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1 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIPARTIMENTO PER LA PROGRAMMAZIONE IL COORDINAMENTO E GLI AFFARI ECONOMICI SERVIZIO PER LO SVILUPPO E IL POTENZIAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI RICERCA (SSPAR) PNR (FIRB art.8) D.M. 199 Ric. Del 8 marzo 2001 Collana DIFFUSIONE E SPERIMENTAZIONE DELLA CARTOGRAFIA, DEL TELERILEVAMENTO E DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI, COME TECNOLOGIE DIDATTICHE APPLICATE ALLO STUDIO DEL TERRITORIO E DELL AMBIENTE ERALDO AMADESI, MONICA AMATUCCI, GIOVANNI BANCHINI, MIRCO BOSCHETTI, LUCIO BOLZAN, MARIANO BRESCIANI, MASSIMO GHERARDI, CLAUDIA GIARDINO, ALBA L ASTORINA, RICCARDO LANARI, PETRONIO MALAGOLI, MICHELE MANUNTA, EMANUELA MAURI, GILMO VIANELLO, GIULIA VILLANI, FILIPPO ZANNI

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3 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIPARTIMENTO PER LA PROGRAMMAZIONE IL COORDINAMENTO E GLI AFFARI ECONOMICI SERVIZIO PER LO SVILUPPO E IL POTENZIAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI RICERCA (SSPAR) PNR (FIRB art.8) D.M. 199 Ric. Del 8 marzo 2001 Collana DIFFUSIONE E SPERIMENTAZIONE DELLA CARTOGRAFIA, DEL TELERILEVAMENTO E DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI, COME TECNOLOGIE DIDATTICHE APPLICATE ALLO STUDIO DEL TERRITORIO E DELL AMBIENTE ERALDO AMADESI, MONICA AMATUCCI, GIOVANNI BANCHINI, MIRCO BOSCHETTI, LUCIO BOLZAN, MARIANO BRESCIANI, MASSIMO GHERARDI, CLAUDIA GIARDINO, ALBA L ASTORINA, RICCARDO LANARI, PETRONIO MALAGOLI, MICHELE MANUNTA, EMANUELA MAURI, GILMO VIANELLO, GIULIA VILLANI, FILIPPO ZANNI

4 Copyright 2005 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Dipartimento per la Programmazione il Coordinamento e gli Affari Economici Servizio per lo Sviluppo e il Potenziamento delle Attività di Ricerca (SSPAR) PNR (FIRB art.8) D.M. 199 Ric. Del 8 marzo 2001 Collana: DIFFUSIONE E SPERIMENTAZIONE DELLA CARTOGRAFIA, DEL TELERILEVAMENTO E DEI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI, COME TECNOLOGIE DIDATTICHE APPLICATE ALLO STUDIO DEL TERRITORIO E DELL AMBIENTE Volume 6. REPERTORIO AEROFOTOGRAFICO Autori: ERALDO AMADESI, MONICA AMATUCCI, GIOVANNI BANCHINI, MIRCO BOSCHETTI, LUCIO BOLZAN, MARIANO BRESCIANI, MASSIMO GHERARDI, CLAUDIA GIARDINO, ALBA L ASTORINA, RICCARDO LANARI, PETRONIO MALAGOLI, MICHELE MANUNTA, EMANUELA MAURI, GILMO VIANELLO, GIULIA VILLANI, FILIPPO ZANNI

