1 LEZIONE: REVISIONE CONCETTI FONDAMENTALI SULLA FIGURA DEL MEDIATORE E NORMATIVA RIGUARDANTE LA MEDIAZIONE LINGUISTICO-CULTURALE IN ITALIA

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3 TERZO BLOCCO -TAPPE SOCIALI E NORMATIVE CHE HANNO DELINEATO E INTRODOTTO LA FIGURA DEL MEDIATORE (PARTE 2) - LA MEDIAZIONE CULTURALE IN PRATICA: ASPETTI RELAZIONALI, VALORI CULTURALI, COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE 1 LEZIONE: REVISIONE CONCETTI FONDAMENTALI SULLA FIGURA DEL MEDIATORE E NORMATIVA RIGUARDANTE LA MEDIAZIONE LINGUISTICO-CULTURALE IN ITALIA 2 LEZIONE: COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE NELLA MEDIAZIONE 3 LEZIONE: APPROFONDIMENTO SULLA COMUNICAZIONE NON VERBALE NELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA-CULTURALE

4 Grazie alla comunicazione non verbale il mediatore quindi sarà in grado di riconoscere i segnali del corpo delle par7, essere consapevole del proprio linguaggio del corpo, saper ges7re il silenzio, le domande e le parafrasi, tener presente l ambiente esterno dei fa;ori condizionan7

5 La comunicazione non verbale rivela i veri sen7men7 e intenzioni delle persone che abbiamo di fronte, sono state così s7late dieci regole che possono aiutarci a raccogliere da7 non verbali:

6 1. Osserva l ambiente 2. Considera il contesto 3. Riconoscere e decodificare comportamen: non verbali universali 4. Riconoscere e decodificare i comportamen: non verbali idiosincra:ci 5. Individuare uno schema comportamentale 6. Osservare i comportamen: rivelatori mul:pli 7. ACenzione ai cambiamen: improvvisi 8. Imparare a riconoscere i segni non verbali falsi o ingannatori 9. Esistono due elemen: principali su cui bisogna concentrarsi: benessere e malessere 10. Osservare e non essere osservato.

7 La comunicazione non verbale è suddivisa in: sistema paralinguis.co: vocalizzazioni, borbo6i, colpi di tosse, risa.ne e tono della voce sistema cinesico: ges., espressioni del volto, mimica, movimen. dello sguardo e postura sistema prossemico: uso delle distanze personali, dello spazio disponibile ed orientamento del corpo nello spazio. sistema apa.co

8 IL SISTEMA PARALINGUISTICO Il sistema paralinguis:co rappresenta l insieme di tul i suoni emessi nella comunicazione verbale indipendentemente dal significato delle parole, esso è caracerizzato da differen: aspel: il tono della voce, la frequenza di voce, il ritmo ed il silenzio

9 IL SISTEMA CINESICO Il sistema cinesico rappresenta invece tu1 gli aspe1 comunica3vi espressi dai movimen3 del corpo. Viene considerato ad esempio il conta7o visivo che tra due persone ha una pluralità di significa3: dal comunicare interesse al gesto di sfida. Un altro componente interessante del sistema cinesico è la mimica facciale; bisogna considerare che non tu7o ciò che viene comunicato tramite le espressioni del volto è so7o il nostro controllo (ad esempio l arrossire o l impallidire); Gran parte delle espressioni facciali sono, ad ogni modo, assolutamente volontarie ed ada7abili a nostro piacimento alle circostanze; La diversa interpretazione delle espressioni facciali nelle varie culture è uno dei campi di studio più considera3 nella storia delle scienze della comunicazione.

10 La direzione dello sguardo è modificata in relazione alla stru;ura della conversazione, ad esempio: - si alza lo sguardo brevemente nelle pause gramma:cali - al completamento delle espressioni si da un occhiata prolungata

11 Altro elemento fondamentale del sistema cinesico sono i ges7, in primo luogo compiu: dalle mani. La gestualità manuale può essere un u:le socolineatura delle parole, e quindi rafforzare il significato, ma anche fornire una chiave di lecura difforme dal significato del messaggio espresso verbalmente

12 Paul Ekman ed Erik Friesen in I vol& della menzogna iden0ficarono e suddivisero i segnali cinesici in: Emblemi Illustratori Affect display (dimostratori di emozioni) AdaCatori (auto/etero/oggeco adacatori) (h"ps://

13 GLI EMBLEMI Gli emblemi sono al non verbali che hanno una traduzione verbale immediata, conosciuta e condivisa dai membri del gruppo, di una classe o di una cultura in cui tale gesto ha un significato concordato con un gruppo più o meno esteso. Bisogna fare molta acenzione quando si va in altri sta: in quanto gli emblemi in un altro stato possono avere un significato diverso se non opposto

14 I GESTI ILLUSTRATORI I ges3 illustratori sono dire7amente collega3 al discorso e servono ad illustrare ciò che viene de7o e solitamente vengono prodo1 in contemporaneità con il discorso. 1. Bacche7e 2. Movimen3 idiografici 3. Movimen3 spaziali 4. Movimen3 pi7ografici CI SONO 4 TIPI DI ILLUSTRATORI

15 AFFECT-DISPLAY (dimostratori di emozioni) Gli affect- display sono i movimen7 dei muscoli facciali e corporei in associazione alle sei emozioni primarie di Ekman: sorpresa, paura, rabbia, tristezza, disgusto e felicità. Gli affect-display possono essere collega: al comportamento verbale ripetendo, qualificando o contraddicendo un emozione espressa verbalmente.

