Metodi della Ricerca Sociale (VII) a.a. 2017/2018 docente S. Licursi

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1 Metodi della Ricerca Sociale (VII) a.a. 2017/2018 docente S. Licursi

2 La ricerca qualitativa si fonda su un attività di osservazione che serve ad attivare un processo interpretativo le informazioni vengono costruite attraverso un processo ermeneutico Quando si fa ricerca qualitativa? quando il ricercatore non ha e/o non può avere una conoscenza preliminare dei fenomeni indagati quando l obiettivo che il ricercatore si pone non è tanto o solo spiegare un fenomeno ma comprenderlo 2

3 Le tecniche di ricerca qualitative Non solo tecniche diverse di raccolta delle informazioni MA cambio di paradigma Si potrebbe parlare di «processo» di ricerca, per la difficoltà di distinguere nettamente le tecniche tra di loro e le fasi della ricerca Tuttavia, è possibile distinguere 3 grandi categorie di : osservazione diretta, interviste (in profondità), analisi dei documenti 3

4 Quale paradigma di riferimento? Paradigma interpretativo La realtà sociale è costruita socialmente, è relativa, può essere osservata da una prospettiva; Metodo interpretativo; Obiettivo conoscitivo: la comprensione del fenomeno indagato; Il ricercatore interagisce con l oggetto di studio. 4

5 Le tecniche di ricerca qualitative SCEGLIERE DI UTILIZZARE LE TECNICHE DELL ANALISI QUALITATIVA NON SIGNIFICA OPTARE PER UN PERCORSO DI RICERCA PIÙ SEMPLICE La comprensione weberiana 5

6 6 (1) L osservazione partecipante è un osservazione che comporta un coinvolgimento diretto dell osservatore (il ricercatore) nel contesto sociale e ambientale oggetto di indagine. Serve a ridurre le distanze tra l osservatore e l oggetto di osservazione nella convinzione che: - la conoscenza è legata alla comprensione del punto di vista degli attori sociali; -per comprendere è necessaria l immedesimazione, possibile solo attraverso una piena e completa partecipazione alla quotidianità degli attori sociali. Si distingue tra osservazione partecipante esplicita e dissimulata (2) L intervista Si tratta di una conversazione faccia a faccia tra intervistato e intervistatore. L intervistatore stabilisce i tempi, le condizioni e gli argomenti della conversazione. Si distingue tra: 1) Intervista strutturata = domande fisse e risposte libere; 2) intervista semistrutturata = esiste solo una traccia da seguire; 3) intervista libera= ci sono dei temi di interesse da esplorare (3) L uso dei documenti Risponde a due esigenze: 1. fare ricerca su soggetti o fenomeni che non è possibile osservare o rilevare direttamente; 2. integrare informazioni già acquisite con altre tecniche. Per essere documenti non devono essere prodotti dal ricercatore.

7 L osservazione partecipante Osservazione partecipante diverso da osservazione Tra le è quella che maggiormente richiede un contatto con l oggetto sociale che si vuole studiare Sviluppa un interazione tra ricercatore e soggetti studiati Risponde all idea che «solo immedesimandosi nella vita dell altro lo si può conoscere» A condurre l osservazione non può che essere direttamente il ricercatore In un tempo lungo, spesso difficilmente definibile in anticipo 7

8 L osservazione partecipante Due possibili rischi o dilemma coinvolgimento/distacco Il marziano Il convertito 8

9 L osservazione partecipante: origini e sviluppi Malinowski; la Scuola di Chicago; gli studi di comunità La sociologia autobiografica L etnografia organizzativa; l etnografia per lo studio delle culture dei bambini 9

10 L osservazione partecipante: il ruolo di chi osserva Osservazione palese Osserviamo chi sa di essere osservato: compromettiamo la ricerca? L aiuto del mediatore Osservazione dissimulata Osserviamo senza che viene osservato sappia di esserlo: entriamo in un dilemma morale? Rischiamo di dover ridurre le possibilità di indagine? 10

11 L osservazione partecipante: cosa si osserva? Lasciarsi guidare dai concetti «sensibilizzanti» Individuare possibili oggetti di osservazione: a) il contesto fisico b) il contesto sociale c) le interazioni formali d) le interazioni informali e) le interpretazioni degli attori sociali 11

12 L osservazione partecipante: cosa fare «sul campo» Pagine scelte di Semi G., L osservazione partecipante, il Mulino, Bologna,

13 L osservazione partecipante: cosa ce ne facciamo del materiale empirico raccolto? Fase complessa che deve portare alla stesura di un rapporto finale OCCORRE (1) Passare dal linguaggio dei nativi al linguaggio della teoria sociologica (2) Sviluppare le due prospettive quella dall interno e quella dall esterno, per evidenziare aspetti sconosciuti agli stessi attori sociali indagati 13

