LOCALI DESTINATI AD OSPITARE GRUPPI DI POMPAGGIO PER IMPIANTI ANTINCENDIO UNI Ed. Agosto 2008

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1 LOCALI DESTINATI AD OSPITARE GRUPPI DI POMPAGGIO PER IMPIANTI ANTINCENDIO UNI Ed. Agosto 2008 Ing. Vincenzo De Thomasis Comando VV.F. di Teramo 1

2 LOCALI DESTINATI AD OSPITARE GRUPPI DI POMPAGGIO PER IMPIANTI ANTINCENDIO UNI Ed. Agosto 2008 Scopo e campo di applicazione La norma specifica i requisiti costruttivi e funzionali minimi da soddisfare nella realizzazione di locali tecnici destinati ad ospitare unità di pompaggio per l alimentazione idrica di impianti antincendio. Le indicazioni contenute in essa integrano le prescrizioni delle normative applicabili all argomento ed in particolare della EN12845 e UNI La norma si applica ai locali tecnici di nuova costruzione. La norma potrebbe essere applicata ai locali esistenti previo accordo fra le parti interessate e in caso di modifiche sostanziali del locale e/o dell unità di pompaggio. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 2

3 LOCALI DESTINATI AD OSPITARE GRUPPI DI POMPAGGIO PER IMPIANTI ANTINCENDIO UNI Ed. Agosto 2008 Riferimenti normativi UNI EN Sistemi fissi di estinzione incendi Impianti sprinkler UNI Reti di idranti Progettazione, installazione ed esercizio Termini e definizioni intercapedine antincendio ad uso esclusivo: Vano di distacco con funzione di aerazione e/o scarico di prodotti della combustione di larghezza trasversale non minore di 0,60 m; con funzione di passaggio di persone di larghezza trasversale non minore di 0,90 m. Longitudinalmente è delimitata dai muri perimetrali (con o senza aperture) appartenenti al fabbricato servito e da terrapieno e/o da muri di altro fabbricato, aventi pari resistenza al fuoco. Superiormente è confinante con "spazio scoperto" ed ha aperture di aerazione di superficie netta non minore di 60% della superficie in pianta dell intercapedine. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 3

4 LOCALI DESTINATI AD OSPITARE GRUPPI DI POMPAGGIO PER IMPIANTI ANTINCENDIO UNI Ed. Agosto 2008 Termini e definizioni larghezza di passaggio utile: Distanza tra interno ringhiera e parete o interno altra ringhiera, oppure tra parete e parete. locale fuori terra: Locale il cui piano di calpestio o piano di installazione del gruppo di pompaggio è a quota non minore di quella del piano di riferimento. locale interrato: Locale che non rientra nella definizione di cui al punto precedente. locale per le unità di pompaggio: Vano tecnico destinato ad ospitare esclusivamente l unità di pompaggio e i relativi componenti. unità di pompaggio: Complesso comprendente una pompa con relativo motore, sistema di accoppiamento ed eventuale basamento. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 4

5 LOCALI DESTINATI AD OSPITARE GRUPPI DI POMPAGGIO PER IMPIANTI ANTINCENDIO UNI Ed. Agosto 2008 percorso protetto: Percorso caratterizzato da una adeguata protezione contro gli effetti di un incendio che può svilupparsi nella restante parte dell edificio. Esso può essere costituito da un corridoio protetto, da una scala protetta o da una scala esterna. piano di riferimento: Piano della strada o piano da cui avviene il naturale deflusso dell acqua meteorica. spazio di lavoro: Spazio libero per consentire gli interventi sulle unità di pompaggio attraversato esclusivamente dai collegamenti a servizio dell unità di pompaggio. spazio scoperto: Spazio a cielo libero o superiormente grigliato avente, anche se delimitato su tutti i lati, superficie minima in pianta (metri quadrati) non inferiore a quella calcolata moltiplicando per tre l'altezza in metri della parete più bassa che lo delimita. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 5

