Dieta nel bambino con enterocolite allergica e carenze nutrizionali

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1 Dieta nel bambino con enterocolite allergica e carenze nutrizionali Commissione Allergie Alimentari della SIAIP Dott. Alberto Martelli (Responsabile Scientifico) Dott.ssa Loredana Chini Dott.ssa Iride dello Iacono Dott.ssa Annalisa Ferlisi Dott. Paolo Meglio Dott.ssa Giovanna Monti Dott.ssa Carmen Verga

2 Rischi di malnutrizione Complessivo scarso apporto di calorie Non corretta ripartizione delle calorie tra i principali nutrienti Inadeguata assunzione di micronutrienti.

3 Problemi della dieta di eliminazione Notevole disagio psicologico per il paziente e la sua famiglia Alterazione delle dinamiche relazionali famigliari Isolamento sociale Iperprotezione nei confronti del bambino Alto costo economico per la famiglia

4 Il fabbisogno calorico giornaliero Il fabbisogno calorico giornaliero è di circa kcal/kg nel primo anno di vita Diminuzioni di circa 10 kcal/kg per ciascun triennio successivo Periodi di rapida crescita e la pubertà richiedono un aumentato apporto di calorie

5 Suddivisione delle calorie Lattante 9-15% circa delle calorie viene fornito dalle proteine 45-55% dai carboidrati 35-45% dai grassi Bambino > 1 anno 10-12% dovrebbe essere assunto come proteine 55-60% come carboidrati circa il 30% come lipidi.

6 Scarso apporto proteico Gli alimenti contenenti i più comuni allergeni alimentari sono anche risorse proteiche importanti (latte, uova, soia, pesce). Nella prescrizione di una dieta di eliminazione é importante non solo considerare la quantità di proteine presenti, ma anche la loro qualità. Circa il 60-70% delle proteine dovrebbe essere di elevato valore biologico (nel caso del latte materno si ha il massimo di valore di utilizzazione proteica pro-anabolica)

7 FPIES causate da soia e latte vaccino 25% lattanti con FPIES da latte e soia sviluppa una FPIES da alimenti solidi 65% dei bambini con FPIES da alimenti solidi ha avuto una FPIES da latte e soia 80% dei bambini con FPIES da alimenti solidi reagisce a più di un alimento bambini con FPIES da allergia a un cereale hanno una probabilità > 50% di reagire ad un altro cereale

8 Scarso apporto carboidrati Carboidrati: dovrebbero rappresentare dal 45 al 65% delle calorie totali, ma non più del 25% dovrebbe derivare da cibi con zuccheri semplici aggiunti. Le difficoltà nel coprire il fabbisogno di carboidrati si osservano soprattutto nei bambini che non tollerano i cereali (frumento, riso). Da un punto di vista nutrizionale il frumento fornisce carboidrati e micronutrienti (tiamina, niacina, riboflavina, ferro e folati) e l eliminazione dei prodotti contenenti frumento ha un grande impatto nella dieta del bambino. Le maggiori alternative al frumento sono il riso, mais, avena, orzo, segale, miglio.

9 Scarso apporto lipidico 3-4% delle calorie introdotte da un bambino dovrebbe essere sotto forma di ac.grassi essenziali, ac.grassi insaturi (ac.linoleico o omega-6 e ac.linolenico o omega- 3) così denominati per l incapacità dell organismo umano a sintetizzarli de novo. Diete che contengono meno dell 1-2% delle calorie sotto forma di ac.linoleico richiedono un consumo calorico superiore per ottenere una crescita adeguata, e risparmiare all ac. linoleico (assunto in quantità inferiori) un destino catabolico pro-energetico. I grassi della dieta oltre a fornire calorie, servono per l assorbimento delle vitamine liposolubili. Un apporto di lipidi inferiore al 20% delle calorie totali può esporre a deficit di vitamina E, nonché di ac. grassi essenziali (ac. alfa-linolenico e ac.linoleico).

10 Per il pediatra, la velocità di crescita è l indice più sensibile per monitorare lo stato nutrizionale e identificare precocemente i possibili deficit necessità di utilizzare strumenti idonei a valutare l intake dietetico Shideh Mofidi et al. Nutritional management of pediatric food hypersensitivity Pediatrics 2003

11 Principali strumenti per la valutazione dello stato nutrizionale nel bambino

12 Il BMI L accrescimento ponderale è l indice più sensibile dell adeguatezza degli apporti di energia e macronutrienti. La statura può essere inficiata da un deficit cronico di energia e di proteine. Il body mass index (BMI) può essere utilizzato dopo i 2 anni di età BMI inferiore al 5 percentile corrisponde a uno stato di malnutrizione.

13 L integrazione calcica Deve essere giornaliera Deve tener conto dell apporto di calcio con gli altri alimenti Dieta priva di PLV e uovo è più a rischio di carenza calcica

14 QUANTITÀ GIORNALIERA RACCOMANDATA DI CALCIO Età NIH 1994 (mg/die) LARN 1996* Dalla nascita ai 6 mesi 400 Dai 6 mesi all anno Dall anno ai 3 anni Dai 4 agli 8 anni Dai 9 ai 18 anni 800 (4-5 anni) (6-8 anni) (9-10 anni) (11-18 anni) 800 (4-6anni) 1000 (7-8anni) 1000 (9-10anni) 1200(11-18aa)

15 CONTENUTO IN CALCIO DELLE FORMULE PRODOTTO CONTENUTO DI CALCIO (mg/100ml) Latte vaccino Formula a base di soia Formula a base di soia arricchita Formula idrolisata di caseina 64 Latte di riso 47 Formula idrolisata di caseinaproseguimento. 90

16 CONTENUTO DI CALCIO (MG) IN ALCUNI CIBI Formaggi stagionati Formaggi freschi Frutta secca oleosa Molluschi e crostacei Legumi secchi Latte Frutta secca zuccherina Ortaggi (spinaci, invidia, Uovo Pesci Legumi freschi Ortaggi Frutta fresca Cereali e derivati Carni mg di calcio per 100gr di parte edibile

17 CALCIO ED ACQUA MINERALE Il consumo di un acqua minerale ad elevato tenore calcico, in particolare sotto forma di bicarbonato, può contribuire in misura significativa al raggiungimento dell intake di calcio raccomandato In alcune situazioni l intake di calcio legato esclusivamente all acqua minerale può arrivare a coprire ben il 40% circa dell intake giornaliero totale di calcio.

18 DIETA PRIVA DI LATTE E DERIVATI: RIDOTTO INTAKE DI CALCIO ED EFFETTI CLINICI Ridotta densità minerale ossea Aumentato rischio di fratture Statura ridotta Aumentato BMI Ruth E Black et al. Am J Clin Nutr 2002

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