14 L osservazione partecipante: cosa ce ne facciamo del materiale empirico raccolto? L analisi dei dati non si fa alla fine dell osservazione partecipante (diverso da survey) Spesso il materiale accumulato è eccedente rispetto alle dimensioni del rapporto di ricerca e comporta una scelta selettiva da parte del ricercatore Gli argomenti trattati nel rapporto di ricerca devono essere sempre introdotti da una parte descrittiva che serve a contestualizzare il resoconto della percezione sensoriale del ricercatore: nel complesso il rapporto di ricerca è una descrizione arricchita del significato Nel rapporto di ricerca si utilizza spesso la classificazione e/o l individuazione dei temi culturali Lo stile di scrittura del rapporto di ricerca dovrebbe caratterizzarsi per la capacità riflessiva e narrativa del ricercatore 14

15 L osservazione partecipante: limiti e risorse 1)Soggettività (del ricercatore) 2) Non generalizzabilità (dei casi indagati) 3) Non generalizzabilità (delle procedure utilizzate) a) Difficoltà di realizzazione b) Elevato investimento di risorse psicologiche da parte del ricercatore 1) No complesso dell oggettività 2) Risultati come stimolo alla ricerca sociale 15

16 L intervista È una conversazione provocata e condotta dall intervistatore rivolta a soggetti scelti sulla base di un piano di rilevazione e in numero consistente con finalità di tipo conoscitivo e utilizzando uno schema di interrogazione 16

17 L intervista L obiettivo è accedere alla prospettiva dell intervistato 17

18 L intervista La sistematicità nell individuazione delle persone da intervistare é motivata dall obiettivo di coprire la varietà delle situazioni sociali (rappresentatività sostantiva no rappresentatività statistica) no variabili sì storie 18

19 L intervista e i suoi gradi di flessibilità 1) Strutturata= stesse domande, stessa sequenza 2) Semistrutturata= si dispone solo di una traccia 3) Non strutturata o Libera= non è definito il contenuto delle domande, ma solo i temi 19

20 L intervista: scriviamola noi! Esercitazione sull intervista semistrutturata 20

21 E quando la ricerca è finita? Come procedere con l analisi delle informazioni analisi dei contenuti: identificare di tipologie descrittive; fornire elementi utili alla comprensione del fenomeno sulla base del significato che gli attori sociali in esso coinvolti gli attribuiscono 21

22 Approccio qualitativo (es. brano intervista biografica) mi sono riscritta all università a Cassino, ma non frequento sono lontana dall università cioè dalla vita universitaria, non frequento vado solo a dare gli esami e questo un po mi dispiace perché mi piaceva seguire le lezioni di docenti stimolanti ed interessanti, poi seguire ti rende più facile studiare, ma a questo punto della mia vita, avendo una certa età non posso ancora fare la studentessa, devo anche lavoricchiare per essere indipendente ed autonoma per non dover sempre dipendere dai miei genitori, dalla mia famiglia perché come spesso dico la mia famiglia non è Berlusconi e non può mantenermi in eterno, non è solo una questione di orgoglio personale ma anche di questioni pratiche, pagare le tasse universitarie, comprare libri universitari e non, quindi quando ho deciso di riprendere a studiare sono tornata qui, perché per i miei tenermi a Bologna era molto costoso, poi io non stavo bene i miei anni al liceo sono stati molto belli, in quegli anni ero molto ligia al dovere, molto interessata alla scuola mi sono trovata bene sia con i compagni di classe sia con i professori, al terzo ci sono state un po i difficoltà soprattutto per il mio non amore per la matematica però tutto sommato sono stati dei begli anni che ricordo con piacere ora sto facendo solo un tirocinio che mi dà pochissimi soldi, è finanziato dalla regione che mi dà un minimo di sostegno, non è un lavoro vero e proprio ma penso che mi servirà come esperienza, e mi darà una competenza specifica che la scuola non mi ha dato ma non perché la mia scuola era fatta di persone impreparate, al contrario, solo che la mia scuola il liceo ti dà una cultura generale ( ) non so se interessa la mia opinione però sono contraria alla specializzazione delle scuole, la specializzazione deve essere un momento secondario, le persone devono fino ad una certa età frequentare la scuola non per professionalizzarsi ma per acculturarsi, imparare ad esprimersi, a orientarsi nella vita ad essere in grado di essere autonomi di sapersi gestire da soli, di maturare una propria coscienza ed indipendenza di pensiero, l acquisizione di un sapere specifico viene dopo quando uno ha capito i suoi interesse, formare prima le persone poi si pensa a formare i lavoratori. (CE M st O) 22

