Sintesi delle lezioni per gli studenti. Prof. Paolo Raimondi Università di L Aquila Facoltà di Scienze Motorie. 1ª Parte. Web tiscali.

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1 Prof. Paolo Raimondi Università di L Aquila Facoltà di Scienze Motorie Sintesi delle lezioni per gli studenti 1ª Parte Web tiscali.it con modifiche

2 IPER LORDOSI Lordosi cervicale Cifosi dorsale Insellatura lombare Forte aumento Sensibile aumento Leggero aumento Compenso Riduzione Inversione

3 Il rachide per poter controbilanciare i pesi del torace e dell'addome ha dovuto adeguarsi modificando le curve sagittali. La cintura pelvica rappresenta l impalcatura l centrale che collega il tronco agli arti inferiori. Il rachide lombare presenta una meccanica molto complessa. La muscolatura posteriore svolge il ruolo di controllore attivo della forza di gravità durante la flessione del tronco. Ciò permette la graduale messa in tensione dei lega- menti posteriori per cui la flessione anteriore completa viene mantenuta solo dall apparato apparato legamentoso.

4 Immagini:archivio Raimondi Il rachide lombare ha caratteristiche particolari. Le sue vertebre assumono una conformazione a fagiolo che aumentano verso il basso per sostenere i carichi ed impedire una eccessiva crescita dello sforzo sul piatto vertebrale. Questa forma consente maggior contrasto passivo nelle azioni flettenti laterali. Il rachide lombare è caratterizzato dalla presenza di grandi apofisi che si incastrano con quelle articolari superiori per costituisce un elemento passivo di controllo nel sistema di flesso-torsione. La riduzione delle forze è dovuta anche alla pressione intra-addominale addominale.

5 Immagini:archivio Raimondi jackiebrand.com La pressione intra-addominale addominale (conosciuta con il nome di meccanismo riflesso dei mm. del tronco) generata dai mm addominali funge da pilastro anteriore. Questo avviene perché la parte anteriore del tronco, messa in pressione dalla contrazione dei mm. addominali, esercita un sostegno sulla c.v. e genera un movimento di estensione. Questo riduce lo sforzo richiesto dai mm. estensori del tronco e diminuisce, di conseguenza la pressione discale. Se la muscolatura addominale non esistesse la colonna vertebrale non potrebbe mantenere il suo assetto.

6 I mm. posteriori estendono il rachide lombare, tirano indietro il rachide lombare e dorsale attorno alla cerniera dorso-lombare e lombo- sacrale e determinano l aumento l della curva lombare. Questi mm. tirano dietro il rachide lombare e contem- poraneamente lo incurvano. L aumento della curva lombare porta ad un orientamento sem- pre più inclinato della L5 su S1, correlato a un cambiamento del- la posizione del sacro (che tende all orizzontale) e a un incre- mento della mobilità sacro-iliaca. Immagini:archivio Raimondi

7 Immagini:archivio Raimondi I muscoli del gruppo laterale fanno inclinare il tronco dalla loro parte, ma mentre il quadrato non ha azione sulla lordosi lombare, lo psoas (bil( bil.) determina una iperlordosi e nello stesso tempo una rotazione del tronco controlaterale.. I mm. addominali è vero che esercitano la flessione, ma dalla postura eretta sono solo uno starter del movimento; la max azione dei mm. è da postura supina. Il raddrizzamento della curva lombare inizia dal bacino. Si estendono i mm. delle docce vertebrali si genera una trazione indietro delle prime vertebre lombari. Lo psoas e i mm. delle docce vertebrali avvicinano le proprie inserzioni e tendono ad accorciarsi.

