Sorveglianza delle acque destinate al consumo umano

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1 Sorveglianza delle acque destinate al consumo umano Criteri di applicazione delle linee guida regionali DGR /12/2004

2 Acquedotto Insieme delle opere necessarie per: prelevare trattare trasferire immagazzinare distribuire Acqua con destinazione potabile, industriale, irrigua. Complesso di infrastrutture di impianti di attingimento, dell eventuale trattamento, di trasporto e di distribuzione di acqua potabile. 2

3 Parti principali di un acquedotto Opere di presa Sollevamento Potabilizzazione Condotte adduttrici Serbatoi Condotte di distribuzione 3

4 Opere di presa L acqua può essere derivata da: Sorgenti Acque sotterrane - falde freatiche ed artesiane Corsi d acqua superficiali laghi Mare Valutazioni preliminari: Provenienza ed alimentazione Campagne di misura e stima delle poratate Analisi qualitative e valutazioni del territorio 4

5 Emungimenti per usi potabili nei 17 Comuni gestiti da A.G.S. S.p.A. Fonte di prelievo % m 3 /anno Sorgenti 8% Lago 11% Falda Adige 26% Altre falde 55% Totale 100%

6 Pozzo 6

7 Idraulica dei pozzi 7

8 Idraulica dei pozzi 8

9 Pozzi realizzazione a percussione 9

10 Pozzi trivellazione con circolazione diretta 10

11 Pozzi trivellazione con circolazione inversa 11

12 Pozzi stratigrafia 12

13 Pozzi Filtri 13

14 Pozzi Filtri 14

15 Pozzi cementazione 15

16 Pozzi schema costruttivo testa 16

17 Interventi su pozzi esistenti chiusura filtro superficiale 17

18 Interventi su pozzi esistenti Chiusura filtro profondo e apertura filtro superficiale 18

19 Zona di tutela assoluta e zona di rispetto La zona di tutela assoluta è quel cerchio che ha come centro il pozzo e come raggio 10 metri. La zona di rispetto è definita con criteri geometrici, temporali, od idrogeologici. 19

20 Zona di tutela assoluta e zona di rispetto prescrizioni 20

21 Zona di tutela assoluta e zona di rispetto campo pozzi 21

22 Condotte di adduzione Sono finalizzate al collegamento della fonte ai serbatoi o direttamente alla rete di distribuzione Oltre al dimensionamento idraulico e meccanico elementi caratterizzanti sono di tipo: Altimetrico (profondità, livellette) Planimetrico Geomorfologico Idrogeologico Attraversamenti (corsi d acqua, stradali, ferroviari) Vincoli amministrativi 22

23 Condotte di adduzione -Possibili andamenti altimetrici di una condotta collegante una sorgente con un serbatoio Tracciato a) corretto funzionamento. Tracciato b) depressione della condotta. Tracciato c) depressione della condotta ed impossibilità di avviare il moto naturalmente. Tracciato d) funzionamento a canaletta. 23

24 Serbatoio Il serbatoio (vasca di accumulo alimentata da una o più fonti di approvvigionamento) ha funzioni di: Assicurare il volume di compenso per la variabilità della richiesta rispetto alla portata di alimentazione. Garantire alle abitazioni idraulicamente più sfavorite un carico piezometrico minimo sopra l ultimo piano. Assicurare una riserva per far fronte ad eventuali fuori servizio dell adduzione e per l eventuale servizio antincendio. 24

25 Dotazione idrica e diagramma di consumo giornaliero Si definisce dotazione idrica d il quantitativo medio annuo assegnato per abitante in un centro abitato. Come ordine di grandezza per i piccoli centri la dotazione può indicarsi in 300 l/g ab I consumi medi giornalieri sono estremamente variabili e per la stima dei valori di punta giornaliera ed oraria vengono utilizzati dei coefficienti di valore circa 1,5. Il diagramma sotto riportato rappresenta l andamento dei consumi giornalieri in una zona di Roma 25

26 Andamento della piezometrica per reti con serbatoio di testata e di estremità 26

27 Schema idraulico di un serbatoio di testata 27

28 Schema idraulico di un serbatoio di estremità 28

29 Serbatoi Oltre che per la loro collocazione rispetto alla rete i serbatoi sono anche classificati per la loro ubicazione rispett al terreno in: Serbatoi a terra. Serbatoi sopraelevati o pensili. Serbatoi a terra con con vasca pensile o torrino piezometrico od autoclave. 29

30 Schema idraulico di un serbatoio a terra con torrino piezometrico 30

31 Schema idraulico di un serbatoio a terra con autoclave 31

32 Schema idraulico di un serbatoio con capacità divisa in 2 vasche 32

33 Serbatoi Oltre che per la loro collocazione rispetto alla rete i serbatoi sono anche classificati per la loro ubicazione rispetto al terreno in: Serbatoi a terra. Serbatoi sopraelevati o pensili. Serbatoi a terra con con vasca pensile o torrino piezometrico od autoclave. 33

34 Sistemi di distribuzione Si dividono sostanzialmente in 3 categorie: Sistema aperto. Sistema chiuso o a maglie. Sistema misto. Il sistema a maglie consente di far fronte alla domanda della maggior parte dell utenza anche quando si verifichi la rottura di un tronco, assicura (anche per piccoli consumi) una continua circolazione, garantisce una maggior adattabilità alle richieste dell utenza. 34

