l inserimento del paziente in dialisi peritoneale: esperienza del centro di Piacenza Paola Chiappini
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- Celia Bernardini
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1 Il predialisi come presupposto fondamentale per l inserimento del paziente in dialisi peritoneale: esperienza del centro di Piacenza Paola Chiappini
2 PROCESSO INIZIALE 1998 Paziente con IRC Medico curante Altri reparti AMBULATORIO NEFROLOGICO MEDICO -Monitoraggio IRC - Visite periodiche - Informazioni HD DP
3 Questionario posto ai pazienti: risultati I pazienti erano stati avvertiti dell imminente trattamento dialitico in un tempo che andava da pochi giorni a un anno prima. 14 pazienti (40%) hanno dichiarato che all inizio del trattamento non erano informati. 10 pazienti (28,6%) avevano avuto l informazione all ultimo momento: di questi 8 avrebbero preferito essere informati prima 10 pazienti (28,6%) hanno affermato che le informazioni ricevute erano insufficienti o perché incomplete o non sufficientemente comprensibili Infine 6 pazienti hanno ritenuto che in presenza di informazioni maggiormente dettagliate non avrebbero scelto la stessa terapia
4 Era evidente o Mancanza di un percorso strutturato per i pazienti in I.R.C. che devono iniziare il trattamento dialitico o Mancanza di un equipe medico infermieristica specificatamente dedicata all informazione al paziente e all avvio alla dialisi o Mancanza di supporto di professionisti quali psicologi, assistenti sociali e dietisti.
5 Il paziente. Il paziente con I.R.C. deve affrontare un cammino molto faticoso fatto di rinunce, di continui cambiamenti e adattamenti rispetto alla dieta, alla terapia farmacologica, alla terapia dialitica e a volte al trapianto e insieme a lui anche la famiglia deve.
6 L infermiere Diventa quindi fondamentale avere una figura di riferimento che lo accompagni e lo affianchi nei vari passaggi che una patologia così complessa comporta. Tutto questo al fine di assicurare una continuità assistenziale e facilitare l interazione tra i vari settori ( ambulatorio nefrologico, degenza, terapia dialitica e trapianto) aiutando così il paziente e la sua famiglia ad affrontare il complesso percorso di cura
7 CODICE DEONTOLOGICO DELL INFERMIERE ART.4 L infermiere nell aiutare e sostenere la persona nelle scelte terapeutiche, garantisce le informazioni relative al piano di assistenza ed adegua il livello di comunicazione alla capacità del paziente di comprendere. Si adopera affinchè la persona disponga di informazioni globali e non solo cliniche e ne riconosce il diritto alla scelta di non essere informato.
8 Quando???? Il prima possibile Nel nostro reparto l infermiere non è presente in ambulatorio nefrologico durante la visita medica nella fase iniziale di malattia, ma può trovare spazi preziosi durante i prelievi, le infusioni terapeutiche o durante i ricoveri
9 Obiettivi educativi o Stile di vita o Dieta o Terapia farmacologica
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16 Paziente con IRC Medico curante Ambulatorio Nefrologico Ambulatorio di predialisi Scelta del trattamento DIALISI PERITONEALE HD PREDISPOSIZIONE FAV Personale DP Personale HD Inizio dialisi
17 PRESUPPOSTO INIZIALE IL PAZIENTE HA DIRITTO AD UN PERCORSO STRUTTURATO DI PREDIALISI CON PERSONALE DEDICATO E NON DEVE ESSERE..
