MDC VII AL PADRE ANTONIO ET ÀMMONITIONE CAI O L ICA; CONTEKVT A W VU A LITTERA, \ frittagli davn Gentifbuomo Alemano, alien» del. Poflcuino Giefùito.

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1 W4< ^tollulr* - % H-.-» AVVERTIMENTO, ET ÀMMONITIONE CAI O L ICA; AL PADRE ANTONIO Poflcuino Giefùito. CONTEKVT A W VU A LITTERA, \ frittagli davn Gentifbuomo Alemano, alien» del & Collegio Germanico di Roma. MDC VII

2 ì I I. A :!l :iep «<- %yt<#tm0mh A T3.;>.A GTKA JfÓÀq JA -\.*r v -A i n fi.odil ba J.Q.Ii :,i9iio t nt^j - J. tv Xi t Tt 1 t; V. ; V. 1 kv y; a * / ), ki-.a.v~,..u h\ L A )r:m l. i i

3 1! Pontificato della lanta memoria di Papa Gregorio XIII. con- àv. Paternità dihaucr fentico rapirmi da vn efficacilli- i fello ì c ^ 99 D I L E T T ERA PAN DGL FO OFFMAN DI VVRATISLAVIA, AL PADRE ANTONIO P 0 5 S EF INO G I. E S V I T O. ; Sfendo io allettato per lo (patio di molti anni fotto la dificiplina della voftra Compagnia, nel Collegio Germanico di Roma nel 1 mo zelo,e curiolìtà Chriftiana in quelle contefe diuulga cefi tra la Santità di Papa Paolo V. e la Republica di Vcnetiaj fiche non ho potuto veramente ritenermi di non pillare in Italia per.verificare la diuerfità de gli armili diileininati per la no (Ira Germaniarefermatomi in Venetia,come in pa. tria coinmune.princmalmence pereflerui molti Alemani,douc per gl. intetec. fi correnti della Repumica so di poter fodisfare aidefiderio, & alla confidenza mia i ho finalmente in tefo, e penetrato tanto, che fienza paflar piti oltre, e per ficurtà della vita, e per chiarezza della verità, ho rifoluio di fiarmene qui per vedcte.fc non l ellito intiero, almeno parte del progreflo ^ coli gran negotio. Mafiimamente, che non ofiance la gelolia di quelle fafiidiofifiime con* trouerhe.io ritrouo che i nemici del nome Venetiano,& ipartiali di S.Santicà, qui fie ne viuono molto lìberamente, e vanno anco tacendo de gii vftìci finititi, c fàfhdipfi.che in ognaltro luogo al ficuro non (ariano colle rati. Di modo,che io.chc pur voglio eflìr lèm^licc Ipcttatore.viuédo Cattolicaméte.mi tòno mol tobenjierfiualò di poter qui vedere,& intendere, & anco ricercare, e dificorrcre lopta coli fatti difpareri, lenza correr pericolo di cifier tenuto criminalméte lo- Ipettojouero ingànato negli auuifi,& infidiato nella vita.e poiché di già hauédo familiarméte in telo appieno molte ragioni dell vnasc dell altra parte,&hauedo hauute didime informationi,nó foto da gli appafiionati, ma da molti neu trali, fon ficuro di poter fcriuere, e giudicare qdalene cola con fondamento ; ho voluto fipecialmente far capo con V. P. con laquale ho particolar obligo, e coli per carità Chriftiana, apprefia principalmente dalla educatione della voftra Compagnia,disfogar con voi la pafiione,e l ardore della mia cóficienza. Maffimamentc hauendo io trouato qui tutta la Cttà.anzi perla maggior yarte.tut- -io quello Stato malifiùno affetto centra il nome de Giefuiti,& in Ipecic eoa* & V. «?»

4 , ito A.V VE RTI M E N T O ira la P. V.Io fcriaerò per tanto,quanto più minutamente porrba lei quello,che qui ho fcntito communemente dirli contra la Compagnia in genere, «contra V.P.particolarmentc,e poi riducendomi al negotio publico le dirò quello, che mi parrà necellàrio da (aperti da lei per communicare convella fuole a molti Card mali,& al Papa ìltellò.co i quakietcndo, ch ella habhia molta intratura,flc I vna ben meritata confidenza. Ella péro lapendo,ch io (òncàtolico,e creatura della volita Compagnia,potrà iìncerameme credermi-, Si effeminando quello, chele Ieri uo,con fa lolita pr.udenza/ua, valer fèrie poi come meglio giudicarli conuenirfue primieramente mi fpedirò di quello,che tocca alla P.V, per venire poi confegucntcmente a gli altri dui capi. Qui capitò,alcuni giorni tono,vna lettera ferma al Padre Mae (irò paolo dell Ordine dc Serui Tbeologo della Signoria, lenza lbttofcritcìoue alcuna. Se eilédo ella ripiena di molti femi di contagiofe (editione,&: hauendo molti ricouofeiuto il volilo lille", olire la data in cita letteradi volita mano moltoben confrontata con tre volire lettere, s è verificato non Colo, che ella lettera lia vollra, ma vn altra a nco.che fi finge erer fcritta dalla Repablica di Geno ua a quella di Venetia con indegniflima inuentione di maledicenza, e cofi vn alrra.cne pare, che la Città di Verona (ernia à quella di Brclcia, ripiena Jl-atrocifiime calunnie contra quello Dominio, & infineancolanuouarifpolta di Gio. Filotco Jt S * llampata in Bologna. Per laqoal cofa, crediate,che quelli huoinini trouandoi offeli da voi in coli graue maniera,mandano le Riida al CielorniafTìmamente (ì pendoli,che voi fcriuellc già al Senato,elTortando.che non fi mandalfe fuori ahcuna Icrittura.perche non fihaucllè ad irritare S. Beatitudine, in che, confiderandofi inlicme con vna tnfidiofà carità di efiertationc, vn allato, artificio di Voleruceulcarui (otto quella cautela di fraudolente pietà e