35 Condotte per acquedotto Principali requisiti: Resistenza meccanica ai carichi interni ed esterni. Capacità di impedire la fuoriuscita e l ingresso di liquidi. Resistenza di tipo fisico,chimico o biologico alle azioni eventualmente legate alla natura e qualità delle acque convogliate ed ai terreni attraversati. Resistenza al moto che deve essere quanto più possibile ridotta. Costo complessivo minimo, tenuto conto dei costi per materiale, scavo e posa, opered arte, manutenzione, durata. Facilità e sicurezza della corretta posa in opera. 35

36 Condotte per acquedotto criteri di posa I criteri generali di posa devono mirare a garantire : Una distribuzione dei carichi dalla condotta al terreno che non dia luogo a tensioni concentrate sulla condotta stessa. Rinfranco laterale che limiti le deformazioni della condotta che potrebbero creare problemi di tenuta ai giunti. Una sufficiente ripartizione dei carichi esterni. La possibilità di eseguire correttamente i giunti e controllarne il comportamento in fase di collaudo. 36

37 Sezione stradale con scavo tipo per posa di tubazione di acquedotto 37

38 Materiali per condotte idriche Materiali cementizi Conglomerato cementizio, Conglomerato cemetizio armato, Fibro cemento. Materiali metallici Ghisa sferoidale Acciaio Materiali plastici Policloruro di vinile, Polietilene, Vetroresina. 38

39 Condotte in conglomerato cementizio Diametri commerciali da 600 a 2500 mm Campo di impiego generalmente riservato a diametri superiori al metro. Pressioni di esercizio limitate (2-3 atmosfere) Giunti a tenuta maschio femmina. Tenuta con guarnizione toroidale di materiale elastomerico. Lunghezza tubazioni fino a 6 metri. 39

40 Condotte in acciaio Notevoli possibilità di impiego per le ottime caratteristiche meccaniche. Competitive per tratti a forte pressione. Rivestimento bituminoso o con resine epossidiche. Protezioni catodiche. Serie normale per pressioni di esercizio 26 Kgf/cm 2 Serie pesante per pressioni di esercizio 33 Kgf/cm 2 40

41 Condotte in ghisa sferoidale Ottime caratteristiche meccaniche. Diametri tra 40 e 2000 mm. Lunghezze normali tra 2 e 9 metri. Rivestimenti interni e ricoprimenti esterni con vernici bituminose o polietilene Grande disponibilità di pezzi speciali. Pressioni di esercizio atmosfere. Costi elevati. 41

42 Condotte in PVC Facilità di impiego legata al peso estremamente contenuto. Buona resistenza alle aggressioni chimiche. Diametri commerciali da 110 a 630 mm. Lunghezze normali 6 e 12 metri. Bona disponibilità di pezzi speciali. Giunto a bicchiere con tenuta mediante guarnizione elastomerica. 42

43 Condotte in PEAD Praticamente inattaccabile da tutte le acque. Diametri fino a 1200 mm. Pressioni di esercizio fino a atmosfere. Estrema facilità di giunzione con termoelementi o pezzi speciali con saldatura di testa. Il procedimento di fabbricazione per estrusione consente di produrre tubazioni di qualsiasi lunghezza, per piccoli diametri è disponibile in rotoli. Costi contenuti 43

44 Condotte in vetroresina Non attaccabili da terreni aggressivi e da correnti vaganti. Leggerezza. Possibilità di convogliare fluidi con temperature elevate. Diametri commerciali tra 25 e 1000 mm. Lunghezze standard tra 3,5 e 12 metri. Possibilità di fabbricare pezzi speciali. Giunzione a bicchiere con adesivo o con guarnizione elastomerica. Giunzione di testa con fasciatura esterna. Pressione di esercizio fino a 16 atmosfere. 44

45 Organi di manovra e regolazione Organi meccanici indispensabili per un corretto funzionamento e gestione sono: Saracinesche Sfiati. Scarichi di fondo. Valvole regolatrici. Valvole di non ritorno. 45

46 Sfiato a tre funzioni Sfiato di grandi volumi Degasaggio in esercizio Entrata aria 46

47 Idrovalvola di regolazione Le funzioni i di questa valvola sono: Intercettazione automatica. Regolazione della pressione di valle Controllo della portata. Sostegno della pressione a monte. Tali funzioni possono essere anche combinate in una singola valvola. 47

48 Idrovalvola di regolazione Schema di installazione 48

49 Idrovalvola di regolazione 49

50 Rotture in rete Le principali cause di rottura sono: Vetustà della rete. Corrosione. Sovraccarichi. Danni per lavorazioni. Sovrapressioni. Errate manovre. Le tipologie di intervento sono: Riparazione puntuale(fascia o collare) Sostituzione di un breve tratto di tubazione. Intervento radicale di sostituzione del tronco di rete. 50

51 Rotture di rete Le principali fasi operativa sono: Individuazione della rottura. Scavo e verifica dello stato della tubazione. Prima valutazione della gravità e programmazione dell intervento. Chiusura della alimentazione al tronco di rete interessato. Pulizia e riparazione della condotta. Riattivazione della erogazione della fornitura. Bonifica del tratto di rete con apertura degli scarichi di fondo ed eventuale disinfezione. Ripristino dello stato dei luoghi. 51

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