2 UNO SGUARDO ATTORNO
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- Giuditta Guglielmi
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1 2 UNO SGUARDO ATTORNO I difetti più evidenti della società economica nella quale viviamo sono l incapacità a provvedere la piena occupazione e la distribuzione arbitraria e iniqua delle ricchezze e dei redditi. John Maynard Keynes, Da Note conclusive sulla filosofia sociale alla quale la Teoria Generale potrebbe condurre, Teoria Generale dell occupazione, dell interesse e della moneta, a cura di A. Campolongo, UTET, Torino, 1971 Prima di iniziare la nostra carrellata sui principali problemi dello sviluppo economico vale la pena di lanciare uno sguardo sul mondo, così come esso emerge dai principali indicatori sullo sviluppo economico messi a disposizione dalla Banca Mondiale. I 214 paesi per i quali sono disponibili informazioni affidabili per effettuare dei confronti internazionali vengono suddivisi in tre grandi categorie: a) le economie a reddito pro capite basso (Low income), il cui reddito pro capite risultava inferiore a dollari USA nel 2010; b) le economie a reddito pro capite medio (Middle income), il cui reddito pro capite era inferiore ai dollari USA nel 2010; c) le economie a reddito pro capite alto (High income) il cui reddito pro capite risultava superiore a dollari USA nel Uno sguardo sul mondo 1 - Size of the economy POP % su p annual GDP % su GNIPC % su GNIPC USA Divario Divario GDP GDPPC millions World $ billions World $ USA su su relativo % growth % growth GNIPC USA su USA World ,0 1, ,0 100, ,6 5, ,80 1,7 0,5 Low income (< = $1.005_in 2010) ,7 2,2 470,0 0, ,2 85, ,99 6,3 4,1 Middle income (> di $1.006 e < $ in 2010) ,0 1, ,0 32, ,5 11, ,91 5,8 4,7 Lower middle income (> di $1.006 e <$3.975) ,3 1, ,0 6, ,6 27, ,96 7,4 6,1 Upper middle income(> di $3.976 e < di $ ) ,7 0, ,0 26, ,5 7, ,87 4,2 3,3 Low & middle income (< di $12.276) ,7 1, ,0 33, ,5 13, ,93 5,8 4,5 East Asia & Pacific ,3 0, ,3 13, ,7 11, ,91 8,0 7,2 Europe & Central Asia 408 5,9 0, ,9 5, ,7 6, ,84 4,1 3,8 Latin America & Caribbean 589 8,4 1, ,0 8, ,6 5, ,82 4,3 3,2 Middle East & North Africa 337 4,8 1, ,5 1, ,0 12, ,92 5,5 3,7 South Asia ,8 1, ,8 3, ,7 37, ,97 5,6 4,1 Sub-Saharan Africa ,5 2,6 882,6 1, ,6 38, ,97 5,1 2,5 High income (> di $12.276_in 2010) ,3 0, ,0 66, ,9 1, ,15 0,5-0,2 USA 312 4,5 0, ,0 21, ,0 1,0 0 0,00 0,4-0,5 Euro area 333 4,8 0, ,0 18, ,6 1, ,20 0,7 0,2 European Union 504 7, ,2 25, ,1 1, ,30 Fonte: World Bank, Dalla tabella Ricchi e poveri possiamo dedurre quanto segue: 1. I ricchi sono pochi ma producono quasi tutto: il 16,3% della popolazione mondiale, che vive principalmente nei paesi occidentali, produce il 66,7% della produzione complessiva e dispone di un reddito pro capite di $, pari a poco più di 85 euro al giorno, superiore di ben 10 volte a quello di cui dispone l 84% della restante parte della popolazione mondiale. 2. Poco meno di un miliardo, pari al 11,7% della popolazione mondiale vive in paesi a basso reddito, con un reddito pro capite di 567$, pari a poco più di 1 euro al giorno. 3. Poco più di 5 miliardi di popolazione, pari al 72% del totale vive in paesi a reddito medio e dispone di un reddito pro capite di 4.120$, pari a poco meno di 9 euro al giorno. 4. L 83,7% della popolazione mondiale vive con un reddito pro capite di 3.623$, pari a poco più di 7 euro al giorno. 1
