La tolleranza costruttiva, le varianti in corso d'opera e le varianti essenziali - ing. Fulvio Bartoli

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3 La tolleranza costruttiva, le varianti in corso d'opera e le varianti essenziali ing. Fulvio Bartoli Dirigente Settore Urbanistica, Edilizia privata e Ambiente del Comune di Imola

4 Le tolleranze La tolleranza: è il massimo scarto dimensionale ammissibile tra la dimensione massima e la minima consentita.

5 Le tolleranze REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE (delibera CC n. 72 del 1/4/2004) Art. 35 Tolleranze verificatesi in sede di costruzione Sono da considerarsi nell ambito di tolleranza e non costituiscono pertanto né variante, né abusivismo le difformità verificatesi in sede di costruzione, a condizione che non eccedano, per ogni U.I., il 2% delle misure lineari prescritte. Le tolleranze non sono applicabili relativamente alle distanze minime fra fabbricati e dai confini prescritti dalla vigente normativa. Per i livelli prestazionali dei requisiti del RE sono ammesse tolleranze se esplicitamente indicate.

6 Le tolleranze LEGGE REGIONALE 23/2004 vigilanza e controllo dell attività edilizia Art. 19 bis tolleranza (aggiunto con la LR 6/09) Il mancato rispetto dell altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta e di ogni altro parametro o dimensione delle singole unità immobiliari non costituisce violazione edilizia se contenuto entro il limite del due per cento delle misure previste nel titolo abilitativo.

7 Le tolleranze DECRETO LEGGE 13 maggio 2011, n. 70 Entrato in vigore il 14/05/2011 e convertito con modificazioni dalla L. 106 del 12 luglio 2011 (in G.U. 12/7/2011, n. 160). Art. 5, comma 2, lettera a) 5) all'articolo 34 (interventi eseguiti in parziale difformità dal P. di C.), dopo il comma 2-bis, del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, è aggiunto il seguente: "2-ter. Ai fini dell'applicazione del presente articolo, non si ha parziale difformità del titolo abilitativo in presenza di violazioni di altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta che non eccedano per singola unità immobiliare il 2 per cento delle misure progettuali.";

8 Esempi di applicazione delle tolleranze in fase esecutiva: nuovo edificio in adiacenza a fabbricato esistente

9 Esempi di applicazione delle tolleranze in fase esecutiva

10 Esempi di applicazione delle tolleranze in fase esecutiva

11 Le tolleranze Rispetto al R.E. la tolleranza si applica anche alle quote minime. Le quote di progetto devono rispettare i minimi previsti dalla legge: è consentito (tollerato) realizzare quote inferiori a quelle di progetto nel limite del 2% per ogni U.I. Attenzione al conflitto con specifiche norme di settore: antisismiche; relative agli impianti sportivi (con particolare riferimento alle dimensioni degli impianti: piscina olimpionica, campi da tennis, basket, ecc.); prevenzione incendi e sicurezza (es. altezza parapetti, ecc.); superamento barriere architettoniche.

12 Le variazioni essenziali Art. 23 L.R. 31/02 1.Sono variazioni essenziali rispetto al P. di C. o alla D.I.A. (S.C.I.A.): a) il mutamento della destinazione d uso che comporta una variazione del carico urbanistico nei casi di cui al comma 1 dell art. 28; b) gli scostamenti di entità superiore al 10 % rispetto alla superficie coperta, al rapporto di copertura, al perimetro, all altezza dei fabbricati, alla sagoma, alle distanze tra fabbricati e dai confini di proprietà anche a diversi livelli di altezza, nonché rispetto alla localizzazione del fabbricato sull area di pertinenza; c) gli aumenti della cubatura rispetto al progetto del 10 % e comunque superiori a 300 mc, con esclusione di quelli che riguardino soltanto le cubature accessorie e i volumi tecnici ( ); d) gli aumenti della sup. utile superiori a 100 mq; e) le violazioni delle norme tecniche in materia di edilizia antisismica; f) ogni intervento difforme rispetto al titolo abilitativo, ove effettuato su immobili ricadenti in aree naturali protette, nonché effettuato su immobili sottoposti a particolari prescrizioni per ragioni ambientali, paesaggistiche, archeologiche, storico-architettoniche da leggi nazionali o regionali, ovvero dagli strumenti di pianificazione territoriale od urbanistica.

13 Ipotesi di costruzione nuovo edificio

14 Ipotesi di costruzione nuovo edificio Edificio di 5,00 x 10,00 = 50,00 mq Modifiche al sedime > 10 %

15 Le varianti in corso d opera LEGGE REGIONALE 31/02 disciplina generale dell edilizia Art. 19 variazioni minori in corso d opera Sono soggette a DIA (SCIA), se conformi agli strumenti di pianificazione e alla normativa urbanistica ed edilizia, le variazioni ( ) apportate in corso d opera qualora comportino mutamento della destinazione d uso senza aumento del carico urbanistico, ovvero scostamenti e aumenti di cubatura e di superficie fino ai limiti stabiliti dall art. 23, comma 1, lettere b), c) e d). La DIA (SCIA) può essere presentata anche successivamente alla realizzazione delle opere ma prima della fine lavori.

16 Art. 18 modifiche progettuali soggette a ulteriore titolo abilitativo Ai sensi dell art. 18 L.R. 31/02 le modifiche in corso d opera, a lavori iniziati, che riguardino anche una sola variazione tra quelle definite all art. 23, comma 1, lettere a), b), c), d), ed f), ovvero modifichino in modo sostanziale gli effetti delle azioni sismiche sulla struttura, sono soggette a nuovo P. di C. o S.C.I.A. I titoli abilitativi vanno presentati o richiesti prima della realizzazione delle opere.

17 Ipotesi di costruzione nuovo edificio

18 Schema riepilogativo Manufatto eseguito con modifiche delle misure progettuali entro il 2% (per singola U.I.) si applica la tolleranza, il titolo è conforme. Manufatto in esecuzione (entro i termini di validità del titolo) con modifiche delle misure progettuali entro il 10% (lettere b, c, d art. 23 L.R. 31/02) SCIA in corso d opera. Manufatto eseguito (concluso) con modifiche delle misure progettuali oltre il 2% si applica la L.R. 23/04 (se le modifiche eccedono il 10 % dei parametri di cui all art. 23 comma 1 LR 31/02 si ha variazione essenziale).

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