16 GLI ADATTATORI Sono movimen: che sono sta: appresi originariamente come sforzo di adacamento per soddisfare bisogni psichici o fisici o per esprimere emozioni ace a mantenere o sviluppare contal personali. Essi sono inconsci, lega: all abitudine e privi di intenzioni comunica:ve.

17 Si possono dis:nguere tre sococategorie: 1. AutoadaCatori: sono i movimen: prodol sul proprio corpo; un adacatore molto noto è il portare la mano alla bocca 2. EteroadataCori: sono eterodirel ossia movimen: e ges: indirizza: ad un altra persona 3. OggeCoadataCori: riguardano un azione prodoca su oggel a portata di mano.

18 IL SISTEMA PROSSEMICO L aspe;o prossemico della comunicazione analizza i messaggi invia7 con l occupazione dello spazio Ognuno tende a suddividere lo spazio che lo circonda in quacro zone principali: 1. zona in:ma (da 0 a 50 cen:metri) 2. zona personale (da 50 cen:metri ad 1 metro) 3. zona sociale (da 1 metro a 3-4 metri) 4. zona pubblica (oltre i 4 metri)

19 SISTEMA APATICO Cos:tuita da messaggi comunica:vi espressi tramite contaco fisico L apa7ca è un campo nel quale le differenze culturali rivestono un ruolo cruciale. Ad esempio la quan:tà di contaco fisico presente nei rappor: interpersonali fra le persone di cultura sud europea verrebbe considerata come una violenta forma di invadenza dai popoli nordeuropei.

20 GLI ATTI ANALOGICI L aver scoperto una connessione tra gestualità inconscia e parte emo7va rappresenta una vera innovazione ed è molto importante per il mediatore familiare conoscerla in quanto molto spesso durante le sedute si nota che una parte mentre l altra parla si muove o compie diversi ges: che possono, ad esempio, indicare un rifiuto rispeco a quello che si sta dicendo. 1. DI RIFIUTO 2. DI GRADIMENTO 3. DI SCARICO E TENSIONE

21 AB analogici del rifiuto Sfregamento del naso da parte a parte del dito indice con movimento orizzontale

22 Spostamento degli oggeb lontani da sè

23 Braccia conserte o gambe accavallate

24 ATTI ANALOGICI DI GRADIMENTO Suzione di un ogge+o

25 Accarezzamento delle labbra

26 Bacio analogico

27 Accarezzamento dei capelli

28 Il soggelo allarga braccia e gambe

29 ATTI ANALOGICI DI SCARICO O TENSIONE ACraverso gli al di scarico o tensione il soggeco informa indirecamente l interlocutore, in tempo reale, in merito alla quan:tà di tensione accumulata Il suo valore nel caso di gracamen:, sarà rilevabile con precisione in base all iden:ficazione della zona corporea interessata:

30 I pruri/ del naso ad esempio possono esprimere il massimo contenimento microtensionale acce+ato dagli indici di tolleranza dell individuo in quanto il naso è collegato dire+amente alla zona del cervello che governa le emozioni. Il prurito accusato invece in zone del corpo sempre più distan/ dal naso indica un carico microtensionale via via minore. Nel caso invece di altre azioni di scarico (variazioni posturali, deglu/zione) sarà rilevabile sono una certa approssimazione.

31 ATTEGGIAMENTO APERTO ATTO ANALOGICO DI GRADIMENTO ATTEGGIAMENTO CHIUSO ATTO ANALOGICO DI RIFIUTO

32 BRACCIA CONSERTE ATTO ANALOGICO DI RIFIUTO

33 SFREGAMENTO DEL DORSO DEL NASO ATTO ANALOGICO DI SCARICO O TENSIONE

34 Accarezzamento delle labbra ATTO ANALOGICO DI GRADIMENTO

35 STROFINAMENTO DEL NASO ATTO ANALOGICO DEL RIFIUTO

36 hips://

37 Bibliografia 9 lezione: h7ps:// h7ps://docplayer.it/ workshop-sul-linguaggio-del-corpo-percapire-e-coinvolgere-se-stessi-e-gli-altri.html h7p:// RONCORONI-CHIARA-copia.pdf h7ps:// h7ps://

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