5 INDICE 6.1 IMMAGINI DA SATELLITE...PAG IMMAGINI DA SATELLITE...» 16

6 Immagini da Satellite S_03 S_04 S_05 4

7 Capitolo 6.1 S_06 S_07 S_08 S_09 S_10 S_11 5

8 Immagini da Satellite 6 S_12 S_13 S_14 S_15 S_16 S_17

9 Capitolo 6.1 S_18 S_19 S_20 S_21 7

10 Immagini da Satellite S_22 S_23 S_24 8

11 Capitolo 6.1 S_25 S_26 S_27 S_28 S_29 S_30 9

12 Immagini da Satellite 10 S_31 S_32 S_33 S_34 S_35 S_36

13 Capitolo 6.1 S_37 S_38 S_39 S_40 S_41 S_42 11

14 Immagini da Satellite DIDASCALIE IMMAGINI DA SATELLITE S_01 Europa. Immagine dalla Eurimage mosaicando immagini ottenute dal satellite Landsat 5 nel S_02 Italia. Questa immagine dell Italia è stata ricavata dalla Eurimage mosaicando 40 immagini ottenute dal satellite Landsat 5 nel 1999, questo satellite è posto ad una distanza approssimativa dalla terra di 705 km. La risoluzione spaziale è di 30x30 metri. L immagine è ottenuta utilizzando i canali 1, 2 e 3 del sensore TM montato sul satellite. I colori reali evidenziano chiaramente le zone vegetate. S_03 Italia settentrionale. L immagine evidenzia una panoramica dell Italia settentrionale. Visibile l Arco Alpino, parzialmente coperto da nubi, solcato trasversalmente dai grandi laghi subalpini Maggiore, di Como, d Iseo e di Garda. Nella Pianura Padana, attraversata per tutta la sua lunghezza dal fiume Po e dai suoi affluenti, spiccano in colore rosa scuro le città di Torino, Milano e tutta la fascia di urbanizzazione dell alta pianura che comprende anche le città di Bergamo e Brescia, Verona e Venezia. É da notare come le zone di colore rosa a sud del Po corrispondano a terreni agricoli di colture cerealicole autunno-vernine non vegetati al momento della ripresa. Nel novarese invece appaiono in verde scuro le zone occupate da risaie che al momento della ripresa erano in piena fase di maturazione, pronte per la raccolta. S_04 Italia centrale. L immagine spazia dal litorale Tirrenico sino agli allineamenti montuosi che dominano la fascia collinare adriatica, passando attraverso l area del Gran Sasso dove la catena appenninica cambia direzione e dove si trovano i massicci più elevati: si tratta di una delle zone più complesse dell Appennino dal punto di vista geologico-strutturale; si possono infatti riconoscere facilmente alcuni grandi allineamenti interpretabili come faglie o comunque elementi di origine morfostrutturale. Sul versante tirrenico spiccano gli apparati vulcanici corrispondenti ai laghi Trasimeno, Bolsena e Bracciano e, proseguendo verso sud, l estesissima area urbanizzata della città di Roma, evidente per la colorazione rosa scuro. Caratteristica dal punto di vista cromatico, è la pianura costiera tirrenica che si estende dall Argentario al Circeo, con la prevalenza del colore rosa chiaro, indice della presenza di ampie zone coltivate per la maggior parte a cereali. La regione marchigiana risulta disposta in direzione nord-ovest/ sud-est, in cui si possono dedurre le principali strutture geologiche costituite da una successione di pieghe a fronte di una tettonica soprattutto di carattere plicativo. La dorsale appenninica, a differenza di quella tirrenica, si trova quasi a ridosso della costa ed è costituita da tante dorsali collinari che degradano verso il mare, mentre i corsi d acqua sono tra loro paralleli e con andamenti quasi rettilinei. S_05 Italia meridionale. Nell immagine spicca nettamente il limite fra la catena appenninica e la fossa pedeappenninica ad andamento lineare corrispondente ad una direttrice tettonica che scorre dall Adriatico allo Ionio. Verso l Adriatico si incontra la pianura del Tavoliere e quella bradanica caratterizzate dai