1922: Mussolini, la «via legalitaria» e la «via insurrezionale» La legge «Acerbo», le elezioni e il delitto Matteotti ( )

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Bartolommeo Bruni
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1 Lezione 14 (26 novembre 2021) Indice Giolitti e le elezioni del : Mussolini, la «via legalitaria» e la «via insurrezionale» La legge «Acerbo», le elezioni e il delitto Matteotti ( ) L instaurazione della dittatura ( )

2 La vera soluzione per Giolitti è la via «istituzionale»: 1921 scioglimento della Camera Lo scopo delle elezioni è ripristinare l autonomia politica della classe dirigente liberale ridimensionando PSI e PPI sfruttare la paura della rivoluzione bolscevica (occupazione delle fabbriche, settembre 20) e la divisione dei socialisti di Livorno (la scissione comunista del gennaio 21) integrati i fascisti nelle liste dei «blocchi nazionali» (con l idea di «costituzionalizzarli) Il tentativo non riesce: Il PPI aumenta i propri deputati (da 100 a 107) il PSI ha una flessione (dal 32 % al 25% ) ma i comunisti ottengono il 5% Si rafforza invece l estrema destra (35 deputati fascisti, poi salandrini, nazionalisti, agrari, in tutto circa 90 deputati) di cui Mussolini è ormai il leader L estrema destra è contraria alla politica estera pacificatrice di Giolitti (Trattato di Rapallo) (dopo il voto della Camera neoeletta al governo, Giolitti si dimette)

3 Agonia dello Stato liberale dopo le elezioni del 21 doppia strategia di Mussolini Via legalitaria manovre alla Camera e trattative con i leader liberali per entrare al governo Manovre facilitate dagli errori delle forze politiche febbraio 22 veto di Sturzo ad un ennesimo ritorno al potere di Giolitti dopo la crisi del governo Bonomi luglio 22 veto di Giolitti a un accordo Sturzo/Turati/liberali (dopo l assalto squadristico alla casa del popolare Miglioli) In entrambi i casi (febbraio e luglio 22) deboli soluzioni di ripiego: 2 governi Facta, incapaci di contrastare il fascismo Solo nell ottobre 22 Turati riesce a staccarsi dai massimalisti (fonda il PSU, partito socialista unitario) disposto a collaborare ad un governo antifascista ma è troppo tardi) Via insurrezionale ricorso alla violenza squadrista Dalla primavera 22 occupazioni armate di grandi centri come Ferrara, Bologna, Cremona progetto di una marcia su Roma come mezzo di pressione politica contando sulla larvata connivenza della Corona e delle forze armate Chiamato a scegliere, tra i fascisti (che difendono la memoria della guerra e la politica di potenza) e i socialisti che «vogliono fare come in Russia» è chiaro da quale parte si schiererebbe il re C

4 L inizio della marcia su Roma è fissato per il 27 ottobre 22 (Congresso fascista di Napoli) Mussolini è consapevole che si tratta di un bluff: le milizie fasciste non possono fronteggiare l esercito regolare ma usa la marcia su Roma come strumento di pressione sulla classe politica Atteggiamento del re è decisivo: Il 28 ottobre rifiuta di firmare il decreto per la proclamazione dello Stato d assedio proposto dal governo Facta (la Corona come nel 1896 si oppone alla volontà di un governo ancora sostenuto dal Parlamento) dimissioni di Facta, Mussolini nominato premier Cambio di governo non di regime Mussolini forma un governo di coalizione (liberali giolittiani, democratici, salandrini, nazionalisti, popolari) Fiducia iniziale di entrambe le Camere per massimalisti e comunisti è semplicemente un altro governo «borghese» (sempre espressione di una dittatura di classe) I liberali sperano invece che il fascismo, assumendo responsabilità di governo, verrà «normalizzato» e «costituzionalizzato»

5 Ottobre 1922: cambio di governo, non ancora cambio di regime tuttavia due novità che segnalano l «anomala» ascesa al potere di Mussolini 1922 Gran Consiglio del fascismo (organo di partito che elabora direttive per il governo) 1923 M.V.S.N. (milizia volontaria per la sicurezza nazionale) corpo armato che risponde al capo del governo, duce del fascismo e non al Capo dello Stato, cioè al re, «capo supremo delle forze armate» secondo l articolo 5 dello Statuto Mussolini intende in qualche modo «disciplinare lo squadrismo» Non cessano però le violenze illegali contro gli oppositori (come accadrà soprattutto nella campagna elettorale nel 1924

