LINEE GUIDA PER L ELABORAZIONE DELLA TESI DI LAUREA
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- Celia Monti
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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DELL AQUILA SCIENZE INFERMIERISTICHE GENERALI-CLINICHE-PEDIATRICHE (Prof. Loreto Lancia) LINEE GUIDA PER L ELABORAZIONE DELLA TESI DI LAUREA CORSI DI LAUREA IN INFERMIERISTICA E SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE Definizioni e scopi La tesi di laurea è parte integrante del percorso formativo universitario e, come tale, dà diritto all acquisizione di un certo numero di crediti. Essa è rappresentata da un elaborato scritto che il laureando, sotto la guida e la supervisione di un relatore, deve produrre al termine del percorso formativo. Il lavoro di tesi è sempre un lavoro di ricerca che origina da un tema ben definito e segue un percorso logico e strutturato. L uso di una metodologia, rigorosa e scientifica da parte dello studente ne rappresenta l obiettivo principale. Si possono realizzare diverse tipologie di tesi: - a carattere compilativo su base esclusivamente bibliografica - a carattere sperimentale - a carattere di analisi di casi ed esperienze - a carattere misto Organizzazione del lavoro Schematicamente, le fasi di lavoro per la stesura di una tesi possono così essere sintetizzate: Scelta dell argomento e del titolo (insieme con il Relatore) Preparazione di un ipotesi di schema e determinazione degli obiettivi da perseguire Scelta del metodo che si intende utilizzare Scelta delle fonti di riferimento Perfezionamento dello schema e inizio della stesura capitolo per capitolo Conclusioni in base ai risultati raggiunti. Stesura del testo definitivo e realizzazione dei supporti informatici
2 Parti essenziali di una Tesi Copertina o frontespizio Rappresenta il biglietto da visita della tesi e ne contiene il titolo (Vedi l esempio allegato). Indice Fornisce indicazioni immediate sul contenuto e l organizzazione della tesi. Si consiglia di abbozzarlo preliminarmente affinché possa rappresentare una guida per lo studente durante l elaborazione. E fondamentale l uso di una tabulazione appropriata al fine di rendere comprensibili la classificazione dei capitoli e di eventuali sottocapitoli. E preferibile collocarlo all inizio della tesi. I capitoli ed i paragrafi devono essere numerati seguendo il seguente esempio: 1. i modelli teorici del nursing il modello delle prestazioni infermieristiche il modello Gordon i modelli concettuali di salute il modello Gordon nell accertamento infermieristico il modello Handerson le teorie del nursing a confronto.27 Premessa Non è obbligatoria. Contiene le motivazioni sulla scelta del tema (limitare quelle personali a favore di quelle scientifiche o applicative anche in rapporto al profilo professionale di riferimento e agli ambiti operativi di interesse). Introduzione Contiene la presentazione del tema e del conseguente progetto di lavoro. Corpo (capitoli della tesi) La trattazione del tema viene svolta nell ambito dei capitoli i quali, coerentemente con la tipologia di tesi svolta, dovranno organizzarne i contenuti in modo logico tenendo conto della struttura seguente: - Base teorica dell oggetto di studio: cornice scientifica di riferimento/breve rassegna dei riferimenti scientifici più significativi e più recenti rispetto all argomento trattato. - Sviluppo del tema Definizioni/Rilevanza del problema: argomentazione ed analisi critica del tema (nel caso di una tesi compilativa/argomentativa); definizione del problema o dei problemi di indagine, con indicazione di una o più ipotesi di ricerca (se si tratta di un lavoro sperimentale). Analisi della rilevanza (sociale, organizzativa, politica, ecc.) e della dimensione del problema (esempio: riferimenti epidemiologici).
