Linee guida e metodi di indagine e campionamento

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1 Linee guida e metodi di indagine e campionamento Genzano 15 Marzo 2013 Maria Luisa Ricci Laboratorio Nazionale di Riferimento per legionelle Dipar9mento di Mala:e Infe:ve Parassitarie ed Immunomediate Is9tuto Superiore di Sanità Istituto Superiore di Sanità

2 Linee guida italiane Insieme di informazioni aggiornate su : Epidemiologia e sorveglianza Diagnosi clinica ed ambientale e rela2ve procedure Valutazione, ges2one e comunicazione del rischio Terapia Quasi tuc i paesi europei ed extraeuropei hanno emanato delle linee guida (in Italia la Lombardia, il Piemonte e l Emilia Romagna, Molise ne hanno prodoie anche di proprie). Consultabili nel sito nazionali/registro nazionale della legionellosi

3 Linee guida italiane In Italia, a tui oggi sono sta2 emana2 dal Ministero della Salute 3 documen2 : Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi G.U. N. 103 del 5 maggio 2000 Linee guida recan2 indicazioni per gestori di struiure turis2co- rececve e termali G.U. N. 28 del 4 febbraio 2005 Linee guida recan2 indicazioni ai laboratori con acvità di diagnosi microbiologica e controllo ambientale della legionellosi G.U. N. 29 del 5 febbraio 2005

4 Decreto no.81 del 9 Aprile 2008 e successive modifiche In questo decreto Legionella pneumophila e Legionella spp sono presen2 come rischio per i lavoratori, e sono classificate nel gruppo di rischio 2, ossia: Un agente che può causare malace in soggec umani e cos2tuire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghi nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilacche o terapeu2che. Pertanto, sulla base di quanto definito all Art. 271, il Datore di Lavoro ha l obbligo di valutare il rischio legionellosi presso ciascun sito di sua responsabilità. Per l adozione delle misure protecve, preven2ve, tecniche, organizza2ve, procedurali ed igieniche idonee, si deve fare riferimento a quanto definito nelle presen2 Linee guida.

5 Linee Guida Italiane Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione (G.U. n. 256 del 3 novembre del 2006).

6 Linee Guida Europee ed OMS European Guidelines for Control and Prevention of Travel Associated Legionnaires Disease Adottate dal 1 Luglio 2002 Approvate dalla EC nel Giugno 2003 AGGIORNATE NEL SETTEMBRE Pubblicate nel 2007

7 Obblighi e responsabilità L adempimento delle norme per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, non sono un obbligo per i responsabile di una struiura, tuiavia non lo esime dalle responsabilità ineren9 alla tutela del diriho alla salute di chi frequenta il sito (lavoratore, cliente, paziente, etc) o da chi comunque può essere infehato da un disposi9vo non adeguatamente controllato (es infezioni causate da torri di raffreddamento, o altri disposi9vi) Infa:. In assenza di una norma9va tecnica specifica, una linea guida ha lo stesso valore di una legge. (R. Guariniello Lezione Magistrale al Convegno 30 anni di Legionella, Milano, 12 giugno 2007)

8 Come mantenere la struiura turis2co- rececva in buono stato di salute? LINEE GUIDA recan2 indicazioni sulla Legionellosi per i GESTORI DI STRUTTURE TURISTICO RICETTIVE E TERMALI G.U. N. 28 del 4 febbraio 2005 u Elementi di giudizio per la valutazione del Rischio u Norme di comportamento per la riduzione al minimo tale Rischio

9 Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute? Misure di prevenzione per la riduzione del rischio. Strumento fondamentale da utilizzare per assicurare una riduzione del rischio di legionellosi, lo non e' il controllo di laboratorio routinario, ma l'adozione di misure preventive, basate sull'analisi del rischio costantemente aggiornata. Di conseguenza tutti i gestori di strutture recettive devono garantire l'attuazione delle seguenti misure di controllo, alcune delle quali devono essere effettuate da personale opportunamente addestrato, che indossi, soprattutto per quelle operazioni che generano aerosol, idonei dispositivi di protezione individuale:

10 Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute? Nomina di un responsabile. Ogni struiura turis2co- rececva deve individuare una persona responsabile per l'iden2ficazione e la valutazione del rischio potenziale di infezione, che sia esperto* e che comprenda l'importanza della prevenzione e dell'applicazione delle misure di controllo. * Cosa vuol dire esperto?