colori tipici delle zone aride o comunque poco vegetate. In bella evidenza l unità di paesaggio del promontorio del Gargano e delle Murge, con i laghi di Varano e di Lesina e la foresta Umbra ben distinguibile per il colore verde brillante. Dello stesso colore si presentano le zone vegetate dell Appennino calabro sul monte Gariglione, Le Serre e l Aspromonte, catene che proseguono al di là dello Stretto di Messina nella zona settentrionale della Sicilia con i monti Peloritani. Nella parte orientale dell isola è ben visibile il cono dell Etna. Molto aridi sono i suoli della maggior parte dell isola come è evidente dalla colorazione rosa-magenta. S_06 Ghiacciaio dei Forni. L immagine qui rappresentata è stata acquisita dal sensore ETM7+ a fine estate (settembre 1999) e mostra i ghiacciai del gruppo Cevedale Ortles del Parco Nazionale dello Stelvio alla fine del periodo annuale di ablazione. Questa zona è in gran parte ricoperta dal ghiacciaio dei Forni, il maggiore dei ghiacciai italiani per estensione, di cui si distingue chiaramente la morfologia. Nella parte meridionale è visibile una lingua glaciale che scorre verso valle. Appaiono evidenti a nord del ghiacciaio la Valle di Solda, la Val di Trafoi e la Val di Martello con il Lago di Gioveretto. A est si estendono la Val De La Mare, la Val di Pejo e la Valle del Monte con il laghetto di Pian Palù. A ovest in direzione est-ovest la Valfurva e in direzione nord-sud la Valtellina. S_07 Monte Rosa. Immagine a colori reali (composizione delle bande visibili 321) del gruppo del monte Rosa acquisita dal sensore ETM7+ in data 6 ottobre La zona è in larga parte coperta da ghiacciai di cui è molto ben visibile una lingua glaciale che scorre verso valle nella parte in basso a sinistra dell immagine. Questa zona di confine è solcata dalla parte Svizzera dalle grandi valli di Mattertal e Saastal e dalla parte italiana dalla Valsesia, dalla Valle Anzasca e altre valli minori parallele a quest ultima. S_08 Laghi di Como e Maggiore. Immagine dei laghi Como e Maggiore acquisita dal sensore ETM7+ il 6 ottobre 1999 delle Alpi Centrali in cui sono visibili i laghi Maggiore, di Lugano e di Como e i laghi minori di Varese, Monate, Cornabbio, Garlate, Annone, Pusiano, ed Alserio. In entrambe le composizioni è visibile l elevato carico di materiale in sospensione portato nei laghi dai rispettivi immissari in seguito a recenti eventi temporaleschi abbattutisi sulla zona, dal momento che questo materiale aumenta sensibilmente la riflettività dei corpi idrici facendoli apparire più chiari. É importante notare come tale carico diminuisca progressivamente man mano che le acque degli immissari vengono diluite. S_09 Laghi d Iseo e Garda. Immagine a colori reali (composizione delle bande 321) dei laghi d Iseo, d Idro e di Garda e del più piccolo lago di Ledro acquisita dal satellite Landsat 7 (sensore ETM7+) il 13 settembre Immagini di questo tipo sono molto importanti perché, opportunamente elaborate, consentono di ricavare informazioni di qualità delle acque di tipo sinottico contemporaneamente su laghi diversi. S_10 Milano e laghi lombardi. Nell immagine a colori reali (RGB 321), ripresa dal satellite Landsat il giorno 8 agosto 1998, si vede la città di Milano. Le differenti colorazioni che la caratterizzano sono comprese tra il rosa e il bianco e sono dovute al diverso materiale usato per i tetti delle case nelle varie zone della città: il centro storico è caratterizzato infatti da tetti con tegole d ardesia; la periferia (di costruzione più recente) è invece contraddistinta da tetti realizzati con materiali molto variegati. Nell imma- 12