slacciato per poter Icriuere poi mafeheratoauttore tanto mordacemente come hauete latto. Iute certo, chclequerelefonograuiffime.tantopiùcheappreirola indecenza del modo,colquale hauete fermo, che tutto fpira,anzi verlà, indi (crctiftìmamcnie rabbia, fdegno,e veleno, vanno alcuni notando molte felfità, lcquali in voi,che douete, e potete elle* bene informato delle cole di V enetia,e poblicando nondimeno cotali menzogne perfondamelo delle volire imicttioe, fono lènza dubio accnfe notorie non già di vna cralfe ignoranza,laquale làrehbc pcraai-ncara (opportabile.ma di vna fcandalofa,& acerba maligniti, che vi fà reo ( come dicono tutti)in quello Mondo,e neh altro.e perche la lettera feruta al P.Maeilro Paolo è fiata veduta precilamente da molti Senatori, e da altri (inceramele informati delle cofe, intendo, che reftando voi conuinto di bugie notifitime, fi vada argomentando, che (è qui ardite di fcriuerc coli mentitamente, che in Roma poi dobbiate molto piu indegnamente, e perfidamente (porgere,e foderate le vofire adulattiri.&hipocrite hntioni.per mantencrui in riputatane preflb di S.Santità,e di quella mal informata Corte. E tra le altre coic-ho incelo da perfone volire affettionati(iìme,che voi dite vna grandiflìma, Se ingiurio!* falliti, mentre che affermate, che il P.Maellro Paolo fia (lato capo di vna A endemia in quella Città, neltaquale gli anni adietro fi attendefiè a dilpute.e (lodi politici con la dottrina del Maccniauelli.e che-m efla A cadenua foflè principale il Sereniamo Doge prelcnte. Poiché io fono afikurato, che elfo MaeUro paolo veramente come (ludiofiflìmo, eparò cari (Timo à molti di quelli Signori, fbleua alle volte, molti anni fono, rttrouarfi con alcuni fiuniliarmente per Sémplice diporto, e conueifetionejcqme fa tutrauia,c come fi cofiuma. tra le t-,r ~. i * tene! 3

5 e i AL P O S S E V I N O., tenti in quella Città, fi pei ellercitatìone diftudio, comé Mrfugcire l otio, trattandoli indifferente mente di variemateue perlopiù di Filoloha. Ma che però tra quelli mai non fi fia trottato il Doge preftnte, il quale per le molte Tue feeationipoco è ffato-folito di fcrmarfi nella Città,oltre 1 elleic in etamolto difri da i Utdetti,che fi riduceuano all hpr«,e conueniuano ìnfiemc, E qui non :bbo lafciardi dirai quello^he in molti luoghi per viaggio,& qui in particolare ho Tentiti» difcórrerc molto conftamememe della pertona del Doge,ilquale fi confetta da ognvrto che per giudo, e prefentaneo feruitio di qutfta Republica Ila ftato preleruato,e.condotto dadioalprcncipato. Poiché l integrità t della Tua mcnte.i efquiika.e reale efperienza delle cofe, & vn vero.e non inrfrellàto zelo della Rcfigio Chriftiana, lo fanno fcnzadubio vtiliflirooa opportuno moderatore,confultore, propofitore di quello, appunto, che ne prelenti e trattagli pub etter di beneficio publico. E veramente è cale, e coli contcrmata l opinione di ciafcuno,ch io non poffo non ftupire come V.P.nclle fue Scrittu re,& altri partiali della Se Je Apoftolica, vadano componendo le accufe.che fi leggono conila Sua Serenità\lequali in comparatione di quello che,con cllag- "erata gio(lificatione,hc dice tutto il rimanente del mondo, bifogna ben, che tì ftimino-impofture,6t calunnie di vtia cieca,& appigionata temerità. Dice o- gn vno.che da primi anni dell età fita,inlìnoal prefente giorno, habbia con v- n «ferinità marauigliofa di collumi,& anioni heroiche,6c innocenti > portata, refa Tempre contpicna,e veneranda la vita Tua,di modo che giudicato attiffnno a r maneggi, e negotii piu importanti della Republica,e dentro,c fuoii, habbia cirèrcitato i carichi maggiori, clic qui lì logliono dare : ne quali ha proiettato fcmptc con vna candida, & aperta Tmcerità di congiongere il feruitio di Dio,, con qucllo^li ella Republica,nè altra pafiione, ò intereflos etcoperto in lui, che di ellcrecondegno,& iucotrottibileminiftro della fuapatria,per la publica libertà, gloria di a Dio,e confefione de Tuoinemici.In maniera che vna tale fin golarità di eflèmplarifiimi coftumi confettata da tutti, e coli vna incolpata amminiftratione delle cofe publiche ne" piu ardui negotii del Mondo,tà in effetto, che tutto elio q Stato confidi,e creda,che Sua Serenità fia giudata, e Toltcnura dalla mano di Dio in tante percurbationi,non meno percóieruatione di quello grande antemurale d Italia, che per elfalcatione della vera, e Cattolica Religione. Medefimamente di-quegli altri Signori,che come ho detto, fi riduceuano có il Padre Maeftro paolo, intendo dire, che hoggidi per la maggior parte viuono, e fono tutti Senatori principali di molta lettevacufa,di approuata bontà, Religi ofi,fihceritfimi,c di Chriftianilfima mente,iquali, per confini, atione delizierò incontaminata conlcienza, fi dice,che fiano fiati femprc, e fiano tuttauiaalienilfimi dai farli Ecclcfiaftici, dubitando per la corrortione prelenie, ouero di poter diuenir nemici-delia patria loro,ò pure di effer trai, iati in modo della rettitudine della vita laro, che pollano difficilmente (aluarfi in quell akra vtta.eiì come quelli Signori hanno conuerfato lèmprefàmiliariflimamentecon elto Maeftro Paolo,coli mi viene affermato aitincontro, che il Doge non gli ha mai parlato, le non dopò ch b ftato attórno al Principato, & ciò per le occa- Troni correnti di Roma. Nellequali egli come Theoloeo di celebrata fainfcifu ricercato a dire per confcienria il parer Tao,e leruire cou al Principe, & alla patria fiia. fiche intendo elle; fiato fatto da lui ptonùfiimamentc,feiui»hra(ot- Cc di pretensone, che della gloria di Dio, e della conieruitione dell*,» i«j -

