Dichiarazione ambientale Anno 2006

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1 Dichiarazione ambientale Anno 2006 INFORMAZIONE CONVALIDATA Registrazione numero I Impianti Idroelettrici dell Unità di Business Trento

2 Dichiarazione ambientale 2006 Impianti Idroelettrici dell Unità di Business Trento Dati aggiornati a dicembre 2006

3 Premesse ORGANIZZAZIONE REGISTRATA Nel 2001 il Comitato ECOLABEL-ECOAUDIT Sezione EMAS ITALIA aveva iscritto le centrali dell Avisio, facenti parte dell organizzazione dell UB Trento, nel registro comunitario dell EMAS con il n. I e con codice NACE Produzione e distribuzione di energia elettrica relativo alla classificazione statistica delle attività economiche nelle Comunità Europee. Preso atto dell avvenuta estensione del Sistema di Gestione Ambientale all intera organizzazione dell UB Trento, che esercisce oggi n. 23 centrali idroelettriche, il Comitato ha poi comunicato in data l iscrizione nel registro EMAS dell organizzazione dell UB Trento con il n. I e convalidato conseguentemente la corrispondente Dichiarazione ambientale. Alla scadenza del triennio di validità della suddetta convalida, l UB Trento ha aggiornato il proprio Sistema di Gestione Ambientale e riformulato la Dichiarazione ambientale, inserita nel presente documento. Il Comitato ECOLABEL - ECOAUDIT Sezione EMAS ITALIA, ha quindi verificato la presente Dichiarazione ambientale ed ha appurato, sulla base degli elementi ricevuti, e in particolare delle informazioni raccolte durante la verifica effettuata dall Autorità competente per il controllo, che l organizzazione dell UB Trento ottempera alla legislazione ambientale applicabile e che soddisfa tutti i requisiti del regolamento EMAS. Il Comitato ha pertanto deliberato in data 3 ottobre 2007 di mantenere l iscrizione al registro EMAS dell organizzazione con numero I e con il codice della catalogazione statistica delle attività economiche nelle Comunità Europee, NACE Produzione di energia elettrica. CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE E CERTIFICAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE L istituto CERTIQUALITY Via Gaetano Giardino, Milano Tel Fax IT-V-0001 quale Verificatore ambientale accreditato dal Comitato ECOLABEL - ECOAUDIT Sezione EMAS ITALIA, con n. I ha convalidato questa Dichiarazione in data 3 ottobre 2007 (certificato riportato a pagina 42) mantenendo lo stesso numero di iscrizione del precedente. Lo stesso istituto aveva rilasciato in data il certificato n. 3440, riportato a pagina 41, che attesta la conformità alla norma ISO 14001:2004 del Sistema di Gestione Ambientale adottato dall organizzazione.

4 Informazioni generali La Dichiarazione ambientale serve a fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni convalidate sugli impianti e sulle prestazioni ambientali dell organizzazione, nonché sul continuo miglioramento delle prestazioni stesse. Essa è altresì un mezzo che consente di rispondere a questioni che riguardano gli impatti ambientali significativi che possono essere sollevate dai diversi soggetti. Per corrispondere in maniera chiara e concisa a dette finalità, questa Dichiarazione è stata articolata in tre parti. La prima è dedicata a comunicare in modo essenziale le informazioni che riguardano la Società Enel SpA, la Politica ambientale, il processo produttivo, le problematiche ambientali ed il Sistema di Gestione Ambientale. La seconda parte illustra gli aspetti ambientali, gli obiettivi di miglioramento, il Programma ambientale e riporta il compendio dei dati di esercizio, ovvero le informazioni che necessitano di aggiornamento e convalida annuale. La terza parte, costituita da schede di approfondimento, permette di esaminare degli aspetti particolari che possono interessare il lettore. La Direzione dell Unità di Business Trento, per conservare l iscrizione ad EMAS dell organizzazione in oggetto, presenta al Comitato ECOLABEL - ECOAUDIT Sezione EMAS ITALIA una nuova Dichiarazione ambientale convalidata entro tre anni dalla data di registrazione di questa Dichiarazione. Inoltre, dovrà preparare annualmente un documento che aggiorni le parti variabili di questa Dichiarazione. L aggiornamento dovrà essere convalidato dal Verificatore accreditato, quindi dovrà essere trasmesso al Comitato suddetto e dovrà essere messo a disposizione del pubblico (secondo l art. 3 comma 3 b, del Regolamento CE n. 761/2001). La Direzione dell Unità Business Trento s impegna a diffondere i suddetti aggiornamenti nel caso in cui sopravvengano fatti nuovi importanti che possano interessare il pubblico; in ogni caso, i previsti aggiornamenti annuali, come pure qualsiasi altra informazione di carattere ambientale relative alle attività di Enel UB Trento possono essere richieste per posta ai seguenti indirizzi: Enel Divisione Generazione ed Energy Management Unità di Business Trento viale Trieste n Trento Tel Fax oppure direttamente a seguenti referenti: MAGNAGUAGNO Luigi tel Fax luigi.magnaguagno@enel.it BURATTI Michele tel michele.buratti@enel.it Commenti e suggerimenti che riguardano questa Dichiarazione possono essere inviati ai predetti indirizzi.

5 Presentazione Trento, 01 marzo 2007 La pubblicazione di questa nuova Dichiarazione ambientale rappresenta un momento particolarmente importante per tutta l organizzazione di Enel Unità di Business Trento (di seguito denominata anche UB Trento) cui è affidata la gestione degli impianti produttivi ubicati sul territorio della Provincia Autonoma di Trento e in minima parte anche nella Provincia Autonoma di Bolzano, in quanto nasce con l intento di continuare e migliorare il colloquio aperto e trasparente con le Istituzioni, gli Enti Locali e tutti i cittadini. Nella consapevolezza di operare utilizzando una risorsa altamente pregiata come l acqua, in un territorio caratterizzato da particolare tutela ambientale, e nella certezza che la funzione industriale e produttiva degli impianti idroelettrici non sia in contrasto con le diverse esigenze di fruizione e sviluppo per la società, l intento che l Unità Business Trento si è posta è quello di far conoscere la sua Politica ambientale, gli obiettivi di miglioramento continuo e le iniziative programmate per il loro raggiungimento. In tale ottica è stato deciso di continuare la partecipazione al Sistema stabilito dal Regolamento Comunitario n. 761/2001 sull adesione volontaria delle organizzazioni ad un Sistema comunitario di Ecogestione e Audit, noto come EMAS. È stato pertanto sviluppato e pubblicato, come previsto da detto Regolamento, il presente documento che riporta dati ed informazioni convalidate da un Verificatore ambientale esterno, accreditato da EMAS Italia, che è l organismo competente istituito per l applicazione in Italia del Regolamento Comunitario. Nella certezza che la condivisione del principio del miglioramento continuo sia il migliore approccio nei confronti dell ambiente, oltre che una valida via per dare valore aggiunto all attività svolta dall Unità di Business Trento, è doveroso evidenziare che la partecipazione a EMAS e l ottenimento della certificazione ISO del Sistema di Gestione Ambientale sono stati possibili grazie all impegno di tutto il personale dell UB Trento ed alla fattiva collaborazione della Divisione Generazione e Energy Management Sviluppo e Realizzazione Impianti / Autorizzazioni e Ambiente. Lorenzo Cattani Responsabile Unità di Business Trento

