Provincia di Latina. art. 8 Legge Regionale 2 novembre 2006 n. 14
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- Lazzaro Cecchini
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1 Provincia di Latina PIANO AGRITURISTICO PROVINCIALE 2009 art. 8 Legge Regionale 2 novembre 2006 n. 14 Allegato A alla D.G.P. n. 82 del
2 Provincia di Latina PIANO AGRITURISTICO PROVINCIALE 2009 art. 8 Legge Regionale 2 novembre 2006 n. 14 * * * * * - Settore Attività Produttive - Servizio Agricoltura e Produzione ecocompatibile * * * * * INDICE PREMESSA QUADRO NORMATIVO QUADRO AGRICOLO PROVINCIALE ANALISI DELL OFFERTA ANALISI DELLA DOMANDA ANALISI DEGLI INTERVENTI PSR OBIETTIVI ZONE DI PREVALENTE INTERESSE AGRITURISTICO LINEE DI SVILUPPO RISORSE E MODALITA DI FINANZIAMENTO CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE INTERVENTI FINANZIABILI E PROCEDURE DI FINANZIAMENTO BIBLIOGRAFIA Foto di copertina: Vincenzo Palumbo 1
3 PREMESSA Il presente Piano Agrituristico Provinciale, relativo all annualità 2009, segue il precedente Piano adottato con D.C.P. n. 59 del , che si configurava quale atto programmatico di continuità operativa per le annualità 2007 e 2008, alla luce della nuova vigente L.R. 14/06. Esso contiene le azioni e gli interventi da realizzare nel territorio provinciale, conformemente alla normativa vigente e coerentemente con le linee di sviluppo dell agriturismo sul territorio della provincia di Latina, in riferimento al Piano agrituristico regionale che fissa gli indirizzi ed i criteri in base ai quali ciascuna Provincia, ai sensi del comma 1 dell art. 8 della L.R. 14/06, adotta annualmente il Piano agrituristico provinciale attuativo delle azioni e degli interventi da realizzare nel proprio ambito territoriale. In generale, il fenomeno dell agriturismo è oramai consolidato nel panorama agricolo italiano, avendo dimostrato ampiamente di poter dare un significativo apporto al sostegno dell agricoltura ed all avvio di processi di sviluppo delle aree rurali, finalizzati sia alla salvaguardia dei valori territoriali, sia alla valorizzazione delle risorse locali, in un ottica non più soltanto agricola e produttivistica, ma anche multifunzionale ed integrata. L importanza dell agriturismo nel contesto socio-territoriale, non attiene soltanto la dimensione nazionale e regionale, ma anche quella più localistica, ove la Provincia, in quanto Ente territoriale di area vasta, rappresenta il necessario raccordo tra le esigenze del territorio stesso e la pianificazione di livello superiore. In tale ottica, la Provincia di Latina attribuisce un notevole valore al fenomeno agrituristico. Non a caso, le linee programmatiche dell Ente (D.C.P. 77/04) riconoscono l agriturismo come una risorsa da valorizzare e sfruttare appieno, viste le potenzialità del nostro territorio. QUADRO NORMATIVO Il termine agriturismo è riconosciuto giuridicamente dalla legge quadro nazionale n. 730 del 5 dicembre 1985 Disciplina dell agriturismo. Tale legge ha inteso avviare una politica finalizzata a sostenere la permanenza degli imprenditori agricoli nelle aree rurali, promuovendo la valorizzazione dei prodotti tipici locali, delle tradizioni culturali ed enogastronomiche, nonché la salvaguardia delle tipologie architettoniche del territorio rurale. Dopo oltre 20 anni di applicazione, sulla scia del cambiamento che ha interessato il comparto agricolo, anche il quadro normativo nazionale è mutato. Attualmente, la normativa di riferimento nazionale è rappresentato dalla Legge n. 96 del 20 febbraio 2006 Disciplina dell'agriturismo (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del , n. 63). Di conseguenza, anche la Regione Lazio ha adeguato la sua legislazione al quadro nazionale, ed oggi la legge che regola l agriturismo regionale è rappresentato dalla Legge Regionale n. 14 del 2 novembre 2006 Norme in materia di agriturismo e turismo rurale (Pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del 10 novembre 2006, n. 31). La Regione Lazio ha altresì approvato il Regolamento Regionale n. 9 del 31 luglio 2007 Disposizioni attuative ed integrative della legge regionale 2 novembre 2006, n. 14 (Norme in materia di agriturismo e turismo rurale), relative all'agriturismo, (pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 2 al Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del 10 agosto 2007, n. 22). Inoltre, con Deliberazione di Giunta Regionale n. 974 del avente ad oggetto Approvazione del «Piano Agrituristico Regionale» art. 7 della legge regionale del 2 novembre 2006, n. 14 «Norme in materia di agriturismo e turismo rurale» (pubblicato nel BURL parte 2
