determinata moltiplicando il numero dei m 2 dell utenza per il valore della quota unitaria per il relativo coefficiente di correzione Ka. Per fare un esempio, una famiglia composta da 4 persone che vive su una superficie complessiva pari a 100 m 2 pagherà una quota fissa pari a: TFd(4,100) = 0, ,14 = 62,56 Determinazione ammontare quota fissa per le utenze non domestiche La quota fissa della tariffa per le utenze non domestiche si ottiene come prodotto della quota unitaria ( /m 2 ) per la superficie dell utenza (m 2 ) per il coefficiente potenziale di produzione Kc secondo la seguente espressione: TFnd (ap, S ap ): S ap : Qapf: TFnd (ap, S ap ) = Qapf S ap (ap) Kc (ap) quota fissa tariffa utenza non domestica di tipologia di attività produttiva ap e di superficie pari a S ap ; superficie dei locali dove si svolge l attività produttiva; quota unitaria determinata dal rapporto tra i costi fissi attribuibili alle utenze non domestiche e la superficie totale dei locali occupati dalle utenze medesime, corretta per il coefficiente potenziale di produzione (Kc). Qapf = Ctapf / Σ ap S tot (ap) Kc (ap) Ctapf : S tot (ap): Kc(ap): totale dei costi fissi attribuibili alle utenze non domestiche; superficie totale dei locali dove si svolge l attività produttiva ap; coefficiente potenziale di produzione che tiene conto della quantità potenziale di produzione di rifiuto connesso alla tipologia di attività. Per la determinazione della quota fissa per le utenze non domestiche risulta quindi necessaria la conoscenza dei dati relativi alle metrature relative alle diverse tipologie produttive, ponderate per i coefficienti potenziali di produzione individuati dal DPR 158/99. Quest ultimo non individua dei valori puntuali, ma assegna alle diverse aree del paese (Nord, Centro e Sud) i seguenti coefficienti massimi e minimi, entro i quali devono collocarsi i valori applicati dai singoli comuni. Le superfici complessive attribuite alle diverse tipologie produttive devono quindi essere ponderate per il coefficiente di produttività individuato dall Amministrazione, come di seguito specificato: 5

6 Calcolo superfici ponderate per il coefficiente Kc Superfici N e Totale Kc Prodotto kc x metrature Musei, biblioteche, scuole, associazioni, caserme, luoghi di culto ,72 0, ,69 Cinema e teatri ,79 0,43 586,86 Autorimesse e magazzini senza vendita diretta ,07 0, ,24 Esposizioni/autosaloni ,21 0, ,96 Alberghi con ristorante ,02 1, ,03 Case di cura e riposo ,24 1, ,24 Ospedali ,00 1, ,38 Uffici, agenzie, studi professionali Banche e istituti di credito ,60 1, ,25 Abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta e altri beni durevoli Edicole, farmacie, tabaccherie, plurilicenze Filatelia, tende e tessuti, tappeti, ,27 1, ,67 cappelli, ombrelli e antiquariato Parrucchiere, barbiere, estetista ,86 1, ,91 Attività artigianali di produzione Attività industriali ,57 1, ,12 Carrozzerie, autofficine, elettrauto ,71 1,09 703,82 Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista ,13 1, ,14 Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub ,26 5, ,34 Mense, birrerie, amburgherie 2 765,32 4, ,80 Bar, caffè, pasticcerie ,70 3, ,41 Ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio ,57 7, ,69 Discoteche, night club 1 188,36 1,04 195,89 Campeggi, distributori, impianti sportivi 5 598,37 0,88 526,57 Supermercato, pane e pasta, alimentari, macellerie, salumi e formaggi ,51 2, ,27 Totali , ,29 A questo punto, il valore della quota unitaria Qapf è dato dal rapporto tra l ammontare dei costi fissi attribuiti alle utenze non domestiche ed il totale delle metrature convenzionali per i singoli coefficienti Kc: Qapf = ,40 / ,29 = 1, Per spiegare la quota fissa per una singola utenza sarà a questo punto sufficiente moltiplicare la sua superficie complessiva (m 2 ) per il costo unitario per il coefficiente Kc. Ad esempio, un ufficio con una superficie complessiva pari a 100 m 2 pagherà una quota fissa pari a: Qapf = 1, * 50 * 1,11 = 63,30 Determinazione quota variabile per le utenze non domestiche La quota variabile della tariffa per le utenze non domestiche si ottiene come prodotto del costo unitario ( /Kg) per la superficie dell utenza per il coefficiente di produzione (Kd) secondo la seguente espressione: TVnd(ap,S ap ) = Cu S ap (ap) Kd(ap) TVnd(ap,S ap ): Cu: S ap : Kd(ap) quota variabile della tariffa per un utenza non domestica con attività produttiva ap e una superficie pari a Sap; costo unitario ( /Kg) determinato dal rapporto tra i costi variabili attribuibili alle utenze non domestiche e la quantità totale di rifiuti prodotti dalle utenze non domestiche; superficie dei locali dove si svolge l attività produttiva; coefficiente potenziale di produzione in Kg/m 2 anno che tiene conto della quantità minima e massima connessa alla tipologia di attività. Per determinare il valore della quota variabile bisogna individuare, in primo luogo, il quantitativo di rifiuti prodotti dalle utenze non domestiche. Per fare ciò prenderemo a riferimento i coefficienti di produzione potenziale indicati dal DPR 158/99 e riportati nella tabella di pagina 4, moltiplicandoli poi per le superfici complessive di ogni singola categoria produttiva. 6