11 Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute? Ispezione della struttura. u Analisi di uno schema aggiornato (se disponibile) dell'impianto, per individuarne i punti critici. u Accuratezza dell ispezione per poter evidenziare eventuali fonti di rischio e valutare l'intero impianto, non solamente i singoli componenti. u Valutazione dell'uso delle varie sezioni o parti dell'impianto, alla ricerca di bracci morti o comunque soggetti a ristagno di acqua a un suo defluire intermittente. u Valutare l'utilizzo delle differenti aree o della struttura, in funzione di una loro possibile bassa occupazione, che potrebbe favorire la proliferazione del batterio.

12 Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute? Fattori da considerare quando si effettua una valutazione del rischio: A. fonte di approvvigionamento dell'acqua dall'impianto; B. possibili punti di contaminazione dell'acqua all'interno dell'edificio; C. caratteristiche di normale funzionamento dell'impianto; D. condizioni di funzionamento non usuali, ma ragionevolmente prevedibili (es.: rotture); E. prese d'aria per gli edifici (che non dovrebbero essere situate vicino agli scarichi delle torri di raffreddamento).

13 Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute? FaIori di rischio. 1. la presenza e la carica di Legionella; 2. condizioni ideali per la mol2plicazione del microrganismo (ad esempio: temperatura compresa tra 20 e 50 C, presenza di una fonte di nutrimento come alghe, calcare, ruggine o altro materiale organico); 3. la presenza di tubature con flusso d'acqua minimo o assente; l'u2lizzo di gomma e fibre naturali per guarnizioni e disposi2vi di tenuta; 4. la presenza di impian2 in grado di formare un aerosol capace di veicolare la legionella (un rubineio, un nebulizzatore, una doccia, una torre di raffreddamento, ecc.); 5. la presenza (e il numero) di soggec sensibili per abitudini par2colari (es. fumatori) o caraieris2che peculiari (eta', patologie croniche, ecc.).

14 Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute? Periodicità della valutazione del rischio L'analisi del rischio deve essere effeiuata regolarmente (almeno ogni 2 anni) e ogni volta che ci sia mo2vo di pensare che la situazione si sia modificata. L'analisi deve, comunque, essere rifaia ad ogni segnalazione di un possibile caso di legionellosi.

15 Come mantenere la struttura turistico-recettiva in buono stato di salute? Registro degli interven2. Ogni struiura turis2co- rececva deve is2tuire un registro per la documentazione degli interven2 di valutazione del rischio e di manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impian2 idrici e di clima2zzazione. TuC gli interven2 devono essere approva2 e firma2 dal responsabile.

16 Misure di prevenzione per la riduzione del Rischio 1.Mantenere l acqua calda costantemente a temperatura > 50 C; 2.Mantenere l acqua fredda costantemente a temperatura < 20 C o usare un sistema di disinfezione.

17 3.Fare scorrere l acqua (calda e fredda) da rubine: e docce di camere non occupate, per alcuni minu9 1 VOLTA/ SETTIMANA (e sempre prima che le camere vengano occupate). 4.Mantenere puli9 e privi di incrostazioni: - DOCCE - DIFFUSORI - RUBINETTI

18 5. Pulire e disinfeiare almeno 2 VOLTE/ANNO le TORRI DI RAFFREDDAMENTO delle unità di condizionamento d aria

19 6. Svuotare, disincrostare e disinfettare i SERBATOI di accumulo dell acqua calda almeno 2 VOLTE/ANNO; 7.Disinfettare il circuito dell acqua calda con CLORO (50 ppm o 20 ppm) rispettivamente per 1 o 2 ore, dopo gli interventi sugli scambiatori di calore e all inizio della stagione turistica;

20 8. Pulire e DisinfeIare tuc i FILTRI dell acqua ogni 1-3 MESI; 9. Ispezionare mensilmente i serbatoi dell'acqua, le torri di raffreddamento e le tubature visibili. Accertarsi che tuie le coperture siano intaie e correiamente posizionate.