8 In tal modo lo psoas determina un azione pressoria sui piatti vertebrali da L1 a S1. Partecipano il gran gluteo e i mm. ischio- crurali. Le fibre dello psoas pertanto funzionano come tiranti simmetrici, rispetto al piano sagittale. Quando lo psoas prende inserzione fissa sul piccolo trocantere, ad anca bloccata, ha una violenta azione sul rachide lombare: inserendosi sull apice della lordosi lombare, determina una flessione della colonna lombare rispetto al bacino e come conseguenza l aumento l della lordosi lombare. Pertanto la forma e l ampiezza l della curva è strettamente legata al tono dei muscoli e legamenti. Troppo spesso non si valuta adeguatamente questo muscolo che è fondamentale nella statica lombare. Immagini:archivio Raimondi

9 Immagini:archivio Raimondi L3 Il tratto lombare ha un arco posteriore necessariamente molto sviluppato dove si inseriscono numerose fibre muscolari che vanno alla parte superiore del dorso e verso l osso l iliaco. La curva lombare assume il massimo valore a livello di L3 che è una vertebra, con il corpo orientato orizzontalmente, dotata di elevata mobilità.. La contrazione dei muscoli, con inserzione sul bacino, la traziona all indietro. La L3 funziona come un fulcro. Sulla parte superiore del corpo vertebrale convergono le sollecitazioni derivanti dai carichi, che vengono poi trasferiti alla L4, al sacro, bacino e anche.

10 Forze dislocanti: FG forza di gravità C effetto compressivo T effetto al taglio. M forza muscolare Forze vincolanti: D disco intervertebrale P pressione toraco-addominale addominale La pressione toraco-addominale addominale diminuisce le pressioni assiali sui dischi L5-S1 del 30% M FG C T D PTA La rottura dell'equilibrio fra i sistemi vincolanti e quelli dislocanti determina dei sovraccarichi in alcuni distretti che possono cedere. Quando vi è una iperlordosi, l obliquità del piatto sacrale non permette alla 5 5 vertebra lombare di scaricare normalmente sul sacro e il peso del tronco tende a spingerla avanti. Immagini:archivio Raimondi

11 Immagini:archivio Raimondi Il disco in L3-L4 L4 è orizzontale e poggia su piatti paralleli, quindi viene gravato da forze, prevalentemente verticali, di compressione. Sono praticamente assenti le sollecitazioni di taglio, capaci di produrre scorrimenti tra i corpi vertebrali. Qualora si verifichi una obliquità del bacino (errore posturale), che impedisce una sufficiente orizzontalità del piatto inferiore di L3, il disco tra L3-L4 L4 viene sempre più esposto al cedimento. In tale situazione le azioni di contrasto dei legamenti e le forze agenti sulle apofisi si trasferiscono al corpo vertebrale che, in genere, è in grado di riequilibralo.

12 Ma, per fare questo, sollecitano l istmo l vertebrale con una trazione, a cui si somma una flessione, creando i presupposti per una frattura (spondilolisi). A livello di L4-L5 L5 le forze di taglio sono ridotte e c èc una carenza anatomica dei sistemi di freno. L azione L di scivolamento di L5 è impedita dunque dagli elementi di controllo (detti anche FRENI) costituiti dalle apofisi articolari inferiori di L5, incastrate da quelle superiori di S1. La conseguenza è che, se si verifica un incremento di sollecitazione, il disco intervertebrale L4-L5 L5 può essere danneggiato per carenza di protezione. Mentre il disco L4-L5 L5 è più predisposto a cedimenti per sovraccarichi impulsivi, il disco L5/S1 può cedere facilmente quando c èc obliquità del bacino. Immagini:archivio Raimondi

13 Immagini:archivio Raimondi La vertebra L5 funzione da cerniera di collegamento con il sacro ed ha una geometria che deve mediare l entitl entità della lordosi lombare necessaria a compensare l inclinazione l del bacino. Per questo ha una conformazione cuneiforme. mentre le robuste apofisi impediscono lo scivolamento avanti (la loro efficacia di stabilizzazione cresce con l aumento l del carico gravitario). L aumento della curva lombare in lordosi è associato ad alcuni fe- nomeni che possono favorire la generazione del mal di schiena perché: concentra lo sforzo di compressione sulla parte posteriore del disco; riduce l attivitl attività metabolica della parte posteriore del disco; riduce la sezione del canale spinale; concentra la pressione articolare sul margine inferiore delle faccette articolari.