6 Indice 8 Enel SpA 9 Sostenibilità e governance dell ambiente 13 La Divisione Generazione ed Energy Management Italia (GEM) 16 L Unità di Business Trento 18 L attività produttiva 18 Principi e aspetti generali del funzionamento 20 Il quadro normativo 21 Gli impianti ed il territorio interessato 30 Il Profilo produttivo dell Unità di Business Trento 33 Tipologie costruttive degli impianti 36 La Gestione ambientale dell UB 36 Politica ambientale nell Unità di Business Trento 38 La partecipazione ad EMAS 39 Il Sistema di Gestione Ambientale 43 Gli aspetti ambientali 45 Gli aspetti ambientali identificati e valutati 77 Salute e sicurezza sul lavoro 79 Obiettivi e Programma ambientale Obiettivi e Programma ambientale Obiettivi 85 Programma ambientale Compendio dei dati di esercizio e indicatori di prestazione dell UB Trento 92 Schede di approfondimento Disciplina delle derivazioni Principali norme di legge nazionali, regionali, provinciali e regolamenti locali Vincoli derivanti dalla pianificazione territoriale La pratica del pompaggio Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali Deflusso Minimo Vitale (DMV) Gestione delle emergenze idrauliche e degli eventi di piena Dati caratteristici degli impianti dell UB Trento Rumore ambientale 118 Glossario

7 Enel SpA Enel ha la missione di essere il più efficiente produttore e distributore di elettricità e gas, orientato al mercato e alla qualità del servizio, con l obiettivo di creare valore per gli azionisti, di soddisfare i clienti e di valorizzare tutte le persone che vi lavorano. Alle sfide lanciate dall apertura del mercato dell energia Enel ha risposto focalizzando le proprie attività sull energia elettrica e sul gas. Per rispondere in maniera più adeguata alla mutata strategia aziendale è stata avviata una profonda trasformazione e riorganizzazione che ha portato al superamento del modello multi-utility. La struttura organizzativa, che ha preso forma nel corso del 2002, è articolata in Divisioni (Generazione ed Energy Management, Mercato, Infrastrutture e Reti, Internazionale). Figura 1 Struttura organizzazione di Enel SpA Consiglio di Amministrazione Presidente Amministratore delegato Funzioni di Corporate Generazione ed Energy Management Italia Mercato Italia Infrastrutture e Reti Italia Internazionale Generazione ed Energy Management: ha la missione di produrre e offrire al mercato energia al minimo costo possibile e nel rispetto degli standard ambientali e di sicurezza stabiliti dalle leggi, integrando nel processo decisionale tutti gli elementi della catena del valore, dal sourcing di combustibile al trading di energia e combustibili. Sono, inoltre, attribuite a questa Divisione le attività di vendita di energia elettrica e gas a grossisti, rivenditori e clienti cosiddetti energivori. Mercato: ha la missione di assicurare il presidio completo del mercato dell energia elettrica e del gas, sviluppando un offerta integrata di prodotti/servizi e gestendo un mix articolato di canali distributivi nella fase 8 Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento

8 transitoria di incompleta liberalizzazione del mercato dell energia elettrica. Infrastrutture e Reti: ha la missione di garantire la distribuzione e trasmissione di energia elettrica e gas, valorizzando il know-how e le competenze nell ottica di sfruttare le sinergie di costi ed investimenti derivanti da una gestione integrata. Internazionale: ha la missione di supportare la strategia di crescita internazionale di Enel, che richiede un rafforzamento delle competenze di ricerca, analisi e definizione delle opportunità di acquisizione, nonché di gestione ed integrazione delle attività estere nei mercati dell energia elettrica e del gas. Sostenibilità e governance dell ambiente A partire dal 2003 vengono presentati e pubblicati insieme il bilancio finanziario, il Rapporto ambientale ed il bilancio di sostenibilità, come insieme integrato di documenti che illustrano una realtà economica, ambientale e sociale unita dalla medesima missione. Questi documenti sono disponibili sul sito: I grandi investitori internazionali, proprio come i piccoli risparmiatori, chiedono alle aziende dividendi e la minimizzazione dei rischi. Per entrambe le tipologie la responsabilità sociale d impresa è un elemento importante nella scelta d investimento. Attualmente i fondi etici, quelli specializzati in investimenti socialmente responsabili, che hanno deciso di acquistare azioni Enel sono 45 e detengono circa il 22,6 % della quota in possesso ai fondi d investimento (complessivamente quest ultimi detengono circa il 42% dell azioni Enel). Attuare, documentare e comunicare comportamenti socialmente responsabili è pertanto fondamentale nella strategia di Enel, perché premiante. La Responsabilità sociale d impresa è la traduzione del concetto anglosassone di Corporate Social Responsibility, che si abbrevia con la sigla CSR e che rappresenta la capacità di governare la complessa integrazione tra gli interessi economici dell impresa e tra i diritti delle parti sociali interessate, attraverso l impegno a difendere l ambiente, l ecologia, i valori morali. La CSR si compone della: responsabilità economica (tutte le attività che hanno origine o relazione economico-finanziaria); responsabilità ambientale (il grado di capacità dell azienda di governare le variabili e l impatto ambientale della sua attività); responsabilità sociale (le azioni dell impresa verso le persone e le comunità, i gruppi d interesse e di rappresentanza, le persone che vi lavorano). L insieme di queste tre componenti e la capacità dell impresa di tenerle fra loro in un equilibrio efficiente e virtuoso genera il concetto di sostenibilità. Enel opera nel convincimento che la creazione di valore per gli azionisti, obiettivo di Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento 9