3 - Procedura, materiali e metodi: descrizione della procedura di lavoro adottata (nel caso di un lavoro teorico/compilativo o descrizione di un caso o di un esperienza); del metodo e degli strumenti impiegati (nel caso di un lavoro sperimentale). - Risultati: presentazione dei risultati raggiunti. - Discussione: discussione dei risultati raggiunti ed analisi di ulteriori prospettive di sviluppo dell argomento trattato. - Conclusioni: ripresa dei problemi posti alla base della tesi e sintesi dei più significativi risultati raggiunti che apportano un progresso della conoscenza sul tema svolto. Evidenziazione di eventuali problemi aperti. Dalle conclusioni si potrà desumere l originalità e l apporto personale del candidato. Bibliografia Consente di valutare l affidabilità dello studio e permette ad altri di approfondire argomenti di particolare interesse. Deve contenere necessariamente tutte le fonti citate, sia quelle generali, che quelle utilizzate come citazione o in passi specifici. Comprende anche i siti internet dai quali si siano prelevati idee e contenuti, citando, ove indicato, l autore del materiale. La bibliografia dovrà essere proporzionata al lavoro compiuto, esaustiva ed essenziale senza voci inutili e ridondanti. Al fine di un accurata rassegna della letteratura più recente si consiglia la consultazione di riviste scientifiche attraverso le seguenti banche dati: MEDLINE, CINAHL (Comulative Index to Nursing and Allied Health Literature), COCHRANE, Queste banche dati on line rappresentano i database più completi attualmente disponibili su cui ricercare le fonti della letteratura biomedica ed infermieristica. Regole editoriali Lunghezza del testo Si consiglia una lunghezza del testo compresa tra 40 e 70 pagine. Carattere, formattazione e stampa Utilizzare il carattere Arial 12, con un interlinea che consenta di inserire righe per pagina, mantenendo, ove possibile, il paragrafo giustificato. Scrivere i titoli dei capitoli con corpo di 16 punti, in grassetto, centrati. Scrivere i titoli dei paragrafi e degli eventuali sottoparagrafi con corpo di 14 punti, in grassetto e allineamento a sinistra. Inserire le note a piè di pagina in carattere Arial 9, oppure nel testo (cfr. le regole per le citazioni e le indicazioni delle fonti). Numerare le pagine in basso e al centro.
4 Stampare solo il fronte della pagina. Figure, tabelle e grafici Prendono la numerazione del capitolo e sono progressive per tipo di rappresentazione (figure, tabelle, grafici): nel capitolo 1 le figure saranno: Fig. 1.1, Fig. 1.2 ; nel capitolo 2 saranno: Fig. 2.1, Fig. 2.2 ; oppure Tab. 1.1, Tab. 1.2 Tab. 2.1, Tab. 2.2 ecc.; oppure Grafico 1.1, Grafico 1.2 ecc. Ove possibile sintetizzare i dati, per una più immediata visualizzazione, attraverso l uso di figure, grafici e tabelle. Se questi elementi sono tratti da pubblicazioni o altri documenti a stampa occorre citarne con precisione le fonti, ponendo la citazione sotto le figure, le tabelle o i grafici stessi. Allegati Materiale integrativo di vario tipo non facente parte del corpo della tesi (iconografie, dati aggiuntivi, documenti archivistici, video, supporti informatici, ecc.) Citazione di fonti bibliografiche nel corpo della tesi Le citazioni riportate nella tesi di laurea derivano da fonti bibliografiche solitamente rappresentate da articoli tratti da riviste scientifiche oppure da testi. E' necessario riportare sempre nel corpo della tesi le fonti bibliografiche di riferimento. Fondamentalmente si possono distinguere due tipi di citazione: 1. citazione diretta. Si tratta di citazioni integrali di parti di testi o di articoli scientifici. Esse vanno comprese tra virgolette. Quando il brano ripreso supera le 3 righe, esso va evidenziato staccandolo sopra e sotto con un'interlinea doppia dal testo, e riportato con un carattere minore ed in corsivo. E' bene inoltre far rientrare un po i margini destro e sinistro rispetto al resto del testo. 2. citazione indiretta. Si usa quando si riporta parafrasando (con parole proprie) un idea o un contenuto di uno o più autori, riferendosi ad un loro scritto, libro, saggio o articolo. Le fonti bibliografiche a cui le citazioni fanno riferimento devono essere indicate secondo due possibili alternative: nel testo: riportare tra parentesi l autore (o gli autori) e la data di pubblicazione, secondo le seguenti modalità: o un solo autore (Aiken 2002) o due autori (Potter & Perry 2001) o più autori (nome 1 autore seguito da et al. + data di pubblic. ES. Aiken et al. 2003)