6 * IOZ 4 AVVERTIMENTO. vera & antica pietà Cbrilliana, e Cattolica, delia Repub. eie peri» eli fa allignato da lei dugento ducati di prouiùone, iic vicinamente aggiornigliene altritantr, tutto ciò è flato per putì benignità del Senato, nè iolp lèpea orfici* ò fperanza alcuna di eflo Maellro Paola, ma conica ogniiuaalpetutione, anzi n maniféftodifpiacere.in quella parte aline no,chc può date occalione a maligni dt argomentate, eh egli funoui a (fruire alfa Repub{ica per ilimolo di premio,e di auatitia. In connrmatione di che,hò anco lifaputoda piu pedóne molto ben informate della verità, clic egli fin bora non ha prefo v n minimo quattrino di coli fatta prouiiione, e che apertamente dica di non laper che f»c- Ufne. Elfèn do egli liaco kmpre(come è voce commune)amantifiimo della po» uettà, contento di quello,che ha potuto hauete dal fuomonailci io,fènza ambitione di fortealcuua, innocentillimo di vita, aflinentiflimo, rimato,paticntih luno,gran moderatore di tutti gli afl-èttijlìnccciflimo.e fenza pùto di hilntlaàone,acèrrimo propugnatore della Religione Catholica,& in fontina tale, che gli emuli,e nemici non hanno potuto notarlo, ò pungerlo, fe non con fallita di prcfuppoiiti,come dicono,che faccia la P. V. E con quella forte di conlìdcratione» credutemi, che li vadano poi diftruggcndo.&inualidando tutte le alcrevoflte 4tcculc,e le conlcguenze.che fate in ella yollralectera.minacciando la Republi- «a,e lo Stato luo di guerre,di fòuuerùoni,e di calighi delluà Ji Dio. Poiché,. - fi dice,che fe voi nelle cofe, che fono,e delle quali potere eflcr informato, dulcite vn bugiardilgmo Hiftotico,molto piu facilmente fiate perelterc vn falfif- Emo.e ridicolo Profeta nelle cole,che deuono auuenite. Maliìmamente,che le per la fcommunica del Papa voi volete inferire, che liano per feguirc coli làcci sanagli alla Rep.St a popoli fuoi.gli huomini dicono,e molto ragioneuolujftc.che lin hora le afflittiom di fune,di confulioni,di tumulti, d improperi, edi legni del Ciclo, li prouano feniibilmente nello flato del Papa, il quale dà la Scomunica, molto pia,che in quello della Repub. contra cui e oublìcata.et io veramente in ciò non pedo, tè non affermare, che quella farebbe confìderatione perhora da non toccarfi,poiché qui fi viue con abondanza, e tranquillità marauigliola,nè altri,o mormorano,o dubitano,che quelli, che dependono da voi altri Padri,e da altri nemici della Republ. dt che hanno il giudicio torbido ap- punto,e vacillance,come laconfcicnza.e fqpta ogn altra co/àè da.ftia«foroinamente della continuatione del culto Diuino,comc perfeueri con frequenza dremplarc.e deuotiftimaicolà veramente, che io, le non vedendola, ho potuto crederla, e però ringratiame anco (come faccio)dio benedetto.il quale à confulioue de gl hipocriti fcdùscon ( come dicono molti ) viene pur qui ricono- -fciuro,houorato,& adorato,conforme a gl ifluuri della fua Santa Chiefà, tnen- -ere che alcuni Miuillri di lei,con loti dica impietà vanno ciò impedendo, e o* uiando., anzi tiducendo à peccato mortale l vdite la Mella, e rinteruenirea^r V Bici j Diuiniico quali pure fi mantengono i popoli deuoti verfo Dio»creuerenri verfo il Pontefice Vicario di Ghrilto. E quindi pollò opportunamente * pallate a narrare a V. P. quello, che ti dice della voftta Compagnia in generale, ciche veramente pedo piu tra coloto che procurano in quello Stato di fè- 5urre,e rebellare i popoli co l pretelle della Religione, lì nominano atfirmatiuamente igicfuiti.àqoali dicefi,che fotto titolo dihjmillri fpirituaii, liano veramente fpie & officiali dd m Sede Apollolica, lèrncndo à lei contrai Prencipi kit! per diilruggerc bt loro pocellà, e lurtogarui quella del Papa in temporale: àtcho fenato alcuni difcerrcie,cht fiano i Gteluicj appunto,come vipere,& a W*