15 Capitolo 6.1 gine è particolarmente evidente l enorme espansione urbanistica di Milano a nord-est che si estende fino alla città di Bergamo e che in futuro proseguirà verso sud-ovest in corrispondenza delle città di Novara e Vigevano. A nord di Milano sono visibili i laghi subalpini (da ovest il lago d Orta, il lago Maggiore, il lago di Lugano e il lago di Como), definiti così proprio perché si trovano sotto la linea insubrica, la grande linea tettonica che separa le Alpi meridionali dalle Alpi centrali svizzere e austriache. S_11 Milano e laghi lombardi. Una delle prime riprese effettuate dallo spazio mediante un sistema progettato appositamente per il Telerilevamento. Il primo strumento di questa serie fu l MSS (MultispectralScanner), messo a bordo del satellite Landsat-1 che fu lanciato nel Operava in quattro bande spettrali dal verde all infrarosso vicino, con una risoluzione geometrica al suolo di circa 60 m x 80 m. L immagine della NASA è del 14 agosto del S_12 Lago di Garda. Immagine a colori reali. S_13 Pianura padana centro orientale. Ripresa fotografica del delta del fiume Po e della Pianura Padana centro-orientale effettuata con la camera metrica ad alta risoluzione Large Format Camera (LFC), installata a bordo della piattaforma orbitale Space Shuttle il 9 ottobre 1984 da un altezza di 236 km. È ben visibile il pennacchio di dispersione in mare dei sedimenti trasportati dal fiume, particolarmente significativo nel periodo di sorvolo. La dispersione dei sedimenti è testimoniata anche dall alto valore di riflessione delle acque in alveo, che fa apparire il corso del fiume quasi bianco. S_14 Fiumi Piave, Tagliamento e Isonzo. Questa immagine dell Italia nord orientale, acquisita dal sensore MSS il 13 giugno 1973 e ottenuta dalla composizione delle bande 5 e 7, mostra le Alpi Carniche e la Piana del Friuli, solcata dai fiumi Piave, Tagliamento e Isonzo che scorrono trasversalmente dalle Alpi verso l Adriatico. I loro alvei, nel tratto di pianura, sono ricchi di materiali alluvionali documentati dal colore chiaro con cui appaiono nell immagine. S_15 Lago di Garda a falsi colori. Immagine in falsi colori del basso lago di Garda acquisita in data 8 aprile 2000 dal sensore Aster montato sul satellite TERRA della NASA. Questo sensore fa uso delle lunghezze d onda dell infrarosso e ciò spiega la dominante rossa presente nella foto che ritrae aree con forte presenza di vegetazione (la vegetazione, infatti, mostra un alta riflessione nell infrarosso). Nella immagine è anche possibile distinguere in grigio l estesa area urbanizzata che contraddistingue il territorio del basso gardesano, tra cui spiccano i paesi di Desenzano, Sirmione e Peschiera, i quali ormai formano un unica striscia edificata. S_16 Conoidi del Friuli. La figura a colori acquisita con lo Skylab mostra la zona delle conoidi di deiezione del Friuli, in particolare quelle del torrente Cellina e del torrente Medusa, che tendono a confluire formando una V. Le conoidi sono un fenomeno che si verifica quando la corrente del fiume diminuisce bruscamente nel passaggio da un ambiente montano ad uno di pianura, formando degli accumuli di detriti a forma di ventaglio detto cono (o conoide) di deiezione (o alluvionale). L intenso colore bianco è dovuto all elevata riflettività dei materiali ghiaiosi da cui sono formate le conoidi