6 LOCALI PER UNITÀ DI POMPAGGIO Ubicazione I locali devono essere fuori terra o interrati e in ordine di preferenza, di tipo: a) - separato (isolato); b) - in adiacenza; c) - entro l edificio protetto dall impianto servito. L ubicazione del locale deve essere tale da assicurare, in caso di incendio, il facile accesso al locale da parte delle squadre di soccorso. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 6

7 LOCALI PER UNITÀ DI POMPAGGIO Ubicazione fuori terra Con il pavimento i locali fuori terra devono essere posizionati alla stessa quota del piano di riferimento e al di sopra di esso per un altezza non maggiore di 7,5 m. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 7

8 LOCALI PER UNITÀ DI POMPAGGIO Ubicazione interrata I locali interrati devono essere posizionati con il pavimento del locale ad una profondità non maggiore di 7,5 m dal piano di riferimento. Non è ammessa la realizzazione di locali interrati nelle aree a rischio di inondazione e nelle zone comunque esposte al rischio di allagamento in caso di eventi atmosferici gravi, salvo ingegnerizzazione specifica dell installazione. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 8

9 LOCALI PER UNITÀ DI POMPAGGIO ACCESSO L accesso al locale deve essere garantito per le persone e per i macchinari e deve essere agevole per le persone anche in caso di funzionamento dell impianto antincendio, assenza di luce, presenza di neve ove previsto, e comunque in presenza di qualunque fattore che influisca negativamente sull accessibilità. L accesso deve essere segnalato in modo idoneo. Accesso per le macchine Per tutti i locali deve essere sempre garantita la possibilità di agevole inserimento/estrazione dell unità di pompaggio o dei suoi componenti fondamentali (per esempio pompa, motore, quadro elettrico e serbatoio, ecc). Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 9

10 LOCALI PER UNITÀ DI POMPAGGIO Accesso per gli operatori L'accesso deve avvenire direttamente da strada scoperta o in alternativa da spazio scoperto o intercapedine antincendio ad uso esclusivo di larghezza non minore di 0,9 m, purché accessibili direttamente da strada, eventualmente con percorso protetto avente resistenza al fuoco almeno pari alla durata dell alimentazione e privo di materiali combustibili. Le porte dei locali devono essere di altezza minima di 2 m e larghezza minima 0,80 m ed essere realizzate in materiale incombustibile. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 10

11 LOCALI PER UNITÀ DI POMPAGGIO Accesso per gli operatori L accesso al locale deve avvenire esclusivamente a mezzo di varchi verticali e di eventuali scale. La larghezza minima di passaggio utile per le scale rettilinee deve essere uguale a 0,80 m, e per le scale a chiocciola a 0,90 m. L altezza minima del passaggio sotto soletta e del passo della scala non deve essere minore di 2,00 m. Esse devono comunque essere conformi alla legislazione vigente. Non sono ammessi altri tipi di scale, quali per esempio di tipo verticale, di tipo a pioli o removibili. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 11

12 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Tipologia costruttiva I locali devono essere in conformità alla UNI EN (REI 60) I locali devono essere realizzati con materiali incombustibili, inclusi quelli di tipo prefabbricato. È ammessa la presenza di materiali combustibili solo all interno di elementi costruttivi in muratura o cemento. Al fine di migliorare la luminosità dell ambiente le pareti interne devono essere di colore chiaro, preferibilmente bianco. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 12

13 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Dimensioni dei locali Le dimensioni minime dei locali devono essere tali da consentire sia gli interventi di manutenzione ordinaria sia eventuali interventi di manutenzione straordinaria assicurando condizioni di sicurezza per il personale. L altezza del locale, misurata dall intradosso del solaio al piano di calpestio, deve essere non minore di 2,4 m. Questa altezza deve essere garantita nello spazio di lavoro e lungo il percorso per raggiungerlo. È ammessa la presenza di strutture che, localmente, riducono l altezza di cui sopra ad un minimo di 2,00 m. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 13

14 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Dimensioni dei locali Le dimensioni minime dello spazio di lavoro devono essere uguali o maggiori di 0,80 m su almeno tre lati in pianta di ciascuna unità di pompaggio (misura presa nel punto di massimo ingombro). Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 14