7 - Relieion 1. * fpidi, AL POSSEVIN O. - io } che nodrtti co l latte della Religione, habbiano più mortifero, e più po- tente-il veleno. E con quello eltempio dilatandoti il dilcorlo.e la narrauone.fi fente communemente deterrò, e maledire le attioni di voi altri Padri, in modo, che molti volici affcttionaci, e deuoti, illuminati, come dicono,cominciano a pentirli dell hauerui creduto tanto. Poiché primieramente fi dice,che eflcndo qui In generale tutti gli huomini di qual li voglia conditione molto,voi irt effetto valentiflìmi, e diligccillimi nel culto Diurno,haueuate occupato gli animi,e le anime dl.molti,ne quali per confidenza fpirituale è ila to fàcile a voi d imprimere tutto qùetlo, che viè piaciuto, fecondo la capacità della prolefilone, e dello fiato di ciafcuno.nodtendo in loro principalmente certa fcrupolofa retinenza, con laquale haucte alfa i bene difpofto molti ànon credere ne volere, fe non quello,che è fiato predicato,e loftenuto da voi fpccial mente intorno alta poterti temporale del Papa: & coli con quelli, che hanno parte in qnefid gotierno,inducendo dilcorfi,e configli per quelle dcliberationi, che feruiuano al voftro propofito di compiacere a Roma,e negli altri fortentan do vna férma opinione che l Papa fia Dio, e che pofià ogni colà, gli hauete dimoili,e llabilirt in quella iniidiofa obombratione di credenza,6c indotti gli v- ni àregolarfi nel gquemo àvoto vollro.e gli altri afiìcurati a douer dilfentirc.e ftparat fi da i ciano al Papa. loro fuperiori naturali,anco nelle cofe giufte,mentre che non piac Et coli facendo vn confido tradimento a gli huomini,& a Dio, del quale abufate il mintfterib per aggrandire la Sede Apoilolica. hauctc fpetialmente addomellicato in tutte le colpe, feben leggieri,anzi fatto lubrico nelle bocche de vofiri feguaci l attributo di heretico, c di fcifmatico contra ciafcuno.che refifta alle tallirà, & alle hipocrifie della voftrdomina.et in confirmationedi db molti adducono le fcritturedi V.P.e fpecialmentc quella del Fi Joteo,neHaquale auuertifcono.che tra le altre maligne impertinenze, Co l rumo re,e con l horrore di coli fatti titoli,& epiteti,volete confondetegli altri,& acquifiare per voi riputatione appretto alla fimplicicà de gli huomini. Et cofi da molti fi lente affermare, che la voftra Compagnia precilamente fia fiata origine di quelle prelenti controuerfie, hauendo non configliato veramente lua Santità,ma quali miniltri diabolici ri tentatala,& indottala nellalriflìmo monte del Pontificato à voler per Tuoi quei Regni, che vede fparfi per la Chriftianità venire a i piedi fuoi,con vero zelo di deustione fpirituale, e non per abiigo di laica, e mondana foggettione.et fi aggionge, che non vi balli di haucr letninato, e fatto pullulare con Farifaica coltura cofi peflima zizania, ma che tuttauia andiate nodrendola per còrrompere da douero, & auuelenare la vera mclte di Chrifio. Poiché piu vaghi aliai di mantenere vn opinione malfondata di fua Santità contri Venerimi,anzi contra la libertà defitti i Prencipi, che della perféueranza del culto Diuino,che fi deae à Dio, c pon al Papa, voi altri Gieluiti fanotite la concinuatione dell Interdetto ingiulltlfimo contra taraci popoli, ardite non folo con voftre fcritture di fedoni, e folleuarli temporalmente con- tra la Republica,mali perfuadece ad elftr ribelli allo lleffo Dio.Et di quello ha- «endo io veduto lettere di alcuni de vollri Padri, parlato e con diuerft voftri de noti,de quali molti cominciano già a-lcandàlizarfi, mi conuiene affermaruelo «on mio gràndiflimo dìfpiacerc. Polche ho veduto fctitco,emi è fl^taderro,- «he habbiateimpofto ai voftri figliuoli,e figliuole fpirituali che norrvadano alia Meda, perche facendolo cemmecteriano idolatria, echetioninrcruenga-i* no a/piuital offici di forte alcuna*perchenon volendoli Papa, checiòfifacciaj Se

8 a * A.V V E RTAMfMf 0 io 4 non folonon fi corffeguifice tnei i co,ma fi pecca : e che bada di adorardio con la mence per hora,anzi, che occorrendo per non dar Arandolo a i>li altri di entrare nelle Chicle, oucro d incontrare il Santifiìmo Sacramento, lì (àccia l adocatione con la mente à Dio,che c nel Cielo, lènza confederate altra cola vifibi- Je per àllhora.cola veramente,che può far tacca pricciarc,& inhorridire parlo fcandalo anco i nemici nnftri.poi che quello è puf vnleuarc a Dio.quello,che gli fi deue per attribuire al Papa quello, che non pcruicnc in alcuna maniera. Concioria che a Dio fi deue indubitatamente quello, a che per li 11 it ut ione da Sacramcntifat ta da lui,c non da i Papi.è tenuto ogni-chrifliano, e quello è p^r tico armcntc ladorationc^e la memoria della Ria l aflìone, che fi fi «otidianamente odi Sacrolànto Sacrificio dellaltare da Sacerdoti legiiirnatnence ordina ti.j: ahincontro al Papa, li come fi deue l obedienza,in virtù di Cimilo, di cui egli è Vicario.cosi Hon fi deue prcllarglela inacquando che coiamanda co-»"* fé ingiulle.coine dicono, che là hora, fpccialmente con rinterdetto publicaco contra la Republlca, e lo Stato fuo. E. veramcmochc le i Sacerdoti di quella Cistà.e di tutto lo dato,fpno legitimamentc, e canonicamente ordinati.c ben da con(c(fare,che celebrando coniàcrino, e con (aerando debba ogn vno adorare Dio viu-a.c vero in quel Santifiimo Sacramento. Et le vn Hercfiarca.chc fià Sacerdote, può conlacrare,& anco >-n Sacerdote degradato può lare IRIle (To,poi che il carattere Sacerdotale c indelebile, al