e spicca rispetto al colore degli altri elementi di paesaggio circostanti. Ad est si distingue un altro solco bianco che corrisponde alle ghiaie emerse dell Isonzo; a ovest del fiume si nota invece la città di Udine, contraddistinta da una colorazione grigiastra. S_17 Fiume Ticino. Immagine a colori reali (composizione delle bande 321) di un tratto di fiume Ticino dal Lago Maggiore fino alla zona del Pavese nel Parco Naturale della Valle del Ticino acquisita dal sensore ETM7+ il 6 ottobre La zona è nel complesso fortemente urbanizzata (si possono notare, da nord procedendo verso sud, l aeroporto di Malpensa e le cittadine di Magenta, Abbiategrasso e Vigevano) mentre lungo il corso del fiume è abbondante la vegetazione riparia. S_18 Delta del Po e lidi ferraresi a colori reali. Composizione a colori reali (RGB 321) dell immagine acquisita dal satellite Landsat (sensore TM5) in data 19 maggio 1997 durante un sorvolo sulla pianura emiliano-romagnola. Nell immagine è possibile distinguere le zone d alta pianura e di basso appennino e il lungo corso del fiume Po che attraversa la Pianura Padana. A sud della foce del Po si estende la zona dei Lidi di Comacchio e dei Lidi Ferraresi in cui spicca l area delle valli di Mezzano; qui l intensità del verde denota l elevata eutrofizzazione delle acque lacustri. L immagine consente inoltre di distinguere con notevole dettaglio la parcellizzazione delle colture tipica della Pianura Padana. S_19 Pianura padana centro-orientale. Ripresa fotografica del delta del fiume Po e della Pianura Padana centro-orientale effettuata mediante la camera metrica ad alta risoluzione Large Format Camera (LFC), installata a bordo della piattaforma orbitale Space Shuttle il 9 ottobre 1984 da un altezza di 236 km. É ben visibile il pennacchio di dispersione in mare dei sedimenti trasportati dal fiume, in quel periodo particolarmente significativo, come peraltro messo in evidenza anche dall alto valore di riflessione delle acque in alveo, per cui anche il corso del fiume appare quasi bianco. S_20 Delta del Po e lidi ferraresi a falsi colori. Immagine del Delta del Delta del Po proposta in una versione a falsi colori (432 con 4 classi di vegetazione). La composizione a falsi colori permette di identificare i numerosi corsi d acqua presenti nella Pianura Padana (che appaiono di colore nero), tra cui spicca il lungo tragitto del fiume Po e la diffusa macchia di vegetazione dal tipico colore rosso. A nord della valle Bertuzzi e dei lidi ferraresi è possibile distinguere il bosco della Mesola. Il fronte d avanzamento del fiume Po è tracciato dagli esigui cordoni sabbiosi che ne evidenziano le forme. S_21 Venezia. Immagine a colori della città di Venezia acquisita dal satellite Ikonos in data 27 novembre 2000 con risoluzione ad 1 metro. L elevata risoluzione del satellite permette di distinguere con precisione realistica le diverse abitazioni e i canali che caratterizzano la città lagunare. In particolare, seguendo il corso del Canal Grande, si riescono a riconoscere tutti gli edifici più importanti, come la Stazione, la Ca d Oro, il ponte di Rialto e la Chiesa della Salute. Questo tipo di riprese satellitari ad alta risoluzione sono particolarmente preziose per quegli enti territoriali, come Comuni e Province, che si occupano del controllo e della gestione del territorio. 13