7 Il costo unitario /Kg relativo alle utenze non domestiche ammonta pertanto a: Costo unitario = ,04/Kg ,81 = 0, A questo punto, per determinare la parte variabile per una singola utenza sarà sufficiente moltiplicare la sua superficie complessiva (m 2 ) per il costo unitario per il coefficiente Kd. Riprendendo l esempio precedente, un ufficio con una superficie complessiva pari a 100 m 2 pagherà una quota fissa pari a: TVnd = 0, * 50 * 12,45 = 101,27 Determinazione quota variabile per le utenze domestiche La quota variabile della tariffa per le utenze domestiche si ottiene come prodotto della quota unitaria per il coefficiente di adattamento (Kb) per il costo unitario ( /Kg) secondo la seguente espressione: TVd = Quv Kb(n) Cu TVd: quota variabile della tariffa per un utenza domestica con n componenti il nucleo familiare; Quv: quota unitaria determinata dal rapporto tra la quantità totale di rifiuti prodotta dalle utenze domestiche e il numero totale delle utenze domestiche in funzione del numero di componenti il nucleo familiare delle utenze medesime, corrette per il coefficiente proporzionale di produttività (Kb): Quv = Qtot/Σ n N(n) Kb(n) Qtot: quantità totale di rifiuti prodotta dalle utenze domestiche N(n): numero totale delle utenze domestiche in funzione del numero di componenti del nucleo familiare; Kb(n): coefficiente proporzionale di produttività per utenza domestica in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare per ogni singola utenza. Costo unitario = ,05/Kg = 0,16852 Per determinare il valore della quota variabile della tariffa è ora necessario calcolare il valore della quota unitaria, moltiplicando il totale delle utenze in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare ponderate per il coefficiente Kb, come dal seguente prospetto: Utenze in funzione dei componenti ponderate per i coefficienti Kb N componenti N utenze Coefficiente Kb Totale nucleo familiare Med , , , , , , , , ,90 469,80 6 o più 28 3,40 95,20 Totali ,64 Il valore della quota unitaria varierà pertanto in funzione del coefficiente Kb preso a riferimento: Quota unitaria = Kg /9.202,64 = 294,84 A questo punto, per calcolare la quota variabile di ogni singola utenza si dovrà moltiplicare il valore della quota unitaria per il costo unitario (cu) per il relativo coefficiente Kb. Riprendendo l esempio precedente, una famiglia composta da 4 persone che vive su una superficie complessiva pari a 100 m 2 pagherà una quota variabile pari a: TVd(4,100) = 0,16852 * 294,84 * 2,5 = 124,21 7

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