15 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Dimensioni dei locali In caso di installazione di gruppi di pompaggio preassemblati, costituiti da due o più unità di pompaggio, le dimensioni minime dello spazio di lavoro devono essere garantite sui quattro lati in pianta. È ammessa la presenza di strutture che, localmente, riducono la larghezza di cui sopra ad un minimo di 0,60 m. Nell installazione devono essere comunque rispettate le dimensioni degli spazi di lavoro specificate dal produttore delle unità di pompaggio o del gruppo di pompaggio preassemblato. I quadri e gli altri dispositivi di controllo e comando devono essere posizionati in modo da consentire al personale di operare senza essere esposto alle intemperie. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 15

16 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Caratteristiche delle pavimentazioni dei locali Il pavimento deve essere piano, uniforme, antiscivolo ed avere pendenza verso il punto di drenaggio al fine di evitare ristagni di acqua nel locale. Nel caso di utilizzo di piano di calpestio realizzato con grigliati, questi devono essere: - sopraelevati, - di maglia tale da impedire il passaggio di piccoli oggetti. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 16

17 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Aerazione I locali devono essere aerati naturalmente con aperture permanenti, senza serramenti, di superficie non minore di 1/100 della superficie in pianta del locale, con un minimo di 0,1 m 2, che aprono direttamente su spazio scoperto o intercapedine antincendio. Tutte le aperture di aerazione devono essere dotate di griglie protettive. Le aperture possono essere corredate di serrande ad apertura automatica normalmente chiuse o a gravità. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 17

18 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Locali che ospitano motori diesel Possono essere installati motori diesel sia con raffreddamento ad aria diretta che a liquido con radiatore o con scambiatore di calore. Per motori diesel di potenza complessiva maggiore di 40 kw, installati nei locali interrati non è ammesso il raffreddamento ad aria diretta. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 18

19 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Locali che ospitano motori diesel Per potenza complessiva si intende la somma delle potenze dei motori Diesel presenti nel locale. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 19

20 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Raffreddamento del motore diesel Motori diesel raffreddati ad aria diretta o a liquido con radiatore Dovrà essere prevista per ciascun motore diesel una condotta per il convogliamento dell aria all esterno del locale pompe, tale da assicurare lo smaltimento del calore prodotto dal motore. 1 - Griglia immissione aria 2 - Serrande (eventuali) 3 - Griglia espulsione aria Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 20

21 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Raffreddamento del motore diesel Motori diesel raffreddati ad aria diretta o a liquido con radiatore L apertura di ventilazione per l espulsione dell aria calda deve essere di sezione netta almeno pari una volta e mezzo la sezione di scarico del dispositivo di raffreddamento (per esempio radiatore) o dimensionate a mezzo di calcolo analitico. L immissione di aria nel locale deve essere invece garantita da un altra apertura di aerazione, realizzata nella parte alta del locale su parete contrapposta, a quella di espulsione dell aria. Le aperture per l immissione dell aria devono essere di sezione netta almeno pari a due volte la sezione del dispositivo di raffreddamento (per esempio radiatore). Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 21

22 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Raffreddamento del motore diesel Motori diesel raffreddati a liquido con scambiatore di calore Qualora nel locale siano installati motori diesel con raffreddamento a liquido a mezzo di scambiatore di calore acqua-acqua, al fine di dissipare il calore irradiato nel locale dal motore diesel, devono essere previste due aperture per l aerazione naturale su pareti contrapposte, la prima in basso per l immissione dell aria e la seconda in alto per l espulsione dell aria, ciascuna di superficie netta non minore di dove: S = 0,002 x P S è la superficie netta dell apertura in m 2; P è la potenza installata in kw. Dove "S " in ogni caso non deve essere minore di 0,15 m 2. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 22

23 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Raffreddamento del motore diesel Motori diesel raffreddati a liquido con scambiatore di calore 1 - Griglia immissione aria 2 - Serrande (eventuali) 3 - Griglia espulsione aria Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 23