21 10. se possibile, ispezionare l'interno dei serbatoi d'acqua fredda, e comunque disinfettare almeno una volta l'anno con 50 mg/l di cloro per un'ora. Nel caso ci siano depositi o sporcizia, provvedere prima alla pulizia. La stessa operazione deve essere effettuata a fronte di lavori che possono aver dato luogo a contaminazioni o a un possibile ingresso di acqua non potabile;

22 11. Accertarsi che eventuali modifiche apportate all'impianto, oppure nuove installazioni, non creino bracci mor9 o tubature con assenza di flusso dell'acqua o flusso intermihente. 12. Ogni qualvolta si proceda a operazioni di bonifica, occorre accertarsi che subiscano il trahamento di bonifica anche: bracci mor9 cos9tui9 dalle tubazioni di spurgo o prelievo, le valvole di sovrappressione e i rubine: di bypass presen9 sugli impian9;

23 13. In presenza di attrezzature per idromassaggio, occorre assicurarsi che le stesse siano sottoposte al controllo da personale esperto, che deve provvedere alla effettuazione e alla registrazione delle operazioni di pulizia e di corretta prassi igienica come: sostituire almeno meta' della massa di acqua ogni giorno;trattare continuamente l'acqua con 2-3mg/l di cloro; Pulire e risciacquare giornalmente i filtri per la sabbia; controllare almeno tre volte al giorno la temperatura e la concentrazione del cloro; (ed anche il ph!) Assicurare una operazione di disinfezione accurata almeno una volta a secmana.

24 Misure da porre in aio in presenza di rischio. Se in una struttura turistico-recettiva si evidenzia la presenza di un potenziale rischio (es.: la temperatura dell'acqua calda e inferiore a quella raccomandata; la concentrazione di disinfettante non raggiunge il livello necessario per l'abbattimento della carica batterica; o altro).si deve effettuare un campionamento dell'acqua per la ricerca di Legionella, in un numero di siti che sia rappresentativo di tutto l'impianto idrico, e comunque non inferiore a sei.

25 Misure da porre in aio in presenza di rischio I SITI DA CAMPIONARE SONO: RETE ACQUA CALDA Base del serbatoio Ricircolo Almeno 2 siti di erogazione lontani dal serbatoio (docce, rubinetti) RETE ACQUA FREDDA Serbatoio, possibilmente alla base Punto più distale dal serbatoio

26 Esiti del campionamento Se nega9vo : e non è possibile adohare le misure di controllo, campionare ogni mese x 6 mesi Se posi2vo: MeHere in aho le misure di controllo

27 Tipi di intervento secondo la concentrazione di legionella in UFC/L IMPIANTI IDRICI < 100 NESSUN INTERVENTO Verificare che siano in atto misure di controllo (bonifica in caso di terme) In assenza di casi verificare le misure di controllo ed eseguire la valutazione del rischio In presenza di casi rivedere le misure di controllo ed eseguire BONIFICA >10000 Contaminazione importante!! BONIFICARE l efficacia. immediatamente verificandone periodicamente

28 TIPI DI INTERVENTO SECONDO LA CONCENTRAZIONE DI LEGIONELLA IN UFC/L TORRI DI RAFFREDDAMENTO < 1000 NESSUN INTERVENTO In assenza di casi verificare le misure di controllo ed eseguire valutazione del rischio In presenza di casi rivedere le misure di controllo ed eseguire BONIFICA >10000 Contaminazione importante!! BONIFICARE immediatamente verificandone periodicamente l efficacia.

29 STRUTTURE TERMALI 29 Sono tra i luoghi più favorevoli all insorgenza della Legionellosi: Ø Ø Ø frequentate da soggetti a rischio favoriscono l esposizione diretta di aerosol prodotti da piscine e vasche per idromassaggio le acque spesso sgorgano ad una temperatura ideale per la moltiplicazione della Legionella OGNI 6 MESI eseguire la ricerca di Legionella e ogni qual volta vi sia ripresa dell attività dopo la chiusura stagionale ESEGUIRE SEMPRE LE MISURE DI CONTROLLO ESEGUIRE SEMPRE LA BONIFICA se il campionamento ambientale rilevi concentrazione > 100 ufc/l