9 fondo di ogni seria attività d impresa, non sia assolutamente in contrasto con il perseguimento di obiettivi di tipo ambientale e sociale. Anzi, si è certi che la competitività e il successo del marchio siano imprescindibilmente connessi alla capacità di rendere le attività pienamente sostenibili. Il bilancio di sostenibilità Rappresenta lo strumento attraverso cui dare visibilità all impegno nelle tre aree di responsabilità: economica, ambientale e sociale. Ma non si tratta solo di dare evidenza. Le preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate sono infatti tradotte in obiettivi di responsabilità sociale e rese parte integrante del piano industriale 2006/2009. Il piano comprende obiettivi di sostenibilità e responsabilità sociale che sono strettamente connessi con tutte le attività fondamentali dell azienda. Questi obiettivi vanno dal miglioramento della combinazione di combustibili utilizzata, al continuo progresso nella sicurezza dei lavoratori e dell ambiente di lavoro; dal controllo delle emissioni in atmosfera, alla formazione delle risorse umane; dai rapporti con le associazioni, gruppi d interesse e comunità, alla soddisfazione del cliente. Il bilancio finanziario, il Rapporto ambientale e il bilancio di sostenibilità, a partire dal 2003, vengono presentati insieme. Essi costituiscono un insieme integrato di documenti che illustrano una realtà economica, ambientale e sociale unita dalla medesima missione. Eventuali approfondimenti di questi documenti sono disponibili sul sito: Le registrazioni EMAS degli impianti di produzione e la certificazione UNI EN ISO dei Sistemi di Gestione Ambientale delle Unità di Business territoriali rappresentano in Enel degli strumenti che sostengono la governance ambientale. A partire dal 2003 vengono presentati e pubblicati insieme il bilancio finanziario, il rapporto ambientale ed il bilancio di sostenibilità, come insieme integrato di documenti che illustrano una realtà economica, ambientale e sociale unita dalla medesima missione. Questi documenti sono disponibili sul sito: 10 Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento

10 La registrazione EMAS delle organizzazioni produttive a fine settembre 2006 La partecipazione al sistema Comunitario di Ecogestione ed Audit noto come EMAS (Eco Manangement ed Audit Scheme) in accordo con le disposizioni del nuovo regolamento CE n. 761 del 19 marzo 2001 costituisce un ulteriore stimolo per il miglioramento continuo ed un valido strumento per intrattenere un dialogo aperto con i cittadini e le Istituzioni sulle questioni ambientali dei siti produttivi. Le Unità di Business che operano con Sistema di Gestione certificato secondo la norma internazionale UNI EN ISO 14001:2004 gestiscono circa il 77% dell attuale potenza elettrica installata di GEM. Progressivamente si intende procedere alla richiesta di registrazione ad EMAS. Le registrazioni EMAS ottenute a settembre 2006 sono 22: le centrali termoelettriche di Fusina (VE) e Porto Marghera (VE), Genova, La Casella (PC), Leri Cavour (VC), Montalto di Castro (VT), Sulcis (CA) e Torrevaldaliga Nord (RM), La Spezia, Porto Corsini e gli impianti da fonte rinnovabile (idroelettrici-eolicisolari) appartenenti alle Unità di Business di Trento, Bolzano, Cuneo, Vittorio Veneto (BL n. 2), Bologna (n. 4), Sardegna (n. 2) e Montorio al Vomano (TE). Queste registrazioni corrispondono a circa il 46% della la potenza elettrica installata GEM. È stata inoltre richiesta la registrazione per gli impianti termoelettrici di Brindisi Sud e Priolo Gargallo, degli impianti idroelettrici delle UB di Napoli, Sondrio, Bergamo. Dopo il perfezionamento degli iter avviati e di quelli previsti la potenza registrata ammonterà a circa il 68%. La Politica ambientale L attenzione di Enel verso l ambiente e il territorio è ormai una realtà consolidata. Il contenimento delle emissioni, l uso razionale delle risorse, la gestione degli impianti e il loro inserimento nel territorio rappresentano oggi una priorità aziendale. La protezione dell ambiente è, così, diventata strategica per il valore che aggiunge alle scelte industriali di Enel e per l alta valenza sociale che essa riveste. Gli apprezzabili risultati raggiunti nel corso degli anni hanno indotto Enel a confermare, anche per il 2005, la propria Politica ambientale e i principi che la ispirano e a riproporre, con rinnovato impegno, il conseguimento dei relativi obiettivi. Principi Tutelare l ambiente, la sicurezza e la salute dei lavoratori. Proteggere il valore dell azienda. Migliorare gli standard ambientali e di qualità del prodotto. Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento 11

11 Obiettivi strategici Utilizzazione di processi e tecnologie che prevengono e/o riducono le interazioni con l ambiente-territorio. Impiego razionale ed efficiente delle risorse energetiche e delle materie prime. Ottimizzazione del recupero dei rifiuti. Applicazione di sistemi internazionali per la Gestione ambientale e della sicurezza nelle diverse attività. Ottimizzazione dell inserimento degli impianti nel territorio. Applicazione delle migliori tecniche di esercizio. Comunicazione ai cittadini e alle Istituzioni sulla gestione ambientale dell Azienda. Formazione e sensibilizzazione dei dipendenti sulle tematiche ambientali. Estratta dal Rapporto ambientale 2005 sottoscritto dal Vertice aziendale L UB Trento, in applicazione di questa politica di Gruppo, ha stabilito una propria linea di azione ambientale adottando una Politica ambientale di sito commisurata alla specificità degli aspe tti ambientali della propria attività (si veda l apposito capitolo). La politica di sito specifica l impegno al miglioramento delle prestazioni ambientali attraverso misure tecniche e gestionali e sostiene le iniziative di apertura, dialogo e trasparenza verso l esterno. L organizzazione ambientale complessiva La nuova organizzazione aziendale (vedi figura 2) conferisce maggiore responsabilità alla Corporate nel suo ruolo di indirizzo e controllo. Pertanto la Gestione ambientale coinvolge direttamente tutti e tre i livelli aziendali vale a dire il vertice di Corporate, le Divisioni e le Unità di Business territoriali. In ciascuna delle Divisioni, in relazione alle specifiche problematiche, sono presenti strutture operative e/o figure professionali preposte a svolgere attività in campo ambientale. Le risorse umane complessivamente dedicate, esclusivamente o parzialmente, a temi ambientali ammontano a oltre 200 unità equivalenti a tempo pieno. Nell ambito della Direzione di Corporate Affari Istituzionali e Regolamentari è compresa l Unità Politiche ambientali, che ha la missione di definire gli obiettivi ambientali strategici di Enel e di assicurare la coerenza dei programmi e delle iniziative conseguenti da parte delle Divisioni. L Unità Politiche ambientali si avvale di una struttura con il compito di: promuovere, attuare e coordinare gli accordi di programma con Istituzioni, enti e agenzie in campo ambientale; individuare gli indicatori e garantire il monitoraggio e il controllo dell andamento delle iniziative aziendali in termini di impatto ambientale; elaborare analisi su specifici temi ambientali che hanno particolari ripercussioni sull intero sistema aziendale e che suscitano interesse nell opinione pubblica; 12 Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento

12 Figura 2 Organizzazione ambientale Funzioni di corporate Affari istituzionali e regolamentari Unità Politiche ambientali Amministratore delegato Generazione ed Energy Management Divisioni Area tecnica Sviluppo impianti Unità ambiente ed autorizzazioni Area di business Energie rinnovabili Studio di impatto, procedimenti autorizzativi, Sistemi di Gestione Ambientali auditing ambientali per la verifica della conformità normativa e dell applicazione della Politica ambientale del Gruppo Unità di business Strutture e figure professionali con incarichi operativi per la Gestione ambientale stabilire relazioni con le Istituzioni, gli enti e gli istituti specializzati in materia ambientale su particolari aspetti tecnici; predisporre il Bilancio ambientale di Enel. A livello di Divisione Generazione ed Energy Management (GEM) opera, nell area tecnica Sviluppo Impianti, l Unità Ambiente ed Autorizzazioni. I principali compiti di questa unità sono l ottenimento delle autorizzazioni previste in sede Ministeriale che include, quando necessario, lo svolgimento degli studi di impatto ambientale, sviluppo dei Sistemi di Gestione Ambientale, auditing ambientale interno, che include la verifica di conformità normativa e la conformità dei principi di azione delle unità produttive alla politica di Gruppo. A livello di Unità di Business, il Direttore ha la responsabilità di stabilire le linee di azione della propria organizzazione (Politica di sito) per attuare la Politica ambientale di Gruppo, vale a dire per assicurare la conformità normativa ed il rispetto degli impegni sottoscritti dall Azienda inerenti le attività affidategli, e per perseguire il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali attraverso la proposizione di obiettivi specifici di miglioramento ambientale. È responsabile dell attuazione del conseguente Programma ambientale concordato con l Area di Business della Divisione. La Divisione Generazione ed Energy Management Italia (GEM) La Divisione governa l'intero processo produttivo dell'energia elettrica. La competitività nel libero mercato è oggi l'obiettivo primario della Divisione, Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento 13

13 che intende concorrere alle nuove sfide e cogliere tutte le opportunità che si presentano sul mercato italiano tramite l ottimizzazione della propria capacità produttiva e il raggiungimento di un livello di efficienza sempre più alto. La divisione GEM è organizzata in cinque Aree di Business (figura 3), le funzioni di servizio (personale, amministrazione, ecc.) sono comuni alle diverse Aree. A fine 2005 la consistenza degli impianti termici è di 46 per una potenza netta installata complessiva di 26,9 milioni di kw, i combustibili utilizzati sono olio combustibile, gas naturale, carbone, orimulsion, gasolio, lignite, biomasse e combustibile da rifiuti (CDR). Gli impianti idroelettrici sono 500, per una potenza netta complessiva di 14,3 milioni di kw. Gli impianti che sfruttano altre fonti rinnovabili sono: 32 centrali geotermoelettriche per una potenza complessiva di kw; 17 centrali eoliche per una potenza totale di circa kw; 4 centrali fotovoltaiche per una potenza di kw. Gli impianti che sfruttano fonti rinnovabili sono gestiti da tredici Unità di Business Idroelettriche (UB) territoriali: Bergamo, Bologna, Bolzano, Cuneo, Domodossola (VB), Montorio (TE), Napoli, Sondrio, Trento, Vittorio Veneto (BL), Sardegna (Cagliari), Sicilia (Catania), dislocate come in figura 4. La produzione geotermica ha sede a Pisa. Gli impianti termici sono gestiti da ventuno Unità di produzione territoriali (Unità di Business). Nel 2005 la produzione complessiva di tutti gli impianti della Divisione GEM in Italia ammonta, al netto degli autoconsumi, a milioni di kwh, di cui milioni di kwh (21%) da fonti rinnovabili (grafico 1). Il contributo della produzione idroelettrica, la più significativa fra le energie rinnovabili impiegate in Italia, è fondamentale nelle ore ad elevata richiesta di carico. Figura 3 Organigramma GEM Figura 4 Unità di Business in GEM Bolzano Chief Operating Officer Domodossola Trento Sondrio Bergamo Vittorio Veneto NORD Staff e Shared Service di Divisione Cuneo (Pisa) Bologna Energy Management Montorio (1) Produzione Termoelettrica Energie Rinnovabili Napoli Sviluppo Realizzazione Impianti Cagliari (2) Ricerca Catania (3) UNITÀ DI BUSINESS Produzione Idroelettrica Alpi Produzione Idroelettrica Appennini Produzione Geotermica 14 Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento

14 Grafico 1 Ripartizione per fonte della produzione energetica ,56% Eolica 0,01% Solare (fotovoltaica) 0,05% Biomassa e parte biodegradabile dei rifiuti 21,30% Geotermica 77,08% Idrica da apporti naturali Per meglio focalizzare le attività in campo idroelettrico e in generale per le fonti di energia rinnovabile è stata prevista un Area di Business dedicata, denominata appunto Energie Rinnovabili. L organizzazione di questa Area di Business si articola come in figura 5. Figura 5 Organigramma dell'adb Energie Rinnovabili Area di Business Energie rinnovabili Pianificazione e controllo performance Produzione idroelettrica Alpi Produzione idroelettrica Appennini Produzione geotermica Progetti Ingegneria civile e idraulica Servizi Manutenzione Impianti idroelettrici N.7 Unità di Business tra cui UB Trento N.5 Unità di Business Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento 15