iicuro, che molto impia dottrina, molto infoiente precetto è quello di togliere, e prohibire l adoratione del San tifiimo Sacramento fatto da Saccrdoti catho!ici,c leghimi per, compiacere ad vn vi len:e,ollinatn,c temporale diuicco di Roma.ll che tanto piu veramécej diccfi.chc oftcnda,c perturbi ogni anima pia, quanto, che fi vede,che ciò tende, non allagloria di Dio, non alla faluce delle anime, ma al follentamento di vna prete fi giuridittione, non folo incontrandofi ogni pericolo di lèdirioni.c di cumulo,ma procurandoli per ogni via poflìbileriuolte, ribellioni, guerre, fou erfioni,& in vece di condurre i Chriltiani al Paradilo,lcarenarfi 1 Dianoli,.perche ne riempiano miferabilmcnte l Inferno. Appiedò quelli Di l cotli vengono poi le moire imputarioni,cb fi danno afi co alla Co!T)^)gnia,verificare,come dicono.per (critture trottate nc.vodrccó? ucnti, e per rcuelationc di moiridcquali veramence nonardilctì di lcnuerl^psc nó ri toccare colile vafire piaghe, (è pur iòno vere,come potrebbono,edere,peq che in fine la comodità,c la morbidezza del viucre,e del còucrfare,fono grand iflro mcti,& inceiuiuial prevaricare tàro nella carnalitl 1 qu^tpncllauaric«a,del-, ìequalt cri/è molti viaccufimo, oltre all ambitione non folo nella letteratura,4 nel culto piniuó.ma nel volere in fine goucrnarc, e reggere il Moqdo a modo voftco.onde che lìa pur cena la P.V.che qui r«fclamationi,c l eiraggeratii»i l- ano acerbi fiime córra rotti voi,e che (è bene alcuni de vollri deuoiificófctu»^ no bencatett.fjil moto c però gradiffimpmèbadino quelli quali lìfiano a dùca dcrui.m.ifl imandme che l haucr vói fubito.che folli paniti, pubicamente ne diuùlgate fante ingiurie dontràqucdarepublica nello Stato dellaquauece rjpeiluto tanti beneficile come vogliono alcuni,fe anco dati ^iti colerapi. oltre ogni douere.c fiata colà vetimentenortfolo contra lagaritàchridiana» macontrala prudcnm<iiiile, puichedi.quedamtrrieias èaggrauato lavod.ro.cócumacìa.c per jnénira haueienuggiormentcinafprito tanimo di quelli,che -,potfnano fa uorifili alxitorno. k liauete forfè anco offefò e-llomacaxo molti» che aipcttauanp da y.omn.quefta q^cafiplk elieoipi edocamenti. di Chriftia-

9 m AL POSSEVISO: «Apoftolica patiéza, 8c nó ricordi,& irri carnè ti di vé<3icatiua,& iracóda cóchatioiic di fpirico. E tàto picche non poffono elfer affatto (ufficienti le v offre moltiplicate maledicèze<còme dicono alcuni)dièófonderc,& olcutare la fania, elariputatione di quella RepubUca; laquale nata, lo* e viuuta Tempre Cattolica per tanto (patio di tempo, prima della Compagnia de Giefuiti, e conofciuta per tale dal Mondo.non è credibile, che hoggidi ila per patire detrimento o diminutiont della fua gloria, fpecialmente nella Religione, da huomim nuoui.e Chriiliani ermafroditi, iquali.come pur troppo fi difcorre da molti, hanno có la ileili propagatione.e ditela della ReligionCattolica,diffidi, e fcoperti anccira grintereflì foro mondani con la medefima Sede Apoftolica. La quale veraméit te in vece di ricuperare cofi l obedienza perdura in tante Prouincie r,corre pericolo di (capitare maggiormente, & e perauentura di conturbare anco quella io laltalia,che le re ila, lenza alcuna eccettione, tutta obediente.cdeuota. Et qui rerrò al terzo capo propoli,che farà la conelufione per hora di quanto ho pto niello alla Paternità vollra. Sà ogn vno.anco di mediocre elpericnza delle eofe del Mondo,che ella Sede Apoftolica ha perduto nella piu florida parte della Chriftianità per lo piu l obedienza,e chejnel Pontificato di Leon Decimo precilameute cominciò l alccratione delle cole de Cattolici.e l difordine della Corte di Roma. Uche fu cagionato,e dalla vita diifoluta depielati^da gliabuli di ella Coree, ma fpecialtnente dalla vendita delle lndulgenze,cutte colè di minor importanza, e confcguenza affai di quello che fi vede foura Ilare hoggicfi.perche.lè bene, con qualch. riforma de collumi della Corte,e con l opera anco di voi alcri Padri, s c fermato in parte il precipitio della efliftimatione della Sede Apoftolica,nondimeno ad elio fi apre maggiore abilló.e voragine tale,che minaccia perauentura di afforbirfi affatto il rimanente del Chriftianefimo:& quella,li dice, che fia lambi tione della medefima Corte di Romajaquale in quella occaiione delle contelè con Venetiani,effcndoli dichiarata cofi francamente di volere il Dominio affo luto in temporale fojsra tutti gli Stati Chriftiani.quefta.come preienfione, che rà a ferire alla potella naturale deprcncipi.e che molto più importa al mondo, che nonfaceuagiàladeprauatione,e relalfatione de coftumi de Preti, ò la vendita detl indulgenze, rie Ice molto più odiofaa gli huomini, e fa commotfone affa i maggiore nella Chriftianità. Poiché in fine i cortami illeciti, elioentiofi de Prelàti.e colila mercantia dell Indulgenze turbauano, & hanno turbato bene gl animi, e le confidenze dc Chriltiani, & hanno dato qualche fraudalo, il quale può anco non effer (lato riceuuto, ma il volerli hoggidi cofi d improuil priuare altri della fua libertà,& impoflelfarli de gli Suri, e delle heredità patrimoniali de Prencipi.come cofa che confonde ; e fouuerte rutta la politia?