24 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Raffreddamento del motore diesel Motori diesel raffreddati ad aria diretta, di potenza minore di 40 kw Per i motori diesel raffreddati ad aria diretta, minori di 40 kw, deve essere previsto un sistema di estrazione forzata, garantito anche in assenza di alimentazione da rete elettrica per il tempo di funzionamento previsto per il sistema antincendio, e il cui avvio sia contemporaneo o preventivo all avviamento del motore diesel, considerando una portata di aria non minore di: dove: Q = 100 x P Q è la portata di aria da estrarre in m 3 /h; P è la potenza installata in kw. L apertura per l immissione dell aria deve avere una superficie netta non minore di 0,15 m 2. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 24

25 CARATTERISTICHE FUNZIONALI I locali devono presentare caratteristiche tali da consentire sia la gestione delle unità di pompaggio durante la fase di funzionamento dell impianto antincendio sia la loro manutenzione. Impianti elettrici L impianto elettrico e le relative apparecchiature a servizio del locale devono essere realizzati e costruiti a regola d arte in conformità alle legislazioni vigenti in materia per quanto riguarda tutte le parti dell impianto e delle relative messe a terra. Impianto di illuminazione Deve essere previsto un sistema di illuminazione normale di 200 lux che garantisca, anche in assenza di alimentazione di rete, almeno 25 lux per il tempo necessario alle verifiche sull unità di pompaggio in caso di incendio e comunque per almeno 60 min. Alimentazione elettrica di servizio Deve essere resa disponibile nel locale almeno una presa di corrente monofase avente alimentazione distinta da quella dei quadri elettrici delle unità di pompaggio. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 25

26 CARATTERISTICHE FUNZIONALI Drenaggi Il locale deve essere dotato di un sistema di drenaggio adeguato allo smaltimento degli eventuali scarichi d acqua. Tutti gli scarichi di acqua (provenienti dalle unità di pompaggio e non) devono essere portati all esterno del locale. I pozzetti di drenaggio, ove previsti, devono essere realizzati in modo da minimizzare il ristagno d acqua. Il sistema di drenaggio deve impedire il riflusso e garantire la fuoriuscita dell acqua anche in caso di gelo. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 26

27 CARATTERISTICHE FUNZIONALI Locali interrati I locali devono essere collegati alla rete fognaria del sito dove sono inseriti, con un collegamento a gravità adeguato allo scarico di una perdita d acqua di almeno 20 m 3 /h. Ove ciò non fosse possibile devono essere previste pompe di drenaggio ad avviamento automatico, atte a scaricare all esterno del locale, una portata non minore di 5% della portata massima dell unità di pompaggio con un minimo di 10 m 3 /h. Le pompe devono essere almeno in numero di 2, una di riserva all altra, e si deve prevedere, per almeno una di esse, un alimentazione di emergenza atta a garantirne il funzionamento anche in assenza di alimentazione elettrica di rete per almeno 30 min. L efficienza delle pompe di drenaggio deve essere sorvegliata mediante segnalazione di anomalia pompe di drenaggio e funzionamento delle pompe di drenaggio, rimandata ad un luogo presidiato. I locali devono essere dotati di sistema di rivelazione ed allarme per presenza di acqua a pavimento da rinviare in luogo costantemente presidiato eventualmente cumulato ad altri segnali di anomalia. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 27

28 CARATTERISTICHE FUNZIONALI Riscaldamento I locali devono essere dotati di impianto di riscaldamento in grado di evitare il gelo delle tubazioni antincendio e delle parti installate nel locale e in grado di mantenere condizioni di temperatura e di umidità soddisfacenti in tutte le stagioni. In particolare per la temperatura si devono seguire le indicazioni della UNI EN e si deve prevedere un sistema adeguato per evitare condizioni di umidità maggiori dell 80%. Il locale pompe deve essere mantenuto alle seguenti temperature minime o maggiori: 4 C per le pompe azionate da motore elettrico; 10 C per le pompe azionate da motore diesel. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 28

29 CARATTERISTICHE FUNZIONALI Sistema di scarico dei fumi Nel caso siano installati motori a combustione interna si deve prevedere l uscita dei fumi di scarico mediante apposita marmitta installata all interno o all esterno del locale (soluzione meno preferibile) per ogni singolo motore. La tubazione dei gas combusti deve essere sistemata in modo da scaricare direttamente, o tramite camino, in atmosfera. L estremità della tubazione di scarico deve essere distanziata in tutte le direzioni ad una distanza uguale o maggiore di 1,50 m da finestre, porte o aperture praticabili, percorsi di transito o prese d aria di ventilazione. La fuoriuscita dei gas deve essere realizzata in modo tale da non investire persone o cose (si raccomanda l installazione ad almeno 2,40 m dal piano di riferimento). Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 29