14 Misurazioni α curva lombare 45 ± 9 α lombo sacrale 140 α sacrale 35 ± 9 Angolo normale Angolo ridotto Angolo aumentato C7 30/40 T7 0 L3 30/40 La normalità delle frecce e misurazione S1 0 Immagini:archivio Raimondi

15 Il corpo è composto da una lordosi cervicale e una lordosi lombare che nel caso di alterazione, possono modificarsi a causa di antepulsione, che comporta una spinta del tronco dietro, e antiver- sione. Questi due processi possono sovrapporsi in diverse combinazioni. Si diversificano perché nel primo caso i glutei sono assenti, il ventre proteso avanti. Nel secondo caso la massa glutea è sporgente e l addome rilasciato. Immagini:archivio Raimondi L antepulsione favorisce la retrolistesi nelle prime vertebre lombari. L antiversiol antiversio- ne favorisce discopatie L5/S1 L4/L5 e spondilolistesi.

16 Immagini:archivio Raimondi DINAMICA DELLA COLONNA LOMBARE La predisposizione all affezione affezione lordotica può essere ereditaria. Altre cause sono di origine congenita (sacro orizzontale, sacralizzazione L5, lussazione dell anca di origine traumatica, neurologica (poliomelite, muscolare, rachialgia, ecc.). Dal punto di vista meccanico l iperlordosil è sempre in correlazione con l aumento l della inclinazione della base del sacro. La lordosi, come lacifosi presenta delle variazione e degli aspetti differenti.

17 L esame statico non basta per rilevare le caratteristiche di una lordosi. Occorre fare alcuni test dinamici per evidenziare almeno tre tipologie quali: lordosi rigida, che persiste o non s inverte s nella flessione avanti o nella posizione seduta. In genere è compen-sata da un rilassamento coxo-femorale. Lordosi mobile, mantiene una antiflessione normale, invertendosi in curva cifotica. Lordosi ipermobile s inverte fortemente in flessione o posizione seduta realizzando una iperantiflessione lombare. Immagini:archivio Raimondi

18 Immagini:archivio Raimondi In alcune lordosi, in postura eretta, l antiversione l si accompagna allo spostamento del bacino avanti sull articolazione coxo-femorale. Dal punto di articolare lo spostamento equivale ad una flessio- ne del femore sul bacino. Questa posizione si fissa a causa della retrazione dei legamenti ant. e dei flessori (psoas, tensore, sartorio, adduttori). In tal caso l estensione l coxo-femorale è limitata e la retroversione del bacino diviene impossibile da postura eretta anche se la lordosi è morbida. La caratteristica di rigidità o di mobilità della curva lordotica è importante perché da essa può generarsi la variazione delle curve soprastanti. Una curva rigida causa scompensi sui dischi, soprattutto su quello L5/S1 mentre una curva troppo mobile non riesce a mantenere la statica verticale delle altre.

19 Se la lordosi è morbida, l ampiezza l del movimento discale aumenta perché la vertebra, partendo da una posizione di estensione con grande apertura anteriore dello spazio intervertebrale, deve effettuare uno spostamento di grande ampiezza per giungere a una posizione di flessione con chiusura di questo spazio. E il caso delle lordosi che s invertono s in flessione. Se la lordosi è rigida (raro) esiste una cerniera localizzata su un solo disco (in genere L5/S1) che assorbe tutto il movimento in flessione. In entrambi i casi si genera un superlavoro che favorisce lesioni discali e lombalgia cronica o lombo sciatalgia. Immagini:archivio Raimondi

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