4 prima-parte seconda n. 1 del 7 gennaio 2008), la Regione Lazio ha delineate le linee programmatiche triennali per lo sviluppo del settore agrituristico. Infine, per chiudere il cerchio del quadro normativo di riferimento, è da sottolineare che è stato recentemente approvato il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) del Lazio per il periodo , quale documento di programmazione dell intero comparto agricolo regionale, che di fatto detta le linee di programmazione anche in materia di agriturismo. Detto importante documento, tra l altro, prevede una misura specifica relativa alla diversificazione verso attività non agricole (asse III, misura 311), che, attraverso il sostegno ed il finanziamento di attività connesse al settore primario, prevede l erogazione di finanziamenti a favore anche delle aziende agricole iscritte nell elenco provinciale dell agriturismo. Si evidenziano, altresì, i recenti atti in materia approvati dalla Provincia di Latina: D.C.P. n. 45 del Legge Regionale 2 novembre 2006 n. 14 Norme in materia di agriturismo e turismo rurale e Regolamento Regionale del 31 luglio 2007 n. 9 concernente disposizioni attuative ed integrative alla L.R. 14/06 Coefficiente correttivo del tempo di lavoro agricolo, relativa ai coefficienti correttivi del tempo di lavoro agricolo (comma 3, art. 14, L.R. 14/06); D.G.P. n. 58 del Approvazione dello schema di protocollo d intesa relativo al fondo di rotazione per lo sviluppo dell agriturismo, di cui alla L.R. 14/06, relativa ai finanziamenti di cui al fondo di rotazione per lo sviluppo delle attività in materia di agriturismo e di turismo rurale (art. 12, L.R. 14/06). Nello specifico, focalizzando l attenzione sui punti salienti della normativa regionale che regola il settore dell agriturismo, bisogna sottolineare che essa introduce significative innovazioni. Sono previste misure di semplificazione amministrativa, quale ad esempio l introduzione della dichiarazione di inizio attività (DIA) per aprire una attività agrituristica, una volta ottenuta l iscrizione nell elenco provinciale. Detta disciplina regionale, in armonia con la legislazione comunitaria e statale, individua nell agriturismo lo strumento prioritario per valorizzare la cultura e le tradizioni rurali, promuovere i prodotti agroalimentari del territorio e fruire le risorse locali. In particolare, secondo la normativa regionale, le attività di agriturismo sono finalizzate a: tutelare, qualificare e valorizzare le risorse specifiche di ciascun territorio; favorire le iniziative a difesa del suolo, del territorio e dell ambiente da parte degli imprenditori agricoli e promuovere la permanenza degli stessi nelle zone agricole attraverso l incremento del reddito aziendale ed il miglioramento della qualità di vita; favorire la multifunzionalità in agricoltura e la differenziazione dei redditi agricoli; recuperare il patrimonio edilizio rurale tutelando le peculiarità paesaggistiche; contribuire alla tutela dell ambiente naturale; sostenere ed incentivare le produzioni agricole tipiche e di qualità nonché le connesse tradizioni enogastronomiche; promuovere la cultura rurale e l educazione alimentare; favorire lo sviluppo agricolo e forestale. Inoltre, per attività di agriturismo si intendono esclusivamente le attività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli singoli o associati, attraverso l utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione e complementarietà rispetto all attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. In particolare, l attività di agriturismo è connessa e complementare con l attività agricola (che rimane principale). L attività agricola si considera principale quando il tempo di lavoro medio convenzionale necessario per lo svolgimento dell attività agricola prevale sul tempo-lavoro medio convenzionale necessario per lo svolgimento dell attività di agriturismo. Rientrano tra le attività di agriturismo: dare ospitalità in alloggi o in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori; 3
5 somministrare pasti e bevande, ivi comprese quelle a carattere alcolico e superalcolico, costituiti in misura prevalente da prodotti propri, nonché da prodotti di aziende agricole presenti nel territorio regionale, con preferenza per i prodotti tipici e tradizionali e per quelli a marchio DOP, IGP, IGT, DOC e DOCG; organizzare degustazioni di prodotti aziendali (compresa la mescita di vino); organizzare, direttamente o mediante convenzioni con gli enti locali, attività ricreative, culturali, didattiche, di pratica sportiva (comprendenti anche le attività per integrare i soggetti diversamente abili) nonché attività escursionistiche e di ippoturismo, anche all esterno dei beni fondiari nella disponibilità dell impresa, finalizzate alla valorizzazione e conoscenza del territorio e del patrimonio rurale ed alla migliore fruizione degli stessi. La normativa regionale, tra le funzioni ed i compiti amministrativi delle Province, prevede: Funzioni e compiti attribuiti: adozione dei piani agrituristici provinciali. Funzioni e compiti delegati: valutazione dell'idoneità dei soggetti richiedenti l iscrizione nell elenco provinciale; tenuta dell elenco provinciale; determinazione del coefficiente correttivo al tempo di lavoro agricolo medio convenzionale per le zone montane o svantaggiate e per le aree naturali protette e le aziende biologiche; concessione di contributi per l'esercizio delle attività di agriturismo; vigilanza e controllo dell applicazione della L.R. 14/06; tenuta degli elenchi provinciali dei beni (per i quali sono stati concessi i finanziamenti) sottoposti a vincolo di destinazione d uso. E anche previsto un sistema di classificazione delle aziende agrituristiche, da parte dell ARSIAL, basato sulla caratterizzazione dei servizi offerti, che distingue le seguenti tipologie: agriturismo tradizionale agriturismo con caratterizzazione enogastronomica agriturismo con caratterizzazione naturalistica agriturismo con caratterizzazione culturale agriturismo con caratterizzazione