2 5. I più poveri tra i poveri del mondo vivono nell'asia del Sud e nell'africa Sub- Sahariana, dove vive il 36,3% della popolazione mondiale. 6. Negli anni in cui è scoppiata la crisi finanziaria negli USA che ha contagiato le economie reali di tutto il mondo le economie a reddito medio e basso sono cresciute a tassi superiori a dieci volte rispetto a quello delle economie ad alto reddito. 7. La popolazione delle economie a reddito basso cresce ad un tasso più che doppio rispetto a quella delle economie a reddito alto e ad un tasso superiore a quattro volte quello della popolazione dell Unione Europea. 8. La popolazione che vive nei paesi dell Eurozona è superiore a quella degli USA e produce poco meno di un quinto della produzione mondiale; la popolazione della UE è superiore di oltre una volta e mezzo quella degli USA, produce più degli Stati Uniti e vive con un reddito pro capite pari a circa il 70% di quello statunitense. Tab. 2 - I BIG TEN La potenza demografica La potenza economica Potenza economica e demografica Pop % su World P Growth P Growth GDP % su World GDP Growth GDP Growth millions $ billions China ,3 0,9 0,5 United States ,6 2,8 0,5 India ,4 1,6 1,4 China ,4 10,2 10,5 United States 312 4,5 1,1 0,7 Japan ,4 1,4-0,1 Indonesia 243 3,5 1,4 1,0 Germany ,1 1,9 1,2 Brazil 197 2,8 1,4 0,9 France ,0 1,8 0,5 Pakistan 177 2,5 2,4 1,8 Brazil ,5 2,7 4,2 Bangladesh 151 2,2 1,8 1,2 United Kingdom ,5 2,6 0,1 Nigeria 163 2,3 3,4 2,5 Italy ,1 1,4-0,5 Russian Federation 142 2,0-0,2 0,0 Canada ,5 2,5 1,2 Japan 128 1,8 0,2 0,3 Spain ,1 3,0 0,3 Euro area 333 4,8 0,4 0,4 Euro area ,7 2,0 0,5 UE a ,2 0,3 0,4 UE a ,1 2,2 0,6 World ,0 1,3 1,1 World ,0 2,9 2,0 Fonte: World Bank 2012 Dalla tabella I primi del mondo (I big ten) possiamo dedurre che: 1. Cina e India sono le due principali potenze demografiche: assieme contano poco meno del 36% della popolazione mondiale. 2. L Unione Europea a 27 paesi è la terza potenza demografica, superiore di una volta e mezza quella degli Stati Uniti; 3. Con il 21,8% della produzione complessiva, gli USA sono la prima potenza economica mondiale; 4. Avendo superato nel corso del 2011 il Giappone, la Cina è la seconda potenza economica mondiale (era al settimo posto nel 1994) e dal 1990 la sua economia cresce ad un tasso annuo medio del 10%, un tasso che comporta il raddoppio del valore della sua produzione in sette anni. 5. L Italia occupa l ottava posizione nella graduatoria delle dieci più importanti potenze economiche mondiali e dal 1990 il tasso di crescita della nostra economia è il più basso in assoluto tra tutte le potenze economiche mondiali. 6. Con il 25% della produzione annua mondiale, l Unione Europea a 27 paesi è la prima potenza economica del mondo. 7. Nonostante la crisi dell economia mondiale Cina e Brasile hanno mantenuto tassi di crescita elevati. Dalla successiva tabella Gli ultimi del mondo possiamo dedurre che: 1. Diciannove sui venti paesi con poco più di 350 milioni di popolazione che compaiono nella graduatoria della povertà sono africani. 2. La popolazione degli ultimi sette paesi della graduatoria degli ultimi del mondo vive con meno di 2$ al giorno, considerata negli studi sulla povertà come la soglia al di sotto della quale la povertà è da considerarsi estrema. 2
