Aspetti ecosistemici dei Parchi del bacino dell Olona

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1 Aspetti ecosistemici dei Parchi del bacino dell Olona Aspetti normativi ed amministrativi L.R. 86/83 Introduce, al proprio art. 34, tra le forme di protezione del territorio, i P.L.I.S. assegnando alla Regione il compito di riconoscere la sovracomunalità L.R. 1/2000 e Decreto Regione Lombardia n del trasferiscono (dal ) alle Province le funzioni in materia di P.L.I.S. D.G.R. N 7/6269 del detta i criteri di istituzione e gestione dei P.L.I.S. 1

2 I P.L.I.S. istituiti in Provincia di Varese Parco I Maggio (Malnate) Parco della Valle del Lanza (Malnate) Parco Alto Milanese (Busto A.) Parco del Lura (Saronno) Parco del Fontanile di San Giacomo (Gerenzano) Parco del Bosco del Rugareto (Cislago) Parco Medio-Olona (Fagnano Olona) Parco Rile-Tenore-Olona (Castiglione) Superficie totale: 7275,4 ettari Cosa è un P.L.I.S e come si differenzia da altre tipologie di aree protette Un P.L.I.S. E l espressione della volontà di uno o più Comuni di meglio tutelare il proprio territorio e si pone come un elemento di connessione tra il sistema del verde urbano e quello delle aree protette di interesse regionale. Rispetto ad un Parco Naturale o Regionale o ad una Riserva, un P.L.I.S: Non è istituito con D.G.R. o L.R. ma in pratica è una modifica del P.R.G.; Non comporta un vincolo ambientale ai sensi del D.Lgs 42/2004 (Ex D.Lgs. 490/99); Non implica competenze superiori a quelle normalmente spettanti ai Comuni che vi partecipano; Gli strumenti pianificatori coincidono con il P.R.G. comunale; Possono tutelare non solo aree di elevato interesse ambientale o naturalistico, ma possono anche comprendere vaste aree a vocazione agricola o da assoggettarsi a recupero ambientale o che fungano da corridoio ecologico. 2

3 Corridoio ecologico I corridoi ecologici rappresentano superfici spaziali che appartengono al paesaggio naturale esistente o create appositamente attraverso interventi dell uomo tramite processi di rinaturalizzazione del territorio. All interno di un corridoio ecologico uno o più habitat permettono lo spostamento della fauna e lo scambio dei patrimoni genetici tra le specie presenti aumentando il grado di biodiversità. Il tipo di vegetazione, la presenza o meno di acqua, la forma e le dimensioni sono elementi fondamentali che determinano la qualità di un corridoio ecologico. Rete Ecologica 3

4 Corrispondenza tra il territorio del Medio Olona e le aree individuate dalla rete ecologica del P.T.C.P. Il bacino dell Olona come corridoio ecologico L importanza di questo gruppo di P.L.I.S è legata alla : 1. funzione di collegamento tra la zona di alta e di bassa pianura per la fauna (ungulati etc ); 2. connessione con sistemi di aree protette limitrofe (Parco Lombardo della Valle del Ticino, Parco Pineta di Appiano Gentile, aree protette del comasco e dell alto milanese). 4

5 Il bacino dell Olona come corridoio ecologico In aree antropizzate come il Medio Olona il corridoio ecologico può essere rappresentato da: Il Fiume Olona e i relativi sistemi ripariali a vegetazione arborea ed arbustiva; Siepi, filari, all interno di matrici artificializzate (aree destinate alle pratiche di agricoltura intensiva); Rogge e canali. Valenze naturalistiche ed elementi di pregio all interno dei P.L.I.S. Il Comune di Castiglione ha attivato l iter per il riconoscimento del Monumento naturale Forre d Olona (Forra dei Mulini e Pianalto di Caronno Corbellaro) dove affiorano alcune formazioni di gonfolite. Il fiume Olona e i ghiacciai hanno lasciato una traccia indelebile del proprio passaggio creando profonde incisioni vallive e modellando il territorio in un susseguirsi di pianalti e terrazzi sospesi. Per la particolarità morfologica di questi ambienti, il territorio di Castiglione Olona insieme a quello di altri 11 Comuni è stato riconosciuto Zona di particolare rilevanza naturale ed ambientale ai sensi della L.R. 86/83. La vegetazione potenziale è rappresentata da brughiere pedemontane, anche se attualmente sopravvivono formazioni sparse e frammentate frammiste a boschi di latifoglie. 5

6 Ambiente di Brughiera (1) Formazioni vegetazionali tipiche dei suoli poveri di nutrienti dominate dal brugo (Calluna vulgaris) a cui si accompagna la ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius), la felce aquilina (Pteridium aquilinum), la molinia (Molinia coerulea), la frangola (Rhamnus frangula) etc. Lo strato arbustivo è composto dalla Betulla e dal Pino silvestre, elemento tipico dell ambiente pedemontano. Ambiente di Brughiera (2) L habitat della Brughiera è frequentato da: numerose specie ornitiche tra cui il succiacapre (Caprimulgus eropeaus), l usignolo (Luscinia megarhyncos), l allodola (Alauda arvensis), l averla piccola (Lanius collurio), saltimpalo (Saxicola torquata) etc. rettili tra cui il ramarro (Lacerta bilineata) e la vipera (Vipera aspis); mammiferi tra cui la lepre (Lepus europeaus), il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus); lepidotteri (Heteropterus morpheus). Minacce per la sopravvivenza delle Brughiere: Invasione di specie esotiche; Trasformazioni ambientali; Agricoltura. 6

7 CONCLUSIONI Aree verdi anche se non rilevanti da un punto di vista naturalistico possono svolgere un importante funzione di corridoio ecologico; Piccoli interventi come il mantenimento/il ripristino o l introduzione di siepi o filari possono rappresentare un valido supporto alla costituzione di una rete ecologica efficiente e al mantenimento della biodiversità sul territorio provinciale; L accordo tra Comuni che istituiscono un P.L.I.S. è fondamentale per scegliere un orientamento gestionale comune improntato alla tutela del valore naturalistico unitamente a quello paesaggistico e storico-culturale. 7

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