biologica agriturismo con caratterizzazione ecologica QUADRO AGRICOLO PROVINCIALE La Provincia di Latina, istituita nel 1934, copre una superficie di circa kmq ed occupa la parte meridionale della Regione Lazio. E divisa in 33 Comuni (circa due terzi rientrano nella fascia collinare-montana). Si estende su una superficie quasi equamente divisa tra le aree collinari-montane (Monti Lepini, Ausoni, e Aurunci), e le pianura costiere (Pianura Pontina, Fondi-Monte San Biagio e Garigliano). Comprende inoltre le isole di Ventotene, Ponza, Palmarola e Zannone. E limitata dalla Provincia di Roma, da quella di Frosinone, dalla Regione Campania e dal Mar Tirreno. Il litorale, che corre parallelo alla fascia collinare e montana, si estende per circa 100 km dal fiume Astura a Ovest (ai confini con la provincia di Roma), fino al fiume Garigliano a Est (che segna il confine del Lazio con la Campania). 4
6 L agricoltura è presente in gran parte del territorio in zone di alta vocazione (con punte di eccellenza) e aree di minore incidenza. Sotto il profilo geo-agrario si presenta contraddistinta da forti diversità essendovi rappresentata sia l'agricoltura intensiva che quella marginale delle zone interne. Nel corso degli ultimi anni si sono accentuate talune importanti "localizzazioni" agricole, sia nelle zone di pianura che di media collina in aree e territori ben definiti, tali da configurare dei veri e propri sistemi locali di lavoro in termini di specializzazione produttiva (ad esempio da Aprilia alle foci del Garigliano la produzione ortofrutticola è primaria). Il rapporto Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) sullo stato generale del settore agricolo, indica nel 2006 una crescita dell occupazione laziale del 64,9% rispetto al 2005, mentre, nello stesso periodo, si è registrato un +4,9% nell industria ed un -0,2% nei servizi. Si tratta di un valore decisamente straordinario se comparato alle dinamiche che hanno caratterizzato il settore agricolo nel resto d Italia, che hanno evidenziato un +3,6%. Complessivamente, nel 2006 risulta occupato in agricoltura il 2,5% dei lavoratori laziali, contro il 19,3% dell industria ed il 78,2% dei servizi. Tra le province laziali, Latina fa registrare un tasso di crescita del 53,7% dei lavoratori agricoli, che può essere a ragione considerata la prima provincia per vocazione agricola, essendo la quota di occupati nel settore pari al 6,7% del totale dell occupazione provinciale; cifra che sale al 25,9% rispetto al complesso dei lavoratori agricoli laziali. Riguardo all andamento del numero delle imprese dell agricoltura e della pesca, queste diminuiscono del 2,3% a Latina. Dall analisi del rapporto Censis, scaturisce che sembra ormai remota l idea della campagna come luogo privo di speranza e prospettiva economica, tale da essere abbandonata. Al contrario, la campagna è in grado di offrire nuove possibilità di sviluppo economico. Il merito di questa inversione di tendenza, in sintonia con la visione dell Unione Europea, è legata alla nuova visione che caratterizza l agricoltura, considerata non solo quale produttrice di alimenti, ma anche in termini di multifunzionalità, ovverosia quale erogatrice di servizi utili alla collettività (protezione dell ambiente, benessere degli animali, miglioramento della qualità dei prodotti, conservazione del paesaggio, salvaguardia del patrimonio culturale, della biodiversità e delle tradizioni rurali). i principali numeri dell agricoltura provinciale Latina rapporto tra Latina ed il Lazio coltivazioni superficie (ha) produzione (ql) superficie (%) produzione (%) cereali ,54 18,55 ortive in coltura ,81 87,20 protetta ortive in pieno ,28 37,37 campo frutta fresca ,83 62,24 piante industriali ,59 43,16 vite ,46 19,31 olivo ,28 15,18 agrumi ,48 99,72 5
7 ANALISI DELL OFFERTA L analisi dell offerta agrituristica si inserisce nel composito quadro del turismo provinciale, caratterizzato dalla coesistenza di diverse componenti che necessitano ancora di ulteriori sviluppi al fine della creazione di un sistema strutturato. Si legge infatti nella 42^ edizione de Il turismo nella provincia di Latina (edita nel luglio 2008 dall Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina e relativa al 2007): Relativamente alla provincia di Latina bisogna registrare che gli ultimi anni hanno registrato un arricchimento dell'offerta turistica con la creazione di nuovi prodotti ospitali che, differenziati per tipologia di clientela, presentano ulteriori potenzialità di sviluppo. Ad esempio, l'agriturismo offre diverse possibilità di sviluppo soprattutto in riferimento a quelle aree dell'entroterra caratterizzate da una limitata offerta ricettiva. In questa zona, sia la vocazione economica sia la presenza di vincoli ambientali difficilmente permettono la costruzione di importanti strutture alberghiere; l'agriturismo, invece, recuperando edifici o poderi abbandonati, consente di utilizzare turisticamente il territorio nel rispetto dell'ambiente e della natura. In vista di una crescita sarà necessario provvedere alla programmazione degli agriturismi integrandone l'offerta con quella delle altre risorse locali (beni ambientali e culturali, tradizioni popolari, sagre, manifestazioni, prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale). In tale spirito, si inserisce il presente Piano. L offerta agrituristica della provincia di Latina evidenzia la seguente situazione, sintetizzata nelle sottostanti tabelle (dati al ): aziende agricole iscritte nell Elenco provinciale comune numero di aziende Aprilia 22 Cisterna di Latina 9 Cori 8 Fondi 5 Formia 4 Itri 5 Latina 17 Lenola 3 Maenza 1 Monte San Biagio 1 Pontinia 6 Priverno 4 Rocca Massima 2 Roccagorga 1 Sabaudia 16 San Felice Circeo 2 Santi Cosma e Damiano 1 Sermoneta 3 Sezze 9 Sonnino 1 Sperlonga 1 Spigno Saturnia 1 Terracina 17 Ventotene 1 TOTALE 140 6