15 L Unità di Business Trento Sulla base di questa Dichiarazione, l Organizzazione registrata EMAS in conformità al Regolamento CE n. 761/2001 del 19 marzo 2001 è l Unita di Business Trento (UB Trento) con sede in Trento - viale Trieste n. 43, il cui modello organizzativo è rappresentato in figura 6. Figura 6 Struttura organizzativa dell Unità di Business Trento Direttore UB Rappresentante della Direzione Controller Nucleo idroelettrico Trento Esercizio ambiente & safety Supporto tecnico U.E. Cimego U.E. S. Massenza U.E. S. Floriano L organizzazione iscritta è composta dal Direttore di UB, dalle Unità di staff, dal Nucleo Idroelettrico che gestisce le Unità Esercizio Cimego, S. Massenza e S. Floriano. Il sito produttivo è costituito da tutte le opere ed i servizi afferenti ai 23 impianti idroelettrici (1.341,875 MW di potenza efficiente). Il controllo operativo degli impianti è assegnato alle Unità di Esercizio. Il coordinamento di queste Unità è affidato ad un Capo Unità Esercizio che riporta al Capo Nucleo, mentre le problematiche dei controlli specialistici sulle apparecchiature e sul macchinario è assegnata all Unità Controlli Specialistici (UCS) che riporta anch essa al Capo Nucleo. Il personale dell organizzazione registrata EMAS Figura 7 Organizzazione funzionale delle Unità di Esercizio Idroelettriche Capo Unità esercizio Assistenti tecnici esperti e assistenti di manutenzione Specialisti esperti e specialisti di manutenzione Manutentori qualificati per la guardiania Manutentori provetti 16 Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento

16 Il Responsabile dell UB Trento si avvale di uno Staff composto da 2 quadri e da 12 impiegati; il Capo Nucleo si avvale di uno Staff composto da 9 impiegati (compresa l UCS), mentre il personale operativo è distribuito come segue: Unità Esercizio (UE) Cimego: 27 dipendenti divisi in 22 operai e 5 impiegati; Unità Esercizio (UE) S. Massenza: 23 dipendenti divisi in 17 operai e 6 impiegati; Unità Esercizio (UE) S. Floriano d Egna: 39 dipendenti divisi in 33 operai e 6 impiegati. Gli impianti di produzione L UB Trento gestisce 23 centrali idroelettriche con 9 grandi dighe annesse, che interessano soprattutto la provincia di Trento e per una piccola parte anche la provincia di Bolzano. Di seguito sono elencati i suddetti impianti raggruppati per Unità Esercizio e Asta fluviale: Unità Esercizio Cimego Asta del Chiese: Centrale Malga Boazzo e Diga di Malga Bissina Centrale Cimego e Dighe di Malga Boazzo e Ponte Murandin Centrale Fontanedo Centrale La Rocca Centrale Storo Unità Esercizio S. Massenza Asta del Sarca, Mincio, Garda: Centrale Nembia Centrale Ponte Pià e Diga di Ponte Pià Centrale S. Massenza e Diga di Ponte Pià Centrale Torbole Centrale Fies Centrale Dro Centrale Riva Unità Esercizio San Floriano d Egna Asta dell Avisio: Centrale Predazzo e Diga di Pezzè di Moena Centrale Stramentizzo e Diga di Stramentizzo Centrale S. Floriano e Diga di Stramentizzo Asta del Noce: Centrale Malga Mare e Diga del Careser Centrale Cogolo e Diga di Pian Palù Centrale Dambel Asta del Brenta: Centrale Costabrunella e Diga di Costabrunella Centrale Carzano Centrale Grigno Affluenti minori dell Adige Centrale S. Mauro (torrente Silla) Centrale Ponte Cornicchio (torrente Fersina) La sede della Direzione dell UB è situata a Trento in viale Trieste n. 43, ove opera il personale dello Staff Direzionale e del Nucleo Idroelettrico, compreso il Responsabile. Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento 17

17 L attività produttiva Principi e aspetti generali del funzionamento Impianti idroelettrici Ogni impianto idroelettrico è di norma costituito da diverse strutture: l invaso realizzato mediante opere di ritenuta (dighe o traverse); le opere di adduzione (prese, canali, tubature, ecc.); le condotte forzate; la centrale e le relative opere di restituzione dell acqua. Il principio di funzionamento per un impianto realizzato in area montana è schematizzato nella figura 8. L'acqua dall invaso a monte, attraverso canali di adduzione e condotte forzate, è convogliata verso la centrale per essere immessa nella turbina. Questa macchina, utilizzando l energia cinetica (la velocità) che si ottiene quando l acqua defluisce da una certa quota ad un altra più bassa, mette in rotazione l alternatore, vale a dire la macchina che produce energia elettrica. Prima di immettere l energia prodotta nella linea di trasmissione è necessario elevare il livello di tensione attraverso il trasformatore. Dopo aver attraversato la turbina l acqua viene restituita nell alveo naturale. Lungo il percorso del fiume possono essere realizzati più impianti di produzione per lo sfruttamento di tutto il salto. Figura 8 Schema di principio 18 Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento

18 L acqua utilizzata non subisce alcuna trasformazione ed è restituita all ambiente con le caratteristiche originali. In Italia, come in molti altri Paesi, la risorsa idroelettrica ha rappresentato nel passato l unica fonte di energia disponibile che ha permesso lo sviluppo economico, industriale e sociale del Paese. Anche se oggi la produzione idroelettrica non è più in grado di dare una risposta quantitativa ai bisogni energetici del Paese, il suo contributo (circa il 20%) resta fattore non trascurabile ed insostituibile in termini qualitativi. Le centrali idroelettriche si distinguono per le loro "qualità dinamiche", quali la rapidità di entrata in produzione, la possibilità di funzionare per brevi periodi e più volte anche nella stessa giornata e la capacità di regolare il sistema elettrico. Inoltre, grazie alla loro completa autonomia, permettono la riaccensione della rete in caso di black-out. Un aspetto connesso alla produzione idroelettrica da non trascurare consiste nella disponibilità di acqua raccolta in grandi invasi che può essere utilizzata anche per l irrigazione, in caso di emergenze idriche e per compensare le carenze degli apporti naturali per la copertura delle necessità del momento. Inoltre, considerato che attualmente la principale alternativa alla produzione di energia idroelettrica risulta essere in Italia la produzione di energia da fonte termica, l utilizzo delle risorse acqua contribuisce a ridurre in modo significativo l emissione nell atmosfera di inquinanti (SO x, NO x, polveri) e di gas-serra (CO 2 ). Teleconduzione Per utilizzare al massimo la capacità produttiva idroelettrica distribuita in impianti sparsi su tutto il territorio nazionale e per sfruttare appieno le caratteristiche dinamiche delle macchine generatrici che permettono avviamenti in tempi rapidi, tutti i gruppi idroelettrici di Enel sono stati automatizzati e possono essere telecondotti, vale a dire comandati a distanza. Il controllo è affidato a 6 Posti di Teleconduzione che operano su diverse aree geografiche. Gli impianti dell UB Trento afferiscono al Posto di Teleconduzione (PT) di S. Massenza. Il personale del PT è composto da un Coordinatore e da un presidio con turno continuo e avvicendato, realizzato con due persone (Capo Turno e Aiuto Capo Turno), che riescono a seguire, in tempo reale attraverso segnalazioni e misure, le situazioni degli impianti e ad intervenire sui processi mediante comandi a distanza degli organi che determinano il funzionamento del macchinario. Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento 19

19 Il quadro normativo Disciplina delle derivazioni Sotto il profilo amministrativo la configurazione illustrata nella figura 8, vale a dire un qualsiasi prelievo/restituzione di acqua pubblica a scopi di produzione idroelettrica, viene denominata derivazione idroelettrica. Il quadro normativo di riferimento per la disciplina delle derivazioni è complesso, essendo fondato su una molteplicità di provvedimenti. La disciplina si basa sul Regio Decreto 1775/33, dopo il quale sono stati emanati numerosi provvedimenti anche a carattere regionale e provinciale; tra essi, la Legge più significativa dal punto di vista dei principi è la n. 36/1994, nota come Legge Galli, la quale, ispirandosi a criteri di solidarietà, indica priorità e principi volti a coniugare la salvaguardia ambientale, l efficienza economica e le esigenze di preservazione della risorsa acqua anche per non pregiudicare le aspettative ed i diritti delle generazioni future. In tale contesto le acque destinate alla produzione di energia elettrica assumono un ruolo importante, sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo ambientale: in una centrale idroelettrica infatti l acqua non viene né consumata né inquinata, pertanto le acque dei bacini idroelettrici costituiscono una riserva preziosa in situazioni di emergenza idrica. A tale Legge si ispirano i Piani Generali di Utilizzazione delle Acque Pubbliche (PGUAP) emanati dalle Autorità di Bacino o dalle Province Autonome di Trento e Bolzano. Il sistema produttivo dell Unità di Business comprende diverse derivazioni idroelettriche il cui esercizio è disciplinato da appositi atti pubblici di concessione. Sono in particolare regolate le quantità di acqua utilizzabili e l entità dei rilasci per Deflusso Minimo Vitale (DMV) da effettuare a valle di taluni sbarramenti realizzati; ciò al fine di salvaguardare aspettative e diritti delle popolazioni rivierasche, vale a dire degli abitanti dei territori comunali che insistono sui bacini idrografici afferenti alle diverse derivazioni. Per ulteriori dettagli fare riferimento alle Schede di approfondimento n. 1 e 6. Norme generali e vincoli derivanti dalla pianificazione territoriale Oltre alla disciplina delle derivazioni, l esercizio di un impianto idroelettrico è soggetto alle altre norme legali di natura ambientale (Scheda di approfondimento n. 2 Principali norme di leggi nazionali, regionali, provinciali e regolamenti locali ) valide per qualsiasi altro processo produttivo. Taluni impianti hanno opere allocate all interno di parchi nazionali o di altre aree protette: in questi casi occorre tener conto dei vincoli autorizzativi e di divieti speciali, nonché delle limitazioni specifiche introdotte dai piani di parco. La Scheda di approfondimento di n. 2 contiene un quadro delle principali norme di leggi nazionali, regionali e regolamenti locali. Il quadro dei vincoli derivanti dalla pianificazione territoriale è invece riportato nell apposito elenco obblighi e adempimenti del Sistema di Gestione Ambientale dell UB Trento. 20 Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento

20 Gli impianti e il territorio interessato L industria idroelettrica ha nel Trentino radici storiche che trovano testimonianza nella presenza di centrali, tuttora funzionanti, risalenti alla fine del 19 secolo, mentre alcuni impianti di rilievo, recentemente rinnovati nella componentistica idraulica e nel macchinario di generazione, risalgono agli anni Ma sono stati gli anni del dopoguerra, fino ai primi anni del 1960, quelli che hanno visto nascere in Trentino i più grandi progetti di produzione idroelettrica. Fra questi, nel Trentino occidentale, la centrale di S. Massenza, completata nel 1957 e al tempo il più grande impianto d Europa, che utilizza le acque di un lago naturale, il lago di Molveno, nel quale sono convogliate con una poderosa serie di opere e canali di gronda in galleria le acque del fiume Sarca e dei suoi affluenti, captate ai piedi dell Adamello, della Presanella e del Gruppo di Brenta. Le stesse acque sono a loro volta utilizzate dalle centrali di Dro, Fies e infine di Torbole, che le condividono con numerosi consorzi di produzione agricola su una fitta rete di distribuzione irrigua prima di essere restituite al lago di Garda. Qui confluiscono anche le acque del Ponale utilizzate dalla centrale di Riva del Garda, impianto inaugurato nel 1929 e testimonianza di una storia di architetture degne di nota. Nel Trentino occidentale assumono particolare rilievo anche le centrali di Bozzo, Cimego e Storo, realizzate negli anni 1950, che utilizzano le acque prese ai piedi dell Adamello e invasate nei serbatoi dell Alto Chiese. Nel Trentino nord-occidentale, nell alta Val di Sole è attiva la centrale di Cogolo, costruita intorno al 1920, che con le centrali di Riva del Garda e Fies condivide pregevoli aspetti architettonici. Nel Trentino orientale si citano le centrali di S. Floriano e Predazzo che utilizzano le acque dell Avisio e le centrali del Brenta che sono state terminate nel dopoguerra, apportando significative migliorie anche al sistema irriguo della pianura di valle. Di fatto in Trentino fiumi, laghi, foreste e monti sono elementi essenziali del contesto geografico; vi si possono contare 122 laghi da circo compresi fra i e m e 175 laghi vallivi, di sbarramento, carsici e artificiali originali sia da fenomeni naturali che da interventi tecnici. L idrografia è inoltre costituita da un complesso e ricco reticolo, che varia con il clima, l altimetria e la natura geologica. Le refluenze glaciali e le acque reflue alpine rappresentano le due distinte componenti del sistema idrografico. Il perimetro fisico del sistema produttivo di UB Trento è compreso all interno del territorio amministrato dalla Provincia Autonoma di Trento, con uno sconfinamento nel territorio della Provincia Autonoma di Bolzano limitatamente ad alcune parti d impianto della centrale di S. Floriano d Egna (BZ). Il sistema produttivo fa capo a bacini imbriferi diversi, di norma indipendenti fra loro, che costituiscono il riferimento per un inquadramento territoriale ed Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento 21

