Lo scorso 19 maggio un atroce attentato ha colpito l Istituto. Professionale Francesca Morvillo Falcone di Brindisi causando la

Transcript

1 Bologna, 21 maggio 2012 Ricordo Attentato di Brindisi, uccisione di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e la scorta, di Massimo D Antona e Terremoto di Stefano Caliandro Lo scorso 19 maggio un atroce attentato ha colpito l Istituto Professionale Francesca Morvillo Falcone di Brindisi causando la morte di una ragazza di 16 anni ed il ferimento grave di altre 6 adolescenti. Il fatto di una atrocità e gravità senza precedenti è stato ricostruito in vari modi e tante sono le piste che gli inquirenti stanno seguendo in queste interminabili ore.come potete immaginare la notizia mi ha sconvolto sia come rappresentante delle istituzioni che come ex cittadino brindisino. Chi come me ha iniziato la sua esperienza civica prima, e politica dopo, nella città di Brindisi ben 1

2 conosce il peso e le difficoltà che la comunità salentina ha attraversato ed attraversa per l affermazione della legalità ed il rispetto delle istituzioni. Non è facile dunque per me mantenere equilibrio e garbo istituzionale in un momento così doloroso. Spero che comprendiate questo imbarazzo. Sono tanti i giovani che investono nella scuola e nello studio per affrancarsi da una terra bella ma arida di prospettive lavorative. Melissa, come le sue compagne rimaste ferite, era una delle tante ragazze che quotidianamente affrontano il pendolarismo scolastico per emanciparsi da una realtà che coltiva al suo interno grandi contraddizioni sociali e culturali. La scuola al sud è anche un occasione di riscatto sociale. Per questo molti giovani meridionali si aggrappano alla speranza di poter migliorare se stessi e contribuire alla crescita della propria famiglia investendo le proprie energie negli studi. Le occasioni di lavoro nel mezzogiorno d Italia sono ancora poche, e per questo che ancora oggi si assiste alla migrazione verso il nord di tanti giovani studenti e lavoratori, che abbandonano la propria famiglia ed i propri amici per costruirsi un avvenire meno

3 parco di quello che le città d origine possono offrire loro. Melissa, come le sue compagne, studiava sognando di fare un salto di qualità e con l ambizione di affermarsi nel mondo della moda. Un sogno che gente senza anima ha stroncato per sempre. Infatti vale la pena ricordare che con la strage di Capaci, il cui ventesimo anniversario si celebrerà il prossimo 23 maggio, è nata nella coscienza collettiva dei cittadini del sud del nostro paese un bisogno di legalità e di giustizia sociale che è stato solo in parte appagato. I simboli nella vita di ognuno di noi sono importanti, e non c è dubbio che Giovanni Falcone sia per tutti, oggi come vent anni fa, il simbolo della lotta a tutte le mafie e a tutte le angherie e i soprusi che in vario modo si manifestano nel quotidiano vivere di tutti quanti. Purtroppo, però, in questo splendido e contraddittorio Paese i servitori dello Stato e delle Istituzioni spesso sono più ricordati dopo la loro tragica scomparsa che nel corso della loro opera. All indomani della Strage di Capaci, che coinvolse Francesca Morvillo, Giovanni Falcone e la sua scorta, le piazze di tutta Italia si 3

4 riempirono di studenti per manifestare contro la Mafia. Ciò avvenne a Bologna come a Brindisi. A pochi metri dalla Scuola in cui ha perso la vita Melissa c è il Tribunale di Brindisi, simbolo da ormai 20 anni della resistenza e la lotta alla Sacra Corona Unita. Il Tribunale era per noi adolescenti, che quel giorno organizzammo la manifestazione, il simbolo della lotta per la legalità. Le nostre parole dell epoca, per altro comuni in tutte le piazze dello stivale, erano: Giudice Falcone non sei morto invano abbiamo già ripreso la tua bandiera in mano!! Con grande consapevolezza cresceva in tutta Italia una generazione di giovani che si sarebbe opposta con tenacia alle mafie. La rete che nacque con l omicidio di Giovanni Falcone vide nuclei attivi in tutte le grandi città del mezzogiorno e del nord del paese Palermo, Milano, Roma, Reggio Calabria, Bologna, Napoli etc. E di questa rete facevano parte indistintamente giovani politicamente impegnati nelle giovanili di partito e giovani che si affacciavano per la prima volta alla militanza civica.

5 Una generazione che ha creduto, e continua credere nella parole di Falcone: la mafia si combatte studiando e promuovendo la cultura della legalità. Strumenti questi che non appartengono per definizione a nessun partito politico ma a cui tutti i partiti politici hanno il dovere di richiamarsi. Credere nelle istituzioni significa rispettarle e rappresentarle con onore. Per questo motivo pare opportuno ricordare in questa sede anche il triste anniversario dell omicidio del Prof. Massimo D Antona avvenuto il 20 maggio del 1999 ad opera delle Nuove Brigate Rosse. Con l uccisione del Giuslavorista le Nuove Brigate Rosse hanno colpito un uomo che, con i suoi studi finalizzati all ammodernamento del mercato del lavoro italiano, ha servito con onore e dedizione il nostro Paese. Non è un caso, quindi, che quando si vuole colpire lo Stato tanto la mafia quanto le forze eversive concentrino la loro crudeltà su figure simboliche per creare una sensazione d impotenza e rassegnazione nell opinione pubblica. Una strategia tristemente nota nel nostro paese che troppe volte ha visto coinvolti indistintamente uomini di stato e civili. Non a caso la cautela con cui i primi commentatori hanno accolto la notizia 5

6 dell attentato di Brindisi è ancora in queste ore altissima. Gli inquirenti ci diranno chi ha ordito quello scempio e da cosa sia stato animato il suo o i suoi autori. Resta il fatto che una ragazza di 16 anni è stata strappata dall affetto dei suoi cari, che 6 ragazze porteranno per sempre i segni di questa bestialità e che una comunità studentesca non sarà più la stessa. Purtroppo però questo interminabile week end ha segnato profondamente anche il nostro territorio. Dei dati relativi ai danni causati dal terremoto che ha colpito la nostra regione e la nostra provincia dirà tra breve la Presidente Draghetti. Mi sia concesso però in questa sede esprimere a nome del Consiglio provinciale di Bologna la nostra solidarietà alle famiglie coinvolte nelle attività di evacuazione dai centri colpiti dal terremoto e tutta la nostra vicinanza ai famigliari delle vittime di questa triste e violenta opera della natura. In ricordo di Melissa Bassi, di Francesca Morvillo, di Giovanni Falcone e della sua scorta, di Massimo D Antona e delle vittime del terremoto vi chiedo di osservare un minuto di silenzio.