E X P O T R A I N I N G
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- Francesco Di Lorenzo
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1 Mappatura dei reati nella formazione finanziata E X P O T R A I N I N G Fiera Milano, 26 Ottobre 2012
2 Sommario Quadro normativo di riferimento Reati previsti dal decreto Modelli organizzativi
3 Il d.lgs 231/2001 disciplina la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica. Il Decreto individua un particolare tipo di responsabilità che il legislatore denomina «amministrativa», ma che ha forti analogie con la responsabilità di tipo penale. Infatti, essa viene accertata nell ambito di un processo penale, ed è autonoma rispetto alla responsabilità della persona fisica che ha commesso il reato. Pertanto, l ente potrà essere dichiarato responsabile anche se la persona fisica che ha commesso il reato non è imputabile ovvero non è stata individuata.
4 Presupposti perché un ente possa incorrere in tale responsabilità: 1. La commissione di uno dei reati previsti dal Decreto da parte di un soggetto che riveste una posizione apicale (funzione di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell ente) all interno della sua struttura, ovvero un sottoposto alla direzione o vigilanza dello stesso 2. Che il reato sia commesso nell interesse e/o a vantaggio dell ente.
5 L art. 6 del Decreto prescrive che l ente non risponde dei reati commessi dai soggetti in posizione apicale se dimostra che: a) Ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli organizzativi e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quelli verificatosi. In sostanza occorre aver identificato tutti i rischi, con specifica indicazione delle attività maggiormente esposte alla probabilità di commissione di uno dei reati-presupposto;
6 b) Il compito di vigilare sul funzionamento e l osservanza dei modelli, nonché di curare il loro aggiornamento, è stato affidato ad un Organo dell ente dotato di iniziativa e di controllo. In pratica deve essere implementato un sistema di controllo volto alla riduzione dei rischi attraverso la costruzione di specifici protocolli e procedure in grado di prevenire comportamenti illeciti; c) Le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione; d) Non vi è stata omessa od insufficiente vigilanza da parte dell Organo di cui alla lettera b.
7 Le sanzioni a carico degli enti previste dal Decreto sono: 1) Pecuniarie; 2) Interdittive: a) Interdizione dell esercizio dell attività; b) Sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito; c) Divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione; d) Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l eventuale revoca di quelli concessi; e) Divieto di pubblicizzare beni o servizi; f) La confisca; g) La pubblicazione della sentenza.
8 Reati previsti dal decreto Reati Informatici (art. 24-bis): Delitti informatici e trattamento illecito dei dati Reati contro la PA nella gestione dei finanziamenti pubblici (art. 24): Malversazione a danno dello Stato, Indebita percezione di erogazioni, Truffa in danno della PA, Frode informatica in danno della PA Reati nei rapporti con la PA (art. 25): Concussione, Corruzione, Istigazione alla corruzione, ecc. Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 25-octies) Reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro (art. 25-septies): Omicidio colposo, lesioni personali colpose Reati Transnazionali (L. 146/2006): Riciclaggio, Associazione a delinquere, ecc Reati di Abusi di mercato (art. 25-sexies): Abuso di informazioni privilegiate, Manipolazione del mercato 2001 REATI PREVISTI IN SEDE DI EMANAZIONE D. Lgs. 231/2001 REATI INSERITI IN MOMENTI SUCCESSIVI 2003 Reati contro la personalità individuale (art. 25-quinquies): Riduzione o mantenimento in schiavitù, tratta di persone, acquisto o alienazione di schiavi Reati nella gestione di monete ed altri valori pubblici (art. 25-bis): Falsificazione di monete, spedita e introduzione nello Stato di monete false e Alterazione di monete ecc. Reati societari (art. 25-ter) False Comunicazioni sociali, Falso in prospetto; Impedito controllo, Operazioni in pregiudizio dei creditori; Illecita influenza sull assemblea, Aggiotaggio; Ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, ecc... Reati aventi finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico e di finanziamento del terrorismo (art. 25-quater)
9 Adozione obbligatoria del modello organizzativo in Lombardia La Regione Lombardia con la d.g.r. del 23/12/09 ha definito come requisito obbligatorio di accreditamento per tutti gli enti accreditati la compliance 231, promuovendo presso gli enti la sua implementazione anche grazie all azione volta a sostenere l efficacia e la qualità del sistema dotale degli operatori accreditati.
10 L adozione di un modello organizzativo basato sul D. Lgs. 231 del 2001 può diventare strumento di gestione a patto che la si consideri quale momento di ottimizzazione e integrazione aziendale, con ricadute in termini di miglioramento della gestione complessiva e riduzione dei costi interni ed esterni.
11 Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili con la circolare 26 ha affermato che: Il D.Lgs 231/01 non deve essere visto come un vero e proprio obbligo normativo, nel caso in cui si ritenga di non incorrere nelle fattispecie previste dal D.lgs 231/01; La sua elaborazione e adeguata implementazione possono costituire in molti casi un dovere proprio degli amministratori in ragione della carica assunta;
12 - Oltre alla funzione esimente in caso di commissione di reati, non possono essere in alcun modo trascurati gli altri indubbi vantaggi di cui può beneficiare l ente che si doti di un modello costruito sulla base dei requisiti di adeguatezza, idoneità, efficacia, specificità e dinamicità; - Analizzare i rischi a cui l impresa è esposta, stabilire meccanismi di controllo e protezione, sancire flussi informativi definiti, significa anche e soprattutto sensibilizzare e diffondere una «cultura 231» intesa quale insieme di principi orientati alla trasparenza, alla legalità, all efficienza e alla concorrenza.
13 Remo Basini E.C.S. European Center of Study E.E.I.G. [ Roma Via Caio Mario, Tel: Fax: info@europeancenterofstudy.eu
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