& il viuerciuile,bifogna,chefaccia,comefiiveranicmemoto tcmbilc,&vniucrlàlc. Nc sò vedere, conte, perfiftendofi in coli fitto prefuppofito, non habbia la Sede Apoftolica ad inimicarli in fine tutta la Chriftianità. C? nc.lache nouiffima, & infopportabile colaticeli,che fia per ellèr quella,che il pontificato, alquale in fine gli huomini non hanno intefo, e creduto pet la fua vera, &Euangelica inflitu tione,che polla appartenere altro, che l amminiftracione de Sacramenti, IePrediche,& in fomma I ellèrcitio di quelle fole che poffono condurci al Regno de Cieli, hoggidi fia per voleri urparfiil Domini tcinporale*del Mondo rifiutato da Chtiflo:Et coli,che quelli, 8 e Euangelicaper aruijjacltrarne t Chrilliaiu, iquali douerian bene intèndere la leg- bora vogliano fcypra intende;

10 AjJMMÈtLt -,. a <6.. 4 vyf RTI NtEiNJ O per fe ftcffi,e regolareie leggi Incoiati dc Prencpi.intiroIandoperlìbertà Eccle-; ludica ^appropriamone dellaltrui libertà, Ei da- i Sacerdoti medefimamente, quali doucriano cfler cflcplari a correte ione dc laici.fatrf» c dichiarati rei di attrai ciijtme colpe fccolari, vogliano clìc-rtiteiui dal uiedcfimo caftigo focolare, e che», b :t cf iella dignità, e carattere Saccrdoulcj^chc deue firli vcncridi,& incolpabili per * il miniderio Dinino, di pteferui nella epo*miti de delitti loro carnali, e li rendami lecolo gloriofidcltnquécifanguinariiimpumti.cfedniofiinuendicatt.nèva... glia q..\;pa ^rcjladdurrcjcomc fate voi,& altri nelle fcriudre, Allcgationi di Canoni,e di rriuilcgu. i. nperatùr ^perche intédo dire primicrcmcntc,che fono tutteeofe edotte,ò marnitele da voi altri defenfim di cerca invaginata libertà Ecclefiadica, che per far buone le ragioni, e le pretendimi della Sede Apu olica,(l fillilican», e fi alterano i T erti, oltre le imerpretationi cauillofc,e (tirate, che fi dannò a i Santi-Padri.&agli lteflì Euangcli -, incolpando,c nominando pcrbcreticifcome ho detto aaco di fopra) quelli, che non parlano à modo voftro ; volendo.chcfolofi leggano.efi vedanole voftre ragioni, c quelle della Rtpublica,c daltri fonoibanditc,c prohibue lotto grauillìrnc pene. Cola veramente incredibile, c intolerabile, nè io hauerei ardito d imàginarmcla, non che di credcrla*fc qui in Vtnetianon lunedi veduto gli Editti publici venuti da Roma. Horafeil Papa, e gli adherenti tuoi vogliono, e credono Icgitimamcnte di poter volere * quella nuoua Superiorità in temporale ne gli Stati,c Rcgoi Chridiani, e che i Pré ; cip: determinatamente non vogliono acconlenùrui,come già intendo che i Vendimi fiano rifulutilemi, farà pur neceflario divenire aharm^c vederemop rein vece del Legato di Guido,che è la pace,della quale il Vicario di lui.comee cutore del Tcftamento.deue cfler difptnfatore, c procuratore, fottentrarejc pi >- ìnoucrli guerre,c Jifcordic,indromentl, & aiti del Diauolo Infernale in pernicie 1 del Mondo : equcdefipotràpurdire.chc fiano cccitatc.cnodritcdalpontcfice- Chrìfliano,e.Capo della Chicla di Dio, condicuitapcr abbattere > & initalidire i tentatili!, gli infoiti di c!to c Diauolo. Lefotzedcl Papainqueftaoccafione, temo [per quel che fcnro)chefaranno come le fiie ragioni,cioè imacinate.c prefuppofle,e che gli aiuti fuoi iaranno piu rodo meri per indebolirlo, cne fu/edi per digitarlo. Si là chiaramentc,ch cglifia iroua finza dinari,non ha armi, nè monitiani,non ha vcttouaglie,nc ha altra forte7.za,chc!afolsfcrrara,cperb fi troua con lo dato aperto, & con li popoli malfodisfatei i e poueri, onde che per fc folu non può, 8c in compagnia daltri.iqualiper neccfetà bifogna.chc fiano piu potenti di lui, gli con terrà foggectirlì à Com pagni con dann,e poca riputatone,oucro hace. li dubbi, e forfè alla fine inutili*-» t /i profpcrità de fuoi nemici, o almeno con edito diuerfo de i dtfegni fuoi. Et all incomrofi può dire molto pr< babilmente,chc ivcnctiani dinaroli,abondan-i ti di prouifion dagocrri,ctetrcdn,c ouritimc.con molte fortezze, con li popo*- li benaffetti, ( con lo Stato munito, fiano per Iutiere molti aiuti di momento, e prounflitn.i.iquali pnflbno riufeire particolarmente fedeli,& infallibili. qnedi faranno piu per offendere il Poiché Papa, che per fcruirea Venctiani, e di già fi sà, che chi due aiutare,(o11ccitj,& fa indanza alla Rcpublua per la Collegatione, 8t è falcia prontezza,e la voglia di guerreggjaucol Papa, che fi prcuicne con le offerteli bifogno.x: al commodo «Iella medcnnia Rcpublica,la quale con tutto ciò * fenr và a tri!cn:o,c vorrebbe purc,per quato iiitcnao,fuggire di venire a rottura, ma comuni najkrfte fi aedc,chc non potrà farne lenza. Quali, e quanti portano eflsr qi cftf aiuti so, che Y*P\b *4 c u coadf<c,c stmcdefuuaaicuic, che potrà-- ~ <;. eòofi-t.