16 Immagini da Satellite S_22 Fiume Po tra Emilia e Lombardia. Immagine acquisita dal sensore TM5 il 6 ottobre 1999 del fiume Po: rappresentazione in scala di grigio della banda pancromatica. Questa immagine mostra il corso meandriforme del fiume Po al confine tra la Regione Lombardia ed Emilia Romagna. Sono visibili le confluenze con i fiumi Ticino e Adda e i grandi centri urbani di Pavia, Piacenza e Cremona. Le immagini acquisite nella banda pancromatica hanno un elevata risoluzione geometrica (10 m) che consente di distinguere con notevole dettaglio la parcellizzazione delle colture tipica della Pianura Padana. S_23 Il Fiume Po tra Emilia e Veneto. Particolare dei meandri del fiume Po in prossimità della foce al confine tra la Regioni dell Emilia Romagna e del Veneto, in località Isola d Ariano. Questa composizione in falso colore permette di identificare chiaramente i corsi d acqua che appaiono di colore nero. Risultano di colore rosso le colture primaverili e in ciano i suoli nudi che corrispondono a terreni a riposo o a seminativi non ancora vegetati. Le zone più scure sono quelle della Grande Bonifica Ferrarese, caratterizzate da un elevata umidità dei suoli. Colore ciano hanno anche le zone urbanizzate, ma distinguibili dai suoli nudi dalla diversa tessitura (o pattern) che le rende meno omogenee. Immagine acquisita dal sensore TM5 il 16 marzo 1997; composizione delle bande 432. S_24 Autostrada Bologna - Ravenna - Rimini. Particolare a colori reali dell immagine acquisita dal satellite Landsat (sensore TM5) il 19 maggio 1997 durante un sorvolo sulla Pianura Padana. Attraverso l uso di tecniche d elaborazione delle immagini, nella foto sono stati evidenziati i centri abitati (riconoscibili dai tetti rosa delle case) delle città che si susseguono lungo il percorso autostradale A14: Bologna, Imola, Faenza, Forlì, Cesena e Rimini. S_25 Foce Fiume Esino. Immagine acquisita dal sensore TM 5 il 7 aprile 1996 della zona costiera adriatica marchigiana con la foce del fiume Esino nei pressi di Falconara. É evidentissimo il pennacchio creato dallo scarico in mare di una notevole quantità di materiale in sospensione, particolarmente visibile in quanto i solidi sospesi aumentano la riflettività del corpo idrico rispetto a quella dell acqua pura. Altri modelli simili possono essere notati lungo tutta la costa in relazione ad altri corsi d acqua minori. Immagini di questo tipo sono molto utili per comprendere i fenomeni di dinamica delle coste studiando le zone di accumulo di sedimenti o per studiare la dispersione sia in mare che sulle coste di eventuali sostanze inquinanti trasportate dal fiume. A sud della città costiera di Ancona, con il suo porto e il suo complesso urbano, la macchia di vegetazione a conifere del monte Conero. Lungo il corso del fiume Esino si possono notare gli agglomerati urbani di Chiaravalle e Jesi e le numerose cave. S_26 Laghi laziali. Derivata fotografica realizzata da un fotografo dell IREA, Lucio Bolzan, a partire da un negativo della NASA del 24 febbraio Per ottenere l immagine è stato sviluppato inizialmente il positivo della foto, usando una pellicola Kodelio Kodak 277; in un secondo momento positivo e negativo sono stati sovrapposti e sfasati di 45 gradi est. Questo procedimento permette di evidenziare, attraverso