Commenti alle rappresentazione dei Planisferi Le cartografie che rappresentano planisferi sono genericamente considerate come l oggettiva

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1 Commenti alle rappresentazione dei Planisferi Le cartografie che rappresentano planisferi sono genericamente considerate come l oggettiva rappresentazione della realtà della terra. In parole semplici potremmo dire che sono percepite come una riproduzione in scala ridotta della terra che altro non è se non la realtà. Per questo motivo abitualmente non si ha uno sguardo critico su di esse, un dubbio su quello che rappresentano. Sappiamo invece che una carta geografica del mondo può avere diversi modi di essere realizzata, ognuno dei quali offrirà una visione diversa e che offre interpretazioni diverse. Prima di andare avanti ricordiamo che ogni planisfero cerca di proiettare su una carta bidimensionale, qualcosa di sferico nella realtà. In questo modo è come cercare di sbucciare un arancia, cercando ottenere una buccia intera solo con un taglio per poterla aprire. Facendolo noi dovremo inesorabilmente tirare, deformando questa superficie inizialmente sferica fino ad appiattirla. Allo stesso modo in altre parti questa superficie sarà compressa. Questa deformazione, che noi apporteremo alla superficie, viene definita distorsione e esistono diversi modi di distribuirla sulla superficie della carta. È questo diverso modo di distribuire la distorsione che da principalmente origine alle diverse proiezioni. In alcuni casi la si distribuisce omogeneamente, in altri la si distribuisce a vantaggio di una parte, che sarà meno distorta, rispetto ad altre che invece lo saranno di più. È quello che cercheremo di mostrare esponendo alcuni casi specifici cominciando proprio da quella più nota, la proiezione di Mercatore.

2 Carta 1: Proiezione di Mercatore Questa proiezione è certamente la più diffusa in Europa, utilizzata in tutti gli atlanti scolastici, presente praticamente in ogni scuola. Il suo difetto principale consiste certamente nel fatto di concentrare la distorsione prevalentemente nella parte alta e bassa della rappresentazione, cioè più si guarda verso i due poli più la dimensione viene distorta ingrandendosi. Oltretutto il centro della cartografia è di solito l Europa e più particolarmente il meridiano di Greenwich. Il meridiano zero è in realtà frutto di una scelta arbitraria, che non ha nessun legame con una necessità tecnica o scientifica. Occorreva sceglier un meridiano come punto di partenza per contarli e questa scelta del punto di partenza (a differenza dei paralleli che sono tutti diversi tra loro, i meridiani sono tutti uguali) e la scelta fu fatta dal servizio cartografico della Marina che all epoca era certamente la più potente del mondo: quella Britannica. Così fu fatta quella scelta. Sempre nella proiezione di Mercatore, occorre ricordare che ai tempi de calcolo fatto il territorio più noto, più abitato o almeno quello che era il centro del mondo per Mercatore, era proprio l Europa. Era quindi naturale per lui scaricare la Distorsione su una parte del mondo meno utilizzata se non proprio sconosciuta. Questo però provoca una dimensione normale e a volte ingigantita delle terre emerse che si trovano nell emisfero sud, attribuendo una dimensione visiva estremamente ridotta di Sudamerica e Africa, soprattutto se paragonate a Canada e Groenlandia. 2

3 Carta 2: Proiezione di Peters La proiezione di Peters è qui definita come vendetta del Sud perché ripropone una distorsione distribuita in modo alternato ma omogeneo su tutta la carta. Quello che si ottiene in questo modo è una dimensione visiva dei continenti certamente più corretta quantomeno nella proporzione tra loro. In questo modo Africa e America Latina hanno nuovamente una dimensione di maggiore grandezza rispetto a Canada e Groenlandia. Da un punto di vista dell impatto si può dire che l emisfero Sud appare più importante rispetto alla versione di Mercatore dove l emisfero Nord ha una posizione dominante. Era questa visione riduttiva, seppur solo da un punto di vista visivo, che molti Paesi dell emisfero Sud non apprezzavano: essi avevano una percezione di minimizzazione del loro ruolo, della loro importanza. 3