11 AL POSSEVrNO; b 7 co.nfiderare quanto portano contrapelàre le armi del pipa cotigioote con chili fia, e quello cnepoila auuentre in conleguenza, credo che V. P. appunto lhabbia fpecificaco nella fualicteraal P.M.Paoio molto anticrpatamente,fe ben non Credo però, che quei làcrilegi, quei lacchi, quelle vccifioni.que gli «tonti di Vergini ladre & aure coti fatte calamità fiano per ertcr Solamente nello Stato de Veneciani,le li verrà a guerra aperta, ma che V.P. loprauiuemlo leggerà con gli occhi amaramente quello, che ha deferitto con la penna con tanca limulatipne di carità.nc credo però,che i Soldati di Sua Santità iiano per eller meno crudeli,& infoienti,che faranno quelli della Republica, li perche la guerra comporta coli fatti eccefli, come anco perche m imagino, cheque! Sòldato Chriftiano deferito», e ftampaco da lei coli didimamente, farà-poco frutco.li come hanno fatiche tanno ne prclenti motiui lance altre fu» feri mire, & hipcrbole cacholichc. Quello però, che liaper riulcire io non voglio alììcu- rarmi coli >, temerariamente di predii lo, ma quello ch io veggo eller lin hora fé. guito.lo dirò bene con altretanta paflionequanta veriù.-& ciò è primieramente, che la^ià bombile arma della icommunicaè totalmente auuilita, e lenta qui huomini della plebe à difeorrerne con qualche fondamento, conforme all* intelligenza,e capacirà loro,5dn fine dirli publicamcnte.che in arti culo mortis gli huomini reftano alfoluti dalla Scomunica, come da qual li voglia alerò peccato.& che la morte fubitana non può auuenire giamaià perfona,che non Labbia altro peccato che la Scommunica: li che coli tacca morte non piu li debba temere per la fcommunica, che per altre colpe,e delitti. Si leggono con molta attendone le Vice de Pontefici, & altre Hiflorie, notandoli leucriflimaniente tutte le attioni depapi,e della Sede Apoftolica.- ogn fno parla, e vuole incèder quale lìa veramente 1 auttoricà del Papaie molti anco intendenti,cheandauano a chiufi occhi portandofi innanti con la obedienza, aderto riuangando le fccicture,e finidollandole, trouano da dubitare, e fi auueggono di qualche loro pietola crafcurraggine.et ho fenato huomini volgariflunidire adatta voce,lo voglio elfcr Catolico,e Chriftianoàdifpccto di Roma- 3c altri. Se il Papa non può mettermi in Cielo lenza il mio conlenfo, meno potrà lenza erto condannarmi all Inferno.pcvche egli non è Dio,ma imniiltodi Dio,il quale làlua tutti quelli,che cólijan in lui. E con limili maffime, e cóli Jerauoni molto rilòlute veggo,che fi continua nelle Orarioni, e nc gli elfercitij Chriftiani.hauendoli perduto tanto per la parte del Papa in quefto poco tempo, che in cento anni non credo, che i migliori Pontefici chefiano itati mai, potertelo recuperarlo. Et quello che piuimporta c,che tutte quarte cofe partano nella nollra Germania, è negli altri luoghi doue fi viue dilobligati dalla obedienza del Papa- e piaccia à Dio che quefto nonfia vn autenticare lalpco ieparatione,e le querele, che fi. lenron continuamente della Coree di Roma; c potendo molti ricordare unti ftratagemi, le infidie Ecclelialfiche, parte luamic, e parte effettuate a noftri giorni in Fiandra, in Inghilterra, in Francia, Si altri luoghi comp V. P.sà, «forfè è fiata mimftra, temo con gran ragione, che quelli rumori pollano inafprire quelle genti, e quei Prencipi, & intorbidare piecilamente 1 clettione del Re de Romani, fi-che i Pa P» perl auucnire vi haueranno po^ «a,o niun* parte, perla giufta, e naturale gelolia.che hanno gli Alemani di coli fatta autorità di eleggere, laquale vogliono i Papi non folo hauer loro conceduta, ma ifticuico anco l Impero occidemalenella perfonajii Carlo Magnotcofe.che fi negano da.noi molto rlfol uwmente: poiché quello, che è-ftato 0 il*