3 Gli ultimi del mondo 3 - LAST TWENTY Pop. Pop. GNIPC GDP millions Growth PPP Rank Growth $ Congo, Dem. Rep. 64,3 2, ,2 Liberia 3,8 3, ,1 Burundi 8,1 2, ,5 Guinea-Bissau 1,6 2, ,3 Eritrea 4,9 2, ,0 Niger 14,7 3, ,5 Central African Rep. 4,3 2, ,2 Mozambico 22,4 2, ,8 Sierra Leone 5,6 2, ,5 Malawi 14,8 2, ,7 Togo 6,5 2, ,1 Ethiopia 80,7 2, ,0 Guinea 9,8 2, ,7 Madagascar 19,1 2, ,3 Chad 10,9 3, ,2 Mali 12,7 2, ,0 Afghanistan 29,0 2, ,3 Rwanda 9,7 1, ,2 Zimbabwe 12,5 1, ,0 Tanzania 42,5 2, ,5 Total 377,9.... Low income 976,2 2, ,3 World 6.697,3 1, ,7 3. I tassi di crescita della popolazione dei 20 paesi più poveri al mondo sono superiori a quello dei paesi considerati a reddito basso e più del doppio rispetto a quello della popolazione mondiale. Vale la pena di sottolineare che tassi di crescita prossimi al 3% comportano il raddoppio della popolazione in 23 anni. Dalla successiva tabella Chi produce cosa (Structure of output) possiamo dedurre quanto segue: 1. Le economie a reddito basso sono essenzialmente agricole mentre le economie a reddito alto sono terziarizzate. 2. La quota della produzione agricola è in progressiva diminuzione ovunque; La composizione dell output 4 - Structure of output Agriculture Industry Manufacturing Services % of GDP % of GDP % of GDP % of GDP in 1995 in 2008 in 1995 in 2008 in 1995 in 2008 in 1995 in 2008 Low income (< = $975_in 2008) Middle income (> di $975 e < $11906) Lower middle income (< di $3855 ) Upper middle income(> di $3855 ) Low & middle income (< di $11906) East Asia & Pacific Europe & Central Asia Latin America & Caribbean Middle East & North Africa South Asia Sub-Saharan Africa High income (> di $11906_in 2008) USA Europen Monetary Union Fonte: WDI, La quota della produzione manifatturiera è elevata e in crescita nelle economie a reddito medio-basso; essa è bassa e in diminuzione nelle economie del Continente africano e nelle economie a reddito alto. 4. La strutta della produzione è molto simile negli USA e nella UE. Il tema dei mutamenti strutturali che si accompagnano allo sviluppo economico verrà ripreso e considerato in una delle lezioni che seguiranno. Dalla tabella I cambiamenti nelle graduatorie dei Big Ten nell ultimo mezzo secolo, unitamente alle altre tabelle incluse nelle diapositive illustrate a lezione, possiamo dedurre quanto segue: 3
4 1. Pur con un peso che è andato decrescendo nel corso del tempo, gli USA sono il primo posto nella graduatoria delle dieci più importanti economie a livello mondiale. Nella prima decade del nuovo secolo, tuttavia, il loro primato è insediato dalla Cina la quale, dall inizio del Nuovo Millennio, è passata dalla sesta posizione del 2000, quando produceva il 3,7% di quanto viene prodotto annualmente nel mondo, alla seconda ed ha quasi triplicato in un decennio la propria quota sulla produzione mondiale. Con gli strumenti che verranno acquisiti nelle prossime lezioni diverrà agevole calcolare entro quanti anni, ai ritmi di crescita attuali, la Cina diverrà la prima potenza economica a livello mondiale. I cambiamenti nelle graduatorie dei Big Ten 5 I cambiamenti nelle graduatorie dei Big Ten nell ultimo mezzo secolo % su 1970 % su 1980 % su 1990 % su 2000 % su 2011 % su W W W W W W Stati Uniti 38,56 Stati Uniti 35,38 Stati Uniti 24,75 Stati Uniti 26,17 Stati Uniti 30,62 Stati Uniti 21,56 Regno Unito 5,36 Giappone 7,22 Giappone 13,73 Giappone 14,12 Giappone 14,63 Cina 10,46 Francia 4,64 Germania 7,21 Germania 6,16 Germania 7,80 Germania 5,83 Giappone 8,38 Cina 4,55 Francia 5,06 Francia 4,58 Francia 5,66 Regno Unito 4,57 Germania 5,10 Giappone 3,28 Regno Unito 