8 aziende agricole autorizzate allo svolgimento dell attività di agriturismo comune n. di aziende Aprilia 12 Cori 5 Fondi 2 Formia 2 Itri 3 Latina 4 Pontinia 3 Priverno 2 Sabaudia 6 San Felice Circeo 2 Santi Cosma e Damiano 1 Sermoneta 2 Sezze 4 Sperlonga 1 Terracina 6 Ventotene 1 TOTALE 56 il fenomeno agrituristico in provincia di Latina descrizione valore aziende iscritte nell elenco provinciale n. 140 aziende che esercitano l attività di agriturismo n. 56 rapporto tra aziende che esercitano l attività di agriturismo ed aziende totali 40 % iscritte nell elenco provinciale suddivisione per sesso degli imprenditori agrituristici autorizzati categoria numero (n) percentuale (%) uomini donne TOTALE comuni ove non sono presenti aziende agrituristiche munite di autorizzazione Bassiano, Campodimele, Castelforte, Cisterna di Latina, Gaeta, Lenola, Maenza, Minturno, Monte San Biagio, Norma, Ponza, Prossedi, Roccagorga, Rocca Massima, Roccasecca dei Volsci, Sonnino, Spigno Saturnia TOTALE n. 17 Dalla lettura dei dati sopra riportati emergono alcune considerazioni generali: Varie sono le motivazioni alla base della scelta delle aziende agricole iscritte nell elenco provinciale di esercitare effettivamente l esercizio delle attività di agriturismo. Tale esercizio, precedentemente all entrata in vigore della L.R. 14/06, avveniva a seguito di rilascio di autorizzazione comunale, mentre attualmente prevede la prassi amministrativa semplificata della DIA. 7
9 Diversi sono i comuni ove ancora non sono ubicate aziende agrituristiche autorizzate. Per essi, anche con l aiuto del presente Piano, si auspica che l imprenditoria agricola presente sul territorio comunale si attivi affinché il sistema agrituristico provinciale possa registrare la sua presenza pure in tali aree, cosicché da coprire l intera provincia. Si sottolinea, infine, la necessità da parte dei Comuni di comunicare tempestivamente alla Provincia i nominativi delle aziende che iniziano con DIA l attività di agriturismo, al fine di un costante ed immediato aggiornamento dei dati d ufficio. ANALISI DELLA DOMANDA In generale, i dati dell A.P.T. della Provincia di Latina (oggetto di prossima pubblicazione) registrano l annata 2008 con un attivo turistico che colloca la provincia tra le non molte realtà locali d Italia che nell anno hanno assorbito abbastanza bene gli effetti della crisi economica. Ciò può spiegarsi anche con un ripiegamento dei flussi regionali ed interregionali (in particolare le aree romana e campana) entro mete turistiche a portata di mano, come è indubbiamente la provincia di Latina rispetto a quei mercati. Come neppure può sottovalutarsi la crescita della domanda straniera. I dati analitici di dettaglio dell APT, riferiti al fenomeno agrituristico, mostrano la seguente situazione nel 2008: capacità ricettiva agrituristica 2008 tipologia n. esercizi n. camere n. posti letto n. bagni agriturismo (alloggio) Va anche sottolineato che la nuova normativa in tema di agriturismo non prevede uno specifico scambio di flussi di dati statistici tra APT (agenzia destinata a scomparire secondo la nuova legge regionale 13/07 in materia di turismo) ed altri soggetti coinvolti. Appare pertanto fondamentale il ruolo (ad oggi svolto dall APT) di raccolta e pubblicità dei dati di dettaglio aziendali (rilevazione statistica locale e nazionale). Al riguardo si evidenziano i seguenti obblighi normativi relativi allo scambio di informazioni tra enti: principali obblighi normativi relativi allo scambio di informazioni tra enti soggetto adempimento Comune comunicazione alla Provincia dell effettivo esercizio dell attività agrituristica (R.R. 9/07, art. 3, comma 2) comunicazione annuale alla Regione dei dati e delle informazioni relative all azienda agrituristica (R.R. 9/07, art. 4) comunicazione alla Provincia dei provvedimenti di divieto di esercizio dell attività agrituristica (L.R. 14/06, art. 21, comma 4) Provincia comunicazione annuale alla Regione dei dati e delle informazioni relative agli iscritti nell elenco provinciale (R.R. 9/07, art. 4) Arsial comunicazione all azienda interessata, alla Provincia ed alla Regione, dell attribuzione o del diniego relativi della caratterizzazione dell azienda agrituristica (R.R. 9/07, art. 26) 8