il salto di contrasto nella foto, le lineazioni (faglie) caratteristiche dell Appennino tosco-umbro. Nella derivata è possibile distinguere, a nord del lago Trasimeno, gli allineamenti montuosi trasversali tra la Val di Chiana e la Val Tiberina. La diversità tra la costa tirrenica (scura) e quella adriatica (chiara) è dovuta proprio al movimento di 45 gradi est per ottenere la derivata; la costa adriatica risulta chiara perché esposta ad est. S_27 Ancona e costa adriatica. Derivata fotografica realizzata da un fotografo dell IREA, Lucio Bolzan, a partire da un negativo della NASA del 6 febbraio Per ottenere l immagine è stato sviluppato inizialmente il positivo della foto, usando una pellicola Kodelio Kodak 277; in un secondo momento positivo e negativo sono stati sovrapposti e sfasati di 45 gradi est. Questo procedimento permette di evidenziare, attraverso il salto di contrasto nella foto, le lineazioni (faglie) caratteristiche dell Appennino umbromarchigiano e del litorale adriatico. La derivata mostra con chiarezza la complessità geologica della zona: a nord la struttura orografica di Piobbico-monte e al centro l anticlinale di Serra San Quirico-San Severino. L intervento di sovrapposizione e derivazione operato sulla foto mette molto in risalto la zona costiera adriatica dando un effetto di tridimensionalità all immagine. S_28 Puglia. Immagine di una parte della Puglia acquisita dal satellite Soyuz. Questo satellite militare russo è stato lanciato per la prima volta nel 1967 e da allora ha sostenuto numerose missioni durante le quali ha acquisito molte immagini della superficie terrestre. Nell immagine in bianco e nero qui mostrata è stato ripreso il promontorio del Gargano, nel quale è possibile riconoscere i laghi di Lesina e di Varano; la città di Foggia, che appare con una colorazione più chiara rispetto alla campagna circostante; e a sud-ovest il fiume Ofanto, che appare di colore nero. S_29 Italia centro settentrionale e Ancona. L immagine a colori reali (composizione delle bande 321) acquisita dal satellite Landsat7 (sensore ETM7+) in data 2 novembre 1999 mostra l elevata copertura boschiva presente sui rilievi umbri. Il territorio montuoso è contraddistinto dalla dorsale dei monti Sibillini, le cui cime appaiono di un verde più chiaro per la presenza di numerosi affioramenti rocciosi. Le nuvole nascondono parzialmente il lago Trasimeno e la valle del Tevere, mentre a nord-est è ben evidente il mare Adriatico, nel quale confluiscono tutti i piccoli fiumi della zona che scorrono paralleli e con andamenti abbastanza rettilinei. S_30 Lago di Bracciano. In questa immagine dell Italia centro meridionale sono identificabili con colore nero i principali corpi idrici. Appaiono in chiara evidenza con i loro apparati vulcanici il lago di Bracciano e i più piccoli laghi di Martigliano, Albano e Nemi, dalla caratteristica forma circolare. È poi visibile il fiume Tevere dal corso meandriforme, tipico dei fiumi che solcano le pianure. Di colore più scuro è l area urbana di Roma. Alle spalle la catena Appenninica di cui sono particolarmente visibili le coperture nevose. Composizione delle bande 5 e 7 dell immagine acquisita dal sensore MSS il 6 febbraio S_31 Golfo del Tigullio. Un tratto della Riviera di Levante compreso fra il 14