4 Carta 3: Postel e la visione Polare Questa proiezione di Postel c è utile prima di tutto per la rappresentazione polare che improvvisamente rende più vicino cose che ci siamo abituati a vedere come lontane. Per decenni noi siamo stati abituati a vedere dei planisferi come quello di Mercatore, dove l Europa era al centro, tra continente Americano a occidente (quindi a sinistra guardando) e continente Asiatico a Oriente (quindi a destra guardando). I nostri Planisferi cominciavano percorrendo il mondo da sinistra con l America andando verso destra per arrivare all estremità destra dove c era la Russia Asiatica, La Cina, la Nuova Zelanda. In questa proiezione noi vedevamo l Europa come un territorio centrale tra le due potenze del periodo della Guerra Fredda : USA e URSS. La proiezione di Poste ci fa vedere che queste due potenze si scontravano frontalmente con nel mezzo il Polo Nord. Nella guerra che per fortuna non ebbe mai luogo, tra queste due potenze, noi abbiamo sempre avuto l immagine del conflitto nucleare con missili balistici che andavano da una parte all altra, attraversando i cieli dell Europa. In realtà la minaccia nucleare Europea era equivalente ad altri scacchieri planetari: l Europa era uno scacchiere importante, ma certamente uno tra gli altri. La visione di Postel, seppur distorcendo terribilmente l emisfero Sud, c è utile per aver quest altra visione dei rapporti geopolitici mondiali. 4

5 Carta 4: Planisfero visto dalla Cina La Rappresentazione di questo planisfero cinese è interessante prima di tutto per vedere come il centro non sia dato dall Europa bensì da quel mondo Pacifico dove la Cina è quasi al centro. Oltretutto si potrà notare nella carta come Taiwan rientri a tutti gli effetti come facente parte della Repubblica Popolare Cinese. 5

6 Carta 5: Planisfero visto dal Giappone Quest altra visione ha invece un altra specificità: quella di avere due continenti americani posti ai due margini. In questo modo, infatti, si può perfettamente immaginare di viaggiare andando dalla costa occidentale sudamericana, attraverso tutto il mondo per arrivare dall altra parte sulla costa orientale sudamericana. In effetti, questo permette uno spostamento visivo completo, sferico, pur essendo su un piano, cosa che gli altri planisferi non permettono. Oltretutto si può finalmente vedere che lo spazio desertico più esteso al mondo non è il Sahara, bensì quello spazio di mare del Pacifico che si trova tra costa Sudamericana e Oceania. Spazio che senza questa rappresentazione in genere non è visibile, dando solo l idea del margine e del vuoto oltre la carta. Altra particolarità è quella di proporre anche il rilievo dei fondali marini. Effettivamente si tratta della parte più vasta del mondo ed è comprensibile come per un popolo che vive su un arcipelago e che da sempre è un popolo di marinai e navigatori, possa avere una grandissima importanza. 6

7 Carta 6: planisfero visto dall Australia Questa proiezione è abbastanza ludica, di certo non è mai usata a fini professionali o educativi. Resta importante per ricordarci che anche la posizione della terra è arbitraria perché noi abbiamo sempre posto il Polo Nord in alto e il Polo Sud in basso, ricordiamo però che questo non ha una valenza scientifica, cioè non esiste nulla che ci faccia capire che questo è l unico e giusto modo di presentare la Terra. Usiamo questo come una convenzione che si adotta perché da sempre è stato fatto in questo modo. Gli Australiani ci fanno capire, con questa cartografia, quanto in realtà potrebbero adottare una rappresentazione diversa, non per questo sarebbe sbagliata o falsa: solo inabituale. Al contempo gli Australiani non sarebbero più proiettati nei margini dei planisferi, abitualmente anche con un elevato livello di distorsione. Chi è al centro di una carta lo è solo per soggettiva e arbitraria decisione del cartografo, on perché sia universalmente al centro. Il centro lo decidiamo noi e spesso gli individui non amano essere rappresentati come marginali, periferici rispetto a qualcos altro. 7