10 Al fine di ottimizzare lo scambio di informazioni tra gli Enti, nelle more del trasferimento di competenze dell APT alla Provincia, è auspicabile un coordinamento tra i vari soggetti in parola, con l obiettivo di garantire lo scambio continuo di dati strutturati e la rilevazione statistica dei dati aziendali. Si rammenta, in tal senso, quanto disposto dal comma 4 dell art. 22 della L.R. 14/06: Entro il 31 ottobre di ogni anno i soggetti che esercitano attività di agriturismo presentano al comune una dichiarazione contenente l indicazione delle tariffe massime, riferite a periodi di alta e di bassa stagione, che si impegnano a praticare dal 1 gennaio dell anno successivo. Dette tariffe dovranno essere tempestivamente inviate dai Comuni all APT al fine di consentire l aggiornamento delle banche dati, per la omogenea gestione del comparto ricettivo, nonché ai fini promo-pubblicitari. Da ultimo, si segnala che la Provincia ha già organizzato due specifici incontri (in data c/o la Provincia; in data c/o il Comune di Fondi) con i Comuni provinciali, volti a pianificare una piattaforma condivisa riguardante la predisposizione di un modello unico di DIA. ANALISI DEGLI INTERVENTI PSR L analisi dei dati relativi all attuazione del PSR (misura P II 1 Diversificazione delle attività agricole e delle attività affini ) mette in luce che, a fronte della concessione di contributi in conto capitale di ,00 euro per tutto il territorio laziale, nella provincia di Latina sono state finanziate 11 aziende per un totale di ,00 euro (pari al 4,05% del totale). Complessivamente, nel Piano Agrituristico Regionale si legge che il bilancio che scaturisce da una prima analisi dei dati è comunque positivo in quanto dimostra che il settore agrituristico ha registrato una notevole richiesta di finanziamenti a conferma che questo settore ha avuto, negli ultimi anni, un momento di forte espansione. OBIETTIVI Conformemente al Piano Agrituristico regionale, gli obiettivi del Piano Agrituristico Provinciale sono i seguenti: Aumentare l'offerta agrituristica. L'obiettivo principale è quello di sostenere il consistente numero di imprenditori agricoli i quali, pur risultando iscritti negli elenchi provinciali degli operatori agrituristici, non hanno ad oggi avviato la conversione della loro azienda agricola in azienda agrituristica. Qualificare l'offerta agrituristica. L'offerta agrituristica del prossimo futuro dovrà puntare alla qualità dei servizi i cui aspetti strategici sono la valorizzazione e la divulgazione delle tradizioni culturali ed enogastronomiche della nostra regione, la valorizzazione e la fruizione delle risorse paesaggistiche e naturalistiche delle aree rurali. Diversificare l'offerta agrituristica. La gamma dei servizi da offrire all'utente non dovrà essere più legata esclusivamente alla ristorazione e all'ospitalità ma si dovrà spaziare verso forme innovative di attività di degustazioni enogastronomiche di prodotti aziendali e attività ricreative, sportive, culturali, escursionistiche e didattiche. 9
11 Tamponare il fenomeno dell'abbandono delle aree più marginali attraverso il recupero di quote di occupazione all'interno della famiglia coltivatrice (sostegno dell'imprenditoria giovanile e femminile) e favorire l'entrata nel mondo agricolo di soggetti provenienti da altri settori. ZONE DI PREVALENTE INTERESSE AGRITURISTICO Come descritto nel Piano Agrituristico Regionale, in coerenza con quanto previsto nel Programma di Sviluppo Rurale per il periodo 2007/2013, Allegato 1 "Zonizzazione: metodologia e descrizione delle aree" le aree da considerare per l'identificazione delle zone di prevalente interesse agrituristico sono: zona di prevalente interesse agrituristico Poli Urbani Aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata caratteristica Le potenzialità turistiche dell'area sono evidenti soprattutto grazie al valore dell'indice della domanda di turismo (presenze su popolazione), pari a 256,1, mentre l'offerta ricettiva mostra un valore di presenze su posti letto pari a 65,5, il più elevato in assoluto; valori chiaramente influenzati dal comune di Roma. Le incidenze di alcune variabili rispetto al totale regionale, considerato il profilo dell'area in esame, sono di tutto rilievo; infatti, in tali comuni si concentra il 62,3% della popolazione regionale anche se a fronte di un'incidenza della superficie complessiva del 16%. In tali comuni la SAU rappresenta il 13,3% di quella regionale e la SAT l 11,9%, mentre gli addetti in agricoltura rappresentano il 33,6% del totale Lazio. Rispetto ai poli urbani è comunque evidente la maggiore densità agricola e il maggior numero di addetti al settore (8% sono impegnati in agricoltura), che uniti alle buone performance relative registrate in ordine alla dimensione turistica (sia la domanda che l'offerta turistica presentano valori discreti), lasciano presupporre l'esistenza di potenzialità di sviluppo per le attività connesse all'esercizio dell'attività agricola e per le produzioni di qualità che caratterizzano queste aree, in cui spesso si rinviene la pratica di colture intensive, legata anche ad una maggiore produttività dei suoli. A ciò è necessario aggiungere anche le buone potenzialità ambientati dei comuni in esame, poiché ben il 71,1% rientra in zone SIC e/o ZPS, mentre il 55,26% in parchi nazionali e/o regionali. Questi comuni sono spesso soggetti a una competizione intensa da parte del fenomeno espansivo delle aree urbane (solo il 12,1% di residenti in nuclei e case sparse) viste le ridottissime distanze che separano i comuni considerati dalle aree urbane e metropolitane (3,9 km in media la distanza dal centroide) 10