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19 Il professionista deve sviluppare la capacita di accogliere ed accompagnare il paziente nel percorso di cura instaurare con il paziente e con la famiglia un rapporto di fiducia reciproca
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21 Pianificazione Proposta di percorso Incontri educativi Percorso clinico Persona assistita Colloqui individuali Incontri con altre persone in dialisi
22 L infermiere educatore Requisiti Abilità ad applicare il nursing in autonomia Pazienza e disponibilità all ascolto Entusiasmo e motivazione Capacità di insegnamento Capacità organizzative Formazione su Tecniche di comunicazione Perché è importante Per assicurare la terapia e le azioni raccomandate Per capire i bisogni del paziente Per motivare il paziente a fare del suo meglio Per rendere il paziente indipendente e sicuro Per assicurare la continuità terapeutica durante il percorso del paziente Relazione con il paziente
23 LA PRESA IN CARICO o Ascolto di un bisogno da parte dell operatore o La relazione che consegue all ascolto del bisogno o Integrazione tra persona, famiglia e organizzazione o Flessibilità nell accompagnare nel percorso di cura o Continuita assistenziale e terapeutica
24 L organizzazione di un ambulatorio di predialisi richiede: tempo idee accurata pianificazione
25 Fattori che contribuiscono al successo staff coeso e motivato elasticita nell adattare il programma ai bisogni reali del paziente comunicazione e condivisione nello staff materiali di supporto validi
26 PRIMO INCONTRO con i famigliari o Presentazione del paziente da parte del nefrologo curante al gruppo o Presentazione di ogni singolo operatore e delle proprie competenze ai pazienti e ai familiari o Programmazione di incontri individuali con i diversi operatori.
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28 Strumenti o Incontro informativo o Manuale informativo
29 DIMOSTRAZIONI PRATICHE
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31 Attenzione al linguaggio
32 Attenzione ai rumori
33 Il medico e l infermiere o Monitoraggio dell I.R.C. o Predisposizione di un programma di accertamenti clinici, strumentali per evidenziare indicazioni e controindicazioni ai trattamenti dialitici o Coordinamento dei vari operatori o Programmazione incontri con il team dell ambulatorio trapianti o Verifica dell apprendimento delle informazioni date o Proposta d incontro con altri pazienti motivati in trattamento
34 ASCOLTO E VERIFICA DELLA CONSAPEVOLEZZA DEL PAZIENTE RISPETTO ALLA FUTURA TERAPIA, INSERITA NEL SUO CONTESTO DI VITA ØPD/HD 50:50 Ø< < drop out
35 Scheda di predialisi
36 VISITA DOMICILIARE o Valutare le condizioni igienico ambientali o Vedere il paziente nel proprio ambiente familiare per stabilire il grado di collaborazione o Ascoltare e rispondere a domande o Scegliere insieme al paziente e ai familiari dove effettuare la dialisi o Cogliere aspetti e problematiche non emerse in precedenza
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38 lo Psicologo o Colloquio individuale o Somministrazione di test per individuare precocemente situazioni di ansia, depressione e percezione dello stato di salute o Analisi del vissuto della malattia
39 la Dietista Incontri con paziente e care giver e personalizzazione della dieta in relazione alle necessità e alle preferenze Incontri di gruppo a tema i piatti tipici Verifica periodica secondo le criticita individuate dell adesione alla dieta
40 Incontro con altri pazienti
41 Scelta del trattamento PAZIENTE PD HD Programmazione posizionamento catetere Affidamento allo staff DP Allestimento fistola A-V Affidamento allo staff emodialisi INIZIO DEL TRATTAMENTO
42 LA NOSTRA AGENDA Primo venerdì del mese Terzo venerdì del mese Incontro con i pazienti nuovi e famigliari da inserire nel programma Riunione di gruppo Incontro educativo/informativo 3 ore 2 ore Tutti i venerdì Ambulatorio di predialisi 3 ore
43 Ogni mese.. Medico e infermiera Psicologa dietista Riunione di gruppo
44 PRESENTAZIONE DEL PAZIENTE AL PERSONALE INFERMIERISTICO
45 Aspettative rispetto al comportamento del paziente La cosa più evidente che il paziente tenterà di fare rispetto le nostre indicazioni sarà quella di resistere ai cambiamenti proposti
46 Perchè il paziente resiste? Perchè la resistenza è una modalità comportamentale che il paziente mette in atto nel tentativo di difendere la propria identità
47 La resistenza La resistenza (percepita nel paziente) è una caratteristica della relazione. Come tale è influenzata dalle caratteristiche del paziente, dal contesto e dallo stile dell operatore
48 La resistenza Il nostro obbiettivo consiste nel mantenere il più basso possibile il livello di resistenza Occorre quindi saper riconoscere i comportamenti di resistenza del paziente e rispondere ad essi in modo da non rinforzarli
49 Motivazioni personali Quando il paziente riesce a trovare motivazioni personali per osservare le prescrizioni, dieta, controlli clinici, terapia farmacologica. è molto più probabile che le esegua scrupolosamente anche senza il controllo dell operatore sanitario
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