Povertà ed esclusione sociale: il quadro pugliese ed il contesto nazionale

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1 NEBSOC: LE NUOVE STRATEGIE DELL INCLUSIONE SOCIALE Povertà ed esclusione sociale: il quadro pugliese ed il contesto nazionale Vito Peragine Università degli Studi di Bari Aldo Moro e IPRES Bari, 21 aprile

2 Struttura della presentazione Parte I: Il contesto nazionale e internazionale Parte II: Dinamiche distributive in Puglia dal 2004 al 2012 Parte III: Confronti di territoriali di benessere in base ad una nozione estesa di reddito 2

3 Il contesto Fonte: Brandolini (2014) La seconda crisi (2011) ha avuto effetti differenziati 3

4 Il contesto Fonte: Brandolini (2014) 4

5 Il contesto Fonte: Brandolini (2014) : - 13% GDP : lungo periodo di stagnazione nei redditi reali (2013=1988) Le famiglie hanno conservato i consumi riducendo risparmio e ricchezza 5

6 Il contesto 6

7 Il contesto

8 Il contesto 8

9 Dinamiche distributive in Italia e in Puglia I dati: Indagine EU-SILC (rappresentativa a livello regionale) Anni di riferimento: per le GICs Tutti gli anni dal 2004 al 2012 per l indice di Gini Unità d analisi: famiglia Variabile di riferimento: reddito disponibile familiare espresso in termini equivalenti (scala di equivalenza OCSE) Numerosità campionaria: Italia: nel 2004; nel 2008; nel 2012 Puglia: 968 nel 2004; 990 nel 2008; 904 nel

10 L incidenza della crescita in Italia e in Puglia: vs Italia e Puglia: : Crescita progressiva : Recessione spiccatamente regressiva. Differenze: principalmente nel primo e ultimo decile. Inoltre, il differenziale di crescita è stato più intenso a livello regionale: la distanza tra le curve è maggiore per la Puglia che per l Italia. 10

11 L incidenza della crescita per Macroaree: vs Prima della crisi Sud «domina» Nord e Centro, soprattutto fra le fasce più povere della popolazione. Durante la crisi Sud «dominato» soprattutto per il 20% più povero della popolazione. 11

12 L incidenza della crescita: Macroaree: La crisi ( ) ha sostanzialmente compensato il positivo impatto distributivo del precedente periodo di crescita ( ). Italia: Crescita negativa per la maggior parte della popolazione. Impatto redistributivo poco evidente. Puglia: Crescita positiva per tutte le fasce della popolazione, a eccezione dei percentili più ricchi. Impatto redistributivo meno chiaro. 12

13 La povertà nel 2012 Incidenza della povertà, valori percentuali Italia Nord Centro Mezzogiorno Puglia Puglia (L) 19,42 10,65 15,48 33,33 29,13 19,12 Intensità povertà (valori percentuali) Italia Nord Centro Mezzogiorno Puglia Puglia (L) 33,47 29,67 29,21 36,22 34,21 34,91 Fonte: elaborazione su dati Eu-SILCS (2012). Indici calcolati con linea di povertà nazionale (60% reddito mediano), pari a 9.617,33 euro L ultima colonna fa riferimento alla linea di povertà locale (60% reddito mediano), pari a 7.786,8 euro 13

14 Relazione tra reddito medio e disuguaglianza Figura 2.5. Relazione fra livello medio dei redditi e disuguaglianza per regione Fonte: elaborazione su dati EU-SILC (2012) 14

15 Fonte: Brandolini (2014) 15

16 Povertà e caratteristiche familiari (1) Incidenza della povertà relativa per tipologia familiare. Puglia (linea nazionale e locale) e Italia, valori percentuali Italia Puglia (linea nazionale) Tipologia familiare Puglia (linea locale) Persona sola 24,78 28,30 16,26 Coppia <65 anni 12,92 26,06 20,86 Coppia, una persona>64 12,42 15,63 8,50 Altra tipologia senza figli 11,12 19,79 8,38 Monogenitore 40,65 47,51 44,75 Coppia con 1 figlio 16,27 20,07 15,8 Coppia con 2 figli 23,46 39,76 25,00 Coppia con 3 o più figli 37,58 45,13 34,68 Altra tipologia con figli 22,53 33,55 24,47 Fonte: elaborazione su dati EU-SILC (2012) 16