12 4 jos A V V È R TI MENATO acquifto della vinite «fella Chriftiana pietà di quei Prenci pi,non fi vuole, che t fi^priuilcgio, ò ifiiiutione de i Papi, i quali (dtcefi)che liano Itati ammelìi alla i folennicà di quelle anioni Iblaméteicome mini itti che comporuu.1 Ecolcliatlici per quel unto, la rccognitionc Ipiriruale del Vicaria di Chritlb, lenza pregitiditio detf* potera,e liipcriotità temporale data da Dio àgli Imperatori,*: al cit Ptencipi 1-opreffli.E quello è quanto ho potuto, c voluto lcriucre per bora alla P.V ptegandoui in carità per coftclulione di tutto ciò,- che lc pur giudicate bene di continuare a lcrrnere,chc lo fiicciate,& ellòrtiàte come Archiiinagogo,a fililo con maggior prudenza di vericà.e di carica. Perche il Mondo in fine, che., he di uicno Giudice, fin hora npi pare, che icncentii cètra di voi; mafiìmamènte J noh volendo il Papa che lì veggano le cagioni de gli altri.- e credutemi che fi>- J-F pra di ciò la mormoratione è pocentiflinia.oltre che per ogni modo pur fi Ieri» ue,e le cofe fono vedute con molto voftro luantaggio, & alfincontro delle in- giurie,*: delle mordacità contenute nelle fcritturc di V.P.& d altri, fi fentono contraporre publicamente varie, & acuti (Time punture, c derilioni, dellcquali voglio per horache vna (ola vi balli, e quella ci,che vno, vedéjo la Rilpoftadei r* Filoteo,c quella del Padre Boilio Carmelitano,nellcquali fi moftra tanto allèrtiuaniente di riconolcere il Papa per Dio,dille coflui tra le altre colè, Se il Papa ptefeteè Diojblfogna che per elfer Papa di pochi giorni, lia vn Dio nel prciente,& però giallamente gli a(iitlono:e lo riconofcono per cale il Filoceo,& il Bouio,onde ben fi pollano dire i veriètti di quel Hinno, Cognomi Eoi.Afinm. Quid finir irm Dominiti. Età Volita paternità bado le mani,ficomefà con grandiffimo affetto votai giouinetto Liberaco.molco bet>conofciutó,& amato dalei. Di V*ncjìa a.jo,di Settembre Pufcritt» s è Anco diuulgato qui,chepure lòtto nome di vn tale JaFamagofla voi hauccei comporto vn Trattato contra lauilò dell lilurtriltimo Sig.Antonio Quétini,ftimati(Iìrno, ic honoratijlimo Gemil huomo, & de* primi Senatori della Rcpublica, & grandemente lodato, & commendato in tutte le pani del Mondo,e che ha pur feri no le ragioni della Tua Patria,come fi vede,con efpreffa modcltia,c ri uerenza,particolarmente verfo la Sede Apotloltca,& intendo!! che elfo voftrotranato ah incontro fiaferitto non con quelri(petto,chea voi fi conucniua,facendo voi del compagno,e trattando molto d«meftkamente,*c che Jia ripieno di vna indegna,se arrabbiata maledicenza, non folo contra parrìcolari, ma contra tutu la natione, Scontra il gouerno di quella Chriltia-. niffitna Republica ancora, aggregando calunnie a calunnie verfo molti innocenti,*c (coprendoli per erto in V. P. vno (degno (regolato, & inellinguibflt, mi viene affermato,che le l opera fi vederi, lì faranno riporte tali,che vi faranno ftordire.efar perauemura voto di non mai piu Icriuere, aggiongcndo/ì che li pure voi non poteuate contenere l animo pregno di rabbiolà mordacità, & di infidiofi penuerì,era pur neccllaria cofail palefaral conlpetto del mondo quelli voftri parti, ciré tra yria viua imagine^i concotti ingiurio!! dell irtelfo animo voftrojcon quella circonl^ettione che fi conuiene a chi non vuole trauiare dal Iodeuofiffìmo cnflume de prudenti Scrittori. Ilchc piti che ad oguialtro(v*glia dir il vcrolcranectltario all* Paternità voftra,effcndo nata,come ella può benilfi- 0 ràct ondati!,sccomcfaptàil mondo tatto, fchncccifitàaftringcm alcuno a mrr, ferì-.-

13 , diligenza,che 1 & ftumi,e,r«ir I AL P OSSEVINO, 109 ferìuere per fua diffefa,& per correttione del vollro ardire,l arroganza,che veramente vien tenuta da ogn vno per fcantialofà in ecceflo,& infopportabile. Ho voluto però auucrtiruenc coli a calamo corrente, accioche có coli fatto auifo fappia te come regolaruije crediatemichc fc non fi cederà dalla parte voftra, qui ancora non mancaranno difenfori acerbi,& rifoluti,della pietà,della Religione,de i co della libertà di quellarepublica. Nè mi credo,che badi addurre per mettere in odio, & in poca riputatone Je fcrit ture di quella Città, che fiano (lampare lènza licenza del Padre InquiEtore, poiché in vece di vno che ne hauete inbologna,qui fé nhàno fette,e tutti huomini di llima.c di letteratura, oltre checó tutta la rcujfione,&approba:ione di effi fette,vi fono altre perfonedi giuditio,& di pru denza,e quello che piu importa di bontà ancora, che fopra intendono alle ftainpe, nè permettono coft di leggiero che le cole lì Rampino, fe non dopò vna efquifita fe ciò non folfe, intendo, che fin à quella bora fi farebbono vedute, lette molte cole da douero penetranti nel viuo alla P.V. & ad altri ancoraché piu partiali, che veridici, hanno malamente intefe le faldilfime ragioni di quella Rcpublica.Et di duouome le raccomando. IL FINE. 1.

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