4,31 Italia 4,07 Italia 5,16 Francia 4,10 Francia 3,96 Canada 3,04 Italia 3,77 Regno Unito 3,91 Regno Unito 4,61 Cina 3,71 Brasile 3,54 Italia 2,99 Cina 3,16 Canada 2,53 Canada 2,65 Italia 3,41 Regno Unito 3,47 Brasile 1,12 Canada 2,98 Brasile 1,94 Spagna 2,37 Canada 2,24 Italia 3,14 Spagna 0,89 Brasile 1,46 Spagna 1,83 Brasile 2,10 Brasile 1,99 Canada 2,48 Germania Spagna 1,37 Cina 1,57 Cina 1,62 Spagna 1,80 Spagna 2,13 Eurozona 27,07 29,07 20,59 25,87 26,25 18,68 Unione Europea 18,14 21,51 26,94 33,18 19,35 25,08 2. L Italia, che occupava la settima posizione nel 1960, è giunta ad occupare la quinta posizione tra le grandi potenze economiche nel 1980, posizione mantenuta anche nel decennio successivo, dall inizio del nuovo secolo ha perduto ben tre posizioni collocandosi all ottavo posto nella graduatoria del Sulle cause del declino dell economia italiana si avrà modo di ritornare quando, nella seconda parte del corso verranno affrontate le teorie della crescita. 3. Nell ultimo ventennio anche il Giappone ha molto rallentato la sua crescita, tanto da avere ceduto nel corso del 2011 alla Cina la seconda posizione nella graduatoria dei Big Ten. 4. A partire dagli anni 80 (ben prima quindi dell introduzione della moneta unica) l economia europea è cresciuta a tassi inferiori rispetto alla media mondiale. 5. Al pari dell evoluzione demografica, anche l economia mondiale ha rallentato la sua crescita nel corso del tempo. Dalla successiva tabella Noi in Europa possiamo dedurre le seguenti informazioni: 1. La popolazione dei paesi dell'eurozona è il 66% dell'intera popolazione della UE ed è superiore alla popolazione degli USA; 2. I paesi dell'eurozona producono il 73% dell'intera produzione della UE, di poco inferiore alla produzione degli USA; 3. Cinque paesi della UE (Francia, Germania Italia, Spagna e Regno Unito), appartengono alle prime dieci potenze economiche mondiali; 4. Quattro paesi dell'eurozona (Germania, Francia, Italia e Spagna) producono da soli il 57% dell'intera produzione della UE (che raggiunge il 73% se si aggiunge il Regno Unito); 4
5 5. Negli anni che hanno preceduto la crisi economica ( ) i paesi dell Eurozona sono cresciuti ad un tasso inferiore rispetto alla media UE; 6. Ad eccezione di Malta, i tre paesi più importanti dell'eurozona sono cresciuti più lentamente della media UE. Uno sguardo all Unione Europea 5 - European Union POP POP% GNI Rank GNI GNIPC GDP Growth GDP Growth Rank millions $ billions % su $ su World UE a su World 1 Austria ,7 382,7 25 2, ,8 1, Belgio ,1 477,3 18 2, ,1 1, Bulgaria ,6 41,8 73 0, ,0 5, Cipro 862 0,0 21,4.. 0, ,0.. 5 Estonia ,3 19, , ,6 8, Danimarca ,1 323,0 26 1, ,1 1,7 7 7 Finlandia ,1 252,9 32 1, ,9 2, Francia , ,6 6 15, ,4 1, Germania , ,9 4 20, ,3 1, Grecia ,3 319,2 27 1, ,9 4, Irlanda ,9 220,3 34 1, ,0 5, Italia , ,6 7 12, ,0 0, Lettonia ,5 26,9 86 0, ,6 8, Lituania ,7 39,9 75 0, ,0 7, Lussemburgo ,1 0,0.. 0, , Malta ,1 0,0.. 0, , Olanda ,3 811,4 16 4, ,1 1, Polonia ,8 447,1 20 2, ,9 3, Portogallo ,2 219,6 35 1, ,0 0, Repubblica Slovacca ,1 89,7 56 0, ,2 5, Repubblica Ceca ,1 173,6 43 1, ,5 4, Slovenia ,4 49,0 68 0, ,5 3, Spagna , ,8 8 8, ,2 3, Svezia ,8 469,4 19 2, ,2 2, Regno Unito , ,3 5 16, ,7 2, Romania ,4 178,1 41 1, ,4 6, Ungheria ,1 128,6 52 0, ,6 4,3 66 Eurozona , , ,7 1,1 - UE , ,6-100, ,9 2,0 - Fonte: WDI-2007 e 2010 Cinque «fatti stilizzati» In sintesi, dallo sguardo intorno a noi, integrato da qualche altra informazione di natura demografica, possiamo dedurre i seguenti cinque «fatti stilizzati» (il significato di questa espressione verrà ampiamente approfondito in seguito): 1. I ricchi sono pochi ma producono quasi tutto. Lo sviluppo economico, come noi lo conosciamo, ha origini relativamente recenti (dal secondo dopoguerra). Le origini più remote vanno fatte risalire all avvio della Rivoluzione Industriale. 