17 Povertà e caratteristiche familiari(2) Incidenza della povertà relativa per età, condizione professionale e lavorativa del capofamiglia. Puglia (linea nazionale e locale) e Italia, valori percentuali Italia Puglia (linea nazionale) Puglia (linea locale) Età del capofamiglia Meno di 34 anni 27,38 34,40 30,63 Fra 35 e 44 anni 23,09 41,44 26,47 Fra 45 e 65 anni 18,48 30,36 21,06 Più di 65 anni 15,86 16,33 7,59 Condizione professionale del capofamiglia Dipendente 13,74 27,05 17,51 Autonomo 23,20 29,91 24,74 Condizione lavorativa del capofamiglia Occupato 16,19 27,84 19,50 Disoccupato 57,23 60,06 38,39 In pensione 12,81 18,46 8,75 Altro 34,39 36,76 24,99 Fonte: elaborazione su dati EU-SILC (2012) 17

18 Povertà e caratteristiche familiari (3) Odds-ratio vicini a 1: il fattore non influisce sulla probabilità di essere poveri. Odds-ratio maggiori di 1: il fattore è di rischio. Odds-ratio vicini a 0: il fattore è un rimedio Variabile Coefficiente Errore standard P-value età_ ,23 0,45 0,56 età_ ,72 0,28 0,40 età_65+ 0,20*** 0,09 0,00 secondaria 0,41*** 0,10 0,00 laurea 0,14*** 0,08 0,00 componenti 1,85* 0,68 0,09 coppia 0,81 0,22 0,44 coppia_figli 1,62* 0,43 0,07 monogenitore 2,57* 1,33 0,07 genere 0,93 0,26 0,80 dipendente 0,27*** 0,08 0,00 autonomo 0,35*** 0,15 0,01 pensionato 0,47** 0,17 0,03 Livello significatività 1% (***), 5% (**), 10% (*) 18

19 Tipologie familiari maggiormente a rischio: 2012 vs 2008 Confronto odds-ratio, Variabile Odds-ratio 2008 Odds -ratio 2012 età_ ,68*** 1,23 età_ ,38 0,72 età_65+ 0,26*** 0,20*** secondaria 0,49*** 0,41*** laurea 0,05*** 0,14*** componenti 1,77*** 1,85* genere 0,49*** 0,93 Livello significatività 1% (***), 5% (**), 10% (*) Fonti: (i) Peragine (2012); (ii) elaborazioni su dati EU-SILC 2012 Caratteristiche rilevanti sostanzialmente confermate: numerosità familiare (in aumento rispetto al 2008), genitori soli, coppie con figli. Novità riguardano: Istruzione: intensità ridotta dal 2008 Condizione professionale (dipendente/autonomo) Età 19

20 Dinamiche individuali: la persistenza della povertà Dati: Indagine EU-SILC componente longitudinale anni Le transizioni da e verso la povertà vengono invece osservate con riferimento al biennio di reddito Motodologia: Soglia di povertà relativa (60% del reddito nazionale equivalente disponibile) e indice di diffusione calcolati per ogni singolo anno. Sulla base di questi valori si analizzano: Transizione: ogni movimento intorno alla soglia della povertà, indipendentemente dall'entità della variazione del reddito associata a tale movimento (Jenkins e Rigg 2001 e Jenkins 2011). Numero di anni trascorsi in povertà. Ricorrenza della povertà (ricaduta nella povertà). Frequenza annua delle entrate/uscite. 20

21 Distribuzione del numero di anni trascorsi in povertà relativa: % 3.4% 3.2% 3.7% 2.4% 6.5% 9.1% 3.1% 4.9% 5.8% 17.7% 15.8% 90% 6.6% 7.1% 7.1% 4.5% 80% 7.5% 10.6% 7.6% 13.2% 8.1% 70% 16.9% 12.6% 60% 50% 9.5% 11.4% 40% 30% 80.9% 84.6% 75.7% 68.0% 20% 47.0% 45.3% 10% 0% Nord Ovest Nord Est Centro Sud (no Puglia) Puglia Italia Vi è una significativa dinamica individuale: la quota di individui che in un periodo di 4 anni sperimenta almeno 1 periodo in situazione di povertà è sempre più alta del tasso di povertà statico. Gli individui poveri nei quattro anni corrispondono al 9% in Italia. Nel Mezzogiorno e in Puglia la povertà è un fenomeno che, in un orizzonte quadriennale, riguarda più di un individuo su due. Nel Nord la percentuale è di uno su cinque. Nel Mezzogiorno e in Puglia la povertà ha caratteri di maggiore persistenza: circa un terzo (un quarto) è povero per almeno tre anni.