12 Aree rurali intermedie Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo Sotto il profilo della capacità di attivazione di flussi turistici l'area presenta alcune debolezze soprattutto in termini di attrazione (con un basso livello di presenze turistiche su popolazione: 149,3), mentre la capacità ricettiva è in linea con i valori medi regionali (presenze turistiche su posti letto pari a 27), nonostante il territorio sia caratterizzato da una discreta valenza ambientale e paesaggistica: il 57,5% dei comuni appartiene a SIC e/o ZPS ed il 13,6% a parchi nazionali e regionali. A queste debolezze fa eco il rilievo di una significativa potenzialità turistica espressa dal numero delle presenze sulla popolazione residente (201,4, ossia il secondo valore in ordine decrescente tra le aree rurali) pur tuttavia con capacità ricettiva da implementare (presenze turistiche su posti letto = 20,6). Tali potenzialità turistiche sono probabilmente associate ad una significativa presenza di aree parco (il 22% dei comuni), che contribuisce anche a rafforzare il profilo dell'integrazione istituzionale, e zone SIC e/o ZPS (59,63%). LINEE DI SVILUPPO Si premette che il PSR , riguardo all azione Sostegno dell offerta agrituristica (nell ambito delle Misure dell Asse III) esclude i capoluoghi di provincia come Latina (identificata come polo urbano A ), sebbene il Piano Agrituristico Regionale identifichi gli stessi poli urbani A come zone di prevalente interesse agrituristico. Inoltre, lo stesso PSR mette in evidenza che all interno della dimensione complessa della classe polo urbano sono presenti significative porzioni di agricoltura. Per quanto sopra esposto, al fine di riequilibrare la destinazione delle risorse finanziarie tra le diverse zone (tenuto conto che i poli urbani sono esclusi dai benefici dei finanziamenti del PSR ), con il presente Piano verranno inclusi negli interventi finanziabili anche quelli relativi alle zone A (poli urbani), parimenti alle altre zone ( B, C, D ). Il quadro riassuntivo della zonizzazione PSR , riguardante i comuni della provincia di Latina, è riportato nella seguente tabella: ZONIZZAZIONE PSR zone codice ISTAT comune A - POLI URBANI Latina B - AREE RURALI AD AGRICOLTURA INTENSIVA E SPECIALIZZATA Aprilia Cisterna di latina Fondi Formia Gaeta Itri Minturno Pontinia Sabaudia San Felice Circeo Sperlonga Terracina 11
13 C - AREE RURALI INTERMEDIE D - AREE RURALI CON PROBLEMI COMPLESSIVI DI SVILUPPO Cori Lenola Norma Ponza Priverno Roccagorga Rocca Massima Santi Cosma e Damiano Sermoneta Sezze Spigno Saturnia Ventotene Bassiano Campodimele Castelforte Maenza Monte San Biagio Prossedi Roccasecca dei Volsci Sonnino Il Piano Agrituristico Regionale pone la necessità di differenziare gli interventi e le priorità del settore agrituristico nelle diverse aree territoriali. Tenendo conto delle diverse vocazioni, per ognuna delle aree individuate dal PSR , si riportano le relative linee di sviluppo del settore agrituristico: A. Poli Urbani Si prevede di incrementare il numero di aziende agrituristiche e di sostenere le imprese che per tradizione sono già affermate. In queste aree, più che in altre, l'attività agrituristica deve essere polifunzionale, per cui oltre alla ristorazione e all'ospitalità si svilupperanno nuove opportunità offerte dalla recente normativa regionale e dal concetto di diversificazione verso attività non agricole da avviare in azienda. L'azienda agrituristica può divenire il centro d'integrazione di più settori produttivi: agricoltura, turismo, ambiente, cultura, sport e servizi, questi ultimi indirizzati soprattutto allo sviluppo di attività di utilità sociale. L'offerta. agrituristica, in questo contesto, svolge anche la funzione di "portare in città" le tradizioni rurali ed prodotti agricoli. Con la nuova normativa regionale è inoltre possibile sviluppare nuove forme di ricezione che prevedono l'organizzazione di degustazioni, di prodotti aziendali e/o di attività ricreative. In tali aree particolare attenzione deve essere rivolta alla qualità dell'offerta anche al fine di sostenere la forte competitività nel settore turistico tipico dei poli urbani. Non è da trascurare la possibilità di migliorare sia l'offerta ristorativa che quella ricettiva in camere o in miniappartamenti per soddisfare le richieste di quegli ospiti (soprattutto stranieri), che vogliono coniugare la visita storico-culturale delle città con momenti di riposo in campagna. B. Aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata L'area in questione ad oggi si presenta come quella di maggior interesse agrituristico. Infatti, oltre ad essere una delle più importanti aree dal punto di vista agricolo, è caratterizzata da un alto potenziale turistico in quanto in essa sono compresi molti comuni costieri dell'alto e del basso Lazio. 12