30 CARATTERISTICHE FUNZIONALI Fissaggio Al fine di evitare la trasmissione delle vibrazioni alle strutture, l unità di pompaggio deve essere idoneamente ancorata o cementata a terra. Il fissaggio deve garantire la tenuta nel tempo ed avere caratteristiche meccaniche tali da sopportare la vibrazione dell impianto durante il suo funzionamento. Non sono generalmente ammessi i tasselli antivibranti per fissare a terra i basamenti delle pompe, a meno di specifica ingegnerizzazione. Devono essere attentamente valutati i sistemi di fissaggio in territori con caratteristiche sismiche. Estintore Deve essere installato un estintore di classe di spegnimento almeno 34A144 BC. In presenza di impianti con potenze elettriche complessive installate maggiori di 40 kw deve essere previsto anche un estintore a CO2 di classe di spegnimento minima di 113BC. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 30

31 ALIMENTAZIONE DEI MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA I serbatoi devono essere saldamente ancorati, in relazione alla tipologia di impianto, e installati in modo da non essere accidentalmente danneggiati. Serbatoi Il serbatoio del combustibile di alimentazione dei motori deve essere realizzato in modo da evitare la fuoriuscita di combustibile; ciò vale soprattutto per le stazioni di pompaggio ubicate direttamente al di sopra della riserva idrica al cui servizio sono collegati, o qualunque altro flusso d acqua che potrebbe essere inquinato per la presenza del combustibile. Si considera accettabile l uso di un serbatoio a doppia parete, di un serbatoio dotato di bacino di raccolta di eventuali spargimenti di capacità uguale al 100% della capacità geometrica del serbatoio o altre soluzioni equivalenti. È consentita l installazione del serbatoio sia all interno sia all esterno del locale che ospita l unità di pompaggio e comunque nel rispetto della legislazione vigente. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 31

32 ALIMENTAZIONE DEI MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA Sistema di riempimento del serbatoio Qualora il punto di rifornimento fissato sul serbatoio sia ad una altezza maggiore di 1,50 m si deve prevedere un sistema di riempimento fisso con pompa di trasferimento, convogliato all esterno del locale. Il sistema di riempimento fisso è comunque obbligatorio per serbatoi di capacità maggiore di 50 l. In caso di presenza di sistema di riempimento automatico, deve essere previsto un dispositivo in grado di interrompere il caricamento del serbatoio quando viene raggiunta la capacità necessaria a garantire l autonomia di funzionamento richiesta. Sfiato del serbatoio Il tubo di sfiato del serbatoio deve essere portato all esterno, in atmosfera, e deve sfociare a quota non minore di 2,50 m dal piano di riferimento esterno ed a distanza non minore di 1,5 m da finestre e porte. Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 32

33 LOCALI ESISTENTI La presente appendice della norma può essere applicata, ai locali esistenti, e previo accordo fra le parti interessate in caso di "modifica sostanziale" del locale e/o delle unità di pompaggio. Modifica sostanziale Viene considerata una "modifica sostanziale" una delle seguenti attività: - manutenzione ordinaria o straordinaria che comporti variazione della superficie e/o del volume del locale; - sostituzione dell unità di pompaggio con una di analoga alimentazione (endotermico o elettrico) con un aumento della potenza installata della pompa maggiore del 15%; - sostituzione di una o più unità di pompaggio con una di differente alimentazione (per esempio da elettrico a endotermico); - aumento del numero di unità di pompaggio. In caso di modifica sostanziale del locale deve essere rispettato per quanto possibile, quanto indicato nei punti 4.1 (Ubicazione), 5.1 (Tipologia costruttiva dei locali), 6 (Caratteristiche funzionali) e 7 (Alimentazione dei motori a combustione interna). Norma UNI Ing. Vincenzo De Thomasis 33

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