30 1.Attenersi alle misure di prevenzione 1.Effettuare interventi strutturali per rimuovere i FR 2.Eseguire bonifica (in base alla concentrazione!!!) 3.Valutare efficacia della bonifica 4.Attenersi alle misure di prevenzione 1.Effettuare interventi strutturali per rimuovere i FR 2.Atteneresi alle misure di prevenzione 3. Ripetere i campionamenti

31 Laboratori Regionali di Riferimento Linee guida recanti indicazioni per i laboratori con attività di diagnosi microbiologica e controllo ambientale della legionellosi. G.U. N. 29 del 5 febbraio 2005 Le linee guida europee sono state il grande input anche per la cos2tuzione di una rete di laboratori di riferimento regionali con lo scopo di assicurare qualità ed efficienza dei laboratori operan2 nel controllo ambientale della legionellosi 6/11/2010 Do@.ssa Maria Luisa Ricci

32 Laboratori Regionali di Riferimento Cos9tuzione di una rete di laboratori di riferimento al fine di: 1. Tutelare la salute pubblica; 2. Tutelare l economia turis9ca del nostro Paese, ed evitare implicazioni legali ai responsabili delle struhure turis9co- rece:ve. 6/11/2010 Do@.ssa Maria Luisa Ricci

33 Laboratori Regionali di Riferimento Presenti nella maggior parte delle regioni nelle ARPA, nei Laboratori Universitari e nei Laboratori di sanità pubblica.

34 LABORATORI CON ATTIVITÀ DI DIAGNOSI MICROBIOLOGICA Laboratori Regionali E CONTROLLO AMBIENTALE DELLA LEGIONELLOSI di Riferimento 1.Laboratori di Base 2.Laboratori Regionali di Riferimento 3. Laboratorio Nazionale di Riferimento 6/10/2010 Do@.ssa Maria Luisa Ricci

35 Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi Il documento riunisce, aggiorna e integra in un unico testo tuie le indicazioni riportate nelle preceden2 linee guida nazionali pertanto esso, le sos2tuisce integralmente. Elaborate da un gruppo di lavoro mul2disciplinare convocato dal Dipar2mento di Prevenzione del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Poli2che Sociali. 1. Parte generale 2. Allegati

36 Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi Ø Ø Ø Ø Ø Ø Ø ASPETTI GENERALI; SORVEGLIANZA E INDAGINE EPIDEMIOLOGICA; VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO NELLE STRUTTURE TURISTICO-RECETTIVE; VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO NELLE STRUTTURE SANITARIE; METODI DI PREVENZIONE E CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE DEL SISTEMA IDRICO; INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI; RISCHIO LEGIONELLOSI ASSOCIATO AD ATTIVITÀ PROFESSIONALE.

37 Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi nuovo u Allegato 1: Specie e sierogruppi di Legionellau u Allegato 2: Ricerca di Legionella in campioni di origine umana u Allegato 3: Campionamento di matrici ambientali per la ricerca di nuovo Legionella u Allegato 4: Ricerca e quantificazione di Legionella in campioni ambientali u Allegato 5: Identificazione e conservazione di Legionella nuovo u Allegato 6: Ricerca di Legionella in campioni ambientali mediante Real Time PCR u Allegato 7: Revisione Circolare 400.2/9/5708 del 29/12/93 e nuova scheda di sorveglianza nuovo u Allegato 8: Elenco dei laboratori di riferimento regionale nuovo u Allegato 9: Modulo A ELDSNet u Allegato 10: Modulo B ELSDNet u Allegato 11: Questionario per l indagine di focolai epidemici nuovo u Allegato 12: Lista di Controllo. Sopralluogo di Valutazione del rischio legionellosi

38 Conclusioni Il controllo della contaminazione da Legionella negli impian2 è il risultato di interven2 integra2 che coinvolgono progecs2, gestori, tecnici, manutentori, esper2 di microbiologia e sanità pubblica. Fondamentale è l informazione e la formazione degli operatori e la collaborazione tra competenze diverse, ma complementari.