14 Inoltre, a fronte di un elevata domanda, il numero delle aziende agrituristiche che offrono ospitalità risulta essere ancora piuttosto basso. E' da evidenziare, infine, che l'investimento aziendale in attività agrituristiche, attraverso l'introduzione di nuove fonti di reddito, permetterebbe all'azienda di adottare tecniche colturali agricole a minor impatto ambientale senza ripercussioni negative sul reddito. Per tale area è auspicabile l'incremento del numero delle imprese agrituristiche che dovranno puntare ad una innovazione delle tecniche colturali dell'attività agricola e ad una differenziazione delle attività connesse ampliando la tipologia dei servizi offerti. Si prevede lo sviluppo e la realizzazione di impianti ed attività mirate alla produzione di energia alternativa e a basso impatto ambientale. Contestualmente si prevede la possibilità di sviluppare una vasta gamma di servizi finalizzati allo svolgimento di attività ricreative che possano soddisfare le molteplici esigenze dell'elevata potenzialità turistica della zona. C. Aree rurali intermedie L'area in questione, piuttosto ampia, comprende un gran numero di comuni, per lo più collinari, con una buona vitalità demografica e un'attività agricola caratterizzata da un'elevata incidenza di areali di produzioni tipiche. L'area presenta una scarsa affluenza di turisti, di contro, dal punto di vista dell'offerta agrituristica, mostra un'elevata presenza di aziende (123) con un'offerta legata all'ospitalità per un totale di 1954 posti letto. Il territorio è caratterizzato anche da una discreta valenza ambientale e paesaggistica (il 57,5% dei comuni appartiene a SIC e/o ZPS e il 13,6% a parchi nazionali e regionali). Per tali aree le linee di sviluppo previste sono indirizzate sia al miglioramento qualitativo dei servizi offerti che alla diversificazione delle attività organizzate in azienda, anche in funzione delle nuove opportunità normative. In particolar modo, vista l'alta incidenza di areali di prodotti tipici, la ristorazione di qualità e l'organizzazione di degustazioni di prodotti aziendali, accompagnata dalla vendita diretta dei prodotti, deve essere il perno intorno al quale dovrà essere attuato lo sviluppo del settore agrituristico. D. Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo Per questa area si ritiene di fondamentale importanza, da un lato, favorire la permanenza degli agricoltori ancora attivi nel territorio, dall'altro, agevolare l'insediamento di nuove aziende condotte da giovani imprenditori anche provenienti da altri settori. L'azienda agrituristica deve rappresentare un'attività economicamente conveniente nella quale si potranno attuare contemporaneamente produzioni agricole naturali, tutela dell'ambiente e divulgazione delle bellezze naturali e delle tradizioni locali. La nuova azienda agricola potrà anche sviluppare attività che offrano servizi alla popolazione rurale contribuendo al miglioramento della qualità della vita delle aree rurali (ad esempio-agri nidi è fattorie sociali). Le linee di sviluppo previste per tale area sono volte all'incremento delle imprese agrituristiche ed allo sviluppo di attività di formazione ed aggiornamento professionale degli operatori. RISORSE E MODALITA DI FINANZIAMENTO Ai sensi della L.R. 14/2006 le risorse finanziarie disponibili per l'attuazione del Piano Agrituristico Regionale sono individuate negli stanziamenti allocati nei seguenti capitoli del 13
15 bilancio regionale, fermo restando le risorse finanziarie da destinare al turismo rurale con successivi provvedimenti: risorse 1. B Fondo di rotazione per lo sviluppo delle attività in materia di agriturismo e di turismo rurale; 2. B attività concernenti l'agriturismo ed il turismo rurale e iniziative per la loro promozione e valorizzazione. descrizione Le risorse sono ripartite dalla Regione alle Province con deliberazione annuale, previa verifica della coerenza e della compatibilità dei Piani Agrituristici Provinciali con il Piano Agrituristico Regionale. In fase di prima applicazione, per l'annualità 2007, a seguito dell'approvazione del Piano Agrituristico Regionale, e nelle more dell'adozione dei Piani Agrituristici Provinciali, la Regione impegna le risorse ripartendole sulla base dei criteri riportati al punto 8 (criteri di ripartizione delle risorse finanziarie) del Piano Agrituristico Regionale. Le risorse impegnate per l'annualità 2007 saranno liquidate previa verifica, da parte degli uffici regionali competenti, della coerenza della compatibilità dei Piani Provinciali con il Piano Triennale. Le risorse sono erogate dalla Regione con deliberazione annuale, nei limiti della disponibilità finanziaria del bilancio regionale ed in funzione di. quanto previsto nel Piano Agrituristico Regionale. CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE La Regione ripartisce nel triennio le risorse finanziarie disponibili, previa verifica della coerenza e della compatibilità dei Piani Provinciali con il Piano Regionale di durata triennale. Le risorse finanziarie a sostegno dei Piani Provinciali, ritenuti coerenti, sono ripartiti sulla base dei criteri descritti nel Piano Regionale. Detti criteri, sono comunque modificabili nel tempo in funzione dei parametri di riferimento, anche essi variabili (zone montane e svantaggiate, territorio destinato ad aree protette, numero di aziende iscritte nell elenco provinciale). Pertanto, così come descritto nello stesso Piano Regionale, la ripartizione dei fondi dovrebbe seguire i seguenti criteri : provincia valore % sul totale Latina 14,89 14