21 idrologico delle centrali. All interno di ogni bacino imbrifero le centrali possono risultare fra loro idraulicamente connesse, formando delle vere e proprie Aste idrauliche. Il sistema produttivo dell UB Trento può essere suddiviso nei principali seguenti sottosistemi: Asta del fiume Chiese Asta del fiume Sarca-Mincio e Garda Asta del fiume Noce Asta del fiume Avisio Asta del fiume Brenta. Per le caratteristiche tecniche principali dei singoli impianti di seguito descritti si rimanda agli approfondimenti in Appendice. 22 Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento

22 Figura 9 Dislocazione degli impianti della UB Trento sul territorio Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento 23

23 Asta del fiume Chiese Il sistema fluviale del fiume Chiese è inserito nelle Valli Giudicarie situate all estremità sud-occidentale del Trentino confinante con la Lombardia. La valle del Chiese, attraversata da nord a sud dal fiume omonimo, è una tipica valle di montagna la cui sommità è delimitata a monte dalle propaggini del ghiacciaio dell Adamello e nella parte terminale di fondovalle dal lago d Idro. Il fiume Chiese nasce dalla vedretta del ghiacciaio dell Adamello, percorre la valle di Fumo, inserita per le sue incontaminate valenze naturali nel Parco Adamello- Brenta ed a quota m slm, in localiltà Malga Bissina, alimenta il serbatoio di monte, realizzato attraverso lo sbarramento della valle con una imponente diga a gravità alleggerita. A questo primo serbatoio ne segue un altro posto a quota m s.l.m., in località Malga Boazzo; più a valle ancora un piccolo bacino posto a quota 717 m s.l.m. in località Ponte Murandin e infine, verso il fondovalle, una vasca posta a quota 486 m slm, in località Cimego. L area di influenza di questo sistema idroelettrico dal bacino dell Alto Chiese alla pianura Bresciana e Mantovana, il cui esercizio irriguo può beneficiare delle riserve idriche accumulate nei serbatoi di Malga Bissina e Malga Boazzo. La superficie complessiva del bacino imbrifero coinvolto nel funzionamento degli impianti idroelettrici posti lungo l Asta fluviale principale è pari a 254,76 km 2, a cui si aggiungono i 12,50 km 2 dell affluente di sinistra, torrente Adanà, per un totale complessivo di 267,26 km 2. Gli impianti sono stati realizzati dalla SIAC (Società Idroelettrica Alto Chiese) negli anni lungo l Asta dell omonimo fiume. Sull Asta del fiume Chiese insistono, in serie, i seguenti impianti idroelettrici: Centrale Malga Boazzo che utilizza le acque accumulate nel serbatoio di Malga Bissina Centrale Cimego che utilizza le acque accumulate nel serbatoio di Malga Boazzo (salto principale) assieme alle portate residue del fiume Chiese e le varie captazioni laterali di affluenti e quelle del bacino di Ponte Murandin (secondo salto), provenienti dalle portate residue del fiume Chiese e da una gronda facente capo ad alcune opere di presa in sinistra orografica ed allo scarico della centrale realizzata sull affluente Adanà. Centrale Storo che utilizza le acque accumulate nella vasca di Cimego provenienti dallo scarico della centrale stessa e dalle portate residue del fiume Chiese. Al grande sistema di utilizzazioni idroelettriche poste lungo l Asta principale del Fiume Chiese si aggiunge poi un ulteriore impiego realizzato su un suo affluente, il torrente Adanà che vi confluisce all altezza dell abitato di Pieve di Bono. Attraverso un opera di presa posta a quota m s.l.m. le acque dell Adanà vanno ad alimentare una vasca di carico in località Dampone. Il bacino imbrifero sotteso dall impianto è di 12,50 km 2. L impianto, realizzato in parte dall Azienda Municipalizzata di Roncone e ultimato da Enel, ha le seguenti caratteristiche: 24 Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento

24 Centrale Fontanedo che utilizza le acque accumulate nella vasca di Dampone; lo scarico della centrale confluisce nella gronda che alimenta il bacino di Ponte Murandin (secondo salto della Centrale di Cimego). Figura 10 Centrali del Chiese Asta del fiume Sarca (Sistema Sarca, Mincio e Garda) Il sistema fluviale del Sarca, Mincio e Garda è inserito nella parte sud-occidentale del Trentino che confina con Lombardia e il Veneto. Esso trae le proprie origini dal versante orientale dell Adamello, da quello meridionale della Presanella e dal massiccio delle Dolomiti di Brenta, caratterizzati dalla presenza di ghiacciai e nevi perenni, fonte considerevole per l apporto idrico. Nella sua parte iniziale, il fiume è generato da due rami distinti: il Sarca di Genova con origine dalla vedretta del ghiacciao del Mandrone (gruppo Adamello) che attraversa l omonima valle ad alta valenza ambientale ed in parte compresa nel Parco Adamello Brenta ed il Sarca di Campiglio con origine dalle nevi del gruppo della Presanella. Questi due rami, confluendo nei pressi dell abitato di Pinzolo, danno origine al fiume Sarca che dopo aver attraversato la valle Rendena, a forte valenza turistica, giunge nella piana delle Sarche e da qui, percorsi alcuni chilometri in un ampia valle con forti connotazioni agricole e turistiche per la presenza anche di diversi laghi (S. Massenza, Toblino, Cavedine) si getta nel lago di Garda. Il lago di Molveno, generato dalle nevi del massiccio del Brenta, è un lago naturale con emissario sotterraneo che alimenta il fiume Sarca. Il sistema di utilizzazione idroelettrica del fiume Sarca è il più grande del Trentino, non solo per la vastità delle aree interessate, ma anche per la potenza complessivamente installata nelle varie centrali. Tale sistema si compone di un canale di gronda lungo circa 40 km che raccoglie lungo il suo percorso prima gli affluenti di destra del Sarca (compreso lo scarico della centrale di La Rocca alimentata dal torrente Arnò) e poi quelli di sinistra per farli confluire nel lago naturale di Molveno avente funzione di grande serbatoio stagionale; prima della confluenza sul canale di gronda è posta una derivazione che va ad alimentare la centrale di Nembia in pozzo con scarico in contropressione nel lago di Molveno Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento 25