22 Frequenza annua delle entrate in povertà relativa 20.0% 18.0% 16.0% 14.0% 12.0% 10.0% 8.0% 6.0% 4.0% 2.0% 8.1% 5.0% 4.0% 4.2% 3.5% 2.6% 3.1% 3.4% 3.5% 14.3% 17.4% 10.3% 13.7% 13.3% 15.9% 6.7% 8.6% 5.8% 0.0% Nord Ovest Nord Est Centro Sud (no Puglia) Puglia Italia

23 Frequenza annua delle uscite dalla povertà relativa 50.0% 45.0% 40.0% 35.0% 30.0% 25.0% 45.7% 20.0% 39.6% 38.6% 40.3% 15.0% 10.0% 29.7% 33.1% 29.8% 28.3% 28.2% 22.2% 20.4% 27.2% 28.6% 28.6% 25.2% 31.3% 26.4% 25.9% 5.0% 0.0% Nord Ovest Nord Est Centro Sud (no Puglia) Puglia Italia

24 Parte III: Confronti territoriali di benessere in base ad una nozione estesa di reddito

25 Reddito esteso equivalente United Nations Economic Commission for Europe (2011), Aaberge et al (2013), Ministero del Lavoro - Documento finale SIA (2013): limiti del reddito monetario quale indicatore di benessere economico delle famiglie Per effettuare corretti confronti interpersonali di benessere occorre correggere il reddito monetario per: a) numerosità e composizione familiare (scale equivalenza, es. ISEE) b) costo della vita (es. soglie povertà assoluta, Istat) c) disponibilità di servizi pubblici Tema rilevante per: Confronti territoriali di benessere (povertà): come cambiano le stime di povertà e disuguaglianza se si usa uno nozione estesa di reddito? Definizione delle soglie di accesso a servizi pubblici e in particolare a forme di sostegno al reddito : come cambia la platea dei (potenziali) beneficiari?

26 Reddito esteso equivalente Difficoltà metodologiche e di disponibilità dei dati: 1. Come quantificare la disponibilità dei servizi pubblici nelle diverse aree territoriali? a. Prima approssimazione: spesa pubblica (ipotesi: omogeneità territoriale nell efficienza della spesa pubblica) b. Secondo esercizio: indici di efficienza e qualità dei servizi pubblici 2. Quale valore attribuire alle singole unità famigliari residenti? a. Scale di equivalenza per diverse tipologie di spesa e diverse tipologie famigliari (basate su ipotesi di consumo dei diversi servizi pubblici)

27 Reddito esteso equivalente Come imputare la spesa pubblica territoriale alle singole famiglie residenti? Alcune spese sono escluse perché relative a servizi indivisibili, territorialmente omogenei Le spese previdenziali e quelle per trasferimenti sociali sono escluse perché (essendo trasferimenti monetari) risultano già nel computo del reddito disponibile nell indagine IT-SILC. Le spese in sanità e istruzione sono prima assegnate alle regioni e successivamente imputate alle famiglie sulla base di probabilità condizionate Altre spese sono imputate sulla base della media regionale pro capite a ciascun membro della famiglia. 27

28 La procedura Stima dei redditi equivalenti Stima dei trasferimenti impliciti in servizi per la sanità per istruzione gli altri servizi Ricostruzione dei redditi estesi Ponderazione attraverso le scale di equivalenze Ponderazione dei trasferimenti impliciti sulla base dell efficienza relativa dei trasferimenti nelle regioni

29 I dati utilizzati Redditi: ITA-SILC 2012, redditi complessivi lordi e netti comprensivi di trasferimenti (pensioni, sussidi, etc.) Istruzione: Asili nido (Istat, 2013) scuole di infanzia e primarie (Invalsi-MIPA, 2005; OCSE, 2014) Scuole secondarie (OCSE, 2014) Università (ANVUR, 2014) Sanità Il profilo del consumo sanitario, dipendente da eta e genere, tratto da dati della Ragioneria Generale dello Stato Il profilo per età mostra valori medi che, dopo una prima leggera riduzione dopo i primi anni di vita, rimangono piuttosto stabili (e superiori per le donne a causa delle spese associate alla maternità) fino ai 45 anni circa, per poi aumentare in modo molto deciso, soprattutto per gli uomini. Altre spese: trasferimento medi per regione in base ai Conti pubblici territoriali (CPT)

30 Incidenza dei trasferimenti

31 Il reddito esteso in Italia

32 Distribuzione del reddito esteso

33 Povertà in termini di reddito esteso Soglia di povertà: 60% mediana della distribuzione

34 Povertà di reddito esteso per fasce d età

35 Grazie per l attenzione. 35

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