16 Ai sensi della L.R. 14/99 riguardante il decentramento amministrativo, la previsione di spesa per il periodo di riferimento del presente piano, che utilizza anche economie di spesa derivanti dalla precedente programmazione provinciale, è sintetizzabile nella sottostante tabella: utilizzazione degli oneri finanziabili di cui all art. 34 della L.R. 14/06 finanziamenti delle iniziative per investimenti a favore dell agriturismo (art. 12 L.R. 14/06) di cui al fondo di rotazione previsto al comma 1 dell art. 34 della L.R. 14/06 promozione e sostegno per lo sviluppo dell agriturismo (art. 13 L.R. 14/06) attraverso l impiego delle risorse previste al comma 2 dell art. 34 della L.R. 14/06 INTERVENTI FINANZIABILI E PROCEDURE DI FINANZIAMENTO Si riportano di seguito gli interventi finanziabili e le relative procedure di finanziamento: categoria dei finanziamenti Azioni di sostegno dell'agriturismo (art. 8, L.R. 14/06) utilizzazione dei fondi regionali finalizzati interventi finanziabili procedure di finanziamento Attività promozionale e di animazione rurale Attività formativa Interventi a sostegno del recupero edilizio aziendale Incentivazione di azioni e servizi interaziendali Avviso pubblico (ad esempio per interventi a sostegno del recupero edilizio aziendale) a favore degli iscritti nell'elenco di cui all'art. 17 della L.R. n. 14/06. utilizzazione degli oneri finanziari di cui all'art. 34 della L.R. n. 14/06 categoria dei finanziamenti interventi finanziabili procedure di finanziamento II fondo di rotazione di cui alla recupero e miglioramento dei L.R. 14/06 cofìnanzia mutui fabbricati e delle strutture agevolati alle imprese utilizzate per le attività agrituristiche al fine di agrituristiche di cui all'art. 2 sostenere iniziative per della L.R. n. 14/06; investimenti. ampliamento o nuova Le domande per la concessione realizzazione di strutture delle agevolazioni devono finalizzate all'esercizio delle essere presentate a firma attività agrituristiche; dell'interessato o, in caso di persona giuridica, del legale acquisto di attrezzature e di rappresentante, presso arredi strettamente funzionali l'amministrazione provinciale all'esercizio delle attività nella quale è avvenuta agrituristiche, con esclusione l'iscrizione all'elenco di cui dei beni usati; all'art. 17 della L.R. n. 14/06. acquisto di strumenti innovativi La struttura competente, per l'informatizzazione e verificata ed accertata l'adeguamento tecnologico l'ammissibilità della domanda, dell'azienda; la completezza e la regolarità Finanziamenti delle iniziative per investimenti a favore dell'agriturismo (art. 12 L.R. 14/06) di cui al fondo di rotazione previsto al comma 1 dell'art. 34 della L.R. n.14/06. D.G.R. n. 781 del (art. 192 L.R. 14/99 Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo ). 15
17 Promozione e sostegno per lo sviluppo dell'agriturismo (art. 13 L.R. 14/06) attraverso l'impiego delle risorse previste al comma 2 dell art. 34 della L.R. n.14/06. adeguamento strutturale dell'azienda per l'adozione di impianti e sistemi a basso impatto ambientale (acqua, energia, smaltimento rifiuti). attuazione di programmi di formazione e aggiornamento professionale degli operatori agrituristici; attuazione di progetti che sviluppano in maniera integrata con l'attività produttiva agricola e zootecnica l'offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi ed occupazionali per favorire il recupero e l integrazione sociale di soggetti appartenenti a categorie svantaggiate; della documentazione allegata, determina l ammontare della spesa ammissibile ad agevolazione, dandone comunicazione all'interessato entro novanta giorni dalla presentazione della domanda. II finanziamento è concesso, previo nulla osta provinciale, dall'istituto di credito convenzionato. Il richiedente, nel caso in cui non sia proprietario dell'immobile oggetto dell'investimento, all atto della domanda dell agevolazione deve dimostrare di essere nella disponibilità dello stesso, ai sensi dell'art. 2 del regolamento regionale n. 9 del 31 luglio 2007, e comprovare il consenso del proprietario all effettuazione delle opere e degli interventi per i quali l agevolazione è richiesta e alla costituzione del vincolo di destinazione. All atto della concessione delle agevolazioni il beneficiario si obbliga a non mutare la destinazione d uso del bene a decorrere dalla data di erogazione del finanziamento e per un periodo corrispondente alle disposizioni previste dall'art. 28 del regolamento regionale n. 9/07. DI COMPETENZA REGIONALE 16
18 organizzazione di giornate informative e promozionali; organizzazione di manifestazioni di promozione agrituristica e partecipazione ad analoghe manifestazioni; attuazione di programmi di certificazione qualitativa delle aziende agrituristiche; attuazione di programmi di coordinamento e commercializzazione dell'offerta agrituristica. 17
19 BIBLIOGRAFIA Agriforum, Latina: la provincia che sarà il territorio verso il programma di sviluppo rurale (elaborazione su dati istat 2003) Regione Lazio Azienda di Promozione Turistica della provincia di Latina Dati d Ufficio (si ringrazia la Sig.ra Maria Caterina Santini) Il turismo nella provincia di Latina - Azienda di Promozione Turistica della provincia di Latina 42^ edizione luglio 2008 Lazio Informazione n. 5 dicembre 2007 pagg Linee programmatiche (Programma di mandato del Presidente XV Consiliatura) D.C.P. n. 77 del Piano Agrituristico Regionale - D.G.R. n. 974 del 29 novembre 2007 Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lazio (approvato con Decisione della Commissione Europea C/2008/708 del ) Provincia di Latina Settore Attività Produttive Servizio Agricoltura e Produzione ecocompatibile - Dati dell Ufficio Agriturismo 18
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