23 Le narrazioni nell indagine sociologica I metodi narrativi sono efficaci nell analisi di svariati temi: dai racconti di malattia alle narrazioni identitarie, dallo studio di lavoro e organizzazioni a quello delle migrazioni, di genere e memoria. In sociologia si parla di «svolta narrativa» per intendere l uso della narrazione come strumento di indagine scientifica, attraverso il quale assume valore l ascolto della parola diretta degli individui coinvolti nei fenomeni di interesse 23

24 Le narrazioni nell indagine sociologica Una narrazione in sociologia è definita come tale nel momento in cui un narratore connette eventi in una sequenza (cronologica, logica, argomentativa) che sia consequenziale per le argomentazioni successive e per il significato che il parlante vuole comunicare a chi ascolterà la sua storia (Atkinson, 1998) Tutte le persone tendono a rappresentare la propria esperienza in forma narrativa. Questi racconti consentono al ricercatore di trarre informazioni sul contesto nel quale l intervistato ha vissuto le sue esperienze. Il modo con cui vengono interpretati i fatti, le scelte, o riportate le opinioni sono indicatori della cultura del mondo sociale nel quale l intervistato è inserito. 24

25 Le narrazioni nell indagine sociologica Il punto centrale per i sociologi che riflettono sui metodi narrativi è rappresentato dalla relazione tra intervistatore/narratore e da come sia possibile tradurre una relazione di intervista in un testo scientifico. La natura stessa del racconto implica la necessità di accettare la sua indeterminatezza, riconoscendone il margine di soggettività e valorizzandolo in quanto rappresentazione della realtà del fenomeno che si sta studiando (Jedlowski, 2000) 25

26 Le narrazioni nell indagine sociologica L analisi di tipo narrativo è composta da una famiglia di metodi, il cui (spesso) unico denominatore comune è l interpretazione di testi che abbiano la struttura di una storia al fine di analizzarli e considerarli come un tutto unico => no frammentazione Fare ricerca narrativa è raccogliere l esperienza sociale di chi racconta, intesa sia come attività cognitiva che come modo di costruzione, verifica e riproduzione del mondo sociale, in quanto il narrante non solo comunica gli avvenimenti di cui è stato protagonista ma attraverso il suo modo di raccontare è in grado di rendere conto del particolare mondo sociale di cui è membro, a partire dal punto di vista che propone per la sua narrazione 26

27 Le narrazioni nell indagine sociologica Non basta ascoltare: è necessario che il ricercatore/intervistatore si metta in gioco personalmente nella relazione di intervista e che sia pronto a riflettere seriamente sul ruolo che la sua stessa riflessività gioca nella co-costruzione del sapere narrativo Occorre avere piena consapevolezza che le proprie azioni e scelte, il proprio vissuto, la propria biografia generano un punto di vista specifico e particolare perché sociologico, che inevitabilmente comporta delle conseguenze sulla restituzione delle narrazioni raccolte durante il processo di ricerca Tuttavia, l esplicitazione del metodo e la sua oggettivazione sono il discrimine che garantisce scientificità alle procedure di ricerca 27

28 L esempio delle «storia di vita» Esercitazione a partire dalla traccia elaborata da Rita Bichi 28

29 Il focus group: un nuovo strumento di indagine Quando la discussione aiuta la conoscenza scientifica 29

30 Il focus group: un nuovo strumento di indagine Uno strumento utile non solo per le indagini di mercato e utilizzato da tempo nella ricerca sociale Affinché possa essere utile per la ricerca non deve essere solo conosciuto bene dal ricercatore ma anche presentato bene ai partecipanti: dicendo che tipo di interazione è «un tipo di incontro dove i punti di vista diversi sono benvenuti e dove il dialogo parte da esperienze quotidiane» 30

31 Il focus group: un nuovo strumento di indagine e che tipo di interazione non è 31 «è una conversazione di gruppo, non è un intervista con me, né tanto meno un esame o qualche altro tipo di valutazione! Introduco soltanto il tema, poi apriamo le danze sorriso ed espressione curiosa, divertita e potete parlare con tranquillità, sapendo che non ci sono risposte giuste o sbagliate in proposito. Se vi chiederò qualcosa sarà solo qualche esempio per capire meglio potete farvi domande, discutere ma non come fanno ai talk show italiani dove si rubano la parola e alzano la voce! È un dialogo, qui ci ascoltiamo e capiterà pure di cambiare idea!» (Frisina, 2010, 89)

32 Il focus group: un nuovo strumento di indagine Che cos è Quando si può utilizzare un colloquio, dalla durata variabile (da un ora a oltre tre ore), tra un numero di persone compreso, in genere, tra sei e dieci; il focus group è una tecnica che ci permette di comprendere che le opinioni (così come gli atteggiamenti e le valutazioni in genere) non sono mai un fatto individuale, ma sono una questione di interazione sociale situata (Frisina, 2010, 69) per approfondire ulteriormente argomenti già studiati con un'inchiesta; per mettere in luce i motivi per cui si sono ottenute quelle determinate risposte in una inchiesta più ampia; per affiancare inchieste sociologiche; per conoscere ed esplorare meglio un terreno di ricerca di cui sappiamo poco; per la selezione e formulazione più appropriata delle domande da inserire in un'inchiesta più ampia 32