5 a piè di pagina: occorre inserire alla fine del brano citato nel testo una nota che rimandi al fondo della pagina l indicazione della fonte bibliografica (riportate secondo le modalità indicate nel punto precedente). Quando si sceglie una modalità per riportare i riferimenti bibliografici nel corpo della tesi essa va mantenuta con precisione e cura per tutto il lavoro. Tutti i riferimenti bibliografici citati nel corpo della tesi dovranno essere riportati nella bibliografia finale. Citazione di fonti bibliografiche alla fine della tesi Solo i riferimenti bibliografici presenti nel corpo della tesi devono essere riportati, una sola volta ed in ordine alfabetico (secondo il nome del primo autore) alla fine della tesi. Lo stile deve essere il seguente: Articoli tratti da riviste: nomi degli autori, titolo della pubblicazione, nome della rivista, anno di pubblicazione, num. del volume, num. del fascicolo, intervallo di pagine. ESEMPIO: Kim MJ, Hwang Hj, Song HH. A randomized trial on the effects of body positions on lung function with acute respiratory failure patients. International Journal of Nursing Studies 2002; 39: Testi: nomi degli autori, titolo, numero dell edizione, titolo ed autore del capitolo (se diverso dall autore), casa editrice e città, anno di pubblicazione, intervallo di pagine. ESEMPIO: Geri LoBiondo Wood Judith Haber. Metodologia della ricerca infermieristica. Terza edizione Mc Graw-Hill MI. 2003: Internet: URL comprensivo di eventuali Link. ESEMPIO: Raccomandazioni generali Una tesi non è mai una raccolta indiscriminata di materiale informativo. Gli studenti dovrebbero analizzare il materiale operando scelte ragionate in modo critico sulla base del progetto che si intende sviluppare. E' fondamentale che, prima del lavoro di stesura della tesi, si mettano in evidenza i passi 'interessanti' dei libri e degli scritti consultati, con le indicazioni bibliografiche precise e complete (annotando quindi anche i numeri delle pagine). Un lavoro preventivo di lettura e schedatura accurato e meticoloso facilita le fasi successive di organizzazione e di stesura dei contenuti della tesi. Materiali presenti in Internet Il più delle volte si tratta di documenti senza garanzie di scientificità; non esiste una modalità precisa e definita per verificarne la validità e la fondatezza. Contrariamente alle fonti edite a stampa, per ciò che riguarda i documenti trovati in Internet, le copiature devono essere evitate o limitate esclusivamente a quelle informazione della
6 cui fondatezza scientifica si è certi. In ogni caso quando si fa specifico riferimento ad Internet occorre sempre citare i siti considerati. Rapporto studente-relatore. La scelta del relatore è operata dallo studente sulla base dei propri interessi scientifici e/o clinico-assistenziali. Di norma la tesi può essere chiesta a qualsiasi docente del Corso di Laurea (per il Corso di Laurea Specialistica può essere chiesta a qualsiasi docente della Facoltà). Per poter disporre della maggiore libertà possibile nella scelta dell'argomento di tesi, è opportuno prendere contatto per tempo con il docente-relatore, prima di aver sostenuto tutti gli esami previsti. A seconda della tipologia di tesi (sperimentale, compilativa, ecc.) e dell impegno profuso, il tempo di elaborazione e sviluppo può richiedere anche parecchi mesi. Molto dipende anche dalla capacità organizzativa e dalla difficoltà di reperimento del materiale. E' opportuno che i laureandi si rivolgano ai docenti scelti come relatori con sufficiente continuità e periodicità, onde evitare lunghi silenzi ed improvvise consegne non concordate delle tesi soprattutto a ridosso degli appelli di laurea. A questo riguardo occorre tener ben presente che il lavoro di tesi è pur sempre un impegno condiviso di cui vanno decisi responsabilmente insieme con il relatore sia ritmi che procedure. Presentazione del lavoro alla commissione Rappresentano un valore aggiunto 1. Capacità di rimanere all interno del tempo assegnato 2. Adeguata distribuzione delle parti che compongono la relazione all interno del tempo assegnato. 3. Uso di un lessico appropriato e conciso Metodologia della presentazione Premessa (Background del problema) Brevi informazioni derivate dalla revisione bibliografica Obiettivi e scopi del lavoro svolto Materiali e metodologia usata Discussione dei risultati Conclusioni Sussidi E possibile avvalersi di lucidi o preferibilmente di diapositive in numero adeguato al tempo a disposizione. I lucidi o le diapositive devono accompagnare e non sostituire la relazione. E consigliabile che i lucidi o le diapositive non contengano prevalentemente testo, ma schemi, grafici e tabelle.
7 CRITERI DI VALUTAZIONE Per la valutazione dei lavori presentati in sede di discussione, la commissione terrà conto dei seguenti parametri: o Aderenza alle presenti linee guida o Contenuti (accuratezza scientifica) o Accuratezza e rilevanza delle fonti bibliografiche o Rilevanza dell argomento trattato per le Scienze Infermieristiche o Esposizione (Chiarezza, rispetto dei tempi, iconografia)
8 UNIVERSITA DEGLI STUDI DELL AQUILA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA OPPURE CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE (Presidente: Prof. Loreto Lancia) TESI DI LAUREA TITOLO ESEMPIO DI COPERTINA RELATORE LAUREANDO Chiar.mo Prof. (Nome Cognome) (Nome Cognome) ANNO ACCADEMICO
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