6 1923 La legge Acerbo Mussolini intende rafforzare il partito fascista (dal novembre 21 PNF) che conta solo 35 deputati su 508 il suo governo dipendeva dai liberali e dai popolari (con una forte opposizione socialcomunista) 1923 legge Acerbo: legge proporzionale ma con un fortissimo premio di maggioranza lista che arriva prima (con almeno il 25% dei voti) ottiene il 66% dei deputati il restante 34 % è diviso proporzionalmente tra gli altri partiti Mussolini riesce a far approvare la legge «spaccando» il PPI di Sturzo (il congresso del PPI del 23 si era pronunciato contro la legge maggioritaria) Mussolini impone le dimissioni ai ministri popolari Parte del PPI vota a favore della legge Don Sturzo, sotto le pressioni del Vaticano, lascia la segreteria del PPI (il nuovo Papa è Pio XI, febbraio ) Elezioni dell aprile 1924: vittoria della lista nazionale fascista (maggioranza di candidati fascisti ma accolti nella lista anche candidati «fiancheggiatori» liberali, come Orlando e Salandra) «Blocco» esattamente opposto ai «blocchi nazionali del 1921 (quando erano i liberali erano la forza dominante che accoglieva candidati fascisti) Le opposizioni si presentano invece con liste divise (PSI, PSU, PCdI, PPI, PLI, Lista della opposizione liberale: Amendola )

Giugno 24-gennaio 25: la crisi del delitto Matteotti 30 maggio 24: Matteotti, segretario del PSU, contesta alla Camera la validità delle elezioni dell aprile 24 denunciando le violenze e le

7 Giugno 24-gennaio 25: la crisi del delitto Matteotti 30 maggio 24: Matteotti, segretario del PSU, contesta alla Camera la validità delle elezioni dell aprile 24 denunciando le violenze e le illegalità dei fascisti durante le operazioni elettorali (lettura) 10 giugno 24, 10 giorni dopo, Matteotti è rapito e ucciso da un gruppo di squadristi (il cadavere è ritrovato due mesi dopo, in agosto, in una periferia romana) ondata di indignazione nel paese e sulla stampa d opinione contro il fascismo e Mussolini (sospettato di essere il mandante dell assassinio) da giugno a dicembre 24 il fascismo si trova isolato (anche molti liberali fiancheggiatori accentuano le critiche all illegalismo fascista). Le opposizioni chiedono lo scioglimento della milizia (M.V.S.N.) Le opposizioni (socialisti, popolari, liberali progressisti come Giovanni Amendola), indebolite dalla legge Acerbo, non cercano di intensificare la lotta antifascista alla Camera, cercando di creare un fronte comune con liberali più critici con il fascismo Secessione dell Aventino (termine tratto dalla storia romana): decidono invece di astenersi dai lavori parlamentari e di riunirsi separatamente finché non fosse ripristinata la legalità democratica agitando la questione morale Speranza in un intervento della Corona ma il re si trincera dietro il voto di fiducia del Senato e poi, nel dicembre 24, della Camera (gli aventiniani, assenti, non possono influenzare il voto dei liberali indecisi) Aventino: iniziativa di grande valore morale ma priva di efficacia pratica

8 Novembre 26 la Camera dichiara decaduti dal mandato i deputati aventiniani l instaurazione del regime dittatoriale Mussolini, pressato dall ala intransigente del fascismo: lo squadrismo dei ras locali: Farinacci (Cremona), Balbo (Ferrara), Grandi (Bologna) discorso alla Camera del 3 gennaio 25 preannuncia la svolta autoritaria (lettura) Nei giorni successivi ondata di arresti, perquisizioni e sequestri contro i partiti di opposizione Ma il vero cambio di regime comincia alla fine del 1925 e si completa alla fine del 1926 Legge del dicembre 25 sui poteri del Capo del governo abolisce il rapporto fiduciario con la Camera (dalla doppia fiducia alla sola fiducia del re) 1925 «fascistizzazione» della stampa d opinione («Corriere delle Sera» e altri) che aveva assunto una linea antifascista dopo il delitto Matteotti dicembre 25 patto di palazzo Vidoni la Confindustria riconosce solamente i sindacati fascisti Legge sindacale dell aprile 26: proibito lo sciopero, solo i sindacati fascisti hanno diritto di stipulare i contratti collettivi novembre 26 scioglimento dei partiti antifascisti (dopo attentato a Mussolini a Bologna da parte di Zamboni) (nel novembre 25 era già stato sciolto il PSU, dopo l attentato del deputato Zaniboni per vendicare l assassinio di Matteotti) Soppresse le pubblicazioni contrarie al regime

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