25 Il lago di Molveno alimenta la centrale di S. Massenza (salto 1), realizzata in caverna e munita, oltre che dei gruppi di produzione, anche di un impianto di pompaggio; la stessa centrale utilizza pure le acque residue del fiume Sarca raccolte nel bacino di Ponte Pià (salto 2). Le acque derivate vengono restituite al lago naturale di S. Massenza che comunica con quello adiacente di Toblino il cui emissario alimenta il lago di Cavedine da cui vengono derivate le acque per alimentare la centrale di Torbole che restituisce le acque al Sarca poco a monte della sua confluenza nel lago di Garda. Il lago di Cavedine alimenta anche il piccolo impianto di Fies e quello poco più a valle di Dro che, pur essendo sottesi dall impianto di Torbole, svolgono una funzione importante per l alimentazione dei canali irrigui della zona del Basso Sarca. La superficie complessiva del bacino imbrifero coinvolto nel funzionamento degli impianti è pari a 1.046,67 km 2. È costiuito dalle opere realizzate dalla SISM (Società Idroelettrica Sarca e Molveno) negli anni lungo l Asta dell omonimo fiume. Sull Asta dell omonimo fiume insistono i seguenti impianti idroelettrici: Figura 11 Centrali del Sarca, Mincio, Garda Centrale La Rocca che utilizza le acque del torrente Arnò affluente di destra del fiume Sarca Centrale Nembia che utilizza parte delle acque presenti nel canale di gronda Sarca-Molveno prima della sua confluenza nel lago di Molveno Centrale S. Massenza derivazione 1^ - che utilizza le acque provenienti dal serbatoio di Molveno Centrale S. Massenza derivazione 2^ - che utilizza le acque provenienti dal bacino di Ponte Pià. La centrale è munita di impianto di pompaggio totale e differenziale (tramite la derivazione Ponte Pià) verso il lago di Molveno Centrale Ponte Pià che garantisce il DMV a valle della diga di Ponte Pià utilizzando il salto geodetico della diga stessa per la produzione di energia Centrale Fies che utilizza le acque derivate dal lago di Cavedine Centrale Dro che utilizza le acque scaricate dalla Centrale di Fies e quelle residue del F. Sarca Centrale Torbole che utilizza le acque provenienti dal lago naturale di Cavedine Nella parte trentina del lago di Garda confluisce, oltre al fiume Sarca, il torrente Ponale, emissario del lago naturale di Ledro e posto nell omonima valle, e avente una forte attrazione turistica sia per ragioni ambientali, sia perché nella 26 Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento

26 zona meridionale è stato rinvenuto un importante sito archeologico costituito da un villaggio palafitticolo. Il lago funge da serbatoio stagionale della centrale di Riva del Garda che restituisce le acque derivate direttamente nel lago di Garda in prossimità del porto della cittadina di Riva. La superficie complessiva del bacino imbrifero interessato dall impianto è pari a 125,00 km 2. L impianto di Riva del Garda è costituito dalle opere realizzate dalla Società Ponale negli anni e completamente rinnovato da Enel alla fine degli anni 90. Sull Asta dell omonimo fiume insiste il seguente impianto idroelettrico: Centrale Riva del Garda, che utilizza le la acque del lago naturale di Ledro. È munita di impianto di pompaggio totale verso il lago di Ledro. Asta del Fiume Avisio Il sistema è inserito nella parte orientale del Trentino che confina con il Veneto ad est e con l Alto Adige a nord. Le sorgenti del torrente Avisio sono alimentate dal ghiacciaio del gruppo della Marmolada che comprende la montagna più elevata delle Dolomiti. Limitate porzioni del bacino imbrifero dell Avisio sono intercettate, nella parte iniziale, dal serbatoio della Fedaia (gestito da UB Vittorio Veneto), posto ai piedi della Marmolada e dal serbatoio di Forte Buso (gestito da Primiero Energia) posto sul torrente Travignolo, affluente di sinistra del torrente Avisio, le cui acque vengono convogliate nel bacino imbrifero del torrente Vanoi e utilizzate rispettivamente dalle centrali idroelettriche del Vanoi-Cismon (TN). Il torrente Avisio all altezza dell abitato di Soraga confluisce nel bacino di Pezzè di Moena il cui sbarramento è collocato in una gola situata poco a monte della località turistica di Moena; nel bacino confluiscono pure le acque derivate dal Rio S. Pellegrino. Le acque derivate da detto bacino vengono restituite all Avisio dalla centrale posta nei pressi dell abitato di Predazzo. Più a valle l Avisio viene nuovamente sbarrato dalla diga di Stramentizzo che dà origine al bacino omonimo. La centrale di S. Floriano Figura 12 d Egna restituisce le acque direttamente Centrali dell Avisio nel fiume Adige all altezza della località Laghetti di Egna in prov. di Bolzano. Immediatamente a valle della diga di Stramentizzo è stata recentemente realizzata una centralina predisposta a garantire lo scarico in alveo dei DMV. La superficie complessiva del bacino imbrifero coinvolto nel funzionamento degli impianti è pari a 865,00 km 2. È costituito dalle opere realizzate dalla Società Industriale Avisio negli anni 50. Enel Dichiarazione ambientale 2006 UB Trento 27

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