17 Capitolo 6.1 Golfo Paradiso e il Golfo del Tigullio. Sono evidenti il monte di Portofino, Recco, Camogli, Santa Margherita, e le cittadine di Chiavari e Lavagna, tra loro separate dall estuario del fiume Entella. Dall immagine, acquisita dal sensore TM5 il 22 febbraio 1992 (composizione RGB delle bande 321) è possibile distinguere chiaramente le zone di boschi di macchia mediterranea presente nell entroterra Ligure (in colore verde acceso) dalle zone urbane costiere e il letto del fiume Entella (colore chiaro) con i suoi tre principali affluenti, il torrente Lavagna, Sturla e Graveglia, in condizione di magra. S_32 Golfo di Napoli. Immagine SAR del Golfo di Napoli ottenuta elaborando i dati acquisiti dal satellite europeo ERS-1 orbitante ad 800 km di altezza. S_33 Golfo di La Spezia. In questa immagine acquisita dal sensore TM5 il 22 febbraio 1992 (composizione a colori reali, RGB 321) si possono notare, partendo da ovest, l isola di Palmaria, l isola del Tino, Portovenere, la città di La Spezia con la sua zona portuale e industriale e la cittadina di Lerici con alle spalle un tratto del fiume Magra. S_34 Arcipelago Campano. Immagine della costiera amalfitana acquisita dal sensore MSS in data 5 febbraio 1973 (composizione delle bande 5 e 7). Di fronte al Golfo di Napoli, fra Capo Miseno e Punta Campanella spiccano le isole di Capri, Procida e Ischia. S_35 Arcipelago toscano. L immagine, acquisita in data 8 ottobre 1999 dal sensore ETM7+ posto a bordo del satellite Landsat7, mostra a nord la fascia costiera della Versilia e la Pianura Maremmana, di fronte a cui spiccano le isole dell arcipelago toscano: Elba, Pianosa e Capraia. Le diverse tonalità di blu del mare sono dovute alla costante presenza di correnti marine che caratterizza le zone dell arcipelago. Nell immagine è possibile distinguere con chiarezza le aree urbanizzate, dove sono ben evidenti i centri abitati e le reti stradali di collegamento, e la consistente copertura agricola e forestale ancora presente nell Appennino toscano. S_36 Italia meridionale. L immagine, a colori reali (composizione delle bande 321) acquisita dal satellite Landsat7 (sensore ETM7+) in data 18 agosto 1988, mostra un ampia zona dell Italia meridionale ed offre una significativa panoramica della varietà di paesaggi che caratterizzano la geografia della regione. A nord-ovest è possibile riconoscere con chiarezza i rilievi montuosi del Cilento; a sud quelli del Pollino; a nord-est la zona delle Murgie, che si estende sino all Adriatico, è caratterizzata dall alternanza di suoli scuri e chiari dovuti alla presenza rispettivamente di calcari organici e terreni misti di origine più recente. Nell immagine spiccano anche le fiumare calabresi, ben riconoscibili per la colorazione chiara degli ampi letti, ricchi di depositi alluvionali, dal corso breve e perpendicolare alla costa. S_37 Penisola Sud Calabria. L immagine acquisita dal sensore MSS in data 5 novembre 1972 (composizione delle bande 5 e 7) mette in evidenza l importanza che ha il rilievo, di cui si riconoscono i crinali, nella geografia della regione. Visibilissima è la dorsale formata dalle Serre che si allungano verso sud-ovest fino a saldarsi al massiccio dell Aspromonte. Di grande risalto sono in questa fascia le fiumare, ben visibili per la colorazione chiara degli ampi letti, ricchi di depositi alluvionali, con il corso breve, perpendicolare alla costa. S_38 Costa orientale siciliana. Il vulcano Etna si staglia come inconfondibile unità di rilievo sopra la costa orientale della Sicilia. Sono distinguibili con chiarezza il modello (pattern) radiale centrifugo dell idrografia e l estensione dell apparato vulcanico costituito da vulcaniti basiche. Il telerilevamento offre la possibilità di classificare e mappare le colate laviche di diverse età al fine di approfondire le relazioni tra la diverse eruzioni in una visione d insieme particolare. La sommità del vulcano è sovrastata da una nube. Immagine acquisita dal sensore MSS in data 6 novembre 1972, composizione delle bande 4,5 e 7. S_39 e S_40 Calabria. Derivata fotografica realizzata da un fotografo dell IREA, Lucio Bolzan, a partire da un negativo della NASA del 5 novembre Per ottenere l immagine è stato sviluppato inizialmente il positivo della foto, usando una pellicola Kodelio Kodak 277; in un secondo momento positivo e negativo sono stati sovrapposti e sfasati di 45 gradi est. Le due immagini sono state affiancate per far meglio comprendere la differenza che si ottiene sfasando le immagini sovrapposte (negativo e positivo) di 45 gradi verso est o verso ovest. Il vantaggio di effettuare entrambe le operazioni di derivazione è di poter cogliere tutti i tipi di lineazioni presenti. L immagine di sinistra è la derivata ovest (S_39), quella di destra è la derivata est (S_40). La complessa orografia calabrese è molto evidente nella foto a destra, caratterizzata dalla presenza di numerose lineazioni, dove si distinguono la zona della Sila a nord e dell Aspromonte a sud. S_41 Etna. Ripresa fotografica del monte Etna effettuata mediante la camera ETC (Earth Terrain Camera), il 21 settembre del 1973 dallo Skylab da un altezza orbitale di 435 km. L immagine è rilevata nell intervallo spettrale 0,50-0,88 micron con una risoluzione al suolo di circa 30 metri. L utilizzo dell infrarosso permette di distinguere nettamente i limiti delle colate laviche, sia antiche che recenti e alcune classi vegetazionali che in base ai vari toni di rosso possono essere trasduttori dell attività vulcanica in atto. S_42 Sicilia. L immagine a colori reali acquisita dal satellite Envisat (sensore MERIS) in data 23 marzo 2002 mostra come appare la Sicilia vista dall alto durante un periodo di attività dell Etna. L intensa attività è facilmente distinguibile dalla caratteristica colonna di fumo sovrastante il vulcano. Il Telerilevamento offre la possibilità di classificare e mappare le colate laviche di diverse età al fine di approfondire le relazioni tra le diverse eruzioni in una visione d insieme. La funzione più importante del sensore MERIS è di misurare il colore del mare degli oceani e delle zone costiere. La colorazione del mare varia oltre che in funzione della profondità anche a seconda della concentrazione del pigmento della clorofilla nelle acque, dei sedimenti sospesi e dei carichi dell aerosol sopra il mare. 15

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