39 Conclusioni Legionella è un microrganismo ubiquitario nell ambente e molto resistente a trattamenti di disinfezione. La sua eradicazione è quasi impossibile, considerando tutte le strategie che ha sviluppato per sfuggire alle avversità dell ambiente esterno. Si può tuttavia contenere la carica a livelli molto bassi di rischio, adottando le procedure indicate nelle linee guida. La prevenzione, in questa come in altre malattie infettive, è molto importante e questo è l approccio seguito del nostro Ministero della Salute per contenere il rischio di infezioni spesso fatali o invalidanti. In ultimo, fattore non trascurabile, sono da tener presenti anche gli aspetti negativi relativi alle possibili implicazioni legali, economiche e di immagine sia per i nosocomi che per le strutture turistico-recettive e termali.

40 Metodi di indagine e campionamento Una volta effettuato il sopralluogo della struttura, si può procedere al campionamento IMPORTANTE!!! Un campionamento corretto è di fondamentale importanza per ottenere l analisi corretta di un campione per la ricerca di Legionella. Istituto Superiore di Sanità

41 Metodi di indagine e campionamento Prima di iniziare un indagine ambientale si devono raccogliere informazioni sull impianto idrico e di climatizzazione Mappa dell impianto (quando esistente); conduttura principale di rifornimento dell acqua; serbatoi d acqua calda e fredda; bracci morti, zone con stagnazione, camere non utilizzate; Vetustà e composizione dell impianto; Collocazione dell impianto di climatizzazione e delle relative uscite; Si deve richiedere, al responsabile dell edificio, il registro di manutenzione con tutti gli interventi ordinari e straordinari effettuati sugli impianti. Se questo non dovesse esistere prendere informazioni su eventuali lavori svolti o su interventi di bonifica effettuati. Istituto Superiore di Sanità

42 Metodi di indagine e campionamento Quando campionare? Ø Se l analisi del rischio riporta un esito posi2vo (ad es quando la temperatura è inferiore al valore raccomandato che deve essere > di 50 C); Ø Impossibilità di adoiare misure di controllo; Ø Per controllare l efficacia di misure di controllo; Ø Per verificare l efficacia di un nuovo sistema di bonifica Ø Alla riapertura di struiura turis2co- rececva e termale; Ø Torri di raffreddamento che sono in esercizio (almeno 2-4 volte l anno); Ø Vasche di idromassaggio. Istituto Superiore di Sanità

43 Metodi di indagine e campionamento Chi deve fare il campionamento? Personale qualificato (elemento questo su cui concordano tuhe le linee guida) che: 1. Conosca l ecologia di legionella e dei fahori che ne favoriscono la sopravvivenza e la crescita; 2. Conosca come si effehua la valutazione del rischio; 3. Conosca gli elemen9 di base del campionamento microbiologico, in par9colare il conceho di sterilità. Istituto Superiore di Sanità

44 Metodi di indagine e campionamento Misure di sicurezza per gli operatori Il tecnico che raccoglie i campioni non dovrebbe appartenere ad una categoria a rischio (persone che sono soioposte a traiamento con cor2costeroidi,che abbiano affezioni croniche a carico dell apparato respiratorio, diabe2ci, etc) Indossare Disposi2vi di Protezione Individuale (guan2, maschere, occhiali protecvi); Minimizzare la formazione di aerosol facendo scorrere l acqua delicatamente; Evitare l esposizione ad aerosol; Le torri di raffreddamento dovrebbero essere spente 20 prima di effeiuare il campionamento. Istituto Superiore di Sanità

45 Metodi di indagine e campionamento Materiale occorrente Disposi9vi di protezione individuale Schema dove registrare i deiagli del campionamento effeiuato Bo:glie sterili (1-5 L) con 9osolfato di sodio allo 0,01%, o con EDTA a 10mg/L; Tamponi sterili; ProveHe con 2-5 ml di acqua sterile; DisinfeHante :etanolo al 70% v/v, propanolo al 70% v/v, ipoclorito di sodio al 10%; Termometro; Pennarelli resisten2 all acqua o e2cheie; Buste di plas2ca sterili; Pinze sterili; Elas9ci; Forbici; Borsa per il trasporto refrigerato dei campioni Macchina fotografica Istituto Superiore di Sanità