2. I poveri crescono più in fretta; i bambini poveri muoiono in tenera età più di quelli ricchi; i ricchi vivono più a lungo. L evoluzione demografica riflette lo stadio raggiunto nello sviluppo economico. 3. Il divario tra i (pochi) ricchi e i (molti) poveri è enorme. A partire dalla Rivoluzione Industriale, l innovazione tecnologica accresce fortemente la capacità di produrre beni e servizi. Chi è più avanti nel progresso tecnico ne accumula i vantaggi. 4. Le economie dei paesi poveri crescono più in fretta di quelle dei paesi ricchi. Coloro che sono più indietro nella fase di sviluppo economico crescono più velocemente, ma il loro tasso di crescita tende, col tempo, a portarsi in linea con il tasso di crescita naturale. 5. Le economie dei paesi poveri producono prevalentemente beni agricoli e industriali e quelle dei paesi ricchi producono servizi. L innovazione tecnologica favorisce la smaterializzazione della produzione manifatturiera e la globalizzazione agevola la delocalizzazione delle produzioni industriali. Durante tutto il corso cercheremo di fornire una spiegazione plausibile in base alle teorie della crescita che verranno illustrate a questi cinque «fatti stilizzati». Le prossime lezioni saranno invece dedicate ad alcune grandi sfide che l umanità si trova a dover affrontare: la cosiddetta bomba demografica; la lotta alla povertà estrema; la compatibilità tra lo sviluppo economico e l equilibrio ambientale e i possibili effetti dell antropizzazione sui mutamenti climatici; le fasi dello sviluppo economico e i mutamenti strutturali. 5
6 Per poter affrontare questi temi con una qualche capacità analitica occorre tuttavia predisporre di una adeguata «cassetta degli attrezzi» (nella quale debbono trovare posto sia una la conoscenza del linguaggio (formale e non), sia alcuni strumenti concettuali che andremo ad acquisire durante il corso. Per saperne di più: O. BLANCHARD, Scoprire la macroeconomia, I. Quello che non si può non sapere, Capitolo 1: Un viaggio intorno al mondo, pagine J.D. SACHS, La fine della povertà. Come i paesi poveri potrebbero eliminare definitivamente la miseria dal pianeta, Mondatori, Milano J.D. SACHS, Il bene comune. Economia per un pianeta affollato, Mondatori, Milano D. WEIL, Crescita economica. Problemi, dati e metodi di analisi, Hoepli, Milano
Gennaio-Luglio Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
8 - TOT Gennaio-Luglio 2018 EXTR 531 4254 4785 28699 64246 92945 14500 21861 36361 15132 22177 37309 6362161 1906744 8268905 Paesi Bassi 003 10.082 32.995 32.839 242.049 42.921 275.044 Germania 004 22.347
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Dettaglisegue Dati sottoposti a rettifiche e revisioni successive. Ultimo aggiornamento su Paese
2015 2016 2017 Cina 25,69% 21,42% 25,48% 23,07% 23,42% 20,81% 23,33% 23,01% 21,53% 20,08% 24,26% 18,56% Germania 5,94% 9,23% 6,41% 7,69% 6,61% 7,49% 6,37% 9,55% 9,62% 9,16% 8,36% 10,37% Romania 7,81% 8,37%
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