33 Il focus group: un nuovo strumento di indagine Ci sono almeno tre assunzioni analitiche di cui bisogna tener conto: 1) I focus group sono discussioni di gruppo. I partecipanti sono coinvolti in diverse forme di interdipendenza Ego/Alter e ciò può chiamare in causa anche interlocutori esterni, cioè altre appartenenze oltre a quella contingente con i membri del focus group. Inoltre, i partecipanti si impegnano in una attività comunicativa situata che può assumere diverse modalità ( ). 2) I partecipanti sono soggetti eterogenei. Adottano diverse posizioni e le cambiano. Nel fare ciò, utilizzano diverse forme di conoscenza socialmente condivisa. La posizione dalla quale i partecipanti parlano influenza in vari modi le relazioni con gli altri partecipanti. Ad esempio, attraverso «citazioni» o riferimenti a esterni al gruppo, pongono una distanza tra loro e i discorsi del gruppo. È importante osservare come i partecipanti si impegnano nell interazione per comprendere quello che dicono. 33

34 Il focus group: un nuovo strumento di indagine 3) La circolazione delle idee nei focus group è strettamente legata alla gestione delle relazioni e delle emozioni, ai modi in cui vengono negoziate le identità dei partecipanti. I partecipanti poi costruiscono e decostruiscono le loro opinioni: dobbiamo guardare ad esse come frutto di un attività cooperativa piuttosto che attribuirle ai singoli individui. In breve, le rappresentazioni sono sociali e dinamiche, aperte al cambiamento perché complesse, ambivalenti (Frisina, 2010, 79). Esistono alcuni aspetti negativi di cui è meglio tener conto in fase di progettazione del gruppo e se si deve scegliere tra l organizzazione di un focus o la realizzazione di più interviste in profondità: 1. la presenza di più persone può costituire un freno inibitorio all'espressione di alcune sensazioni personali; 2. il colloquio di gruppo consente di ottenere un maggior numero di spunti rispetto all'intervista in profondità, ma a un livello meno analitico e meno profondo; 3. non è sempre facile impedire che la conversazione sia almeno in parte dominata da persone estroverse e dotate di facilità di parola. 34

35 Alcuni dettagli sul focus group Un focus group può avere gradi diversi di strutturazione e a seconda della rigidità che si vuole attribuire allo schema della discussione, il ricercatore (o chi per lui) adotterà il ruolo di conduttore (massima direttività), moderatore (media direttività) o facilitatore (bassa direttività). I compiti del conduttore di una discussione di gruppo sono: guidare la conversazione entro il percorso programmato favorire la discussione tra i partecipanti agevolare la partecipazione di tutti evitare che la discussione sia dominata da leader mantenere una posizione di neutralità 35

36 Alcuni dettagli sul focus group Se ciò che interessa è, da un lato, favorire la discussione, dall altro, orientarla verso gli argomenti di rilievo per chi organizza, ne deriva che il ricercatore (o chi per lui) dovrà passare con una certa facilità da un ruolo più direttivo ad un meno direttivo. Per aiutare le persone più schive, viene in genere utilizzata la tecnica del rilancio di stimoli già emersi. Il ricercatore (o chi per lui) può inoltre sottolineare che le risposte dei partecipanti non sono in nessun caso corrette o sbagliate, ma sono in tutti i modi interessanti: è proprio il loro parere che interessa, qualunque esso sia Il ricercatore (o chi per lui) deve essere in grado di mantenere posizioni di assoluta neutralità, per evitare condizionamenti che potrebbero invalidare i risultati o instaurare una sorta di partita a ping-pong tra lui e, a turno, ogni partecipante: dovrà al contrario valorizzare ogni elemento di discussione e confronto tra gli intervistati stessi. 36

37 Alcuni dettagli sul focus group Come decidiamo la composizione giusta del gruppo? - Caratteristiche della popolazione e presenza di sotto-popolazioni - I gruppi devono essere omogenei e formati da persone reciprocamente estranei - Il gruppo deve essere «grande quanto basta» - Il piano di campionamento e la definizione del numero di focus da realizzare 37

38 Alcuni dettagli sul focus group Quale «traccia» utilizziamo? un primo esempio 38

39 Un esempio Un focus group con studenti universitari sulle esperienze e le scelte scolastiche Filmato 39

40 Alcuni dettagli sul focus group Come registriamo? Come utilizziamo le informazioni? 40

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