46 Metodi di indagine e campionamento Campionamento dell acqua fredda (quando è superiore ai 20 C) Pun2 più caldi (perché dispos2 vicino ad una fonte di calore o perché con2gui al sistema dell acqua calda);. In ogni caso nelle aree ad alto rischio in un ospedale. Quan9 campioni? Il campionamento dovrebbe essere rappresentativo di tutto il sistema in quel momento, il numero minimo è 6, come precedentemente indicato; Punti maggiormente colonizzati (come si evince dal sopralluogo effettuato e dalla conseguente analisi del rischio). Si dovrebbe inoltre campionare nelle condizioni in cui si sono verificati i casi (in genere le peggiori), ovvero: concentrazione minima di biocida e/o bassa temperatura dell acqua calda; Istituto Superiore di Sanità

47 Metodi di indagine e campionamento Cosa campionare? Acqua, del circuito dell acqua calda ed eventualmente anche fredda (quando la temperatura è superiore a 20 C); Acqua dei bacini di raccolta delle torri di raffreddamento; Acqua delle vasche idromassaggio; Acqua di condensa e filtri degli impianti di condizionamento; Acqua dei nebulizzatori e dei dispositivi della respirazione; assistita; Acqua di fontane, soprattutto quelle interne. Incrostazioni e biofilm, diffusori delle docce, rompigetto dei rubinetti,tubi flessibili delle docce, bacini di raccolta delle torri, serbatoi, vasche idromassaggio, filtri, fontane, etc; Depositi dei serbatoi di accumulo Istituto Superiore di Sanità

48 Metodi di indagine e campionamento Dove effettuare il campionamento nelle torri di raffreddamento Nei bacini di raccolta dell acqua tenendosi lontani dal punto di immissione dell acqua (galleggiante) Interfaccia acqua/aria (tamponi) Istituto Superiore di Sanità

49 Metodi di indagine e campionamento Come campionare Secondo il protocollo analitico delle linee guida del 2000: Senza flussaggio e senza flambare Per la ricerca di legionella in un impianto idrico in condizioni di utilizzo comune, prelevare preferibilmente dal circuito dell acqua calda, senza flambare al punto di sbocco senza far scorrere precedentemente l acqua. Con flussaggio e flambatura Per la ricerca quantitativa di legionella all interno dell impianto, flussare l acqua per 5-10 minuti, flambando allo sbocco. Misurare la temperatura mentre avviene il flussaggio dell acqua. Istituto Superiore di Sanità

50 Metodi di indagine e campionamento Importante! Evitare la cross-contaminazione cambiando guanti ad ogni prelievo; Sterilizzando i termometri ogni volta che viene effettuata una misurazione (con alcool propilico, etilico o ipoclorito di sodio) oppure, utilizzare un recipiente a parte per misurare la temperatura. Istituto Superiore di Sanità

51 Metodi di indagine e campionamento Conservazione dei campioni Nel trasporto i campioni devono essere protetti dalla luce e dal calore e mantenerli ad una temperatura di ambiente se analizzati entro le 24 h; Nel caso in cui non sia possibile eseguire l analisi entro 24 h, conservare a 5 ± 3 C per un tempo che non dovrebbe eccedere 2 gg. Ciò riduce il recupero di Legionella poiché può indurre lo stato di non-coltivabilità ma evita la moltiplicazione di altra flora microbica. Istituto Superiore di Sanità

52 Metodi di indagine e campionamento L aria non umidificata generalmente non è fonte di legionelle; Diversamente, l aria proveniente dalle torri di raffreddamento o dagli umidificatori adiabatici può contenere Legionella anche in elevate concentrazioni; Il campionamento in questi casi richiede il prelievo di almeno 1m 3, utilizzando il SAS (Surface Air System, PBI international), ed il risultato si esprimerà in UFC/m 3 Istituto Superiore di Sanità

53 Metodi di indagine e campionamento CONCLUSIONI La rilevazione di Legionella in campioni d acqua dovrebbe dare un indicazione del grado di contaminazione della matrice che si è andati a campionare. In relazione ai risultati ottenuti si devono adottare le più appropriate misure di controllo per evitare il rischio di diffusione di Legionella,.anche se la concentrazione ritenuta a rischio per l infezione nell uomo rimane ancora una questione dibattuta. Infatti la possibilità di contrarre l infezione dipende, a parità di dose, da molteplici fattori: la virulenza dello stipite batterico, la suscettibilità dell ospite,il tempo di esposizione, la distanza dalla fonte di trasmissione. Istituto Superiore di Sanità

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